SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
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venerdì 9 marzo 2012
Che coraggio!!!
Che coraggio!!!
O meglio dire che faccia!!
...che hanno coloro che chiedono le dimissioni del ministro.
Ha avuto l'ardire di dire quello che tutti pensiamo:
Siamo schifati da questi politici
Con tutti i loro privilegi, con tutto quello che ci tolgono, con tutto quello che hanno il coraggio di dirci, con tutto quello che difendo per arricchirsi alle spalle dei più indifesi
riescono ancora ad vere l'indegnità di chiedere le dimissioni di chi dice una VERITÀ!!
Io come italiano chiedo il sequestro di tutti i beni dei politici italiani sia mobili che immobili, che dimostrino come hanno avuto quello che hanno, sia loro che i loro amici e parenti.
Anche perchè se a loro, e ai loro amici, gli interessi per un mutuo è dato al 1,57% e ai normali va anche oltre il 6% con quale dignità e coraggio continuano a pasteggiare alle nostre spalle e a fare gli offesi su affermazioni che dovrebbero solo farli riflettere e sputarsi in faccia per il loro operato!
Subito una seria Legge Anti Corruzione!!
E alla gogna chi non la vota!
venerdì 27 gennaio 2012
martedì 27 settembre 2011
Norma «anti-blog», la Rete si mobilita
Multe per migliaia di euro per chi non rettifica Proteste bipartisan: da Cassinelli (Pdl) a Di Pietro (Idv)
Le proteste del Popolo Viola nel 2010 (Emblema) |
LE PROTESTE - Ma il comma 29 dell'articol0 3 sta scatenando feroci proteste sul web. Gruppi Facebook, Twitter, blog. Tutti insieme chiedono l'abolozione. «Questo è un ricatto», o peggio: «Vogliono imbavagliare tutti». «Loro attaccano noi, noi attaccheremo loro. Restiamo in attesa di nuove informazioni dal Palazzo. Agiremo di conseguenza», minaccia un altro utente. Ma anche questa volta, il dissenso sembra essere bipartisan. In prima linea c'è il deputato del Pdl Roberto Cassinelli. Proprio lui ripresenterà l'emendamento scritto appunto nel 2010 con alcuni blogger italiani. Ma chiarisce: «Non c'è nessuna volontà di soffocare la libertà della rete, ma forse poca sensibilità nei confronti del fenomeno col quale vogliamo rapportarci». Non è della stesso parere Antonio Di Pietro che dal suo blog attacca: « È un insulto alla libertà e alla democrazia, è una misura fascista». Gli fa eco l'ex ministro Paolo Gentiloni: « L'unica conseguenza di una tale assurdità giuridica sarebbe il blocco di fatto di siti, blog e social network».
Benedetta Argentieri
bargentieri@corriere.it
26 settembre 2011(ultima modifica: 27 settembre 2011 11:45)
venerdì 20 maggio 2011
Pdl: via le bandiere a favore dei referendum I vigili costretti a rimuoverle casa per casa
Zelanti i rappresentanti della polizia municipale del Comune governato dal centrosinistra, hanno richiesto la loro rimozione. “E’ stata fatta propaganda elettorale in zone non autorizzate”, spiega la consigliera del Pdl Cristina Fantinati. “Cè una legge che lo impedisce”. E, se anche mai utilizzata nel caso di bandiere appese ai balconi, la legge in realtà darebbe ragione al consigliere del Pdl.
E secondo il costituzionalista Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale, interpellato dal fattoquotidiano.it “la legge parla chiaro e quindi non si possono espore bandiere sui balconi. La ratio della legge che regola la campagna elettorale tende a impedire che ci siano manifestazioni del pensiero rivolte al pubblico al di là dei luoghi prestabiliti. Quindi è chiaro che se uno mette fuori dalla sua finestra o dal suo balcone rivolto verso la pubblica strada è rivolto al pubblico”.
