SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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giovedì 31 dicembre 2009

BUON ANNO 2010


STIAMO PER ENTRARE NEL 2010, COSA AUGURARVI ?
DA PARTE DI NOI TRE CHE TUTTI I VOSTRI DESIDERI SI AVVERINO.
PER ME SOLTANTO CHE CONTINUI QUESTA MERAVIGLIOSA AMICIZIA E COLLABORAZIONE CON INDI ED EUCLIDE CHE ESISTE ORMAI DA UN ANNO E MEZZO.
VORREI INIZIARE L'ANNO CON UNA POESIA TRATTA DA "IL PROFETA" DI KAHLIL GIBRAN.

SULL'AMICIZIA

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero,non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore: Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito. Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea,
fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose
il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

mercoledì 30 dicembre 2009

LA STREGA CONSIGLIA.....BILANCIA


Per vivere al meglio questo 2010, che ti vede con Saturno nel segno e Marte alleato fino a Giugno ed assorbire tutta l'energia necessaria per raggiungere i tuoi desiderati obbiettivi, non hai bisogno di un amuleto particolare, ma di tre colori personali.
Sì, hai letto bene!
Alterna, ma senza mescolarli, per nessuna ragione, il rosa, colore caro a Venere tuo astro guida, che ti proteggerà, il marrone tinta preferita da Saturno ed un pizzico di rosso vivo, per onorare Marte.
Basterà una cravatta, un indumento intimo, una borsetta, un fazzoletto o ciò che ti aggrada, ma sintonizzati sulla lunghezza d'onda della tinta giusta e cerca di visualizzarla nei momenti di confusione, ti sentirai circondato d'armonia!

LA STREGA CONSIGLIA.....SCORPIONE


L'ingresso di Giove, nell'alleato segno dei Pesci, segneràper te, un periodo di conferme affettive importanti.
Inoltre, Saturno illumina il dodicesimo settore e ti aiuta a fare pulizia, dei dubbi o sospetti che ti frenano. Anno davvero impegnativo, foriero di decisioni definitive e ricco di soddisfazioni questo 2010, letteralmente da bere in un fiato. Preparati alle grandi sfide professionali, che ti assicurano successo ed a vivere con maggiore apertura e responsabilità, la vita affettiva e familiare.
Regalati una bella Ametista da usare come ciondolo, ferma carte o suppellettile.
I violacei riflessi della pietra ti aiuteranno a entrare in sintonia con le tue forze profonde.

LA STREGA CONSIGLIA.....SAGITTARIO


Per saper raccogliere e sfruttare l'energia, che Marte, nel suo lungo soggiorno in Leone, ti regala fino a Giugno, abdica a certe ingenuità e sii costante.
Per Natale 2009 regalati una piccola ancora, da usare come ciondolo o portachiavi, ti aiuterà a restare con i piedi per terra.
Durante la notte tra il 29 e il 30 Gennaio, con la Luna Piena in Leone, raccogliti in tranquillità e carica d'energia il tuo amuleto.
Accendi una candela rossa (per Marte), una blu cobalto (per Giove tuo astro) ed una bianca (che allontana i pensieri negativi).
Tieni nella mano destra l'ancora ed alla luce delle candele, chiedi che ti dia la forza e fermezza nei momenti delle decisioni, sia in amore, sia al lavoro, vedrai che risultati!

martedì 29 dicembre 2009

LA STREGA CONSIGLIA.....VERGINE


Inizi il 2010 con Giove opposto al segno dei Pesci, che ti costringerà a guardare la realtà con assoluta obbiettività, senza farti prendere la mano dallo scetticismo o dal timore di non piacere abbastanza.
Prendi atto di quanti altri ti stimano e di quanto siano profondi i sentimenti del partner, quindi preparati a importanti decisioni.
Per trovare maggior consapevolezza, durante la notte tra il 14 e il 15 Gennaio con la Luna Nuova in Capricorno, prepara un sacchettino rosso e ponici dentro 7 petali di rosa rossa, una bacchettina di vaniglia e una moneta.
Accendi una candela marrone (dedicata a Mercurio, tuo astro guida) e consacra il tuo talismano chiedendogli di darti forza di decisione e nascondilo in un cassetto.

LA STREGA CONSIGLIA.....LEONE


Questo 2010 si apre con Marte in lungo transito nel tuo segno, che ti rende ancora più fiero, battagliero ed orgoglioso. Fortunatamente, ad insegnarti un po' di moderazione, ci pensa Saturno in Bilancia.
Un anno davvero incredibile quindi, che ti porterà a rivestire ruoli leader in tutti i contesti. Certo la pressione sarà tanta, quindi per aiutarti, opera un piccolo rituale casalingo. Regalati un piccolo elefante di giada con la proboscide in su, da tenere sulla scrivania o sul comodino.
La notte del 30 Gennaio, con la Luna Piena nel tuo segno, accendi 3 candele rosse (in onore di Marte) e 2 d'oro (in onore del Sole, tuo astro guida), stringi nella mano sinistra il tuo elefantino e concentrati, chiedendo all'energia astrale, di darti sufficiente forza e coraggio nel momento del dubbio.

LA STREGA CONSIGLIA.....CANCRO


Finalmente sei pronto a cambiare ciò che è solo pesante zavorra, Saturno severo e Giove favorevole tutto l'anno, ti spingono ad alzare gli occhi per cercare nuovi orizzonti di gloria.
Per raccogliere ciò che il 2010 ti può offrire, alla mezzanotte esatta della notte di San Silvestro, brinda stringendo nella mano destra una piccola perla.
Attenzione, la pietra va acquistata e non regalata, ma proprio prima che finisca il 2009. Il giorno dopo accendi una candela argento (dedicata alla Luna, tuo astro guida) e una verde (per propiziare la fortuna).
Poni la pietra in un panno bianco e tienila sotto il materasso fino al giorno 30 Gennaio (quando la Luna Piena si forma in Leone) e portala sempre con te.

lunedì 28 dicembre 2009

LA STREGA CONSIGLIA.....GEMELLI


Il 2010 con Giove in quadratura, sarà un anno variegato e ricco di opportunità per cambiare ciò che non funziona. Non dovrai essere passivo spettatore, ma attivo protagonista del tuo destino. Ciò ti costerà energie e fatiche, ma ti assicuro, darà più soddisfazione: preparati! Saturno in Bilancia, sarà un eccezionale compagno di viaggio, inoltre potrai aiutarti con un casalingo e potente rito propiziatorio.
La notte del 7 Gennaio metti in un fazzoletto celeste, 3 chiodi di garofano, cannella, 2 monete e un piccolo occhio di tigre.
Accendi una candela gialla (colore di Mercurio, tuo astro guida) e una bianca. Brucia dell'incenso e concentrati.
Annoda il fazzoletto e nascondilo, il suo influsso ti darà forza nel momento delle decisioni.

LA STREGA CONSIGLIA.....CAPRICORNO


Inizierai l'anno, ohimè, con Giove nel segno dei Pesci e con Saturno in quadratura al tuo Sole.
Sarà un 2010 foriero di sfide e denso d'impegni, sia al lavoro, che nella vita privata.
Inevitabilmente è fondamentale non perdere la testa e non abdicare a saggezza e razionalità, tue qualità intrinseche, che ti aiutano sempre, ma che ora andranno supportate da un fermo ottimismo e da una maggiore diplomazia.
Per destreggiarti al meglio devi ammorbidirti, cosa mai facile per te, ma che puoi agevolare tenendo nel portafoglio o indossando una piccola giada verde.
Acquistala e caricala d'energia durante la sera del 15 Gennaio, con la Luna Nuova nel tuo segno.
Passala tre volte sul fumo d'incenso al Sandalo e scaldala al fuoco di una candela verde e una gialla.

LA STREGA CONSIGLIA.....ACQUARIO


Durante l'anno godrai dell'appoggio di Saturno, uno dei tuoi astri guida e di Giove, nel secondo settore del tuo cielo, che faciliterà nuove acquisizioni. Ma il 2010 non sarà facilissimo sempre, per cui avrai bisogno di amici sinceri e complici. Piuttosto turbolento sarà il primo semestre, con Marte in Leone, per limitare le polemiche e favorire il dialogo, acquista una giada verde. Non scegliere un esemplare prezioso, basterà un semplice portafortuna senza montatura, l'importante è tenerlo sempre con te.
Durante la notte del 6 Gennaio, l'ultimo Quarto di Luna si forma in Bilancia, opera un rito per propiziarne l'effetto.
Accendi una candela bianca e una rosa e bruciate dell'incenso, tenendo qualche istante la pietra sopra il fumo.
La giada ti aiuterà ad essere razionale e più diplomatico.

domenica 27 dicembre 2009

Sono Tasse




ma non bisogna dirlo...
"anticipazioni tariffarie di 3 euro a passeggero su ogni singolo biglietto aereo a favore dei gestori aeroportuali", oltre al "contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione" e ai circa 38 euro "a carico di quei cittadini che 'osano' fare ricorso" contro le multe per alta velocità (autovelox). "A questa ministangata governativa - commentano i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - bisogna aggiungere rincari per 30 euro di gas, 130 di assicurazione auto (rca), 18 euro per servizi idrici, 35 euro per la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani), 30 euro di aumenti dei servizi bancari, 80 euro per i mutui a causa degli aumenti dello spread applicato dalle banche, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni e 90 euro (su base annua) per i costi dei carburanti". Secondo le stime delle due associazioni dei consumatori, dunque, da gennaio 2010 peseranno sulle spalle degli italiani rincari complessivi per circa 596 euro.

Non ci mettono le mani in tasca, ma... (censura).

