Una Montagna Di Balle from spazzatour on Vimeo.
SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
mercoledì 12 agosto 2009
martedì 11 agosto 2009
MESSAGGIO PER UN'AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO (libro)

di Anthony De Mello
"Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana.
Sapete, tutti i mistici – cattolici, cristiani, non cristiani, quale che sia la loro teologia, la loro religione – concordano su una cosa: che va tutto bene. Sebbene regni il caos, tutto va bene.
Certo, è uno strano paradosso. "
Credo che ogni libro abbia un proprio spazio nella nostra vita e se sbagliamo tempo non riusciamo a capirlo.
Questo lettura mi fu consigliata tanti anni fa da un mio insegnante di Scienze della Comunicazione, ma non era il momento giusto.
Il periodo era molto confuso per me e molto oscuro.
Sono dovuti passare molti anni perchè lo ritrovassi e potessi gustare appieno le varie lezioni di consapevolezza. Ci sono certe letture che bisognerebbe poter riprendere e riflettere nuovamente in vari momenti delle propria vita.
Non so se adesso sono riuscita ancora a entrare completamete nel messaggio, ma so che la direzione è cambiata. Il mio stato d'animo non è nuovamente dei migliori in questo momento, mi sono voluta isolare per qualche giorno e non voglio affrontare nessun indovinello mi venga proposto.
La solitudine non fa per me, sto male, ma devo riuscire e raccogliere le mie idee. Mi sembra che sia sparse ai quattro punti cardinali, e che il vento le sospinga più lontano ogni volta che mi avvicino.
Mi rendo conto che leggendo queste "storielle" si può assumere un certo grado di consapevolezza delle proprie capacità e del proprio essere.
Possiamo cominciare a discernere quello che è, quello che siamo e quello che potremmo essere, ma..come tutte le cose c'è un ma. Dopo avere letto tutto quanto in che misura siamo capaci di adottare di fatto nella realtà comune quello che abbiamo capito?
E quanto la realtà della nostra vita ci permette di trasformare in azioni le nostre idee e le nostre certezze?
Comunque se decidete di leggerlo, sgombrate la vostra mente da tutto quello che sapete e cercate di sapere. Fate in modo che la vostra testa sia come una lavagna nera pulita dove si può scrivere qualcosa: provateci !
So che alcuni diranno che è una letteratura trash, ma alla fine non potete non dire che non avete cercato di creare o cambiare qualcosa dentro di voi.
Per qualche giorno non consiglierò niente, perchè ho iniziato un libro particolare di
Ignazio Marino Ceccherelli
FERMATI, O SOLE!
Spero di sopravvivere alla lettura. Buonanotte
IL SIGNORE DELLE MOSCHE (libro)

"Il ragazzo dai capelli biondi si calò giu per l'ultimo tratto di roccia e cominciò a farsi strada verso la laguna. Benchè si fosse tolto la maglia della scuola, che ora gli penzolava da una mano, la camicia grigia gli stava appiccicata addosso, e i capelli gli erano come incollati sulla fronte. Tutt'intorno a lui il lungo solco scavato nella giungla era un bagno a vapore. Procedeva a fatica tra le piante rampicanti e i tronchi spezzati, quando un uccello, una visione di rosso e giallo, gli saettò davanti con un grido di strega; e un altro grido gli fece eco:
"Ohè! Aspetta un po'!"
"Ohè! Aspetta un po'!"
Qualcosa scuoteva il sottobosco da una parte del solco, e cadde crepitando una pioggia di gocce.
di William Golding
Questa volta non mi sono fermata solo alla lettura del libro. Ho cominciato a cercare altre notizie.
E' venuto fuori Baal, Belzebù, la peste, Plinio il vecchio, altri autori ed infine orrore per me, il reclutamento dei bambini per gli eserciti. Forse non avevo mai fatto caso a queste notizie o veramente non le sapevo, non ho dormito stanotte pensando al modus operandi del reclutamento. Non si parla solo di bambini destinati a portare armi, ad uccidere, depredare, razziare, ma anche al prelievo di giovani donne reclutate per i piaceri dei militari più anziani e degli ufficiali. Vite che vengono sottoposte ad ogni genere di angherie e soprusi perchè non si ribellino.
Il libro è soltanto una conclusione di quello che potrebbe essere nella realtà una vicenda fantastica, ma che a ben pensarci potrebbe accadere.
