SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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lunedì 30 novembre 2009

GAS: NUOVI CONTATORI

I vecchi e mai tarati contatori del gas hanno appesantito il bilancio di più di una famiglia italiana a causa delle imprecisioni nel conteggio dei consumi. Questa sistuazione dovrebbe iniziare a essere raddrizzata tra 4 anni: è questo il periodo di tempo entro il quale l'Agenzia per l'energia elettrica e i gas (Aeeg) comincerà, su tuto il territorio nazionale, a sostituire gli apparecchi domestici obsoleti con i nuovi contatori elettronici. E' la delibera ARG/ gas 155/08 che stabilisce l'introduzione dei misuratori "intelligenti" per il gas, sull'onda di ciò che è già successo per l'elettricità.
I nuovi contatori garantiscono una migliore qualità della misurazione e del servizio: grazie alla possibilità delle letture a distanza, anche le bollette riporteranno i consumi effettivi e non più le stime.
L'Aeeg assicura che la sostituzione dei vecchi apparecchi sarà preannunciata ai clienti con opportuno anticipo e non comporterà alcuna spesa in più in bolletta.

UNIONE POCO TRASPARENTE


L'ombudsman comunitario, presentando il proprio rapporto, ha bacchettato l'Unione europea per la mancanza di trasparenza nei confronti dei cittadini. L'ombudsman di Strasburgo, chiamato anche mediatore europeo, conduce indagini su casi di cattiva amministarzione da parte di istituzioni e organi della Ue (per esempio, Commissione, Consiglio, Parlamento,...). L'anno scorso l'ombudsman ha ricevuto più di 3.200 reclami da parte di cittadini comunitari, imprese, Ong e associazioni. In quasi il 70% dei casi il mediatore europeo ha aperto direttamente un'inchiesta sulla base della segnalazione avuta, ha tarsferito la documentazione a un organismo competente o ha indicato la via migliore per ricorrere contro l' ingiustizia subita.

Poco meno di un terzo delle indagini intraprese dall'ombudsman ha riguardato la mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni comunitarie, in particolar modo il rifiuto di accesso a informazioni e documenti che devono invece essere consultabili dai cittadini. Gli altri gruppi di segnalazioni hanno riguardato, nell'ordine, ingiustizie e abusi di potere, procedure inadeguate, ritardi, discriminazioni, negligenze.

CAFFÈ DOLCE

"La buona novella" dall'album al palco di un teatro: alcune delle canzoni più belle di Fabrizio De Andrè vivranno anche sulla scena, interpretate da Stefano Benni e Chiara Caselli.
Da domani a Roma.

PAROLE DETTE di Kahlil Gibran


Ognuno ha qualcosa che desidera donare:
e così, troppo spesso,
nessuno è disposto a prendere.
Poniamo che io abbia una casa
e inviti gente.
Verranno e accetteranno la mia casa,
il mio cibo e perfino le mie idee,
ma non il mio amore.
E invece proprio l'amore è ciò che la maggior parte di noi
desidera donare sopra ogni altra cosa.

domenica 29 novembre 2009

LA GUERRA DELL'ACQUA



Ricordo che qualcuno tanti anni fa diceva che il governo avrebbe tassato anche l'aria.
Stiamo arrivando a questo? Ma questa battaglia assurda che si sta combattendo in Italia deve far pensare che l'acqua, solo l'acqua, è l'unico vero grande tesoro che abbiamo sulla Terra e che non si può giocare.

Quando andiamo ad esplorare mondi diversi dal nostro la prima cosa che cercano le sonde è sempre l'acqua.

L'ACQUA È VITA!

La prima cosa di cui un essere umano ha bisogno, ma non solo. Gli animali e le piante, senza di loro come faremmo a nutrirci. Non basta tutto l'inquinamento nel nostro pianeta già per avvelenarci e farci morire di malattie sempre più raffinate.
Adesso con la guerra sull'acqua dove vogliamo arrivare?
Al razionamento idrico?
Scomparirà la pasta dalle tavole degli Italiani, ci laveremo solo una volta ogni tanto, i vestiti staranno "in piedi " da soli da quanto saranno sporchi, i piatti verranno lavati con la terra, ecc. Tutto questo, perchè sarà più importante bere che fare altre cose.
L'acqua ormai è nel quotidiano tanto che non ci ricordiamo più che esistono regioni nel Sud Italia dove questo bene così prezioso non è scontato.
Cosa è diventata l'acqua l'ultima scusa per guerre e guerriglie? Per aumentare sempre di più il divario fra ceti sociali?

L'ACQUA È VITA ! lo ripeto ancora.

Ogni uomo ha diritto ad avere accesso all'acqua potabile dove ci sia una rete idrica e dove non c'è si deve lavorare per farla. E' un diritto inalienabile poterla usare,si potrebbe addirittura mettere come diritto universale fra quelli cui fa riferimento la Costituzione della Repubblica Italiana nell'art.2.
La risoluzione del Parlamento Europeo del 15 marzo 2006 ha dichiarato "l'acqua un bene comune dell'umanità".
Ciononostante in Italia si sta procedendo a tappe forzate verso la "schiavitù" dell'acqua alle regole di mercato.
Non sto qui ad elencare le varie manovre politiche che sono state fatte per privarci del bene più prezioso. Come al solito devo dire soltanto

VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

venerdì 27 novembre 2009

LIBRI PER IL FINE SETTIMANA


Ho deciso di farvi diventare un popolo di "acculturati"!

- Giovanni Verga
STORIA DI UNA CAPINERA
Oscar Mondadori

- Niccolò Machiavelli
LA MANDRAGOLA
Biblioteca Universale Rizzoli

- Simonetta Agnello Hornby
LA MENNULARA
Universale Economica Feltrinelli

- Andrea Camilleri
IL TAILLEUR GRIGIO
Arnoldo Mondadori Editore

- Thomas A.Harris
IO SONO OK,TU SEI OK
Biblioteca Universale Rizzoli

- Georges Simenon
MAIGRET E IL PORTO DELLE NEBBIE
Oscar Mondadori

LEGGO SOLO ORA....




E bravi la Mussolini e Fiore, se la bufala fosse vera nessuno di nessun partito deve rimanere indietro! Quello che è successo con un trans perchè non deve succedere fra un uomo e una donna?

Avete tutta la mia simpatia!

IL MORTAIO

Veronica Lario avrebbe chiesto 3 milioni e mezzo di euro al mese all'ex marito Silvio Berlusconi. Per il mese di febbraio degli anni bisestili come gesto di buona volontà, pare sia disponibile a non chiedere un aumento.

giovedì 26 novembre 2009

I LUNA PARK DELLE FIRME (FACTORY OUTLET CENTER)


ATTENTI AI BIDONI

Si presentano come oasi dei saldi permanenti. Ma bisogna stare molto attenti agli abbagli.

- SIRENE INGANNEVOLI

Ascolterete di continuo la "colonna sonora" di sconti e ribassi imbattibili. Siate lucidi: si tratta di sirene che spingono ad acquisti emotivi, dei quali potreste pentirvi e dimenticare poi nell'armadio.

- OCCASIONI IN CITTÀ

Le occasioni si trovano anche in città, dove proliferano empori e spacci che praticano gli stesi sconti. Ricordate che benzina e pedaggio autostradale, ed eventualmente un pasto fuori casa, possono costarvi caro.

- ULTIMA SPIAGGIA

Siate consci che sulle collezioni vecchiotte, che trovate nei factory outlet, il vero affare lo fanno le case di moda che gestiscono i punti vendita. A loro quei capi resterebbero sul groppone.

- CONFRONTI IMPOSSIBILI

È impossibile verificare se i prezzi delle collezioni passate sono convenienti rispetto al prezzo d'origine o a quello praticato da altri punti vendita. A volte il prezzo d'origine non è neanche indicato. Quindi lasciate perdere le iperboliche percentuali di sconto che trovate sul cartellino, e valutate il rapporto qualità-prezzo. Quel capo vale davvero quegli euro?

- DIFETTI NASCOSTI

Spesso vestiti e accessori che trovate negli outlet hanno qualche imperfezione. Dopo averli indossati la prima volta il difetto potrebbe aggravarsi. Se il difetto viene fuori dopo l'acquisto, potrete chiedere al negoziante di restituirvi l'importo pagato o, se lo volete, la riduzione, del prezzo entro sessanta giorni dalla scoperta. Conservate lo scontrino. Anche se ritornare costa caro.

- PRIMA UNA PROVA

Provate sempre l'articolo scelto: se vi pentite dell'acquisto non potrete poi cambiarlo. Questa possibilità è a discrezione del punto vendita. Quindi chiedete prima se vi darà eventualmente l'opportunità di farlo.

LIBRI DA LEGGERE


Vi propongo tre romazi e la storia di una ricerca.

- John Maddox Roberts
S.P.Q.R.
Sonzogno

- Tim Willocks
RE MACCHIATI DI SANGUE
Oscar Mondadori

-Elisabetta Rasy
LA SCIENZA DEGLI ADDII
Rizzoli

- Douglas Preston
DINOSAURI IN SOFFITTA
Alacràn Edizioni

IL MORTAIO

Nel computer di Brenda sono stati trovati 60mila file.
Invece, nelle tasche di Marrazzo mancavano 30mila euro.

IL MONARCA O IMPERATORE (TAROCCHI)


ARCANO MAGGIORE n.4

Lo scettro in mano, il globo in aria, i segni del potere. Il Monarca possiede le cose e il potere, ma possiede soprattutto se stesso. Il trono è la sua sicurezza, la corona il retaggio degli avi: gli assicurano continuità e serenità.

DIVINAZIONE AL DIRITTO.

Il Monarca indica una donna o un uomo che hanno raggiunto, in età matutra ma non avanzata, una situazione o una posizione di potere, di privilegio, di influenza. Chi segue i loro consigli certo non sbaglierà.

DIVINAZIONE AL ROVESCIO.

Caono lo scettro e il globo, ciò che è potere svanisce, ciò che sembrava certo diventa incerto e improbabile. La sicurezzA è solo una finzione. La persona che sembrava affidabile non sa neppure pensare a se stessa.

