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lunedì 13 luglio 2009

IL VUOTO NEL CUORE


(di Lorena B.G.)
PRIMA PARTE

Si svegliò con la consapevolezza, anzi no la certezza che la sua vita fosse già tracciata. Che non potesse esserci nessun riscatto. MAI!
Non aveva mai cercato aiuto, tanto sapeva che fra le persone che conosceva nessuno glielo avrebbe dato. Non osava pensare più di quello che conosceva, niente e nessuno avrebbe mai potuto cambiare niente.
La sua vita era stata così scialba, stupida, insensata, priva di interessi e di mete.
Aveva solo vissuto o forse, guardandosi allo specchio, poteva dire che aveva sopravvissuto. A che cosa?
Ma a tutto, ad ogni cosa: ogni minuto le sembrava di essere uscita fuori da una catastrofe e come tale si comportava.
Si trascinava in cerca di qualcosa che non sapeva cosa fosse.
Non cercava non provava nemmeno. La Provvidenza? che cos'era? L'aveva letta una volta nei Promessi sposi. Ma non aveva capito se dovesse essere l'intervento di un uomo o donna o qualcosa che venisse dal cielo.
Non aspettava niente da nessuno, non l'aveva mai fatto.
Andava avanti così e basta.
Ultimamente viveva lo stato d'animo di chi doveva aspettarsi ancora un'altra botta in testa.
...Non riesco a parlare con nessuno dei miei problemi....
Qualche amica, ma niente di più.
Dopo l'ultima grande delusione, non aveva più cercato una storia d'amore con un uomo, niente di complicato o impegnativo. Solo rapporti semplici e veloci.
La sua vita era così. C'era chi riesce a nascondere bene quello che subisce e chi, come lei, si sentiva tutto il mondo sulle spalle come Atlante.
Oggi poi era una di quelle giornate che anche fisicamente era curva. Sia che stava in piedi o a sedere le spalle erano chinate in avanti.
Giorni interi a parlare con persone che poi si erano dimostrate superficiali.
Grandi discorsi, citazioni in mezzo alle parole, riferimenti storici filosofici come a dar sfoggio di grande cultura. Come mai spesso non si riesce ad essere se stessi senza far vedere agli altri quello che crediamo di sapere?
La testa aveva smesso di pensare e di andare dietro a tutto questo, oggi non aveva voglia.
Avrebbe voluto solo che qualcuno le dicesse che l'amava, che la desiderava, che lei era importante come l'aria che si respira. Ma non c'era nessuno, nessuno avrebbe soddisfatto questo suo desiderio.
No, non è vero era una bugia quello che stava pensando. Forse una mezza verità.
Non c'era nessuno nel suo cuore, ma c'era invece qualcuno con cui si incontrava.
Ma lui non le avrebbe mai detto quello che la sua anima desiderava.
Si erano conosciuti per caso come spesso succede su Internet, ma avevano simpatizzato subito.
Lei aveva continuato perchè era un uomo piacevole, buon conversatore e la faceva sorridere quando diceva sempre che faceva parte di tanti club. Lui si definiva un tipo pragmatico: lei non aveva capito cosa volesse dire ed era andata a cercare questa parola sul vocabolario.

pragmatico= prammàtico (pl. m. -ci), agg. che riguarda l'attività pratica

E' vero era un uomo pratico: nel momento che si erano conosciuti aveva già deciso che dovevano stare insieme.
(continua....)

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