Qualsiasi individuo da una certa età in poi è capace di distinguere il bene dal male, ma come mai la conclusione è sempre tragica? Un'emulazione di una società adulta porta inevitabilmente al predominio degli istinti animaleschi, alla violenza, all'omicidio? Niente sensi di colpa o coscienza del peccato? Come mai escono sempre fuori i lati peggiori, quando siamo abbandonati a noi stessi senza una guida? Perchè deve uscire fuori sempre e soltanto l'istinto di prevaricazione del più forte verso il più debole?
Quindi non è la società corruttrice che cambia gli uomini, come diceva Rosseau, ma noi stessi abbiamo dentro il male che conduce inevitabilmente a commettere ogni genere di crudeltà. Non una società adulta, ma un gruppo di bambini senza una guida severa o autoritaria che possa indicare loro il bene e il male.
Raccomando la lettura, ma con occhio vigile ad interpretare e non giudicare frettolosamente quello che trovate fra queste righe. Magari spendete un pensierino in più nel fare un esame di coscienza personale del vostro comportamento.
STRAGI NAZISTE, ERGASTOLO PER IL "BOIA DI FALZANO"

Josef Scheungraber, 91 anni, condannato dal tribunale di Monaco di BavieraNel giugno 1944, venticinquenne, fece massacrare 14 civili vicino Cortona
Josef Scheungraber
MONACO DI BAVIERA - Ergastolo per il ''boia di Falzano". Josef Scheungraber - l'ex tenente della Wehrmacht, oggi 91enne, che nel giugno 1944 ordinò il massacro di 14 civili nella località vicino Cortona - è stato condannato al carcere a vita, dalla corte d'assise di Monaco Baviera. La procura della città tedesca aveva in giugno chiesto l'ergastolo per l'uomo, già condannato nel 2006 in comtumacia all'ergastolo da un tribunale militare italiano. Scheungraber aveva 25 anni, quando fece uccidere i cittadini del posto per rappresaglia, in seguito all'uccisione di due soldati nazisti. L'ex ufficiale, oggi sordo e zoppicante, vive nella sua città natale di Ottobrunn, in Baviera, dove dopo la guerra è stato anche consigliere comunale. Il caso di Scheungraber si affianca a quello di un altro anziano presunto ex nazista, John Demjanjuk, 89 anni, ribattezzato il "Boia di Sobibor" e sospettato di avere contribuito allo sterminio di circa 29mila ebrei nel campo di concentramento dell'allora Polonia occupata. Anche Demjanjuk, estradato in Germania dagli Usa lo scorso 12 maggio, verrà giudicato dal tribunale di Monaco di Baviera, che per il momento lo ha accusato formalmente di concorso nello sterminio di Sobibor.
Josef Scheungraber
MONACO DI BAVIERA - Ergastolo per il ''boia di Falzano". Josef Scheungraber - l'ex tenente della Wehrmacht, oggi 91enne, che nel giugno 1944 ordinò il massacro di 14 civili nella località vicino Cortona - è stato condannato al carcere a vita, dalla corte d'assise di Monaco Baviera. La procura della città tedesca aveva in giugno chiesto l'ergastolo per l'uomo, già condannato nel 2006 in comtumacia all'ergastolo da un tribunale militare italiano. Scheungraber aveva 25 anni, quando fece uccidere i cittadini del posto per rappresaglia, in seguito all'uccisione di due soldati nazisti. L'ex ufficiale, oggi sordo e zoppicante, vive nella sua città natale di Ottobrunn, in Baviera, dove dopo la guerra è stato anche consigliere comunale. Il caso di Scheungraber si affianca a quello di un altro anziano presunto ex nazista, John Demjanjuk, 89 anni, ribattezzato il "Boia di Sobibor" e sospettato di avere contribuito allo sterminio di circa 29mila ebrei nel campo di concentramento dell'allora Polonia occupata. Anche Demjanjuk, estradato in Germania dagli Usa lo scorso 12 maggio, verrà giudicato dal tribunale di Monaco di Baviera, che per il momento lo ha accusato formalmente di concorso nello sterminio di Sobibor.
lunedì 10 agosto 2009
CIRCEO, ROMENA STUPRATA DA GRUPPO
Arrestati 3 connazionali e un indiano
Una romena di 41 anni è stata prima picchiata e poi violentata da quattro uomini. Gli agenti, avvertiti nella notte dai vicini di casa spaventati dalle urla, hanno trovato la donna rannicchiata sul letto mentre i quattro tentavano di scappare. Gli autori della presunta violenza, tre cittadini romeni e un indiano, sono stati arrestati. La 41enne è stata operata d'urgenza per le gravi lesioni agli organi interni.
