(Primo Levi)
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Sono tornata più volte a discutere di questo libro, non avevo mai avuto occasione di leggerlo e sinceramente non me ne ricordavo più.
Devo ringraziare una persona cui tengo molto se ho potuto conoscerlo.
Il dramma umano è quasi raccontato come una cosa orribile, ma lontana. Per chi non ha provato questa esperienza sulla propria pelle non è possibile comprendere: ci si può fermare ad una più pacata intuizione, allo sdegno, alla commiserazione, ma il sapere è un’altra cosa, inesplicabile, puramente fisica.
La dignità umana non esiste più e viene calpestata, si considera più terribile il freddo e la fame rispetto alle botte che vengono inflitte dai tedeschi ai prigionieri, perchè alle botte ci si abitua ma non alle sofferenze fisiche. Negata la pietà, l'amicizia, non si ricorda più nè la religione, nè gli ideali o i progetti da portare avanti. Non voglio usare parole vuote rindondanti, perchè il dramma da solo nella sua crudeltà rimbomba in ogni angolo.
Ho immaginato di essere lì accanto al protagonista, agli altri prigionieri, ma non sono riuscita a cogliere tutto l'orrore dell'accaduto.
Credo che soltanto chi l'ha vissuto o ha avuto qualche parente deportato nei campi di concentramento potrà soltanto ricordare nella maniera giusta e cercare di far capire agli altri che cosa è stato. Soltanto chi ha avuto vicino qualcuno di molto caro che ha sofferto può veramente combattere tutti gli orrori che continuano nel mondo. Gli auguro soltanto di incontrare e avere come amici chi come lui abbia gli stessi sentimenti verso le crudeltà.
Non sono io certo la persona che potrà dire cose diverse da quelle già scritte e commentate o aggiungere osservazioni nuove. Ogni capitolo, ogni pagina, ogni riga od ogni parola è solo e unicamente un dramma nel dramma. Non è un libro scaturito dalla fantasia di un uomo, ma la storia vissuta da un uomo o meglio da milioni di uomini in pochi anni.
Si deve soltanto cercare di capire il perchè è nato tutto questo, quale follia umana a portato ad uno sterminio di decine di razze e l'accanimento soprattutto verso i propri simili anche se di genia diversa.
Il mio appello? Solo e unicamente far in modo che non esistano più orrori simili.
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