LA STREGA CONSIGLIA.....PESCI


Il 2010 si apre con il generoso transito di Giove nel segno e Saturno non più ostile. Ora sei pronto per cambiamenti epocali, non più fatalista, ma entusiasta protagonista del tuo futuro. È una vera catarsi, che ti costringe ad abdicare alla pigrizia, in favore dell'azione!
Per allontanare la paura o gli ultimi tentennamenti, opera un piccolo, ma potente rito propiziatorio, nella tarda serata del 15 Gennaio, con la Luna Nuova in Capricorno vicino a Plutone.
Fai un bagno rilassante con acqua profumata alla Vaniglia ed indossa morbidi indumenti blu e raccogliti in meditazione, bruciando incenso al Gelsomino ed accendendo una candela bianca, una azzurra e una rossa (che propizi l'energia e l'amore).
Tieni nella mano destra una monetina, un quadrifoglio ed i petali di una rosa, che a fine rito chiuderai in un sacchettino blu.

LA STREGA CONSIGLIA.....TORO


L'aspetto zodiacale più arduo per te è il transito del guerriero Marte in Leone, fino ai primi di Giugno. Sarai più impaziente e aggressivo del solito e troppo poco propenso a cercare la strada della mediazione, creandoti così più nemici che alleati.
Per trovare il giusto equilibrio che ti faccia trascorrere i primi mesi del 2010 in armonia, creati un potente talismano da tenere vicino.
Il 15 Gennaio la Luna Nuova si formerà nell'alleato Capricorno accendi due candele argento e una verde dedicata a Venere vostro astro guida, dell'incenso e concentrati.
Poi disegna su un foglio di pergamena con inchiostro di china verde, il disegno che per primo ti viene alla mente, piegalo e conservalo nel portafoglio.

LA STREGA CONSIGLIA.....ARIETE


Questo è un anno molto particolare per te, grazie al lungo soggiorno di Marte in Leone che ti accompagna da Gennaio a Giugno. Sta a te modificare certe spigolosità del tuo carattere, abdicando all'impulsività, per abbracciare coraggio e saggezza. L'energia astrale è assai stimolante, ma puoi aiutarti con un piccolo rito propiziatorio. La notte del 30 Gennaio con la Luna Piena in Leone ritagliati qualche minuto di beata solitudine e accendi una candela rossa (in onore di Marte tuo astro guida), una oro (colore astrologico del Leone) e stringi nella mano destra una piccola ametista grezza chiedendo l'appoggio e l'influenza del tuo Angelo protettore.
Il violaceo colore della pietra aiuta ad aprire la mente, per collegarsi con l'energia spirituale e favorisce la concentrazione.

venerdì 25 dicembre 2009

Rappresentazione

La rappresentazione della natività è un percorso iniziatico, una ricetta con ingredienti ben dosati per il raggiungimento della pozione divina.
Prendere una Vergine, la rappresentazione dell'umanità purificata. Giuseppe un carpentiere, l'apertura mentale santificata, colui che non esprime giudizi secondo la visione umana. Lo Spirito Santo il vento infuocato divino che crea l'anima universale.
Nessuno può accoglierli, non c'è posto nel mondo umano, solo la grotta e la stalla possono ospitarli, solo la miseria umana è la loro capanna. La stella, la luce dell'animo umano che orienta il pensiero e indica la speranza.
I Magi, l'antica saggezza l'unica ingrado di capire i segni e seguire la stella. Rappresentano i tre aspetti della personalità umana, aspetto fisico, il corpo depurato, l'oro. L'incenso i sentimenti e le emozioni. La mirra la mente.
L'iniziato inizia il cammino e si pone al servizio della luce senza personalità propria ne forza fisica. Ogni anno l'insegnamento si ripete ma se non vengono compresi i simboli non si ha risultati dalla benedizione della Luce. Nessun risveglio per chi non comprende.
(By Euclide)



(By Indi)






LA VERA FAVOLA DELL'INCENSO
(by Antichirimedi)

"Mamma, non riesco a dormire. Mi racconti una favola?
Quella della principessa cattiva e del ragazzo che s'innamorò e che .....
Va bene, ma adesso sotto le coperte."

"C'era tanto tanto tempo fa un ragazzo molto bello. Era sempre allegro, rideva scherzava e giocava con il suo cane.
Sognava grandi viaggi in paesi sconosciuti. Immaginava di scoprire un popolo che viveva isolato in una valle dove la sabbia del deserto non arrivava e il sole non bruciava la pelle.
Il suo villaggio era vicino alle rive di un mare, azzurro come il cielo, dove sorgeva la città dell'Imperatore.
Questo sovrano aveva una figlia bellissima, ma molto cattiva.
Man mano che cresceva questa fanciulla era rimasta sola perché anche le sue compagne di gioco non volevano più stare con lei. Faceva loro scherzi atroci e le impauriva a tal punto che scoppiavano a piangere e dovevano portarle via.
Quando le altre bambine di stirpe nobile non vollero più andare a palazzo a giocare, molti genitori fra il popolo mandarono allora le proprie figlie dall'Imperatore.
Infatti lui, non sapendo più come fare, ordinò ad un banditore di andare per le strade della città a chiedere compagnia per la Principessa. Le fanciulle e i genitori erano tutti contenti, perché avrebbero avuto bei vestiti, da mangiare e potevano fare il bagno nell'acqua pulita. Non sarebbero state costrette ad andare ai pozzi del deserto e tirare su secchi e secchi di acqua spesso fangosa.
Purtroppo i desideri dei genitori e delle ragazze morivano presto, appena si avvicinavano alla Principessa.
Metteva rospi nei bicchieri d'acqua, oppure formiche nei cibi oppure chiodi nei cuscini dove sedevano quelle che sarebbero dovute essere sue compagne di gioco. I suoi scherzi erano fonte di disagio e paura e ognuna di loro scappava sempre piangendo. Anche la povertà ha una sua dignità e non può sopportare ogni cosa....

"Mamma che cos'è la dignità?
É quando una persona sopporta tante cose, ma poi arriva ad un certo punto che non ce la fa più e si ribella!
Torniamo al nostro ragazzo e ai suoi sogni."

....La principessa dopo che rimaneva sola cominciava a strillare e dava la colpa alle ancelle che non avevano saputo scegliere i suoi giocattoli. Sì ho detto bene, la principessa considerava le altre bambine i suoi "giocattoli". E non voleva capire che invece erano di carne e ossa come lei, ma solo meno fortunate.
I valletti avevano portato via dal giardino anche gli animali che erano nelle gabbie, perché anche a loro la Principessa non risparmiava la sua crudeltà. Un giorno erano dovuti entrare d'inverno nell'acqua del laghetto del parco per portare via alcune tartarughe che lei aveva buttato dentro.
A causa del freddo le povere bestiole non erano sopravvissute e da quel giorno avevano nascosto tutte le gabbie degli uccelli, degli scoiattoli, le altre tartarughe i cigni i pavoni e altri animali che erano lì.
L'Imperatore e l'Imperatrice erano disperati. Man mano che la Principessa cresceva il suo carattere peggiorava: era sempre più cattiva e crudele, non risparmiava nessuno e offendeva sempre tutti i suoi servitori. Sarebbe potuta essere la fanciulla più felice del mondo e invece si trovò sola, prima a giocare e poi a girare nelle stanze enormi del palazzo. Quando qualcuno la sentiva arrivare si nascondeva dietro le tende delle grandi finestre e stava zitto senza quasi respirare per non farsi scoprire.....

"Come me, vero mamma, quando mi nascondo dietro la porta e tu non mi trovi? Sì, tesoro è vero.
Vuoi che continuo o dormi?"

"No, continua ora c'è il ragazzo...."

