SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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giovedì 20 novembre 2008

I QUATTRO MUSICANTI DI BREMA

(di Lorena B.G.)
Conoscete la storia vero amici? Chi è che non l'ha sentita almeno una volta o non l'ha letta? Se permette oggi ho voglia di raccontarla a modo mio.
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C’era una volta un uomo di nome Nabla che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo dell'ufficio ad aspettare la pensione. Nabla però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brema, dove sperava di poter vivere facendo il musicista. Si era incamminato da poco quando incontrò un uomo qualche anno più giovane di lui, Dirac magro e ansante."Come mai hai il fiatone?" gli chiese."Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle" rispose Dirac a Nabla. "Il mio padrone voleva licenziarmi, perché ora che sono vecchio non gli servo più"."Purtroppo è vero – continuò - non sono più capace di correre per i corridoi come una volta, e sono così debole che non servo più a nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?" concluse depresso." Vieni a Brema con me" suggerì Nabla. "Laggiù faremo fortuna con la musica: io suonerò il liuto e tu mi darai il ritmo con il tamburo". Dirac accettò la proposta e s’incamminò con il nuovo amico. Non avevano percorso molta strada che s’imbatterono in un uomo di nome Canis che piangeva disperato. "Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?" gli chiese Nabla. "Sono vecchio e soffro d’artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri mia moglie si è infuriata, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper essere utile e mi ha cacciato da casa. Senza pietà! Pensare che l’ho servita fedelmente per tutta la vita!… Ora non so proprio dove andare, non so proprio come sbarcare il lunario!" rispose singhiozzando Canis. Allora vieni a fare il musicista con noi a Brema" gli dissero insieme Nabla e Dirac. Canis non se lo fece ripetere due volte e pieno di speranza si unì a loro. Passando davanti ad una fattoria, furono distratti da un uomo sui cinquant'anni che urlava rincorso da una donna."Mi vuole tirare il collo! Vuole me perché non ha un uomo per andare a ballare la domenica! Mi vuole tirare il collo!" urlava terrorizzato Epsilon. I tre compari gli gridarono: "Vieni con noi! Con la tua bella voce conquisteremo Brema!" Non ebbero il tempo di aggiungere altro che, preso a braccetto Nabla, sentirono Epsilon che li incitava:"Corriamo, corriamo, prima che quella donna mi acchiappi per tirarmi il collo!"Una corsa disperata fin nel folto del bosco. Lì finalmente ripresero fiato! Ormai si era fatto buio e, si sa, di notte non è prudente viaggiare. Dovevano cercare qualcosa da mangiare e un posto per dormire almeno per quella notte. Rifocillati e riposati, l’indomani sarebbero ripartiti per Brema. Fu allora che sentirono dei rumori … Nascosti tra i cespugli, si guardarono intorno … videro una casa: ecco da dove arrivavano brusio, risate e… un profumo d’arrosto! Erano così stanchi e così affamati! Cercando di non fare rumore si avvicinarono alla casa e, con cautela, sempre senza farsi scorgere, guardarono all’interno attraverso la finestra. Non potevano credere ai loro occhi! In mezzo alla stanza c’era un tavolo colmo di buone cose: un tacchino ripieno, mortadelle invitanti, formaggi di tutti i tipi, pane d’ogni forma, torte stupende, frutta profumata,…"Potremmo chiedere ospitalità…" non ebbero il tempo di aggiungere altro, che i quattro amici videro avvicinarsi al tavolo quattro ceffi paurosi. Dunque quello era il covo dei briganti! Se quei tipacci li avessero visti, sarebbe stata la loro fine! Si sa che la fame aguzza l’ingegno! E da povere prede diventaroo cacciatori. Nascosti tra i cespugli, studiarono un piano diabolico, che avrebbe spaventato quei briganti, così da obbligarli a scappare dal loro covo e da lasciare tutto quel ben di dio da mangiare a loro completa disposizione. Nel buio e nella tranquillità della notte, interrotti solo dalla luce che irradiava dall’interno della casa e dal vociare sguaiato dei briganti, si avvicinarono alla finestra. In silenzio perfetto Nabla appoggiò le mani sul davanzale, Dirac balzò sulle spalle di Nabla, Canis si arrampicò fin quasi alla vita di Dirac perchè non era molto alto ed Epsilon si appollaiò sulle spalle di Nabla. Una figura orrenda, ma si erano intrecciati così bene che non si capiva più qual'era l'uno e qual'era l'altro. Un groviglio di gambe, braccia e teste. Quindi ad un cenno di Nabla, diedero inizio al loro primo concerto:… e fu tutto un ragliare, abbaiare, miagolare e schiamazzare, e si erano portati dietro anche i loro computer e avevano aperto ognuno un sito con la loro musica preferita. Un inferno! C'era anche "Fratelli d'Italia". Terrorizzati, i quattro briganti cercarono la salvezza fuori dalla casa, ma all’uscita furono investiti da un essere che calciava, graffiava, mordeva, beccava! Un INFERNO? Due, tre Inferni !!!! Scapparono per non tornare mai più in quel luogo maledetto! I quattro amici non ci pensarono due volte: si precipitarono all’interno della casa, senza esitare si sedettero intorno al tavolo… e …credo che siano ancora lì che mangiano e ridono, che ridono e mangiano…Lì era il Paradiso !

