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giovedì 26 febbraio 2009

LO SPECCHIO DI CARTA

(di Lorena B.G.)

Quante volte mi hai detto che sei il mio specchio e che non potrai essere nient'altro. E' vero ma tu non sei lo specchio che credi di essere, tu sei uno SPECCHIO DI CARTA.
Sei quello dove io leggerò sempre quello che troverò scritto, non la tua immagine o cosa tu credi di poter far vedere. Io leggerò in te mio specchio ogni parola, ogni stato d'animo, ogni sentimento che tu vuoi nascondere.
Tu sei per me come un foglio di carta, non la tua immagine che si specchia nei miei occhi, ma la visione e l'analisi delle tue parole scritte nello specchio, che tu credi di aver costruito, come in un foglio di carta.
Io non vedrò mai un'immagine riflessa che vuol apparire, ma le parole impresse a fuoco nella tua anima. Le scelte, le decisioni, la crudeltà della tua vita. La solitudine della tua vita. Tanto solitaria che hai chiuso le porte a tutto anche all'amicizia più sincera, quella di un uomo che ha seguito fedelmente i tuoi insegnamenti, ha sostenuto le tue discussioni, ha accettato i tuoi giochi crudeli, con il quale ti sei confrontato perchè hai trovato chi poteva stare al tuo pari. Quante volte hai riso fra te e te se hai creduto di mettere in difficoltà un altro? Quante volte ti sei sentito superiore?
Hai mai analizzato tutta la tua vita?
Mi chiami la strega, bene da strega te la analizzerò io non conoscendo niente di te e di come sei vissuto, ma leggendo soltanto nel tuo specchio di carta.
Cominci da bambino quando in casa si rendono conto della tua grande intelligenza, sei educato rigidamente e con principi che solo chi ha una certa cultura e un certo credo può portare avanti. Entri subito in contatto con i maggiori studiosi, con i testi più sofisticati e magari anche testi tenuti gelosamente, molto preziosi. La tua voglia di sapere, il tuo intelletto bevono avidamente tutto quello che ti capita come una spugna, le tue idee e le tue convinzioni vanno solo in un'unica direzione: quella guidata da secoli di studi. Non la mente libera di spaziare e inventare, che cerca di arrivare da sola ad un risultato, saltando e ballando attraverso le nozioni dell'intelletto, ma seguendo una strada guidata sempre e solo in quella direzione.
Ogni tua parola è come fosse stata imparata a memoria, non ti accorgi nemmeno di cosa dico io, solo perchè lo dico con parole diverse dalle tue. Ma sto dicendo la stessa cosa.
Continui i tuoi studi, magari entrando in contatto con persone che ti danno la possibilità di continuare a studiare, a "divertirti".
Cosa succede però, che pensare ad altro, "perdere" tempo dietro ad una ragazza, formarti una famiglia, avere dei figli ti porta lontano dal tuo vero amore che è il sapere. Magari anche le scelte della tua famiglia, l'appartenenza a qualche gruppo t'impone questa scelta.
Ed ecco che ti accorgi che nella vita si può soffrire, cosa fai? Cominci a costruirti la maglia di lana, un'armatura dietro l'altra per non soffrire, per cercare di rimanere più a lungo possibile distaccato dal mondo, dalle sue nefandezze. Ma sai cosa penso? Che nonostante ogni giorno tu ci provi, non ce la fai perchè la tua maglia di lana è come la rete di un pescatore. Ogni sera il pescatore cuce i buchi fatti da qualche pesce, ma il giorno dopo la rete si ristrappa di nuovo perchè trova un pesce più grosso che fa un altro buco. La rete non finirà mai di essere riparata. MAI.
E l'unico scopo della tua vita è diventato quello di assimilare più conoscenza possibile lontano dal mondo, ma più tu cerchi di allontanarti e più sei dentro il mondo come in un brodo primordiale e non ne potrai mai uscire.
Sei o potresti essere, e questo dipende solo da te, un uomo magnifico, ma solo se e quando deciderai di essere un uomo. Anche il Figlio si è fatto uomo prima di ascendere alla gloria del Padre.

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