SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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venerdì 29 dicembre 2023

Smile Dog: Il Malefico Incubo Digitale



Smile Dog è una delle leggende più conosciute dell'era digitale, legata a un'immagine disturbante che si dice possa causare terrore e addirittura pazzia a chi la osservi. Le prime tracce di questa storia risalgono agli inizi degli anni 2000, quando una narrazione online cominciò a diffondersi, accompagnata da un'immagine di un cane con un sorriso mostruoso.

L'origine precisa di Smile Dog rimane avvolta nel mistero. Si presume che la storia sia nata come una sorta di "creepypasta" su forum e siti web, senza un creatore specifico o un contesto storico chiaro. La leggenda si è diffusa rapidamente, portando con sé un'aura di terrore che ha contribuito a mantenerla viva.

Alcuni sostengono che Smile Dog possa avere radici in antiche leggende giapponesi, come il concetto di "Kanashibari", un fenomeno in cui si parla di essere visitati da una presenza spaventosa durante il sonno paralizzante. Tuttavia, queste connessioni rimangono più legate alla fantasia che a fatti storici concreti.

La leggenda di Smile Dog ha resistito al tempo, alimentata da narratori online, artisti e appassionati di storie horror che hanno contribuito a mantenerla viva e a farla evolvere, senza che si sia mai risaliti a un evento o una fonte specifica che ne abbia decretato l'origine.

venerdì 22 dicembre 2023

The Rake: La Creatura Senza Volto che Osserva nell'Ombra

 


La leggenda di The Rake affonda le radici nella cultura online dei primi anni 2000, quando testimonianze anonime iniziarono a diffondersi riguardo a incontri inquietanti con una creatura spettrale. Si raccontava di una figura priva di volto, dalla pelle pallida e dagli artigli affilati, che si aggirava nell'oscurità della notte, seminando terrore tra coloro che incrociavano il suo cammino.

Le prime tracce di questa leggenda si trovano in post e forum su internet, senza un'origine specifica o un creatore definito. Le narrazioni di incontri con The Rake si diffusero rapidamente, generando un'atmosfera di terrore e mistero che ha alimentato la leggenda nel corso degli anni.

Nonostante la mancanza di un'origine concreta, alcune teorie si sono sviluppate, suggerendo che la leggenda potrebbe essere stata ispirata da racconti folcloristici o miti antichi su creature soprannaturali senza volto che osservano dall'ombra. Tuttavia, queste ipotesi non hanno trovato fondamento tangibile.

La storia di The Rake ha continuato a evolversi attraverso narratori online, scrittori di creepypasta e appassionati di storie horror, rendendo difficile distinguere la finzione dalla realtà e contribuendo a mantenere viva la leggenda di questa creatura terrificante che ancora oggi incute paura nelle notti più oscure.

venerdì 15 dicembre 2023

La Casa del Russian Sleep Experiment: Orrore e Oscurità nei Confini della Mente Umana




Nel cuore dell'ex Unione Sovietica, un esperimento scientifico ha gettato le fondamenta di una delle storie più oscure e agghiaccianti della storia moderna. La Casa del Russian Sleep Experiment è un racconto che si snoda tra la scienza e l'orrore, tra la ricerca della verità e il terrore dell'ignoto.

Negli anni '40, un gruppo di prigionieri venne sottoposto a un esperimento che prevedeva la privazione totale del sonno. Ciò che iniziò come un progetto scientifico si trasformò presto in un incubo senza fine. Il gas utilizzato per mantenere i prigionieri svegli aveva l'obiettivo di studiare gli effetti della privazione del sonno, ma i risultati furono ben al di là delle aspettative.

La mente umana, sottoposta a tale tortura, iniziò a manifestare orrori inimmaginabili. I prigionieri, privati del sonno, divennero irriconoscibili, trasformandosi in esseri mostruosi e privi di umanità. La linea sottile tra la sanità mentale e la follia fu cancellata, lasciando dietro di sé solo il terrore e la disperazione.

Le testimonianze di questo esperimento mostruoso sono limitate e avvolte da mistero, lasciando spazio solo a racconti spaventosi e scioccanti. Alcuni ritengono che la Casa del Russian Sleep Experiment non sia altro che una leggenda urbana, un racconto allucinatorio privo di fondamenti reali. Altri, invece, credono che dietro quei muri si sia consumato un orrore che va al di là di ogni immaginazione.

Il ricordo di questo esperimento continua a gettare ombre sinistre sul mondo della scienza, un avvertimento sulle profondità oscure della mente umana e sui pericoli insiti nella ricerca senza scrupoli.

venerdì 8 dicembre 2023

Ben Drowned: L'Oscura Maledizione di un Videogioco



Nel mondo dei videogiochi, l'innocenza dei bit e dei pixel si è trasformata in un incubo inquietante. Ben Drowned è una storia che racconta di un gioco di Zelda, apparentemente normale, ma che nasconde un'oscurità indicibile, una maledizione che si è impossessata della sua trama digitale.

