SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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mercoledì 2 settembre 2009

SECONDA STELLA A DESTRA POI DRITTI FINO AL MATTINO....


Ogni mito è uno stralcio della nostra personalità vissuta in modo più o meno conscio, i vari aspetti possono essere più o meno accettati a seconda se la convivenza è più o meno problematica.
Avete mai sottoposto un campione di uomini ad un'analisi più attenta?
In alcuni si ritrova un comportamento da superuomini, in altri è più accentuata la permalosità, in altri la debolezza, altri ancora basta metterli davanti ad una realtà che non avevano preso in considerazione e cominciano a sentirsi perduti.
Quello che ho trovato più frequente è che dietro ogni SUPERMAN c'è un PETER PAN.
Cosè in fin dei conti l'Isola Perduta?
Un mondo fantastico dove ognuno si è costruito il proprio parco giochi, dove tutto è possibile e niente può accadere?
Come mai in ogni uomo è così traumatico il passaggio tra l'età della fanciullezza e quella successiva della maturità? In alcuni individui questo cammino non è così doloroso, avviene senza scossoni. In altri forse alimentato da una famiglia più protettiva, la realtà diventa una bestia contro cui combattere. E la delusione di un qualcosa che non si può ottenere provoca un crollo interiore ancora maggiore.
Eppure il passaggio di queste "colonne d'Ercole" è la presa di coscienza del nostro essere che sta crescendo e si sta sviluppando e che mai sarà uguale a se stesso, mai più. Il nostro continuo modificarsi fa parte del mutamento dell'essere umano appunto.
Capitan Uncino, il Coccodrillo lì non sono così brutti come nella realtà.
C'è il ticchettio della sveglia che avverte del pericolo che incombe, e da modo di scappare. La nave dei Pirati non è così nera e lugubre, ma una bella nave con le vele al vento bianche, lucida da propra a poppa.
Avete mai fatto caso poi alla spada del Capitano? Una spada che non arriva a colpire Peter Pan anche se è più lunga del suo pugnale!
I sogni della fanciullezza dove il tempo, le distanze non esistono, dove i pensieri diventano raeltà.
Non ci sono barriere ai nostri desideri, solo spazi infiniti.
E' un periodo che non vorremmo lasciare, ma la vita ci pone davanti a regole, comportamenti. Le antiche emozioni vengono sepolte dimenticate dal nostro essere diventati adulti.
Un uomo che non è riuscito a superare questo confine si ritrova a dover affrontare le delusioni che gli si presenteranno sempre ogni giorno.
E' un uomo che vive a metà, che fa affiorare solo la superficie del suo essere rimpiangendo continuamente l'incoscio fanciullesco.
Solo chi è andato oltre riesce a conservare dentro di sè coscientemente una parte ancora bambina che tirerà fuori per ridere e divertirsi con i propri figli, con gli amici. Che riuscirà a godere della presenza degli altri in modo umano, che scuserà le loro debolezze ricordandosi le sue da piccolo.
Ma esiste oggi ancora, nell'età moderna, il mito del puer aeternus in ognuno di noi?

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