....Allora.... un giorno il ragazzo era andato nella città dell'Imperatore a comprare una brocca. Il suo cane l'aveva rotta mentre giocavano e lui aveva promesso alla mamma che gliela avrebbe regalata. Aveva cominciato a fare piccoli lavori per i vicini di casa per raggranellare un po' di soldi e finalmente quando aveva avuto la somma che gli serviva era andato al mercato.
Aveva girato molto tra i banchi, ma nessuna brocca gli sembrava tanto bella da poterla regalare alla madre.
All'improvviso, quasi nascosto in un angolo un alberello misero con poche foglie raggrinzite ma dentro un vaso bellissimo.
...Ecco, pensò, questo è quello che vorrei per la mia mamma. É il più bello che ho visto.... Con un po' di timore si avvicinò all'uomo che era lì vicino e chiese se era sua quella piantina.
... prendila pure se vuoi, è così brutta e stenta che non posso venderla. Nessuno la vuole ed io non so come fare per farla crescere meglio.... te la regalo, basta che la porti via lontano il più presto possibile: chi la vede pensa che tutte le mie piante diventeranno così e non vendo quanto vorrei....
Il ragazzo fu felice del dono inaspettato e non se lo fece ripetere due volte, prese il vaso e corse via. Si fermò soltanto un po' più in là in un vicolo e pensò che aveva ancora in tasca tutti i soldi. Avevano bisogno di tante cose in casa, ma non comprò niente preferì ritornare al suo villaggio alla svelta.
Fra la città dell'Imperatore e la sua casa c'era un pozzo. Si fermò lì per togliere la pianta e pulire il vaso. Voleva portarlo subito alla madre e presentarlo nel suo aspetto migliore. Mentre lo lavava, aveva appoggiato la piantina vicino al pozzo. Era così misera che gli fece compassione.
Non poteva portarla a casa, aveva paura che morisse e allora ebbe un'idea. La piantò vicino al pozzo così se anche lui non fosse andato ogni giorno a darle un po' d'acqua sicuramente qualcuno lo avrebbe fatto. E poi cominciò a nutrire la speranza che quei miseri rami diventassero un domani un albero grande e facessero ombra nelle giornate più calde mentre attingevano l'acqua.
Tornò a casa felice non solo del regalo avuto così a buon prezzo, ma soprattutto in cuor suo di quella piantina. Non l'aveva mai vista e raccontò tutto alla madre. Era pomeriggio tardi e il sole non era più così caldo. Decisero di andare al pozzo a vedere il piccolo albero. Chissà perché il fanciullo cominciò a pensare che quello fosse un dono del cielo, e che sicuramente da quel giorno avrebbe avuto fortuna. La madre si congratulò con lui per quell'idea meravigliosa di piantare quei miseri rami lì vicino all'acqua e nel giro di poche ore tutti gli altri abitanti del villaggio seppero del nuovo "arrivo". Cominciò così una gara a chi andava al pozzo e tutti volevano annaffiarla. Forse fu l'acqua o forse fu l'amore di cui era circondata che questa piantina cominciò a crescere ogni giorno un po'.
Le carovane che passavano trovavano sempre qualcuno che faceva la guardia e non faceva avvicinare nessuno al piccolo albero. La notizia si sparse per tutto il deserto e arrivò anche alle orecchie dell'Imperatore.
Tutti i nobili cominciarono a raccontargli le cose miracolose che faceva quella piantina e come c'era sempre una fila lunghissima di persone che andava a vederla.
Come è facile che le parole volando di bocca in bocca diventino storie fantastiche!
Tanta fu la curiosità dell'Imperatore che decise di andare di persona. Nel frattempo il piccolo albero aveva davvero portato fortuna al villaggio, perché tutti i giorni si fermavano carovane che rimanevano lì qualche giorno. E avevano sempre bisogno di qualcosa. Gli abitanti cominciarono ad aprire delle piccole botteghe e vendevano di tutto. Ogni famiglia cominciò a industriarsi per accontentare tutti i viaggiatori.
Il fanciullo fu l'unico che volle per sé il commercio dei vasi. Ne vendeva tanti molto belli di varie grandezze. E il suo banco era vicino all'albero.
Si tenevano compagnia, ma soprattutto lui stava attento che non gli succedesse niente. Circolava sempre più insistente la voce che portava fortuna e alcuni viandanti gli avevano detto che c'erano altri villaggi che volevano prenderlo e portarlo via. La notte dormiva lì con accanto il suo cane e aveva avvertito anche altri uomini per farsi dare il cambio.
La pianta cresceva rigogliosa con tante foglie verdi. Ogni carovana che arrivava elogiava questa meraviglia, ma nessuno sapeva il nome. Era una specie "sconosciuta". Anche i beduini che venivano da molto lontano non avevamo mai visto nemmeno un esemplare.
Un giorno all'improvviso la folla cominciò a mormorare, accorsero ancora più persone e intonarono canti.
Arrivò l'Imperatore a cavallo con le sue guardie. Il ragazzo rimase a bocca aperta, non capiva il perché di quella visita.
Il sovrano con un balzo fu a terra vicino alla pianta e mentre la stava ammirando e i sudditi erano tutti sdraiati per terra in segno di rispetto, ebbe un'idea!
Se veramente questo piccolo albero sapeva fare cose strabilianti, avrebbe potuto cambiare anche il carattere di sua figlia. Dette un'occhiata intorno e vide che il misero villaggio fatto prima di capanne poverissime aveva preso l'aspetto di una piccola città pulita, allegra e si vedeva che il commercio stava migliorando la vita di quelle persone.
Gli abitanti erano allegri, i bambini giocavano, le donne vestivano con colori vivaci e gli uomini lavoravano per accontentare i forestieri.
In un paese povero dove il sole è caldo e l'acqua scarseggia e la voglia di vivere spesso viene a mancare, quello veramente era un miracolo.
Il giorno dopo accompagnò lui stesso la Principessa dal ragazzo, impartì i suoi ordini e a nulla valsero i pianti e gli strilli della fanciulla.
La lasciò lì vicino al pozzo con solo gli abiti che indossava.
Quando la nuvola di polvere dei cavalli delle guardie si fu diradata, lei si girò e cominciò a insultare tutti quelli che erano lì vicino.
Poi stremata si sedette per terra e si addormentò.
La madre del ragazzo che aveva assistito a tutta la scena in silenzio, fece cenno a due uomini e la fece portare a casa sua.
Quando la Principessa si svegliò sentì una voce di donna che cantava, un buon profumo di focaccia e tanta era la fame che addentò quello che le veniva offerto.
Poi si rese conto di dove si trovava. Tutta la casa era composta soltanto da una stanza in penombra, nessun mobile lussuoso, nessun cuscino: solo delle stuoie avvolte in un angolo, un piccolo tavolo e due sgabelli per sedersi. Dall'altra parte una cucina di pietra con il fuoco acceso e il volto sorridente di una donna.
Si ritrasse come se avesse visto una cosa orrenda e chiese sgarbatamente dove si trovava.
Non le fu risposto, ma solo indicato la porta.
Fuori il sole cominciava a tramontare e fra le piccole case bianche lì intorno c'era un'atmosfera di pace. I bambini giocavano e strillavano, le donne chiacchieravano, gli uomini rimettevano gli animali nei recinti.
La Principessa si avviò verso il gruppetto di banchi con le tende colorate vicino al pozzo. Lì c'era un via vai di uomini donne animali. Finalmente arrivò dal ragazzo. Rimase dapprima in disparte a guardarlo con disprezzo, poi il suo sorriso la sua allegria sembrò quasi che sciogliessero la perfidia della fanciulla. Cominciò così a stare insieme a lui: metteva a posto i vasi, li spolverava cercava di venderli. In poco tempo cambiò così tanto che chi passava da lì non avrebbe mai immaginato che quella bellissima ragazza prima fosse una Principessa abituata a vivere a palazzo reale servita da una moltitudine di persone.
Era sempre sorridente e il suo cuore sembrò aprirsi a sentimenti di amore verso il prossimo, bontà e compassione. Guardava tutto con occhi diversi. E il ragazzo era contento, pensava anche di chiedere all'Imperatore di venire a vedere come sua figlia fosse cambiata e a riprenderla. Ma aspettò: voleva tenere ancora con sé la Principessa: si stava innamorando.
Dopo poco tempo capitò insieme ad una carovana un uomo molto ben vestito. Spiegò che era un "magos" e mentre studiava le stelle gli era stato rivelato in sogno che sarebbe avvenuto un fatto straordinario che avrebbe cambiato la storia del mondo. Si era messo subito in cammino ed era giunto lì. Durante la strada aveva seguito una stella in cielo come fosse la sua guida e contemporaneamente aveva capito che doveva procurarsi un dono da portare con sé e offrire al momento della rivelazione.
Non aveva trovato niente che gli piacesse nelle oasi visitate, niente di così bello e importante da considerarlo degno di essere regalato. Mentre parlava vide l'alberello e pensò che se avesse avuto dei frutti forse potevano essere quello che lui cercava.
Ma la pianta non aveva frutti, solo foglie: belle molto verdi.
Girava tutto il giorno fra le bancarelle, ma non trovava niente. Andava incontro alle nuove carovane per essere il primo a frugare nelle ceste delle merci che portavano. Continuava però i suoi studi e spesso la notte rimaneva sveglio a fissare la grande stella che l'aveva condotto fin lì. Si domandava che cosa mai di così strabiliante poteva succedere che l'aveva indotto a lasciare tutto e partire. Lui che per tutta la sua vita era vissuto nel suo osservatorio, lui che aveva sondato le stelle in cerca della Verità, lui che non avrebbe mai immaginato una vita lontana dai suoi libri. Ma per quante domande si ponesse riusciva a pensare che soltanto la nascita di qualcuno avrebbe potuto cambiare il cuore degli uomini. Qualcuno con idee così rivoluzionarie da trascinare il popolo verso un modo diverso di pensare e di vivere.... e di amare.
La sua inquietudine era ormai visibile a tutti. La Principessa spesso lo invitava a mangiare con loro quella focaccia che le piaceva tanto e che adesso non avrebbe cambiato più con nessun piatto della tavola regale. Anche lei aveva imparato a cucinare e non le dava più fastidio imbrattarsi le mani di farina. Anzi quando era vicino al fuoco cantava e la sua voce aveva il suono della felicità.
All'ora di pranzo si sedevano tutti e tre vicino all'albero: mangiavano in silenzio, poi il saggio cominciava ad elencare i magnifici paesi che aveva attraversato per arrivare fino a loro. Il ragazzo era stupefatto e ogni tanto chiedeva se avesse trovato una valle lontana dal mare, ma piena di vita, di gente felice dove la sabbia del deserto non offuscava tutto con la sua patina.
Un giorno il ragazzo invitò il magos ad andare insieme a loro in un viaggio alla ricerca di vasi ancora più belli di quelli che vendeva, con la speranza nel cuore che ognuno di loro avrebbe trovato quello che cercava.
Una mattina lasciò il banco alla madre con la raccomandazione di stare attenta all'albero e partì insieme alla Principessa, al saggio e al cane.
Dopo poco tempo, mentre attraversavano il deserto, scoppiò una terribile tempesta di sabbia. Gli animali impazzirono e fuggirono e loro quattro rimasero insieme barcollando in mezzo al vento.
Quando tutto fu finito, assetati sporchi con le bocche piene di sabbia, videro in lontananza una montagna e mentre si avvicinavano notarono una spaccatura fra le rocce. Entrarono e si trovarono a camminare in un corridoio in mezzo a due pareti di roccia altissima. Ogni metro che facevano, sempre di più sentivano una pace e una tranquillità mai provata prima. La Principessa teneva per mano il ragazzo timorosa di tanta grandezza. In cuor suo aveva cominciato a volergli bene e spera che anche lui la ricambiasse. Dopo un'oretta che procedevano all'improvviso si aprì davanti ai loro occhi lo spettacolo più bello che avessero mai visto. Nella roccia erano state scavate case, templi, monumenti: sulle rocce erano nati tanti alberi uguali a quello che il ragazzo aveva piantato vicino al pozzo del suo paese e tutti con foglie verdissime. La luce del tramonto illuminava quelle costruzioni che avevano i colori dell'oro e del rosso, con tante sfumature e tutto sembrava irreale. Per le strade c'erano fontane d'acqua limpida da bere. Furono invitati dagli abitanti a dissetarsi e lavarsi e fu offerto loro del cibo e abiti puliti.
Il ragazzo era felice: aveva trovato la città che aveva sempre sognato. Anzi era più bella di quello che avrebbe potuto immaginare.
L'aria fresca, niente sabbia, gli abitanti cordiali e gentili.
Mentre i tre viaggiatori e il cane riprendevano le forze, gli anziani spiegarono che la città aveva più di mille anni, che i primi abitanti si erano rifugiati lì per sfuggire ad una guerra e che adesso vivevano in pace. Commerciavano con alcune carovane, ma esigevano il massimo segreto sulla loro esistenza perché non capitasse nessuno a distruggere tutto quanto con l'avidità e l'odio.
Li portarono a visitare ogni costruzione: c'erano scuole, templi, cisterne, anche un mercato. Il ragazzo comprò dei vasi stupendi, la Principessa alcune vesti e il magos cominciò a chiedere cosa fosse quel profumo che inondava le strade e le piazze.
Inoltre al mercato aveva notato grandi ceste contenenti piccole palline giallastre e i mercanti le annusavano e alcuni le masticavano.
Era molto incuriosito: sembravano perle o lacrime ? Avevano il colore della luna quando splendeva in cielo.
Dopo molte domande e nessuna risposta, finalmente fu svelato il segreto.
Gli uomini si misero a ridere.... come non lo sai? Sono gli alberi. Dalla loro corteccia esce un liquido a gocce che si solidifica. Lo chiamiamo "INCENSO", "dono di Dio". E le loro "lacrime" vengono bruciate nelle nostre cerimonie quando preghiamo. Ci sembra così di salire in alto in cielo....
Il saggio fece un salto di gioia si mise a ridere ed esclamò.... Ho trovato il mio dono... il dono più prezioso che potevo trovare. Il frutto di un bellissimo albero che ha la forza di nascere sulle rocce, di vivere e regalare agli uomini un frutto meraviglioso.... Il suo profumo non può che portare pace, forza ed energia.... Il fumo che sale al cielo è carico di amore e di gioia.... è questo il mio regalo pieno di speranza...