BUONA GIORNATA

mercoledì 25 novembre 2009

LA PAZIENZA O L'IMPERATRICE (TAROCCHI)


ARCANO MAGGIORE n.3

Femminilità è pazienza. Nubi e vento minaccciano tempesta, ma la femmina non si scompone. Questa è la condizione della sua bellezza e della seduzione: non ciò che è effimero e il vento può asportare, ma ciò che nessuno può insidiare.

DIVINAZIONE AL DIRITTO

La Pazienza indica una donna che sa gestirsi responsabilmente non soltanto nella famiglia, ma anche fuori, nel lavoro, nella politica. E' una donna concreta, operativa, conscia del proprio valore. Affidabile e sicura.

DIVINAZIONE AL ROVESCIO

Mutevole, inaffidabile, bugiarda. E' una donna avida, leggera, portata a sfruttare l'epidermide della sua femminilità. Seduce senza dare, prende senza gratitudine. Lontana è un vantaggio; vicina è una minaccia.


martedì 24 novembre 2009

BUONANOTTE

GLI DEI DELLA TERRA (libro)


di Kahlil Gibran

"Quando cadde la era della dodicesima era
e il silenzio, alta marea della notte, sommerse le
alture,
i tre dei della terra, i Titani signori della vita, apparvero sui monti.

Vorticavano fiumi ai loro piedi;
nebbia fluttuante li avvolgeva al petto,
e le teste si ergevano maestose al di sopra del
mondo.

Poi parlarono, e come il tuono lontano
le voci rimbombarono di pianura in pianura.

PRIMO DIO

Il vento soffia verso levante.
Voglio volgermi a sud:
ho le narici colme di odori di cose morte.

SECONDO DIO

Profumo di carne bruciata, soave e intenso:
voglio inebriarmene.
E' l'odore della natura mortale, arsa dalla sua
stessa fiamma languente.
Ristagna greve nell'aria
e come fetido miasma di fogna
mi offende i sensi.
Voglio volgermi a nord: di là non vengono
odori."

TRAMA

"Quando dal caos emerse la terra e noi, figli del principio, scorgemmo l'un l'altro nella luce inerte, articolammo il primo suono soffocato e tremulo animando le correnti dell'aria e del mare. E muovemmo i primi passi, mano nella mano, nel vago colore del mondo bambino; e dagli echi di quei primi passi incerti nacque il tempo, quarta divinità, che affonda il piede nelle nostre orme, segue come un'ombra i nostri pensieri e desideri e vede solo attraverso i nostri occhi.E sulla terra venne la vita e nella vita venne lo spirito, melodia alta dell'universo. E noi regnavamo sulla vita e sullo spirito e nessuno tranne noi conosceva la misura degli anni nè il peso dei sogni nebulosi degli anni, finchè a mezzogiorno della settima era, demmo l'acqua del mare in matrimonio al sole. E dalle segrete stanze della loro estasi nuziale demmo vita all'uomo, creatura che, sia pur debole e malferma, porta per sempre i segni della sua origine. Tramite l'uomo che cammina sulla terra con occhi fissi alle stelle, troviamo vie per le regioni remote della terra: e dell'uomo, umile canna che cresce a lato delle acque cupe, facciamo un flauto attraverso il cui cuore cavo la nostra voce giunge al mondo avvolto nel silenzio".

PERSONALE

Grande poeta o forse cittadino del mondo, colui che già all'inizio del secolo XX capì che per allargare i suoi orizzonti che per dare luce alle sue esperienze non poteva rimanere emarginato nella scrittura della lingua araba, ma decise di imparare e scrivere in inglese.
Meravigliosa mescolanza di attributi, di idee di allegorie e miti che si intrecciano nei suoi versi. Le parole sembrano ispirate, i suoi personaggi creati per non avere età e racchiudere ogni idea tutte le idee del mondo umano e divino.
I personaggi sono al di sopra di tutto, immobili e immutabili nell'eternità ma aggrappati alla vita nella sua fatalità.
Riflessioni di uomini non di dei.

"...ma noi, noi insonni e consapevoli,
noi siamo dispensati dalla sorte incerta e dalle
congetture.
Non ci soffermiamo, non attendiamo il balenare
dell'idea,
superiori a ogni inquieto interrogare.
Accontentati e lascia andare i sogni."


Il libro è ormai fuori catalogo, ma se guardate su internet lo trovate.
Il consiglio che posso darvi non dedicategli solo quel poco tempo che richiede, ma gustatelo un pezzo alla volta e poi rileggetelo altre tre volte per capire appieno i suoi versi.

SCHEDA

Genere - Poesia
Titolo - GLI DEI DELLA TERRA
Autore - Kahlil Gibran
Editore - SE

( libro del I anno)

lunedì 23 novembre 2009

IL TIRANNO (libro)


di Massimo Valerio Manfredi

"L'uomo arrivò poco dopo il tramonto quando le ombre cominciavano ad allungarsi sulla città e sul porto. Avanzava a passo svelto portando a tracolla una bisaccia, e si volgeva intorno di tanto in tanto con una certa aria apprensiva. Si fermò nei pressi di un'edicola di Persefonte, e il lume che ardeva davanti all'immagine della dea ne rivelò l'aspetto: i caperlli brizzolati di chi ormai aveva superato la mezza età, il naso dritto e la bocca sottile, gli zigomi alti e le guance scavate, in parte coperte da una barba scura. Lo sgurdo, inquieto e sfuggente, manteneva tuttavia un'espressione di dignità e di contegno che contrastavano con l'aspetto dimesso e con il vestiario consunto, rivelando una condizione elevata anche se decaduta.Imboccò la strada che conduceva al porto orientale e cominciò a scendere verso la darsena, dove erano più numerose le bettole e le osterie frequentate dai marinai, dai commercianti, dagli scaricatori e dai soldati della flotta."

TRAMA

Sicilia, 412 a.C.: comincia il duello infinito fra un uomo e una superpotenza. Duello sferrato a colpi di micidiali macchine da guerra ed eserciti oceanici, lungo cinque guerre e decine di battaglie. La superpotenza è Cartagine, signora dei mari e megalopoli mercantile. L'uomo è Dionisio di Siracusa, combattente intreepido con tre ferree convinzioni:le democrazie sono inefficienti;i cartaginesi sono mortali nemici dell'ellenismo e devono essere sradicati dalla Sicilia;l'unico uomo in grado di condurre a termine una tale impresa è lui.Per realizzare il suo progetto non teme di dannare la propria memoria per i secoli a venire:di essere marchiato a fuoco come "il Tiranno".Ma chi è stato davvero Dionisio? Valerio Massimo Manfredi ne ripercorre la vicenda umana e storica,dando vita a un personaggio potente e indimenticabile.

PERSONALE

Il nostro solito Manfredi!
Riesce sempre a mescolare storia e fantasia. Questo romanzo mi ha dato la risposta ad una serie di domande che mi sono fatta in questi ultimi mesi. Mi ha fatto capire la "solitudine di chi è ai vertici". Il comportamento di chi non può fidarsi di nessuno, nemmeno di un fratello, di come spesso il contrastare un suo comando può portare al fallimento di un'azione perfetta. La sua crescita da soldato a tiranno. Il cambiamento di un uomo che prima ama con tutto se stesso e poi, con la fine crudele del suo amore, si concentra nel suo ruolo fino ad annullare qualsiasi sentimento per perseguire il fine ultimo: la cacciata e la sconfitta dei Cartaginesi dalla sua amata Sicilia.
La sua vita scorre fra decisioni da prendere, sentimenti, l'odio e il rancore di chi non lo vorrebbe a capo dell'esercito. La sua giovane età, eppure già la determinazione di chi ha idee precise sulle azioni da compiere.
Questo romanzo è meno scorrevole degli altri che ho letto, forse per la puntigliosità delle battaglie peraltro descritte minuziosamente. Ma ogni volta che gli eserciti o i gruppi di soldati si muovevano mi davano quasi l'impressione che le distanze enormi per quel tempo si annullasero immediatamente e che la Sicilia fosse racchiusa in pochi centimetri di territorio.
Con Manfredi sto ripassando un po' di storia antica.

SCHEDA
Genere - Romanzo
Titolo - IL TIRANNO
Autore - Valerio Massimo Manfredi
Editore - Oscar Mondadori
( libro del I anno)

domenica 22 novembre 2009

IL MIO PASSO PREFERITO


Chissà cosa state pensando!
Non è un passo di danza, non è un valico di montagna, è la domanda che mi è stata posta qualche tempo fa:

...qual'è il tuo passo preferito in letteratura?....

Stasera forse sono giunta alla conclusione che non ne ho.
Ho letto molto e leggerò chissà quanto ancora e non mi stancherò mai perchè mi prenderà l'ansia di avere ancora 10 milioni di libri da conoscere dopo averne finito uno.
Mi sono chiesta quale brano potesse essere e mi sono sentita imbarazzata a dover scegliere. Perchè devo scegliere?
Io amo tutto quello che ho letto: ogni parola ogni frase che è stata scritta: tutte sono entrate dentro di me, alcune sono scivolate più velocemente, altre sono rimaste più a lungo prima di scomparire nella mia memoria.
Non sono Paride, nessuno mi ha dato il pomo d'oro e nessun libro deve e può essere eletto a vincitore.
Certo non nego che ho le mie preferenze. Mi piacciono i classici, i libri che hanno già qualche anno di storia. Molti volumi scritti negli ultimi anni non attirano troppo la mia attenzione, ma quello che non guardo oggi può catturarmi domani.

Come dico sempre a mia figlia... nessuno nasce imparato... e ogni parola scritta lo dimostra inequivocabilmente.

venerdì 20 novembre 2009

BUON FINE SETTIMANA

IL PICCOLO PRINCIPE (libro)



di Antoine De Sain-Exupery


"Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato "Storie vissute della natura", vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. Eccovi la copia del disegno. C'era scritto:" I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede."
Meditai a lungo sulle avventure della jungla. E a mia volta riuscii a tracciare il mio primo disegno. Il mio disegno numero uno. Era così:...."

TRAMA

E' la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro.