Questo la legge dice. Mai accaduto che venisse impugnata, ma c’entra poco o nulla. Pierpaolo Tondelli, uno dei cittadini coinvolti nei controlli a tappeto e che ha denunciato la vicenda tramite la rete internet. “Da circa una decina di giorni, avevo messo sul balcone di casa mia, una bandiera riportante lo slogan “2 sì per l’acqua bene comune” acquistata al banchetto del comitato – spiega – Ho ricevuto la telefonata da una amica, che nel mio interesse, mi ha consigliato di toglierla, in quanto l’indomani o al più tardi lunedì, avrei rischiato di prendere una multa da 750 euro, per non aver rispettato un regolamento elettorale o una legge inerente a regolamenti referendari. Naturalmente non sono l’unico. Chiedo attenzione se avete qualche slogan appeso in vista, perché l’operazione di oscuramento messa in piedi dal Pdl spalleggiato dagli interessi, potrebbe dilagare anche in altri comuni”.
“Per fortuna che non ho fatto in tempo ad esporre anche quella contro il nucleare, altrimenti avreste dovuto farmi visita in carcere”, spiega ironicamente.
“Io mai mi sarei sognato di mandare i vigili a casa di un cittadino per una bandiera – spiega il sindaco di Novellara Raul Daoli (Pd) – ma nel nostro Paese tutto si può complicare a causa di una denuncia”. “Io non posso intervenire perché in questo caso sono ufficiale di governo e devo eseguire la legge”.
Multa quindi ? Il sindaco che condivide i referendum ha tirato il freno a mano sulle multe. “Con la polizia municipale ho condiviso la scelta di non elevare alcuna sanzione, condivido anche l’imbarazzo dei cittadini”.
Ma è davvero così perentorio il codice penale? In realtà lo è, ed è anche chiaro: secondo la legge 212 del 1956 è “ritenuta proibita l’affissione o l’esposizione di stampati, giornali murali e manifesti, e l’esposizione di stampati, giornali murali, striscioni o drappi, di cartelli, di targhe, stendardi, tende, ombrelloni,attinenti, direttamente la propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo pubblico o aperto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, sulle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui pali, sugli infissi di finestre e balconi, sugli alberi o sui pali ancorati al suolo”.
Va detto che queste bandiere sono esposte in tutte le città d’Italia da oltre due mesi. Sulla vicenda va all’attacco il Movimento 5 Stelle, che è tra i promotori dei due referendum sull’acqua pubblica ed in Emilia Romagna ed è tra i soggetti che hanno raccolto il maggior numero di firme su questo tema. Va giù duro con il capogruppo in Regione Andrea Defranceschi che critica il metodo adottato dal Pdl. “Troviamo vergognoso che a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, alcuni esponenti di un partito politico che ha tutto l’interesse a far fallire i referendum del 12 e 13 giugno per difendere il nucleare, l’acqua privata e il proprio leader abbiano denunciato dei cittadini per il solo fatto di aver esposto bandiere pro-referendum” dice Defranceschi.
“I vigili urbani sono stati costretti a invitare i cittadini a rimuovere le bandiere che sventolavano sui balconi. Il sindaco è riuscito a ottenere che la multa prevista, di 1000 euro sia sospesa, ma la rimozione dei vessilli c’è stata. E’ propaganda illegittima? Questa legge va cambiata, ancora di più alla luce del vero scandalo: la casta, a ogni campagna elettorale, si autocondona le multe con una legge ad hoc, sanando migliaia e migliaia di manifesti irregolarmente affissi con la cifra simbolica di 1000 euro”.
Dura anche l’Idv con la consigliere regionale Liana Barbati. Il partito di Antonio Di Pietro tra l’altro è promotore di altri due dei quattro referendum: quelli contro il nucleare e quelli contro il legittimo impedimento. “I berluschini locali per paura di uscire sconfitti, intimidiscono i cittadini con ogni mezzo”, commenta l’esponente dipietrista. Dulcis in fundo. A Reggio Emilia e provincia, come in tutta Italia, da oggi i vigili urbani avranno un bel po’ da lavorare visto che sono migliaia le bandiere esposte insieme anche a lenzuoli con slogan che campeggiano da oltre un mese su cavalcavia e vecchie abitazioni.