La favola finisce qui, ma per i curiosi vi svelerò che il magos riprese il suo cammino e per la strada incontrò altri due saggi: loro avevano come dono l'ORO e la MIRRA. Insieme si recarono a Betlemme seguendo la stella e trovarono in una povera capanna un Bambino con i suoi genitori. Il bambino si chiamava Gesù.
Il ragazzo e la Principessa tornarono al loro paese e si sposarono, ma non lasciarono mai la bottega dei vasi e lei fu una sovrana molto saggia e molto giusta, aiutando sempre quelli che avevano bisogno.

In quanto a noi oggi è Natale e nella tradizione cristiana rappresenta la nascita di Gesù e l'inizio dell'anno liturgico.
Promettiamoci di fare qualche azione buona, ma soprattutto cerchiamo tutti insieme di alzare un grido come fosse una sola voce contro tutte le violenze che ci sono ancora nel mondo, che i perseguitati trovino pace, che la pietà verso gli altri non sia fatta solo di parole.
Basta guerre, basta odio, auguriamoci che le persone che amiamo abbiano a sperare ancora che il mondo possa cambiare in meglio.
Auguriamoci soprattutto che i ragazzi e i bambini non conoscano mai la crudeltà, il razzismo, che l'insegnamento della Storia sia veramente una lezione a non commettere più massacri, mai più stermini, mai più shoah.

BUON NATALE A TUTTI


da:
Antichirimedi, Euclide e Indi.

mercoledì 23 dicembre 2009

S.P.Q.R. (libro)


di John Maddox Roberts

"Ricevetti il prefetto dei vigili del quartiere nell'atrio di casa mia, come ogni mattina da quando ero stato eletto nel Collegio dei Ventisei. Non sono mai stato un tipo mattiniero, ma d'altra parte il mio incarico non comportava impegni particolarmente onerosi. Era ancora buio e persino i miei clienti non erano ancora arrivati. La squadra dei vigili con i copricapi di cuoio poggiati ai loro piedi dormicchiava su una panca posta contro la parete dell'atrio, mentre il mio anziano portinaio serviva loro coppe di vino annacquato e aspro, caldo e fumente.
"Nessun incendio nella notte, signore." dichiarò il prefetto.
"Non in questo quartiere, almeno."
"Che gli dei siano ringraziati," risposi. "E altrove?"
"È scoppiato un grande incendio nei pressi del Circo. Riusciamo a vederlo chiaramente dalla cima del Viminale. Forse non è stato ancora domato."
"Da quale direzione soffia il vento?" domandai, allarmato. Se aveva preso fuoco uno dei magazzini do olio tra il Circo e il Tevere, il fuoco avrebbe potuto minacciare la città entro mezzogiorno.
"Da Nord."
Emisi un sospiro di sollievo, promettendo in sacrificio una capra a Giove se quel giorno avesse fatto in modo che Borea continuasse a soffiare. "Nient'altro?"
"Due capifamiglia hanno denunciato un furto," il vigile soffocò lo sbadiglio, "e abbiamo rinvenuto il cadavere nel vicolo tra la bottega del farmacista siriano e la taverna di Publio."

TRAMA

Roma,70 avanti Cristo.la Repubblica non è ancora diventata Inpero e l'Urbe è un campo di battaglia dove si fronteggiano i partigiani di uomini come Crasso e Pompeo,protesi entrambi alla conquista del potere.Il nobile Decio Cecilio Metello sta salendo i primi gradini della sua carriera politica:é funzionario pubblico e la sua carica lo obbliga a indagare su alcuni omicidi di apparente routine.Ma dietro questi episodi si delinea ben presto un disegno preciso che coinvolge alcuni altissimi personaggi:e una normale indagine giudiziaria si trasforma così in una discesa nei misteri di una città morente,devastata dalla corruzione,dall'immoralità,dagli intrighi.
Con S.P.Q.R. John Maddox Roberts ha scritto un appassionante incrocio fra giallo e romanzo storico in cui il lettore riconoscerà molte analogie(casuali?) con la realtà di oggi.

SCHEDA

Genere - Romanzo storico
Titolo - S.P.Q.R.
Autore - John Maddox Roberts
Editore - Sonzogno

La neve




Nella città di Catania sino ai primi decenni del 900 era uso il commercio della neve dell'Etna. A tale scopo era accumulata in grotte nella montagna dette neviere. Per il trasporto di usavano carretti coibentati usando uno strato di carbonella ricoperto di felci e sopra di esse su dei teli di canapa e altre felci poste a coprire il tutto.
Questo era un prospero commercio messo a bando per motivi igenici dopo la seconda guerra mondiale.
Ci sono testimonianze di tale tradizione, una delle quali del domenicano Giovanni Battista Labat, che nel suo libro Voyage en Espagne et en Italie, racconta di come nel convento domenicano di S. Girolamo a Messina, gli servirono "vino rifrigerato dalla neve". E Patrick Brydone, gentiluomo scozzese ,venuto a Catania nel maggio del 1780:"Gli abitanti di questo paese caldo,anche i contadini, dispongono di ghiaccio durante i calori estivi; e non c’è festa organizzata dalla nobiltà, in cui la neve non rappresenti una parte importante:una carestia di neve, dicono loro stessi, sarebbe più grave di una carestia di grano o di vino.Tra di loro regna l’opinione che senza le nevi del monte Etna, la loro isola non potrebbe essere abitata, tanto è divenuto necessario per essi questo articolo di lusso".

INTERVISTA

Si tratta di un'intervista realizzata da alcuni alunni che, insieme ad un insegnante, si sono recati a casa del signor Carbonaro, un uomo molto anziano che, nella sua vita, ha esercitato diversi mestieri, ma soprattutto quello del nevaiolo. Dalle sue parole traspare il modo di pensare e di vivere del contadino siciliano, che, con dignità e rassegnazione, ha affrontato fatica e povertà. Il testo dell'intervista, trattandosi di una persona poco istruita, è stata tradotto dal siciliano.

Alunno: - Come si chiama ?-

Intervistato: - Carbonaro Antonino-

A: - Quanti anni ha?-

I. : - 88 anni.-

A: - Quando ha finito di lavorare ?-

I. : - A 65 anni. -

A: - A quanti anni ha incominciato a lavorare ?

I. : - A 11 anni cominciai a lavorare nella tacca della neve, a coprire la neve. La tacca della neve era a Nicolosi (Tacca di S. Antonino) e nella zona di Pedara . -

A: - La tacca della neve veniva vurricata ( coperta)? -

I: - Si, di sopra ci buttavamo la terra. La neve si cominciava a tagliare in estate. -

A : - A che ora partiva per andare a lavorare ?-

I. : - Non vi era un orario ben definito: a volte partivo verso le due del mattino, altre verso le tre.-

A: - A che ora arrivava là sopra, in montagna ?-

I. : - Verso le otto perché dovevamo prendere le felci e altre foglie per avvolgere la neve -

A: - E poi la dovevate mettere dentro i sacchi ? -

I. : - Sì, la mettevamo dentro i sacchi , infatti la prendevamo e la avvolgevamo con le felci (filici).

A: - Perché non si sciogliesse ?-

I. : - Sì. -

A: - Quando salivavate là sopra in montagna le balle di neve erano già preparate ? -.