Il protagonista, immerso in questo mondo virtuale, si è trovato faccia a faccia con eventi inquietanti e messaggi sinistri provenienti da un fantasma chiamato Ben. Una presenza spettrale che ha trasformato un'esperienza di gioco in un viaggio nell'ignoto, dove realtà e finzione si sono fusi in un unico caotico incubo.

La storia di Ben Drowned è diventata un avvertimento per coloro che si addentrano nei meandri dei videogiochi, un monito che sussurra di pericoli che vanno al di là dello schermo. Il confine tra il mondo digitale e la realtà si è distorto, aprendo le porte a un'entità oscura che si cela dietro l'innocenza dei giochi.

Il ricordo di Ben, il suo fantasma digitale, continua a persistere, un riflesso inquietante di come la tecnologia possa celare segreti oscuri e pericolosi. La storia di Ben Drowned rimane un'avventura che ha oltrepassato i confini del gioco, lasciando un'impronta di terrore nell'universo dei videogiochi.

venerdì 1 dicembre 2023

Jeff the Killer: L'Oscura Trasformazione



Nelle tenebre della notte, le cicatrici sul corpo nascondono una verità più oscura di quanto si possa immaginare. La storia di Jeff è una testimonianza dell'orrore nascosto dietro un volto sfigurato, dietro un sorriso che non è più frutto di gioia ma di pura e inquietante malvagità.

Jeff, un tempo un giovane comune, si trovò immerso in un vortice di violenza e terrore che trasformò radicalmente la sua esistenza. Dopo un brutale attacco, il suo volto venne deformato, ma non solo fisicamente. La sua anima subì una mutazione inquietante, trasformandolo in qualcosa di mostruoso.

Il sorriso che adesso decora il suo volto è diventato un'icona del terrore, una maschera che nasconde la follia e la brutalità di un'anima corrotta. La sua mente, una volta innocente, si è piegata al peso dell'orrore e della vendetta, trasformandolo in un essere che semina terrore ovunque vada.

Jeff è diventato un emblema della paura, un simbolo di un lato oscuro dell'umanità che si cela dietro le apparenze. La sua storia, sebbene avvolta da un alone di finzione, rappresenta una riflessione inquietante su come la tragedia possa trasformare completamente una persona, rendendola un'ombra di ciò che un tempo era.

Nell'oscurità delle notti senza fine, il ricordo di Jeff continua a persistere, un monito per coloro che sfiorano i confini della follia e della disperazione. Il suo volto, segnato da cicatrici e dal sorriso che non conosce più la dolcezza, è diventato un'icona di un terrore che si nasconde nelle pieghe della mente umana.

La storia di Jeff the Killer continua a propagarsi, una leggenda urbana che si intreccia con il timore collettivo delle tenebre e delle conseguenze di un destino distorto dall'orrore.

venerdì 24 novembre 2023

La Lavanderia di Ted: L'Inquietante Verità dietro la Stanza Segreta

 


Nel cuore di una modesta lavanderia, tra lenzuola e camicie stirate, si cela un oscuro segreto. Ted, impiegato in quel luogo, è stato testimone di una scoperta che ha scosso le fondamenta della sua realtà. Una stanza nascosta, permeata da un'atmosfera di terrore, ha svelato una verità disturbante e inquietante.

In mezzo a manichini dalle fattezze umane, la presenza di una lavatrice speciale sembrava emettere un richiamo sinistro. Un richiamo che incitava alla curiosità, ma che nascondeva dietro di sé un'oscurità inenarrabile. Un'oscurità che si insinuava nella mente di Ted, alimentando il terrore che affiorava dalla sua stessa anima.

La lavatrice, avvolta da un alone di mistero, sembrava essere un varco verso un'altra dimensione, un portale che connetteva la realtà a qualcosa di innominabile. Ogni giro della manopola sembrava aprirsi a un mondo alternativo, un luogo che andava al di là della comprensione umana.

Ted, spinto dalla sua stessa curiosità e incautela, si addentrò in quell'abisso, ignorando gli avvertimenti impliciti nelle ombre. Lì, in quella stanza proibita, si scontrò con una presenza che non apparteneva a questo mondo, un'entità che distorta dalla sua stessa esistenza, lo avvolgeva in un abbraccio di puro terrore.

La verità dietro quella lavanderia non era solo un luogo di lavoro comune, ma un portale verso l'ignoto, un portale che apriva le porte a orrori indicibili e a una realtà distorta. Ted si ritrovò intrappolato tra due mondi, la sua stessa percezione della realtà sconvolta da ciò che aveva scoperto.

