SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.


per info:gold.indi@gmail.com

martedì 22 settembre 2009

L'EREDITA'

(di Lorena B.)

E' possibile accorgersi che dentro di me sta nascendo un ricordo nuovo?
Qualcosa che avevo dimenticato?

Mi sto avvicinando al mio destino e ogni giorno i ricordi dei tempi che furono si faranno più vivi e più pressanti.

Vengo chiamata LAMIA e chi lo fa lo sussurra come una parola dolce.
Poi mi scontro con persone che mi dicono che mangio i bambini, che bevo il sangue degli uomini, che appartengo alla categoria dei Druidi dove veniva pronosticato il futuro attraverso sacrifici umani,
E chi l'ha detto? La casta alla quale appartengo era l'elite degli intellettuali.
La tradizione orale era la nostra forza, il nostro credo. Niente di scritto per non perdere la dolcezza e il suono delle emozioni che volevamo trasmettere attraverso i racconti le poesie le storie dei nostri eroi nelle battaglie.
Leggete una poesia! L'animo suonerà attraverso corde diverse se la sentite declamata o letta con gli occhi. La musicalità delle parole, l'inflessione della voce, i movimenti del viso e lo sguardo degli occhi ora abbassati ora dritti a pentrare l'anima dell'ascoltatore.
Ci tenevamo per mano mentre uno di noi parlava o declamava la sua opera o la sua filosofia. Era bello sentire il fremito delle mani di chi mi era accanto, come ognuno percepiva e fremeva più o meno al suono delle note della voce.
Ogni volta ci scambiavamo di posto per avere altri contatti altre sensazioni.
I nostri incontri nei boschi in riva ai laghi erano una nota di serenità.
Chiudevo gli occhi e immaginavo.
Il toccare gli alberi, le rocce era trarre forza da loro. Dove non ci sono rocce le abbiamo portate e ognuna diversa perchè ognuno di noi veniva nominato come custode di ognuna di esse.
L'assegnazione era semplice: l'ultimo arrivato aveva in eredità la roccia più grande, per ricordare che, anche se era nuovo, non era meno importante di un altro che faceva già parte del gruppo.
Il più anziano, quello che conduceva al luogo del ritrovo e cominciava con indicare come si sarebbe svolta la cerimonia, veniva invitato ad andare verso la roccia più piccola.
Quando eravamo di fronte gli uni agli altri non esistevano differenze di sesso. I nostri abiti lo dimostravano: tutti bianchi con cappuccio e un cordone alla vita, calzari ai piedi, capelli lunghi per tutti, uomini e donne.
Vivevamo e ci relazionavamo in un regime di parità.
PARITA'!
Parola di difficile comprensione, ho cercato di farla capire, ma mi si è opposto un rifiuto enorme adducendo come scusante che l'uomo è un conquistatore e che quindi la donna deve essere conquistata, ma questo termine vuol dire sottomettere!
Io non posso essere domata!
Io sono nata prima di Eva, io ho generato la razza umana che si è dispersa per il mondo. Sono diventata la Dea Madre il cui ventre ha dato la vita a migliaia e migliaia di anomalie. Esseri umani che hanno ucciso e massacrato altri esseri umani.
Adesso alcuni gruppi seguono le nostre idee, ma da dove attingono le loro fonti se la nostra cultura è sempre stata orale?
Siamo stati a fianco di re, re noi stessi, noi stessi medici che hanno sconfitto malattie e per questo ci hanno accusato di stregoneria. I segni che tracciavamo nella sabbia l'hanno interpretati come segni maligni per arrecare morte e distruzione.
Noi siamo stati gli eletti per tutta la nostra vita. Avevamo rispetto onori e la gente ci amava. E' bastata l'invasione di un popolo per decretare la nostra fine.
Io non sono mai stata sottomessa: io la LAMIA, la regina! ma sono identica al ragazzo di sedici anni che si è unito a noi la settimana scorsa, uguale al soldato che ha ucciso i miei compagni.
I nostri raduni erano fatti soltanto perchè tutti noi imparassimo quello che sapevano gli altri, per non perderlo. E la scelta di nuovi adepti veniva considerata dai più come un voler tenere chiuso il nostro gruppo.
Ci hanno definito sacerdoti, ma non lo siamo. Se guardiamo dall'alto noi stessi siamo è vero un tempio dove viene conservato il bene più prezioso che abbiamo, il nostro intelletto.
Non tutti hanno il dono della memoria, della poesia, della tragedia, del raccontare con il giusto pathos l'epopea di eroi che combattono contro mostri dei boschi o contro creature spaventose che vivono in fondo al mare.
Solo i sommi fra noi hanno dentro di sè il cuore per il racconto di gesta di invasori che distruggono le nostre genti e sottomettono donne bambini vecchi. Noi siamo capaci di leggere nelle erbe il modo per curare i morbi più spaventosi, noi leggevamo nelle stelle il nostro destino e ci tramandavamo le gesta dei nostri padri venuti dal cielo.