PERSONALE

Qualche settimana fa sono andata tutta seria alla mia libreria... vorrei IL PICCOLO PRINCIPE di A. De Saint-Exupery....
Mi portano nella sezione bambini... no, no mi scusi lei ha capito male... e ripeto il titolo.... signora, non conosco nessun altro libro con questo titolo....
Non sto a raccontarvi altro!
Avevo pensato che fosse un romanzo!
L'ho letto tutto d'un fiato in poco meno di un'ora.
Scritto da un adulto che ha ricordato di essere stato bambino.
Il protagonista? Un ..... senza età e tutte le età.
Non l'uomo spensierato che ha conservato in sè la fanciullezza come in Peter Pan, ma chi ricordando non vuole più dimenticare di avere avuto sei anni.
Un libro anche per coloro che ormai hanno acquistato con il passare del tempo comportamenti irragionevoli e inutili dettati dalle "etichette" della vita.
Poche frasi per ogni personaggio servono all'autore a descrivere molto bene i difetti che spesso troviamo in giro.
Perchè i suoi ricordi si sono fermati all'età del primo trauma, quando è stato bloccato dall'ottusità degli adulti e non ha più disegnato. Quando il suo mondo non ha più avuto come riferimento la figura maschile per la morte del padre.
Il caricarsi di responsabilità... il piccolo principe la mattina spazzava accutatamente i vulcani, anche quello spento, non si sa mai! (tipico degli adulti fare le cose in previsione di...), strappava i germogli di baobab...
Ma anche rimanere attaccato al modus operandi dei fanciulli....il piccolo principe non rinunciava mai ad una domanda che aveva fatta...
E come succede spesso nella vita la realtà piomba sempre addosso con la sua crudeltà, il prendere coscienza dei propri sbagli, non importa se grandi o piccoli, il peso di quello che abbiamo lasciato per rabbia e per impulsività.
E i pensieri vanno all'unica compagna sul suo pianeta in alto in mezzo alle stelle: UNA ROSA.
Poche pagine su questo piccolo fiore, ma la sua presenza aleggia fra le righe, rimbalza fra una parola e l'altra.



"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante."


Ho pensato ad una cosa che mi è successa negli ultimi mesi... mi sono sentita quella rosa, c'è chi mi ha fatto sentire importante, grazie.

SCHEDA

Genere - Favola (per bambini, ma anche per adulti, che hanno dimenticato di essere stati bambini!)
Titolo - IL PICCOLO PRINCIPE
Autore - Antoine De Saint- Exupéry
Editore - Bompiani

( libro del I anno)

giovedì 19 novembre 2009

Lontano, lontano nel tempo




In quel tempo esistevano ancora le rasule che permettevano di raggiungere i paesi limitrofi.
Se a volte, per l'incuria dei proprietari terrieri, che avevano l'obbligo di tenerle pulite da rovi ed erbacce, il percorrerle era difficoltoso, venivi ripagato dalla pace e dai profumi della campagna.
Era un pomeriggio inoltrato di Maggio e percorrendo la rasula che dalla frazione di Trimisteri portava al mio paese, alla sommità della salita dove la stradina si trasformava in una carettera con gli antichi blocchi di pietra lavica paralleli per facilitare lo scorrere delle ruote, vidi l'incedere dell'asina di Santipamma con il suo caro amico in groppa.
La cosa era abbastanza curiosa data l'ora e la calura che portava il nostro acerrimo nemico dell'acqua a soffrire la sete.
Accelerai il passo, in breve le mosche che anticipavano l'asina mi raggiunsero e ben presto la nuvola di quelle che la seguivano mi avvolse.
-SABBINIRICA!
Salutai portando il palmo aperto leggermente in alto.
L'asina si avvicino per ricevere carezza e zolletta di rito, mentre il padrone alzata la coppula metteva a fuoco e riconosciutomi, emise la frase di rito:
-Tuttu santu e binirittu!
Chiusi velocemente i convenevoli, zucchero compreso.
Chiesi dove andasse con quel caldo.
E Lui:
- nda putia a Pirara!
Stupito dalla risposta:
É finito u vinu nda Za' Mara? ni mancunu putii o paisi!
E Lui sconsolato:
-'U dutturi mu dissi!
E io sempre più stupito:
- E chi 'u dutturi cunsighia u vunu da Pirara?
Leggero cenno di diniego in sintonia con lo scrollo della testa dell'asina
- No! 'u dutturi mi dissi. " e mi raccumanu! 'U vinu!! Luntanu". Ma chiù luntanu da' Pirara a Sciecca nun'va!
E Sconsolato, incitando la povera bestia ricominciò il pellegrinaggio.

mercoledì 18 novembre 2009

LA DONNA....


LIBRI DA LEGGERE

Anche oggi visitina dalla mia "vecchina", ho trovato per pochi euro dei libri un po' inusuali, ma la sfida di questa lettura è la cosa più bella che ci possa essere.

- Georges Minois
STORIA DELL'ATEISMO
Editori Riuniti

- Cesare Brandi
VIAGGIO NELL'ANTICA GRECIA
Editori Riuniti

- Gilbert K.Chesterton
SAN TOMMASO D'AQUINO
Lindau

- Brett Shapiro
L'INTRUSO
Universale Economica Feltrinelli

- Kahlil Gibran
GLI DEI DELLA TERRA
SE

- Frederic Portal
SUI COLORI SIMBOLICI
Luni Editrice

- Daniel Pipes
IL LATO OSCURO DELLA STORIA
Lindau

- Wilhelm Fraenger
LE NOZZE DI CANA
SE

UOMINI E TRANS



Forse le mie parole vengono quando gli echi della notizia si sono spenti, ma non me la sentivo prima di dire niente.
Mi sta succedendo da un po' di tempo. Prima mi scatenavo mi arrabbiavo subito. Adesso ho bisogno di digerire quello che mi "investe". Non pensate che la mia reazione sia diversa, solo ho bisogno di vedere anche che cosa succede dopo lo "scandalo".
Un mese fa ci siamo accorti che in Italia ci sono i TRANS!
Gli uomini che "contro natura" hanno potuto usufruire della compagnia di "questi signori", perché chiariamo subito che anche i TRANS sono uomini! Si sentono additati, non solo! Si sentono VITTIME DEL SISTEMA, GIUDICATI E CONDANNATI DA UNA SOCIETÀ PICCOLO BORGHESE CHE NON CAPISCE LE LORO CURIOSITÀ! Si sentono VITTIME! MARCHIATI D'INFAMIA! Si sentono trattati come LEBBROSI!
Facciamo la morale, faccio la moralista?
Qualcuno potrebbe pensare che mi sto ribellando perché sono DONNA. Niente di tutto questo. Ognuno ha i suoi gusti sessuali e non discuto.
Io condanno e lo ripeto forte CONDANNO chi pubblicamente è in posizioni tali da poter essere ricattato e che offende me cittadino italiano. Non solo! Offende chi vive con poche centinaia di euro al mese, quando certi personaggi possono disporre di centinaia di migliaia di euro per le proprie spese oltre allo stipendio.
CIFRE DA CAPOGIRO!!!!!!!!
Ma l'etica di base del vivere civile? La morale che un uomo dovrebbe insegnare con l'esempio ai figli? E la moglie? Deve accettare passivamente le DEVIANZE sessuali del marito? E che morale dimostra un UOMO PUBBLICO?
Nell'ANTICA GRECIA si parlava di NORMALITÀ, l'amore fra uomini era una cosa appunto NORMALE. Ma eravamo nell'antica Grecia.
Dopo la Venuta di Cristo sulla Terra ci è stato inculcato un modo diverso di vivere i propri gusti sessuali, si è dato UNA DIREZIONE accettata per secoli che ha portato ad uno scambio di effusioni fra uomini e donne, a matrimoni etero, ecc.ecc.
In Italia, paese cattolico, abbiamo perfino il Papa a Roma, se qualcuno se l'è dimenticato! (urlare al Cattolicesimo da parte di un'atea è il colmo, vero?)
LA CHIESA COME MAI NON HA TUONATO? CHE PAPA ABBIAMO CHE ACCETTA SENZA DIRE NIENTE? NESSUN VESCOVO DAL PULPITO HA URLATO PER LA SCOMUNICA?
Rimpiango i bei tempi bui della Chiesa con l'Inquisizione e i roghi, con i processi sommari, adesso diamo i "premi" addirittura togliendo l'INCRIMINATO da un posto di responsabilità e mettendolo addirittura sotto la luce della telecamere, dandogli una visibilità che mi offende!!!!!!!!Ma la "lapidazione" in Italia non esiste per chi cerca ragione dopo il torto?
Però alla fine siamo solo noi che soccombiamo, noi Italiani che accettiamo passivamente l'ultimo scandalo quando vengono portate ad una cena ufficiale 200 ragazze. Con quali soldi vengono pagate? Ma soprattutto quanto sono pagate? Ognuno nel proprio paese ha problemi di vivibilità fra i propri concittadini. Strade, case, cibo, trasporti,... mi chiedo perché se tutto fosse rose e fiori gli Italiani continuano a migrare e noi abbiamo l' "invasione" di migliaia di extracomunitari dall'Africa?
L'unica cosa da dire è che l'Italia, la nostra bella Italia, negli ultimi anni è diventata un gran PUTTANAIO!

martedì 17 novembre 2009

TUTTO OK


IO SONO ULISSE, NEL MIO NAVIGARE SONO ARRIVATA ALLE COLONNE D'ERCOLE.

MA MIRACOLO!

AVEVANO L'ASPETTO DI BLEMMI. HO SFIDATO LA SORTE, PER CURIOSITA' HO TOLTO LORO LA MASCHERA CHE COPRIVA LA PARTE ALTA DEL FISICO.

AL POSTO DI UNA FACCIA MOSTRUOSA HO TROVATO QUELLA CONOSCIUTA DI DUE PERSONE A ME CARE E IL LORO VOLTO SI E' TRASFORMATO NEL MIO... MISCHIANDO I LINEAMENTI.

MERAVIGLIOSA NATURA CHE PUO' ARRIVARE A MANIPOLARE TUTTO E CREARE QUALCOSA DI UNICO ED IRRIPETIBILE.

IL MORTAIO

Appena avviato il sito voluto dal ministro Brunetta sulla riforma della Pubblica Amministrazione è stato subito oscurato.
Insomma, pur di non fare, anche i fannulloni, imparano a fare in fretta.

lunedì 16 novembre 2009

INVICTUS


di William Earnest Henley

Dal profondo della notte che mi avvolge
nera come il più profondo abisso, da un polo all'altro,
io ringrazio quali che siano gli dèi
per la mia anima invincibile.
Nella morsa delle circostanze,
non mi sono tirato indietro, né ho gridato a squarciagola:
sotto i colpi di maglio della sorte
il mio capo sanguina, ma non si china.
Oltre questo lido di ira e lacrime
Non giace altro che l'Orrore dell'ombra,
E tuttavia la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza timore.
Non conta quanto sia stretta la porta,
quanto sia piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

QUAL'E' LA CITTA' ITALIANA IN CUI LE STRADE HANNO NOMI PIU' ORIGINALI?