I: - No, le facevamo noi. -

A: - Voi stessi le facevate ? Dove andavate, dentro la tacca? -

I. : - Sì, dentro la tacca con il fugnone. -

A: - Il fugnone era quello strumento che serviva per tagliare? -

I. : - Sì. Poi la pulivamo, la mettevamo nel sacco e nello stesso sacco mettevamo una pampina (foglia), perché non si sciogliesse (la neve). Infine la portavamo a Nicolosi. -

A: - Ma, di solito, una balla di neve quanto pesava ?-

I. : - Circa 90 o 100 kg. -

A: - Quando la neve arrivava a Nicolosi costava di meno, perché pesava anche di meno ?-

I. : - Sì. -

A: - Dove era il deposito della neve? -

I: - In via Monte Grappa o in via Gibuti. -

A: - Che cosa mangiava quando era al lavoro ?-

I: - Mangiavo pane, cipolle, formaggio, olive. -

A: - Quante ore faceva di lavoro ?-

I: - Non c’era un orario definito, circa tredici o quattordici ore. -

A: - Quante persone c’erano che facevano questo lavoro ? -

I: - Di solito dieci persone. -

A: - Questi arrivavano a Nicolosi...-

I : - ...Scaricavano i carretti, le stringevano (le balle di neve) e le portavano a Catania. -

A: - A che ora partivano da Nicolosi ? -

I: - Alle due, due e mezza, o alle tre per arrivare a Catania e scaricare.-

A: - Ma dove le scaricavano? Nei bar? -

I: - Una parte vicino alla chiesa di S. Agata. -

Professore: - Ah! C’era un posto vicino alla chiesa di S. Agata, ma venivano anche portate in altri posti e anche nei bar ? -

I: - Sì, le portavano anche al Borgo e le vendevano. -

A: - Oltre alla neve lei caricava anche mazzi ?-

I: - Sì, la ginestra. -

A: - Ma dove l’andava a caricare? -

I.: - A Serra Pizzuta, o nel Montastro, o Sautu Cani, perché ce n'era molta. -.

A.: - Nel carretto quanti mazzi ci metteva ? -

I.: - A seconda quant’era grande il mazzo. -

Prof.: - Mille mazzi vero ?-

I.: - Sì. -

A.: - Un mazzo quanto pesava? -

I.: - Circa 2 kg. -

A: - Vi erano messi 28 mazzi che formavano un... -

Moglie dell'intervistato : - ...fascio, un mazzo era formato da sei fili di ginestra. -

A: - I muli sostituivano a volte i carretti? -

I.: - Sì, infatti con i muli scendevano i fasci a Nicolosi e poi altri li portavano a Catania. -

A: - Quanto prendeva di soldi ? -

I: - Circa 15 lire con il mulo. -

A: - Con il carretto invece ? -

I.: - Di più, circa 15 o 30 lire a giornata. -

Prof.: - Ma lei ha fatto anche il vendemmiatore ? -

I.: - Sì. -

A: - Quando vendemmiavate, quanti eravate ? -

I.: - C’erano dieci uomini, il massaro e i carrettieri. -

A: - Per ogni carretto quanti muli c’erano? -

I.: - La maggior parte delle volte un mulo. -

A.: - Lei quanti muli aveva ?-

I.: - Due muli.-

A: - Lei aveva un carretto o due carretti?-

I.: - Un carretto. -

A: - E quindi i due muli si alternavano? -

I. : - Uno trascinava il carretto e l’altro lo utilizzavo per i mazzi. -

A: - Quando cominciarono ad essere usati i camion e le motoapi , i carretti cominciarono a scomparire?-

I.: - Sì. -

A: - Sacrifici nella vita ne ha fatti tanti! -

I.: - Sì, molti. -

A: - Dopo una settimana lavorativa la domenica cosa facevate ? -

I.: - Niente, si lavorava come tutti i giorni. -

A: - Come le passava le feste ? -

I.: - Senza lavorare.-

martedì 22 dicembre 2009

Il governo: “Natale a Beverly Hills” film di interesse culturale

Anche il cinepanettone ha il suo valore. O almeno, la pensa così la Commissione cinema del ministero dei Beni culturali: in una delibera dello scorso 4 dicembre ha infatti riconosciuto l’interesse “culturale” di “Natale a Beverly Hills”, il nuovo film natalizio targato Filmauro. Una decisione da confermare dopo la «visione della copia campione del film». Se la commissione preposta all’erogazione dei finanziamenti pubblici al nostro cinema, confermerà tale decisione, il film potrà accedere a sgravi fiscali (tax credit), il riconoscimento di film d’essai e la possibilità per il distributore di accedere a un fondo in relazione agli incassi.

Le dure critiche non si sono fatte attendere. «Si tratta di un precedente di una gravità estrema», ha affermato Citto Maselli dell’Anac. «In questo modo, infatti, si permette a un film, di legittimo e straordinario valore commerciale, di accedere a quei circuiti riservati, invece, ai film italiani ed europei di qualità che soffrono di una visibilità limitata», ha concluso Maselli. E per i film indipendenti, più piccoli, già di loro penalizzati?

Aspettando il parere definitivo della Commissione cinema del ministero, il film di Neri Parenti, con la sua distribuzione in 800 copie, è già primo negli incassi del week end prenatalizio: stracciata la concorrenza di “Io & Marilyn” di Leonardo Pieraccioni.

W LA CULTURA ITALICA...
e poi ci lamentiamo che i nostri figli hanno come riferimento le veline e i calciatori, o almeno io mi lamento la maggioranza del paese sembra invece apprezzare.


lunedì 21 dicembre 2009

LA CHIAVE A STELLA (libro)


di Primo Levi
"Eh no: tutto non le posso dire. O che le dico il paese, o che le racconto il fatto: io però, e fossi in lei, sceglierei il fatto, perchè è un bel fatto. Lei poi, se proprio lo vuole raccontare, ci lavora sopra, lo rettifica, lo smeriglia, toglie le bavature, gli dà un po' di bombé e tira fuori una storia; e di storie, ben che sono più giovane di lei, me ne sono capitate diverse. Il paese magari lo indovina, così non ci rimette niente; ma se glielo dico io, finisce che vado nelle grane, perchè quelli sono brava gente ma un po' permalosa."
Conoscevo Faussone da due o tre sere soltanto. Ci eravamo trovati per caso a mensa, alla mensa per gli stranieri di una fabbrica molto lontana a cui ero stato condotto dal mio mestiere di chimico delle vernici. Eravamo noi due i soli italiani: lui era lì da tre mesi, ma in quelle terre era già stato altre volte, e se la cavava benino con la lingua, in aggiunta alle quattro o cinque che già parlava, scorrettamente ma correntemente. È sui trentacinque anni, alto, secco, quasi calvo, abbronzato, sempre ben rasato. Ha una faccia seria, poco mobile e poco espressiva. Non è un gran raccontatore: è anzi quasi monotono, e tende alla diminuizione e all'ellessi come se temesse di apparire esagerato, ma spesso si lascia trascinare, ed allora esagera senza rendersene conto. Ha un vocabolario ridotto, e si esprime spesso attraverso luoghi comuni che forse gli sembrano arguti e nuovi; se chi ascolta non sorride, lui si ripete, come se avesse da fare con un tonto."
TRAMA
Tutto il racconto ruota intorno alla figura del protagonista, Tino Faussone, un operaio meccanico torinese, montatore di tralicci (e il titolo viene appunto dallo strumento da lui più a lungo usato), che compie a regola d'arte il suo lavoro in varie parti del mondo, instaurando rapporti con personaggi diversissimi, in una molteplicità di avventure e di rischi.Questo operaio è anche l'io narrante, perchè - è ancora Levi a spiegarlo -"se avessi raccontato io le imprese del mio montatore di tralicci, lo avrei violentato, attribuendogli, insieme con il mio linguaggio 'letterario', una sensibilità ed esperienza che sono le mie e non le sue".
Da quest'uomo solerte, attaccato al lavoro, nasce così un esemplare di alta umanità, e certamente una delle figure più simpatiche e meglio delineate della letteratura della fabbrica: una figura però di un uomo reale, con le sue ambizioni e i suoi vizi, le sue vittorie e le sue sconfitte, la sua morale e il suo linguaggio.
SCHEDA

Genere - Romazo testimonianza
Titolo - LA CHIAVE A STELLA
Autore - Primo Levi
Editore - Einaudi

domenica 20 dicembre 2009

LA METAMORFOSI E ALTRI RACCONTI (libro)


di Franz Kafka

"Un mattino Gregor Samsa, risvegliandosi da sogni inquieti, si ritrovò nel suo letto tramutato in un gigantesco insetto. Stava disteso sulla schiena, dura quanto una corazza, e vedeva, se alzava di poco il capo, il suo ventre bruno e convesso attraversato da nervature arcuate, sul quale a stento riusciva a reggersi la coperta, prossima ormai a scivolare definitivamente a terra. Molte zampette, pietosamente sottili in confronto alla sua corporatura usuale, si agitavano senza tregua dinanzi ai suoi occhi.
- Che mi è successo?- si chiese. Non era un sogno.
La sua camera, una normale camera per esseri umani, solo un po' troppo piccola, si estenfdeva quieta fra le quattro notorie pareti. Al di sopra del tavolo, sul quale era in mostra un campionario di stoffe tratte dalla valigia. Samsa era commesso viaggiatore, era appesa un'illustrazione che egli aveva ritagliato, alcni giorni addietro, da una rivista illustrata e inserito in una bella cornice dorata. Riproduceva una signora con un cappello e un boa di pelliccia, la quale sedeva composta e tendeva, a coloro che la guardavano, un pesante manicotto nel quale si nascondeva
interamente il suo avambraccio.
Gregor volse lo sguardo alla finestra e il brutto tempo -si sentivano le gocce di pioggia adere rumorosamente sul davanzale in lamiera- lo rese assai malinconico."

