(di Lorena B.G.)
PRIMA PARTE
Era arrivata al 531 tentativo. Aveva deciso di buttare tutto.
Erano mesi che stava provando, tutti i tentativi erano falliti.
Eppure era sicura che non mancava molto.
Il compito all'inizio l'aveva entusiasmata, poi era subentrata la ricerca della perfezione.
Come si può parlare di perfezione in un laboratorio chimico-biologico?
I suoi collaboratori erano stanchi, non avevano più fiducia ormai per loro tutte le speranze erano morte.
Nelle ultime settimane non andava nemmeno più in camera, rimaneva a dormire lì, nel laboratorio.
Dormire? La sua vita era diventata un incubo, solo esclusivamente davanti a quel microscopio, con le provette in mano sempre.
Le lavagne ai muri piene di formule e numeri, cancellate a metà e riscritte sopra tante volte. Tanto che solo lei adesso capiva cosa c'era scritto.
Tazze enormi di caffè per rimanere sveglia, per non addormentarsi. Ogni minuto che si appisolava era sottratto alla sua ricerca, al raggiungimento del risultato finale.
530 tentativi ! tentativi? Fallimenti, direbbe lei.
Questo il 531 doveva essere quello giusto. Doveva!
La guerra l'aveva lasciata sola, l'uomo che amava non c'era più.
Le Nazioni mandavano gli uomini a combattere, la maggior parte era stata sterminata da attentati e da armi biologiche dove morivano centinaia di persone.
I Governi non riuscivano più a fare una stima di quanti abitanti erano rimasti nelle città.
Ricordava che tante volte, prima di tutto questo, quando qualcuno le si era opposto aveva pensato che un bel diluvio universale poteva spazzare il genere umano e ricominciare daccapo sarebbe stata la soluzione migliore.
Ormai la violenza imperava nelle città, nessuno più riusciva a portare ordine.
Non esistevano più confini fra Nazioni e nessuno si sentiva più al sicuro.
Era cominciato tutto con un attentato in uno stadio dove erano morte migliaia di persone.
Sì,migliaia !!! Perchè era stato organizzato così bene che le cariche di esplosivo erano state messe in molti pilastri della struttura e avevano provocato il cedimento di quasi tutte le gradinate.
Quando arrivarono i soccorsi si presentò loro uno spettacolo orrendo. Macerie miste a corpi o a pezzi di corpi. Il cemento, le strutture di ferro ricoprivano tutto.
Inizialmente avevano pensato di scavare e cercare i cadaveri per sotterrarli, ma poi era stata dichiarata la guerra fra Nazioni, furono coinvolte inizialmente cinque poi aumentarono con le varie alleanze, e quello scempio fu ricoperto di calce.
In poco tempo quasi tutto il mondo Occidentale fu in guerra, ma poi le alleanze continuarono e anche Paesi lontani si unirono al conflitto.
Non esisteva più un posto sicuro dove andare, ormai non si muoveva più nessuno, un luogo poteva essere peggiore di quello lasciato e quindi si barricavano dove potevano.
Magari si univano in gruppi per difendersi meglio o per cercare il cibo che ormai cominciava a scarseggiare.
Lei si trovava sotto terra nei laboratori dell'esercito. Chilometri sottoterra.
Ai tempi della clonazione aveva trovato il modo di non far invecchiare le cellule di renderle resistenti, quasi eterne.
Aveva avuto il Nobel, così giovane eppure tanto brillante. A lei si erano dovuti inchinare gli scienziati più illustri, ma anche i più vecchi per la genialità della sua scoperta.
Ecco allora che nel mezzo delle guerra, quando gli uomini morivano a migliaia un Governo aveva avuto l'idea di sostituire i soldati morti con nuovi individui.
L'avevano prelevata un giorno mentre passeggiava in un parco.
PRIMA PARTE
Era arrivata al 531 tentativo. Aveva deciso di buttare tutto.
Erano mesi che stava provando, tutti i tentativi erano falliti.
Eppure era sicura che non mancava molto.
Il compito all'inizio l'aveva entusiasmata, poi era subentrata la ricerca della perfezione.
Come si può parlare di perfezione in un laboratorio chimico-biologico?
I suoi collaboratori erano stanchi, non avevano più fiducia ormai per loro tutte le speranze erano morte.
Nelle ultime settimane non andava nemmeno più in camera, rimaneva a dormire lì, nel laboratorio.
Dormire? La sua vita era diventata un incubo, solo esclusivamente davanti a quel microscopio, con le provette in mano sempre.
Le lavagne ai muri piene di formule e numeri, cancellate a metà e riscritte sopra tante volte. Tanto che solo lei adesso capiva cosa c'era scritto.
Tazze enormi di caffè per rimanere sveglia, per non addormentarsi. Ogni minuto che si appisolava era sottratto alla sua ricerca, al raggiungimento del risultato finale.
530 tentativi ! tentativi? Fallimenti, direbbe lei.
Questo il 531 doveva essere quello giusto. Doveva!
La guerra l'aveva lasciata sola, l'uomo che amava non c'era più.
Le Nazioni mandavano gli uomini a combattere, la maggior parte era stata sterminata da attentati e da armi biologiche dove morivano centinaia di persone.
I Governi non riuscivano più a fare una stima di quanti abitanti erano rimasti nelle città.
Ricordava che tante volte, prima di tutto questo, quando qualcuno le si era opposto aveva pensato che un bel diluvio universale poteva spazzare il genere umano e ricominciare daccapo sarebbe stata la soluzione migliore.
Ormai la violenza imperava nelle città, nessuno più riusciva a portare ordine.
Non esistevano più confini fra Nazioni e nessuno si sentiva più al sicuro.
Era cominciato tutto con un attentato in uno stadio dove erano morte migliaia di persone.
Sì,migliaia !!! Perchè era stato organizzato così bene che le cariche di esplosivo erano state messe in molti pilastri della struttura e avevano provocato il cedimento di quasi tutte le gradinate.
Quando arrivarono i soccorsi si presentò loro uno spettacolo orrendo. Macerie miste a corpi o a pezzi di corpi. Il cemento, le strutture di ferro ricoprivano tutto.
Inizialmente avevano pensato di scavare e cercare i cadaveri per sotterrarli, ma poi era stata dichiarata la guerra fra Nazioni, furono coinvolte inizialmente cinque poi aumentarono con le varie alleanze, e quello scempio fu ricoperto di calce.
In poco tempo quasi tutto il mondo Occidentale fu in guerra, ma poi le alleanze continuarono e anche Paesi lontani si unirono al conflitto.
Non esisteva più un posto sicuro dove andare, ormai non si muoveva più nessuno, un luogo poteva essere peggiore di quello lasciato e quindi si barricavano dove potevano.
Magari si univano in gruppi per difendersi meglio o per cercare il cibo che ormai cominciava a scarseggiare.
Lei si trovava sotto terra nei laboratori dell'esercito. Chilometri sottoterra.
Ai tempi della clonazione aveva trovato il modo di non far invecchiare le cellule di renderle resistenti, quasi eterne.
Aveva avuto il Nobel, così giovane eppure tanto brillante. A lei si erano dovuti inchinare gli scienziati più illustri, ma anche i più vecchi per la genialità della sua scoperta.
Ecco allora che nel mezzo delle guerra, quando gli uomini morivano a migliaia un Governo aveva avuto l'idea di sostituire i soldati morti con nuovi individui.
L'avevano prelevata un giorno mentre passeggiava in un parco.
(continua...)
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