Probabilmente è Perugia, dove accanto alla serie di mestieri, uccelli, alberi, personaggi mitologici e titoli di opere liriche, esistono 12 vie per i segni zodiacali, 5 per i venti (Grecale, Libeccio, Maestrale, Scirocco, Tramontana), 6 per i metalli (Acciaio, Alluminio, Ferro, Oro, Piombo, Rame), una ventina per concetti astratti (Amicizia, Avvenire, Consolazione, Pace, Pazienza, Silenzio, Speranza,....).
Molte vie portano nomi di strumenti, giochi o mezzi di trasporto (Compasso, Dado, Falce, Martello, Dirigibile, Motore, Treno, Labirinto, Ruzzolone, Pasticcio,...).
E ci sono 2 filoni ricchi: una conquantina di vie con un aggettivo(Corrotta, Deserta, Lieta, Lucida, Modesta, Nebbiosa, Pomposa, Sdrucciola, Simpatica, Snella,...) e altrettante con i nomi di donne generici(Ada, Adelaide, Clotilde, Stefania,...).

E non poteva mancare via ....Curiosa.

LO STADIO "LAPTOP": UN NUOVO IMPIANTO INTERRATO PER IL CALCIO


Il calcio del futuro parla arabo. E non solo perchè gli emiri si stanno comprando mezzo campionato inglese. A Doha, nel Qatar, sarà inaugurato nel 2010 ilprimo stadio interrato del mondo.

PORTATILE.
Il progetto, dello studio MZ & Partners, è stato battezzato "The Wall"(in inglese "il muro") ma soprannominato "Laptop" perchè la tribuna che si erge dal sottosuolo lo fa assomigliare a un maxi pc portatile aperto. Lo stadio sarà interrato per bilanciare il caldotorrido della regione, permettendo così di risparmiare le cifre necessarie per impianti di aria condizionata all'aperto. Sarà il campo della squadra locale Al-Alhy e delle amichevoli dei grandi club europei.
Costerà 20 milioni di dollari.

ANTICIPAZIONE

In questi giorni vi proporrò la favola che ha scritto mia figlia. Va un po' sistemata, ma è molto buona.
E' partita con l'idea che in una storia ci vuole il PROTAGONISTA, l'ANTAGONISTA, i PERICOLI, il RIVALE o l'AIUTANTE e le DIFFICOLTA' da superare.
Sinceramente tutti gli elementi che lei voleva mettere non ci sono, ma intanto apprezziamo il suo sforzo di costruire un componimento tutto suo.

IL MORTAIO


Manuale di conversazione (LIBRO)




Ho riletto in questo fine settimana un testo di un autore che non può mancare in una libreria nella voce grandi autori italiani.
E volevo fare omaggio ricordandolo..


Manuale di conversazione

Le grammatiche su cui si studiano le lingue saranno utilissime per impararle, ma non altrettanto per la logica e il buon senso. Il che, tuttavia, non rappresenta un danno in ogni senso. Anzi potrebbe contribuire a dare ai rapporti fra le persone un carattere quanto mai spensierato e fantasioso che conferirebbe alla vita un aspetto dei piu' piacevoli.
Dalla grammatica inglese:
" Portaste il binocolo? ".
" No, ma portai il vostro ventaglio. "
Col che si imparano parecchi vocaboli, non c'e dubbio. Ma non e' chi non veda un ventaglio esser tutt'altra cosa che un binocolo. Non c'e' niente in comune fra i due oggetti. Come e' possibile parlare di ventaglio a chi vi chiede notizie del binocolo?
Vediamo: dove, quando e perche' si puo' domandare a qualcuno se ha portato il binocolo? In teatro, o in occasione di una gita in luoghi panoramici, o per esigenze belliche.
Ora, ammesso che in un teatro possa essere utile anche un ventaglio, benche' abbia tutt'altra funzione e non sara' certo esso che mi permettera' di apprezzare le bellezze d'un corpo di ballo. Ma su una montagna! Che ne faccio d'un ventaglio, se ho bisogno d'un binocolo?
Non parliamo poi d'una casamatta o della tolda d'una nave da guerra. Immaginate un generale nel suo osservatorio o un ammiraglio sul ponte di comando, che durante l'infuriare della battaglia, dovendo seguire le mosse del nemico, domandi all'aiutante di campo:
" Portaste il binocolo?" e si senta rispondere: " No, ma portai il vostro ventaglio ".
Anche ammesso che faccia molto caldo, in quel momento il comandante ha bisogno di guardare.
Forse gli autori degli esercizi di traduzione immaginano un mondo di stolidi. Ecco un altro dialogo della grammatica inglese:
" Mamma, comperasti la tovaglia? "
" No, ma comperai il rasoio per tuo fratello. "
Una famiglia di pazzi, evidentemente. Pazza la madre, che forse immagina si possa apparecchiare la tavola col rasoio; e pazza la figlia, che dal manuale non risulta essersi minimamente turbata alle parole inconsulte della vecchia insensata.
Ancora:
" Vedeste il mio allacciabottoni? ".
" No, ma vidi il vostro colletto e polsini. "
Magari qui si puo' ravvisare un barlume di coerenza, in quanto siamo sempre in materia inerente al vestirsi. Ma c'e un abisso, tra la domanda e la risposta.
Uno dei torti degli esercizi di conversazione e per l'appunto di non dare quasi mai la terza battuta. S'imparerebbero molte altre parole, magari non delle piu' ortodosse. Come rispondereste a uno che vi parla di colletto e polsini, quando voi gli domandate notizie dell'allacciabottoni?
E evidente:
" O sei un imbecille, o vuoi prendermi in giro. Come ti viene in mente di rispondermi cosi? "
E giu' una sequela di parolacce, che pure hanno la loro utilita' nello studio d'una lingua.

In conclusione m'* pi* volte capitato, nell'esprimermi in una lingua straniera imparata di fresco su una grammatica, di essere quanto mai incoerente. Una volta, a un passante che mi domandava: "Sapreste dirmi dov'e' la tale strada? " mi avvenne di rispondere sulla base di un dialoghetto studiato nella grammatica.
" No, ma so dirvi l'eta' del cugino di vostro padre. "
Il passante rispose con una frase che non capii, perche' purtroppo, come dicevo, negli esercizi di conversazione manca sempre la terza replica.
Per tacere degli scorci di vita che si possono cogliere, attraverso quegli esercizi, specie se si diffondono in particolari
" Eravate con vostro padre? "
" No, ero con l'amico di mio padre, ma le mie sorelle erano con vostra madre; siamo stati a vedere la cattedrale."
Bella brigata di cretini davvero. Tra l'altro c'e' da scommetere che ognuno non capiva chi fossero gli altri quanto a grado di parentela reciproca, durante questa famosa visita alla cattedrale. Perche' e' soprattuto sull'indicazione delle parentele che queste frasi risultano sibilline.
Doveva essere una mattina grigia in una citta' gotica del Nord-Europa, una pioggerella leggerissima punzecchiava appena i volti dei passanti. I nostri amici, usciti dall'albergo e avendo lasciato qua e la' un certo numero d'imprecisati parenti, andavano in fretta verso la cattedrale con le guide in mano. Nella chiesa semibuia tra le navate, si sbirciavano sospettosi:
" Chi e quello? ".
" E' l'amico di vostro padre, e io sono la madre di un tale che non c'e', perche' io sto con le vostre sorelle. "
" E che rapporto di parentela c'e' fra voi e l'amico di mio padre? "
" Egli e' l'amico del padre delle ragazze che stanno con me e che sono vostre sorelle, mentre voi siete l'amico di mio figlio. "
E' un groviglio.
" Ed io chi sono? "
" Voi siete il figlio dell'amico di quel signore e il fratello delle signorine che stanno con la madre di un altro vostro amico che non e' qui, e questa sarei io."
Basta, basta, per carita' , c'e' da diventare pazzi.
E notate che queste frasi sono tutte rigorosamente dedotte da quella dell'esercizio, quanto a rapporti di parentela, amicizia e semplice compagnia, tra i partecipanti alla visita della cattedrale.
Durante la quale - e' ovvio aggiungerlo - il cicerone avra' zittito:
" Signori, occupatevi della cattedrale, invece che di questi pasticci di famiglia; guardate i vetri istoriati ".
Dopo la visita, tornati all'aperto:
" Ed ora andiamo a far colazione? ".
" No, ma posdomani arriva il cognato di vostro figlio. "
E via in fretta, senza volti, senza cervello, mentre una pioggerella leggerissima fa viscido il selciato fra le basse arcate e i negozi di frutta della grigia citta' gotica. E si sente nell'aria un odorino di cavoli cotti e di birra, mentre il carillon dei pupazzi metallici suona mezzogiorno nella torre del palazzo di citta'.
Europa, Europa mia! Quando verremo a liberarti?

Achille Campanile

domenica 15 novembre 2009

IL MORTAIO

.... cassa integrazione ordinaria... cassa integrazione straordinaria... mobilita'... cigs in deroga... indennita' di disoccupazione... ma quale e' il risultato che Prato ha ottenuto dal governo in questi giorni... ancora non l'ho capito...