NORBERTO SABATINI

Scusate, ma ieri sera ho fatto un grosso errore nel farvi partecipi del racconto di questo scrittore, non ho messo il sito dove potete trovare maggiori informazioni sulla sua vita e sulle sue opere.
Vi do un'anticipazione ...sta scrivendo un romanzo, spero venga pubblicato molto presto, così avremo il piacere anche di questa lettura.
Da parte di tutti noi un grande in bocca al lupo, caro Norberto.
Rimedio subito ecco

http://www.ilportaledegliartisti.it/categorie/scrittori/norberto_sabatini.htm

E' un bel signore con i baffi, oserei dire un bell'uomo.
Caro Norberto, non montarti la testa perchè la tua prima "spasimante" sono io ricordalo!!!! bacioni

mercoledì 19 novembre 2008

SAGGE PAROLE

Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, e al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto. Questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
(Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.) filosofo greco)

L'ARANCIO DI SICILIA di Norberto Sabatini

Questo è un racconto di un mio carissimo amico Norberto Sabatini, che spero sarà presto fra noi come collaboratore. La sua presenza darà ancora più importanza a questo blog.
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Nell'aia dietro al cascinale, un uomo, infagottato in una giubba di fustagno, le braccia penzoloni sui fianchi, osservava, già da un po' di tempo, l'unico albero che c'era, un arancio di Sicilia. Gelido quel dicembre del 1929. Il sole, ormai basso sui campi, scaldava sempre meno il pomeriggio inoltrato. L'uomo tolse la giubba, si accostò all'arancio e fece il gesto di coprirlo. Sentiva i morsi del freddo sulle braccia, dove il gilet lasciava scoperte le maniche di una camicia lisa e sporca, ma non se ne curò. L'albero era lì, e tanto bastava. Gli pareva quasi un miracolo, ripensando alle tribolazioni patite, prima di avere la certezza che avrebbe attecchito, che non sarebbe morto. A Tatti avevano finito per considerarlo matto. Gli pareva di udire, talvolta, i discorsi della gente. "Poveretto, gli ha dato di balta il cervello…" Perfino sua moglie e i due figli scuotevano la testa, a vederlo preso da quella pianta. Che ne sapevano di lui, che andava pei campi dall'età di dieci anni a zappare dalla mattina alla sera e diventar matto dietro alle bestie. Ritrasse la giubba con stizza, e se la infilò di nuovo, colto da brividi improvvisi.- Oramai sei sano e forte - disse all'albero. - Non c'è più freddo che ti possa dar noia.- Si sentiva soddisfatto, sì, però smarrito, ora che l'arancio non aveva più bisogno di lui per sopravvivere. La moglie, apparsa sull'uscio di casa avvolta in uno scialle di lana nero e sbrindellato, lo scosse dai pensieri.- Armando vieni dentro - disse. - Questo freddo non ti fa bene.- - Ora vengo Anna. Un altro minuto.-Una donna forte, e l'ammirava per questo. Quella mattina di tre anni fa, quando sconvolto dal dolore e dalla disperazione s'era deciso a scavare la buca, lo aveva guardato senza capire. Ma lui aveva continuato ad affondare la zappa nella terra secca, un colpo dietro l'altro, il sole di settembre che s'arrampicava in cielo. "Che fai Armando?" aveva chiesto. "Niente, niente." Lei s'era adattata, ed anche i ragazzi: Tonio il maggiore, e Bino il mezzano. Poco a poco aveva lasciato loro il peso del podere, per dedicarsi anima e corpo a quel piccolo arbusto, piantato quell'estate del 1926, e subito pronosticato morituro. Sentì una fitta al cuore. Aveva calato la pianta nella buca con grande cura, attento perfino che non strusciasse le piccole radici nella terra. Poi l'aveva concimata e coperta, scaldandola con le mani per timore che una folata d'aria minasse dall'inizio il suo fragile sviluppo. Anna, Tonio e Bino lo avevano osservato a lungo, e aveva colto nei loro occhi la paura di chi teme di trovarsi davanti a un folle. E forse era così, ma non sapevano. Era un segreto fra lui e Ferrer, il piccolo. Quando, a maggio di quello stesso anno, era capitata l'occasione di lavorare in miniera a Ribolla, in casa lo avevano convinto. Un lavoro, la miniera, che assicurava il salario, mentre la campagna tirava sempre meno. Il piccolo era forte. Sedici anni, e tutte le mattine alle cinque in piedi. Per non rimanere indietro a nessuno, diceva. Per contribuire alla famiglia, come tutti voi, diceva. Ed anche laggiù, a Ribolla, c'era andato con un entusiasmo tale, che sarebbe sceso perfino nei pozzi, ma alla sua età non si poteva. Sentì le lacrime lungo le guance. Lo avevano destinato a frenare i vagoncini di carbone, nel tratto che collegava il cantiere San Feriolo al pozzo Due. Un lavoro da stare attenti, in piedi su quei trabiccoli traballanti e malsicuri, che il ragazzo aveva affrontato senza battere ciglio. E il quarto giorno… Si avvicinò all'albero e lo toccò in un punto, dove spiccava chiaro l'orlo rotondeggiante di una incisione. Era stato l'anno dopo, a dicembre, un inverno che a Tatti non si vedeva da un pezzo, quando per timore che l'arancio bruciasse, aveva deciso di coprirlo con la paglia. Le notti gli faceva visita di continuo per controllare. Ma una notte… Aveva sentito il ramo come morto. Non avrebbe mai saputo spiegare come, ma all'improvviso era stato certo di questo. Aveva aggiunto nuova paglia, ma al mattino era stato chiaro che il ramo andava segato.- Segato! - gridò, volgendo gli occhi al cielo.- Per l'amor di Dio, calmati! - disse sua moglie andandogli vicino. Si lasciò abbracciare e scuotere, senza reagire, guardandola senza vederla attraverso le lacrime che gli colmavano gli occhi.Al quarto giorno di lavoro, appena saputo che a Ferrer era rimasta la gamba sotto a un vagoncino, era stata lei a piangere ed a lui era toccato farle coraggio. Coraggio anche a Bino e Tonio. La gamba si sarebbe salvata, aveva detto loro. Lo portano a Massa Marittima, e andrà tutto bene. Ma sapeva che non sarebbe stato così, il dottore aveva scosso la testa. A segare quel ramo, aveva provato il solito dolore di quel giorno, accanto al lettino dove Ferrer giaceva esangue. La stessa sensazione di aver perso qualcosa, che si era staccato per sempre. Sentì il freddo che lo aggrediva, entrandogli dappertutto, e si strinse ancora di più nella giubba di fustagno.