Siamo arrivati a tacere e perdonare gli scandali sessuali di un ultra settantenne ma a condannare chi esprime il proprio pensiero!
E questi si chiamano Popolo della Libertà?
giovedì 19 maggio 2011
Ben altro spessore morale
L’accusa, poi l’assoluzione. Ecco cosa c’è in quelle carte
Moratti richiama un verdetto d’Assise del 1984 per affermare che solo un’amnistia aveva salvato il rivale da una condanna per furto, ma tace che Pisapia in Appello era poi stato assolto nel merito nel 1986 «per non aver commesso il fatto». E anche solo restando alla sentenza di primo grado del 1984, fa credere che alla base dell’applicazione dell’amnistia vi fosse da parte dei giudici un’affermazione di responsabilità di Pisapia per il furto del 1978, mentre invece nella motivazione la Corte d’Assise esplicitamente scriveva che, se non fosse intervenuta l’amnistia, avrebbe comunque «assolto per insufficienza di prove» Pisapia.
Tre pentiti e un furto: chi decise?
«Anche Pisapia». «No, non c’era».
La storia vera comincia la sera del 19 settembre 1978, quando a Milano i terroristi di «Prima Linea» Massimiliano Barbieri, Roberto Sandalo e Marco Donat Cattin rubano un furgone Fiat, e Barbieri viene arrestato. Due anni e mezzo dopo, Sandalo, “pentito” come anche gli altri due, spiega il furto come finalizzato a un progetto (poi mai attuato) di sequestro di William Sisti, capo del servizio d’ordine del «Movimento lavoratori per il socialismo» che aveva avuto violenti scontri con l’«Autonomia operaia» cittadina, e al quale il «Collettivo» studentesco della libreria di via Decembrio, nel quale all’epoca militavano attivamente Massimiliano Trolli (ex di Lotta Continua) e suo cugino Giuliano Pisapia, addebitava pestaggi di “compagni”, come un disegnatore di murales ridotto in fin di vita. Barbieri, che secondo Sandalo e Donat Cattin voleva colpire Sisti «come carta di credito per entrare in Prima Linea», nell’estate 1978 li porta dunque in una casa di benestanti nel centro di Milano, dove vivevano Trolli e «il cugino», cioè Pisapia. Tutti e tre i pentiti collocano nella casa alcune riunioni di luglio 1978 nelle quali «venne avanzata la proposta di compiere un’azione punitiva contro Sisti» da sequestrare, picchiare e liberare con la colla nei capelli. Ma i tre pentiti divergono sul ruolo di Pisapia: per Sandalo era presente; lo stesso dice Barbieri, che però per la riunione operativa indica una data in cui Pisapia era a Santa Margherita Ligure bloccato da un’ulcera, attestata sul ricettario milanese del medico Carlo Agnoletto (zio di Pisapia); invece Donat Cattin esclude Pisapia fosse alla riunione.
Cade la banda armata. Per il furto
a giudizio per «concorso morale»
E’ notorio che per questa vicenda Pisapia nel 1980 fu arrestato con due accuse: partecipazione alla banda armata «Prima Linea», e concorso morale (luglio 1978) nel furto del furgone poi commesso (settembre 1978) da Sandalo-Barbieri-Donat Cattin. Resta 4 mesi in carcere, ma per la banda armata neppure viene processato, direttamente prosciolto su richiesta del pm Armando Spataro. E’ invece rinviato a giudizio in Corte d’Assise per il concorso morale nel furto del furgone, anche qui noto negli archivi (es. Ansa dell’11 giugno 1982).