Questo è quello che ho trovato scritto stamattina da parte di un assessore!
Se non ci capisce qualcosa lui, come facciamo noi allora a distrigarci nella jungla che loro stessi hanno creato?

venerdì 13 novembre 2009

Lorem ipsum




« , unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium, totam rem aperiam eaque ipsa, quae ab illo inventore veritatis et quasi architecto beatae vitae dicta sunt, explicabo. Nemo enim ipsam voluptatem, quia voluptas sit, aspernatur aut odit aut fugit, sed quia consequuntur magni dolores eos, qui ratione voluptatem sequi nesciunt, neque porro quisquam est, qui dolorem ipsum, quia dolor sit, amet, consectetur, adipisci velit, sed quia non numquam eius modi tempora incidunt, ut labore et dolore magnam aliquam quaerat voluptatem. Ut enim ad minima veniam, quis nostrum exercitationem ullam corporis suscipit laboriosam, nisi ut aliquid ex ea commodi consequatur? Quis autem vel eum iure reprehenderit, qui in ea voluptate velit esse, quam nihil molestiae consequatur, vel illum, qui dolorem eum fugiat, quo voluptas nulla pariatur? [33] At vero eos et accusamus et iusto odio dignissimos ducimus, qui blanditiis praesentium voluptatum deleniti atque corrupti, quos dolores et quas molestias excepturi sint, obcaecati cupiditate non provident, similique sunt in culpa, qui officia deserunt mollitia animi, id est laborum et dolorum fuga. Et harum quidem rerum facilis est et expedita distinctio. Nam libero tempore, cum soluta nobis est eligendi optio, cumque nihil impedit, quo minus id, quod maxime placeat, facere possimus, omnis voluptas assumenda est, omnis dolor repellendus. Temporibus autem quibusdam et aut officiis debitis aut rerum necessitatibus saepe eveniet, ut et voluptates repudiandae sint et molestiae non recusandae. Itaque earum rerum hic tenetur a sapiente delectus, ut aut reiciendis voluptatibus maiores alias consequatur aut perferendis doloribus asperiores repellat. »

IL MORTAIO

Brutte notizie per lo Zecchino d'oro.
Mago Zurlì ha chiesto i danni:
Topo Gigio è a letto con l'influenza.

LA TORRE DELLA SOLITUDINE (libro)



Valerio Massimo Manfredi



"La colonna avanzava lentamente nel bagliore del cielo e delle sabbie; l'oasi di Cydamus non era più che un ricordo, con le sue acque limpide e con i suoi datteri freschi. Da molti giorni l'avevano lasciata, non senza timore, ma l'orizzonte meridionale continuava ad allontanarsi, vuoto, falso e sfuggente come i miraggi che danzavano tra le dune.
In testa, sul suo cavallo, il centurione Fulvio Macro teneva eretta la schiena e diritte le spalle nè si toglieva mai l'elmo arroventato dal sole, per dare agli uomini l'esempio della disciplina.
Era originario di Ferentino e veniva da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Se ne stava a marcire da mesi con il suo reparto in un ridotto della costa sirtica fra le allucinazioni della malaria, bevendo vino inacidito e sognando invano Alessandria e le sue delizie, quando improvvisamente il Governatore della provincia lo aveva convocato a Cirene e gli aveva affidato l'incarico di attraversare il deserto con una trentina di legionari, un geografo greco, un aruspice etrusco e due guide mauritane."

TRAMA

Nella notte dei tempi un popolo osò sfidare Dio. E la Torre della Solitudine, persa tra le dune, è l'ultima testimonianza di quella sfida, ma è anche la promessa di un portentoso evento. Per ritrovarla, per scioglierne l'indicibile mistero, tre uomini si avventurano nel cuore del Sahara. Un archeologo che insegue le tracce di suo padre, un colonnello della Legione Straniera assetato di vendetta, un prete che mette alla prova la sua fede: di fronte alla Torre della Solitudine si compie il loro destino. Mentre dai confini del tempo e dello spazio rieccheggia il più superbo e sconvolgente dei messaggi. Un thriller archeologico. Un'avventura ai limiti dell'impossibile.

PERSONALE

Ancora Manfredi!
Il nostro caro scrittore-storico-archeologo, narratore scorrevole e incisivo.
Continuo a dire che i suoi racconti sono semplicemente "semplici".
E' vero che qualcosa mi è sembrato ovvio scontato, ma è anche vero che ad alcuni amici che ho consigliato i suoi libri ne sono rimasti entusiasti.
Adesso Manfredi per me è diventato l' "ora di ricreazione" fra la lettura di Joyce e Hooper, fra Balbi e Critchley.
Mi sono ritrovata in mano i suoi libri prima di addormentarmi nei minuti che concedo alla lettura prima di spengere la luce.
Lettura piacevole non impegnativa, la mia mente si libera della giornata e di quello che ho studiato fino a quel momento.
Non voglio angustiarvi troppo con il dirvi che le sue storie gli artifici che inventa possono essere reali, o possono dare spazio a pensieri più fantastici.
In questo libro ho pensato al 2012, a Nibiru, agli Anunnaki, ai Dogon....ma come spesso succede tutte le notizie che tengono con il fiato sospeso milioni di persone aspettando l'ora X, la fine del mondo, l'Apocalisse svaniscono nel nulla.
Per sapere come va a finire e cosa viene lasciato in sospeso, l'unico modo è leggerlo.

SCHEDA

Genere - Romanzo
Titolo - LA TORRE DELLA SOLITUDINE
Autore - Valerio Massimo Manfredi
Editore - Oscar Mondadori

( libro del I anno)

giovedì 12 novembre 2009

C'ERA UNA VOLTA.....


Mi trovo in sala operatoria accanto a me un infermiere gay e una dottoressa gentilissima.
Come mi succede spesso non riesco a capire cosa mi sta succedendo. Entro in uno stato di paralisi totalizzante.
I miei pensieri sono fissi su una cosa, ma non riesco a fare quello che dovrei.
Comincia il procedimento per l'epidurale.
Non voglio la mascherina dell'ossigeno perchè mi sento soffocare, la appoggiano soltanto davanti alla mia bocca ma non la fermano con l'elastico.
Pochi minuti e i due dottori cominciano. Non so quanto tempo è passato, ma dopo poco l'infermiere viene accanto a me, al mio viso mi sorride e mi dice tutto felice....siamo aumentate di numero è nata una bambina...
Mi ha fatto ridere!
La bambina viene portata in un'altra stanza non capisco perchè, ma solo per essere avvolta in un telo di cotone bianco e puliscono un po' il visino. La sento piangere, ma subito l'ostetrica viene e me la mette accanto al viso.
L'ho baciata e le ho detto...benvenuta patatina...come per miracolo Giada, questo è il nome di mia figlia, ha smesso di piangere e sembrava quasi che facesse le fusa.
...ecco il miracolo che non cesserà mai e che che mi meraviglierà sempre, la voce della madre fa zittire sempre il bambino che piange....disse l'ostetrica.
Non so se in quel momento è stato un miracolo, ma so solo che da quel momento non ricordo più la mia vita di prima. Sono nata anch'io.

TANTI AUGURI PATATINA, DEVI SOLO STARE TRANQUILLA CHE NEL TUO CAMMINO FUTURO MI AVRAI ACCANTO SEMPRE.

Soffrirò con te nei tuoi sforzi, non dormirò la notte finchè non rientrerai in casa se uscirai con le tue amiche, non avrai mai accanto una nemica ma l'aiuto più grande che potrò darti.
Spero che la tua vita sia solo una bellissima favola che è cominciata con ...C'era una volta... e che finisca con.... e vissero tutti felici e contenti.

TANTI AUGURI PATATINA per il tuo decimo compleanno.

Un augurio




A chi sappiamo Noi per una vita di conquiste e di mete raggiunte.

LA PRIORA o LA PAPESSA (TAROCCHI)


ARCANO MAGGIORE n.2

Seduta tranquilla, imperturbabile. Alle sue spalle il cielo e le stelle, a sfondo e a conferma della sua imperturbabilità. La Priora comanda senza ingiungere, senza contrastare. Il suo sguardo è profondo sereno e garantisce una guida sicura.

DIVINAZIONE AL DIRITTO

Gli obbiettivi e le mete che il consultante si prefigge verranno raggiunti. Egli ha in sè la costanza e la chiarezza di ciò a cui tende. Gli manca forse soltanto la prontezza per affrontare situazioni impreviste.

DIVINAZIONE AL ROVESCIO

Il consultante "sente" che la soluzione dei suoi problemi è a portata di mano, che l'obbiettivo è ormai a due passi. Invece la realtà è diversa, il trono vacilla, la situazione muta, la meta si allontana. Per sempre?

mercoledì 11 novembre 2009

IL MORTAIO

Secondo la Chiesa non siamo soli nell'Universo, ma ci sarebbero altri mondi abitati.
Insomma, c'è il rischio reale che ci siano altri Di Pietro.

I MURI DEL MONDO


Ieri grandi festeggiamenti soprattutto da parte di chi ha dovuto subire la presenza del MURO DI BERLINO nella propria vita. Presenza scomoda, limitazione alla libertà di ogni individuo.
Pensiamo alle centinaia di famiglie divise da quei mattoni, a ragazzi che sono morti per un'idea di libertà cercando di scavalcarli, desideri di persone che avrebbero voluto passeggiare per le strade della parte di città per loro proibita.
Conquista di un desiderio, realizzazione di un sogno!

MA....come sempre per me c'è un MA.

Ieri non me la sono sentita di mettere niente sul blog per la ricorrenza della Caduta del Muro di Berlino.
Perchè? qualcuno mi potrà chiedere.
Semplicemente perchè quando assisto a questo tipo di manifestazione penso solo a quanta ipocrisia accompagna tutto quanto.
Quante energie soldi e pensieri e giorni sono stati spesi per allestire tutto il "palcoscenico".
Per chiamare le televisioni di tutto il mondo, reclutare comparse, ingaggiare persone per la sicurezza, indire appalti per fabbricare tutti quei piccoli muri di polistirolo, mettere transenne per contenere il pubblico, gli spalti per le personalità, le luci ecc ecc ecc
Ma vogliamo gridare alla falsità di tutto quanto?
Magari prima o dopo grande banchetto!!!!!
Ma nessuno mai si ricorda di quanti MURI esistono al mondo?
In quale società ipocrita e falsa che definiamo civile stiamo vivendo?
I primi muri li abbiamo in casa, quando non si parla fra genitori e figli, poi c'è il muro che ci separa da un vicino che non conosciamo e che guardiamo con sospetto.
Per strada abbiamo il muro della razza, della condizione sociale, a scuola i muri fra classi, nelle stesse classi fra chi può comprarsi le scarpe da 300 euro e quelli che non possono permetterselo,
il muro dell'auto più costosa, il muro della casa più bella, quello della vacanza,
il muro della differenza di pensioni dopo i sessant'anni, degli stipendi, della spesa nei supermercati,.....
Questo in casa nostra, ma nel resto del mondo?
Popoli che vivono nell'arretratezza culturale e civile estrema,
il muro che porta a lapidare donne solo perchè parlano con un ragazzo della tribù rivale,
il muro che non permette a tutti i pompieri e personale sanitario di New York di potersi curare dall'esposizione delle polveri radioattive e di amianto del crollo delle Torri Gemelle, personale che è stato esposto all'ingestione di queste polveri per giorni e che hanno scoperto in seguito che queste polveri hanno passato le mascherine da quanto erano sottili, persone che la sanità americana ha messo dietro un muro e non spende nemmeno un dollaro per curare. Quanti morti ci saranno nei prossimi anni solo perchè hanno aiutato altri esseri umani? Quanti morti ci saranno perchè è stato alzato un muro intorno a loro?
Quanti muri invisibili ci sono al mondo?
Quanti muri vengono alzati quando qualcuno sale su un palco per parlare di politica e "inneggia" contro chi non la pensa come lui? Quanti muri abbiamo alzato e alzeremo nei prossimi anni in nome della civiltà?