Se l'imperialismo di un popolo che conquista per affermare la propria supremazia deve prendere il sopravvento, qual'è la strada che percorre giusta o sbagliata che sia?
Sempre e solo quella di annientare la classe degli intellettuali, dei poeti e dei vati, degli uomini di medicina. Non siamo sacerdoti, non pratichiamo arti magiche, o riti demoniaci, ma siamo i possessori e i custodi dei segreti più grandi dell'universo. Siamo i tabernacoli del sapere.
Le nostre idee che accompagnano le parole che ricordano chi siamo e come siamo vissuti, la grandezza dei princìpi che ci hanno condotto attraverso le terre e i fiumi a formare una popolo che possa abitare una terra, questo è il vero pericolo per il conquistatore.
Conosciamo ogni albero della nostra foresta ad ognuno abbiamo dato un nome, tracciamo una mappa come fosse un codice per identificarli e non dimenticarli.
Prima di cominciare i nostri raduni passeggiamo toccando le rocce gli arbusti che diventeranno grandi gli alberi, che ci proteggeranno con la loro ombra che ci nutriranno con i loro frutti.
Non siamo presenze estranee perchè anche gli animali non fuggono e gli uccelli non smettono di cantare. Ogni tanto mi fermo davanti ad un ramo grande frondoso e a lui racconto la mia storia.
Costretta per l'eternità a rigenerarmi ogni 105 anni accoppiandomi con un solo uomo, l'UNICO.
Nella vita posso avere molti amanti ma ad ognuno solo il corpo, ma non il mio cuore.
E solo quando il mio cuore comincia ad amare ecco il miracolo: lui viene a me per sempre.
Il mio racconto è fatto di tempi passati e tempi presenti.
Nel ricordo spesso non distinguo se è ora od è stato. In me è vivo il ricordo di ogni cosa. Mi ritrovo sola adesso a nascondermi per non essere riconosciuta e perseguitata. Non più amici come un tempo. Tanti pensano di sapere e tanti percepiscono, ma la verità è lontana ai più.
Io sono nata nella notte dei tempi, molti mi hanno confusa chiamadomi con nomi strani e mi hanno accusato di atti innominabili.
Ma nessuno conosce la vera LAMIA. Io sono amore, io sono dolcezza, io sono carità, io sono passione fra le braccia dell'UNICO, io sono pensiero io sono l'universo perchè è nato da un atto d'amore. Niente in me è crudeltà, niente è orrore.
Sono stanca. Quanto ancora dovrò peregrinare su questa terra ed aspettare, nascondendomi.
Devo con rammarico leggere i libri dove i Greci e i Romani hanno travisato le nostre azioni e sistematicamente hanno inventato bugie.
Ci hanno sterminato lentamente ma in maniera costante. Hanno messo contro di noi i nostri stessi fratelli, ci hanno perseguitato e massacrato.
Le tuniche bianche degli altri del gruppo si sono macchiate del sangue delle loro ferite. Ho visto la crudeltà negli occhi di chi ci ha ucciso.
Ho assistito impotente a tutto, riparata anzi no protetta e bloccata dai rami di una quercia dove mi si era impigliata la tunica. Essa ha aperto il suo tronco per nascondermi e ha calato le sue fronde più impenetrabili davanti all'apertura. Ho toccato con le mani il suo legno, con i piedi nudi la terra per assorbire il coraggio e guardare. Se avessi chiuso gli occhi non potrei custodire dentro di me lo scempio, l'orrore che ne ho ricavato da quella crudeltà.
Noi che vivevamo in pace e in armonia con la natura che da essa attingevamo la nostra forza e il nostro sapere con l'osservazione delle sue manifestazioni. Insieme a lei abbiamo scoperto i più grandi segreti del mondo che ci circonda. Alla vista di un fiore il nostro cuore si è riempito di gioia. In essa ho trovato la grandezza dei miei segreti e la conferma alla vita.
Da principio pensavo di custodire "cose" da tramandare ad un'altra me stessa, ma il tempo mi ha fatto capire che niente e nessuno prenderà mai il mio posto. Io mi rigenererò ogni volta che mi è concesso e sarò l'unica custode dell'umanità, dei più grandi segreti dell'uomo.
Strada ne è stata percorsa, tanta e tanta gli uomini ne percorreranno, ma il loro cuore è chiuso, è chiuso all'amore e senza di esso nessun segreto sarà mai rivelato ai loro occhi, agli occhi della loro mente. La loro conoscenza li porterà lontano verso mete inimmaginabili, arriveranno a sfiorare la vita, ma la vita rifuggirà da loro in eterno.

Io sono custode della verità e in me scorre la vita.

Aspetterò ancora, ma quanto?
Ancora nascosta ancora in silenzio... ancora da sola per quanto tempo ancora?
Solo l'UNICO mi può ancora salvare, con un atto d'amore, ridandomi la vita eterna e rivivendo in me lui stesso.

2 commenti:

  1. Stat rosa pristina nomen, nomina nuda tenemus ... una pagina che ti prende il cuore !

    RispondiElimina
  2. Rosa que al prado, encarnada,
    te ostentas presuntuosa
    de grana y carmin bañada:
    campa lozana y gustosa;
    pero no, que siendo hermosa
    tambien seras desdichada.

    Juana Ines de la Cruz

    RispondiElimina