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martedì 3 febbraio 2009

Stipendi al MAX?




Effetto rinnovi, stipendi
cresciuti del 3,5% nel 2008


2 febbraio 2009


Le retribuzioni contrattuali orarie nel 2008 hanno registrato un aumento medio del 3,5% tendenziale, il più alto dal 1997 (inflazione media 2008 3,3%). Lo ha comunicato l'Istat, rilevando che a dicembre le retribuzioni (indice 124,3) sono cresciute dello 0,3% congiunturale e del 3,8% tendenziale (inflazione +2,2%). A fine dicembre, i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardavano il 71,3% degli occupati dipendenti, corrispondente a una quota del 68,4% del monte retributivo osservato. Il numero di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 28,7 per cento, quasi invariato rispetto al mese precedente (28,8 per cento) ma in forte flessione rispetto a dicembre 2007 (47,4 per cento).

La stagione contrattuale del 2008, rileva l'Istat, è risultata intensa sia per contratti rinnovati sia per lavoratori interessati: sono stati rinnovati 36 contratti che hanno coinvolto 7,8 milioni di dipendenti, pari in termini di monte retributivo contrattuale al 61,9% del totale. L'intensa stagione di rinnovi contrattuali, spiegano i tecnici istat, fa sì che nel 2008 l'aumento medio delle retribuzioni sia stato il più alto dal 1997. In particolare, nel 2008 sono stati rinnovati 20 contratti, su 27 seguiti, del settore industriale, 10 dei servizi destinati alla vendita, 5 nella pubblica amministrazione. Le variazioni annue delle retribuzioni contrattuali orarie superiori alla media sono stati registrati nei comparti assicurazioni (+6,3%), pubblici esercizi e alberghi (+6%), ministeri (+5,2%), credito (+5%) e scuola (+4,9%); incrementi più contenuti per agricoltura (+0,9%), servizi privati alle famiglie (+2%), commercio (+2,1%), gomma e plastica e carta editoria e grafica (+2,2% per entrambi).

Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha giudicao positivi i dati Istat sulle retribuzioni perché molti lavoratori hanno avuto il rinnovo del contratto nonostante fosse applicato un modello contrattuale «vecchio». A margine della presentazione del rapporto del Cnel, il ministro ha sottolineato: «Sono medie, ci aiutano relativamente, ma in ogni caso i dati riflettono l'andamento delle stagioni contrattuali. Mi sembra positivo il fatto che, nonostante un meccanismo tanto obsoleto che si è voluto cambiare, risulterebbero molti più lavoratori che in passato con contratto rinnovato».

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha sottolineato che aumenti medi del 3,5% delle retribuzioni contrattuali orarie nel 2008 «mi tranquillizzano perchè sono frutto del vecchio modello contrattuale, così come l'avevamo gestito negli ultimi anni assumendo gli aumenti sulla base dell'inflazione prevedibile e reale». Il vecchio modello contrattuale, quindi, secondo Epifani, «andava adattato e non stravolto».

«Nel 2008 ci sono stati più rinnovi contrattuali e, ovviamente, i dati sugli aumenti ne risentono perchè nei rinnovi ci sono sempre arretrati pagati sotto forma di una tantum». Così il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha commentato i dati dell'Istat. «Non dobbiamo dimenticare - ha precisato - che gli aumenti sono sempre al lordo». E a Epifani che difende il vecchio modello contrattuale, Angeletti ha replicato: «Dichiarazioni infondate. Il vecchio modello contrattuale ha prodotto una riduzione dei salari e ha visto l'Italia collocarsi ai posti più bassi in Europa. Il nuovo modello è sicuramente migliore di quello che abbiamo rottamato».
(fonte: sole24ore)

Ma com'è che nessuno se ne accorto?

Secondo me ci prendono per il K
..

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