SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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martedì 21 aprile 2009

SICILIA 360 °

Luciano Nicoletti (14 ottobre 1905), contadino socialista, impegnato nelle affittanze collettive per ottenere la gestione delle terre da parte dei contadini. Ucciso a Corleone (Pa).

Andrea Orlando (13 gennaio 1906), medico chirurgo nonché consigliere comunale socialista di Corleone, sosteneva anch'egli le affittanze collettive. Ucciso a Corleone (Pa).

Giuseppe (Joe) Petrosino (12 marzo 1909), figlio di emigranti, divenne ben presto tenente della polizia di New York, in particolare dell'Italian Legion, cioè gruppi di agenti italiani, a suo giudizio indispensabili per combattere la mafia americana. Stimato da Roosevelt per il suo impegno costante nel cercare di sconfiggere la mafia, allora chiamata Mano Nera, assicurò alla giustizia boss di alto calibro. Capì che la mafia, a New York, aveva le sue radici in Sicilia, tant’è che intraprese un viaggio in Sicilia per infliggerle il colpo mortale.

Lorenzo Panepinto (16 maggio 1911), maestro elementare nonché consigliere comunale socialista a S. Stefano Quisquina, si batteva per i diritti dei contadini contro lo strapotere dei feudatari collusi. Viene ucciso una sera in pieno centro di S. Stefano Quisquina.

Mariano Barbato (1914), esponente di spicco del Partito socialista del tempo, viene ucciso nel 1914.


Bernardino Verro (3 novembre 1915), sindaco socialista di Corleone si batteva anch'egli per le affittanze collettive.

Giorgio Gennaro (1916), prete non gradito a Cosa Nostra, viene ucciso a Ciaculli (Pa) per aver denunciato il ruolo dei mafiosi nell'amministrazione delle rendite ecclesiastiche.

Giovanni Zangara (29 gennaio 1919), dirigente contadino e assessore della giunta socialista a Corleone, viene ucciso a Corleone (Pa).

Giuseppe Rumore (22 settembre 1919), segretrario della Lega contadini, viene ucciso a Prizzi (Pa).

Alfonso Canzio (19 dicembre 1919), presidente della Lega per il miglioramento agricolo, viene ucciso a Barrafranca (En).

Giuseppe Zaffuto (Casteltermini (AG), 09/04/1896 - Ivi, 26/12/1920), Gaetano Circo (Casteltermini (AG), 05/12/1854 - Palermo, 04/02/1921), Calogero Faldetta (Casteltermini (AG), 19/07/1896 - Palermo, 31/12/1920), Carmelo Minardi (Casteltermini (AG), 05/08/1878 - Palermo, 26/12/1920), Salvatore Varsalona (Casteltermini (AG), 19/02/1861 - Ivi, 27/12/1920): Il 26 dicembre 1920, quattro persone incappucciate, rimaste sconosciute, lanciarono una bomba all'interno della sezione socialista di Casteltermini (sita in via Nazario Sauro), in quel momento piena di militanti. L'esplosione provocò, oltre a numerosi feriti, la morte del prof. Zaffuto, segretario locale, insieme a quattro contadini iscritti al partito. Dall'accertamento compiuto dai carabinieri, incaricati di indagare sul grave attentato, risultò che l'atto criminale venne compiuto dalla mafia della Valle del Platani, «perché le cooperative agricole socialiste avrebbero provocato la fine dei campieri della mafia che indisturbati imperavano su tutte le campagne e su tutti i i proprietari».

Nicola Alongi (1 marzo 1920), dirigente socialista e anima del movimento contadino, viene ucciso a Prizzi (Pa).

Paolo Li Puma e Croce Di Gangi (settembre 1920), contadini nonché consiglieri comunali socialisti di Petralia Soprana, vengono uccisi a Petralia Soprana (Pa).

Paolo Mirmina (3 ottobre 1920), combattivo sindacalista socialista, viene ucciso a Noto (Sr).

