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lunedì 2 febbraio 2009

AMORE OLTRE LA MORTE



(di Lorena B.G.)
SECONDA PARTE

........L'avevano prelevata un giorno mentre passeggiava in un parco.
Una bellissima giornata di sole, calda. Lei si sentiva bene. Da quando era morto il suo amore non riusciva più a pensare, si trascurava fino quasi a dimenticarsi di mangiare o di andare a fare la spesa. Le giornate le scorrevano così addosso senza che lei reagisse e avesse voglia di fare qualcosa.
Poi ..la PROPOSTA!!! In un lampo vide cosa avrebbe potuto fare, questa era la soluzione dei suoi problemi. Accettò prima ancora che l'ufficiale avesse finito di esporle il progetto. E fu così che il giorno stesso partì.
Non vedeva l'ora di iniziare, chiamò a sè i collaboratori più fidati, quelli più geniali, quelli su cui lei aveva sempre contato e che come lei erano insaziabili di fronte alla ricerca.
Ma questa volta, nessuno riusciva più a starle dietro.
Non capivano più cosa stesse cercando.
Ogni giorno, ogni giorno avevano visti naufragare i loro sforzi. Solo lei continuava, animata da un 'energia che solo lei sembrava possedere.
Aveva negli occhi una luce strana, come se solo l'idea che aveva, la nutrisse. Il volto si era incavato, gli occhi cerchiati, qualche volta aveva l'aspetto di una pazza.
All'improvviso la vedevano per i corridoi con delle provette in mano parlare da sola, ripetendo a voce alta le formule che aveva appuntato. All'inizio i soldati di guardia si erano spaventati, poi non ci fecero più caso.
Quando passava la guardavano con compassione, come se fosse ormai irrecuperabile.
Una mattina si svegliò all'improvviso, aveva avuto un'idea.
Poi si mise ad urlare e a ridere e piangere. Era riuscita finalmente a concludere l'esperimento. Ora si trattava di metterlo in pratica.
Il tentativo numero 531!
Cominciarono giorni di lavoro febbrile, adesso tutti erano con lei per aiutarla e per veder finalmente il risultato.
Impiantarono la cellula nella soluzione biologica che l'avrebbe nutrita e aspettarono e osservarono giorno e notte la crescita.
Dopo un settimana ecco! Avevano raggiunto lo scopo: un individuo formato completo, perfetto.... adulto!
Sì, perchè era questo quello che le era stato chiesto: di creare nel più breve tempo possibile individui adulti da mandare sui campi di battaglia come soldati a rimpiazzare quelli morti. Cosicchè la nazione che avesse avuto un esercito che "non muore mai" avrebbe vinto la guerra e governato il mondo. La sua felicità però era superiore agli altri, il cuore le scoppiava. Aveva vinto la sua battaglia contro la morte.
"Ma...dottoressa, quest'individuo assomiglia tutto a ...". Ecco un collaboratore se n'era accorto.
Già era questo che lei aveva voluto fare: riprodurre in laboratorio un uomo uguale al suo amato Atled, era questa l'idea che aveva avuto quel giorno che aveva accettato. Far rivivere il suo amore nuovamente, sconfiggere la morte. Rivederlo tutti i giorni ridere, mangiare, camminare, scherzare e magari chissà nella memoria con il tempo sarebbe uscito fuori il ricordo di lei, del loro amore.
Fu pulito, vestito: lo esaminarono in tanti. E approvarono.
Cominciò subito la "produzione", nel giro di una settimana ecco centinaia di individui in divisa pronti a marciare contro il nemico.
Pronti come se si fossero addestrati per mesi al combattimento.
Il giorno che partirono c'era anche lei.
Scoppiava dalla gioia. Il suo amore ! Eccolo lì davanti a lei riprodotto in centinaia di individui, adesso non si sarebbe sentita più sola. Dove girava lo sguardo lo trovava, lo vedeva, gli sorrideva sempre ovunque di giorno e di notte. Non avrebbe pianto più.
"Dottoressa...ritorni subito in laboratorio, deve continuare la "produzione". Tra qualche giorno questi individui dovranno essere sostituiti da altri e altri ancora non possiamo fermarci proprio ora. Moriranno a centinaia, a migliaia e noi dobbiamo essere pronti sempre con soldati nuovi."
Mai parole furono più terribili, mai niente le causò un dolore così forte e la crudeltà del suo esperimento le si presentò con tutta la sua atrocità.
Lei che quel giorno aveva preso un capello del suo amore dal pettine in casa, lei che aveva lottato e lavorato giorno e notte per riportare in vita l'uomo che aveva amato così tanto, lei adesso.... lo mandava a morire migliaia e migliaia di volte.

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