SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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lunedì 13 dicembre 2010

OROSCOPO 2011: CAPRICORNO


Nati dal 22 Dicembre al 19 Gennaio

Il 2011 sarà un anno di radicali trasformazioni, magari difficili da accettare, ma certo impossibili da disconoscere. Questo, soprattutto perchè lo inizierete con Saturno ancora in Bilancia, decimo settore del vostro cielo e Giove nel segno dell'Ariete, in quadratura al Sole fino a Giugno. Decisamente non avrete tante possibilità di fuggire agli impegni pressanti che lavoro e famiglia vi presenteranno. Tante certezze su cui avete sempre contato, vacilleranno e da Marzo, quando anche Urano raggiungerà Giove, è possibile che anche i più ostinati conservatori fra voi, capiscano finalmente che certe situazioni non possono essere più condotte con metodologie sorpassate o secondo regole ormai desuete.
Quindi preparatevi ad aprire mente e cuore verso nuove modalità ed a visioni più ampie del vivere i rapporti con il partnere, i familiari ed i collaboratori.
Chi saprà trasformarsi letteralmente, potrà cominciare a raccogliere nuovi succosi frutti già da giugno, quando Giove si sposterà nel segno del Toro, quinto settore del vostro cielo, facilitando conquiste, nuovi amori e garantendo successi e gratificazioni inimmaginabili.
Mettetevi d'impegno dunque, per fare chiarezza dentro e fuori di voi e prendete le decisioni per la vita privata e professionale, che non possono essere rimandate ulteriormente. Se proprio non ne potete più di un rapporto a senso unico, o asfittico, agite con coraggio, senza trascinare nulla. L'Estate vi troverà rinnovati più socievoli ed ottimisti, pronti ad accettare anche le nuove sfide professionali, che vi proietteranno verso ambiziosi traguardi.
Gli ultimi quattro mesi di quest'anno, non certo facile ma decisamente costruttivo, vi troveranno determinati e rinnovati.

domenica 12 dicembre 2010

OROSCOPO 2011: SCORPIONE


Nati dal 24 Ottobre al 21 Novembre

Giove, che vi ha accompagnato per parte dello scorso anno, si muoverà in Ariete, fino a Giugno, poi approderà in Toro, all'opposizione del vostro segno. Potremmo facilmente dividere l'anno in due semestri distinti, sarebbe scontato, ma per nulla esatto.
Certamente, la prima parte del 2011 sembrerà più promettente e facile da gestire, per chi tra di voi amasse poco le sfide, dato però che di tutto vi si potrà accusare tranne di essere dei timorosi o tremuli fifoni, è vero l'esatto contrario. Sarà la vita affettiva a regalarvi emozioni intense, quanto inaspettate, soprattutto se appartenete alla terza decade, toccati dal dinamico transito, che l'irruente Urano, compirà nel segno dei Pesci, fino i primi giorni di Marzo. Potrà capitare che i più sonnolenti, chi per non affrontare scelte difficili e significative, l'anno passato si è accontentato di sopportare una storia al capolinea, già dai primi giorni del 2011, non sopportino più la situazione e senza por tempo in mezzo si decidano al gran passo.
Sarà una Primavera di grandi rinascite un po' per tutti e la voglia di sperimentare nuove emozioni, sarà quanto mai viva e vivace. Poi però, da Maggio a Luglio, rischierete di cadere vittime del vostro stesso gioco, rimanendo imbrogliati in una relazione che, pur iniziata all'insegna dell'avventura,rischierà di tramutarsi in qualcosa di molto coinvolgente. Attenzione quindi, se già siete in coppia, il rischio di combinare pasticci è forte.
L'Estate sarà un po' sorniona, ma a Settembre sarete di nuovo in pista, per vincere nuove avvincenti sfide anche in campo professionale, se ad Ottobre non chiederete al destino troppo, certamente arriverete a fine anno soddisfatti, alla faccia di Giove opposto!

sabato 11 dicembre 2010

OROSCOPO 2011: TORO


Nati dal 20 Aprile al 20 Maggio


I primi due mesi del 2011 vi vedono penalizzati dal transito di Marte in Acquario, vicino a Nettuno, che potrebbero riservarvi qualche spiacevole sorpresa nel campo del lavoro. Evitate soprattutto se siete nati nella terza decade del segno di dare per scontato tutto ciò che vi giunge all'orecchio e non entrate in rotta di collisione con colleghi o superiori.
Sarà la Primavera a suonare la carica un po' per tutti, soprattutto nel settore affettivo. Con l'arrivo della bella stagione vi risveglierete dal torpore dei sensi, che vi farà vivere i primi arbori del 2011 in una sorte di letargo.
Inizierà allora la vostra bellissima corsa verso traguardi rilevanti e clamorosi successi.
Sarà una corsa a perdifiato che da Giugno, con l'ingresso di Giove nel segno, vi vedrà vincenti e convincenti.
La vita affettiva si riscalderà e regalerà sorprese graditissime alle coppie consolidate. Si rimbocchino le maniche e vivano tutto con rinnovato ottimismo soprattutto i nativi tra di voi che escono dal tunnel oscuro della disillusione, patita magari per la conclusione di una storia che ha regalato più amarezze che felicità.
Siate pronti e aperti verso le dolci occasioni che il destino e gli astri favorevoli metteranno sulla vostra strada.
L'Estate si presenta quanto mai malandrini e golosi come siete di tutti i piaceri, non faticherete certo a trovare gustose prede da divorare.
Anche la vita professionale, dopo un avvio difficile ricomincerà a regalare grandi soddisfazioni in modo particolare a chi avrà il coraggio di chiudere certe strade infruttuose per cominciare a gustare di nuovo.
Seminate su terreni inesplorati e a fine anno farete un raccolto molto ricco.

venerdì 10 dicembre 2010

OROSCOPO 2011: LEONE


Nati dal 23 Luglio al 22 Agosto


Vi affacciate al 2011 con grinta e tanta voglia di continuare il percorso soddisfacente che avete compiuto nell'anno appena chiuso.
Certo il 2010 a tratti vi è costato grossi sforzi e grandi sacrifici, ma non potete disconoscere che vi ha regalato autentici colpi di fortuna! Rallegratevi e mantenete intatto il vostro giocoso ottimismo, perchè oltre a godere ancora dell'influsso di Saturno in Bilancia, per ben sei mesi avrete Giove in trigono al Sole, nel vostro nono settore astrologico. Certo saranno mesi ideali per aprire gli orizzonti della mente o per allacciare trattative d'affari importanti. Ma nemmeno Giove vi proteggerà dalle insidie che Gennaio e Febbraio, Maggio e Giugno vi riservano soprattutto per la vita sentimentale.
La gelosia vi farà vedere "rosso" e accecati dalla rabbia potreste vedere rivali in chiunque. Ma attenti anche a come vi muovete perchè potrebbe essere il partner a tramutarsi in inquisitore!Marte particolarmente insidioso in quei periodi inoltre potrebbe rendervi intollerabili verso le richieste di chi vi ama e troppo aggressivi nell'esprimere i vostri desideri. Si preparino, quindi anche le coppie più solide a vere bufere, ma se sapranno resistere e con intelligenza e diplomazia sapranno trovare l'accomodamento ideale, si rifaranno di tutto già dall'Estate. Quello sarà il periodo ideale per allargare la famiglia, o progettare investimenti importanti per l'abitazione, in barba al solito Giove già in Toro.

Non perdete la calma in Ottobre, mese particolarmente insidioso per il lavoro, perchè gli ultimi due mesi dell'anno, vi offriranno su un piatto d'oro occasioni imperdibili, per crescre e migliorare e vi troverete con le stive colme ed i guadagni in crescita!

giovedì 9 dicembre 2010

BOLOGNA... LA TORRE DEGLI ASINELLI



Oggi Bologna... la dotta.

Giornata di tutto relax, ho deciso niente corse niente autobus ma una sana passeggiata a piedi nel centro della città.

I portici poi sono magnifici da un lato all'altro della strada si può stare ore a guardare i negozi.

Librerie sinceramente non ne ho trovate molte, ma l'appellativo di "dotta" ce l'ha da secoli!

Arriviamo vicino a Piazza Maggiore mia figlia è su di giri vuole rivedere le Torri.

Ci avviciniamo convintissima di passare oltre e andare a vedere qualche museo: la giornata è lunga e non ho fretta.

...mamma saliamo?..

... sono chiuse... vedi tutti i ferri di sostegno le impalcature dei lavori e poi se ci fosse gente si vedrebbe lassù in cima... sono chiuse...

SONO CHIUSEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!, mai e dico mai dire una cosa simile come fosse una realtà o una speranza.

Gli occhi dei bambini arrivano dove i nostri desideri non vogliono.

..è aperto guarda saliamo... prima che risponda ha preso le scale.

SCAAALEEEEE?????? cosine strette che non si passa nemmeno a spalmare i muri d'olio.

E poi ho un piumino nuovo color bianco sporco, e... non lo voglio sporcareeeee!

Al quarantesimo gradino rigorosamente di legno troviamo la biglietteria: una signora gentile in un angolino un metro per un metro.

Le solite domande le solite risposte.

Mia figlia molto incoraggiante... mamma non ti preoccupare quando ci sono i gradini che scricchiolano te lo dico così fai piano altrimenti non ti reggono...

Come non mi reggono? non sono mica un elefante? cos'è che inciderebbe sul peso? i capelli gli anni la cultura la paura che... ogni gradino sono sempre più in alto tanto crolla tutto e mi farò male molto male? cosa è pesante da non reggermi?

Poi comincio a chiedermi: perchè esistono le torri? ma quelli che hanno vissuto prima di me non potevano frustare gli architetti i muratori i i i i i ...... insomma quelli che volevano costruire una torre? portarli in piazza scuoiarli squartarli farli a pezzi metterli nell'olio bollente nella vergine di Norimberga appena avessero pensato ad una torre?

Non devo mica salire fino in cielo per giocare una partita a scacchi con Dio. Anche se avessi voluto adesso non ci penso proprio ad imparare a giocare a scacchi!

E poi non si sono mica accontentati di 100 scalini nosssssssssignore ne hanno costruiti la bellezza di 498.... q u a t t r o c e n t o n o v a n t o t t o... e li ho contati tutti in salita e in discesa.