- Andiamo in casa - disse Anna. - Ti preparo qualcosa di caldo.-- No, aspetta. Voglio restare ancora un po'.-L'arancio ce l'aveva fatta. Erano occorsi parecchi giorni, molte cure e altrettante notti al freddo, ma l'albero, poco a poco, si era di nuovo irrobustito. Aveva cominciato ad avvertirlo, sembrava incredibile, semplicemente toccandolo. Accarezzandolo con delicatezza, e allo stesso tempo con terrore. Un terrore cupo, come quello provato all'Ospedale di Massa Marittima, quando aveva carezzato i capelli di Ferrer, riccioli e accesi come un tramonto d'estate, cercando di infondere anche a lui nuova linfa. Il bimbo era forte e solido, e poi aveva coraggio. Ma aveva perso troppo sangue ed era comparsa anche un'infezione, il secondo giorno. Anche l'albero s'era ammalato, l'anno successivo. Le prime avvisaglie le aveva avute a maggio. Le foglie si avvitavano tra loro, contorcendosi, mentre file di formiche si arrampicavano sul tronco. Un'infezione. Come quella che aveva aggredito Ferrer, pensò. Si era gettato come un pazzo sulle formiche, schiacciandole con le mani, grattandole via addirittura con le unghie, ma sapeva che non sarebbe stato quello il rimedio. Ci voleva la calce bianca, ma non si trovava. "Dove vai?" gli avevano domandato Tonio e Bino, quando aveva inforcato quel rottame di bicicletta e s'era precipitato a Ribolla. Allo Spaccio della Montecatini aveva trovato quello che cercava, ed era tornato a Tatti che era quasi sera, affranto dal gran pedalare su per quelle curve, in salita, in quella strada sterrata e semibuia. Ad Anna, che gli era andata incontro, aveva fatto un gesto per rassicurarla che stava bene, poi era corso a preparare la calce e l'aveva spalmata, infine, sul tronco dell'arancio. Aveva cenato poco e male, quella sera. La moglie e i figli, che si guardavano in silenzio, quasi discosti, gli avevano ricordato la stessa scena a Massa Marittima. "L'infezione aumenta" aveva detto il Dottore "speriamo bene." Il giorno dopo, Ferrer era entrato in coma. L'arancio aveva vinto anche la malattia, invece, ed aveva superato l'estate, e poi l'autunno. L'inverno successivo, tenue dopo tanto tempo, lo aveva irrobustito, aiutandolo ad intaccare il suo terzo anno di vita. Armando si era sentito orgoglioso di questo, perché sapeva che il suo bimbo ne sarebbe stato felice. Si sciolse dall'abbraccio della moglie, avvicinandosi all'albero.- Vieni qui Anna - disse.La donna lo seguì, stringendosi di più nello scialle. Dietro il cascinale sbucarono anche Tonio e Bino, con gli attrezzi in mano, e i volti lustri e sporchi di polvere. Di certo, avevano appena governato e rimesso le bestie.- Anche voi - disse Armando - avvicinatevi.-Nella luce tenue del crepuscolo vide la perplessità dei loro sguardi, unita ad una certa apprensione. La stessa scena dell'Ospedale, quel 28 maggio 1926, quando si erano stretti intorno a Ferrer per fargli forza. Ma il bimbo era morto, coccolato fino all'ultimo, anche quando era evidente che non poteva più sentire nulla.- Vedete come è bello quest'albero?- domandò Armando.- Vedete questi piccoli frutti? - insistette.Ma ora lo guardavano con la stessa espressione di quando aveva preso a scavare la buca, tre mesi dopo la tragedia. Non potevano capire…- Questi aranci, non vi ricordano i riccioli di Ferrer?- - Via babbo… - dissero i figli insieme.Anna si coprì il volto con le mani e scoppiò in singhiozzi convulsi.- Non fare così - le disse. E poi, rivolto a tutti: - Debbo dirvi una cosa importante.-Prima del coma, quando erano soli, il suo bimbo aveva espresso un desiderio. "Babbo" gli aveva detto con un lumicino di voce "mi fai una promessa?" "Ma certo" lui aveva sussurrato stringendogli la mano. "Volevo far crescere nell'aia un arancio di Sicilia…" "Un arancio?" lo aveva interrotto, ma si era subito pentito. Ferrer aveva fatto cenno di sì con la testa, affaticato. Certo, non sapeva quanto sarebbe stato difficile coltivare quella pianta quassù. Un'autentica impresa, che solo l'incoscienza di un bambino poteva concepire. Lavoro assiduo dedizione e l'aiuto di Dio, ci volevano.Adesso, davanti all'albero, abbracciò la sua famiglia.- Vi ho lasciati a lavorare il podere da soli, in questi tre anni, - disse, - per via di una promessa fatta a Ferrer, in punto di morte.- Gli occhi del bimbo lo avevano cercato a lungo e aveva compreso quanto fosse importante per lui. Per tre mesi si era roso, prigioniero di quella promessa. Ora, la moglie e i figli che lo fissavano, sembravano stupiti e disorientati.- Ho esaudito il suo desiderio - riprese. - Voleva crescere l'arancio di Sicilia. E l'avrebbe fatto di sicuro…- Si fermò, cercando di controllare la voce, poi riprese in un sussurro: - Se non fosse andato in miniera.-Per un po', nessuno parlò. Tonio e Bino gli batterono sulle spalle, la moglie gli prese le mani. Stettero così, a guardarsi negli occhi, e nuove espressioni nacquero in quegli sguardi. - Siete andati avanti anche senza di me - disse infine Armando. - Dio solo lo sa, che non era facile. Eppure, avete trovato la forza… Ma ora che ho cresciuto l'albero, tornerò nei campi. Non ho certo scordato come si manda avanti il podere. -Imbruniva. Anna lo tirò a sé e gli abbottonò la giubba.- Ti ho aspettato tanto - disse. Poi, rivolta ai suoi uomini, aggiunse: - Sarete stanchi. Andiamo dentro, che devo ancora preparare la cena. - Entrarono in casa tutti insieme che era ormai buio. Solo, in mezzo all'aia, l'arancio di Sicilia affrontò la notte. Forte, gagliardo, così impertinente, che neppure quel cielo senza luna osò nascondere, alla vista di un passante occasionale, il luccichio dei suoi minuscoli frutti.Riccioli sospesi nell'aria, appesi a fili invisibili.F I N E

