
Uno, due, tre, quattro, .... ecco giro l'angolo a sinistra, ancora uno, due, tre, quattro .... ancora un angolo a sinistra .... uno, due, tre, quattro...
Percorro il corridoio della scuola di musica. Aspetto mia figlia, bravissima a suonare il violino, stasera lezione collettiva, tre violini un violoncello. Sento le sue note in mezzo alle altre ha un tocco diverso molto più melodioso. Arrivo in fondo al corridoio c'è una porta marrone chiusa : è l'aula dei concerti.
Siamo nell'ala nuova dell'edificio quella risistemata resa più funzionante.
Due piani tante aule insonorizzate bellissime luminose.
Il cellulare vibra nella mia tasca. Continuo a camminare a girare gli angoli e a rigirarmi per ripercorrere nuovamente il corridoio in senso inverso. Quante volte l'ho fatto in un'ora e mezzo non lo so, non le ho contate ma cominciano a farmi male le caviglie.
...Sì, pronto, ciao...la telefonata va avanti per un po' non ricordo nemmeno di cosa parliamo, forse di caldaie forse di incontrarsi, chissà...
Ho la testa confusa vuota, il mio pensiero fisso adesso è tutto su una lettera che ho ricevuto nei giorni scorsi. Il cervello si svuota sempre, è sempre successo quando sto elaborando le cose le parole, quando i pensieri ancora non ci sono o almeno ci sono, ma non li vedo non sono chiari. Un vortice grande enorme ogni momento di più. Penso a tante cose, nelle ore precedenti sono andata a controllare non so nemmeno quante notizie. Soltanto che nella lettera ci sono dei numeri, riferimenti storici che risalgono a chissà quali civiltà o notizie perdute nel tempo nei secoli. Chi l'ha mandata ha una cultura superiore alla mia, sa come giocare con i numeri forse con le parole. Io sono solo un'analista: analizzo e deduco.
Ma questa volta è difficile, non è la solita analisi esterna questa mi riguarda, riguarda la mia vita il mio presente il mio futuro.
Non voglio accettare questo distacco. E' arrivato senza che me ne rendessi conto. E' stato un fulmine, un uragano, è stato devastante. Così dirompente che non ho la forza di reagire. Ogni tanto mi ritrovo con due lacrime che scendono. Ma dove vanno anche loro, in che direzione?
Continuo a sentirmi vuota, una voce dentro di me continua a dire che la porta è aperta non è stata chiusa.
Non è un addio, ma un ...ci ritroveremo, non voglio lasciarti, ma ora lo devo fare. Perchè?
Cos'è che mi hai chiesto in continuazione ed io non ho capito? Perchè non sono stata così sveglia, così pronta a cogliere le tue sfumature. Quanto poco tempo ho avuto per conoscerti, così poco che non mi rendo conto se sei vero o no. Mi hai chiamato tu STREGA e questo ad una donna non si dice solo per le sue intuizioni, si dice anche per altre cose. Si chiama così la donna che ti ha affascinato, dalla quale sei stato conquistato, quella donna che rispetto alle altre ha qualcosa di diverso che ti ha rapito e fatto innamorare.
Perchè io l'ho capito, tu non puoi dirlo non puoi cancellare una vita, la tua vita i tuoi principi, ma tu mi ami e questo amore ti ha fatto paura. Lo so sei molto più forte di me. Hai chiuso hai preferito così.
Ora resta a me il compito di capire dove ho sbagliato e magari rimpiangere tutta la vita quello che poteva essere e non so se sarà mai.
Un amico stamattina mi ha scritto..il sole è sorto di nuovo, la luna rinasce, la natura sta per sbocciare. SI RICOMINCIA.
Si è vero si ricomincia, ma come sarà da ora in poi senza di te?
Continuerò in questi giorni a cercare di capire cosa mi hai lasciato scritto, continuerò fino a quando non avrò consumato gli occhi su quella pagina di computer.
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