Mia figlia voleva darmi un foglio con una penna per segnarli... non preoccuparti ho buona memoria me li ricordo tutti uno per uno, tutti qui dentro la testa...

Ogni giro delle scale controllavo che ci fosse un estintore. Niente! nella torre degli Asinelli gli estintori non ci sono. Mancanza di soldi dell'amministrazione comunale dimenticanza delle comuni norme di sicurezza oppure proprio non gliene frega niente tanto se prende fuoco che ci fanno quelli che salgono lassù con l'estintore? tanto crolla tutto!

Eh no! questo non me lo potete fare, nossssssssssssssignori!

Ci sono delle regole da rispettare nelle torri e non si può cambiare!

Gli estintori ci devono essere, avete messo le scale di legno rosicate traballanti scricchiolanti e consumate? ci vogliono gli e s t i n t o r i!

Come i p i c c i o n i!

Perchè nella torre degli Asinelli a Bologna non ci sono i piccioni? quel bel tanfo di escrementi che mi prende alla gola e non mi fa respirare? dove li avete messi? non c'è un piccione in tutta la città ma soprattutto non ci sono piccioni nella torre! li avete mandati tutti in Toscana a passare l'inverno?

E la p o l v e r e? quella bella polvere piena di acari che mi fa venire l'asma allergico e che prende alla gola e mi fa soffocare? perchè i gradini dal primo all'ultimo sono bagnati? perchè c'avete la nebbia? e che me ne importa! io voglio gli e s t i n t o r i la p o l v e r e e gli escrementi dei p i c c i o n i! e anche la c a m p a n a in cima che se crolla ci rimango dentro!

Insomma dal momento che mia figlia adesso ha deciso che in ogni città dove andiamo deve salire sulla cima della torre più alta e io non posso radere al suolo tutte le torri che ci sono in Italia allora voglio quello che mi spetta di diritto... le scale di legno i piccioni gli estintori la polvere e una campana.

Me l'avete fatto trovare una volta, lo voglio sempre! Il kit completo!

Prego provvedere immediatamente perchè la prossima torre sarà quella con gli alberi di Lucca!

mercoledì 8 dicembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (27)


Mi ripiego su me stessa ad abbracciare le pieghe che la vita mi ha costruito intorno.
Ricordi che appartengono solo a me e che moriranno con me.
Ricordi che vorrei si confondessero nella nebbia dell'oblio.
Mi manca una foto. Una semplice foto in bianco e nero. Quelle che col passare degli anni diventano color seppia. Che vengono consumate dalle labbra per quante volte sono state baciate o inzuppate di lacrime.
Tengo viva la memoria come fosse una foto. Un'immagine soltanto. Ma che voglio che sia viva fino a quando potrò.
Mi sembra di essere da alcuni anni sospesa in un limbo. Le mie giornate si riempiono di speranza o di dolore a seconda dei ricordi.

Un mare una spiaggia una montagna un prato una strada... niente di tutto questo.

Quante volte avrei voluto dire... lasciamo tutto andiamo via lontano in un posto dove solo tu sai che nessuno ci raggiungerà mai dove il tempo si fermerà nell'attimo in cui arriviamo e durerà per sempre.
Abbandoniamo tutto noi due soli finchè durerà finchè avremo da respirare l'ultimo respiro finchè l'occhio vedrà l'ultima nostra immagine... in cima ad una montagna a guardare il mondo sotto di noi. Un mondo che abbiamo lasciato alle spalle.
Soprattutto tu lascia i tuoi dolori le tue lacrime i tuoi pensieri i tuoi odi le tue vendette.
In cima ad una montagna a guardare il cielo ci sentiremo più vicini alle nuvole più vicini alle stelle la notte le toccheremo la testa senza più pensieri senza l'affanno del domani.
Dormiremo per terra il nostro materasso sarà l'erba il nostro guanciale i fiori che avrò raccolto per te.
La coperta il cielo stellato e la luna la luce per guardarmi nei tuoi occhi.
Il profumo della tua pelle le dita fra i capelli sfiorare la tua mano per poi trovarsi con le dita incrociate.
Per adesso... niente di tutto questo.

Mai chiedere l'impossibile ad una donna sarà capace di farlo, ma tu... methys... saresti capace di fare questa scelta?

domenica 5 dicembre 2010

OROSCOPO 2011


Anche quest'anno credo che farò felici molti lettori.

Ogni giorno cominciando da 10 Dicembre p.v. posterò le previsioni per l'anno 2011.

I segni zodiacali non seguiranno un ordine logico, ma come sempre saranno estratti a sorte.

Spero vivamente che ognuno trovi quello che il proprio cuore spera, ma... ricordatevi c'è sempre un ma in ogni cosa.

Quello che leggerete sarà soltanto un modo come un altro per dare respiro agli affanni.

Nessuna previsione mai potrà influire sulla vostra vita o sui rapporti che gli altri hanno con Voi.

Prendetelo come quattro risate in nostra compagnia.

Il mio augurio più sincero e vero è che la vita Vi sorrida e che non Vi gravi di troppi affanni.

venerdì 3 dicembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (26)


La voglia di piangere sta aumentando.

In testa solo poche parole... sopporta cuore ... la scelta di Ulisse.

Niente è più importante niente desta più la mia curiosità.

Parole dette frasi ripetute argomenti già trattati.

Non c'è stimoli nè a farmi conoscere nè a conoscere.

Vorrei che tutto si fosse fermato in un attimo eterno e durasse all'infinito... prima che tutto succedesse.

L'incertezza il non sapere più nessun contatto.

Quel filo invisibile che ci univa adesso si è interrotto. Davanti a me solo un vuoto che vorrei fosse riempito.

Mi è stato chiesto qualcosa ed io ho promesso che avrei mantenuto. Ma quanta fatica ogni giorno.

Ma...ma...

Non ci sono se... solo ma... come a contestare ad oppormi a qualcosa che non vorrei esistesse che non fosse mai avvenuto.

Qualcosa che all'inizio sembrava così breve e invece è passato il tempo.

Una lontananza un esilio una scelta... una scelta che implica l'avere coinvolto anche altre persone.

Soprattutto avere imposto agli altri la propria volontà la propria direzione.

Essere stata messa davanti ad un fatto compiuto contro il quale non esiste nessuna battaglia.

L'accettazione! io non sono pronta non lo sarò mai.

Non ho più pensieri non più opinioni, le scaramucce di prima le lotte verbali le domande la ricerca il divertimento di credere di essere stata brava.

Adesso solo la paura il non fidarsi più di nessuno.

Guardare con sospetto la folla intorno a cercare occhi che spiano presenze diverse che non dovrebbero essere lì.

Avere l'impressione spesso di essere osservata.

Portare avanti una vita normale con in fondo al cuore una speranza.

E le solite parole che si ripetono all'infinto sempre come a convincermi... accetta cuore... la scelta di Ulisse.

martedì 30 novembre 2010

LA FRASE PIU' FAMOSA...

PERUGIA... CHAGALL


Le poche barzellette che ricordo cominciavano tutte con ... Pierino.

Quello che mi è successo ieri non ha per protagonista il nostro ormai conosciutissimo e amato bambino, ma un uomo che conosco, occupa un posto importante: direttore di... e che è anche superlaureato.

Ho voluto giustificarlo pensando ad un lapsus froidiano (!).


Domenica sono andata a Perugia.
Nel Palazzo dei Priori è allestita una mostra che comprende anche quadri di Chagall.

- Dove sei stata ieri?

- A Perugia a vedere Chagall.

- Ma non era morto nel '80 ?
BATTUTA O LAPSUS???

venerdì 26 novembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (25)


Come dico spesso siamo sotto questo cielo e ogni pioggia ci può bagnare.
Se guardo indietro la mia vita è stata costellata di piccole sconfitte dovute spesso alle scelte che ho fatto io o che ho dovuto subire? Le conseguenze ci sono state e tutte affrontate in prima persona.
Poi all'improvviso può capitare di desiderare una cosa, programmare tutto prepararsi e all'improvviso il mondo che conosci nel quale sei immerso cambia totalmente.
Sono poco incline a parlare delle cose che mi appartengono.
Ho sempre pensato che dopo averlo detto che cosa mi rimane? Solo me stessa di fronte alla vita, me stessa di fronte ad un nemico che è molto più forte di me, che troppe volte si è divertito a giocare crudelmente.
Chi mi ha ascoltato dopo i saluti torna alla propria vita bella o brutta con i suoi problemi, e la pietà dimostrata nel momento del mio racconto rimane sospesa fra me e il vuoto che ha lasciato andandosene.
Qualche mese fa dopo alcuni fatti accaduti e che trovavano me non più disponibile ad accettare e subire, ma soprattutto il cambiamento che c'era in mia figlia, avevo deciso di separarmi... finalmente.
Non è mai facile prendere questa direzione. All'inizio forse non si crede che tutto possa essere sbagliato. Poi si entra in un'apatia, poi si passa la fase del forse ho sbagliato qualcosa, poi diventa decisivo essere convinti che noi non abbiamo mai sbagliato ma abbiamo dovuto convivere con dei comportamenti assurdi e illogici da parte dell'altro.

Può succedere che uno reagisce male quando gli viene fatto notare che le proprie azioni non sono state "corrette", ma il momento peggiore è quando intervengono altre persone che ti accusano di cose non fatte.
Se ognuno pensasse ai cazz.. suoi, soprattutto i parenti che poi non sono parenti!

Nessuno mai si deve permettere di interporsi fra due persone. NESSUNO MAI.