LAVORI ON LINE A RISCHIO TRUFFA

SECONDA PARTE
17 milioni di persone in tutto il mondo hanno un profilo su Linkedln, una sorta di Facebook per costruirsi "amicizie " di lavoro.
10 per cento di ricerche di lavoro on line in più nell'ultimo anno. Lo ha rilevato il sito di job recruitment Monster.it. In Europa la crescita è del 2%.

SOCIAL NETWORK AD HOC
Internet. Esistono diversi social network dedicati al lavoro, ma uno spicca su tutti ed è Linkedln. Funziona come Facebook ma, invece di essere teso a sviluppare una rete di amicizie, mira a costruirne una di contatti utili per attività lavorative. Nell'ultimo anno è cresciuto del 400%. Fra gli iscritti importanti manager e aziende del mondo. F.C.

Cercare on line
"SUL WEB FATE SCELTE MIRATE"
Roma.
Qual'è il vantaggio di cercare lavoro on line? Lo abbiamo chiesto a Silvia Zanella, responsabile marketing di Monster.it.
"E' un servizio gratuito, sempre disponibile e trasparente. E si può richiedere un lavoro all'estero, sapere subito come le proprie competenze saranno valutate."
E la sicurezza?
- Noi facciamo molti controlli. Ma è quasi più importante che gli utenti siano informati sui rischi, per evitare ingenuità. Altro rischio è poi confondere facilità d'uso con efficacia.
In che modo?
- Cercare lavoro on line è molto facile, e si è portati a candidarsi per qualunque cosa. Questo rischia di essere fonte di frustazione: meglio mandare i curriculum in maniera oculata, informandosi bene prima.

Attiva la minaccia di "parcelling": ci si offre volontari e si finisce denunciati per ricettazione.
Solo un caso in Italia, ma già 13 in Inghilterra. Una finta onlus invita a far volontariato ospitando pacchi che poi ritirerà, e che in realtà contengono oggetti acquistati on line con carte clonate o rubate. La polizia risale ai "volontari" dopo le denunce dei titolari delle carte. F.C.
(Metro - mercoledì 12 novembre 2008)

IL PESTELLO


La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè. Noi abbiamo messo assieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perchè!
[Albert Einstein (1879 - 1955) sCienziato tedesco, premio Nobel 1921 per la fisica]

IL MORTAIO



Dedicato a quelli cui piacciono i cani (naturalmente per scherzare!!!)
Però un tipino simile non lo userei mai per PET THERAPY dei bambini.


http://www.bastardidentro.it/node/view/35864

martedì 18 novembre 2008

I BAMBINI LA COSA PIU' BELLA CHE C'E'

Il nostro amico Indi mi ha preceduto. Stamattina stavo pensando di scrivere qualcosa proprio a favore dei bambini e poi l'avete visto anche voi che a noi interessano molto. Come è possibile non interessarsi delle loro problematiche ?
Mia figlia stamattina mi ha detto..mamma sei bellissima, voglio essere come te!... Non immaginate nemmeno cosa vuol dire è semplicemente favoloso vuol dire che si sta "lavorando" bene. Vuol dire che il proprio figlio/a è un individuo che sta crescendo nella maniera giusta, che gli stiamo dando gli insegnamenti giusti, che il nostro tempo, quello dedicato a loro, è impiegato nella maniera migliore.
In questi giorni qualcuno mi ha chiesto cosa faccio di bello, io gli ho risposto ...niente.
La mia vita è dedicata a fare soltanto a quello che mi piace....

- FACCIO PARTE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO DI CINQUE SCUOLE
- PRESIDENTE DEL COMITATO GENITORI PER CINQUE SCUOLE
- RESPONSABILE DELLA MENSA SCOLASTICA CITTADINA
- SOCIO FONDATORE IN ITALIA DEL PRIMO GRUPPO GENITORI SCOUT
- FACCIO PARTE DI UN GRUPPO TEATRALE DI GENITORI CHE METTE IN SCENA COMMEDIE-FAVOLE E POI RECITIAMO NELLE SCUOLE, NELLE CASE DI RIPOSO PER ANZIANI E NEGLI OSPEDALI PEDIATRICI, AFFIANCANDO I DOTTORI CLOWN
- SONO PARTE INTEGRANTE DI UN GRUPPO CHE STA CLASSIFICANDO UN ARCHIVIO STORICO
- HO LA MIA DITTA CHE PORTO AVANTI DA SOLA
- HO CENTINAIA DI AMICI CHE SEGUO NEI LORO PROBLEMI SEMPRE PERCHE' NON MI SEMBRA GIUSTO DEFINIRSI UN AMICO E POI NON STARTI VICINO
- HO LA MIA CASA, LA MIA FAMIGLIA
- MA LA COSA PIU' IMPORTANTE MIA FIGLIA CHE OLTRE AD ESSERE UNA BAMBINA SOLARE E SIMPATICISSIMA E BRAVA A SCUOLA, SUONA ANCHE DUE STRUMENTI E MOLTO BENE E QUEST'ANNO FARA' IL SUO PRIMO CONCERTO CON IL VIOLINO
- forse faccio anche qualche altra cosa ma adesso non me lo ricordo

e se usare il computer vuol dire mettere in risalto i "difetti" di questo mondo per correggersi allora lo farò tutte le volte che ho voglia.
Il mio blog piace lo vedo tutti i giorni dal numero di persone che sempre più si collegano e mi scrivono per farmi i complimenti.
Quindi come vedete alla fine dei conti durante la giornata non faccio niente, ma la cosa che non dovrà mai sorprendere è che in cima alla lista ci sarà sempre e solo l'interesse per i bambini, che non succeda loro niente che possa danneggiarli e combatterò con tutte le mie forze le ingiustizie perpetuate nei loro confronti.
Ciao un bacio a tutti voi

IL MORTAIO

Marcel Achard (commediografo francese)

Alle donne piacciono gli uomini silenziosi; pensano che stiano ascoltando.