Primo grado: l’amnistia prevale
sull’assoluzione dubitativa
Finisce con una amnistia. Nella motivazione di primo grado la Corte d’Assise tende a escludere «sovrapposizione di ricordi» nella versione di Sandalo, ritiene «poco verosimile che Barbieri abbia clamorosamente errato», appare dubbiosa rispetto a Donat Cattin che dice che Pisapia non c’era, e svaluta il certificato medico. Tuttavia la Corte prende atto che anche Sandalo e Barbieri «non hanno esplicitamente parlato di uno specifico apporto di Trolli e Pisapia all’episodio del furto». E conclude che, «nell’irrisolto contrasto» tra le dichiarazioni di Donat Cattin e quelle «non meno rilevanti deponenti in contrario di Barbieri e Sandalo, nei confronti di Pisapia potrebbe essere emessa solamente una pronuncia di assoluzione per insufficienza di prove». Poiché però nel 1978 era intervenuta una amnistia, «per giurisprudenza consolidata l’amnistia prevale» tranne nel caso di assoluzione piena: quindi il dispositivo della terza Corte d’Assise il 22 ottobre 1984 ritiene «amnistiato il reato ascritto» a Pisapia e dichiara «il non doversi procedere».
Secondo grado: «Neanche indizi»
Assolto, non ha commesso il fatto
Pisapia rinuncia all’amnistia e fa ricorso alla Corte d’Assise d’Appello, che lo assolve nel merito. I giudici scrivono che dalla «coabitazione di Pisapia con il cugino Trolli» e dall’«adesione di Pisapia all’ideologia di sinistra» possono «sorgere al più soggettivi sospetti» ma non certo «la prova di un coinvolgimento che connoti estremi di rilevanza penale». In più, i giudici di secondo grado, diversamente da quelli di primo, ritengono la presenza di Pisapia alla riunione di fine luglio 1978 «del tutto smentita» dal certificato medico che lo indicava fermo a Santa Margherita Ligure, per la stessa ulcera per la quale ulteriore «documentazione sanitaria» lo mostrava «ricoverato in ospedale a Santa Margherita dal 12 al 18 giugno e dal 24 giugno al 3 luglio». La conclusione della terza Corte d’Assise d’Appello l’8 marzo 1986 è dunque che «non vi è prova, nè vi sono apprezzabili indizi, di una partecipazione di Pisapia al furto, sia pure sotto il profilo di un concorso morale: va pertanto assolto per non aver commesso il fatto».
Giudice errato, Cassazione annulla
E l’Appello-bis riassolve nel merito
Finita? Non ancora. Neppure l’accusa impugna l’assoluzione di Pisapia, ma il 3 marzo 1987 la Cassazione rileva un errore nella formazione del collegio d’Appello, annulla la sentenza per tutti gli imputati e quindi fa ricelebrare il processo di secondo grado. E’ solo un formalità: infatti sia la Procura generale sia le difese chiedono ai giudici del processo-bis d’Appello di confermare le statuizioni riguardanti ciascun imputato, e la nuova Corte lo fa per tutti gli imputati (compreso Pisapia) nelle ordinanze del 3 dicembre 1987, 25 febbraio, 28 marzo e 14 aprile 1988. A chiudere lo svuotato Appello-bis resta il «non doversi procedere non potendo essere proseguita l’azione penale» già definita dalle ordinanze sui vari imputati; e cioè, nel caso di Pisapia, dall’assoluzione passata in giudicato per non aver commesso il fatto. Un dato definitivo che relega in secondo piano la scelta del sindaco di connotare negativamente l’amnistia attribuita (erroneamente) al rivale nonostante di un’amnistia vera abbia usufruito, per fatti parimenti datati, il capolista della sua lista Pdl, Silvio Berlusconi, per il quale 21 anni fa la Corte d’Appello di Venezia dichiarò nel 1990 l’amnistia della «falsa testimonianza» imputatagli per aver negato l’iscrizione alla loggia P2 di Licio Gelli.