Se mi punti il dito e sono colpevole cerco di difendermi, ma se mi accusi senza che io abbia nemmeno pensato quella cosa allora divento una furia.
Quando due anni fa d'estate la situazione è diventata insostenibile in dieci minuti ho fatto le valige preso mia figlia e volata a casa mia immediatamente.
La decisione era presa senza ritorno.
Ho preparato con cura tutto: ho scelto i mobili per la nuova casa ho chiamato un omino di fiducia tuttofare per imbiancare l'appartamento e sistematicamente ogni giorno ho portato qualcosa. All'inizio i miei amati libri, poi ho alternato tutto dai vestiti gli oggetti utili e inutili gli accessori in cucina gli asciugami nel bagno le lenzuola le coperte per i letti i cappotti i maglioni....man mano che andavo avanti vedevo riempirsi le scatole e gli armadi.
Ho smontato e rimontato da sola scaffali mobiletti mi sono divertita ad usare o meglio imparare ad usare i vari attrezzi finora sconosciuti mi sono chiesta perchè stavo facendo tutto con una calma serafica. Non sono mai entrata nella sfera della contentezza su di me incombeva sempre una vita fatta di rinunce di gite non fatte pizze non mangiate amici non avuti responsabilità non cercate.
Guardando indietro a quanto mi era stato proibito ho scelto una vita diversa per mia figlia: ho deciso che lei non avrebbe dovuto subire una vita sospesa, trovarsi nella condizione di dover fare una scelta drastica.
La mia fatica i miei sforzi avrebbero dovuto avere un risvolto diverso per lei.
Un piatto della bilancia doveva appesantirsi di cose belle. Quante volte mi sono chiesta se riusciamo mai a dare veramente tutti noi stessi ai nostri figli.
Anche se sono individui diversi e so già che nessuno percorre mai la stessa strada vorrei soltanto indicarle il modo giusto o almeno spero sia quello giusto per affrontare la vita. Le sto passando metodi di valutare le cose una visione della vita più staccata un autocontrollo che è difficile a questa età.
Lei si lamenta sempre che sono troppo severa brontolo in continuazuione che pretendo troppo. Non m'interessa devo farlo adesso. La sto accontentando in maniera adesso più serena rispetto a prima mi sono resa conto che ho più spazio per tante cose, anche una passeggiata la sera prima di cena.

E nei momenti difficili mi parla e chiede consigli.
... mamma devo dirti sempre tutto?...
... no è giusto che anche tu abbia i tuoi segreti... anche se ci sono cose che sembrano segreti ma non lo sono...
e giu allora a spiegarle in maniera semplice la pedofilia il bullismo ecc.

Vorrei avere un giorno tutto per me sola. Un giorno senza dover decidere, chiudere gli occhi e avere qualcosa solo per me senza dovermi sempre mettere da parte e rinunciare.

Poter parlare con qualcuno qualche volta senza essere accusa di volere un "fidanzato".
Senza doveri senza dover spiegare senza dover sempre passare per una mamma severa brontolona senza essere guardata con compassione... vorrei un giorno in cui IO SONO SOLO UNA DONNA e basta.

Perchè il senso comune della stupidà mi deve condannare per questo mio desiderio?

giovedì 18 novembre 2010

LUCCA...COMICS


Ho deciso di andare a Lucca.
Prima volta a vedere Comics.
Primo problema trovare la biglietteria.
Con qualche bugia e un gran sorriso riesco a pagare la metà del biglietto.
Comincia il viaggio attraverso i vicoli di questa bellissima città.
L'impressione che ho è quella di una cattiva organizzazione ma è la prima volta come posso giudicare e paragonare?

Mentre giro per gli stands ascolto chi mi sta vicino e vengo a sapere che bisogna mangiare prima di mezzogiorno altrimenti diventa difficile anzi no impossibile trovare qualcosa.

Alle dieci e mezzo compriamo dei panini... 5 euro l'uno! Mentre li incarta li guardo bene per vedere dove sono stati nascosti i diamanti!

Mia figlia con la sua amica vogliono un disegno sul viso. Storgo la bocca perchè ho paura che i colori possano causare allergie alla loro pelle. Ma i bambini è difficile che capiscano e mi lascio convincere.
Poche pennellate date con mano malferma e mi trovo a pagare... 4 disegni (veramente sono solo due linee intrecciate!)... 10 euro...
Rimango impassibile, pago e mi chiedo come mai a me per 25 anni mi hanno obbligato ad avere un registratore fiscale!

Le bambine sono felici perchè anche senza maschera si sono immerse nell'atmosfera.

Per le strade non ho l'impressione che ci siano ragazzi mascherati come i personaggi dei fumetti, ma piuttosto una gran pagliacciata: ognuno vestito con quello che ha trovato in casa o al mercatino dell'usato!

Entriamo negli stands: giornalini gadgets magliette musica adesivi pupazzi di peluche e non so che altra diavoleria vendono.
Il bagno di folla aumenta, comincio a sentire odore di ragù: le persone cominciano ad odorare anzi no a puzzare di sugo di carne.
Comincio anche ad avere le visioni la testa mi gira riesco ad uscire con la scusa di andare a prendere un caffè.... se non prendo un caffè bambine entro in crisi di astinenza e non capisco più... e ritorniamo a casa... parole magiche!
Vado sempre in un'enoteca: il barman è carino gentile mi riconosce sempre anche a distanza di mesi. Come si fa a non riconoscermi?
Anche se volessi nascondermi la mia figura e il mio modo di fare rimangono impressi.
Corre verso una macchinetta minuscola mi porta un caffè che ancora a distanza di tanto tempo non riesco a definire. Servizievole e premuroso con le bambine. 
Usciamo altri stands.
Ricominciamo a girare... fuori dentro dentro fuori.
Ci hanno messo una strisciolina di carta arancione al polso per non avere problemi con i controlli. La guardo più volte cercando un numero come se mi avessero marchiato! 
Le persone aumentano e ricomincio a sentire sulla pelle "un bagno di folla". Detesto la confusione, ma ho promesso a me stessa che avrei curiosato senza polemizzare.
L'odore di ragù sta diventando sempre più insopportabile.
Non è che esce fuori quando i miei istinti primitivi e cannibaleschi vengono repressi e allora salgono prepotentemente in superficie?
Dopo un paio d'ore propongo di fare una visitina alla Torre delle Ore nel centro della città.
Ci sono già stata ma ci ritorno volentieri.
Appena entro il custode (?) mi fa un gran sorriso.
...le bambine hanno dieci anni...
Mi ricordo all'improvviso che i gradini sono tanti e restaurati in maniera veramente orrenda.
...mi mette pensiero salire fino lassù, ma ho promesso che le avrei portate qui...
...mi guarda con l'occhio porcino... non importa che lei salga può aspettarle... si mette a sedere qui... e mi indica le sue ginocchia.
Faccio la carina... ma lo sa che lei potrebbe essere mio figlio?... non credo! quanti anni mi da...
Mai dire ad un uomo l'età che dimostra potrebbe essere controproducente... trenta... molto buona, ne ho quaranta (a me sembravano di più!)... potrei essere sua madre... (mi guarda, sorrisino porcino)... si può fare...
Cosa si può fare? I miei pensieri pensano ad una corda per impiccarlo la mia bocca sta zitta per non inveire... le bambine sono sole...  
Comincio a salire. Ogni gradino penso che le gambe vanno senza problemi, le ginocchia elastiche però! la schiena non mi fa male. Ma quando arrivo al 50° gradino in un angolo l'estintore rosso mi sembra un fungo, l'Amanita muscaria, la specie più velenosa.
Continuo a salire, all'improvviso ho la tentazione di inginocchiarmi in quei gradini polverosi rotti e traballanti e gridare al miracolo.
Ho visto Fantozzi vestito da arcangelo Gabriele insieme ad un altro Fantozzi che sembra s. Pietro e il dio Hermes con le alucce sulle testa da dove è sbucato?
Alzo timidamente la testa non vedo la fine della scala.
Andiamo bene! se sono a metà e ho le visioni quando arrivo lassù avrò il cervello senza ossigeno in completa ipossia, altro che visioni! mi metterò a volare.
Gli ultimi gradini non li ricordo sono in trance completa sono convinta anzi no sicurissima che non sto respirando.
L'odore degli escrementi di piccione accompagnato alla polvere che ormai mi ha invaso i bronchi fanno da padroni.
Finalmente arrivo e il piede ha un attimo di incertezza perchè cerca ancora gradini.
Focalizzo un uomo, mi guarda non so se sono stravolta ma sicuramente gli sono sembrata strana.
Nella mia testa rimbomba soltanto una vocina... ogni scalino in più sarò più in alto e se crolla tutto ogni volta mi farò più male...
Panorama bellissimo non molto spazio tanto che ad un certo punto mi trovo sotto una delle due campane.
... pensate bambine se la campana cade rimango dentro...
Non so se è l'altezza o le visioni o il mio carattere ma l'unica cosa che continuo a pensare è che se crolla tutto mi faccio male molto male.

Le bambine vedono da lontano una torre con gli alberi sopra... mamma andiamo là?... subito?... sì... mi hai guardato mi hai guardato bene? e secondo te io ce la faccio a salire lassù in cima adesso fra pochi minuti dopo che siamo scesi da qui (prima che crolli tutto naturalmente!)? la prossima volta che veniamo a Lucca ci andiamo di sicuro... allora la prossima volta che ritorniamo andiamo qui e là... no forse non ci siamo capite, una sola torre per volta... ho bisogno di respirare e far passare un po' di tempo per dimenticare gli scalini che ci sono da salire, anzi ora che scendiamo li contiamo...

Morale della favola alla fine della discesa (per chi è curioso sono 207 scalini traballanti e insicuri) quando ho visto l'uscita non solo sono stata contenta ma ho pensato che forse potevo anche accettare "il posto a sedere" che mi era stato offerto!

Mi sarei risparmiata per ogni gradino che ho salito... tanto crolla tutto mi farò molto male... e per ogni gradino che ho sceso... tanto crolla tutto mi farò meno male...

Arrivederci alla prossima!

venerdì 12 novembre 2010

Auguri e auspicio - Nodo Infinito



Il nodo infinito, simbolo nella tradizione tibetana di eternità, rappresenta l’intreccio fra amore e armonia, evoca inoltre i reticolati di fili multicolori ritualmente impiegati per ospitare, o per "imprigionare", le divinità terrifiche.  Ma il nodo infinito è anche lo scorrere della vita nella sua sequenza di attimi felici, di momenti tristi, di normalità.  E’ il ciclo delle energie che non si perdono mai, semplicemente si trasformano. 
 E’ l’inizio e la fine di cui non si vede il confine.  E’ molto altro ancora

Auguri  Giada

sabato 6 novembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (24)


- Vi è mai capitato di viaggiare durante la vita con gli imbecilli e i saccenti?
Io mi sono sentita chiusa come in uno scompartimento ferroviario senza aria condizionata a 50 gradi e aria insufficiente per respirare.
Cominciare a pensare che eliminare qualcuno forse era la cosa migliore?

