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C’era una volta un uomo di nome Nabla che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo dell'ufficio ad aspettare la pensione. Nabla però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brema, dove sperava di poter vivere facendo il musicista. Si era incamminato da poco quando incontrò un uomo qualche anno più giovane di lui, Dirac magro e ansante."Come mai hai il fiatone?" gli chiese."Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle" rispose Dirac a Nabla. "Il mio padrone voleva licenziarmi, perché ora che sono vecchio non gli servo più"."Purtroppo è vero – continuò - non sono più capace di correre per i corridoi come una volta, e sono così debole che non servo più a nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?" concluse depresso." Vieni a Brema con me" suggerì Nabla. "Laggiù faremo fortuna con la musica: io suonerò il liuto e tu mi darai il ritmo con il tamburo". Dirac accettò la proposta e s’incamminò con il nuovo amico. Non avevano percorso molta strada che s’imbatterono in un uomo di nome Canis che piangeva disperato. "Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?" gli chiese Nabla. "Sono vecchio e soffro d’artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri mia moglie si è infuriata, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper essere utile e mi ha cacciato da casa. Senza pietà! Pensare che l’ho servita fedelmente per tutta la vita!… Ora non so proprio dove andare, non so proprio come sbarcare il lunario!" rispose singhiozzando Canis. Allora vieni a fare il musicista con noi a Brema" gli dissero insieme Nabla e Dirac. Canis non se lo fece ripetere due volte e pieno di speranza si unì a loro. Passando davanti ad una fattoria, furono distratti da un uomo sui cinquant'anni che urlava rincorso da una donna."Mi vuole tirare il collo! Vuole me perché non ha un uomo per andare a ballare la domenica! Mi vuole tirare il collo!" urlava terrorizzato Epsilon. I tre compari gli gridarono: "Vieni con noi! Con la tua bella voce conquisteremo Brema!" Non ebbero il tempo di aggiungere altro che, preso a braccetto Nabla, sentirono Epsilon che li incitava:"Corriamo, corriamo, prima che quella donna mi acchiappi per tirarmi il collo!"Una corsa disperata fin nel folto del bosco. Lì finalmente ripresero fiato! Ormai si era fatto buio e, si sa, di notte non è prudente viaggiare. Dovevano cercare qualcosa da mangiare e un posto per dormire almeno per quella notte. Rifocillati e riposati, l’indomani sarebbero ripartiti per Brema. Fu allora che sentirono dei rumori … Nascosti tra i cespugli, si guardarono intorno … videro una casa: ecco da dove arrivavano brusio, risate e… un profumo d’arrosto! Erano così stanchi e così affamati! Cercando di non fare rumore si avvicinarono alla casa e, con cautela, sempre senza farsi scorgere, guardarono all’interno attraverso la finestra. Non potevano credere ai loro occhi! In mezzo alla stanza c’era un tavolo colmo di buone cose: un tacchino ripieno, mortadelle invitanti, formaggi di tutti i tipi, pane d’ogni forma, torte stupende, frutta profumata,…"Potremmo chiedere ospitalità…" non ebbero il tempo di aggiungere altro, che i quattro amici videro avvicinarsi al tavolo quattro ceffi paurosi. Dunque quello era il covo dei briganti! Se quei tipacci li avessero visti, sarebbe stata la loro fine! Si sa che la fame aguzza l’ingegno! E da povere prede diventaroo cacciatori. Nascosti tra i cespugli, studiarono un piano diabolico, che avrebbe spaventato quei briganti, così da obbligarli a scappare dal loro covo e da lasciare tutto quel ben di dio da mangiare a loro completa disposizione. Nel buio e nella tranquillità della notte, interrotti solo dalla luce che irradiava dall’interno della casa e dal vociare sguaiato dei briganti, si avvicinarono alla finestra. In silenzio perfetto Nabla appoggiò le mani sul davanzale, Dirac balzò sulle spalle di Nabla, Canis si arrampicò fin quasi alla vita di Dirac perchè non era molto alto ed Epsilon si appollaiò sulle spalle di Nabla. Una figura orrenda, ma si erano intrecciati così bene che non si capiva più qual'era l'uno e qual'era l'altro. Un groviglio di gambe, braccia e teste. Quindi ad un cenno di Nabla, diedero inizio al loro primo concerto:… e fu tutto un ragliare, abbaiare, miagolare e schiamazzare, e si erano portati dietro anche i loro computer e avevano aperto ognuno un sito con la loro musica preferita. Un inferno! C'era anche "Fratelli d'Italia". Terrorizzati, i quattro briganti cercarono la salvezza fuori dalla casa, ma all’uscita furono investiti da un essere che calciava, graffiava, mordeva, beccava! Un INFERNO? Due, tre Inferni !!!! Scapparono per non tornare mai più in quel luogo maledetto! I quattro amici non ci pensarono due volte: si precipitarono all’interno della casa, senza esitare si sedettero intorno al tavolo… e …credo che siano ancora lì che mangiano e ridono, che ridono e mangiano…Lì era il Paradiso !
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