Antonino Scuderi (9 ottobre 1920), segretario della cooperativa agricola nonché consigliere comunale socialista di Paceco, viene ucciso a Paceco (Tp).

Giovanni Orcel (14 ottobre 1920), segretario dei metalmeccanici di Palermo nonché promotore (assieme ad Alongi) del collegamento tra movimento operaio e movimento contadino nel palermitano. Era il candidato socialista alla provincia di Palermo quando viene ucciso a Palermo.

Giuseppe Monticciolo (27 ottobre 1920), presidente socialista della Lega per il miglioramento agricolo, viene ucciso a Trapani.

Stefano Caronia (1920), arciprete di Gibellina.

Vito Stassi (1921), dirigente del movimento dei contadini, viene ucciso a Piana degli Albanesi (Pa).
Giuseppe Cassarà e Vito Cassarà (1921).

Giuseppe Compagna (29 gennaio 1921), contadino nonché consigliere comunale socialista di Vittoria.

Domenico Spatola, Mario Spatola, Pietro Spatola e Paolo Spatola (febbraio 1922), parenti di Giacomo Spatola (presidente della locale società agricola cooperativa). Tutti uccisi a Paceco.

Sebastiano Bonfiglio (11 giugno 1922), sindaco di Erice nonché membro della direzione del Partito Socialista, viene ucciso a Erice (Tp).

Antonio Mancino (2 settembre 1943), carabiniere

Santi Milisenna (27 maggio 1944), segretario della federazione comunista di Enna

Andrea Raia (6 agosto 1944), organizzatore comunista

Calogero Comajanni (28 marzo 1945), guardia giurata, viene ucciso una mattina a Corleone (Pa). La sua colpa era stata quella di arrestare un boss in erba del calibro di Luciano Liggio.

Filippo Scimone (1945), maresciallo dei carabinieri, viene ucciso nel 1945 a San Cipirello (Pa).
Calcedonio Catalano (1945).

Nunzio Passafiume (7 giugno 1945), sindacalista

Agostino D'Alessandro (11 settembre 1945), segretario della Camera del Lavoro di Ficarazzi

Calogero Cicero, carabiniere semplice, viene ucciso in un conflitto a fuoco con dei banditi il 18 settembre 1945 a Palma di Montechiaro (Ag).

Fedele De Francisca, carabiniere semplice, viene ucciso anch'egli in un conflitto a fuoco con dei banditi il 18 settembre 1945 a Palma di Montechiaro (Ag).

Rosario Pagano, viene ucciso nel 1945

Giuseppe Scalia (25 novembre 1945), segretario della Camera del Lavoro

Giuseppe Puntarello (4 dicembre 1945), segretario della sezione di Ventimiglia (PA) del Partito Comunista

Gaetano Guarino (16 maggio 1946), sindaco socialista di Favara (AG)

Marina Spinelli, viene uccisa per sbaglio il 16 maggio 1946 a Favara

Pino Camilleri (28 giugno 1946), sindaco socialista di Naro (AG)

Nicolò Azoti, segretario della Camera del lavoro di Baucina (PA) colpito dalla mafia il 21 dicembre 1946 e morto il 23 dicembre 1946

Accursio Miraglia (4 gennaio 1947), sindacalista, segretario della Camera confederale circondariale di Sciacca

Epifanio Li Puma (2 marzo 1948), sindacalista ed esponente del Partito Socialista Italiano, capolega della Federterra

Placido Rizzotto (10 marzo 1948), ex-partigiano, dirigente del Partito Socialista Italiano e segretario della Camera del Lavoro di Corleone

Calogero Cangelosi (2 aprile 1948), esponente del Partito Socialista Italiano e sindacalista, segretario della Camera del Lavoro di Camporeale

Strage di Portella della Ginestra: 11 morti e 56 feriti (1 maggio 1947), contadini celebranti la festa del lavoro.


Salvatore Carnevale (16 maggio 1955), sindacalista e militante del Partito Socialista Italiano di Sciara, in provincia di Palermo.