- Ho capito che ci sono uomini che hanno tanti complessi tante paure molti più di me e che per difendere la propria solitudine (perchè non hanno altre vie di uscita) tengono lontano chi gli sta vicino, chi li ama.

- Avevo un amore mi dava tutto, il tempo mi ha derubata della mia anima.
Ho scritto le cose più belle e adesso non trovo più niente dentro di me.
Sparito tutto cancellato, non più un seme da far germogliare nè una scintilla di vita per sperare.
Solo un gran vuoto e sono spaventata.

- Nella vita ho conosciuto e camminato insieme a uomini importanti.
Li ho sostenuti ascoltati consigliati nei momenti di crisi quando sentivo che potevano mostrare la loro debolezze e non dovevano.
Dietro ogni uomo importante c'è sempre una grande donna... dicono.
Sarà! perchè allora non ho mai camminato al loro fianco?

- Ogni uomo vuole darmi la felicità.
Che cos'è?
Roba che se magna?
La mette sotto il bichiere la fatina dei denti?
Uno dei gironi dell'inferno dantesco quello dei creduloni?

- Sorridi alla vita che la vita ti sorriderà.
Come mai allora ho sempre e solo visto la sua faccia incazzata?
Forse le mie battute facevano schifo?

- Quanti errori commette una donna?
Ti amo mi manchi oggi ci sentiamo?
vorrei essere con te vorrei un figlio da te... quanti?

- Perchè il mio viso non si decompone?
Perchè non vengono queste rughe?
Ricordo che il capitano Achab urlava alla balena... vieni a me, mostrami la tua faccia rugosa...
invidio Moby Dick!
Voglio una ruga...
La prima che nascerà festeggerò con il "ruga-mese"!

- Ho riletto qualche racconto scritto un po' di tempo fa. Non mi appartengono più.
Sono stati miei finchè non li ho dati agli altri. Ho trovato solo scheletri:
l'anima intorno alle parole è stata mangiata.
I lettori si sono nutriti di parole. Delle mie parole.

- Regola numero uno: dire sempre ad un uomo che ha ragione.
Stringete i denti non cedete.
Ne guadagnerete nel tempo del rapporto: invece di chiudere subito andrete avanti ancora qualche giorno.

- Come allontanare un uomo?
Dirgli che sono la Lamia la regina delle streghe e che mangio i bambini e succhio il sangue dei giovani uomini.
Se chi ascolta ha meno di cinquant'anni sono tranquilla: il risultato è assicurato.

- Risposte di uomini a cui avevo detto che sono la Lamia...
- Il mio sangue preferisco darlo all'AVIS.
- Mi porterò dietro un sacchetto di sangue per sicurezza.
- Ma io non sono un giovane uomo...

- Se poi conoscete un uomo che rasenta i 130-140 kg non potete chiamarlo caro amico meglio molto meglio mio succulento amico.
Si scioglierà tutto e forse perderà anche qualche taglia.
Se dopo gli dite che siete la Lamia vi risponderà... ma allora mi vuoi mangiare davvero?... con la faccia terrorizzata.

- Il mio vecchietto mi ha detto: "Non sono geloso".
Ed io ho storto la bocca.
Oggi mentre eravamo insieme ho ipotizzato:"... mi hai detto che non sei geloso, posso andare allora anche con un altro!"
" L'ho detto, ma se ci vai m'incazzo di brutto!"
Lui non se n'è accorto ma io ero contenta.
Basta poco per far felice una donna.

- Ho sempre chiamato i miei libri... i miei amanti.
L'altra sera quando ho detto ad un uomo che dovevo andare a letto perchè non potevo far aspettare i miei due nuovi amanti... mi ha guardato con occhio porcino.
Ho dovuto usare tutto il vocabolario più uno etimologico per convincerlo che erano solo pezzi di carta.

venerdì 5 novembre 2010

Santi Correnti - “Torna parrinu, e sciuscia”



Non l'ho mai stimato per certe prese di pensiero, ma devo ammettere che era un Siciliano e oggi di Siciliani ne restano pochi.
Ricordo

Il Chiarissimo Professore Santi Correnti (Riposto, 1924 – Catania, 27 agosto 2009) è stato uno storico italiano.
Si è dedicato prevalentemente alla Storia della Sicilia. Fu professore alla Normale di Pisa, direttore dell'Istituto Siciliano di Cultura Regionale e della Rivista Storica Siciliana. Professore dal 1970 al 1996 presso l'università di Catania, dove ha creato la cattedra in Storia della Sicilia. ben 92 sono le opere storiografiche pubblicate.
Nel suo libro “leggende di Sicilia”, edito da Longanesi, l’esimio prof. Correnti scrive che il detto “torna parrinu e sciuscia” (Torna prete e soffia),che si adopera quando si è importunati da richieste assillanti e sgradite, o quando in una discussione si ripetono noiosamente gli stessi insulsi argomenti, è nata da una leggenda plutonica, relativa ad una “truvatura”, di San Pietro Clarenza (Catania). In questo paese etneo, di tesori nascosti, secondo le leggende locali, ce ne sono almeno tre: quello dall’altarino di San Leonardo, quello della contrada Santa Margherita, e quello che sarebbe nascosto dentro il cosiddetto “Palazzazzu”, una  vecchia dimora dei principi Clarenza poi abbandonata, che si trovava nella parte sud del paese. Ma questa testimonianza storica della cittadina clarentina, negli anni ottanta fu distrutta dall’uomo, per fare posto a moderne costruzioni. Ognuno di questi tesori nascosti ha il suo bravo custode: il cosiddetto “pircanti”, lo gnomo dal berretto rosso, che può assumere le forme più impensate. Lo gnomo che custodiva il tesoro del “Palazzazzu” si è trasformato in vento, in cane che diventa un caprone, o addirittura in prete, e si mostra nell’ora più indicata per simili apparizioni, e cioè mezzanotte. Ora avvenne che in una notte d’autunno, nel periodo della vendemmia, poco prima di mezzanotte, il caposquadra dei vendemmiatori andò per aprire il palmento, per dare aria al mosto in fermentazione, e per preparare gli arnesi per la prima squadra di vendemmiatori. Aveva appena acceso la lanterna, quando vide accanto a sé un prete con la papalina in testa, che quatto quatto, senza dire nulla, si diresse verso la lanterna, vi soffio su, e la spense. Il paziente contadino la riaccese, e il prete, di nuovo, senza proferire parola, la spense. Stavolta il contadino si seccò e rivolto al prete lo apostrofò “Torna parrinu, e sciuscia! Vossia proprio ccu mia divi schirzari! Jù haiu un sulu pròspiru pp’addumalla, è l’omini stannu vinennu!” e riaccese per la terza volta la lanterna. Ma quando il finto prete, imperturbabile, la spense soffiandovi sopra ancora una volta, il contadino comprese, e gridò: “E tonna parrinu, e sciuscia! Chistu diavulu è!” e si fece il segno della croce. Allora si senti un gran rumore, e il falso prete scomparve in un cerchio di fuoco. Da San Pietro Clarenza il motto si è diffuso in tutta la zona etnea, e da lì in tutta la Sicilia, ed anche fuori. Ancora oggi l’espressione popolare viene adoperata contro gli importuni che ci fanno stizzire, ripetendo con monotonia i loro sciocchi argomenti, o insistendo nelle loro sgradite richieste.

mercoledì 3 novembre 2010

IL TRENO


Ho perso un treno.
Mi preparavo da tanto tempo per partire.
Avevo organizzato tutto: il luogo l'appuntamento le valigie il mio cuore.
L'ho mancato per 15 minuti.
Ero alla stazione alle 7,21 ho guardato l'orario ho controllato.
Poi mi sono distratta e sono andata via.
Una cosa importante che non avrei potuto lasciare ad altri.
Solo che quando sono tornata ho trovato il marciapiede vuoto.
Il display nero senza più scritte.
L'altoparlante non annunciava più. Solo un eco.
Un treno che è arrivato alle 7,35 ed è partito subito... aveva fretta.
Come si fa a dire il tempo non è commiserabile quando l'attesa ha uno spazio che stringe alla gola? Quando le ore i giorni passano e non tornano, quando i desideri diventano un chiodo fisso.
Ho perso un treno... ho desiderato tanto salirci sopra.
Non importa quanto sarebbe durato il viaggio solo pochi secondi qualche minuto.
L'importante era prenderlo.
L'ho mancato per pochi minuti.
Sarei partita per un viaggio meraviglioso pieno di speranze.
Adesso sono qui sul marciapiede e non so più cosa fare e a chi chiedere.
Non c'è nessuno intorno a me, cerco l'agenda: non la trovo, nemmeno un foglio dove scrivere.
Ho perso anche quello.
La mia meta? Non la so, ma il cuore mi avrebbe portato verso la felicità.
Quella che si cerca per tutta la vita e ti cammina vicino solo una volta.
Siamo noi così presi da altre cose che non riusciamo mai a capire il momento, ma questa volta no non ero distratta l'ho riconosciuta l'avevo trovata.
Qualcosa... qualcuno che è unico.
Ricordo di avere scritto nel mio dialogo tra Ulisse e Penelope:


- Eccola sta venedo verso di me, che voglia di stringerla di dirle chi sono. Come è possibile che non mi abbia riconosciuto? Lei lei che diceva che mi avrebbe trovato fra mille uomini, lei che mi ha sempre detto che le nostre anime non potevano essere divise.

Sì è vero, nessuno mai potrà far finta di essere Ulisse.
Il mio cuore mi svelerà subito che non è lui.

Nessun sotterfugio nessuna parola conosciuta potrà mai avere la stessa intensità della sua voce quando la pronuncia.
Due toni di voce: forte decisa autorevole con gli scarafaggi, dolce con me... sempre.
Quando potrò riudire la sua voce?