E mentre la lavanderia continuava a operare apparentemente come sempre, la stanza segreta restava un ricettacolo di paura e terrore, un avvertimento per chiunque osasse spingersi oltre i confini della conoscenza umana.


domenica 19 novembre 2023

Slender Man: L'Oscuro Guardiano dei Boschi

 


Immersi nel silenzio fitto dei boschi, esiste una presenza leggendaria, un'entità senza volto ma dalla figura sinistra che si nasconde tra gli alberi. Si racconta di Slender Man, un'ombra spettrale dalle braccia allungate, in grado di terrorizzare chiunque abbia la sciagura di incrociare il suo cammino. La sua esistenza è avvolta da una nebbia di oscurità e mistero, lasciando dietro di sé soltanto terrore e dubbio.

Le prime testimonianze di Slender Man affiorarono dalle profondità più oscure di internet, in racconti che descrivevano avvistamenti di questa creatura mostruosa. Si narra che chiunque abbia avuto la sventura di fissare il suo volto senza volto sia stato segnato da visioni angoscianti e incubi senza fine, come se la sua presenza si insinuasse nell'anima stessa.

Ma questa leggenda, nata tra i confini digitali della rete, ha trovato strade più oscure per riversare la sua presenza. Rapimenti sconcertanti e scomparsi senza spiegazione si intrecciano alle narrazioni di coloro che affermano di aver incrociato la sua strada. L'atmosfera di terrore che lo accompagna sembra non conoscere confini, alimentando l'insensata paura di un nemico invisibile.

Slender Man, con il suo sguardo invisibile ma penetrante, sembra essere una manifestazione di paure ancestrali, un'entità che si nutre dell'orrore umano. La sua esistenza stessa è stata messa in dubbio, con molti che lo ritengono solo un prodotto della mente umana, un'illusione collettiva creata dalla potenza di internet e dall'oscurità nascosta nella psiche umana.

Eppure, nonostante le teorie scettiche, la presenza di Slender Man continua a suscitare brividi lungo la schiena di coloro che osano credere. Rimane un enigma senza risposta, una figura enigmatica che, se esiste solo nella fantasia o ha radici più profonde nell'oscurità del mondo reale, continua a gettare un'ombra di terrore su chiunque sia disposto a credere alle sue storie.

sabato 27 maggio 2023

Celebrazione dei sapori siciliani: Pecorino Siciliano DOP e Ragusano DOP - I gioielli caseari dell'isola del sole

 




Un bel giorno, una pecora di nome Gelsomina decise di diventare una star del palato! Stanca di produrre solo latte, decise di trasformarsi in un formaggio delizioso: il Pecorino Siciliano. Gelsomina si immerse in una vasca di erbe aromatiche e rotolò su un letto di spezie mediterranee. Quando uscì, era diventata un formaggio irresistibile con un sapore così buono che le pastori dei pascoli vicini iniziarono a correre per assaggiarlo! Da quel giorno, Gelsomina e il suo Pecorino Siciliano DOP divennero le star delle feste e il segreto per rendere ogni pasto pecorinamente delizioso!

Pecorino Siciliano DOP: Il Pecorino Siciliano DOP è un formaggio a pasta dura prodotto esclusivamente con latte di pecora proveniente dalla regione siciliana. La sua storia millenaria e il processo di produzione tradizionale conferiscono a questo formaggio un gusto unico e distintivo. Ha una consistenza compatta e friabile, con un sapore intenso e aromatico che presenta sfumature di erbe mediterranee. Il Pecorino Siciliano DOP è ideale da grattugiare su primi piatti, come la pasta alla Norma, e si abbina perfettamente a vini rossi corposi.

Consorzio Tutela Pecorino Siciliano DOP: Il Consorzio Tutela Pecorino Siciliano DOP è responsabile della tutela e promozione di questo formaggio tipico siciliano. Il consorzio garantisce la qualità e l'autenticità del Pecorino Siciliano DOP, promuovendone l'origine e il valore storico-culturale. Per ulteriori informazioni sul Pecorino Siciliano DOP e sul consorzio, puoi visitare il sito web del Consorzio Tutela Pecorino Siciliano DOP all'indirizzo: www.consorziopecorinosiciliano.it.




Nelle pittoresche campagne di Ragusa, c'era un formaggio eccentrico di nome Ricciolino. Tutti lo ammiravano per i suoi riccioli divertenti e il sapore che faceva girare la testa! Si raccontava che quando Ricciolino venne al mondo, si incantò con una canzone folk e cominciò a ballare in modo così sfrenato che si avvolse su se stesso, diventando il famoso Ragusano a forma di spirale. Da allora, le persone lo adorano per il suo carattere avvolgente e il sapore che fa saltare di gioia! Il Ragusano è il formaggio che ti fa ballare sulla lingua e ti fa dire: "Voglio ancora una spirale di bontà!"


Ragusano DOP: Il Ragusano DOP è un formaggio a pasta filata originario della provincia di Ragusa, in Sicilia. Questo formaggio si distingue per la sua forma cilindrica e la consistenza semidura. Il suo sapore dolce e leggermente piccante lo rende molto versatile in cucina. Può essere consumato da solo, tagliato a fette o fuso su piatti come la pasta al forno e le pizze.