Gli autori della violenza condividevano l'appartamento: si tratta di due ragazzi di 20 anni e due uomini di 30 anni, tutti incensurati e regolari. Secondo la ricostruzione della polizia e le testimonianze della vittima sarebbe stato uno dei ragazzi di 20 anni, connazionale della donna, l'ispiratore della violenza, incoraggiato dalle urla di incitamento degli altri tre.
Al momento dell'arresto i quattro uomini hanno smentito la violenza spiegando che il gruppo stava festeggiando il compleanno della ragazza. Hanno "festeggiato" come si usa "fare in Romania": questa la loro giustificazione. Ulteriori accertamenti sono in corso sul proprietario dell'appartamento. La donna è stata operata d'urgenza a causa delle gravi lesioni.
domenica 9 agosto 2009
I SETTE DELITTI DI ROMA (libro)
"Quarant'anni sono trascorsi e sono diventato vecchio anch'io.
Quarant'anni da quella promessa fatta a messer Leonardo di rompere il silenzio alla vigilia della mia morte.
Quarant'anni per mantenerla ed è giunto il momento.
Questa sera ho fatto portare tutte le candele che c'erano in casa, ho fatto sistemare la poltrona e il tavolo sotto la finestra, e ho proibito a chiunque di disturbarmi."
..............

Romanzo di Guillaume Prevost.
Ci sono libri che riesco a leggere in poco tempo, altri che hanno bisogno di essere digeriti, altri come questo vengono continuamente interrotti e quindi anche se non lunghissimi ci metto una settimana.
Gradevole lettura, niente di complicato o cervellotico. E' il solito libricino che ho trovato dalla mia vecchina.
Storia che si snoda fra le vie e le piazze nella Roma del 1514 al tempo di Leone X. Scritto in maniera semplice, sembra quasi un saggio da consigliare come lettura ai ragazzi delle scuole medie. Assassino che si comincia a individuare già dalle prime pagine della seconda parte. Qualche riferimento storico e artistico, che male non fa per ricordarsi qualcosa o studiare quello che non si è mai saputo.
Io ho riscoperto un pittore che avevo dimenticato: BOSCH (Van Aken).
Nel racconto i delitti sono tutti raffigurati in una delle sue stampe. Se veramente esista una cosa del genere non so dirvelo, ho cercato ma nessun riferimento nei miei testi. Se ciò fosse sarebbe stato veramente un semplice descrizione di quello che qualunque scrittore senza grossa fantasia avrebbe potuto fare, come un buon tema.
Finale non tanto a sorpresa, ma con tutte le regole della soluzione di un caso di omicidio e l'arresto, in questo caso la morte, del colpevole.
Si può finire in un paio di giorni, lettura leggera.
Gradevole lettura, niente di complicato o cervellotico. E' il solito libricino che ho trovato dalla mia vecchina.
Storia che si snoda fra le vie e le piazze nella Roma del 1514 al tempo di Leone X. Scritto in maniera semplice, sembra quasi un saggio da consigliare come lettura ai ragazzi delle scuole medie. Assassino che si comincia a individuare già dalle prime pagine della seconda parte. Qualche riferimento storico e artistico, che male non fa per ricordarsi qualcosa o studiare quello che non si è mai saputo.
Io ho riscoperto un pittore che avevo dimenticato: BOSCH (Van Aken).
Nel racconto i delitti sono tutti raffigurati in una delle sue stampe. Se veramente esista una cosa del genere non so dirvelo, ho cercato ma nessun riferimento nei miei testi. Se ciò fosse sarebbe stato veramente un semplice descrizione di quello che qualunque scrittore senza grossa fantasia avrebbe potuto fare, come un buon tema.
Finale non tanto a sorpresa, ma con tutte le regole della soluzione di un caso di omicidio e l'arresto, in questo caso la morte, del colpevole.
Si può finire in un paio di giorni, lettura leggera.
POMERIGGIO
SONO GIA' DISTRUTTA.
Ho 5 bambini extra in casa, sparsi su tre piani. Alle 8,30 sono entrati, anzi no si sono impossessati della mia casa. Abbiamo avuto un piccolo intervallo dalle 13 fino alle 14,30, no meglio dire 14,20. Se anche domani sarà così, tra venti giorni tornerò distrutta. La prima mamma che avrà il coraggio di dire che è stanca me la mangio viva con i panni addosso!
Non sono riuscita a scrivere, non ho letto, non ho dormito. Ho già preso 3 caffè e la tata mi ha chiesto se ne voglio un altro.
UN ALTROOOOOOOOOOOOO ??????
