Guardo con "terrore" alla fine di questa vacanza, non perchè ci sto bene, ma perchè ritornando a casa mi aspetta un duro anno da affrontare.
L'unica cosa che mi consola è di poter avere ogni tanto un miraggio.
Sì, un miraggio in mezzo al deserto, un'isola in mezzo all'oceano.
Con la speranza nel cuore che sia vero e non un sogno.
Un altro anno a scuola, riunioni, colloqui, verifiche e controlli.
Scelte per mia figlia, sperando che siano quelle giuste per lei, che ancora non è in grado di farlo da sola.
Scelte giuste per me, cambiamenti di vita che devo affrontare da sola.
Il vuoto davanti o sotto i miei piedi non mi ha mai spaventato. Devo solo capire dove camminare per non vacillare e trovare quel pulviscolo che mi serve per stare a galla.
La mia mente è in letargo, o forse sta lavorando ed io non me ne accorgo.
Ho abbandonato tutto, l'unica cosa.... sto leggendo l'ULISSE di Joyce.
Ho appena cominciato, ma devo tranquillizzare chi avrebbe voluto che avessi più informazioni o avessi letto prima altre cose. Se alla fine del libro, non avrò trovato niente o parlando con altri capirò di non essere stata in grado di trovare qualcosa, sarà l'occasione giusta per rileggerlo ancora con occhi nuovi.
Per adesso chiudo con una frase che mi ha sempre fatto ridere, ma come tutta la filosofia di vita che nasce dal "popolo" napoletano (lo chiamo così per rispetto, perchè sono veramente un popolo !!!), è appropriata per l'occasione
...IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO......
Ciao buona giornata
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