Giuseppe Spagnolo (13 agosto 1955), sindacalista e dirigente politico

Pasquale Almerico (25 marzo 1957), maestro elementare, sindaco di Camporeale e segretario della sezione locale della Democrazia Cristiana

Cataldo Tandoy (30 marzo 1960), ex capo della squadra mobile di Agrigento

Cosimo Cristina (5 maggio 1960), giornalista

Paolo Bongiorno (20 luglio 1960), sindacalista.

Strage di Ciaculli (30 giugno 1963): il tenente dei carabinieri Mario Malausa, i marescialli Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare e Mario Farbelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci.

Carmelo Battaglia (24 marzo 1966), sindacalista e dirigente politico del Partito Socialista Italiano di Tusa, in provincia di Messina.

Mauro De Mauro (16 settembre 1970), giornalista

Pietro Scaglione (5 maggio 1971), Procuratore capo di Palermo
Antonino Lo Russo (5 maggio 1971), autista di Pietro Scaglione

Giovanni Spampinato (27 ottobre 1972), giornalista de "L'Ora" e de "L'Unità

Gaetano Cappiello (2 luglio 1975), agente di pubblica sicurezza

Giuseppe Russo (20 agosto 1977), tenente colonnello dei carabinieri

Peppino Impastato (9 maggio 1978), giovane attivista politico e speaker radiofonico

Calogero Di Bona (28 agosto 1979), Maresciallo Ordinario in servizio presso la casa Circondariale Ucciardone di Palermo

Filadelfio Aparo (11 gennaio 1979), vice Brigadiere della Squadra Mobile di Palermo

Mario Francese (26 gennaio 1979), giornalista

Carmine Pecorelli (20 marzo 1979), giornalista

Boris Giuliano (21 luglio 1979), capo della squadra mobile di Palermo

Cesare Terranova (25 settembre 1979), magistrato

Lenin Mancuso (25 settembre 1979), maresciallo morto insieme a Cesare Terranova

Piersanti Mattarella (6 gennaio 1980), presidente della Regione Siciliana

Emanuele Basile (4 maggio 1980), capitano dei Carabinieri

Giovanni Losardo militante comunista, già Sindaco di Cetraro e Segretario capo presso la Procura della repubblica del Tribunale di Paola. Assassinato il 21 giugno 1980.

Gaetano Costa (6 agosto 1980), procuratore capo di Palermo

Vito Jevolella (10 ottobre 1981), maresciallo dei Carabinieri di Palermo

Sebastiano Bosio (6 novembre 1981), medico, docente universitario

Pio La Torre (30 aprile 1982), segretario del PC siciliano
Rosario Di Salvo (30 aprile 1982), autista e uomo di fiducia di Pio La Torre

Gennaro Musella (3 maggio 1982), imprenditore

Strage della circonvallazione (16 giugno 1982): Salvatore Raiti, Silvano Franzolin, Luigi Di Barca e Giuseppe Di Lavore, carabinieri, e Alfio Ferlito, boss di Catania

Paolo Giaccone (11 agosto 1982), medico legale

Strage di via Carini (3 settembre 1982): Carlo Alberto Dalla Chiesa, Generale dei Carabinieri prefetto del capoluogo siciliano; Emanuela Setti Carraro, moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Domenico Russo, agente di polizia.

Calogero Zucchetto (14 novembre 1982), agente di polizia della squadra mobile di Palermo

Giangiacomo Ciaccio Montalto (26 gennaio 1983), magistrato di punta di Trapani

Mario D'Aleo (13 giugno 1983), capitano carabinieri

Pietro Morici (13 giugno 1983), carabiniere

Giuseppe Bommarito (13 giugno 1983), carabiniere

Bruno Caccia (26 giugno 1983), giudice

Strage di via Pipitone (29 luglio 1983): Rocco Chinnici, capo dell'ufficio istruzione del Tribunale di Palermo,

Mario Trapassi, maresciallo dei carabinieri; Salvatore Bartolotta, carabiniere; Stefano Li Sacchi, portinaio di casa Chinnici.