Ho bisogno di tutta la scatola di iperico per arrivare a stasera.
Non sono andati nemmeno in giardino, perchè piove.
Ho i bagni completamente occupati, se l'anno scorso non riuscivo a fare una doccia calda, quest'anno.....
Abbiamo disseminato la cucina di bicchieri di carta perchè chiedono continuamente da bere, fra poco sarà l'ora di merenda......
Ma le altre mamme !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono passate solo poche ore e già ho cominciato a dire che forse in negozio mi riposavo di più, con tutti i miei vecchini e i loro lassativi.
Riuscirò a superare la giornata?
Ho 5 bambini extra in casa, sparsi su tre piani. Alle 8,30 sono entrati, anzi no si sono impossessati della mia casa. Abbiamo avuto un piccolo intervallo dalle 13 fino alle 14,30, no meglio dire 14,20. Se anche domani sarà così, tra venti giorni tornerò distrutta. La prima mamma che avrà il coraggio di dire che è stanca me la mangio viva con i panni addosso!
Non sono riuscita a scrivere, non ho letto, non ho dormito. Ho già preso 3 caffè e la tata mi ha chiesto se ne voglio un altro.
UN ALTROOOOOOOOOOOOO ??????
Ho bisogno di tutta la scatola di iperico per arrivare a stasera.
Non sono andati nemmeno in giardino, perchè piove.
Ho i bagni completamente occupati, se l'anno scorso non riuscivo a fare una doccia calda, quest'anno.....
Abbiamo disseminato la cucina di bicchieri di carta perchè chiedono continuamente da bere, fra poco sarà l'ora di merenda......
Ma le altre mamme !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono passate solo poche ore e già ho cominciato a dire che forse in negozio mi riposavo di più, con tutti i miei vecchini e i loro lassativi.
Riuscirò a superare la giornata?
IL MORTAIO
In Francia si pensa ad un bracciale elettronico per i mariti violenti.
Per controllare le mogli, invece, spesso è meglio un braccialetto d'oro.
Per controllare le mogli, invece, spesso è meglio un braccialetto d'oro.
BUONGIORNO

Sono sveglia dalle 4. Ieri sera sono andata a letto troppo presto: a mezzanotte, finite le mie ore di sonno mi sono dovuta alzare.
Primo caffè, che bello il silenzio della casa avvolto dal silenzio della montagna. Lascio le persiane chiuse, le aprirò più tardi.
Ho letto un po', studiato qualcosa, scritto alcune email a persone per spiegare che vorrei rimanere sola. Ho bisogno di pensare, la cosa migliore sarebbe isolarsi completamente, ma dal momento che ho una bambina di 9 anni è impossibile farlo. Cercherò di ritagliarmi degli spazi, ma sarà complicato. Ieri sono andata a prenderla al campo scout. L'ho trovata un po' cambiata, bene la cosa è positiva. Ho ritrovato i miei insegnamenti, le mie direttive. Crescendo so che non mi deluderà. Adesso bisogna solo lavorare sullo studio, per fargli prendere la direzione giusta, il metodo giusto per lei.
Apro la porta, stanotte ha piovuto. E' quasi freddo oltre che umido, ma sto bene. La tata subito dietro con il caffè, lei non lo sa che ne ho preso già uno e mi porta l'accappatoio per non farmi prendere un raffreddore. Rientro in casa, c'è un po' di differenza di temperatura, ma sinceramente stavo meglio fuori in camicia. Inizia la giornata, lascerò dormire ancora un po' mia figlia.
L'hanno svegliata tutte le mattine alle sette. Oggi può dormire ancora un po', da domani sveglia alle otto e alle nove due ore di compiti.