TRAMA

Gregorio Samsa, un giovane commesso, una mattina, svegliandosi, percepisce un insolito dolore alla schiena, e si accorge di essersi tramutato in scarafaggio. La sua mutazione è irreversibile. Dopo questa sua metamorfosi Gregorio cominciò ad essere trascurato dalla sua famiglia, soprattutto dal padre, con cui ebbe vari contrasti. La madre la poté rivedere solo di sfuggita, nascosto sotto ad un lenzuolo. L'unica che manifestava un minimo interesse per Gregorio era Greta, sua sorella, che si recava tutti i giorni nella sua stanza, per potargli da mangiare e per pulire. Quando poi riuscì a trovare un lavoro perse progressivamente ogni interesse per il fratello. A causa della metamorfosi di Gregorio, la famiglia Samsa cominciò a trovarsi in difficoltà economiche, poiché lui era l'unico che lavorava. Il padre fu costretto a trovare un lavoro come usciere di banca per mantenere la famiglia. Gregorio cominciò a diventare un peso per i vari membri della famiglia, tanto che il padre aveva pensato di sbarazzarsene. La vicenda si conclude tragicamente per Gregorio, che muore e viene gettato nella spazzatura dalla domestica, e positivamente per la famiglia, che si risolleva economicamente e dimentica totalmente il nome di Gregorio.
SCHEDA
Genere - Racconto
Titolo - LA METAMORFOSI E ALTRI RACCONTI
Autore - Franza Kafka
Editore - Orsa Maggiore

sabato 19 dicembre 2009

COME NEVE AL SOLE (libro)

di Peter van Gestel

"L'ESTATE SENZA NUVOLE E SENZA PIOGGIA

È piena estate. Oggi papà e io siamo tornati nella nostra casa ad Amsterdam. Formiche in cucina, pulci nei letti, e la nostra unica piantina ha le foglie gialle.
Sul calendario c'è la foto di tre passeri vicino a un vaso di fiori. Sopra la foto c'è scritto: "Marzo 1947".
Ma marzo è passato da un pezzo.
Dirò a zia Fie di non strappare i tre passeri. Papà non c'è pericolo che lo faccia, lui non si occupa di calendari. E io non ho bisogno di un calendario. Lo so a memoria. Oggi è domenica 3 agosto e gli uccelli cinguettano sugli alberi.

Mio padre e io abbiamo vissuto ad Apeldoorn per quattro mesi.
Da un vedovo vecchio e decrepito.
In una casa in cui sgocciola anche quando non piove.
Il vedovo non si faceva vedere spesso. Si spaventava a morte se mi incrociava nel corridoio. A volte si chiudeva in bagno per un sacco di tempo. Lo sentivo tossire anche dal giardino. Quando il bagno è occupato, mi scappa sempre terribilmente la pipì. Certe me la facevo quasi addosso, in quella stupida casa di Adeldoorn."


TRAMA

È l'estate del 1947 e Thomas Vrij, un monello cresciuto per le strade di Amsterdam, racconta la storia dell'inverno appena trascorso, un inverno lungo che sembrava non finire mai, ma che poi -come tutto- è passato, si è sciolto come neve al sole. Thomas e il padre sono soli. Il padre -uno scrittore senza successo- è assente e Thomas scorrazza da solo per la città. È finita da poco la guerra e tutto è ancora sottosopra. A scuola Thomas sta sulle sue, preoccupato solo di salvaguardare la sua immagine di duro, finchè arriva Piet Zwaan, un tipo particolare, che sta fuori del gruppo, e i due diventano amici inseparabili.
Zwaan con quella sua aria da vecchietto saputo e Thomas con le sue storie incredibili e le sue parolacce nascondono ciascuno a suo modo i lividi che la storia e il destino hanno lasciato su di loro.

SCHEDA

Genere - Romanzo per ragazzi
Titolo - COME NEVE AL SOLE (WINTERIJS)
Autore - Peter van Gestel
Editore - Feltrinelli

OROSCOPO 2010: TORO


Nati dal 20 Aprile al 20 Maggio


Evviva Giove, che dal 18 di Gennaio inizia il suo transito nell'amico segno dei Pesci, vostro undicesimo settore astrologico!
Questo è l'anno giusto per allargare il giro di amicizie e di conoscenze, soprattutto per chi è reduce da recenti e dolorose delusioni o allontanamenti.
Certo fino a metà anno dovete fare i conti con il rosso e il guerriero Marte in Leone, che alternativamente si divertirà a disturbare i nativi di tutte e tre le decadi, creando impicci, contrattempi e scontri di personalità, soprattutto in famiglia. Bellissima sarà la Primavera, stagione del vostro compleanno, che vede Venere, vostro astro guida in transito nel segno, in armonia a Giove.
Quello è il momento migliore per recuperare il terreno perduto in amore, organizzando seratine romantiche o intensi week-end. L'Estate sarà incandescente e non solo dal punto di vista atmosferico, grazie a Marte in Vergine sarete i più affascinanti seduttori dello Zodiaco, quindi preparatevi a vivere vacanze all'insegna delle piccanti e piacevoli tentazioni. Ne avete abbastanza, cari golosoni??? Penso sì, quindi non abbiate tentennamenti o scrupoli inutili se, magari sotto la spinta di astri contrastanti, tra Febbraio e Giugno vi troverete di fronte all'eventualità di operare un taglio drastico con una persona con cui non condividete altro che noia e rinfacci. Se la vita sentimentale è un crescendo Rossiniano, non avrete modo di annoiarvi o lamentarvi per quella professionale. Che abbiate un'attività dipendente o siate imprenfitori, riuscirete a compiere veri salti in alto che vi faranno raggiungere nuovi successi. La situazione finanziaria, seguirà l'onda positiva e brinderete felici, ringraziando Giove!

venerdì 18 dicembre 2009

FAHRENHEIT 451 (libro)


di Ray Bradbury

"Era una gioia appiccare il fuoco.
Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla stolida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa susssultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo. Egli camminava dentro una folata di lucciole. Voleva soprattutto, come nell'antico scherzo, spingere un'altea su un bastone dentro la fornace, mentre i libri, sbatacchiando le ali di piccione, morivano sulla veranda e nel giardinetto della casa, salivano in vortici sfavillanti e svolazzavano via portati da un vento fatto nero dall'incendio.
Montag ebbe il sorriso crudele di tutti gli uomini bruciacchiati e respinti dalla fiamma."

TRAMA

Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anzichè essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice nella sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine.
Finchè un giorno, dall'incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della società tecnologica imperante. Scritto nel lontano 1953, Fahrenheit 451, romanzo prediletto di artisti del calibro di Aldous Huxley e François Truffaut, attesta ancora oggi Bradbury tra i massimi scrittori di fantascenza di tutti i tempi.

SCHEDA

Genere - Romanzo fantascienza
Titolo - FAHREHNEIT 451
Autore - Ray Brdbury
Editore - Oscar Mondadori

OROSCOPO 2010: LEONE


Nati dal 23 Luglio al 22 Agosto


Vi affacciate al 2010 con Marte installato nel segno, dall'Ottobre scorso. Il rosso pianeta vi accompagnerà fino ai primi di Giugno, mentre Saturno per tutto l'anno forma un sestile con il vostro Sole in Bilancia, terzo settore astrologico.
L'altra importante novità astrologica, che vi tocca molto da vicino, è la fine del transito d'opposizione di Giove, che da Gennaio si sposta in Pesci. Come potete leggere partite decisamente in quarta, pronti a recuperare l'eventuale terreno perso nel precedente periodo.
Cominciate a limare le unghie delle vostre feline zampe e guardatevi attorno con cura tra Gennaio e Febbraio, pronti a compiere "il gran balzo" tra Marzo e Setttembre, mesi eccezionali per andare a caccia di prede succulente e tanto affascinanti da voi, da cadervi letteralmente in braccio. Quello è il periodo ideale per vivere l'amore con intensità, sia siate in coppia, sia siate single.
Si moltiplicheranno le occasioni propizie e parecchi di voi potranno prendere la decisione di iniziare una convivenza o stabilire la data delle nozze.
La tarda Primavera è particolarmente fortunata per le donne del segno che sogno di allargare la famiglia.
Attenzione però all'insidioso e stuzzicante mese d'Aprile, quando i pianeti veloci sono in Toro e possono spingervi ad abbandonare ogni prudenza, intrecciando una relazione clandestina, stuzzicante certo, ma piuttosto pericolosa da gestire. Molto soddisfacente il lavoro ed il settore finanziario, ma girate al largo dai guai tra Settembre e Ottobre, perchè potreste trovarvi coinvolti in conflitti pesanti. Eccellente il mese di Novembre e buona parte di Dicembre, viatico fortunato che vi accompagnerà al 2011 ed all'incontro con Giove in Ariete!

giovedì 17 dicembre 2009

LA CAVERNA (libro)


di Josè Saramago

"L'uomo che guida il camioncino si chiama Cipriano Algor, fa il vasaio di mestiere e ha sessantaquattro anni, anche se a vederlo sembra meno anziano. L'uomo che gli sta seduto accanto è il genero, si chiama Marçal Gacho, e ancora non è arrivato ai trenta. In ogni modo, con la faccia che ha, nessuno glieli darebbe. Come si sarà notato, sia l'uno che l'altro hanno appiccicati al nome proprio dei cognomi insoliti di cui s' ingnorano l'origine, il significato e la ragione. La cosa più probabile è che si dispiacerebbero se mai giungessero a sapere che algor, algore, significa freddo intenso del corpo, preannuncio di febbre, e che il gachio è nè più nè meno che la parte del collo del bue su cui poggia il giogo. Il più giovane veste l'uniforme, ma non è armato. Il più vecchio indossa una giacca borghese e un paio di pantaloni più o meno decorosi, ha il colletto della camicia sobriamente abbottonato, senza cravatta. Le mani che manovrano il volante sono grandi e forti, da contadino, eppure,f orse per effetto del quotidiano contatto con la morbidezza dell'argilla a cui obbliga il mestiere, promettendo una certa sensibilità.
Nella mano destra di Marçal Gacho non c'è nulla di particolare, ma il dorso della mano sinistra presenta una cicatrice che ha l'aspetto di una bruciatura, un segno in diagonale che va dalla base del pollice alla base del mignolo. Il camioncino non merita un tale nome, è solo un furgone di medie dimensioni, un vecchio modello, ed è carico di stoviglie."