Preferisco citare fonti giornalistiche e non ipotetici siti di fanfaroni, tipo di chi attribuisce a studioso previsioni da negromanti
Terremoti, l'istituzione Bendandiana conferma: "Nessuna previsione di un sisma a Roma"
lunedì 2 maggio 2011
-2
Osama Bin Laden ucciso in Pakistan
Obama: "Giustizia è fatta"
L'annuncio degli Usa a dieci anni dagli attentati dell'11 settembre. Il leader di Al Qaeda sarebbe stato colpito in un'azione con truppe di terra fuori Islamabad, insieme ad altri membri della sua famiglia
Non Provo Gioia.
Ma è giusto così.
E non è ancora finita!
Avanti, avanti sino a che l'uomo ritorni uomo.
Fino a quando non ci saranno più differenze tra tutti gli esseri umani.
Ciao Sara, ciao Ester, ancora un po', non è per Voi e non è per me, ma per un possibile futuro.
sabato 2 aprile 2011
martedì 1 febbraio 2011
venerdì 5 novembre 2010
Santi Correnti - “Torna parrinu, e sciuscia”
Non l'ho mai stimato per certe prese di pensiero, ma devo ammettere che era un Siciliano e oggi di Siciliani ne restano pochi.
Il Chiarissimo Professore Santi Correnti (Riposto, 1924 – Catania, 27 agosto 2009) è stato uno storico italiano.
Si è dedicato prevalentemente alla Storia della Sicilia. Fu professore alla Normale di Pisa, direttore dell'Istituto Siciliano di Cultura Regionale e della Rivista Storica Siciliana. Professore dal 1970 al 1996 presso l'università di Catania, dove ha creato la cattedra in Storia della Sicilia. ben 92 sono le opere storiografiche pubblicate.
Nel suo libro “leggende di Sicilia”, edito da Longanesi, l’esimio prof. Correnti scrive che il detto “torna parrinu e sciuscia” (Torna prete e soffia),che si adopera quando si è importunati da richieste assillanti e sgradite, o quando in una discussione si ripetono noiosamente gli stessi insulsi argomenti, è nata da una leggenda plutonica, relativa ad una “truvatura”, di San Pietro Clarenza (Catania). In questo paese etneo, di tesori nascosti, secondo le leggende locali, ce ne sono almeno tre: quello dall’altarino di San Leonardo, quello della contrada Santa Margherita, e quello che sarebbe nascosto dentro il cosiddetto “Palazzazzu”, una vecchia dimora dei principi Clarenza poi abbandonata, che si trovava nella parte sud del paese. Ma questa testimonianza storica della cittadina clarentina, negli anni ottanta fu distrutta dall’uomo, per fare posto a moderne costruzioni. Ognuno di questi tesori nascosti ha il suo bravo custode: il cosiddetto “pircanti”, lo gnomo dal berretto rosso, che può assumere le forme più impensate. Lo gnomo che custodiva il tesoro del “Palazzazzu” si è trasformato in vento, in cane che diventa un caprone, o addirittura in prete, e si mostra nell’ora più indicata per simili apparizioni, e cioè mezzanotte. Ora avvenne che in una notte d’autunno, nel periodo della vendemmia, poco prima di mezzanotte, il caposquadra dei vendemmiatori andò per aprire il palmento, per dare aria al mosto in fermentazione, e per preparare gli arnesi per la prima squadra di vendemmiatori. Aveva appena acceso la lanterna, quando vide accanto a sé un prete con la papalina in testa, che quatto quatto, senza dire nulla, si diresse verso la lanterna, vi soffio su, e la spense. Il paziente contadino la riaccese, e il prete, di nuovo, senza proferire parola, la spense. Stavolta il contadino si seccò e rivolto al prete lo apostrofò “Torna parrinu, e sciuscia! Vossia proprio ccu mia divi schirzari! Jù haiu un sulu pròspiru pp’addumalla, è l’omini stannu vinennu!” e riaccese per la terza volta la lanterna. Ma quando il finto prete, imperturbabile, la spense soffiandovi sopra ancora una volta, il contadino comprese, e gridò: “E tonna parrinu, e sciuscia! Chistu diavulu è!” e si fece il segno della croce. Allora si senti un gran rumore, e il falso prete scomparve in un cerchio di fuoco. Da San Pietro Clarenza il motto si è diffuso in tutta la zona etnea, e da lì in tutta la Sicilia, ed anche fuori. Ancora oggi l’espressione popolare viene adoperata contro gli importuni che ci fanno stizzire, ripetendo con monotonia i loro sciocchi argomenti, o insistendo nelle loro sgradite richieste.
