Nel pacchetto volto a difendere i cittadini in questa difficile situazione economica, Tremonti si inventa un tetto massimo di tasso per i mutui tasso variabile. E la differenza eventuale la metterebbe lo Stato?
1 December 2008, ore 14:125
Certamente ciò che ha detto il Ministro Tremonti nella giornata di venerdì ha dello storico. Una vera rivoluzione nel campo dei mutui. Il tutto fatto secondo me con eccessiva leggerezza senza tener conto di diversi fattori, tra cui le conseguenze che potrebbero esserci se le cose non vanno come il governo Italiano prevede.In massima sintesi, ecco cosa ha previsto il Ministro Tremonti:
Soluzione 4%
a) Indirizzato a chi ha sottoscritto o sottoscriverà un mutuo a “tasso variabile”b) Il tasso pagato dal cliente non potrà mai essere superiore al 4%c) Se i tassi supereranno tale soglia, il Governo interverrà pagando la differenza (”cap” sul mutuo)d) Il parametro di riferimento utilizzato non sarà più l’Euribor bensì il tasso Repo della BCE più uno spread
Cosa comporta tutto questo?
Euribor: rientra nei parametri e quindi…
1 December 2008, ore 14:125
Certamente ciò che ha detto il Ministro Tremonti nella giornata di venerdì ha dello storico. Una vera rivoluzione nel campo dei mutui. Il tutto fatto secondo me con eccessiva leggerezza senza tener conto di diversi fattori, tra cui le conseguenze che potrebbero esserci se le cose non vanno come il governo Italiano prevede.In massima sintesi, ecco cosa ha previsto il Ministro Tremonti:
Soluzione 4%
a) Indirizzato a chi ha sottoscritto o sottoscriverà un mutuo a “tasso variabile”b) Il tasso pagato dal cliente non potrà mai essere superiore al 4%c) Se i tassi supereranno tale soglia, il Governo interverrà pagando la differenza (”cap” sul mutuo)d) Il parametro di riferimento utilizzato non sarà più l’Euribor bensì il tasso Repo della BCE più uno spread
Cosa comporta tutto questo?
Euribor: rientra nei parametri e quindi…
Inizio con una premessa. Il tasso Euribor, di cui ho parlato copiosamente in passato, sta rientrando nei sui parametri soliti. Infatti lo “spread” che lo distanziava dal tasso BCE, assolutamente esagerato a causa della mancanza di fiducia nel sistema, è sensibilmente diminuito.
Quindi per le banche, in linea di massima, cambierà poco indicizzare i mutui al tasso BCE rispetto al tasso Euribor ( considerando la loro redditività). Cambierà certamente sulla gestione degli equilibri e dei conti dei bilanci bancari. Ma sono cose che al cittadino interessano poco. Resta secondo me il fatto che alla fine della fiera legarsi al REPO della BCE o restare con l’Euribor non porterà grossi cambiamenti .
A fare la differenza resta sempre il solito SPREAD, che sarà comunque presente (anzi, ancor di più) sulle nuove indicizzazioni. Tanto. lo sappiamo bene, le banche faranno il possibile pre mettere le cose in modo tale da guadagnarci, some sempre, il giusto.
Ma se il tasso supera il 4% ?
E che succede se il tasso pagato dal cliente supera il 4%? Lo Stato promette rimborsi. Cash. E qui viene il bello. Come diavolo fa il governo a garantire questi rimborsi? Significherebbe che, per motivi di copertura, lo Stato italiano dovrebbe riempirsi di derivati per tutelarsi nel caso in cui i tassi tornassero a salire, cosa che tra l’altro il sottoscritto considera più che probabile.E vai con le strutture… E vai coi derivati…. Questo a rigor di logica. Attenzione però, qui arriva il probabile inghippo. Ma quando, o meglio, per quanto tempo lo Stato è disposto a reintegrare questa differenza? Per tutto il mutuo?
Ovviamente sarebbe impossibile da gestire, o quanto meno molto difficile. Ma, notate bene, la verità forse sarà diversa. Molto probabilmente tale rimborso è relativo solo al 2009. Quindi dal 2010 in avanti tutto torna come prima e se si va oltre il 4% saranno cavoli del mutuatario.Raffreddo dunque gli animi di coloro che vedono, nella soluzione di Tremonti, la possibilità di avere un mutuo che, vita natural durante, avrà una cedola che al massimo possa raggiungere certi livelli senza sforarli. Evitiamo dunque di fare conti sbagliati.
Il regalino di Tremonti vale solo un anno (mi riservo comunque di confermarlo) e quindi la bella sorpresa potrebbe tramutare, nell’arco della vita del mutuo, in una cattiva scoperta.
Quindi per le banche, in linea di massima, cambierà poco indicizzare i mutui al tasso BCE rispetto al tasso Euribor ( considerando la loro redditività). Cambierà certamente sulla gestione degli equilibri e dei conti dei bilanci bancari. Ma sono cose che al cittadino interessano poco. Resta secondo me il fatto che alla fine della fiera legarsi al REPO della BCE o restare con l’Euribor non porterà grossi cambiamenti .
A fare la differenza resta sempre il solito SPREAD, che sarà comunque presente (anzi, ancor di più) sulle nuove indicizzazioni. Tanto. lo sappiamo bene, le banche faranno il possibile pre mettere le cose in modo tale da guadagnarci, some sempre, il giusto.
Ma se il tasso supera il 4% ?
E che succede se il tasso pagato dal cliente supera il 4%? Lo Stato promette rimborsi. Cash. E qui viene il bello. Come diavolo fa il governo a garantire questi rimborsi? Significherebbe che, per motivi di copertura, lo Stato italiano dovrebbe riempirsi di derivati per tutelarsi nel caso in cui i tassi tornassero a salire, cosa che tra l’altro il sottoscritto considera più che probabile.E vai con le strutture… E vai coi derivati…. Questo a rigor di logica. Attenzione però, qui arriva il probabile inghippo. Ma quando, o meglio, per quanto tempo lo Stato è disposto a reintegrare questa differenza? Per tutto il mutuo?
Ovviamente sarebbe impossibile da gestire, o quanto meno molto difficile. Ma, notate bene, la verità forse sarà diversa. Molto probabilmente tale rimborso è relativo solo al 2009. Quindi dal 2010 in avanti tutto torna come prima e se si va oltre il 4% saranno cavoli del mutuatario.Raffreddo dunque gli animi di coloro che vedono, nella soluzione di Tremonti, la possibilità di avere un mutuo che, vita natural durante, avrà una cedola che al massimo possa raggiungere certi livelli senza sforarli. Evitiamo dunque di fare conti sbagliati.
Il regalino di Tremonti vale solo un anno (mi riservo comunque di confermarlo) e quindi la bella sorpresa potrebbe tramutare, nell’arco della vita del mutuo, in una cattiva scoperta.
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