Consorzio Tutela Ragusano DOP: Il Consorzio Tutela Ragusano DOP si impegna a tutelare la qualità e l'autenticità del Ragusano DOP, preservandone la tradizione e promuovendone il valore unico. Per ulteriori informazioni sul Ragusano DOP e sul consorzio, puoi visitare il sito web del Consorzio Tutela Ragusano DOP all'indirizzo: www.consorzioragusanodop.it.

Ti invitiamo a visitare i siti web dei rispettivi consorzi per scoprire ulteriori dettagli sui formaggi, la loro provenienza e le attività dei consorzi stessi.

sabato 20 maggio 2023

Nero d'Avola





 Il Nero d'Avola è un vitigno a bacca rossa che ha le sue radici nella splendida terra della Sicilia, l'isola baciata dal sole nel cuore del Mediterraneo. Questo vitigno autoctono è diventato un vero e proprio emblema dell'enologia siciliana e si è guadagnato una reputazione globale grazie alla sua straordinaria qualità e carattere distintivo.

Il nome Nero d'Avola deriva dal piccolo comune di Avola, situato nella provincia di Siracusa, dove questo vitigno ha radici profonde. La sua storia risale a secoli fa, quando veniva coltivato esclusivamente in Sicilia. Oggi, il Nero d'Avola è ampiamente riconosciuto come uno dei principali vitigni rossi italiani.

I vini prodotti con il Nero d'Avola sono apprezzati per la loro complessità e profondità. Presentano tipicamente un colore rosso rubino intenso, con aromi complessi che spaziano dalla frutta rossa matura alle spezie, dal tabacco al cioccolato. In bocca, offrono un equilibrio tra una piacevole morbidezza e una buona struttura tannica, con una freschezza che li rende estremamente versatili.

Le caratteristiche del terroir siciliano conferiscono al Nero d'Avola un carattere unico. Il clima caldo e mediterraneo, insieme alla terra vulcanica e alla ricchezza di minerali, contribuiscono alla produzione di vini intensi e di grande personalità. Le colline e le valli della Sicilia offrono diverse sfumature di Nero d'Avola, ciascuna con il suo terroir distintivo e stili di vinificazione.

Il Nero d'Avola si presta a diverse interpretazioni, dalla versione più giovane e fresca, ideale per il consumo quotidiano, fino a espressioni più complesse e invecchiate in legno, che sviluppano una straordinaria complessità nel corso degli anni. È spesso utilizzato anche in blend con altri vitigni autoctoni siciliani, come il Frappato o il Nerello Mascalese, creando vini unici e affascinanti.

Oltre ad essere apprezzato per le sue qualità enologiche, il Nero d'Avola ha contribuito anche alla rinascita e alla promozione dell'enoturismo in Sicilia. Le cantine che producono questo vitigno offrono esperienze indimenticabili, consentendo ai visitatori di immergersi nella cultura vinicola siciliana e scoprire i segreti dietro la produzione di questi vini di eccellenza.

In conclusione, il Nero d'Avola è uno dei tesori dell'enologia italiana, un vitigno che incarna l'anima e il carattere della Sicilia. Con la sua storia ricca, i suoi vini affascinanti e la capacità di adattarsi a diverse espressioni, il Nero d'Avola continua a conquistare il palato degli amanti del vino in tutto il mondo, portando un assaggio autentico dell'arte vinicola siciliana.

I 7 Brand più conosciuti per questo vino in base alla mia personale esperienza sono:

Produttore URL Instagram Facebook
Planeta Sito Web Planeta @planetawinery PlanetaWinery
Donnafugata Sito Web Donnafugata @donnafugatawine Donnafugata.Winery
Feudo Maccari Sito Web Feudo Maccari @feudomaccari FeudoMaccari
Cusumano Sito Web Cusumano @cusumanowine CusumanoVini
Tasca d'Almerita Sito Web Tasca d'Almerita @tascadalmerita tasca.dalmerita
Duca di Salaparuta Sito Web Duca di Salaparuta @duca_wines ducadisalaparuta
Morgante Sito Web Morgante @morgantevini morgantevini

venerdì 5 maggio 2023

L'ambra del Simeto - La Simetite



Simetite

L'ambra del Simeto, nota anche come Simetite, è un tesoro della Sicilia che spesso viene sottovalutato e poco conosciuto, nonostante la sua bellezza e la sua storia millenaria.

Questa preziosa resina fossile, che si presenta sotto forma di gocce, pezzi irregolari o sferiche, è stata estratta per secoli in diverse zone della Sicilia, ma è particolarmente legata alla valle del Simeto, da cui prende il nome.

La Simetite è una resina fossile che si è formata circa 50 milioni di anni fa, a seguito di una serie di processi geologici che hanno coinvolto piante di conifere. La resina fu sepolta sotto strati di sedimenti, subendo un processo di fossilizzazione che ha dato origine all'ambra.

L'ambra del Simeto si presenta in diverse sfumature di colore, dal giallo al marrone scuro, e può contenere inclusioni di piccoli insetti, foglie, ramoscelli e altri materiali organici. Grazie alle sue caratteristiche, l'ambra del Simeto è molto apprezzata in gioielleria e nella produzione di oggetti d'arte e di antiquariato.