Ciao buona giornata
CEFALONIA,LA MATTANZA DELLA DIVISIONE AQUI:3.800 MORTI SENZA GIUSTIZIA
ROMA (8 agosto) -
Duemilatrecento soldati uccisi in battaglia o massacrati a freddo, 1.500 morti nell'affondamento delle tre navi che li portavano nei lager: fu così che quella della Divisione Acqui si trasformò nella peggiore strage compiuta dai militari tedeschi ai danni degli italiani nella Seconda Guerra mondiale. Dopo l'8 settembre '43, il generale Antonio Gandin, comandante della Acqui, cercò in ogni modo di trovare una strada che consentisse di salvare al tempo stesso l'onore - rifiutando il disarmo - e la vita dei suoi «figli di mamma», evitando una battaglia che giudicava persa in partenza. Le trattative con i tedeschi proseguirono fino alla notte del 14 settembre quando Gandin chiese direttamente ai suoi soldati cosa volessero fare. Scelsero di «combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armì», come disse nel 2001 Carlo Azeglio Ciampi, secondo cui Cefalonia fu «il primo atto della Resistenza, di un'Italia libera dal fascismo». I bombardamenti degli Stukas cominciarono la mattina del 15 settembre. Il 22 la Acqui si arrese. La vendetta tedesca fu spietata e senza alcuna giustificazione. Testimoni raccontano di fucilazioni di massa di prigionieri. Gandin fu fucilato il 24 settembre, insieme al suo Stato maggiore. Molti cadaveri furono bruciati e gettati in mare. A questa strage corrisponde uno dei più clamorosi casi di giustizia negata: a 66 anni dai fatti l'unica condanna resta quella a 12 anni inflitta dal tribunale di Norimberga al generale Hubert Lanz, che ne scontò solo tre. In Italia, nel 1957, il giudice istruttore militare assolse alcuni ufficiali italiani, accusati di aver fomentato nella truppa la rivolta contro i tedeschi, circostanza che avrebbe portato al massacro. Nel 1960 furono assolti anche diversi ufficiali tedeschi: una decisione su cui - secondo la maggioranza degli storici - pesò la volontà politica del governo italiano di non ostacolare il processo di ricostruzione della Germania e delle sue forze armate in un periodo in cui la Nato ne aveva bisogno. Nel 1964 venne aperta un'inchiesta anche in Germania, in seguito a materiale fornito da Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti, ma la procura di Dortmund quattro anni dopo archiviò. Quelle stesse indagini furono riaperte nel settembre 2001: l'attenzione venne concentrata sull'operato di sette ex ufficiali della Wehrmacht. La posizione di uno di questi, il sottotenente Otmar Muhlhauser, capo del plotone di esecuzione che fucilò Gandin, venne stralciata: gli atti passarono alla procura di Monaco che nel settembre 2007 dichiarò prescritto il reato a carico dell'imputato, non trattandosi - secondo il magistrato - di un omicidio aggravato, ma semplice. L'8 marzo 2007 anche la procura di Dortmund ha archiviato l'inchiesta aperta nel 2001 a carico degli altri sei ex ufficiali tedeschi. Dopo queste archiviazioni le figlie di due delle vittime di Cefalonia, Marcella De Negri e Paola Fioretti, hanno presentato un esposto alla procura militare di Roma (che non aveva ritenuto di avviare nuove indagini dopo il ritrovamento del fascicolo su Cefalonia nell'armadio della vergogna, perchè il fatto era stato già giudicato) chiedendo di riaprire l'inchiesta, cosa che poi è avvenuta. Il 2 gennaio 2009 è stato chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del solo Muhlhauser e, il 5 maggio, si aperta l'udienza preliminare, rinviata a novembre per accertare le condizioni di salute mentale dell'imputato. Muhlhauser, però, l'1 luglio è morto nella sua casa in Baviera.
Duemilatrecento soldati uccisi in battaglia o massacrati a freddo, 1.500 morti nell'affondamento delle tre navi che li portavano nei lager: fu così che quella della Divisione Acqui si trasformò nella peggiore strage compiuta dai militari tedeschi ai danni degli italiani nella Seconda Guerra mondiale. Dopo l'8 settembre '43, il generale Antonio Gandin, comandante della Acqui, cercò in ogni modo di trovare una strada che consentisse di salvare al tempo stesso l'onore - rifiutando il disarmo - e la vita dei suoi «figli di mamma», evitando una battaglia che giudicava persa in partenza. Le trattative con i tedeschi proseguirono fino alla notte del 14 settembre quando Gandin chiese direttamente ai suoi soldati cosa volessero fare. Scelsero di «combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armì», come disse nel 2001 Carlo Azeglio Ciampi, secondo cui Cefalonia fu «il primo atto della Resistenza, di un'Italia