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sabato 17 maggio 2025

Alexander Selkirk ovverò Robinson Crusoe


Alexander Selkirk: l’uomo che scelse la solitudine per salvarsi la vita

Nel 1704, Alexander Selkirk, giovane marinaio scozzese dal carattere forte e indipendente, si imbarcò su una nave corsara inglese, la Cinque Ports, diretta verso il Sud America. Ma già dalle prime settimane, i venti contrari e le condizioni della nave lo portarono a dubitare della sua stessa sorte.

Selkirk era convinto che la Cinque Ports fosse in pessime condizioni, mal equipaggiata e prossima al naufragio. Dopo un acceso scontro con il capitano, prese una decisione estrema: chiese di essere lasciato sull’isola di Más a Tierra, un luogo remoto e quasi inesplorato, piuttosto che affrontare la certezza della morte in mare aperto.

Così, contro il parere di molti, fu abbandonato sull’isola, con solo qualche provvista, ma senza alcuna garanzia di salvezza.

Per quattro anni e quattro mesi, Selkirk combatté contro la natura selvaggia e la solitudine. Cacciò capre selvatiche, costruì rifugi, fabbricò armi rudimentali e imparò a sopravvivere in un ambiente brutale. La sua mente, temprata dalla dura vita in mare, fu la sua migliore arma contro l’isolamento e la paura.

Il salvataggio arrivò il 2 febbraio 1709, quando la nave corsara inglese Duke, guidata da Woodes Rogers, approdò sull’isola. Fu proprio Rogers a raccogliere Selkirk, trovandolo in buona salute ma segnato da anni di isolamento.

Una delle domande più intriganti riguarda “Venerdì”, il compagno di avventure di Robinson Crusoe: era ispirato a una persona reale? La risposta è meno certa. Non esiste evidenza storica di un compagno indigeno che abbia aiutato Selkirk durante la sua permanenza sull’isola. La figura di Venerdì sembra un’aggiunta letteraria di Daniel Defoe, simbolo di amicizia e sopravvivenza.

La storia di Selkirk è quindi vera, ma con qualche licenza letteraria che ha trasformato un naufrago solitario in un eroe di amicizia e avventura.

Ancora oggi, l’isola di Más a Tierra è stata ribattezzata “Isola Robinson Crusoe” in suo onore. Una testimonianza che il coraggio e l’ingegno umano possono sfidare qualsiasi avversità.

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