Inoltre, l'ambra del Simeto è stata usata per secoli nella medicina tradizionale come rimedio contro le infiammazioni, i dolori articolari e le malattie respiratorie. Secondo alcune teorie, l'ambra sarebbe in grado di liberare ioni negativi, che avrebbero un effetto benefico sull'organismo umano. Tuttavia, va sottolineato che l'efficacia dell'ambra come rimedio medico non è stata scientificamente dimostrata.

Inoltre, alcuni rimedi omeopatici contengono estratti di ambra, utilizzati per alleviare i sintomi come ansia, stress e insonnia. Anche in questo caso, va sottolineato che l'efficacia dell'ambra come rimedio omeopatico non è stata dimostrata scientificamente.

In generale, è importante ricordare che l'utilizzo di rimedi naturali deve essere sempre valutato con attenzione e sotto il controllo di un medico. Inoltre, l'ambra non può sostituire una terapia medica appropriata.

In conclusione, l'ambra del Simeto è un tesoro della Sicilia che merita di essere conosciuto e valorizzato, non solo per la sua bellezza e la sua storia millenaria, ma anche per le sue possibili applicazioni artistiche e industriali. Tuttavia, va sottolineato che l'efficacia dell'ambra come rimedio medico non è stata scientificamente dimostrata e che l'utilizzo di rimedi naturali deve sempre essere valutato sotto il controllo di un medico.

lunedì 3 aprile 2023

La mia Danza Macabra

 La Danza Macabra, anche conosciuta come "Danza della Morte", è un tema iconografico che ha affascinato artisti e spettatori sin dal Medioevo. Si tratta di una rappresentazione allegorica della morte, che si manifesta sotto forma di scheletri che ballano con i vivi, invitandoli a ballare con loro fino alla fine della vita.

La Danza Macabra è stata rappresentata in molte forme d'arte, tra cui la pittura, la scultura, l'architettura e la musica. In particolare, la Danza Macabra ha ispirato numerosi artisti della musica, tra cui il compositore francese Camille Saint-Saëns, che nel 1874 scrisse una celebre composizione orchestrale intitolata "Danse Macabre".

Nella Danza Macabra, la figura della morte è rappresentata come un'entità che ha il potere di livellare le differenze sociali tra i vivi, riunendoli in un'esperienza comune di trasformazione e morte. Questo tema si presta a molteplici interpretazioni, che riflettono il contesto culturale, religioso e politico del momento storico in cui l'opera è stata creata.

Nella pittura, la Danza Macabra ha avuto la sua massima espressione durante il tardo Medioevo e il Rinascimento, quando l'arte figurativa era incentrata sulla rappresentazione realistica dell'anatomia umana. Le rappresentazioni della Danza Macabra mostrano scheletri ballare con persone di ogni ceto sociale, dalla nobiltà ai contadini, sottolineando la vanità delle differenze di status sociale di fronte alla morte.

Nella scultura, la Danza Macabra è stata rappresentata in forme tridimensionali, come ad esempio i celebri teschi intagliati delle chiese gotiche e le tombe monumentali dei re e dei nobili. Queste opere d'arte erano spesso decorate con dettagli ricchi di simbolismo, come serpenti, teschi, scheletri e altre immagini associate alla morte.

La Danza Macabra ha ispirato anche l'architettura, in particolare le decorazioni delle chiese e dei cimiteri. Le facciate delle chiese gotiche erano spesso decorate con rappresentazioni della Danza Macabra, come ad esempio la celebre facciata della cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Anche i cimiteri del Medioevo e del Rinascimento erano spesso decorati con rappresentazioni della Danza Macabra, per sottolineare la transitorietà della vita umana.

Infine, la Danza Macabra ha ispirato molti artisti della musica. La composizione di Saint-Saëns è solo uno degli esempi più noti. La Danza Macabra ha ispirato anche numerosi cantautori e gruppi musicali, che hanno creato canzoni e album ispirati al tema della morte e della transitorietà della vita umana.

La Danza Macabra è un tema artistico che ha affascinato molti artisti nel corso dei secoli. Questo tema si presta a molteplici interpretazioni e riflette il contesto ed ecco la mia personale interpretazione.

martedì 14 marzo 2023

Il LIOTRU: simbolo della città di Catania

Il LIOTRU, o "u Liotru" in dialetto catanese, è una statua in pietra lavica rappresentante un elefante che si trova nel centro storico della città di Catania, in Sicilia. Questa imponente figura, alta oltre 3 metri e con una lunghezza di circa 4 metri, è considerata il simbolo della città e rappresenta uno dei monumenti più importanti e rappresentativi della cultura catanese.