EGITTO: LA MAFIA ASPORTA ORGANI A BAMBINI E LI PAGA CON SOLDI FALSI

EGITTO: LA MAFIA ASPORTA ORGANI A BAMBINI E LI PAGA CON SOLDI FALSI

ORRORE IN EGITTO

Mille ottocento dollari americani per un fegato oppure un polmone. Sono questi i prezzi pagati dalla mafia egiziana a bambini raccattati dalle strade del Cairo in cambio dei loro organi vitali in operazioni avvenute in un grande ospedale pubblico. Ma molte volte è denaro falso.

vendita-organi-egitto17 novembre 2008 - Il giornale indipendente locale al Badil denuncia l’orrore del traffico d’organi in Egitto. Mille ottocento dollari americani per un fegato oppure un polmone. Duemilacinquecento per la cornea di un occhio. Sono questi i prezzi pagati dalla mafia egiziana a bambini raccattati dalle strade del Cairo in cambio dell’asportazione dei loro organi vitali in operazioni avvenute in un grande ospedale pubblico della capitale egiziana.
Al Badil ha fatto venire a galla lo scandalo riportando la testimonianza di sei adolescenti che raccontano in video le loro disavventure. Le immagini mostrano gli orribili tagli dei bisturi sui loro corpi. Ma a far arrabbiare di piu’ le piccole vittime è la beffa subito dai trafficanti: “Mi hanno pagato con soldi falsi”, lo ha detto Rami, un diciassettenne che ha ‘donato’ il suo fegato pagando lui stesso le spese “degli analisi e le radiografie” che attestavano l’idonietà dei suoi organi.
Il direttore del quotidiano Khalid al Balshi, interpellato dalla tv al Arabiya, ha riferito che le forze di sicurezza egiizane “in base alla nostra denuncia, hanno effettuato un controllo nell’ospedale al Daqqi del Cairo trovando altri tre piccole vittime”. “Il nostra - ha aggiunto il direttore - è un omaggio alla ‘mamma Suzanne’ in occasione della giornata dell’Infanzia “ celebrata oggi in Egitto. Suzanne, è la consorte del presidente egiziano Hosni Mubarak e presiede il Consiglio Nazionale per l’Infanzia e Maternità. (quotidianonet)

Federalismo, Corte dei Conti (La Repubblica)

L'allarme lanciato dal presidente Lazzaro in un'audizione al Senato
"Potrebbe esserci un incremento della pressione, in particolare dell'Irpef"

Federalismo, Corte dei Conti
"Rischi di aumento delle tasse"

Federalismo, Corte dei Conti "Rischi di aumento delle tasse"

Tullio Lazzaro, presidente della Corte dei conti


ROMA - Con il federalismo fiscale disegnato dal ddl di delega attualmente all'esame del Parlamento si corre il rischio di determinare un aumento della pressione fiscale, in particolare per quanto riguarda l'Irpef. L'avvertimento arriva dalla corte dei Conti.

"Il sistema di finanziamento degli enti territoriali configurato dal ddl - spiega il presidente Tullio Lazzaro nel corso dell'audizione davanti alle commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Finanze del Senato - comporterà lo spostamento di rilevanti quote di gettito Irpef dal centro alla periferia. Ciò può comportare rischi che vanno opportunamente valutati", anche perché il federalismo fiscale "può portare ad un aumento della pressione tributaria, in particolare dell'Irpef, e a una forte dilatazione in ragione del ruolo centrale assegnato nel finanziamento del federalismo fiscale all'Irpef" per quel che riguarda la perequazione.

Un primo rischio, ha precisato Lazzaro, è che "il 'reticolo' dei principi e delle prescrizioni che animano il disegno di legge delega porti, non già, come si vorrebbe, ad una riduzione, ma ad un aumento della pressione tributaria ed in particolare dell'imposizione personale sui redditi, insieme ad una forte dilatazione del ricorso alla perequazione, in ragione del ruolo centrale assegnato nel finanziamento del federalismo fiscale all'Irpef, nonostante la sperequata distribuzione del suo gettito sul territorio nazionale".

Un altro rischio è che "le ipoteche che interessano la base imponibile e la conseguente frantumazione del gettito, oltre all'effetto, scontato, di ridimensionare il gettito erariale, finiscano con l'intaccare le finalità redistributive tradizionalmente assegnate all'imposta personale sul reddito". E ancora: "L'aumento del ruolo delle addizionali, la previsione di un'aliquota riservata o di una riserva di aliquota e la possibilità di intervenire sulla struttura dell'imposta modificando i parametri impositivi (aliquote e base imponibile) si potrebbero risolvere nella sterilizzazione del principale strumento di politica fiscale oggi a disposizione del governo centrale".


Nel corso dell'audizione, Lazzaro ha parlato anche del ricorso ai contratti derivati da parte degli enti territoriali, definendolo "un problema enorme" anche perché "a pagare alla fine sono sempre i contribuenti".