TRAMA

Il mito platonico della caverna, rivisitato da Saramago e portato ai giorni nostri: la storia di un vasaio cui viene rifiutata la solita fornitura di stoviglie da parte del Centro-costruzione quasi infinita e maligna, come la Biblioteca di Borges, come il manicomio-lager di Cecità, come l'Archivio del Signor Josè in Tutti i nomi - simbolo del potere nell'era della globalizzazione.
L'artigiano si troverà così costretto a inventarsi un altro prodotto e, soprattutto, a confrontarsi con il Centro stesso, a cercare di scoprire il terribile, spaventoso segreto racchiuso nelle sue profonde viscere.

SCHEDA

Genere - Romanzo
Titolo - LA CAVERNA (A CAVERNA)
Autore - Josè Saramago
Editore - Einaudi

OROSCOPO 2010: CAPRICORNO


Nati dal 22 Dicembre al 19 Gennaio


Dall'Ottobre scorso avete salutato Saturno, vostro astro guida che, terminato il soggiorno in Vergine al trigono del vostro Sole è entrato in Bilancia, in aspetto assai meno piacevole. Fortunatamente però, sarete gratificati dal generoso Giove nel segno dei Pesci, che vi alleggerirà la vita quotidiana, quindi armi in spalla, cari tosti nativi: vi attendono tante sfide, ma caparbi come siete le affronterete senza alleati, che vi suggeriscono di creare con il partner la migliore intesa ed il giusto scambio delle reciproche responsabilità, così potrete affrontare con maggiore serenità i periodi seguenti. Particolarmente delicato per la vita affettiva, sarà il mese di Marzo, dovrete ingoiare parecchi bocconi amari e limitare certe pretese, poichè forte è il rischio che i rapporti già incrinati, prendano una brutta piega. Ma il mese più delicato per voi sarà Agosto, quando Venere e Marte raggiungeranno Saturno in Bilancia, allora potrebbero sorgere dolorose e insanabili incomprensioni o diversamente, proprio perchè stimolati da tanti pianeti, potreste sentirvi più innamorati che mai, pronti ad abbandonare le resistenze e i timori psicologici che nascondete sempre dietro la corazza, decisi a convincere il partner che il momento delle svolte è arrivato! Tutto dipende dalla situazione che vi coinvolge e dalla vostra natura. L'ultimo trimestre vi vedrà sicuri di raccogliere anche al lavoro il meritato premio per le fatiche espresse e l'impegno dimostrato.
Saturno in transito nel vostro decimo settore astrologico, parla di ardue scalate, duri scontri di personalità con colleghi, collaboratori o superiori e di nuovi sacrifici da affronater per raggiungere le mete desiderate, ma assicura a chi saprà mantenersi ottimista eccellenti risultati. La raccomandazione però è quella di gestirsi con intelligenza aspettando il momento idoneo per scoprire le proprie carte!

mercoledì 16 dicembre 2009

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI (libro)


di George Orwell

"Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com'era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di luce della sua lanterna che danzava da una parte all'altra attraversò barcollando il cortile, diede un calcio alla porta retrostante la casa, da un bariletto nel retrocucina spillò un ultimo bicchiere di birra, poi si avviò su, verso il letto, dove la signora Jones già stava russando.
Non appena la luce nella stanza da letto si pense, tutta la fattoria fu un brusio, un'agitazione, uno sbatter d'ali. Durante il giorno era corsa voce che il Vecchio Maggiore, il verro Biancocostato premiato a tutte le esposizioni, aveva fatto la notte precedente, un sogno strano che desiderava riferire a tutti gli animali. Era stao convenuto che si sarebbero tutti riuniti nel grande granaio, non appena il signor Jones se ne fossse andato sicuramente a dormire. Il Vecchio Maggiore (così era chiamato, benchè fosse stato esposto con il nome di Orgoglio di Willingdon) godeva di così alta considerazione nella fattotia che ognuno era pronto a perdere un'ora di sonno per sentire quello che egli aveva da dire.
A un'estremità dell'ampio granaio, su una specie di piattaforma rialzata, il Vecchio Maggiore già stava affondando sul suo letto di paglia, sotto una lanterna appesa a una trave. Aveva dodici anni e cominciava a divenire corpulento, ma era pur sempre un maiale dall'aspetto maestoso, spirante saggezza e benevolenza, benchè mai fosse stato castrato."

TRAMA

È il racconto di come gli animali di una fattoria si ribellino e, dopo avere cacciato il proprietario, tentino di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza.
Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con la loro astuzia, la loro cupidigia e il loro egoismo s'impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d'animo. Gli elevati ideali di uguaglianza e di fraternità proclamati al tempo della rivoluzione vittoriosa vengono traditi e, sotto l'oppressione di Napoleon, il grosso maiale che riesce ad accentrare su di sè tutte le leve del potere e ad appropriarsi degli utili della fattoria, tutti gli altri animali finiscono per conoscere gli stessi maltrattamenti e le stesse privazioni di prima.

PERSONALE

Da dove cominciare? Sicuramente questo romanzo concepito negli anni '40
può essere letto in chiave politica dando tutte le interpretazioni che uno vuole. Si adatta perfettamente ad ogni situazione, ad ogni cambio di governo. Non ultimo la bandiera verde, come simbolo. Ho sempre sentito dire che nessuno regala niente a nessuno, e la vita mi ha insegnato che basta un buon "imbonitore" per cambiare le carte in tavola a favore di....qualcuno. La Storia ha insegnato e insegna tutti i giorni che nessun popolo mai si arricchirà, ma la sua sorte segnata sarà solo quella di subire. Ad ogni rovesciamento politico, è difficile che vada tutto meglio, dal male si va sempre al peggio. Gli adulti lo possono leggere per capire qualcosa, i ragazzi per cominciare a imparare qualcosa.
Naturalmente l'augurio che faccio è quello che ognuno di noi viva e si adoperi perchè tutte le guerre e i soprusi finiscano. Che non ci siano più differenze sociali, che ogni bambino possa avere la stessa istruzione, che la vita sia regolata da un benessere fisico ed economico uguale per tutti, ecc. ecc.

SCHEDA

Genere - Romanzo (Politico)
Titolo - LA FATTORIA DEGLI ANIMALI (ANIMAL FARM)
Autore - George Orwell
Editore - Oscar Mondadori

OROSCOPO 2010: VERGINE


Nati dal 23 Agosto al 22 Settembre


La nota saliente del 2010, è l'opposizione di Giove nei Pesci. Attenzione, toglietevi dalla testa l'idea che questo sia un transito negativo, che possa impedirvi di vivere e raggiungere importanti obbiettivi. Certo l'astrologia da salotto recita che quest'aspetto non sia facile, ma la realtà è diversa! Tutto, come al solito, dipende da come vi approcciate alle situazioni. Ancoratevi alla saggezza ispirata da Saturno in Bilancia, vostro secondo settore astrologico, che vi spinge a fare una corretta scala di valori, che rispecchi le necessità più profonde. Marte, inoltre, illumina fino a Giugno il Leone, che per voi è il dodicesimo settore astrologico, proprio la porzione di cielo che esprime interiorità, bisogno di fare un viaggio all'interno di sè per allontanare definitivamente cose e persone che non offrono stabilità o coerenza. E' l'anno giusto, per aprirsi con disponibilità al confronto con il partner, i familiari, gli amici e anche con chi collabora con voi. Così raccoglierete più consensi e imparando a condividere le esperienze, senza timidezze o scetticismo, vi troverete alla fine dell'anno arricchiti non solo di beni materiali, ma d'importanti esperienze e di maggiori conferme sulle vostre possibilità. Qualcuno capirà di essere giunto al capolinea di una storia esaurita e senza guardarsi indietro troverà la forza di chiudere, per correre verso il nuovo. Gennaio e Febbraio vi vedono un po' straniti, poi in Marzo comincerete la corsa che non incontrerà particolari ostacoli fino a Novembre. Amori nuovi, rapporti felici che si cementano ed entusiasmo alle stelle! Anche il lavoro vi riserverà eccellenti possibilità di miglioramento, soprattutto se accetterete incarichi in equipe!

martedì 15 dicembre 2009

PER I PESCI NON È UN PROBLEMA (libro)


di Giampaolo Rugarli

"CAPITOLO PRIMO

Dove Tatum e suo fratello Davide vivono con una nonna senza marito. Nel ragionare di quello che faranno da grandi, sentono molti scoppi e temono che Roma sia stata invasa. Poi vengono sequestrati da una banda di malfattori.


