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mercoledì 16 dicembre 2009

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI (libro)


di George Orwell

"Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com'era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di luce della sua lanterna che danzava da una parte all'altra attraversò barcollando il cortile, diede un calcio alla porta retrostante la casa, da un bariletto nel retrocucina spillò un ultimo bicchiere di birra, poi si avviò su, verso il letto, dove la signora Jones già stava russando.
Non appena la luce nella stanza da letto si pense, tutta la fattoria fu un brusio, un'agitazione, uno sbatter d'ali. Durante il giorno era corsa voce che il Vecchio Maggiore, il verro Biancocostato premiato a tutte le esposizioni, aveva fatto la notte precedente, un sogno strano che desiderava riferire a tutti gli animali. Era stao convenuto che si sarebbero tutti riuniti nel grande granaio, non appena il signor Jones se ne fossse andato sicuramente a dormire. Il Vecchio Maggiore (così era chiamato, benchè fosse stato esposto con il nome di Orgoglio di Willingdon) godeva di così alta considerazione nella fattotia che ognuno era pronto a perdere un'ora di sonno per sentire quello che egli aveva da dire.
A un'estremità dell'ampio granaio, su una specie di piattaforma rialzata, il Vecchio Maggiore già stava affondando sul suo letto di paglia, sotto una lanterna appesa a una trave. Aveva dodici anni e cominciava a divenire corpulento, ma era pur sempre un maiale dall'aspetto maestoso, spirante saggezza e benevolenza, benchè mai fosse stato castrato."

TRAMA

È il racconto di come gli animali di una fattoria si ribellino e, dopo avere cacciato il proprietario, tentino di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza.
Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con la loro astuzia, la loro cupidigia e il loro egoismo s'impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d'animo. Gli elevati ideali di uguaglianza e di fraternità proclamati al tempo della rivoluzione vittoriosa vengono traditi e, sotto l'oppressione di Napoleon, il grosso maiale che riesce ad accentrare su di sè tutte le leve del potere e ad appropriarsi degli utili della fattoria, tutti gli altri animali finiscono per conoscere gli stessi maltrattamenti e le stesse privazioni di prima.

PERSONALE

Da dove cominciare? Sicuramente questo romanzo concepito negli anni '40
può essere letto in chiave politica dando tutte le interpretazioni che uno vuole. Si adatta perfettamente ad ogni situazione, ad ogni cambio di governo. Non ultimo la bandiera verde, come simbolo. Ho sempre sentito dire che nessuno regala niente a nessuno, e la vita mi ha insegnato che basta un buon "imbonitore" per cambiare le carte in tavola a favore di....qualcuno. La Storia ha insegnato e insegna tutti i giorni che nessun popolo mai si arricchirà, ma la sua sorte segnata sarà solo quella di subire. Ad ogni rovesciamento politico, è difficile che vada tutto meglio, dal male si va sempre al peggio. Gli adulti lo possono leggere per capire qualcosa, i ragazzi per cominciare a imparare qualcosa.
Naturalmente l'augurio che faccio è quello che ognuno di noi viva e si adoperi perchè tutte le guerre e i soprusi finiscano. Che non ci siano più differenze sociali, che ogni bambino possa avere la stessa istruzione, che la vita sia regolata da un benessere fisico ed economico uguale per tutti, ecc. ecc.

SCHEDA

Genere - Romanzo (Politico)
Titolo - LA FATTORIA DEGLI ANIMALI (ANIMAL FARM)
Autore - George Orwell
Editore - Oscar Mondadori

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