Quanti muri recinteranno ancora e per quanto tempo gruppi di etnie diverse, di religioni diverse?

martedì 10 novembre 2009

L'ALCHIMISTA o MAGO (TAROCCHI)


ARCANO MAGGIORE N.1

L'Alchimista prova e riprova, sperimenta. E' scienza? Egli crede e procede perchè se una meta esiste dev'esserci anche la strada che la raggiunge. Egli deve tramutare la sostanza in oro. Purchè la mente sia libera, l'animo disponibile.

DIVINAZIONE AL DIRITTO.

Si profila un'occasione favorevole per il consultante. Ci potrà essere un cambiamento radicale e positivo nella sua vita. Ma tutto sta nella sua decisione e nella sua disponibilità. Dovrà saperne approfittare.

DIVINAZIONE AL ROVESCIO.

Ci sono problemi e per risolverli occorrerebbe un cambiamento. E questo ci sarebbe, ma mancano la voglia, la fiducia, l'energia. Fare o non fare?Domande inutili, eterno gioco di alambicchi, tormentarsi per nulla.

CONTROLLARE I PUNTI DELLA PATENTE

La patente a punti è stata introdotta in Italia il 1° luglio 2003: a ogni titolare di patente viene attribuito un punteggio (inizialmente 20 punti), che viene decurtato in caso di infrazioni. All'esaurimento dei punti disponibili, per conservare la patente bisogna superare nuovamente l'esame. Come conoscere i punti della propria patente?
Tramite il sito il portaledellautomobilista.it dopo esservi registrata, potete controllare in tempo reale il saldo. Potete saperlo anche telefonando al numero 848.78.27.82, solo da apparecchio fisso al costo di una telefonata urbana.

lunedì 9 novembre 2009

La dieta




Erano i primi anni 80 e lo stato mi chiamò a compiere il mio dovere. Fortunatamente fui assegnato alla sanità dell'esercito e, altra fortuna, andai a finire, dopo il C.A.R, in uno degli arsenali dislocato nel sud dell'Italia.
La vita militare trascorreva tranquilla, avevo un ottimo rapporto con il sottotenente medico, e forse la noia della naia, forse la presenza quotidiana di un sottotenente di complemento che, se pur mio regionale, non mi faceva fare salti di gioia nel vederlo; anche perchè aveva l'abitudine di venire in infermeria ogni giorno alle 9,20, togliersi la giacca, orologio, portafoglio scarpe e pesarsi con l'invariabile esclamazione di giubilo per esser dimagrito di ben 50 gr. rispetto il giorno precedente.

Questo rituale che si ripeteva ogni giorno mi portò a sabotare la bilancia.
Ogni mattina appena aprivo l'infermeria spostavo la taratura affinchè risultasse un peso maggiore di 50 gr. o tale da rendere nullo lo sforzo del dietista, il tutto con il tacito o meglio con la complicità del sottotenente medico.
Erano oramai gli ultimi tre mesi di vita sotto le armi e la scena del sottufficiale che arriva ogni mattina preciso come la fame, che faceva il solito rituale di svestimento ma che poi non proferiva più il grido di giubilo, ci dava una gioia incomparabile.
L'eterna partita a scacchi, persa regolarmente dal mio sottufficiale, serviva a coprire le smorfie che il tentativo del non ridere provocava nei nostri volti.
Poi appena la vittima andava via con una faccia da funerale, c'era il resoconto del medico: di come la sera prima il poveretto aveva non mangiato per cercare di rientrare nel peso forma. Poi c'era la fila alla mensa che ci dava un ulteriore momento di svago.
Si cercava di metterlo in mezzo: il medico riempiva il vassoio il più non posso e altrettanto facevo io e il sottotenente di complemento andava a riso non condito due fili di insalata e una bottiglietta d'acqua, il caffè per lui era oramai una sofferenza, se prima aveva ridotto lo zucchero, da quando la bilancia si ostinava a dare responsi negativi, era stato completamente eliminato.
Il dubbio che ci sovvenne era la possibilità che utilizzasse una bilancia diversa, ma grazie alla tirchieria della vittima e all'asserzione della precisione della bilancia fatta dal medico, la burla arrivò indenne sino all'ultima settimana prima del mio congedo
Il mio amico medico mi chiese: - e ora.. che cosa pensi di fare?
La mia risposta fu semplice prima il congedo in mano e poi la verità.
Il giorno arrivò e avuto il congedo invitai lo sventurato a prendere una fetta di torta per festeggiare l'evento.
Il suo sguardo e l'asserzione di essere ancora in dieta erano una delle cose più divertenti che si possa immaginare.
Dissi: - Ma dai, stai benissimo e poi ancora non ti sei pesato oggi.
Si spogliò come al solito e salì sul suo giudice, la bilancia questa volta gli sentenziò un calo repentino di ben 6 Kg., la sua faccia sotto le nostre risa era tra il furioso e la gioia estrema, era per lui finito un incubo e per me il ritorno alla civiltà.

domenica 8 novembre 2009

IL MATTO O GIULLARE (TAROCCHI)



Non ha una collocazione precisa nel mazzo, c'è chi lo mette all'inizio chi alla fine. Comunque è la carta con il NUMERO 0 (zero).

ARCANO MAGGIORE n.0

Il Giullare è l'apparenza, ride, lancia lazzi, il suo volto è colorato, il suo copricapo è bizzarro e ha campanelli. Ma nessuno ha letto nei suoi occhi, nessuno sa veramente chi è. Forse è davvero come appare. Forse è diverso. Forse è un'illusione.




DIVINAZIONE AL DIRITTO.


Chi si presenta davanti a te per "sapere" è ambiguo, la sua personalità è multiforme e incerta, anche se l'apparenza è diversa. Ma è questa duplicità che lo spinge al consulto. Aspetta chiarezza, ma forse lo respingerà.



DIVINAZIONE AL ROVESCIO.


Nei tarocchi di Alan questa forma non è espressa direttamente. Già il Giullare è a doppia faccia, infido, da valutare. Altri interpreti ne danno, al rovescio, una interpretazione di mancanza di energia e di volontà.

sabato 7 novembre 2009

I VENTIDUE ARCANI MAGGIORI


DA OGGI OGNI GIORNO POSTERO' UN ARCANO PER FARVI CONOSCERE MEGLIO QUELLO DI CUI MOLTI SENTONO PARLARE, MA NON SANNO DI PRECISO COSA SIA.
CI SONO MOLTE INTERPRETAZIONI E MOLTI METODI DI INDAGINE, IN TANTI ANNI IO HO SEMPRE PREFERITO QUESTO MOLTO SEMPLICE E DI FACILE COMPRENSIONE AI PIU'.


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Gli Arcani maggiori sono la base indispensabile per l'uso dei tarocchi agli effetti della divinazione. La loro lettura è relativamente facile: il loro nome, il loro simbolismo, i loro colori già aiutano di primo acchito a indirizzare chi li consulta. Pìù difficile è interpretarne il senso e il significato profondo nei rapporti con la domanda e i problemi riguardanti il consultante. Ciò diventerà più facile e accessibile con l'esperienza, con lo studio, con la pratica continua.
Scoprendo o estraendo dal mazzo un Arcano, disponendolo nella posizione voluta dal sistema che si sarà deciso di applicare, esso potrà presentarsi al "diritto" o al "rovescio". Ciò avrà estrema importanza nella sua lettura, che sarà accentuata o diminuita o addirittura rovesciata nel suo significato a seconda della sua avvenuta presentazione.
Al di là della semplice, diretta e istantanea divinazione consistente nell'estrazione di un solo Arcano maggiore dal mazzo dei 22 (per cui la risposta consisterà praticamente in una figura positiva o negativa, quindi in un parere favorevole o contrario, o al limite in un "sì" o in un "no" alla domanda posta) ogni sistema prevede l'estrazione e la disposizione in particolari sequenze di vari Arcani maggiori e di un umero più o meno elevato di Arcani minori.
Ma sarà sempre l'Arcano maggiore a dare l'impostazione alla lettura, e in genere sarà sempre il primo estratto a "condurre" la divinazione, che sarà via via confermata, corretta, accentuata o diminuita dai successivi Arcani estratti e disposti nella loro particolare sequenza. Prima di arrivare ai sistemi di divinazione, ecco però di tutti i 22 Arcani maggiori la specifica spiegazione: nel significato generale e nella loro espressione di divinazione al "diritto" e al "rovescio".