La storia del LIOTRU risale al periodo della dominazione romana, quando la città di Catania era un importante centro di commercio. Durante questa epoca, gli elefanti venivano utilizzati come animali da trasporto per i prodotti commerciali e militari, e la figura dell'elefante divenne simbolo della città. La fontana con la statua, invece, risale al XVII secolo, quando fu realizzata su commissione del Senato di Catania per celebrare la fine di una lunga epidemia di peste.



Il LIOTRU è stato oggetto di molte leggende e superstizioni nel corso dei secoli. Ad esempio, si dice che se si tocca la zampa destra dell'elefante si ha fortuna, mentre se si tocca la zampa sinistra si attira la sfortuna. Inoltre, si crede che la statua abbia il potere di proteggere la città da calamità naturali come terremoti ed eruzioni vulcaniche.


Nonostante il passare dei secoli, il LIOTRU continua ad essere un importante simbolo della città di Catania e un punto di riferimento per i suoi abitanti. La statua si trova al centro della piazza del Duomo, circondata da importanti monumenti come la Cattedrale di Sant'Agata e il Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio di Catania. La piazza è un luogo di incontro e di ritrovo per i catanesi, che si riuniscono qui per festeggiare le ricorrenze religiose e le festività locali.

Inoltre, il LIOTRU è diventato un'importante attrazione turistica, attirando ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. La statua rappresenta un esempio del ricco patrimonio storico e culturale della città di Catania, e un simbolo della sua identità e della sua forza.

In conclusione, il LIOTRU rappresenta un importante simbolo della città di Catania, un punto di riferimento per i suoi abitanti e un'attrazione turistica di rilievo. Questa statua in pietra lavica rappresenta la storia e la cultura di una città antica e affascinante, e la sua presenza al centro della città testimonia la sua importanza e il suo ruolo nella storia dell'isola.

martedì 28 febbraio 2023

L'Antiminsio

 L'Antiminsio è un oggetto liturgico usato sia nella Chiesa Cattolica che in quella Ortodossa, ma con alcune differenze nell'uso e nella forma.



Storia e Origine:

L'Antiminsio ha avuto origine nell'antica liturgia cristiana orientale e viene utilizzato come una sorta di "tovaglia sacra" durante la celebrazione eucaristica. Iniziale, era costituito da una semplice tovaglia di lino o cotone che veniva posta sull'altare durante la celebrazione.

Nel corso del tempo, tuttavia, l'Antiminsio si è evoluto fino a un momento liturgico molto importante, con una forma e una funzione specifica. Nella Chiesa Ortodossa, l'Antiminsio è una specie di copertura dell'altare, mentre nella Chiesa Cattolica è un tessuto di dimensioni più ridotte rispetto a quel ortodosso e via posto sull'altare.

Nella Chiesa Ortodossa, l'Antiminsio è una sorta di "mini-altare" portatile che contiene le reliquie di uno o più santi, e che viene utilizzato durante la celebrazione della Liturgia.

Il termine Antiminsio deriva dal greco antico e significa "al posto dell'altare". Questo perché, nella Chiesa Ortodossa, l'Antiminsio viene utilizzato al posto dell'altare stesso quando il presbitero celebra la Liturgia in una chiesa privata di un altro permanente.

Nella Chiesa Cattolica, invece, l'Antiminsio è un tessuto di dimensioni ridotte rispetto a un quel ortodosso e via posto sul caporale. Il caporale è un altro oggetto liturgico che viene utilizzato per coprire l'altare durante la celebrazione della messa. L'Antiminsio cattolico contiene anche le reliquie dei santi, ma non viene utilizzato come mini-altare portatile.


Uso:

L'Antiminsio viene utilizzato durante la celebrazione della messa o delle varie  Liturgie come un simbolo della presenza di Cristo durante il sacrificio eucaristico. In entrambe le tradizioni, l'Antiminsio è un oggetto sacro che deve essere maneggiato con grande rispetto e venerazione.

Nella Chiesa Ortodossa, l'Antiminsio viene messo sull'altare prima dell'inizio della Liturgia. Il celebrante, il diacono e il clero presenti baceranno l'Antiminsio in segno di rispetto per le reliquie dei santi contenuti al suo interno.

Nella Chiesa Cattolica Il celebrante bacerà l'Antiminsio durante la messa con il rispetto per la reliquie dei santi contenuti al suo interno.


Alcune curiosità sull'Antiminsio:

Nella Chiesa Ortodossa, l'Antiminsio viene conservato all'interno di un'apposita custodia che viene portata in processione durante le feste solenni.

Nella Chiesa Cattolica, l'Antiminsio è un oggetto di devozione popolare. In alcuni luoghi, si usa porta con sé un piccolo tessuto con la reliquie dei santi contenute nell'Antiminsio, a segno di protezione e benedizione.

L'Antiminsio viene preparato in modo molto accurato e solenne nella Chiesa Ortodossa. Le reliquie dei santi contenute all'interno vengono siglato all'interno dell'Antiminsio con un'apposita cerimonia chiamata antiminsia.

