SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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sabato 30 maggio 2009

LETTERA AD UN AMICO...

( di Lorena B.G.)
"Carissimo,
mentre stavo facendo ricerche per poter scrivere qualcosa sul culto della Dea Madre, c'è qualcosa che mi ha colpito e mi ha fatto riflettere su altre cose...
Medea con lo scudo che fa da specchio (superiamo la leggenda della pietrificazione, il simbolismo è diverso) ...Brigid... Dioniso... San Paolo "per speculum aenigmate" (I Cor.13,12)...
Parliamo fra me e te di specchi !!! Spero che quello che leggerai ti possa essere utile per capire.
Ho già affrontato questo argomento più di una volta interpretandolo a seconda del mio stato d'animo e della circostanza, ma a distanza di tempo mi accorgo che il tema centrale quello importante non lo avevo considerato. Forse sarà ancora una volta una mia impressione, un mio dedurre cose da altre cose che sono capitate.
Ma poi alla fine cos'è un'analisi? Solo ed esclusivamente un ritornare su quello studiato, percepito, vissuto nuovamente fra un'analisi e l'altra.
E ogni volta che succederà sarà diverso perchè il tempo è passato e noi siamo cambiati, abbiamo vissuto nel frattempo altre cose.
Parliamo di chi non può in un momento particolare della propria vita vivere come le persone comuni. Ecco che vede lo specchio come unica arma di difesa per proteggere se stesso......POSSO ESSERE PER VOI SOLO COME UNO SPECCHIO..... Ma vede anche lo specchio come un'entrata in un mondo senza ritorno? Perchè, perchè questo pessimismo?
In un mondo di immagini da noi stesso creato, inventiamo noi stessi come unità, come ciò che rimane costante nel cambiamento? E chi l'ha detto? La ricerca continua di dare risposte ai più grandi temi sull'origine dell'universo e dell'individuo, cos'è in fin dei conti se non la ricerca di dare un corpo e un'anima a noi stessi. Ma per conoscere gli altri bisogna prima conoscere noi stessi e in noi stessi c'è la parte che noi non vorremmo sapere, quella che noi nascondiamo con tutte le nostre forze: il nostro daimon (in altre culture è stato chiamato Baal). Per conosce gli altri e cosa possono o potrebbero fare bisogna studiare il daimon.
Per intuire il domani è necessario e fondamentale conoscere e quindi studiare cosa è stato ieri e quindi indovinare l'oggi e prevedere il domani. Per vedere, si deve guardare come nuovo ciò che è vecchio, conosciuto da sempre, visto e trascurato da tutti. Per capire è necessario cambiare gli occhi con cui si guardano le solite cose.
Sono consigli che forse vengono più dall'amore che non da qualsiasi altro sentimento.
Gli orrori, gli allarmismi che percorrono il mondo di oggi non possono mai intaccare la speranza che dalle ceneri possa rinascere qualcosa di più bello e meraviglioso. Pensiamo alla Fenice che risorgeva dalla proprie ceneri: il mitico uccello così piccolo e così forte, capace di portare pesi spaventosi, le cui lacrime avevano poteri di guarire ogni cosa,....pensiamo a questo come la nostra anima, il nostro cuore capaci di sopportare tutti i pesi che ci vengono dati e impariamo a conviverci, anche se c'è chi purtroppo ha dovuto farlo per forza.
Le nostre lacrime devono essere quelle che ci aiutano ad andare avanti non per "guarire", ma per cercare di migliorare quello che di più insopportabile c'è nella nostra vita.
Ed ecco che questo qualcuno si affaccia ad uno specchio per osservare non se stesso, ma gli altri che "vivono".
E' qui il nodo, la chiave per risolvere il mistero, non siamo noi che ci specchiamo, ma è lui!
Lo specchio diventa una finestra, dove potersi affacciare e avere la sensazione di essere ancora vicino a chi ama, partecipare ancora ai "giochi".
E noi che siamo di qua abbiamo capito tutto questo.
Ed è per questo che ci comportiamo come fosse sempre in mezzo a noi, SEMPRE. Non si è mai allontanato, mai ci ha lasciato e mai noi lo abbiamo lasciato.
E' vero c'è stato un attimo di smarrimento, la confusione di qualcosa che non aspettavamo. Ma noi siamo la sua parte forte.
Quella che non vacillerà mai, che sarà sempre qui qualsiasi cosa ci sia in mezzo.
E' vero non siamo capaci di tenere il passo, ma è l'amore che supera tutti gli ostacoli che gli permetterà di trovarci dove ci ha lasciato. Come chi deve emigrare e da lontano sogna di ritornare alla propria casa, o chi va in guerra e l'unico legame che sa che lo terrà in vita è la propria famiglia, il proprio paese e i propri affetti.
Lo specchio è e sarà sempre una finestra dove affacciarsi per vedere che le cose non sono cambiate, che gli amori che ha nel cuore non sono diversi, sono solo diventati più forti.
La mente ha vacillato, il cuore ha tremato, ma siamo noi il suo specchio.
E non uno specchio illusorio o deformante come nei luna park, ma qualcosa di tangibile di reale che riflette sempre e solo quello che conosciamo.
Uno specchio che materializza le figure, qualsiasi siano i suoi desideri.
Ed è qui l'altro grande nodo da sciogliere! Noi non dobbiamo tenere il passo, la risoluzione dei problemi non spetta a noi.
Noi siamo soltanto la parte dell'inconscio che fa sperare che c'è ancora la vita, c'è sempre qualcosa di bello cui aspirare e combattere, perchè l'amore e l'amicizia vivano ancora.
Noi siamo la parte forte che non può cambiare.Quella che da la sicurezza che la vita continua, che se cambiamenti ci saranno non saranno distruzione e morte, ma sempre e solo la ricerca della costruzione di qualcosa che può dar origine alla vita in tutta la sua bellezza, noi non possiamo tenere il passo: noi siamo i sentimenti che devono rimanere fermi immobili immutabili nella loro grandezza. Sentimenti che non possono cambiare o mutare ma solo rinsaldarsi per far sì che la vita continui, gli orrori finiscano, le guerre non esistano più.
Lo specchio deve essere la finestra dove intravede se stesso come un eroe, un iniziato cui è concesso di poter toccare tangibilmente quello che è negato ai più. Perchè se noi ci affacciamo a questa finestra vediamo solo il suo interno.
Un interno pieno di tende che nascondono, come una casa dove i mobili sono coperti da lenzuoli. Alcuni bianchi, altri grigi e infine anche neri. Messi lì a chiudere per sempre "mobili" brutti orrendi che non vuole vedere mai più. E allora l'affacciarsi a questo specchio-finestra non è una nostra realtà, ma la sua: deve servirgli invece a dare respiro al cuore alla mente sopra ogni altra cosa.
Ogni volta che succederà deve trovare un mondo che gli appartiene, un mondo che lo aspetta sempre a braccia aperte e ogni cosa che appartiene a questo mondo appartiene anche a lui.

Ciao caro amico, un bacione grande dato con tutto il nostro amore."

3 commenti:

  1. "Certe volte (arrivo)a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione"

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  2. luce e specchio di ogni perfezione, sta in croce come un maestro sulla cattedra per insegnare a chiunque presti attenzione ogni perfetta ...

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  3. è un punto di vista difficile da vedere dall'uomo ma con unapreofondità da fossa delle marianne .....e fa pensare...pensare

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