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Lealtà è parola che deriva dal latino legalitas e che indica una componente del carattere, per cui una persona obbedisce a particolari valori di correttezza e sincerità anche in situazioni difficili, mantenendo le promesse iniziali e comportandosi seguendo un codice prestabilito. In altri termini, si può intendere per lealtà il grado di coerenza tra un comportamento nella pratica e gli ideali a cui si attiene teoricamente una persona.
Esempi di comportamento leale sono per esempio non ingannare o tradire, non imbrogliare, combattere ad armi pari, non spiare, la coerenza nel comportamento anche quando provochi conseguenze sfavorevoli , il richiamarsi a valori condivisi, la riservatezza, il dare concretamente e non solo a parole il buon esempio.
Sembrando caratteristica personale che si richiama spesso ai cosiddetti valori prestabiliti, ed essendo apparentemente più moderno ed apprezzato primeggiare destreggiandosi nella precarietà, l'agonismo esasperato o adattarsi alla vorticosa velocità delle trasformazioni culturali, la lealtà sembra attualmente una virtù personale antiquata e in declino, quali altre come la prudenza, il buon senso, l'onore o la correttezza.
Di esempi pratici di lealtà se ne possono trovare moltissimi nella storia e nell'arte: le figure per esempio di Orlando nella battaglia di Roncisvalle o degli Spartani nelle Termopili, Penelope nell'Odissea, Giobbe nella Bibbia, Socrate nel mondo classico.
È virtù molto ben considerata e analizzata nell'arte teatrale: molti drammi di Shakespeare affrontano la lealtà quando è contrapposta ai sentimenti, altri come il regista inglese Alfred Hitchcock, per esempio nel film Io confesso, analizzano i frequenti dilemmi in una persona che vuole comportarsi lealmente.
Nella religione la lealtà è l'agire in sintonia con la volontà e l'intelligenza divina nel superare i limiti e le debolezze umane, e caratterizza il comportamento dell'uomo santo, che nella sua sintonia con Dio è quindi un individuo illuminato dalla intelligenza divina. Il comportamento leale è quindi sintomo di una superiore conoscenza.
Nello sport la lealtà sportiva è meglio conosciuta come fair play, e durante le Olimpiadi diventa requisito essenziale e apprezzato nello svolgimento delle gare. Non è caratteristica propria solo dell'atleta ma anche di talune tifoserie. Figure sportive modello di lealtà nel calcio sono state tra le tante Giacinto Facchetti e Gianfranco Zola. Nel Curling e nel Rugby il fair play è talmente connaturato nello spirito del gioco da avvenire spontaneamente, sia durante che dopo la partita.
Nella Psicoanalisi la lealtà è un comportamento etico suscitato dal Super-io, a sua volta introiezione delle figure parentali. È un elemento della personalità quindi molto radicato e antico, che si tuffa nell'inconscio e che affonda le sue origini nella prima educazione, intesa in senso ampio.
Nei vari codici professionali di Deontologia la lealtà è una virtù, perlomeno nominalmente, che nel professionista risiede sempre ai primissimi posti, al pari della competenza e dell'aggiornamento.
Esempi di comportamento leale sono per esempio non ingannare o tradire, non imbrogliare, combattere ad armi pari, non spiare, la coerenza nel comportamento anche quando provochi conseguenze sfavorevoli , il richiamarsi a valori condivisi, la riservatezza, il dare concretamente e non solo a parole il buon esempio.
Sembrando caratteristica personale che si richiama spesso ai cosiddetti valori prestabiliti, ed essendo apparentemente più moderno ed apprezzato primeggiare destreggiandosi nella precarietà, l'agonismo esasperato o adattarsi alla vorticosa velocità delle trasformazioni culturali, la lealtà sembra attualmente una virtù personale antiquata e in declino, quali altre come la prudenza, il buon senso, l'onore o la correttezza.
Di esempi pratici di lealtà se ne possono trovare moltissimi nella storia e nell'arte: le figure per esempio di Orlando nella battaglia di Roncisvalle o degli Spartani nelle Termopili, Penelope nell'Odissea, Giobbe nella Bibbia, Socrate nel mondo classico.
È virtù molto ben considerata e analizzata nell'arte teatrale: molti drammi di Shakespeare affrontano la lealtà quando è contrapposta ai sentimenti, altri come il regista inglese Alfred Hitchcock, per esempio nel film Io confesso, analizzano i frequenti dilemmi in una persona che vuole comportarsi lealmente.
Nella religione la lealtà è l'agire in sintonia con la volontà e l'intelligenza divina nel superare i limiti e le debolezze umane, e caratterizza il comportamento dell'uomo santo, che nella sua sintonia con Dio è quindi un individuo illuminato dalla intelligenza divina. Il comportamento leale è quindi sintomo di una superiore conoscenza.
Nello sport la lealtà sportiva è meglio conosciuta come fair play, e durante le Olimpiadi diventa requisito essenziale e apprezzato nello svolgimento delle gare. Non è caratteristica propria solo dell'atleta ma anche di talune tifoserie. Figure sportive modello di lealtà nel calcio sono state tra le tante Giacinto Facchetti e Gianfranco Zola. Nel Curling e nel Rugby il fair play è talmente connaturato nello spirito del gioco da avvenire spontaneamente, sia durante che dopo la partita.
Nella Psicoanalisi la lealtà è un comportamento etico suscitato dal Super-io, a sua volta introiezione delle figure parentali. È un elemento della personalità quindi molto radicato e antico, che si tuffa nell'inconscio e che affonda le sue origini nella prima educazione, intesa in senso ampio.
Nei vari codici professionali di Deontologia la lealtà è una virtù, perlomeno nominalmente, che nel professionista risiede sempre ai primissimi posti, al pari della competenza e dell'aggiornamento.
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Nella vita di tutti i giorni LEALE è una persona che non tradirà mai un amico, che mostrerà sempre il fianco prima di lui, LEALE è una persona che amerà nell'ombra in silenzio una persona per tutta la vita e non cercherà mai di fargli del male, e che se avrà bisogno d'aiuto non andrà a cercare uno più debole per plasmarlo come vuole per avere ragione sempre e comunque, LEALE è una persona che non racconta pubblicamente cosa fa nell'intimità durante la giornata, LEALE è una persona che non ha un secondo fine, LEALE è una persona che ha alle spalle una famiglia unita che le vuole bene veramente, LEALE è una persona che non va a distruggere un altro rapporto nato fra due persone, LEALE è una persona che avrà sempre riconoscenza e non lascerà l'amico dopo che l'avrà sfruttato per un fine, LEALE è una mamma verso i propri figli, LEALE è una persona che non ha come base del suo comportamento la bugia, il sotterfugio, la vigliaccheria, LEALE è una persona che sa riconoscere che ci sono persone migliori di lei, che valgono di più, LEALE è una persona che non inventa storielline tipo che ha scritto a qualcuno quando non è vero,...
Quanti esempi si possono fare vero amici?
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