SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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martedì 14 aprile 2009

Morale e moralismo





Avevo 12 anni, anno 1970 circa.
Un venerdì sera a pranzo mio padre ci disse che aveva pensato di piantare in tutto il lato di nord-est della vigna degli alberi di ulivo.
Io non avevo la ben che minima idea di cosa ciò volesse dire.
La domenica mattina andammo nella vigna e mio padre mi descrisse le varie operazioni.
Primo
Pulire bene tutto il lato interessato togliendo erbe frasche eventuali rovi arbusti ecc. ecc.
Lavorammo per tutta la giornata alla fine la zona era stata ripulita anche dai fichi d’india, quella era una zona della vigna ancora a “sciara
Secondo
La domenica dopo cominciamo a segnare i punti per piantare gli ulivi, teoricamente doveva essere uno ogni 6 metri ma era meglio mettere le piante dove il terreno dava la miglior indicazione di riuscita, è la terra che ti dice cosa fare non la tua voglia come vorresti che le cose fossero, sentire capire interpretare e realizzare di conseguenza, allo stesso modo di come mio nonno mi spiegò su come si potava la vite, non come vuoi tu ma come ti dice la pianta piegando i suoi rami torcendosi su se stessa ti sta indicando che vuole crescere così, aiutala e lei sarà contenta e ti premierà con grappoli sani e belli, se fai come vuoi tu forse riuscirai ad avere più grappoli per un po’ ma la pianta soffrirà e il risultato non sarà così buono e mi citava un proverbio “Ogni cosa si pigghia pu so versu” e così invece di 26 alberi ne segnammo solo 21, cominciò il quel giorno stesso lo scavo delle buche, per ognuna si lavorò per almeno un paio di ore e ci vollero altre quattro domeniche per completare lo scavo,
Terzo
Quel sabato era festa e andammo con mio zio al vivaio per scegliere le piante, anche lì era la sensazione che ti dava la pianta e non tanto le chiacchiere del venditore.
La domenica la passammo impiantando gli alberelli nelle fosse, si sceglieva l’aspetto dell’albero della sua radice con il posto e la conformazione del terreno in quel determinato punto, la natura già dava i primi segnali di risveglio e gli odori di terra si mischiavano con quelli delle erbe. Alla fine tutte gli alberi furono messi a dimora.
Quarto
Al che mio padre si piazzò a una certa distanza e con il sole che tramontava alle spalle si fermo a rimirare il lavoro fatto, io raccolsi gli attrezzi le sistemai in macchina e tornai accanto a lui.
Quell’immagine di quel confine della vigna mi piacerebbe poterlo trasmettere a mia figlia.
Quando spegnendo la sigaretta a metà stringendola tra pollice e indice e mettendola in tasca per fumarla dopo si girò per tornare a casa gli chiesi:
- quann’è ca cughiemu alivi?
(quando raccoglieremo le olive?)

Si girò stupito:
- Ca si va bonu, fra cinc’anni quacchi chilu pi salari.
(se va bene, fra 5 anni un chilo da salare)

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