SIAMO GLI UNICI AL MONDO CHE PERMETTIAMO AGLI ALTRI DI COMANDARE IN CASA NOSTRA!!!


venerdì 6 novembre 2009

Conoscere, ignorare, idiozia




Cosa è la conoscenza?
Una buona parte di noi la confonde con l'intelligenza, ma anche se le due cose hanno delle relazioni, non si può accettare un errore di valutazione di tal genere.
Semplificando al massimo conoscere significa immagazzinare nella mentalmente delle informazioni; ne più ne meno quello che avviene con un pc su un hard disk.
L'intelligenza è la capacità di utilizzare queste informazioni nel momento giusto, il più velocemente possibile per risolvere un problema; ritornando alla similitudine del pc, l'intelligenza è la capacità del sistema operativo a svolgere i compiti che l'utente richiede.
Tra le due operazioni bisogna utilizzare un qual cosa che per il pc sia chiaro; cosa è questo qual cosa, è l'hardware, il pc stesso, il suo processore, la sua bios, la sua RAM ecc.; ribaltando il ragionamento chi permette all'intelligenza ad esprimersi è l'uomo stesso, le sue sinapsi le sue "capacità fisiche".
Analizzandomi posso affermare di avere una una scarsa conoscenza, ho la tendenza ad non memorizzare i dati che non ritengo importanti a breve termine, di non avere un corpo allenato e in forma, non mi piace lo sport e aborro l'attività fisica; di conseguenza il mio hardware è abbastanza scadente, forse ho una cpu abbastanza prestante e questo mi permette di "sopravvivere".
I problemi possono arrivare dalla conoscenza, se l'informazione di base è sbagliata, il dato è errato, puoi essere un genio ma il risultato sarà sbagliato.
Traducendo per il pc, se il dato da elaborare è falso/errato/inconsistente il risultato sarà inevitabilmente inconcludente/errato/falso.
Come avviare a ciò?
L'unica cosa è armarsi di umiltà e ri-verificare sempre il dato di partenza anche perchè nel caso del sapere umano la conoscenza è piena di incognite e scegliere quale "verità" è la più grande delle difficoltà.
Conclusione, esistendo tante verità e non riuscendo a decidere quale di questa è la vera l'unica è ammettere la possibilità che il nostro risultato al problema sia errato.
Conseguenza: non dare mai dell'ignorate ad un altro poichè la verità umana è variabile, oggi l'ignorate è lui domani sei tu.
Ma puoi dare tranquillamente dell'idiota ad una persona che non riflette questo modo di operare.

VI OFFRO UNA CENA


Se qualcuno non ha idee per una cena in questo fine setttimana proverò a suggerirvi qualcosa.


- NECCIO FARCITO DI ROBIOLA E FRUTTA FRESCA

(LO SBRANCATO Toscano Rosato IGT 2008)


- ZUPPA DI PORCINI CON ANIMELLE ALLA MENTUCCIA

(CASTELLO DI VOLPAIA Chianti Classico DOCG 2007)


- PICI AL RAGU' D'ANATRA

(Dei NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG 2006)

- FILETTO DI CHIANINA IN SALSA DI BRUNELLO CON FAGIOLI E PATATE CROCCANTI

(IL POGGIONE- BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2004)

giovedì 5 novembre 2009

Li surci




Li surci
(G. Meli)

Un surciteddu di testa sbintata

avia pigghiatu la via di l`acitu (1)

e facìa `na vita scialacquata

cu l`amiciuna di lu so partitu.

Lu ziu circau tirarlu a bona strata,

ma zappau all`acqua pirchì era attrivítu (2)

e di chiù la saimi (3) avia liccata

di taverni e di zàgati (4) peritu.

Finalmenti Mucidda (5) fici luca (6),

iddu grida: Ziu!-Ziu! cu dogghia interna;

sò ziu pri lu rammaricu si suca;

poi dici: "Lu to casu mi costerna,

ma ora mi cerchi? chiaccu (7) chi t`affuca!

Scutta pi quannu isti a la taverna!"




(1) cominciare a guastarsi, specie per qualcuno che peggiora il suo modo di comportarsi
(2) attrivítu=coraggioso, audace ma qua è più da intendersi sfrontato
(3) saimi=sugna
(4) zàgati=bettole
(5) Mucidda=Gatta
(6) faci luca = tese un agguato
(7) chiaccu=forca

mercoledì 4 novembre 2009

L'ORACOLO (libro)


di Valerio Massimo Manfredi

"Efira, Grecia nordoccidentale. 16 novembre 1973, ore 20

Tremarono improvvisamente le cime degli abeti, le foglie secche delle querce e dei platani ebbero un brivido, ma non c'era un soffio di vento e il mare lontano era freddo e immoto come una lastra di ardesia.
Parve al vecchio studioso che tutto tacesse d'un tratto, il pigolio degli uccelli e l'abbaiare dei cani e anche la voce del fiume, come se le acque lambissero le sponde e le pietre dell'alveo senza toccarle, come se la terra fosse pervasa da un oscuro, subitaneo tremore.
Si passò una mano fra i candidi capelli, fini come seta, si toccò la fronte e cercò dentro di sè il coraggio di affrontare, dopo trent'anni di caparbia, infaticabile ricerca, la vista della meta.
Nessuno avrebbe potuto dividere con lui quel momento. I suoi operai, Yorgo l'ubriacone e Stathis l'attaccabrighe già si allontanavano dopo aver riposto gli attrezzi, con le mani affondate nelle tasche e il bavero rialzato e il rumore delle loro suole sulla ghiaia della strada era il solo nella sera."
TRAMA
Atene, 17 novembre 1973. Un eminente archeologo muore misteriosamente subito dopo aver ritrovato il vaso d'oro di Tiresia. Poche ore più tardi, nei disordini di Piazza del Politecnico, una giovane e bella studentessa viene catturata, stuprata e uccisa dalla polizia sotto gli occhi del fidanzato. Dieci anni dopo una catena di efferati delitti sconvolge la Grecia. Riti annunciati da oscure profezie. Omicidi senza spiegazione per chi non abbia vissuto i giorni della rivolta studentesca e non conosca il segreto del vaso di Tiresia. Con il ritmo incalzante del giallo d'azione, con la seducente magia delle antiche leggende Valerio Manfredi racconta una straordinaria avventura tra passato e presente, tra umanissime passioni e divine suggestioni. Una storia mozzafiato, imprevedibile fino all'ultimo clamoroso colpo di scena.
PERSONALE

Cosa dire di questo romanzo? Le prime cento pagine le ho lette in treno in due ore. Storia appassionante un po' troppo cruda e crudele all'inizio con la descrizione dell'assalto delle polizia greca agli atenei e conseguentemente gli interrogatori che ha dovuto subire chi fu catturato. Storia d'amore e di vendetta. Poi la noia ha cominciato ha prendermi. Il finale per me è diventatao scontato prima della metà del libro. Molto ben descritti i paesaggi, ottima collocazione storica. Ma la fantasia è andata oltre il consentito. Il personaggio che per me è diventato il protagonista, il comandande Bogdanos, mi ricordava ad ogni frase una persona che conosco. E' stato come ripetere un copione imparato a memoria.
Comunque ottima come sempre la trama, Manfredi ha di particolare che riesce a rispettare il lettore senza gravarlo troppo di idee arzigogolate e la lettura è semplice e veloce. Un pregio o un difetto? Lascio a voi il giudizio.
Manfredi si può leggere sempre quando non abbiamo voglia di pensare.
SCHEDA
Genere - Romanzo
Titolo - L'ORACOLO
Autore - Valerio Massimo Manfredi
Editore - Oscar Mondadori
( libro del I anno)

PER NOI DONNE

martedì 3 novembre 2009

BUON PRIMO ANNIVERSARIO


Esattamente un anno fa il 3 Novembre 2008 si è aperto questo blog.
Sembra passato un secolo, ma quanto siamo cresciuti!
Abbiamo gridato insieme per tutti i soprusi di cui abbiamo avuto notizia, ci siamo indignati e arrabbiati, siamo stati polemici, ma sempre interessanti.
Un pezzo della nostra vita è qui in queste pagine.
Ringrazio tutti quelli che ci hanno seguito fedelmente, quelli che mi hanno criticato e con i quali ho discusso. Non vogliatemene troppo sono anch'io umana e quindi soggetta a tutti gli sbagli di chi istintivamente non tollera le ingiustizie.

Un grosso grazie a Voi ed un enorme grazie e sincero "Vi voglio bene" ai miei amici Euclide ed Indi senza i quali non saprei come fare.

GRAZIE GRAZIE DI CUORE A TUTTI e spero che continuiate a seguirci e se avremo bisogno di aiuto saremo felici se ci indicherete il modo giusto per sbagliare un po' di meno.

BUON PRIMO ANNIVERSARIO

ULISSE


- Sono seduta qui nella camera da letto. Non so quanto tempo è passato. Quante domande mi sono fatta, la testa mi scoppia gli occhi mi bruciano. Mi sono chiesta mille volte perchè non si è mostrato a me per prima, perchè ha cercato altre persone e non è venuto da me.
Ho aspettato, ho aspettato tanto tempo. Sono passati secoli dall'ultima volta che abbiamo parlato insieme, da quando si era aperto un dialogo fra noi. Niente è stato definito niente è stato concluso. Stavamo cominciando a camminare insieme. Tutta la nostra vita si è interrotta, tutto quello che avremmo voluto costruire .
L'ho aspettato come la moglie più fedele, circondata da uomini belli giovani e anche meno giovani. Uomini che mi hanno riempito di lusinghe di visioni di paradisi da vivere insieme, mi hanno promesso regali, abbracci e baci per farmi sentire più donna, la più desiderata la più amata.
Non ho ceduto, ma adesso non capisco più.
Non ho mai considerato la mia solitudine un sacrificio, solo l'attesa di qualcosa che ci avrebbe portato in quel mondo che non abbiamo mai potuto percorrere insieme.
Perchè non si fida di me?

- Mi ritrovo a sedere sulle rive di questo mare che ho desiderato per vent'anni. Nessun uomo nessuna donna mai mi ha tolto dalla mente e dal cuore la mia Itaca. Eppure non lo riconosco più.
Itaca, la mia terra che ho avuto davanti agli occhi sempre, mentre combattevo mentre tramavo nell'ombra, mentre cercavo per me e i miei compagni la salvezza.
Itaca, quello che ho nel sangue da sempre. La mia curiosità mi ha spinto in luoghi sconosciuti, ho affrontato l'ignoto, l'Ade, le lusinghe più raffinate. Le passioni di donne che mi facevano perdere la testa per qualche attimo, ma mai oltre il tempo di girarmi e subito la mia patria era lì davanti a ricordarmi chi sono.
La passione l'istinto non hanno mai avuto presa su di me.
Ma forse non è tutto vero, l'istinto è sempre stato il mio compagno fedele quando si prospettava la visione di un ignoto che non conoscevo.
Sono Ulisse. Tutti gli uomini ogni uomo vorrebbe essere come me.
Io ho avuto il coraggio che manca agli altri, il coraggio di scegliere me stesso. Rinunciare a tutto ad una vita regolare, ad una famiglia, ho lasciato tutto quando mi sono sentito libero, libero da legami.
Sì è vero c'è Penelope, ma la sua condotta è quella di una donna che si è messa da parte, perchè ha capito? O forse perchè spera che io un giorno lasci tutto e scelga lei?

