LA PROPOSTA DEL MINISTRO
Ecco cosa prevede il piano del ministro del Lavoro per salvaguardare i posti a rischio.
MENO GIORNI DI LAVORO
Lavorare per una parte della settimana e andare in cassa integrazione per la restante parte, secondo un principio di rotazone della cassa che consentirebbe di spalmare un minor carico di lavoro su più persone, a differenza di quella a zero ore.
STIPENDI PIU' LEGGERI
Meno ore lavorate significa anche meno salario. Ma è prevista l'integrazione del reddito, sul modello di quanto accade in Germania, dove però le risorse aggiuntive sono statali, mentre in Italia arriverebbero dal fondo dell'Inps che viene finanziato congiuntamente dai lavoratori e dallle imprese.
DOVE PRENDERE I SOLDI
Il fondo del'Inps al momento è in attivo, ma con il progressivo aumento delle richeste di cassa integrazione previsto per il 2009 i soldi potrebbero non bastare. Per questo il governo sta pensando di aumentare la dote degli ammortizzatori sociali, tanto che Giulio Tremonti sta trattando con Bruxelles per ottenere il via libera all'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo (usato dalle Regioni per finanziare la formazione professionale) come strumento di sostegno al reddito.
L'obbiettivo di Sacconi è promuovere politiche attive del lavoro legando il sussidio a un percorso formativo per i lavoratori con settimana corta.
COPERTURA PER GLI ATIPICI
Sono stati stanziati 1.026 miliardi di euro per il Fondo per l'occupazione 2009, destinati agli interventi in deroga per i lavoratori (compresi gli atipici) sospesi o licenziati. La somma è stata prevista dal decreto legislativo 185 all'esame della Camera e dalla Finanziaria.
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