
È qualche giorno che cerco fra i miei libri l'ULISSE di Joyce e ... non riesco a trovarlo.
Possibile che un libro sia così permaloso?
È completamente sparito. È vero che in questi giorni ho preferito la lettura di altri testi, ma l'ULISSE per me è la sfida a qualcosa. Lo vedevo come un compagno di viaggio, perchè la cosa più bella che ho capito è che ogni libro è UN VIAGGIO.
Ogni volta mi preparo ad entrare in un territorio sconosciuto, non porto bagaglio perchè acquisterò quello che voglio ad ogni pagina che sfoglierò e che diventerà parte della mia esperienza letteraria.
Sono un viaggiatore e un esploratore. Ogni approdo (libro) diventa il punto di partenza per una nuova avventura (libro).
Mi sento Ulisse nel suo navigare verso terre sconosciute, la sua sete di sapere di fare suo quello che altri non conoscono.
Molte volte ho pensato che la mia parte maschile, la costola, quello che è diventato Adamo, a me non è stata tolta.
Quando si parla di esplorare curiosare immergersi nell'ignoto sono sempre al primo posto.
Ma se per una volta mi sono distratta, perchè questo libro deve essere così insofferente?
Ora devo avere solo la pazienza di aspettare che si calmi e ritorni fuori. Ho pensato di mettere qualche esca.
Perchè so che anche lui è curioso come me di sapere a che punto sono arrivata.
Il suo viaggio è come il mio, non finirà mai. Ogni libro conosce gli altri libri che sono stati e che saranno.
Avete mai pensato perchè partendo da un testo andiamo a cercarne altri come fossero fra loro legati come una catena?
Ho sempre con me Dante con la Divina Commedia, Amleto, l'Odissea, la Bibbia.
Ma adesso pensavo che potrei aggiungere IL MULINO DI AMLETO e IL LIBRO DEI LIBRI PERDUTI.
Chissà come va a finire.
Buon pomeriggio
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