libera dal fascismo». I bombardamenti degli Stukas cominciarono la mattina del 15 settembre. Il 22 la Acqui si arrese. La vendetta tedesca fu spietata e senza alcuna giustificazione. Testimoni raccontano di fucilazioni di massa di prigionieri. Gandin fu fucilato il 24 settembre, insieme al suo Stato maggiore. Molti cadaveri furono bruciati e gettati in mare. A questa strage corrisponde uno dei più clamorosi casi di giustizia negata: a 66 anni dai fatti l'unica condanna resta quella a 12 anni inflitta dal tribunale di Norimberga al generale Hubert Lanz, che ne scontò solo tre. In Italia, nel 1957, il giudice istruttore militare assolse alcuni ufficiali italiani, accusati di aver fomentato nella truppa la rivolta contro i tedeschi, circostanza che avrebbe portato al massacro. Nel 1960 furono assolti anche diversi ufficiali tedeschi: una decisione su cui - secondo la maggioranza degli storici - pesò la volontà politica del governo italiano di non ostacolare il processo di ricostruzione della Germania e delle sue forze armate in un periodo in cui la Nato ne aveva bisogno. Nel 1964 venne aperta un'inchiesta anche in Germania, in seguito a materiale fornito da Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti, ma la procura di Dortmund quattro anni dopo archiviò. Quelle stesse indagini furono riaperte nel settembre 2001: l'attenzione venne concentrata sull'operato di sette ex ufficiali della Wehrmacht. La posizione di uno di questi, il sottotenente Otmar Muhlhauser, capo del plotone di esecuzione che fucilò Gandin, venne stralciata: gli atti passarono alla procura di Monaco che nel settembre 2007 dichiarò prescritto il reato a carico dell'imputato, non trattandosi - secondo il magistrato - di un omicidio aggravato, ma semplice. L'8 marzo 2007 anche la procura di Dortmund ha archiviato l'inchiesta aperta nel 2001 a carico degli altri sei ex ufficiali tedeschi. Dopo queste archiviazioni le figlie di due delle vittime di Cefalonia, Marcella De Negri e Paola Fioretti, hanno presentato un esposto alla procura militare di Roma (che non aveva ritenuto di avviare nuove indagini dopo il ritrovamento del fascicolo su Cefalonia nell'armadio della vergogna, perchè il fatto era stato già giudicato) chiedendo di riaprire l'inchiesta, cosa che poi è avvenuta. Il 2 gennaio 2009 è stato chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del solo Muhlhauser e, il 5 maggio, si aperta l'udienza preliminare, rinviata a novembre per accertare le condizioni di salute mentale dell'imputato. Muhlhauser, però, l'1 luglio è morto nella sua casa in Baviera.
venerdì 7 agosto 2009
IL MORTAIO
Il consiglio d'amministrazione della Rai ha nominato 5 vicedirettori del Tg1 e 6 vicedirettori di Rai1.
L'Armata Brancaleone.
L'Armata Brancaleone.
DEDICATO AI RAGAZZI....
"Ho provato più volte ad...affogare la noia nell'alcool....ma ogni volta mi restava a galla la sensazione d'essere un gran bischero!"
LA TEORIA DEL BARATTOLO DI MAIONESE E DI DUE BICCHIERI DI VINO

Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancora una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.
Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!
“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.
“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”
“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.
“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.
Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrare piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.
giovedì 6 agosto 2009
LORENA

QUALE DISAMINA DEVO SCRIVERE PER FARVI CAPIRE COME SONO? PERCHE' ME LO CHIEDETE ANCORA?
AMO LA VITA ,INFATTI IL MIO BLOG SI CHIAMA "EPICURO E W LA VITA", AMO UN UOMO CHE NON SO QUANDO VEDRO', AMO UN AMICO CHE E' DIVENTATO PREZIOSO PER ME, AMO MIA FIGLIA GUAI A CHI ME LA TOCCA.
ODIO LA VIOLENZA, ODIO GLI STUPIDI, I SACCENTI, QUELLI CHE CON UNO SGUARDO GIUDICANO, QUELLI CHE SI TENGONO I SEGRETI DI PULCINELLA TUTTI PER SE', QUELLI CHE SI CREDONO IMPORTANTI.
COMBATTO LE CRUDELTA', COMBATTO IN NOME DI DONNE CHE NON HANNO LA FORZA PER FARLO, PER I DEBOLI, I MALATI, GLI OPPRESSI, LE PERSONE ANZIANE, I BAMBINI.
MI VEDRETE SEMPRE IN PRIMA LINEA CON TUTTA ME STESSA .
IN OGNI COSA CHE FARO' METTERO' IL MIO CUORE, PERCHE' NE HO UNO E NON RIESCO A RINCHIUDERLO, COMBATTERO' LA STUPIDITA' CON L'INTELLIGENZA, L'IGNORANZA CON LA CONOSCENZA, IL PIANTO CON IL SORRISO, LA RABBIA CON LA PAZIENZA.
CERCHERO' DI FAR CAPIRE CHE GLI UOMINI NON SONO SUPERIORI ALLE DONNE, CHE LA LORO RABBIA E LE LORO CRUDELTA' SONO SOLO PAURA.
