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mercoledì 12 novembre 2008

VITA DI UN POVERO SCOLARO

Questo è il racconto di una tipica giornata di uno scolaro sumero, ritrovato su una tavoletta, che dimostra quanto fosse severa e rigida l'educazione scolastica.

Quando mi alzavo presto la mattina,mi volgevo a mia madre e le dicevo:"Dammi la colazione, devo andare a scuola!"
Mia madre mi dava due focacce e io uscivo;mia madre mi dava due focacce e io andavo a scuola.
A scuola l'incaricato della puntualità diceva:"Perché sei in ritardo?"
Io ero impaurito e il cuore mi batteva,entravo davanti al mio maestro e facevo l'inchino.
Il mio direttore leggeva la mia tavoletta, diceva:"Ci manca qualcosa", mi bastonava.
L'incaricato del silenzio diceva:"Perché parlavi senza permesso?", mi bastonava.
L'incaricato della condotta diceva:"Perché ti sei alzato senza permesso?", mi bastonava.
L'incaricato della frusta diceva:"Perché hai preso questo senza permesso?", mi bastonava.
L'incaricato di sumerico diceva:"Perché non hai parlato sumerico?", mi bastonava.
Il mio maestro diceva:"La tua mano non è buona", mi bastonava.

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