SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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mercoledì 3 dicembre 2008

IL MORTAIO



Quanti di noi hanno avuto difficoltà a "scaricare" qualcosa della dichiarazione dei redditi? Mio marito, come credo la maggior parte di tutti quelli che lavorano, affronta di tasca propria le spese sostenute per vestirsi.
Leggete questa l'ho trovata sul Sole 24 ore n.93 del 24 Novembre 2008.
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SOLO IN RARISSIMI CASI SI SCONTANO I VESTITI

CI SONO DEI PARERI DISCORDANTI TRA I VARI COLLEGHI COMMERCIALISTI SUL FATTO CHE SIANO O MENO DEDUCIBILI I COSTI INERENTI AL VESTIARIO E SCARPE PER UN PROFESSIONISTA (COMMERCIALISTA,AVVOCATO ECCETERA) DELL'ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE.
CI SONO DELLE RISPOSTE IN MERITO?
C.C. LECCO

In base alle disposizioni contenute nell'articolo 54, comma 1 del Tuir, i beni descritti nel quesito non possono essere considerati, in alcun modo, inerenti alla attività svolta da commercialisti e avvocati.
Le spese sostenute per il loro acquisto non sono, pertanto deducibili in sede di determinazione del reddito di lavoro autonomo.
La deduzione delle spese sostenute per alcuni capi di vestiario è,per contro, ammessa quando questi sono richiesti per l'esercizio specifico dell'attività (per esempio i costumi per gli attori, le toghe per gli avvocati, i camici per i medici, ecc.)
Domenico Arena

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