Un treno... ho perso un treno... il treno...

domenica 31 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA...(23)


Lunedì

Ho chiamato cucciolo qualcuno.
Un velo era calato sopra questa parola.
Non l'avevo più pronunciata, chiusa in un tabernacolo. Preziosa.
Stasera la testa si è riempita all'improvviso in ogni spazio... ricordandomi.
Il cuore fa male.

Martedì

Detesto la compassione degli altri.
Odio la pietà nei loro occhi.
Io sono viva, la vita scorre in me.
La lotta il coraggio di affrontare il destino.
Vincerà lui come al solito e mi lascerà prostrata,
con una nuova cicatrice dentro.

Mercoledì

Notte notte... notte...
Amica preziosa.
Nel silenzio la tua voce parla
ed io ascolto rapita.
Amante fedele illogica eterna.
Il tuo abbraccio è dolce come
una carezza desiderata.

Giovedì

Sono sul molo guardo la tua nave lontano.
Sembra ferma poi scompare.
Il mare l'ha ingoiata.
Cosa mi rimane?
Solo una mano che ancora
si muove in un saluto.

Venerdì

Lo specchio non riflette la mia immagine.
Gli occhi cercano ma non vedono.
Mille domande scritte sul vetro.
Il vapore si asciuga
e tutto scompare.

Sabato
I pensieri mi riportano a ieri.
Ho cercato la felicità negli occhi di un uomo
fra le sue braccia nel suo sorriso.
Il fuoco si è spento in un attimo.
Solo un peccato da ricordare.

Domenica
..................................................

Il settimo giorno... Lei si riposò.

mercoledì 27 ottobre 2010

Tempo di vendemmia


Sono i giorni che mi riportano in mente la vendemmia.
Mi reputo fortunato di avere ancora la memoria della vendemmia così come si faceva una volta; quella senza nessun strumento elettrico o a motore, solo uomini, donne, bambini, animali e tanta gioia.
Non era un lavoro era una festa, anche se avevi una grande vigna e dovevi pagare degli operai la vendemmia veniva vissuta con uno spirito  di estrema allegria.
Ci si alzava preso, prima che sorgesse il sole.
Per essere alle prime luci dell'alba tra i filari.
Non pensate alle vigne a pergolati, all'epoca le viti da noi erano  ancora coltivate basse, gli ultimi lavori fatti erano quelli della “rifunnuta”, una zappata che serviva a coprire bene le radici fatta a  luglio per evitare che il caldo torrido dell'estate asciugasse troppo  la pianta, e poi solo zolfo, irrorazioni con poltiglia bordolese, una  miscela di verderame e calce e tante preghiere che non ci fossero  precipitazioni intense con grandine. Scampati i pericoli della  peronospora e del tempo, si ci preparava alla vendemmia.
I più ricchi avevano il palmento di proprietà altri dovevano  affiatarlo e quindi far coincidere il giorno della raccolta con quello  della pigiatura. Stabilito il giorno, si invitavano i parenti, gli  amici e se la vigna era grande prenotare la manodopera.
I primi minuti di raccolta si svolgevano in silenzio, poi come se  uscisse dal profondo della terra un suono gutturale iniziava un canto  che da struggente diveniva sempre più allegro, erano canti popolari, i  più belli erano quelli in cui la strofa richiamava una sua risposta e  nel rispondere il mio amico Santipamma era insuperabile.
Lui era adibito al trasporto dell'uva sino al palmento con la sua  asina, ma tra un carico e l'altro si introduceva nei canti in maniera  magistrale ed imprevedibile; per lui la vendemmia era come una festa  di battesimo, cresima e di nozze messe insieme, se vedeva qualcuno che  tralasciava un grappolo era capace di insultarlo per ore, manco fosse  lui il padrone.
Era scontato che venisse sempre per la nostra vendemmia, non so se per  rispetto a mio nonno o perchè realmente mi reputava un suo amico o  perchè il vino della botte piccola era il più buono di tutta l'Etna.
Stava ben attento che il carico fosse ben bilanciato, io mi sentivo in  dovere di aiutare a trasportare i vari recipienti sino alle gerle ed  ero l'unico che oltre lui versavano i grappoli nelle gerle legate al  basto, cercavamo di fare l'operazione in sintonia non mettevamo mai un  grappolo in più del necessario, io poi avevo sempre una carruba da dare a ogni carico e l'asina strofinava sempre la testa sulla mia  spalla a mo di ringraziamento.
Quando arrivavamo al palmento, dopo la breve “trazzera” in pietra lavica  in cui avevo sempre il terrore che l'asina scivolasse, scaricavamo  all'unisono le due gerle nelle vasche; Santipamma aveva inventato un  sistema di sgancio delle gerle con supporti di elastico che fungevano  come i moderni cassoni ribaltabili poi prendevamo una vasca e fatta la  breve scala che portava alla finestra che dava alla pista del palmento  versavamo il tutto formando una montagnola di grappoli bianchi e neri  facendo volare un nugolo di vespe che attratte da quel ben di Dio  minacciavano dolorose punture, che stranamente avvenivano raramente; forse anche le veste e le api erano contagiate da quell'atmosfera di  festa o meglio erano stordite dall'alcol.
A metà giornata salivo in pista anch'io, a caricare ci pensava mio  fratello, diminuendo la necessità della raccolta e del trasporto  aumentava quella della pigiatura.
E li l'atmosfera era davvero inebriante. Era una vera e propria danza al dio Dionisio, si marciava in circo al passo strascicato con un  ritmo battuto dalla voce del capo pista assistita dal canto di antiche  canzoni.
Si spargevano dalla montagnola i grappoli, utilizzando delle zappe,  sulla pista sino a formare un tappeto di un palmo abbondante.

Il capo pista dava il via e con passo regolare si cercava di pestare il più possibile, quando gli schizzi arrivavano in faccia veniva dato il segnale per aprire la porticella che permetteva al mosto di prima pigiatura di arrivare al primo tino.
Quello era il mosto che mia nonna veniva a raccogliere con una "quartara" per poi fare il vin cotto, era il mosto più dolce, impossibile ad avere ora con i macchinari di pigiatura e con quel vin
cotto si facevano i "mustazzola".
Aiutandosi con una scopa si faceva scorrere il mosto dalla pista e con le pale e rastrelli si ammucchiava l'uva al centro.
Poi il capo pista ordinava: -U' Sceccu!
Questo era un tavolaccio rotondo che veniva posto sulla montagnola di uva pigiata e su questa si saliva e accompagnati da un canto ritmico si saltava, facendo attenzione a non scivolare pigiandosi ai rastrelli o pale che facevano d'appoggio.
Il capo pista spingeva il mosto che usciva con la scopa e poi ci ordinava di scendere quando il peso non sortiva più risultato.
Tolto “U' Sceccu” non una zappa si distribuiva l'uva a mo' di anello e si cominciava una marcia in cerchio a fila indiana con canto lento e struggente, canti classici, da carrettiere, a passo cadenzato.
Questa marcia formava un laghetto di mosto al centro dell'anello che il capo pista provvedeva a far defluire con una pala mentre distribuiva l'uva sotto i piedi dei pigiatori.
Quando il tutto prendeva un colore uniforme e di mosto ne colava poco, aiutandoci con le pale e i rastrelli, si versava questa pasta nel tino in cui era già raccolto il mosto e si ricominciava con altra uva appena colta.
Quando la vendemmia era quasi alla fine, di solito verso le 13,00 si faceva pausa per il Pranzo Pranzo composto da: salsiccia arrostita nella brace e/o sui "canali" (tegole) lavati con il vino, costolette di maiale, olive verdi condite con sottaceti (giardiniera), acciughe salate formaggio pecorino primo sale, tuma, caponata, parmigiana, gelatina di carne di maiale e vitello "u' suzu"; tutto accompagnato dal pane fresco fatto in casa nel forno a legna. Per frutta: i primi meloni gialli quelli che poi venivano mangiati a Natale, le pere coscia e le "pira 'mputiri" dell'Etna, mele cola profumatissime, gialle come il sole di inverno. E i dolci erano una gara tra le donne che partecipavano alla vendemmia: cannoli di ricotta, crostate, torte di ricotta, biscotti di mandorle e pistacchi. Io mi sedevo sul basto dell'asina di Santipamma, non prima di aver preso un fiasco di vino da mezzo litro per il mio amico e una manciata di biscotti per l'asina, che appena sentiva l'odore ragliava come un tenore dell'opera.
Santipamma versava il vino nel mio bicchiere con la giusta parsimonia, come a far intendere se ne vuoi altro ti alzi e o telo procuri o porti un altro fiasco, cosa che diventava impossibile poichè ero super controllato da tutti i familiari per evitare quello che avvenne una volta in cui Santipamma si ubriacò e l'asina non volle muoversi dal suo padrone costringendoci a portar l'ultima uva a spalle, memori di quel evento l'accordo era un fiasco e basta sino a fine vendemmia. Anche perchè quell'anno il mio amico per colpa dell'ubriacatura non scese lui nel tino a rompere e distribuire la pasta di raspi e bucce triturate, e guarda caso il vino venne pessimo pur avendo avuto una produzione favolosa. Questo era un compito un po' pericoloso poiché bisognava scendere dentro il tino pieno e le esalazioni della prima fermentazione potevano far perdere i sensi, per ogni evenienza si legava una corda attorno alla vita di chi era adibito a tal compito, nel caso di Santipamma era anche prevista per ordine di mia nonna anche la doccia con lavaggio completo, almeno prima dell'operazione e se poi voleva anche dopo. Lui giurava sempre che si era lavato la mattina stessa ma mia nonna era inflessibile. Usciva dalla sala torture con un bel costumino ascellare, lo si legava alla vita e poi come una sirena armata di zappa entrava nel mosto che la fermentazione aveva già cominciato a riscaldare, i più forti tenevano la cima della corda per ogni evenienza.
Santipamma si muoveva in quell'elemento come un pesce nel mare come un danzatore all'opera e quando finiva diceva sempre: -Putissi moriri 'nin'Tinu di vino!

lunedì 25 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (22)


