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domenica 18 gennaio 2009

BORSA: GAS, CRISI INFINITA. MA A CHI CONVIENE?


Sabato 17 Gennaio 2009
Sembrava che, dopo la firma di un accordo sugli osservatori europei una parte della crisi sarebbe stata risolta. Rimaneva l’infinita disputa russo-ucraina sul prezzo di gas. Invece la crisi si sta allargando.Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha alzato i toni e minacciato che, se l’accordo fra Russia e Ucraina non verrà messo in pratica “con urgenza”, la Commissione darà via libera per procedere per vie legali ad un’azione concertata. “È una questione incredibile e inaccettabile. Ci sono cittadini di alcuni Stati Ue che dopo una settimana sono ancora senza gas”, ha affermato Barroso. “Russia e Ucraina stanno mostrando di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni e potrebbero non essere più considerate partner affidabili per la fornitura energetica”. E stanno partendo le prime querele. L’ente di Stato energetico serbo ha ricevuto dal governo via libera per un’azione legale contro l’Ucraina. Invece la Greek Public Gas Corporation (DEPA) annuncia azioni legali con richiesta di danni per un miliardo di euro contro Gazprom. “Gazprom ha perso 1,1 miliardi di dollari dall’inizio della crisi, non possiamo perdere di più”, ha detto ieri il presidente russo Dmitry Medvedev. I sostenitori dell’una o dell’altra parte stanno crescendo.
Yulia Timoshenko ha dichiarato ieri che le negoziazioni sono saltate per colpa di alcuni politici ucraini: “Le trattative procedevano con successo dal 2 ottobre, per il prezzo di gas a 235 dollari e di transito a 1,7-1,8, ma sono state bloccate da alcuni politici ucraini, che vorrebbero conservare ruolo della RosUcrEnergo“.Su ruolo di questo misteriosio trader ha parlato fine settimana scorsa, al incontro con stampa estera, anche Vladimir Putin. ” Il 50 % di RosUcrEnergo è di Gazprom, l’ altro 50 %, è la parte ucraina, appartiene a un gruppo di persone fisiche, con signor Firtesh, che non ho mai incontrato e mai visto. Noi possiamo concludere il contratto direttamente con Naftogaz, ma non ce lo fanno fare”. Putin ha cercato di essere molto chiaro anche su prezzi di gas. “Non so se svelo un segreto, ma noi compriamo gas dal Asia Centrale a prezzo medio di 340 dollari per mille metri cubi. Se aggiungere il costo di trasporto, sulla frontiera russa-ucraina questo gas arriva ad un prezzo di 375 dollari. E malgrado di questo, Gazprom ha fatto un’ offerta da 250 dollari il 31 dicembre. Che non è stata accettato”. Poi ha parlato anche di un prezzo medio per l’ Europa, che sta adesso intorno a 418 dollari. Ma i paesi confinanti con l’Ucraina pagano un prezzo medio di 470 dollari (cifra a cui lo rivendeva l’ Ucraina, sfruttando il gas economico russo).Putin ha cercato di sciogliere nodi anche sul contratto di transito. “Ho qui la copia di contratto, potete vedere tutti. Valido fino al 31 dicembre 2010…” E’ chiaro, dice, che il gas tecnologico (necessario per funzionamento del sistema gasdotti, circa 21 milione di metri cubi al giorno) “l’Ucraina deve prenderlo dalle sue risorse”. “Il prezzo di mercato di transito in Europa è di 3,4 dollari per 1000 metri cubi per 100 km. Noi siamo pronti a pagare il prezzo di mercato su transito, se i partner ucraini pagano il prezzo di mercato per il gas”.Ma a parte la disputa economica, si scopre l’elemento politico. Alexander Medvedev, vice presidente di Gazprom (nessuna parentela con Dmitry Medvedev) azzarda: “sembra che questo Musical, che si sta svolgendo in Ucraina, sia stato diretto da un altro paese”. I danni d’ immagine per i due paesi sono infatti enormi. A chi conviene?
(PANORAMA)

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