"Non abbiamo un'esatta quantificazione del fenomeno" e questo perché "i contratti dovevano essere comunicati al ministero dell'Economia" pena la loro efficacia. Ma questa comunicazione non sarebbe arrivata lasciando di fatto la legge 'lettera morta'. Così, aggiunge Lazzaro, "neanche il ministero dell'Economia conosce esattamente la dimensione del problema". Per questo il presidente della corte dei Conti ritiene che sarebbe stato meglio "assegnare alla magistratura contabile un controllo preventivo sulla sottoscrizione di questi strumenti finanziari".
( 17 novembre 2008)

lunedì 17 novembre 2008

LAVORI ON LINE A RISCHIO TRUFFA

ROMA.
Cercare lavoro, credere di averlo trovato e poi ritrovarsi sempre disoccupati e alleggeriti di qualche migliaio di euro. Colpa dei falsi annunci. Arrivano soprattutto via email, ma sono ospitati anche in siti non seri. Promettono grandi guadagni in poco tempo ma richiedono qualche piccolo investimento per cominciare, per un kit d'avvio lavori o corsi di formazione. Incassata la somma, scompaiono.Monster.it, leader dell'online recruiting, ha pubblicato una guida, in vendita nelle librerie, per evitare piacevoli sorprese.Il mercato del reclutamento on line infatti è in forte crescita, ma c'è chi sottovaluta i trabocchetti della Rete. Nn in molti in realtà :"Neanche un centinaio all'anno in Italia, stando alle denunce. Queste solo la punta di un iceberg, dice Andrea Rossi, dirigente della Polizia Postale di Roma. "A cascarci sono quasi solo i nuovi utenti di internet, più ingenui". In tal caso si deve sporgere denuncia al commissariato virtuale (http://www.commissariatodips.it/).Peggio è andata in Usa nel 2006: 200mila denunce e a 2 milioni di danni sono i dati dell'Fbi.(Fabio Caltagirone)
ATTENZIONE AL "PHARMING"
Una delle truffe sempre più diffuse è il "pharming", raggiro molto simile al phising. Tramite mail e falsi annunci, l'aspirante candidato viene reindirizzato da siti web autorizzati verso repliche contraffatte nell'intento di ottenere informazioni personali. Per verificare l'attendibilità di una società, copiare e incollare l'url (tipo http://www.nomesocietà.it/) e non usare i link. (METRO)
COME EVITARE LA TRUFFA IN SEI PUNTI
1- Non credere a chi promette grandi e facili guadagni.
2- Diffidate di chi lascia come unico recapito un numero di cellulare.
3- Se una ditta è seria, nel proporvi un kit di avviamento vi chiederà solo un deposito cauzionale, che sarà reso alla restituzione del materiale.
4- Ricordatevi che normalmente chi offre lavoro vi deve dare soldi, non chiedervene.
5- Nella ricerca di un lavoro online affidatevi solo ai siti specializzati e riconosciuti dal ministero del Lavoro.
6- Avvaletevi delle risorse di Internet: sul sito http://www.antipishing.it/ c'è una lista di "false ditte".
- mercoledì 12 novembre 2008
(continueremo nei prossimi giorni anche con altre notizie)

VITTIMA DI UN "RAPIMENTO"

(di Lorena B.G.)



Premetto che in tutta la mia vita non mi sono mai fatta condizionare dalla PUBBLICITA'. E ho insegnato a mia figlia di guardarla con occhi di cose spesso "ingannevoli e impossibili" da comprare.
Però in casa...c'è un però! MIO MARITO!
Uomo tutto d'un pezzo, serio poco incline al sorriso. E' soggiogato dalla pubblicità, è innamoratissimo! mai visto un uomo più innamorato di qualcosa, ancora più di quelli che stanno fissi per ore davanti alla televisione a guardare una partita di calcio.
Se uno lo guarda mentre sfoglia i depliants vede il suo sguardo attento, acuto sulle figure su quelle pagine colorate.
Quando arriva a casa fa incetta di tutti i fogli pubblicitari che trova nella cassetta condominiale, li mette nella sua 24ore.
Tutti i giorni butto "montagne" di questi fogli, che vengono sempre ricercati. (Sbaglio o ci sono campagne contro la deforestizzazione? il riciclaggio di carta usata per abbattere meno alberi possibili?)
Prima li mettevo nel contenitore della carta e lui li andava a riprendere, ora ho imparato li butto da un'altra parte e poi faccio finta di non averli visti.
...Non è possibile sono sicuro di averli messi qui...come mai non ci sono più?...Scusa cosa fai mi accusi di averli spostati, ma lo sai che quei fogli li detesto figurati se mi preoccupo di toccarli...
Intanto vado in cucina fregandomi le mani con il sorrisino del diavoletto !!!! La mia cattiva azione l'ho fatta!
Stamattina ho deciso di pulire un po' l'ufficio dai fogli che ho accatastato.
Butto questo butto quello, butto...no questo non lo butto e mi metto a leggerlo.
E' l'invito a fare l'abbonamento ad una rivista. Naturalmente tacerò il nome.
Vi dico soltanto cosa viene regalato per invogliare il possibile "cliente-lettore". Foglio molto ben articolato con figure e sconti e regali in primo piano, non leggo sono affascinata dai regali .
Mi sento in balia di quello che sto guardando come lo sguardo di Medusa quando pietrificava quelli che la osservavano:


SCONTO 80%
PENNA LASER CON CHIAVE USB
VIDEOCAMERA DIGITALE
6 NUMERI DI UN'ALTRA RIVISTA GRATIS
ADERIRE ENTRO DIECI GIORNI
OFFERTA A VALIDITA' LIMITATA


ecco mi sto risvegliando perchè nel mio cervello comincia a suonare il campanellino.
Nominano mille volte il mio nome scritto a caratteri cubitali e mi sono ricordata cosa consigliano gli psicologi in caso di rapimento.
Quando i parenti della vittima vengono intervistati alla televisione devono dire sempre il nome della persona rapita in modo che prenda forma umana e non più quella di un oggetto.
Questo induce nel rapitore una forma di rapporto diverso, rende il rapito una persona in modo che la pietà per la vittima cominci a farsi strada.
Mi sento una vittima!!!, il"rapitore-pubblicità" mi aveva quasi preso in ostaggio.
Ma è stato solo un attimo BUTTO TUTTO senza rimpianti.

domenica 16 novembre 2008

OROSCOPO PREVISIONI 2009

Secondo voi cari amici potevamo farci mancare l'OROSCOPO?
No di certo. Allora grande annuncio!!!!!!
Dal 1 Dicembre 2008 , un segno al giorno scriverò le previsioni segno per segno .