Faccio parte del mondo è vero, ma sono diventata un tutt'uno indissolubile con i miei scritti.
Ogni giorno che passa capisco sempre di meno quello che mi circonda e gli uomini che lo abitano.
Mi ritrovo ad avere accentuato un carattere estremamente polemico.
Odio i saccenti e gli imbecilli.
Quanti la mattina si vestono con queste caratteristiche? Sono tanti e hanno un armadio pieno: uno sportello per ogni stagione e... loro hanno anche le mezze stagioni!
Quest'estate mi sono allontanata un po' e la montagna mi ha accolto.
Il pensiero cerca ancora un motivo valido per andare ad abitare lì. Isolarmi da tutto e da tutti.
L'illusione e la delusione hanno avuto terreno fertile nel mio IO.
Quando poi i desideri si infrangono miseramente e al posto del cuore si vorrebbe un buco, cosa rimane?
Chiamare tesoro ogni uomo diventa automatico e mentre per il soggetto c'è una punta di orgoglio, per me è semplicemente un modo per non sforzarmi e ricordare un nome e in seguito cancellare anche il volto.
L'impatto fra me e il genere maschile è sempre positivo e mentre si manifesta un vivo interesse per il mio modo di essere in cambio invece non ricevo niente.
Pochi hanno suscitato un tremito, ma che poi scompare molto presto. Diventa difficile mantenere viva l'attenzione per un uomo. A quel punto impegnarsi diventa inutile e per quanti sforzi una donna faccia la superficialità maschile entra prepotentemente in ballo.
La cosa meravigliosa è che credono di avere interessi più importanti: giocare è il loro stile di vita.
La politica il lavoro lo sport soprattutto il calcio sembra che ogni cosa sia al primo posto.
Il mondo sta cadendo a rotoli si sta frantumando.... ma se l'uomo smettesse di credere di essere un macho?
Ecco che inventa interessi economici mascherati da interessi umanitari per dichiarare guerra a qualcuno.
Quando fu presentata la mitragliatrice gli spettatori spaventati dissero che sicuramente non poteva essere inventata un'arma più micidiale di quella.
Dove siamo arrivati invece? Sono convinta che l'esercito italiano spende più soldi in armamenti (dichiarati però obsoleti dagli altri paesi!) di quello che spende per l'assistenza ai nostri anziani.
Mi sembra di girare intorno al solito punto di dire le stesse cose in continuazione, di avere ogni giorno sempre di più la sensazione della sconfitta ma non più su di me ma dentro di me.
Vorrei riuscire a trovare un po' più di forza per urlare che tutto quanto non mi va bene. Ma se passo da p.zza del Comune e vedo i tavolini dei bar pieni di gente color saracino, persone che a determinati orari dovrebbero amministrare dentro gli uffici i nostri interessi, quelli per cui sono stati eletti... lo sconforto è totale.
Leggo che un certo personaggio ha avuto una lettera minatoria. Lo vedo camminare un paio di volte con due gorilla a fianco il pomeriggio tardi. All'improviso ieri mattina mentre ero sull'autobus eccolo sorridente a passeggio con il cane... da solo. E allora come è come non è? La mattina il minatore (quello cioè che ha scritto la lettera minatoria) dorme e la sera si sveglia?
Cosa rappresenta presentarsi davanti ai cittadini come un "eroe" perseguitato?

Nel contesto generale la cosa più bella è la ricerca anzi no l'esistenza di un frasario fatto di parole vuote senza senso. Quanto un uomo parla comincio a tremare il mio cervello prima si scapicollava per capire cosa c'era dietro ogni lettera quale mistero quale dramma esistenziale quale problema affliggeva chi stava parlando. Adesso con il tempo ho coniato un gruppo di espressioni che si adattano abbastanza bene per ogni occasione... ok... certo... sicuro... già... scusa sai non ho capito niente ma va bene così... non importa... ecc ecc molte mi vengono al momento senza sforzo, perchè capire cosa non c'è da capire?
Se poi avvicini un uomo che bazzica gli ambienti politici è finita: il vuoto la distanza diventa totale!
Il famoso Gibran per me è stato bibbia: ho imparato che non c'è niente, il vuoto totale nelle frasi. A cosa servono 4 lauree se poi non sei capace di tenere in piedi una relazione? ...io ascolto sempre tutto quello che dici!... secondo il suo punto di vista sarà stato anche così, da parte mia ricordo solo lunghi monologhi al telefono intervallati dai miei ... ho capito... sì va bene... per fargli sentire che c'ero sempre. Ma poi alla fine gli interessava veramente la mia presenza o stava parlando e ascoltando solo se stesso? anche i saluti finali erano un monologo... ciao ciao... e rimanevo lì come una deficiente con il cellulare in mano e la buonanotte strozzata in gola perchè non avevo avuto tempo di pronunciare nemmeno una sillaba.
Un esempio di come parla?

....ho aspettato un giorno per commentare... la violenza... che non è solo la violenza fisica del volere reiterare un modello sesso centrico e maschilista, ma che si nasconde dietro ad un archetipo di pseudo sicurezza "familiare" che necessari...amente deve essere biunivoco, una violenza che si nasconde dietro un "modello" fondante e rassicurante della società... e questa è la violenza che spaventa... il vivere normale passa in questo paese dalla fuga.... il rompere determinati equilibri diviene "reato" una ragazza che vuol bene a suo padre e non vuole essere sua schiava sessuale, deve fuggire... perchè rischia di non trovare platea.... AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOO...

Ultimamente ho provato con tutta me stessa ad ascoltare qualcuno, ma la mia testa si è chiusa.
Riesco ancora a dare del pagliaccio ad uno che si veste come a carnevale la domenica o a pensare di portarmi a letto un altro per capire se è un uomo come gli altri o un extraterrestre (senza offesa per i marziani!), ma in questo momento rifiuto il colloquio e il confronto.

Dulcis in fundo stasera mia figlia stava studiando storia con un'amica: Il perchè l'esercito romano si era indebolito prima di Caio Mario. Mi hanno chiamato per aiutarle. Dopo dieci minuti di spiegazione, in cui ho messo in moto le mie rotelle bloccate, pensavo di essere stata chiarissima e avevo scelto parole semplici, l'amica mi guarda e mi dice... signora non ho capito niente lei parla come una dell'università!... (per una bambina di dieci anni gli adulti come me parlano così!) dopo, per consolarmi, mia figlia mi ha spiegato che lei invece è abituata e aveva recepito un po' più di metà di quello che avevo detto!
Conclusione è meglio che ritorno nella mia tana in letargo.
Gibran deve avere colpito in profondità se quando ho parlato non sono stata capita!

Mi rendo sempre più conto di una realtà che sta percorrendo una strada che non mi piace.
Molti stanno dicendo che l'uomo è dio! può essere!
Ma finchè non viene dimostrato, giocare a fare il dio è pericoloso.
Sono depressa? mi chiederebbe qualcuno.
No solo sconfortata e ultimamente rassegnata, soprattutto perchè le scelte non dipendono da me.
Pensate se qualcuno riuscisse a riprodurre delle particelle semi organiche simili alle cellule del cervello e ad assemblarle per costruire un computer in grado questa volta di memorizzare a quantità di dati tanti quanto il nostro cervello.
Avremo una macchina in grado di competere con l'uomo, una macchina in grado di ripararsi da sola e imparare da sola come un bambino che fin dai primi anni di vita apprende e sviluppa determinate capacità. Una macchina capace nel giro di pochissimo tempo di superare ogni cosa.
Entreremo nell'era di Io, robot di Asimov?
Un organismo artificiale in grado di essere impiantato in una macchina!
La cosa che mi spaventa è che scoperte di questo genere cominciano sempre con i buoni proponimenti di aiutare la scienza e la medicina a sconfiggere le malattie ma la scelta con il tempo viene spostata poi negli ambienti militari a fini di.... purtroppo il mio pensiero catastrofico comincia a pensare ad un esercito di robot per scopi bellici per sedare rivolte per mantere un ordine che adesso è crollato. Un esercito a basso costo di vite umane rinnovabile continuamente senza problemi. Un esercito che non mangia non dorme non ha bisogno di nascondersi che per spostarsi non conosce fatica che può essere potenziato in velocità in crudeltà.
La mente ritorna ai massacri fatti dai Templari ai lager nazisti ai gulag russi a Guantanamo alle trenta e più guerre che ancora esistono sulla terra dimenticate da tutti perchè non c'è oro diamanti e petrolio in quei territori...

Forse ho bisogno urgente di una vacanza!!!

venerdì 22 ottobre 2010

TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO PER UNO DEI NOSTRI FIORI


C'era una volta una principessa di nome Valentina.

Aveva una testa piena di capelli ricci e biondi.

Papà e mamma la corteggiavano e le regalavano tutto quello che voleva.

Un giorno mentre giocava con i suoi amici, decisero di correre in un prato pieno di fiori.

La principessina corse tanto: era più veloce di tutti e quando si fermò per aspettare gli altri si trovò sola.

Intorno a lei solo tanti fiori colorati e profumatissimi.

Senza più forze si sdraiò nel prato e si addormentò.

Ma era così stanca che dormì molte ore e venne notte.

Le api che l'avevano vista arrivare, costruirono intorno a lei un alveare per proteggerla con tante cellette piene di miele.

La mattina quando la principessina si svegliò aveva tanta fame e cominciò a mangiare quel miele delizioso e profumato.

Con grande sorpresa quando uscì fuori da quella specie di capanna che avevano costruito le api-amiche trovò mamma e papà che la cercavano.

Le api però avevano preteso un regalo in cambio del loro lavoro.

La principessa Valentina si trovò senza più ricci con i capelli corti corti come un maschietto.

mercoledì 20 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (21)


Il mio autocontrollo è quasi totale ormai.

Prima saltavo quando in giardino vedevo un insetto, in casa uno scorpione o un ragno mi mandavano il cuore sulla luna.

Ultimamente le cose mi scivolano addosso. Lo scarabeo di quest'estate è stato un avversario da abbattere (anche se ha vinto lui), i due scorpioni che ho trovato nel bagno al piano terra li ho guardati e presi con una paletta come due povere bestiole da salvare e non distruggere.

Mia figlia continua a nuotare nelle sue paure e tutte le volte le dico... autocontrollo autocontrollo...