COSA POSSO DIRE DI PIU' : CHI MI CONOSCE SA COME SONO, PER CHI NON MI CONOSCE IMPARATE PRESTO A GUARDARE: IL BLOG E' ME STESSA.
OGGI SI CAMBIA SISTEMA : OGNI GIORNO UNA DENUNCIA.
MA COSA STA SUCCEDENDO ALL'UOMO ?

Anche stamattina mi ritrovo in prima pagina la notizia che un'altra donna è stata uccisa.
Ma come è possibile questa escalation di violenza nei confronti delle donne? Perchè l'uomo, inteso come essere maschile contrapposto al genere femminile, ce l'ha tanto con noi?
Eppure fra tutti gli esseri viventi siamo quelle che parliamo d'amore non facciamo guerre, non uccidiamo, non torturiamo, diamola la vita, andiamo negli ospedali a soccorrere come infermiere chi ha bisogno di noi, siamo volontarie nei lebbrosari dell'India. Quante altre cose potrei elencare?
Non voglio, voglio che invece pensiamo soltanto al perchè stia cambiando tutto quanto.
PERCHE' ????????
Cosa è scoppiato nella testa degli uomini perchè non ci amano più, perchè non siamo più al centro delle poesie, perchè non veniamo più viste come la parte, la loro parte più importante, quella che deve essere difesa a costo della propria vita. Perchè è così difficile un rapporto fra due persone? L'uomo ha cominciato ad allontanarsi in maniera geometrica e non ha più la bramosia della nostra compagnia.
E' cominciato tutto da Adamo?
Quando non ha assunto la responsabilità della propria volontà, del proprio gesto? Quando per il libero arbitrio ha scelto spontaneamente di prendere la mela dalle mani di Eva e mangiarla ed è stato così vigliacco da dare la colpa a lei?
E come è andato avanti tutto quanto? Noi siamo state chiamate streghe, perseguitate bruciate torturate, e il culto della Dea Madre dove è finito? Una volta eravamo noi le detentrici del potere, noi che regolavamo la vita nei villaggi, noi che eravamo le signore anche della religione, una religione che inneggiava alla vita.
Se andiamo indietro cominciamo con la Dea Serpente, il mito della Luna con i suoi cicli che donano la vita, le donne Amazzoni,.... dov'è che l'uomo ha prevaricato perchè ci ha sentito più forti?
Non voglio elencare popoli o religioni che hanno cominciato a segregare le donne nel cantuccio di casa davanti ad un focolare solo a pulire, fare figli, e servire il padre - padrone!
Donne che sono state tenute lontano dalla cultura!!!!
Anche ieri ho letto che una ragazza in Pakistan è stata rapita dai militari in Pakistan violentata dai soldati di una caserma per settimane, e quando hanno ritrovato il suo corpo aveva il ventre sfondato dalle violenze subite.
Ma cosa c'è nella testa di questi uomini quando fanno cose di questo genere? Cosa ha pensato lo stupratore seriale di Roma? Che faceva del bene forse? Solo perchè non ha picchiato le sue vittime?
E cosa passava nel cervello di Jack lo Squartatore a Londra?
Perchè, perchè sto consegnando questo tipo di mondo in mano a mia figlia?
Donne di questo blog, se c'è qualcuna e lo so che ci sono che mi leggono, ve lo chiedo per favore alziamo la voce!
BASTA QUESTE VIOLENZE NEI CONFRONTI DELLE DONNE, BASTA CON LE VIOLENZE, BASTA CON LE TORTURE, LA GUERRA, FACCIAMO TORNARE A CASA GLI UOMINI E RINSEGNAMO LORO L'AMORE QUELLO CHE FA VEDERE TUTTO CON I COLORI PIU' BELLI DELLA VITA.
SCUSATE NON POSSO PIU' CONTINUARE, LA RABBIA DI TUTTO QUESTO E LE LACRIME PER TUTTE LE VITTIME CHE HANNO SUBITO E CHE PURTROPPO ANCORA SUBIRANNO VIOLENZE NON MI FANNO PIU' VEDERE LA TASTIERA.
