La Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni in Atlantico (Iccat) è responsabile della gestione di una delle più importanti attività di pesca del Mediterraneo, la pesca del tonno rosso.
Questa specie è arrivata al limite del collasso a causa di anni di pesca eccessiva e pirata. Ormai la situazione è fuori controllo e la pesca deve essere chiusa immediatamente, in attesa di nuove misure gestionali.
Se non si prendono immediatamente seri provvedimenti saremo testimoni del collasso di una delle attività di pesca più importanti e remunerative e della decimazione di una delle specie più belle che vivono nei nostri mari. Questo collasso porterà a un’ulteriore contrazione nel settore della pesca - che solo in Italia dal 2000 al 2006 ha già perso oltre 15.500 posti di lavoro - e avrà impatti anche sugli ecosistemi del Mediterraneo e su tutti noi.
Gli scienziati stimano che le catture totali del tonno rosso sono circa il doppio di quelle legali e il quadruplo di quanto lo stock è oggi in grado di sostenere se si vuole dare al tonno rosso una possibilità di recupero. Occorre un nuovo tipo di gestione ora! Per salvare i tonni e i pescatori, l’Iccat decida per la chiusura immediata della pesca del tonno rosso del Mediterraneo.
La pesca pirata è un vecchio problema nel Mediterraneo. Greenpeace ha documentato varie attività legate alla pesca al tonno rosso che viene pescato anche con le famigerate spadare italiane.
I Paesi con le peggiori performance nella protezione dello stock del tonno rosso dalla pesca pirata sono l’Italia, la Francia e la Spagna. Se c’è qualcuno a cui bisogna chiedere di bloccare la pesca pirata sono i Ministri della Pesca di questi Paesi: Luca Zaia, Michel Barnier ed Elena Espinosa.
SU QUESTO SITO PUOI TROVARE IL MODO PER CHIEDERE AI TRE MINISTRI DI NON STARE DALLA PARTE DEI PIRATI!!!!!
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