Il mio programma sarebbe questo per il 2009 :

- Le previsioni di ogni segno mese per mese
- Le compatibilità di coppia
- Gli ascendenti segno per segno
- I segreti per conquistare
- I numeri personali e gli Arcani

IL MORTAIO

Chi immagina di poter fare a meno del mondo s'inganna parecchio; ma chi immagina che il mondo può fare a meno di lui, s'inganna ancora di più.
[Francois de La Rochefoucauld (1613 - 1680) Scrittore francese]

DEDICATO ALL'UOMO CHE AMO

(di Lorena B.G.)

Questo è dedicato a te, amore mio, non so nemmeno se lo leggerai.
Sai ho ritrovato nella vecchia posta la prima email che mi hai scritto...

Ciao sul forum sono...e sono di sesso maschile, poichè ho notato che ti stai prendendo di petto con ...ti volevo dire che la stessa cosa è capitata a me sempre con lui quando sul forum di ...
In quel periodo si poneva in modo arrogante, saccente e a volte anche maleducato, tanto che alla fine, partendo dal presupposto che chi ha più intelligenza la usa, ho preferito abbandonare quel forum.
Sul nostro forum si è ripresentato con un altro nick e con la volontà di mostrare un altro carattere, secondo me il lupo cambia il pelo ma non il vizio
Valuta tu se è il caso di continuare a perdere tempo rispondendogli oppure non sia meglio ignorarlo del tutto.
spero di esserti stato utile.
se vuoi rispondermi non farlo sul forum ma su questo indirizzo che ho dato a pochissime persone del forum, ti prego quindi di non divulgarlo.
ciao a dopo, tutte le volte che vorrai.


Ricordi poi? dopo quattro email eravamo già innamorati.
Come è andata dopo? Ai posteri l'ardua sentenza.
Non so più niente di cosa fai e di come stai, ho provato a chiedere a qualcuno, ma la sua risposta è stata veramente sgarbata, proprio dettata dalla maleducazione che contraddistingue questo individuo.
Oggi domenica, giornata favolosa piena di sole come le giornate quando ci amavamo e ci cercavamo continuamente, sarà questo sole che ha provocato questa giornata di ricordi e piena di nostalgia.
E l'amore rimane lì non finito sempre presente, sempre prepotente, come un insegnante che vuole farti imparare una lezione, ma lo scolaro è "duro" non vuol capire e non vuole imparare.
E la vita va avanti, niente può tornare indietro.
Solo chi ha il dono della rinascita può sperare in un nuovo inizio...
Un bacio dato con tutto l'amore che ho ancora per te

GRANDE INTER



IBRACADABRA

Scusate se è poco !!!!!!!!!
Battuto il Palermo nell'anticipo.

UNA FANTASTICA DOPPIETTA.
L'INTER TORNA A +3 SULLA JUVE

UN'AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO

(di Lorena B.G.)
Nei giorni scorsi ho conosciuto sempre tramite skipe un uomo giovane.
Molto bello, molto misterioso. Lavoro affascinante, sempre attento alla sicurezza dell'individuo. Accanto al nome account la foto di una pantera in mezzo alle fiamme. Un po' terrificante, ma lui è così.
Vi assicuro che non è stato facile farsi accettare, soprattutto per la diffidenza di carattere. Ogni volta che pensavo di potermi rilassare ecco che ricominciava a tenermi sulle spine. Vi assicuro è stata una "faticaccia".
Ma comunque tuttora lo è.
Non riesco a rilassarmi, è sempre in agguato: sempre un dubbio, una domanda, uno sguardo più acuto del solito.
La cosa che non capisco è che a parte la pantera della foto, è un uomo d'animo nobile e se vogliamo parlare di animali.... è UN'AQUILA e lui non lo sa. E anche se gli ho spiegato cosa è il simbolo dell'aquila, l'animale nobile per eccellenza per me, non è convinto.
Chiamo AQUILA solo un'altra persona che invece sa di esserlo.
Questo signore che chiamerò Giorgio continua ad avere dubbi, incertezze, ma possibile che non si rende conto quanto sia grande come uomo, come individuo.
Cerca un rapporto d'amore sicuro, che possa dargli quello che finora gli è mancato, ma contemporaneamente rifiuta un rapporto fisso per paura.
Quale paura ? quella di INNAMORARSI E SOFFRIRE SE DOVESSE FINIRE.
Ha mille qualità e pensa di non averne nessuna.
Ieri sera mi ha confessato di avere una simpatia su skipe...bene, gli ho risposto, sono contenta per te...ma io vorrei che tu mi conquistassi per poter cambiare...
La mia risposta la sapete già, se c'è di mezzo un'altra donna io mi tiro indietro non vado a rompere alle altre, anche se non le conosco.
Non faccio come gente di mia conoscenza che non sa dove sono i limiti e continua a rompere in rapporti consolidati.
Comunque a parte questo, teorizziamo che posso avere una simpata per questo Giorgio, ma una volta (forse io appartengo ad un'altra generazione) non era l'uomo che conquistava una donna.
Sapete non saprei da che parte cominciare! sono sempre stata conquistata! Come donna posso fare la gatta, la pantera, ma la "conquistatrice" non mi ci vedo proprio. A parte la differenza di età, vorrei capire che tipo di dubbi può avere un uomo simile. Bello, intelligente, amato dalle donne, capelli neri, occhi scuri.
In Toscana diciamo che l'uomo con gli occhi scuri ha gli"occhi di brace". Sono uomini che hanno un fuoco dentro che non si spenge mai. Beata la donna che li avvicina! e dannata contemporneamente.
Solo che adesso io voglio dire a Giorgio una cosa ...ma perchè devi chiuderti all'amore ? l'amore porta al settimo cielo, l'amore fa soffrire, fa dannare, ma è la cosa più bella che c'è .
Va vissuto solo il tempo che dura non un attimo di più, altrimenti sono fiamme eterne. Non si ama una volta sola, si può amare mille diecimila volte nella vita . Solo bisogna chiudere nell'attimo giusto e dopo solo ricordi belli, i più belli che tu possa avere nel cuore.
Dietro l'angolo c'è ancora l'amore che ti regalerà ancora momenti felici, ancora una volta i più belli della tua vita, perchè??? ma perchè l'amore è così ....OGNI AMORE NUOVO E' PIU' BELLO DI QUELLO PRECEDENTE !
Ciao bacio