BACI BUONA GIORNATA
ALTRA SCONFITTA DELL'ITALIA: COME AL SOLITO SIAMO SEMPRE ALL'ULTIMO POSTO
6/8/2009 -
La pillola va giù
(LA STAMPA)
LIETTA TORNABUONI
Chi vuol prendere la pillola antiabortiva RU486, la prende. Chi non vuol prenderla (per motivi medici, etici, religiosi, varii) non la prende. Nessuno è obbligato a nulla. La scelta è chiara, semplice: infatti in altri Paesi europei questo farmaco è liberamente in vendita. Da noi, no. Da noi la Chiesa cattolica, dotata di un potere politico che è oppure sembra forte, che altrove ha già perduto la partita, che non pare avere fiducia nell’obbedienza e osservanza dei suoi fedeli, ha già dato inizio a tutte le possibili pressioni negative.Non si tratta affatto di ragioni di principio. La ragione di principio cattolica riguarda l’aborto (come il divorzio, anch’esso legale in Italia): non le sue modalità. Il farmaco RU486 è una modalità semplificante, che riduce le complicazioni e il lavoro degli ospedali, che allevia i disagi e dolori delle donne: in tempi varii si prendono tre pillole, e basta. Non è quindi per motivi di principio che la Chiesa avrebbe già ottenuto dal governo diverse difficoltà altrove inesistenti: mancata libera vendita del farmaco, assunzione del farmaco soltanto in ospedale (dove i medici ricevono pressioni per dichiarare la propria obiezione di coscienza) e con ricovero (si sa quanto difficile), eccetera. A quale scopo? Dare tormento, fare dispetto, scoraggiare? Sarebbe un’assurdità. Anche in passato, quando la clandestinità, i divieti della Chiesa, la minaccia di galera e i pericoli erano molto più gravi, le donne che si trovavano nella necessità di abortire, abortivano. Nessuna compie un atto simile con leggerezza o fatuità, senza che sia indispensabile: non si può dire infatti che gli aborti siano diventati spensierati da quando sono stati legalizzati. Neppure è possibile ipotizzare che la Chiesa voglia ad ogni costo seguitare a circondare l’aborto di un senso di castigo, di punizione, di dolore: sarebbe davvero crudele, e inutile. Invece pure questo può sembrare un banco di prova del proprio potere politico nei confronti del governo italiano, a spese (come è già capitato troppe volte) delle donne. E’ un esercizio che ignora le persone e serve esclusivamente alle gerarchie: non è una bella cosa, e per un governo non confessionale dovrebbe essere inaccettabile.
La pillola va giù
(LA STAMPA)
LIETTA TORNABUONI
Chi vuol prendere la pillola antiabortiva RU486, la prende. Chi non vuol prenderla (per motivi medici, etici, religiosi, varii) non la prende. Nessuno è obbligato a nulla. La scelta è chiara, semplice: infatti in altri Paesi europei questo farmaco è liberamente in vendita. Da noi, no. Da noi la Chiesa cattolica, dotata di un potere politico che è oppure sembra forte, che altrove ha già perduto la partita, che non pare avere fiducia nell’obbedienza e osservanza dei suoi fedeli, ha già dato inizio a tutte le possibili pressioni negative.Non si tratta affatto di ragioni di principio. La ragione di principio cattolica riguarda l’aborto (come il divorzio, anch’esso legale in Italia): non le sue modalità. Il farmaco RU486 è una modalità semplificante, che riduce le complicazioni e il lavoro degli ospedali, che allevia i disagi e dolori delle donne: in tempi varii si prendono tre pillole, e basta. Non è quindi per motivi di principio che la Chiesa avrebbe già ottenuto dal governo diverse difficoltà altrove inesistenti: mancata libera vendita del farmaco, assunzione del farmaco soltanto in ospedale (dove i medici ricevono pressioni per dichiarare la propria obiezione di coscienza) e con ricovero (si sa quanto difficile), eccetera. A quale scopo? Dare tormento, fare dispetto, scoraggiare? Sarebbe un’assurdità. Anche in passato, quando la clandestinità, i divieti della Chiesa, la minaccia di galera e i pericoli erano molto più gravi, le donne che si trovavano nella necessità di abortire, abortivano. Nessuna compie un atto simile con leggerezza o fatuità, senza che sia indispensabile: non si può dire infatti che gli aborti siano diventati spensierati da quando sono stati legalizzati. Neppure è possibile ipotizzare che la Chiesa voglia ad ogni costo seguitare a circondare l’aborto di un senso di castigo, di punizione, di dolore: sarebbe davvero crudele, e inutile. Invece pure questo può sembrare un banco di prova del proprio potere politico nei confronti del governo italiano, a spese (come è già capitato troppe volte) delle donne. E’ un esercizio che ignora le persone e serve esclusivamente alle gerarchie: non è una bella cosa, e per un governo non confessionale dovrebbe essere inaccettabile.
HIROSHIMA 6 AGOSTO 1946
IL QUID ???
Iscriviti a:
Post (Atom)