L'incidente che ho avuto, fortunatamente senza conseguenze gravi, mi ha trovato completamente fredda e impassibile. Mi sono chiesta in quel momento e nelle ore successive perchè il mio carattere prima istintivo ribelle è diventato così distaccato.
La bambina non ha avuto traumi o conseguenze: ha visto me tranquilla e quindi per lei il problema non c'era.

Mia figlia ultimamente mi accusa di non ridere mai. Le rispondo che non c'è più niente al mondo che possa farmi ridere.

La noia è diventata routine.

Ormai tutte le persone che avvicino uomini o donne non mi stimolano più quella curiosità che avevo prima. La presunzione della loro ignoranza è così forte che volto le spalle a qualsiasi discussione.

Con gli uomini poi è un circolo chiuso.

Prima c'erano delle fasi che seguivo, un rituale quasi obbligatorio che poi era diventato così istintivo che non facevo più nemmeno fatica.

Adesso la sicurezza del risultato mi fa abbandonare il campo prima che questo succeda.

Il difficile dopo è tornare indietro.

E l'andare avanti è diventato faticoso.

Non voglio capire più, comprendere i problemi degli altri.

La vita per me è diventata difficile, difficile affrontarla tutti i giorni.

E se un uomo come è successo mi manda un sms dove dice che gli mancano le nostre chiacchierate e nonostante gli impegni non dovremmo avere nessun contatto mi da il buongiorno alle 7 di mattina.... cosa devo rispondere?

Con la mia apatia rovinerò qualcosa di meraviglioso che potrebbe nascere?
Con i se e con i ma avanti non si va!

Ed ogni volta che mi sono "esaurita" per qualcuno cosa ho ottenuto?

Discorsi discorsi discorsi...

Sono stanca di parole sono piena di parole sono coperta di parole non so più dove metterle. Esiste al mondo qualcuno che mi metta davanti fatti e non parole?

Siamo diventati un pianeta pieno di gente che parla ma non ascolta, scrive ma non legge.

Se nel corso dell'evoluzione la parola è diventata così importante nonostante la singolarità della sua eccezione come mai non è stato dato agli uomini anche un manuale per usarla nella maniera corretta o già a quel tempo c'erano le traduzioni dal giapponese ignobili assurde incomprensibili per come erano scritte?

Mi capitano libri di persone che fanno soltanto un riassunto di quello che hanno letto, il finale è così scontato che preferisco di gran lunga ancora la Divina Commedia o l'Iliade o l'Odissea.

Sono stanca che nonostante la mia veneranda età tutti i giorni ci sia qualcuno che si erge a magister meglio ancora a retor dei miei scritti e della mia vita.

Non ho mai detto di essere una scrittrice e di voler pubblicare qualcosa come non mi sono mai permessa di insegnare o giudicare le azioni degli altri se l'ho fatto è proprio perchè cozzavano contro me stessa. E se anche avessi voluto far leggere ad altri, oltre i miei amici, i miei racconti c'è stato forse qualcuno che mi ha spronato a continuare nella maniera giusta? Le critiche sono state pesanti così tanto che la voglia di andare oltre si è persa nel tempo.

Ho sempre ammirato il genio dei pittori degli scrittori dei poeti dei filosofi: la loro vita tormentata è sempre stata accompagnata da qualcuno vicino.

Le loro passioni i loro amori turbolenti e spesso illeciti hanno partorito dei capolavori immortali nel tempo.

Oggi... adesso ho nostalgia di un amore che non è mai esistito che non ha voluto nascere.

Chi giudica sa forse quali scelte ha dovuto fare chi ha davanti? quali strade ha dovuto percorrere senza avere nessuna possibilità di cambiare?

Come siamo bravi a criticare senza conoscere. Con quale coraggio si può dire ad una persona che la sua vita è così perchè è lei che non la vuole modificare?

... sei depressa... depressa? io! se lo fossi stata non avrei combattuto anche per chi non poteva farlo. Avrei preso l'estrema decisione senza pensarci dieci cento mille volte.

La vita è la vera unica padrona della vita stessa.

La morte per chi non ne ha paura diventa una dolce compagna che porta in un'altra dimensione per continuare qualcosa. Noi ci stacchiamo soltanto dal nostro corpo terrestre così imperfetto così malato e mortale.

Sono affacciata all'orlo del mio pozzo, ma non vi entrerò più. Ho scoperto che la luce delle stelle è più bella, che riesce con la sua luminosità a farmi andare oltre ogni pensiero.
Non voglio essere lassù in mezzo a loro ma quaggiù dove posso trovare mia figlia e forse un giorno qualcuno...

domenica 17 ottobre 2010

IL PARRUCCHIERE...


Oggi ho portato mia figlia dal parrucchiere.
Negli specchi che mi circondavano ho visto una donna con occhiali neri capelli biondi poco incline al compromesso. Il mio viso non ha tratti duri ma l'espressione è piuttosto decisa e seria.
Attraverso gli occhiali vedevo i miei occhi pungenti penetranti che non si abbassano mai e non guardano mai da un'altra parte.
Ho trovato un parrucchiere carino con mia figlia le ha fatto un buon taglio, diciamo che mi ha accontentato. Solo che ad un certo punto ha guardato me... la signora avrebbe bisogno di un bel taglio colore crema colorata senza ammoniaca ....
Fulminarlo attraverso le lenti è stato veloce... non permetto a nessuno di toccarmi i capelli, nei prossimi sei mesi ci penserò e sicuramente lei sarà il primo a sapere la mia decisione...
Da lì mi sono accorta e ho capito che non voglio che qualcuno si avvicini alla mia testa per rovinarmela, soprattutto un parrucchiere.
Permetto ad un uomo di accarezzarmi ... ma non di tagliarmi i capelli.
Mi sono guardata ed era tutto perfetto. Che strana voglia gli è preso a quello?
Fra l'altro mi sembrava anche un po' matto: cinquantenne che vuol fare il ragazzino! pantaloni larghi camicia sbrendoloni capelli con meches e permanentati. Si muoveva anzi no non si muoveva nel negozio. Ha tagliato i capelli con una luce negli occhi come di chi viene tenuto alla catena... li facciamo tutti scalati con un paio di ciuffi lunghi davanti e magari sfumati di dietro...
...guardi che la bambina ha solo 10 anni... un caschetto e stop...
Non ha più fiatato gli avevo fatto morire in un attimo tutti i disegni di un'acconciatura assurda e fuori dei MIEI canoni.
Mia figlia è abituata... quando ti presenterai a casa con qualche pischelletto ricorda niente tatuaggi niente percing niente orecchino niente di niente soprattutto vestito in maniera decente altrimenti butto giu dalle scale te e lui... e soprattutto i capelli per bene!...
Ad ogni età ha cercato di affermare la sua volontà ma è stata recintata dalla mia.
Pensate forse che questo la fermi? Assolutamente! il mio lavoro è quello di incanalare la sua ribellione verso argomenti adatti, ma soprattutto le sue proteste devo seguire le vie della giustizia e della legalità per capire nel tempo cosa è giusto e cosa è sbagliato e eliminare quelli che spesso sono stati capricci da bambina.
Chi mi legge potrà pensare che mi contraddico.
Perchè? parlo di amanti di relazioni extraconiugali ne dico di cotte e di crude sugli uomini e questo cosa c'entra con l'educazione di una figlia in un mondo marcio come questo?
I miei rapporti sono miei personali non hanno mai influenzato nè sono mai entrati nella mia vita privata. Mia figlia poi è lontana da tutto e non permetto a nessuno di mettere bocca sulla sua educazione o di sapere qualcosa su di lei. Ogni uomo che mi ha chiesto notizie è stato allontanato su altri argomenti.
I genitori perfetti quelli che si vantano di avere una famiglia nelle regole tirano spesso su figli complessati perchè loro stessi sono frustrati nelle azioni e nei pensieri.
Sono rigida e severa e sicuramente non me ne pentirò.
Ho sentito mamme essere preoccupate di cosa succede al mondo e un attimo dopo dire che la figlia (4 anni!) ha il fidanzatino all'asilo e che si amano tanto.
Ma che cazz...e sono? Mia figlia non ha mai sentito queste allusioni, è cresciuta nella libertà di parola e di pensiero e quando qualche volta mi ha chiesto delle cose le ho risposto in maniera semplice adatta alla sua età.
Non le ho mai fasciato la testa con fidanzati e amorazzi, ma abbiamo invece affrontato i temi della pedofilia della crudeltà verso gli uomini e gli animali nel dover avere compassione e poter aiutare chi ne ha bisogno e chi è nell'impossibilità di farlo da solo, le discussioni si sono allargate sull'assurdità delle guerre e di come sia ingiusto invadere paesi poveri dove solo la popolazione civile è l'unica vera vittima di tutto. Non mi ha mai visto far finta ma aiutare realmente chi era in difficoltà.
Spesso la gente si riempie la bocca solo di chiacchiere e la parola fatti l'ha cancellata dal vocabolario!
Troppo superficiale la società che ci siamo costruita. Non diamo la colpa ai giovani, loro riflettono soltanto quello che vedono e i comportamenti di chi sta loro accanto.
E la loro ribellione spesso è giusta soprattutto quando gli si nega un futuro e una cultura.
Mi dispiace per chi crede di potermi abbattere: sono con i piedi piantati per terra a sfidare il vento della tempesta più forte e se per dare un futuro al mondo combatterò da sola ebbene la cosa non mi spaventa mi troverete sempre sulle barricate ad affrontare in prima persona la reazione alle mie azioni!