Nella Chiesa Ortodossa, l'Antiminsio viene utilizzato da solo durante la celebrazione della Liturgia, mentre nella Chiesa Cattolica può essere utilizzato anche durante altre celebrazioni eucaristiche.

L'uso dell'Antiminsio è un'espressione della ricchezza della tradizione liturgica e della venerazione per i santi nella Chiesa Ortodossa e Cattolica.

lunedì 27 febbraio 2023

Odore d'origano



Gli odori per me sono come i colori e le immagini.

Cominciano a infiltrarsi nella mia coscienza e dirottano il pensiero su eventi e ricordi, su sogni passati, su una vita che ora sempre idilliaca.

Questa mattina il gatto si è intrufolato nel ripostiglio dove tengo le scorte alimentari e per convincerlo ad uscire mi sono chinato sino a che il mio naso è venuto a contatto con il sacchetto dell’origano.

È stato come un pugno nel cervello, prima una macchia verde scura poi i contorni cominciano ad emergere e il ricordo di quella mattina a Piraino mentre a piedi discendevano lungo i tornati che portavano a Torre delle Ciavole. Francamente non so se il nome fa riferimento ai corvi o al pesce che si potrebbe pescare in quello specchio di mare.

Ma so che lo spettacolo allora era sublime, sublime come il viso della francesina che accompagnavo.
E l’origano era la pianta che mi ritrovai sotto il naso mentre potete benissimo immaginare cosa stessi facendo, ecco perché per me quell’odore è come una fanfara dei bersaglieri,  meglio di qualsiasi stimolate industriale.

Ma torniamo alla Torre delle Ciavole.
Su uno Sperone roccioso sul mare edificata con grossi blocchi di pietra su tre rialzi era la difesa di quel tratto di costa nel XVI secolo.

Bastavano quattro soldati a sorvegliare e con l’ausilio della campana posta accanto alla finestra del lato sud, dare l’allarme se arrivavano pirati o altri pericoli. E proprio un guardiano scatenò l’amore della principessa Maria La Bella di nome e di fatto.

Ma come tutti gli amori impossibili la tragedia incombe.

La principessa stava al castello dei Lancia e il giovane arrivava in barca sino al caricatoio  e come nelle tragedie shakespeariane si arrampicava sino al balcone. Comunicavano anche di giorno usando gli specchi, ma tutto questo non poteva passare inosservato e il fratello della ragazza senti questo amore come un affronto al suo onore e preso di rabbia architetto un agguato nei pressi dello scoglio  vicino a Brolo detto appunto “del pianto” (ploratu). Uccise il guardiano e si liberò del corpo gettandolo con un sacco nel fondo del mare.

Ancora oggi la Maria la Bella appare ai pescatori del luogo e augura loro fortuna alla pesca e li allerta in caso di cattivo tempo.

Questa storia raccontai alla bella francesina mettendogli nell’orecchio sinistro in rametto di origano fiorito.



lunedì 20 febbraio 2023

Il Cirneco dell'Etna

 




Il Cirneco dell'Etna è una razza di cane antica e affascinante, che rappresenta un simbolo di identità e di orgoglio per la Sicilia. La storia del Cirneco può essere raccontata attraverso tre diverse versioni: le rappresentazioni del Cirneco su antichi reperti archeologici, le leggende e i miti che circondano questa razza e le sue capacità di cacciatore.

La prima versione si basa sulle rappresentazioni del Cirneco su antichi reperti archeologici, come le monete dell'antica città di Segesta. Questi reperti testimoniano l'antichità della razza, la sua presenza in Sicilia già nell'antichità e la sua importanza per le popolazioni che abitavano l'isola. Inoltre, la presenza del Cirneco sulle monete suggerisce che questa razza di cane fosse considerata un simbolo di potere e di prestigio.

Ma c'è un'altra teoria che collega il Cirneco dell'Etna al dio Adrano, che era adorato nell'antica città di Adranum, situata ai piedi del vulcano Etna. Secondo questa teoria, il Cirneco sarebbe stato considerato il cane sacro di Adrano, protettore della città e della sua gente.

Adrano era un dio fittizio della mitologia siciliana, rappresentato come un giovane dalla bellezza straordinaria e dalla forza sovrumana. Secondo la leggenda, Adrano si innamorò della dea Persefone, rapita dal dio degli inferi, e si offrì di lottare contro lui per liberarla. La sua offerta fu accettata e Adrano sconfisse il dio degli inferi, ottenendo così la libertà per Persefone.

La rappresentazione del dio Adrano su antichi reperti archeologici è molto simile alla descrizione che ci viene data del Cirneco dell'Etna: un cane snello, forte, agilissimo e con un fiuto infallibile. Secondo la teoria che collega il Cirneco al dio Adrano, questi cani sarebbero stati considerati un dono divino, in grado di proteggere la città dall'ira degli dei e dai pericoli della natura.

Inoltre, la presenza del Cirneco sulle monete dell'antica città di Segesta suggerisce che questa razza di cane fosse considerata un simbolo di potere e di prestigio. Probabilmente, il Cirneco era considerato un cane di caccia pregiato e costoso, che solo i più facoltosi potevano permettersi di avere.