EPICURONE D'ORO


Amici cari carissimi, non pensavo che questo blog fosse diventato così importante. Soprattutto è diventato per voi così importante essere nominati nei miei post. Mi stanno giungendo da più parti richieste di alcuni di voi di essere raccontati in queste righe.
Scusate ma mi avete fatto ridere e lo sapete che lo faccio con amore perchè vi voglio bene.
Allora per voi, per tutti voi ho instituito l'EPICURONE D'ORO ricalcando il premio dell'ormai famosa trasmissione televisiva.
Ricordatevi però che ne dovete combinare una grossa, perchè i difetti piccini non m'interessano.
Vi ringrazio veramente perchè le vostre richieste mi danno importanza e lustro e ne sono orgogliosa e vi prometto che più vizi saprò e meglio saprò "condirvi" in quello che scrivo.
Non accalcatevi, non spingetevi, NON PREOCCUPATEVI ce n'è per tutti.
L'unico consiglio che vi do è vivete la vostra vita come sapete fare e siate sempre voi stessi...con i vostri difetti, ma anche con i tanti pregi che vi rendono così "PREZIOSI" per me.
Grazie grazie veramente di cuore vi amo tutti.
Ciao un bacio e buona domenica

sabato 15 novembre 2008

CURIOSITA'


Come vi avevo già accennato mi sono collegata a Skipe.
Vi assicuro che non cerco altre fonti mi basta questo, per adesso è così interessante così ricco che una miniera d'oro o di diamanti è niente al confronto per me.
Oggi pomeriggio su un canale della Rai ho visto una trasmissione e da qui mi è partita l'idea, per curiosità cercherò di fare amicizie diverse dalle mie per vedere che cosa esce fuori.
Già comunque vi accenno che nei giorni scorsi ho contattato un uomo, e mi ero iscritta con un account maschile, specificandogli però che ero una donna.Questo individuo all'inizio mi ha fatto le solite domande ...chi ero, cosa facevo, di dove ero, se lavoravo, se ero sposata , ecc...
All'improvviso ha cominciato ad agitarsi e a chiamarmi con un nome maschile. Più io insistevo nel dirgli che non ero un uomo più lui si agitava.
Alla fine mi ha spiegato che aveva avuto contatti con un uomo, che lo aveva creduto una donna e aveva iniziato questa amicizia che per lui stava diventando particolare ed importante.
Quando si era trovato al dunque aveva scoperto l'arcano, cioè quello che aveva creduto una lei era invece un lui. Da allora aveva sempre paura ad accendere skipe, perchè si sentiva perseguitato.
Ha voluto vedermi in cam ed io l'ho accesa. Si è tranquillizzato e abbiamo cominciato a parlare di un po' di tutto.Poi ci siamo salutati e da allora ho chiuso i contatti, non m'interessava come persona e non volevo che si facesse strane idee.
Questo mi fa pensare ancora una volta che dietro la tastiera c'è un mondo ingannevole. Ma purtroppo sta divendando la realtà parallela alla nostra. Una realtà fatta di parole vere o false che siano, pur di non avere contatti fisici reali.
Sopra questa tastiera si da origine ad amori virtuali, simpatie, amicizie che non vanno oltre quel tempo passato lì sopra.Non c'è bisogno di fare realmente una doccia, di prepararsi per uscire, di prendere la macchina per andare a mangiare una pizza insieme, scambiare quattro chiacchere e quattro risate, tutte cose che impegnano i nostri sensi :occhi, orecchi, bocca, l'atto del camminare, anche il nostro cervello.
Non esiste più l'amore nel curarsi e dell'apparire. Basta pettinarsi un po' mettere una luce un po' bassa e dire che non ne hai una migliore e oplà il gioco è fatto. La magica atmosfera prende piede.
Di quante cose si può parlare!, non c'è bisogno di dire chi siamo veramente si può essere anche il direttore commerciale della ditta più grande in Italia, un dottore, un bancario, un trader oppure una donna sola infelice bisognosa di un amico fidato.
Come è facile dire cose che non sono vere, raccontare i desideri i sogni di una vita, questo perchè si è capito che chi ci ascolta ha bisogno di sentire queste cose.
Che l'interlocutore abiti in una grande città o in un paesino non ha importanza alla base di tutto ci sono sempre le solite parole ...
UNA VITA CHE NON SI E' SVILUPPATA COME AVREBBERO VOLUTO, UN COMPAGNO /A CHE HA DELUSO LE ASPETTATIVE, LA FINE DEL SOGNO DI UN LAVORO SODDISFACENTE E REMUNERATIVO, MAGARI ANCHE LA VOGLIA DI AMICIZIE CHE SI RINNOVASSERO E CHE RIMANESSERO FEDELI...
Quanti sogni si hanno prima dei vent'anni e quanti vengono delusi dalla vita.
La VITA ...è questa la vera paura poi infine, la paura del contatto con le persone, del confronto con gli altri, perchè spesso quando poi chi ha paura entra veramente in contatto con qualcuno rischia di perdersi, di non capire più dove sono i confini della realtà, del lecito e dell'illegale, si pensa di poter fare tutto quello che si vuole come sulla tastiera, ma la VITA ...la vita vera è diversa.