sabato 2 ottobre 2010
SONO MAFALDA
mercoledì 29 settembre 2010
sabato 18 settembre 2010
BUONANOTTE... (pensiamo positivo?)
martedì 7 settembre 2010
Madagascar
Grazie per il ben tornato!
Spero di riuscire ad avere il tempo e la serenità mentale per scrivere le mie sensazioni su quella terra meravigliosa e sul suo fantastico popolo.
Ora ho bisogno di riordinare le idee.
venerdì 25 giugno 2010
VI PRESENTO CHI È STATO ELETTO PER FARE IL "BENE" DEI CITTADINI !!!
L.B.
MA SI PARLA SOLO DELLA CENA CON 300 PERSONE??????????QUANDO C'è GENTE CHE MUORE DI FAME PERCHè GLI HANNO TOLTO 256 EURO PER VIVERE!!!!VERGOGNA!
G.S.
Si parla anche della cena con 300 persone,l'incasso della quale e' stato devoluto al centro Pitigliani contro i tumori...
Ieri alle 11.58 ·
L.B.
Allora si scrive questo! non che la cena è andata benissimo.
Ieri alle 12.11 ·
-Politiche comunitarie e coordinamento dei fondi strutturali
-Politiche per l'ascolto della Città
-U.R.P. – Ufficio Relazioni con il Pubblico
-Tempi e orari della Città
-Politiche del tempo libero
-Politiche d’integrazione
mercoledì 23 giugno 2010
POVERA PRATO !!!!!
venerdì 18 giugno 2010
Un altro genio è morto
Stiamo sempre a piangere le menti eccelse che ci lasciano e che ci hanno dato più di quello che meritiamo.
Abbiate il coraggio di leggere e di capire, solo una volta nella vostra vita emergete a Vere Persone libere da quello che l'ignoranza vi costringe a essere.
Ribellatevi e Vivete per voi e per tutta l'umanità.
«I viaggiatori possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.»
«Siamo in guerra ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre. L'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio.»
«Nessuno può essere senza essere, uomo e donna non esistono, esiste solo ciò che sono e la ribellione contro ciò che sono.»
«Il mistero della scrittura è che in essa non c'è alcun mistero.»
http://www.fainotizia.it/2009/11/20/riflessioni-politiche-e-culturali-di-giuseppe-di-salvo-sul-quaderno-di-jos%C3%A9-saramago-part
giovedì 17 giugno 2010
QUESTI SONO I POLITICI CHE ABBIAMO VOTATO!
martedì 15 giugno 2010
ANCORA UFFICI....
Continuiamo la storiellina negli uffici....
Ieri mattina vado al Catasto della Comunità Montana del C..... (non dico di quale paese!).
Chiedo un aggiornamento dati per l'Ufficio delle Entrate che è rimasto al 1994 !
Il ragazzino, perchè di questo si tratta, mi chiede mille volte i nomi che deve cercare: eppure lo so per certo che la mia voce è bassa ma chiara e limpida, non balbetto scandisco bene le parole addirittura sono tutti felici e contenti perchè faccio lo spelling quando pronuncio i nomi e cognomi proprio per evitare errori!
Alla fine stampa due fogli con un solo nome.
Senza nemmeno guardare cosa c'è scritto me li porge.
vede ho ragione io, qui non c'è scritto niente... ha ragione l'Agenzia delle Entrate...