Come la solito sono partita per una delle mie solite crociate e tutto questo perchè un parrucchiere voleva tagliarmi i capelli!

giovedì 14 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (20)


Mi alzo sono le 7, in bagno lo specchio riflette la mia immagine.
Anche se sono sveglia da pochi minuti sembra che non mi sono alzata dal letto: il mio viso non è stanco.
Oggi bellissima giornata di sole come solo la montagna sa regalare con i colori e la sua luce.
Fuori le solite casalinghe a chiacchierare nei giardini. Le guardo e mi sembra... sono diversa.
C'è un grande abisso fra me e loro.
Non parlo di cultura e intelligenza, sto guardando solo il lato estetico.
Quante donne vedo la mattina camminare come automi perchè per uscire devono per forza vestirsi e pettinarsi!
Come mi piacerebbe che ogni donna vedesse e considerasse se stessa come una dea.
Molte purtroppo vestono con abiti anche costosi, ma non si amano si nota dal loro aspetto.
Affrontare il giorno per me è un rituale psicologico: pettinarmi scegliere i pantaloni o la maglietta può sembrare automatico.
Come la scelta della biancheria da indossare il profumo da mettere.
No, non è casuale o inconscio.
E' un modo di volermi bene. Mi preparo ogni giorno ogni volta come se dovessi incontrare un amante.
Il cuore non mi batte non ho particolari pensieri, ma il desiderio di piacere c'è ed è reale. Non sempre ho qualcosa da fare fuori e allora? Lo faccio anche se devo rimanere in casa. Sono con me stessa e perchè non devo girare per casa in maniera elegante o devo procurarmi un paio di ciabatte di cencio tutte sfilacciate e una vestaglietta di cotone stinta? Oppure i bigodini nei capelli il viso sfatto dalla stanchezza pelle grigia peli lunghi?
Non esite proprio!
E poi ripeto... è per me stessa.
La vita da ogni giorno un invito alla vita.
Ma questo purtroppo molti non l'hanno ancora capito.
Prepararsi sempre come ad una prima a teatro curare la propria persona è un inizio per stare bene e guardarsi in maniera più umana.
Il profumo che mi avvolge la biancheria scelta sempre con cura vedere che la natura mi ha dato una pelle meravigliosa senza rughe... sono fortunata? anche o forse, ma indipendentemente dal regime alimentare che uno segue è un modo di porsi verso se stessi.
Contemporaneamente guardo lo specchio davanti a me e guardo anche lo specchio dentro di me: lì c'è l'altra io piena di rughe e cicatrici: ognuna di loro ha trovato posto anche se ogni volta mi meraviglio che ci sia ancora spazio.
Ma quello è il lato nascosto, mio personale il mio angolino dove solo io posso entrare.

Se l'interno trova conforto nell'ammirare l'esterno, allora perchè non accontentarlo?
Non è solo perchè sono donna ma nella preparazione è come rivivere quegli attimi che abbiamo vissuto a sedici anni con il primo amorazzo quando il letto si riempiva di vestiti perchè era tutto vecchio e niente andava bene.

Guardo con compassione le ragazze di oggi. Non hanno lo stesso spirito" preparatorio" delle donne della mia età.
Forse noi abbiamo vissuto sensazioni che le nuove generazioni non conosceranno mai.
Ci sentiamo donne e la nostra femminilità è sempre la primo posto.
E' vero che negli anni sono state fatte scelte importanti che hanno portato al referundum sul divorzio, all'anticipazione del voto e la patente a diciotto anni, l'interruzione di gravidanza,ecc.
Abbiamo raggiunto posizioni e traguardi impensabili fino a pochi decenni fa.
Ma quanta strada c'è ancora da percorrere!
Ascolto mia figlia le sue amichette e cerco di capire cosa c'è stato di sbagliato nel cammino della crescita delle nuove generazioni.
Sono monotona ripetitiva, ma continuo a dire che a 7 anni feci le scelte più importanti della mia vita.
I ragazzi di oggi sono solo annoiati, ma perchè? La solita scusa che hanno tutto ? Forse, ma la cosa che manca veramente è che nonostante il cervello si sia sviluppato in maniera più agiata non pensano! non sanno proprio cosa vuol dire.

Ripeto continuamente a mia figlia.... pensaci, hai fatto questo! perchè? pensaci...

Ho assistito a dibattiti politici dove ragazzi di 18-20 anni erano sul palco, ma i loro discorsi erano superficiali come una lezioncina imparata a memoria.

Mi sono chiesta allora se dietro di loro c'era qualcuno (la scuola è fondamentale!) che li aveva strumentalizzati.

E questo pensiero è diventato terrore!

mercoledì 13 ottobre 2010

e domenica ..Van Gogh


Titolo della mostra: "Vincent Van Gogh: Campagna senza tempo e città moderna".

Si tiene a Roma al Vittoriano a promettere di essere un evento da ricordare.
E dopo una bella passeggiata a Piazza Navona per un caffè mi sembra il giusto coronamento.

sabato 9 ottobre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (19)


Sono allergica anche alla polvere!
Per sistemare delle scatole nella mansarda e non aver messo i guanti adesso ho dei tagli profondi nelle dita di una mano.
Ci vorrà qualche settimana per ritornare normale.
Basta una piccola ferita per farmi cadere nella depressione più nera? Ma che depressione! direi mi sono ripiegata su me stessa a compiangermi.
Sono allergica alla cioccolata... la ditta della Nutella mi preparerà un rogo con legna scelta di prima qualità più grosso di quello degli eretici, tutto per me;
non posso mangiare latticini e latte sono veleno: quando vado al supermercato devo controllare gli ingredienti di ogni confezione... gli allevatori faranno un altro sciopero;
sono allergica ai farmaci... anche se qualche dottore ogni tanto prova ad avvelenarmi con prodotti astratti e le multinazionali farmaceutiche stanno preparando un cocktail di farmaci da iniettarmi per endovena;
sono allergica alla polvere!... il mondo non si lamenterà per questo: sono secoli che gli uomini ritornano polvere ci sarà qualcuno cui rimanevo sulle scatole che da morto si sta vendicando.

... extraterrestre portami via subito subito lontano lontano da casa mia....

Ma nel complesso sono bellissima!
Quant'era che non ve l'avevo detto?

Adesso che tutto è passato credo che qualche amante posso anche concedermelo.
Dunque vediamo... il vecchietto, quello non manca mai, ho la sicurezza della sua pragmaticità o pragmatismo?, Gibran innamorato e assente perenne, poi ho un esercito di uomini da scegliere. E chi finisce più?
Cominciamo però a scartare quelli sotto... sotto cosa? basta che respirino dai trenta in su vanno tutti bene.
Ma poi a pensarci bene, non ho assolutamente voglia di iniziare una storia con nessuno.
Ricominciare daccapo cercare di capire i pensieri le idee evitare certe parole per non "offenderli", ma nessuno pensa mai che io mi posso offendere?
Per ora mi bastano il reale e il poeta.
Ho sciorinato (in Toscana vor dì "detto, elencato") troppi principi filosofici in queste settimane, ma che sono diventata Ferrier Sartre Platone Epicuro?
Sono arrivata perfino a pensare di essere un uomo in un corpo da donna.
Ma poi mi sono guardata allo specchio... naaaaaaaaaaaaaaaaaa, non è possibile... non posso essere un uomo: non ho nemmeno i peli!
Sono altalenante nei miei pensieri?
Certo! sono una donna e sono toscana. Vi siete mai chiesti perchè Dante ha scritto tre cantici invece di uno solo?
Perchè noi toscani prima andiamo all'inferno e cominciamo a sciorinare (vor dì sempre "dire, elencare") un elenco lunghissimo dei nostri errori, poi saliamo al Purgatorio e qui il pentimento è vero e anche le lacrime, siamo capaci anche di recitare un mea culpa e un atto di dolore!, poi ascendiamo al Paradiso qui ogni proponimento futuro di non peccare più è bene impresso nella nostra mente: le buone intenzioni si sprecano e perchè non elencarne magari qualcuna in più e metterla da parte per i tempi di magra?
Ma poi ci ricordiamo di essere toscani e allora meglio perdere un amico che una battuta e si ricomincia daccapo.

Ultimamente mi sto chiedendo se ho ancora voglia di fare da spalla a chi mi chiede aiuto. Perchè mi devono vedere come un' ancora di salvezza? Io ho sempre pensato che fosse la boa che sta a galla quella più importante, mentre l'altra affonda... o no?

Moglie e marito hanno litigato perchè lei ha scoperto che lui ha un'amate da tre anni e mezzo.
(lei)...ti ringrazio, ho letto LETTERA A DON CHISCIOTTE ho capito tante cose: la nostra storia proprio uguale, ma come fai a sapere tante cose su di noi?... l'ho messo fra i documenti e ogni tanto vado a leggerlo....
A parte che la storia la sapevo eccome! lui me l'aveva raccontata fin nei particolari di sesso, ma la cosa buffa è che non ricordavo più di avere scritto quel racconto e non era indirizzato a nessuno dei due....

Direttore di una grande biblioteca di una grande città del Nord Italia mi scrive almeno due volte a settimana per avere consigli sull'uso di alcune erbe.
La fucilazione e l' impiccagione mi sembrano crudeli e disumane;
la camera a gas e la sedia elettrica provocavano lunghe agonie: inoltre, la camera a gas è stata usata dai nazisti;
le iniezioni letali che inducono prima la paralisi e quindi l' arresto cardiaco devono essere precedute dalla somministrazione di un anestetico, senza il quale il condannato, in preda a fortissimi spasmi muscolari, si sente soffocare e ha, letteralmente, la sensazione di venire bruciato vivo;

...una bella tisana alla cicuta come Socrate... la mente oscurata, la vista deformata, gli occhi che selvaggiamente roteavano, la gola attanagliata, le estremità paralizzate...

Possibile che il mio pensiero si sofferma e gongola sull'immaginare l'eliminazione di certi personaggi? E' diventato così veloce che mi accorgo della sua realtà solo quando sento i muscoli della bocca muoversi per un sorriso?

Cosa dovrei fare allora del critico d'arte che mi da appuntamento in ogni angolo dell'Italia e poi mi chiede se è troppo lontano da casa mia? Chiedere aiuto a Vlad III di Valacchia?

Quale morte immaginare per chi ti chiede in continuazione... cosa posso fare per te... quando io sono stata chiara e precisa per togliermelo di torno... non mi piaci, ma se vogliamo discutere su qualche cosa magari su Nibiru io so tutto...

Sono diventata così cruenta e sanguinaria perchè i problemi degli altri cominciano a stufarmi?

Ma quanti di quelli che si piangono addosso ha mai pensato che spesso la colpa di quello che gli succede è loro?

Prima o poi mi devo decidere a fare una serie di lezioni su come vivere la vita senza invadere lo spazio degli altri, detto in parole povere come non rompere gli zibidei a Lorena!