- Vent'anni fa non ho capito, perchè è partito? Ma anche adesso non capisco. Era un uomo innamorato: niente mi avrebbe fatto pensare di essere messa da parte, abbandonata. Ho vissuto anni in uno stato di frustrazione. Nessuno se n'è accorto sono stata molto brava. Frustrazione perchè mi sono sentita respinta. Nessun uomo capirà mai lo stato di abbandono e di rifiuto, nessun uomo proverà mai il vuoto dentro l'anima come una donna quando non viene scelta o viene preferita a qualche altra cosa.
Non importano le parole, le parole sono vuote non hanno significato. Parole che rimangono scolpite come accuse non come giustificazioni. Parole che rimangono impresse a chiedersi perchè, perchè non sono io al primo posto nella sua vita.

- Nessun mare nessuna terra nessun albero ha mai avuto il profumo della mia isola, ho navigato sperando non di trovare qualcosa di sconosciuto, ma qualcosa che fosse simile a Itaca. Non ci sono riuscito e mi sento sconfitto. Le mia gambe in questo momento vorrebbero camminare, camminare sull'acqua pur di riprendere il cammino e continuare la ricerca.
Non ci credo che ogni cosa è unica, che non può esistere niente che non si assomigli.
Perchè nei secoli futuri tutti mi giudicheranno? Perchè non ci sarà mai qualcuno che dirà semplicemente che avevo dentro di me un fuoco che non si spengerà mai?
Perchè nessuno penserà che non riesco a fermarmi perchè non so cosa sto cercando?
Ogni viaggio deve avere una meta e uno scopo. Chi l'ha detto? Io non li ho.
Mi sono posto mille domande, nessuna risposta. I popoli conosciuti non avevano mai nelle loro conoscenza la risposta che cerco.
Ma quale risposta se non riesco a trovare la domanda?

- Ho aspettato. Ho desiderato le sue braccia mille e mille volte. Ed eccolo adesso, proprio adesso che avevo deciso per un altro uomo. Sono confusa adesso. Non mi sento colpevole. Ma non riconosco più l'uomo che amavo. Non so i suoi pensieri, sono rimasta a quello che era vent'anni fa. Niente fra noi, mai un attimo vissuto insieme. Non abbiamo mai condiviso un dolore o una gioia. Io qui a casa da sola, e lui ha avuto altre donne o mi è rimasto fedele?

- Sto guardando oltre il mare. Sento già questo fuoco che riarde dentro di me. Come farò ad andare via adesso? Quale scusa posso trovare?
Intanto devo riappropriarmi del mio regno. Per gli altri uno scoglio, per me la mia sicurezza. Quello che è immutabile dentro di me. Quello che mi darà sempre la forza di andare avanti e cercare. No, guardarmi indietro no, non lo farò mai. Nessun affetto nessun ricordo, mai. Non sono qui proprio per non portare con me ricordi che mi potrebbero far male. Itaca è mia mi appartiene, ma io non appartengo a lei.

- Sono una donna, ho bisogno di riappropriarmi della mia femminilità.
E' qui e già non c'è più. Lo sento che è distante, e come può pensare a me quando non ha mai vissuto con me?
Almeno potessi conoscere qualcosa di quello che ha visto di quello che l'ha tormentato per così tanto tempo. Sensazioni solo sensazioni dentro di me. Non si può conoscere ed amare un uomo con le sensazioni.
La mia vita si è svolta in modo semplice, con una gran forza per affrontare tutto nell'attesa del suo ritorno, del nostro incontro. M'immaginavo lui sulla porta con dietro il sole che metteva in ombra il suo viso.
Io accecata dai raggi, ma la sua figura faceva esplodere dentro di me la gioia l'amore di poterlo riabbracciare e amare ancora.

- Ho sacrificato i miei compagni per il mio egoismo. E chi non lo definirebbe così? Nessuno mai per me è stato così importante fra loro, perchè io potessi scegliere e decidere per un'altra strada. Sono stato definito debole vecchio, magari qualcuno mi avrà anche considerato pazzo. Sì è vero sono tutto questo, per gli altri lo sono. Ma io sono io. Nessuno mai prenderà il mio posto. Perchè non far credere loro di avere ragione? Io posso strisciare nell'ombra, insinuare nella mente degli uomini dubbi, ma posso anche castigarli e schiacciarli nel peggiore dei modi come scarfaggi. Nessun uomo è come me: mi sento, anzi no, sono forte mi sento invincibile, mi sento e sono sopra tutti gli dei. Io che ho sfidato l'Olimpo e sono stato punito da un dio, ma io sono ancora qui. Qui pronto a sfidare chi si metterà davanti a me, a interrompermi la strada a deviarmi dalla direzione che voglio prendere.
Gli dei nella loro ira cieca hanno ucciso i miei compagni, ma io sono vivo. Se sono vivo ci sarà un perchè!

- Ecco adesso ho deciso. Scendo, mi hanno sempre considerata saggia, degna dell'uomo che ho amato per tanti anni, degna del mio sposo. Ma adesso sono solo una donna, una donna stupida che lo metterà di fronte a qualcosa di spiacevole e vedremo cosa succederà, come si comporterà. C'è un uomo occhi chiari molto penetranti, non parla molto, ma quel poco che dice mi intriga. Ora scendo, mi vestirò con le vesti più sensuali che troverò, metterò il mio profumo quello che a lui piaceva, guarderò l'altro con malia, lo sedurrò, userò gesti e parole appena accennati. Davanti a lui, lui che si nasconde negli angoli, ma che mi spia. Mi comporterò semplicemente da donna, una donna che vuole sedurre che vuole piacere. Cosa devo fare per riportarlo a me? Amore amore mio perchè mi hai abbandonato? perchè mi costringi a cercare un altro uomo? perchè non possiamo stare insieme come sarebbe stato giusto se la vita non ti avesse allontanato?

- Mi devo fidare di chi ho lasciato qui vent'anni fa. Potrebbe succedere qualsiasi cosa. Io non ho promesso niente quando sono partito ho impartito solo ordini. Non ho mai saputo se sarei ritornato. Il mio saluto è stato un addio.
Nelle mie parole le mie ultime volontà. Ma non mi sono staccato da chi mi ha nutrito e allevato e mi ha ferito quando sono caduto. La mia Itaca.
Ho un piano, ma nessuno deve capire. Solo Argo il mio cane ha avuto un gesto che poteva tradirmi. Mi sono commosso, ma è stato un attimo. Il mio mantello ha coperto la sua coda. La sua morte è stata il più bel gesto d'amore che avrò mai. Ma anche lui non potrà fermarmi. Il mio cuore è chiuso, chiuso ad ogni atto d'amore. La mia scelta è definitiva. Mi muovo tra quelli che mi hanno amato per così tanto tempo, rimanendo fedeli ad un ricordo, a me solo, ma non posso fermarmi. Le mie azioni sono crudeli, chi mi giudicherà dirà che sono un uomo senza cuore in cerca solo di se stesso e dei propri bisogni. Vista così, è proprio così.

- Ecco sono pronta. Il tempo non è passato sul mio viso, sul mio corpo. Posso ancora piacere e so che tanti uomini mi desiderano. No, non parlo dei ragazzi. Loro sono presi dalla bramosia della voluttà, dalla voglia di impossessarsi di quello che non è loro, il loro è desiderio di diventare il sovrano dell'isola, e di possedermi per offendere il suo ricordo nel popolo, in coloro che l'hanno amato e mai lo hanno tradito.

- Sono pronto, pronto per la vendetta. Ecco i miei nemici che stanno dilapidando le mie ricchezze. Le ancelle ... quante sono rimaste fedeli e quante si sono alleate con chi sta usurpando la mia casa?
No, non posso credere che anche lei mi ha tradito. Cosa ci fa qui in mezzo a questi porci? Ha ceduto? Ha scelto chi dovrà prendere il mio posto?
Cosa succede, cosa sto facendo? No, non posso avere questo pensiero. Pagherà anche lei come loro. Ma adesso sono confuso: è la prima volta dopo tanto tempo. Ero sicuro della sua fedeltà.

- Eccolo lì seduto da una parte, raggomitolato per terra nell'ombra come un accattone. Perchè perchè amore mio, mi costringi a fare tutto questo? Perchè devo costringerti con l'inganno a rivelarti? Perchè non ti fidi di me, perchè mi respingi? Ancora questa sensazione di impotenza, ma peggio ancora questo tuo rifiuto. Non sono rassegnata, lotterò fino in fondo, cercherò scappatoie inganni astuzie. Inventerò trucchi tabocchetti perchè tu capisca che ti amo, che non ho mai smesso. Non lasciarmi ancora te ne prego, non lasciarmi più sola.

- Eccola sta venedo verso di me, che voglia di stringerla di dirle chi sono. Come è possibile che non mi abbia riconosciuto? Lei lei che diceva che mi avrebbe trovato fra mille uomini, lei che mi ha sempre detto che le nostre anime non potevano essere divise. Perchè amore mio perchè sei così lontana?

- Non si fida di me. Il suo pensiero è già lontano, come sempre sono sola. Nessuno mi avrà mai. Nemmeno tu amore mio. Tu che mi stai respingendo, tu che hai tradito la mia fiducia. Non una parola, non un gesto un cenno. Come posso continuare ad amarti? Cosa sono per te?
Ho capito sei qui solo per la vendetta, non sono niente non sono nessuno per te. Io che ti amo più di me stessa che darei la vita per te. Ecco, ecco il suo arco prendetelo e bruciatelo. La mia vendetta è questa.
Tu che mi hai respinto tu che ti sei dimenticato che esisto tu che non mi guardi perchè non ti ricordi più chi sono e cosa ho rappresentato per te.
Non ti voglio più.

- Ma cosa sta facendo? Ha dato ordine di distruggere il mio arco. Non esisto più non esisto più nella sua vita. Se voleva dimenticarmi ha usato l'arma più terribile che ha trovato: cancellare il mio ricordo.
La debolezza di un momento, l'amore che era riafforato è morto per sempre.
ALLORA....io sono Ulisse e lo sarò per sempre.