"Universalmente si ammette che l’unicorno sia un essere soprannaturale e di buon augurio. Persino i bambini e le donne del popolo sanno che l’unicorno è presagio favorevole. Ma quest’animale non fa parte degli animali domestici, non sempre è facile incontrarlo, non si presta ad esser classificato. Non è come il cavallo o il toro, il lupo o il cervo. Stando così le cose, potremmo trovarci di fronte all’unicorno, e non sapremmo con sicurezza se è lui. "
"E’ questo l’animale favoloso,
che non esiste. Non veduto mai,
ne amaron le movenze, il collo, il passo:
fino la luce dello sguardo calmo.
Pure "non era". Ma perchè lo amarono,
divenne. Intatto. Gli lasciavan sempre
più spazio. E in quello spazio chiaro, etereo:
serbato a lui - levò, leggiero, il capo.
Neppure fu. Non lo nutrir d’avena.
Ma del suo "poter essere", soltanto.
E questo infuse in lui tale vigore,
che dalla fronte, il niveo corno spinse.
Candido venne a una fanciulla incontro.
E fu - per lei - nel suo specchio d’argento."
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