Salvatore Zangara (8 ottobre 1983), analista

Giuseppe Fava, (5 gennaio 1984), giornalista

Roberto Parisi (23 febbraio 1985), Imprenditore e presidente del Palermo calcio, assieme al suo autista Giuseppe Mangano

Piero Patti (28 febbraio 1985), Imprenditore. Rimane ferita anche la figlia Gaia di nove anni.

Giuseppe Spada (14 giugno 1985), Imprenditore

Strage di Pizzolungo (2 aprile 1985): Barbara Asta, signora morta nell'attentato contro il sostituto procuratore Carlo Palermo, salvatosi miracolosamente; 2 figli gemelli di Barbara Asta.

Giuseppe Montana (28 luglio 1985), funzionario della squadra mobile, dirigente della sezione contro i latitanti mafiosi

Ninni Cassarà (6 agosto 1985), dirigente squadra mobile di Palermo e il suo collega Roberto Antiochia, agente di polizia.

Graziella Campagna (12 dicembre 1985), diciassettenne che aveva riconosciuto due latitanti

Claudio Domino (7 ottobre 1986), bambino di 11 anni che forse aveva assistito ad un sequestro di persona

Natale Mondo, (14 gennaio 1988), agente di polizia

Alberto Giacomelli (14 settembre 1988), ex magistrato in pensione

Antonino Saetta (25 settembre 1988), giudice con il figlio Stefano Saetta.

Mauro Rostagno (26 settembre 1988), leader della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti, dai microfoni di una televisione locale faceva i nomi di capi mafia e di politici corrotti.

Antonino Agostino (5 agosto 1989), agente di polizia, e la moglie Ida Castelluccio, incinta di cinque mesi.

Giovanni Trecroci (7 febbraio 1990), vice-sindaco di Villa San Giovanni

Emanuele Piazza (16 marzo 1990), agente di polizia

Gioitta Nicola (21 marzo 1990), gioielliere

Giovanni Bonsignore, (9 maggio 1990), funzionario della Regione Siciliana

Rosario Livatino (21 settembre 1990), giudice

Nicolò Di Marco (21 febbraio 1991),geometra comune di Misterbianco (CT)

Sergio Compagnini (5 marzo 1991), imprenditore

Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice

Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket

Tobia Andreozzi (30/08/1990), ragioniere

Paolo Arena (27 settembre 1991), segretario DC di Misterbianco (CT)

Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente polizia di stato. Ucciso a Palermo da Salvatore Grigoli con il metodo della lupara bianca, poiché era stato nella Polizia di Stato i mafiosi di Brancaccio sospettavano fosse a conoscenza degli autori dell'omicidio di un mafioso, Filippo Quartararo. Al processo, Grigoli si autoaccusava dell'omicidio indicando altri 7 complici.

Giuliano Guazzelli (14 aprile 1992), maresciallo carabinieri

Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino

Strage di Capaci (23 maggio 1992): Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Di Cillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani , agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone.

Strage di via d'Amelio (19 luglio 1992): Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Walter Cusina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino.

Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della Squadra Mobile

Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante

Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre di Paolo Borsellino anch'egli imprenditore ed omonimo del giudice

Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista

Strage di via dei Georgofili (27 maggio 1993): Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni.

Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra
Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di Custodia del Carcere dell’Ucciardone

Antonio Barbera (7 settembre 1996), Tonino, giovane di Biancavilla, sfortunato figlio del popolo, massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in "contrada sgarro" (Catania). Gli omicidi non hanno ricevuto alcuna condanna dal processo, celebrato massimamente nell'aula bunker del carcere "Bicocca" di Catania; essi circolano spesso liberi per strada. Il processo è stato celebrato anche in Appello e Cassazione, senza che la famiglia del ragazzo venisse informata

Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose

Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista

Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana

Vincenzo Vaccaro Notte [1] 3 dicembre 1999 imprenditore di Sant'Angelo Muxaro (AG), assassinato perché non accettava condizionamenti mafiosi.

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