La fusione di queste tre versioni ci permette di apprezzare appieno il fascino e la bellezza di questa razza di cane. Il Cirneco dell'Etna è molto più di un semplice cane da caccia: rappresenta un pezzo della storia e della cultura siciliana, che si può vedere nelle sue antiche rappresentazioni, nelle leggende e nei miti che lo circondano. Inoltre, le sue capacità di cacciatore lo rendono un compagno ideale per chi ama la natura e la caccia.




venerdì 17 febbraio 2023

Angelo Musco: il comico siciliano che ha conquistato l'Italia

 


Angelo Musco è stato uno dei più grandi comici siciliani del 1900. Nato a Palermo nel 1872, Musco ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura popolare dell'isola e in tutto il panorama del teatro italiano.

La sua carriera artistica si è svolta principalmente nel teatro dialettale siciliano, un genere che in quel periodo stava prendendo sempre più piede nella cultura popolare dell'isola. Musco ha debuttato sulle scene teatrali nel 1890, all'età di 18 anni, e da subito si è fatto notare per il suo talento e la sua versatilità.

Nel corso della sua carriera ha interpretato molte commedie e drammi, lavorando con i maggiori autori teatrali del suo tempo, tra cui Luigi Capuana, Giovanni Verga e Nino Martoglio. La fama di Musco è cresciuta esponenzialmente a partire dal 1908, quando ha debuttato al Teatro Politeama di Palermo con la commedia "La signorina Felicita". Questo spettacolo è stato un enorme successo, tanto che Musco è stato presto chiamato a recitarlo in tutta Italia, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e di critica.

Musco era un attore dalla grande capacità mimica e gestuale, che sapeva trasmettere le emozioni e i sentimenti dei personaggi che interpretava con grande intensità. La sua comicità, basata soprattutto sulle espressioni facciali e sulle cadenze del dialetto siciliano, era irresistibile per il pubblico, che si divertiva enormemente ad assistere alle sue performance.

Tra le sue interpretazioni più celebri si ricordano quelle in "Il berretto a sonagli" (1910) di Luigi Pirandello, "La cena delle beffe" (1919) di Sem Benelli e "I giganti della montagna" (1937) di Luigi Pirandello. Musco ha saputo interpretare con grande maestria sia i personaggi comici che quelli drammatici, dimostrando una grande sensibilità e una grande versatilità artistica.

Musco è stato anche un grande innovatore del teatro dialettale siciliano, introducendo nuovi elementi di modernità e di novità nei suoi spettacoli. Ha saputo infatti sperimentare nuove forme di comicità, introducendo elementi di satira e di critica sociale nei suoi testi.

La sua eredità artistica è ancora oggi molto preziosa per la cultura siciliana e per l'intero panorama del teatro italiano. Angelo Musco è stato infatti uno dei più grandi interpreti della cultura popolare siciliana del 1900. Grazie alla sua straordinaria maestria artistica e alla sua comicità irresistibile, ha saputo conquistare il pubblico di tutta Italia, diventando uno dei più grandi comici del suo tempo.

La sua importanza nel panorama artistico italiano è stata riconosciuta anche dai maggiori intellettuali del suo tempo. Uno di questi è stato il poeta e scrittore siciliano Ignazio Buttitta

mercoledì 1 febbraio 2023

La Fontana del Mascherone (storie di Roma)




La Fontana del Mascherone sorge nella pittoresca Via Giulia a Roma, attirando l'attenzione di turisti e residenti da secoli. Costruita nel 1574, la fontana è un esempio dell'arte barocca e il suo design unico, che mostra un mascherone scultoreo, ha generato molte storie e leggende nel corso degli anni. Una delle leggende più diffuse sostiene che la fontana sia stata costruita su un antico pozzo che una volta alimentava le terme dell'antica Roma. Il mascherone rappresenterebbe un demone che è stato evocato dalle acque del pozzo e che possiederebbe chiunque avesse gettato monete nel pozzo. 

La gente diceva che la fontana era maledetta e che chiunque avesse disturbato il demone avrebbe dovuto affrontare le sue conseguenze. Ma non tutti erano spaventati dal mascherone. Alcune persone dicevano che la fontana fosse stata costruita per nascondere una sorgente d'acqua preziosa che alimentava le terme. Il mascherone sarebbe stato un guardiano che proteggeva l'acqua dalle persone malvagie e che avrebbe concesso solo a coloro che erano degni di riceverne i benefici.

Non importa quale delle due leggende sia vera, la Fontana del Mascherone è diventata un'icona della città e un luogo popolare per i turisti. Ancora oggi, la fontana viene visitata da migliaia di persone ogni anno, che vengono attirate dalla sua bellezza unica e dalla storia che la circonda. E anche se le leggende potrebbero non essere verificate, resteranno sempre un'interessante parte della storia della Fontana del Mascherone.