Mentre le aziende non si sono ancora ben organizate a offrire un servizio di gestione del Raee, arrivano i primi Consorzi.
Sul nascere ha messo in crisi in molti il Decreto legislativo 151/2005, che attribuisce ai produttori la responsabilità di finanziare e gestire la raccolta e il trattamento dei Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Una piccola grande rivoluzione nel mondo della gestione dei rifiuti, che ha coinvolto anche i cittadini, responsabilizzati a portare le apparecchiature da smaltire nelle piazzole di raccolta.Un servizio pagato con il cosiddetto visible fee, un sovrapprezzo applicato al costo del bene al momento dell'acquisto e versato dal produttore sotto forma di ecocontributo per lo smaltimento dei Raee.
Tutto così semplice? In realtà sul fronte delle imprese il meccanismo non è ancora del tutto oliato. Basti dire che continuano a slittare i decreti attuativi che regolano fino in fondo i doveri delle aziende, ovvero provvedere allo smaltimento delle vecchie apparecchiature e garantire il ritiro dell'usato ai cittadini che fanno nuovi acquisti. La gestione dei rifiuti elettronici comunque avanza. Secondo il primo Rapporto di sostenibilità pubblicato da ReMedia, il principale sistema per la gestione dei rifiuti Raee, per l'anno 2008 sono state recuperate 17.150 tonnellate di materie prime, risparmiate 8.500 tonnellate equivalenti dipetrolio, evitate 73.500 tonnellate di CO2 ed è stato recuperato l'85% dei materiali raccolti.
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