L'aeroplano a reazione passò a bassa quota: stava scendendo sull'aeroporto di Fiumicino e si sentiva il frastuono dei motori.
"Non mi piacciono gli aeroplani "gridò Tatum a Davide, il fratellino maggiore, "La mamma e il papà sono morti precipitando con un DC9".
"Sei una bambina sciocca e paurosa "la rimproverò il fratellino. "La mamma e il papà furono abbattuti da un missile fuori rotta. Sono pericolosi i missili, non gli aeroplani. Quando è accaduto l'incidente, noi eravamo piccoli."
"Ci giudicano piccoli anche adesso" osservò Tatum.
"Lo sarai tu che non hai ancora compiuto dieci anni" protestò Davide, "ma io ho dodici anni e a giugno sarò promosso in seconda media."
"A giugno!" esclanmò la sorellina con derisione. "Deve passare ancora molto tempo prima che tu vada in seconda media! A ogni modo io so giocare a poker e, se voglio, so anche barare."

TRAMA

Frequentati da pirati e da piranhas, da rapitori di bambini e da emissari di potenti organizzazioni criminali, i fangosi gorghi del Tevere e le vicine rive sono non meno insidiosi di certi rami del Rio delle Amazzoni, dove i serpenti pendono dagli alberi a mo' di liane, o del mare della Tartaruga, quando vi navigavano i Fratelli della Costa.
Su questo teatro fluviale degno di Indiana Jones compie una sua avventurosa crociera La Vigliacca, un piccolo e sconquassato legno che trsporta due orfanelli intrepidi candidi e sensati, un vecchio russo che puzza di liquore e una cagna "da gelato" del peso di un quintale.
Chi non si contenta più del bosco dove una signora di mezz'età vestita da Cappuccetto Rosso ha appuntamento con un lupo artritico e sentimentale, e desidera favole cupe e paurose ambientate nell'Italia dei segreti, dei complotti e delle efferratezze, amerà questo romanzo-feuilletton che si svolge a pochi passi da piazza Montecitorio.
Oltre a offrire a ragazzi e adulti un sinistro e leggiadro intrattenimento, Per i pesci non è un problema comporta anche un succo, una morale, un insegnamentio, che si può riassumere così: se non sei nato pesce, ma vuoi ugualmente vivere bene e senza problemi, eredita una farmacia.

PERSONALE


Lettura per adulti e bambini. Atmosfera un po' retrò mi sembrava di essere nell' "Isola che non c'è" e anche alla "Corte dei Miracoli" di Parigi. Una mescolanza di romanzi e storie di altri autori. Non manca niente per creare curiosità. Bambini rapiti, ma che poi decidono di liberare altri bambini. Adulti ruvidi che poi diventano buonissimi. Anche un ubriacone che si riscatta con le sue azioni e per finire un cane materno protettore di bambini e dei più deboli. Una favola metropolitana dei nostri giorni, dove l'asfalto il cemento si mescolano ad un fiume inquinato, all'erba sempre più rada per le case che costruiscono. Favola dove i bambini sognano un mondo fatto di marzapane gelato biscotti e a me ha ricordato la casa della strega di Hansel e Gretel, dove tutto all'apparenza è bontà, ma dopo all'interno ci sono problemi: sanità che non funziona, tasse sempre più numerose, malgoverno, povertà e ignoranza, violenza e corruzione..... Racconto tutto da leggere !


A te che li vedi guizzare nell'acqua sembra, o lettore, che i pesci non abbiano problemi. Ma come puoi saperlo, non essendo tu pesce? La tua opinione potrebbe essre infondata. Fondata, fondatissima invece l'altra tua opinione, che gli essere umani di problemi ne abbiano, eccome. Del resto, non appartieni tu stesso alla loro specie? non leggi i giornali? non sei al corrente di quel che accade o esplode intorno a te?

SCHEDA

Genere - Romanzo ragazzi e adulti
Titolo - PER I PESCI NON È UN PROBLEMA
Autore - Giampaolo Rugarli
Editore - Anabasi

OROSCOPO 2010: ACQUARIO


Nati dal 20 Gennaio al 18 Febbraio


Il 2010 per voi si presenta con Saturno in Bilancia già dallo scorso Ottobre e non sarà un aiuto da poco!
È uno dei vostri astri guida e transita in buon aspetto di trigono al vostro segno, inoltre Giove da Gennaio si sposta nei Pesci, vostro secondo settore astrologico.
La combinazione astrale prefigurata v'invita ad agire con ponderatezza e decisione, per riequilibrare le situazioni affettive e professionali che presentano ancora aspetti oscuri. Avrete tante nuove possibilità di gettare basi concrete e fortunate per il vostro futuro, ma sarà indispensabile muoversi senza ripensamenti.
Vi devo comunque rammentare che fino ai primi di Giugno farete incontri con il dispettoso aspetto di Marte in lungo transito nell'opposto segno del Leone.
È assai probabile quindi che il primo semestre vi riservi battaglie e scontri di ogni genere da gestire, lo ribadisco, con estrema attenzione. Sentirete affiorare energie inconscie molto potenti e probabilmente represse nel desiderio di mantenere una certa stabilità.
Ma non voler guardare in faccia la realtà, non vi porterebbe a progredire, ma vi creerebbe ulteriori frustrazioni. Quindi valutate se la relazione affettiva che vi coinvolge è veramente importante o diversamente se è divenuta solo un opportunistico status quo e fate una scelta chiara. Le coppie affiatate vivranno momenti di tensione, che comunque serviranno per modificare ciò che non soddisfa e alla fine si troveranno più innamorati che mai. L'Estate vi vedrà protagonisti di mille eccitanti avventure che potrebbero tramutarsi in rapporti duraturi. Nella vita professionale, la situazione sarà speculare e se saprete agire con giudizio, alla fine dell'anno vi troverete con un ricco bottino!

lunedì 14 dicembre 2009

L'EBREO ERRANTE (libro)


di Elie Wiesel

"LA MORTE DI MIO PADRE

L'anniversario della morte di un certo Shlomo ben Nissel cade il diciottesimo giorno del mese di Shevat. Era mio padre, il giorno è domani e, come ogni anno, non so come pormi di fronte a questo avvenimento.
Eppure nello Shulchan Aruch, il grande libro di precetti di Rabbi Joseph Caro, lo straordinario legislatore-visionario del sedicesimo secolo, ci sono regole precise e rigorose su quest'argomento. Potrei e dovrei semplicemente conformarmi ad esse. Ubbidire alla tradizione. Seguirne le orme. Fare ciò che in un giorno che in un giorno come questo fanno tutti: recarmi per tre volte alla sinagoga, celebrare la funzione, studiare un capitolo della Mishnàh, recitare il Kaddìsh dell'orfano e, in presenza della comunità vivente di Israele, proclamare la santità e la grandezza del Signore, perchè le sue vie sono tortuose ma giuste, la sua grazia dura da sopportare ma indispensabile, sia sulla terra che in cielo, oggi e sempre. Che sia fatta la sua volontà, e così sia."

TRAMA

.....Ma, nel momento del cheshbon hanefesh, facendo il bilancio della mia vita, devo riconoscere che i miei veri maestri, per guidarmi per spingermi avanti, mi attendono non in luoghi prestigiosi e lontani ma nelle piccole aule piene d'ombre e di canti dove un ragazzo al quale assomigliavo studia ancora oggi la prima pagina del primo trattato del Talmud, sicuro di trovarvi tutte le risposte e tutte le domande.
Perciò, spesso pe me l'atto di scrivere non è altro che il desiderio inconfessato o cosciente di incidere alcune parole su una pietra tombale: alla memoria di una città scomparsa, di un'infanzia esiliata e di tutti coloro che ho amato e che se ne sono andati prima che abbia potuto dirglielo.

PERSONALE

Ho letto questo libro con l'attenzione che merita.
Gli episodi si susseguono con ritmo incalzante, ma anche quando l'azione è finita nell'aria rimane sempre qualcosa di incompiuto.
Soprattutto ogni uomo sia vittima o carnefice, protagonista o antagonista, soggetto od oggetto è avvolto nel suo destino ineluttabilmente, in quello che è stato e in quello che deve ancora essere. Senza via di fuga, senza redenzione, solo.... come se ognuno avesse accettato senza saperlo il proprio ruolo e lo recita fino in fondo inconsapevolmente. Non ho trovato un attimo o un barlume di ribellione.
Drammatico! mi ha lasciato l'amaro in bocca. Eppure ho sempre pensato che tutti gli uomini combattessero prima della resa finale.
Ma anche qui, come in SE QUESTO E' UN UOMO, ho trovato la rassegnazione al destino fatale degli Ebrei nei campi di concentramento. Non capisco il perchè si arrivi a dire... se abbiamo dovuto subire questo, è Dio che lo vuole... è per punirci di qualche cosa....
Soprattutto niente odio, nessuna idea di vendetta. Eppure siamo tutti uomini!
So soltanto che attraverso le parole di questi due libri che ho letto, ho trovato la mia domanda.
Non pensate che dico cose strane: ognuno di noi ne ha una, spesso però non sappiamo formularla e la risposta che riceviamo è sbagliata. La colpa non è di chi l'ha data, ma nostra. Passiamo allora la vita insoddisfatti a cercare risposte giuste che non arriveranno mai.
L'ho pronunciato tante volte, accompagnandola ad altre parole.
Ma adesso so che è questa di sicuro. Una sola.
PERCHE'?
Solo semplicemente questo.... PERCHE'?
Riceverò tante risposte, ma niente di quello che mi verrà detto mi soddisferà mai.
In questa Terra in questa vita so già che nessuno sarà in grado di spiegare.... chissà se in seguito troverò una strada per portare avanti la mia ricerca?

SCHEDA

Genere - Romanzo
Titolo - L'EBREO ERRANTE
Autore - Elie Wiesel
Editore - Giuntina