(di A.Luciano )
Il governo offre agli obbligazionisti (massimo) il 35%. Air France offriva l’85%.Il caso degli “Alitalia-bond” rappresenta, come minimo, un avvenimento sui generis che, se non coinvolgesse migliaia di risparmiatori e non fosse simbolo dell’inettitudine dei nostri governanti, susciterebbe senza dubbio il riso. Come una barzelletta. Il cd. “decreto incentivi” (un mega calderone che comprende misure variegatissime e che, nel silenzio generale, fra l’altro, modifica fortemente la disciplina in tema di OPA rendendo molto più difficili le scalate, e che quindi favorisce i soliti “furbetti” dei salotti che contano, che non potranno vedersi sfilare le aziende) prevede che agli obbligazionisti Alitalia verrà restituito, (al massimo, e fra l’altro non a tutti) circa il 35% di quanto spettante. Meno di quanto restituito ai titolari di bond argentini. L’offerta di Air France era dell’ 85%. Ma a noi i francesi stanno antipatici. Mi limito a ricordare che le obbligazioni rappresentano dei veri e propri “prestiti” che vengono erogati alle società e che, in quanto tali, dovrebbero essere restituiti in toto, maggiorati degli interessi. In somma: (a meno che la società non rispetti i patti, come in questo caso) rischi zero. Se a questo si aggiunge che Alitalia era società controllata dallo Stato il sunto è che, come detto nei giorni scorsi dal Presidente della Consob, i risparmiatori hanno fatto indirettamente un prestito a quest’ultimo. Il denaro è stato speso come è risaputo…Ed ora viene restituito il 35%. Insieme ad una pernacchia ai francesi. Dulcis in fundo: coloro che aderiranno alla generosa offerta del Governo dovranno rinunciare a qualsiasi azione nei confronti dello Stato così come di Alitalia, e ciò proprio mentre i consumatori minacciano di rivolgersi alle Procure. Ciò significa che i poveri obbligazionisti, pur di ottenere qualcosa, accetteranno l’offerta, perdendo qualsiasi possibilità di azione. A ciò aggiungo che il ministro Tremonti, così come il Presidente Berlusconi, hanno più volte dichiarato che i risparmiatori non sarebbero stati lasciati da soli, ma tutelati ampiamente. Non penso siano necessari commenti. Una cosa è sicura: si è salvata l’italianità della “compagnia di bandiera”. Evviva.
Il governo offre agli obbligazionisti (massimo) il 35%. Air France offriva l’85%.Il caso degli “Alitalia-bond” rappresenta, come minimo, un avvenimento sui generis che, se non coinvolgesse migliaia di risparmiatori e non fosse simbolo dell’inettitudine dei nostri governanti, susciterebbe senza dubbio il riso. Come una barzelletta. Il cd. “decreto incentivi” (un mega calderone che comprende misure variegatissime e che, nel silenzio generale, fra l’altro, modifica fortemente la disciplina in tema di OPA rendendo molto più difficili le scalate, e che quindi favorisce i soliti “furbetti” dei salotti che contano, che non potranno vedersi sfilare le aziende) prevede che agli obbligazionisti Alitalia verrà restituito, (al massimo, e fra l’altro non a tutti) circa il 35% di quanto spettante. Meno di quanto restituito ai titolari di bond argentini. L’offerta di Air France era dell’ 85%. Ma a noi i francesi stanno antipatici. Mi limito a ricordare che le obbligazioni rappresentano dei veri e propri “prestiti” che vengono erogati alle società e che, in quanto tali, dovrebbero essere restituiti in toto, maggiorati degli interessi. In somma: (a meno che la società non rispetti i patti, come in questo caso) rischi zero. Se a questo si aggiunge che Alitalia era società controllata dallo Stato il sunto è che, come detto nei giorni scorsi dal Presidente della Consob, i risparmiatori hanno fatto indirettamente un prestito a quest’ultimo. Il denaro è stato speso come è risaputo…Ed ora viene restituito il 35%. Insieme ad una pernacchia ai francesi. Dulcis in fundo: coloro che aderiranno alla generosa offerta del Governo dovranno rinunciare a qualsiasi azione nei confronti dello Stato così come di Alitalia, e ciò proprio mentre i consumatori minacciano di rivolgersi alle Procure. Ciò significa che i poveri obbligazionisti, pur di ottenere qualcosa, accetteranno l’offerta, perdendo qualsiasi possibilità di azione. A ciò aggiungo che il ministro Tremonti, così come il Presidente Berlusconi, hanno più volte dichiarato che i risparmiatori non sarebbero stati lasciati da soli, ma tutelati ampiamente. Non penso siano necessari commenti. Una cosa è sicura: si è salvata l’italianità della “compagnia di bandiera”. Evviva.
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