(Premetto che è stato fatto un contratto sei anni fa nel 2004 per una donazione e conseguente usufrutto.)
Prendo i fogli inforco gli occhiali.
...ma scusi lei sa leggere? presuppongo di sì se l'hanno messa a sedere in quella sedia. Però dubito che abbia capito cosa c'è scritto dal momento che non ha nemmeno guardato! C'è scritto DONAZIONE NUDA PROPRIETA' E USUFRUTTO!
E l'altro nome che le avevo chiesto?
lì non c'è scritto niente c'è sempre la proprietà, anzi al numero 17 ci sono tre abitazioni...
tre abitazioni? ma se è solo un'unità immobiliare...
ma ci sarà un garage un annesso una mansarda...
Adesso lo so per certo: LA PAZIENZA IO NON CE L'HO!
Gli altri sono empatici, negli uffici IO SONO IRASCIBILE!
Soffro da sempre di grandi stress umani: ho tutti i vizi i peccati e le antipatie degli uomini comuni!
sta scherzando? ma intanto dopo 6 anni dovrebbe essere tutto registrato, ma che cavolo fate negli uffici? lo conosce Internet, gli uffici che si parlano fra loro, niente più carta tutto per etere tutto catalogato???
Lo sto vedendo qui... credo a quello che mi dice se ha fatto un contratto ... sarà vero..
senta il "vero" glielo sbatto davanti quando ritorno con un contratto vecchio di 6 anni sa cosa ci deve fare?
comunque adesso mi stampa anche l'altro nome che voglio vedere da me..
prendo anche il secondo foglio
..scusa (dal lei sono passata al TU e tra poco al VAI A...) non sono nata in Arabia e parlo molto bene l'italiano inoltre so anche leggere cosa che invece lei non sa fare assolutamente! ma ha visto cosa c'è scritto in fondo agli ultimi due righi di tutti e due i fogli?
glielo ripeto... DONAZIONE NUDA PROPRIETA' USUFRUTTO
secondo me non servono a niente questi fogli!
deve andare ad A...... al Catasto quello generale e portare il certificato di morte così cancellano l'usufrutto.
io non vado da nessuna parte, chi è morto è morto e il notaio è stato preciso con la morte decade tutto.
per me no, lei deve andare ad A...... e portare il certificato di morte altrimenti resta in vita l'usufrutto
scusi e chi lo sfrutta l'usufrutto se uno è morto? l'usufruttuario morto dell'usufrutto?
le devo dare qualcosa
no
bene arrivederci!
Torno all'Agenzia delle Entrate, insomma per farla breve sono entrata nel primo ufficio alle 9,30 e tra il primo il secondo il primo e alla fine il terzo ufficio sono uscita per tornare a casa alle 13,30.
Io continuo a chiedermi... ma se invece di una persona tenace (leggi rompic....) come me che non si sposta finchè non è tutto sistemato cosa possono fare quelle persone che non hanno la mia grinta?domenica 13 giugno 2010
Ma è vero risparmio?
Obbligare famiglie di lavoratori a perdere anche mezza giornata di lavoro per ritirare i figli da scuola o prendere una baby sitter non mi sembra una gran furbata, se il taglio dei docenti non doveva influenzare sulla quantità e sulla qualità della scuola perchè avviene questo?
Perchè l'istruzione da diritto costituzionale e da bene per il futuro nazionale sta divenendo problematica sociale.
Vi prego, anche abbandonando le così dette ideologie, vogliamo veramente far in modo che ci sia più istruzione e cultura in questo paese e meno superfluo?
Io sono il primo ad accettare di rimettere in discussione eventuali privilegi ma per favore non confondiamoli con le necessità.
É necessario avere un insegnate di religione pagato dallo stato?
Non basta il lavoro che fanno le parrocchie per l'educazione religiosa?
Tagliamo sulle spese dei parlamentari e non sull'educazione dei nostri figli...
Io propongo: