SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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mercoledì 20 maggio 2009

LA VERA FIORENTINA


La parola "fiorentina" è usata solo fuori Firenze e soprattutto fuori Toscana.
Da noi si chiama semplicemente "bistecca", termine questo che altrove indica delle modestissime fettine di carne.
Si narra che la parola bistecca, che è di chiara origine inglese (da "beef steak", cioè fetta di manzo) sia nata nel 1500,durante la festa di San Lorenzo che si teneva nell'omonima piazza di Firenze.
In questa occasione si arrostiva all'aperto un bue, ed essendo presenti degli Inglesi, questi gridarono "beef steak!" per avere un po' di carne.
Purtroppo anche questa storiella è falsa, infatti il Fanfani, nel suo "Vocabolario dell'uso toscano" del 1863, alla voce "bistecca" sostiene che si tratta di un "neologismo", nato, pare, nel 1823.
Se la parola è quindi recente non è detto che la bistecca alla brace sia un piatto moderno. Esiste in realtà da secoli, solo che, invece di bistecca, prima, si chiamava "CARBONATA".
La vera bistecca proviene da vitelloni di razza chianina o chianino maremmana ed è tagliata nella lombata.
Ha cioè l'osso nel mezzo, a forma di "T" con alle parti il filetto e il controfiletto. Rifiutate le bistecche con il solo controfiletto (si chiamano "costate") e quelle troppo fresche.
Una buona bistecca deve essere frollata per 5 giorni e deve essere tagliata alta 3 centimetri, nè più nè meno.
Ultimamente si sta esagerando nelle dimensioni. Certi ristoranti servono bistecconi alti 3 dita, freddi e sanguinolenti. E spesso anche duri!
Va bene che la bistecca "ben cotta" è un'eresia, ma anche la bistecca cruda non è accettabile.

LE CIME DI LAVAREDO


(di Lorena B.G.)
SECONDA PARTE
..........
Solo che all'improvviso apparve anche un "terzo incomodo". Il cellulare.
Non aveva mai squillato anzi non si era mai "mosso". Lo teneva così senza suono sul comodino, solo con la vibrazione, ma aveva l'orecchio sempre pronto a cogliere il più piccolo movimento. All'inizio sembrava quasi che non esistesse, nessuno aveva mai chiamato. Poi comiciarono sempre più spesso e sempre più spesso le nostre vacanze diventarono brevi e sempre più spesso venivamo di rado. La sua lontananza ormai era una realtà e i periodi si allungarono. Non chiedevo niente. Solo i suoi occhi che mi guardavano facevano immaginare tante cose.
Non osavo domandare: ogni volta che avevo provato non avevo avuto risposta. Non capivo! era come se il suo silenzio fosse stato lì per proteggermi.
A casa mentre aspettavo che mi chiamasse o mi mandasse un messaggio avevo preso l'abitudine di cercare notizie delle Dolomiti. Soprattutto delle Cime di Lavaredo che tanto lo affascinavano, cercavo di cogliere la sfumatura della bellezza, il segreto di quella montagna.
In genere mi piace camminare, ma farlo in montagna è diverso. Mi aveva convinto però così senza fatica solo descrivendomi come si sentiva quando era su quei sentieri: l'aria fresca che gli accarezzava il viso, le narici che la respiravano, gli occhi che si nutrivano della natura e la bellezza di quei posti, la testa che per qualche ora non doveva pensare a cose importanti.
All'inizio avevo avuto problemi con le scarpe: sono abituata a scarpe comode, preferisco da tanto tempo comprare le Geox stile mocassino, sono comode, un po' fredde d'inverno per la verità, ma ci sto benissimo. I tacchi solo nelle grandi occasioni e mi sembro buffa. E poi se devo essere femminile riesco ad esserlo anche con le scarpe basse. Avevo cominciato con le scarpe da ginnastica, e andò abbastanza bene per qualche giorno. La sera tornavo in camera con le gambe che mi facevano male. Quelle passeggiate che adoravo erano lunghe per un "animale" di città che cammina poco. Pierre con la sua pazienza mi faceva sdraiare e poi cominciava piano piano a massaggiare le caviglie e i polpacci. Le prime due notti ebbi i crampi, molto dolorosi. Non riuscivo a dormire. La mattina ci alzavamo ed ero io che insistevo per andare a camminare....non posso stare ferma, altrimenti non riuscirò mai a superare questi problemi....la sera ancora daccapo con i massaggi. Dopo qualche minuto però dai massaggi si passava alle carezze e forse era per questo che i muscoli erano sempre in tensione. Poi piano piano mi misi gli scarponi da montagna e a parte le prime vesciche finalmente riuscii a portare a termine le mie camminate.
Che pazienza! L'uomo più paziente che avevo conosciuto. Non so quanto tempo c'è voluto per arrivare al primo rifugio, ma considerando tutti i giorni impiegati per arrivare a mettermi gli scarponi, quel giorno fu una festa.
Se ripenso a quel periodo mi vedo come una donna petulante, brontolona che si lamentava ad ogni passo: o c'erano i sassi o era scivoloso o c'erano le mosche o troppo sole o le scarpe non andavano bene.
Partivamo la mattina presto dopo colazione. I primi due giorni bevevo solo un caffè d'orzo non riuscivo a mangiare, poi l'aria o la compagnia piacevole cominciai a prepararmi mezzo panino con la marmellata, poi uno intero con burro e marmellata e alla fine della settimana erano sempre due o tre panini. L'aria fresca mi accarezzava le guance, camminavo dietro a lui: era più svelto di me. Aveva un modo di fare sicuro deciso come se conoscesse quei posti benissimo. Poi un giorno mi confidò che voleva fare una scalata. Rimasi senza parole. Ma una scalata ha bisogno di una persona esperta e finora non mi aveva mai detto di essere un esperto rocciatore. Il pomeriggio, il famoso pomeriggio dell'acquisto del "sasso", era andato a cercare una guida che lo accompagnasse. Voleva prendere d'assalto la Cima Grande e a mia insaputa aveva studiato un percorso nuovo con più difficoltà degli altri già battuti.
Nei due giorni successivi assistetti ai preparativi di scarponi, corde, picchetti e non so che altro materiale c'era per terra. Il tutto si ridusse poi ad uno zaino. Mi sembrava che avesse svaligiato un negozio e poi all'improvviso sparì tutto dentro questo sacco che non sembrava poi sulle sue spalle nemmeno tanto pesante.
Ero sempre più allibita, scoprivo cose che non sapevo, ma comunque orgogliosa di quello che faceva. L'unica cosa che però mi sarebbe piaciuto era vederlo ridere più spesso.
La mattina presto partirono. Li accompagnai per un pezzetto poi lo salutai e rimasi lì a guardare che sparivano.
...seguimi con il cannocchiale se puoi e vuoi....
Guido, la guida. Mi faceva ridere, io che pensavo che tutti quelli che scalvano le montagne avessero dei nomi strani e invece la guida si chiamava semplicemente Guido.
.....Guido te l'affido...pensai fra me e contemporaneamente risi.....anche la rima sono stata capace, invece di stare qui ora a preoccuparmi fino a quando non ritorna. Sono tranquilla. Tranquilla o incosciente?...
Però ripensandoci ero tranquilla, perchè era Pierre che mi rendeva sicura.
Sapeva sempre quello che faceva e se c'ero io non si esponeva mai troppo e non rischiava.
Ritornai in albergo e il proprietario non so se di sua iniziativa o perchè gliel'aveva detto Pierre mi dette un binocolo e poi mi disse che nel solarium c'era anche un cannocchiale se volevo vedere tutto quanto.
Non potevo essere trattata meglio, mi sentivo una principessa: lui non c'era eppure aveva pensato anche a me. Stetti lì tutto il giorno a guardare quella montagna: mi sembrava spietata con la sua roccia così ripida.
La sera mi ritrovai sola a tavola. ...Chissà come è stato bello il tramonto lassù stasera...e alzai il bicchiere in un brindisi....Buonanotte a domani....
Il pomeriggio tardi del giorno dopo ritornarono. Non domandai niente i suoi occhi parlavano e stavano ridendo.
L'euforia di quella scalata lo rese particolarmente loquace nei giorni successivi. Guido cominciò sempre più spesso a stare con noi, naturalmente quando non doveva portare i turisti in qualche escursione.
Scoprii che sapeva giocare a scacchi ed ecco che cominciarono anche le loro partite. Alcune riuscivano a finirle velocemente altre venivano lasciate in sospeso e ricominciavano quando ritornavamo in albergo la volta dopo.
Si mostrò un grande amico, e qualche volta ero gelosa, ma durava poco: Pierre era troppo felice di poter fare quelle cose che io non sapevo fare.
Durante le loro partite presi l'abitudine di leggere, mi portavo sempre dietro in valigia qualche libro, tanto sapevo che sicuramente per qualche ora sarebbe stato il mio "compagno".
Scalate, partite a scacchi e discussioni cui qualche volta partecipavo anch'io. Un magnifico trio e le cime delle Dolomiti erano una cornice perfetta. Sembrava che niente potesse offuscare quest'atmosfera.
Poi cominciarono a telefonare e Pierre preparava la valigia in fretta e partiva. Al'inizio mi diceva che ritornava subito, poi cominciò a ritardare.
Mi mandava un sms per dirmi che le cose erano complicate e non poteva muoversi. Allora pagavo il conto dell'albergo e me ne andavo. Rimanevo sempre di più con l'amaro in bocca per qualcosa che non si era concluso.
Poi finalmente un giorno mi spiegò perchè doveva lasciarmi così all'improvviso.
(continua....)

BERLUSCONI:ODORE DI SANTITA' !!!!!!!!!!!!!!!!!

GIRO DI VITE? DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?


L'Italia è sempre stata vista all'estero fino a qualche anno fa come un Paradiso: bel paese, cibo squisito, città "vivibili" a misura d'uomo (ultimamente però alla luce di tutte le violenze e stupri e rapine che ci sono stati negli ultimi tempi non vengono più tanto invidiate!), gente cordiale,...e dove mettiamo i nostri famosi "latin lovers"? I nostri uomini "mammoni" che tanto ci hanno invidiato in tutto il mondo?
Ieri parlando con un mio amico psicologo sessuologo ecco che sono venuta a sapere che sono in aumento i "matrimoni bianchi" nelle giovani coppie.
Il mito dell'uomo "macho" italiano per eccellenza comincia a cadere. Stamattina apro il giornale ecco che un altro mito si è rotto: quello del "posto fisso".
Non solo si parla di licenziamento, ma anche di carcere! Da uno a cinque anni per i dipendenti pubblici assenti non-giustificati e la radiazione dall'albo per i medici che hanno fornito i certificati.
Il nostro caro ministro Brunetta ha colpito ancora.
Quante volte negli anni passati quando chiunque andava in un ufficio pubblico doveva assistere a cose innominabili? L'assenza questa purtroppo non era visibile, ma il mal lavoro e la poca voglia e l'ignoranza che distinguevano quegli uffici era unica. Chi è che non si è sentito offendere o trattare male se non sapeva una cosa o non aveva portato i fogli che l'impiegato voleva?
Tutti bravi e tutti istruiti solo perchè non avevo problemi di lavoro e di stipendio. Quante persone anziane o con poca istruzione sono state maltrattate per l'ignoranza e la maleducazione di chi stava nell'ufficio pubblico?
Il famoso "posto fisso" che non dava preoccupazioni permetteva di fare tante cose.
Mio marito che lavora nelle Ferrovie Italiane ha come clausola nel contratto di lavoro che non può fare un secondo lavoro !!!!
Vogliamo parlare anche del secondo lavoro a nero? Quel secondo lavoro che "ha permesso all'Italia di crescere e prosperare e che ha mandato avanti" tante famiglie?
Ci voleva il ministro Brunetta che all'improvviso una mattina si è accorto che il nostro impiego pubblico o il personale medico-sanitario non erano all'altezza del Bel Paese? Dove lo spreco di denaro pubblico ha rovinato tante amministrazioni?
Mio caro Ministro, e questo è un appello che le rivolgo io personalmente, insieme alle misure drastiche "anti fannulloni" e "di chi li sostiene", stiamo attenti anche a come verrà operato la gestione dei premi!!!!
Non vorrei che per simpatia o clientelismo o perchè appartenente ad una fazione politica piuttosto che ad un'altra si facciano dei soprusi, dove gli unici che ci rimetteranno saranno sempre e soli gli ingenui e i deboli!

martedì 19 maggio 2009

LE CIME DI LAVAREDO

(di Lorena B.G.)
PRIMA PARTE
Sono qui sulla terrazza dell'albergo. E' freddo, ma non lo sento.
Il tempo è brutto: l'albergatore mi ha sconsigliato di stare fuori, ma ho il piumino.
Un brivido di freddo, sento i primi fiocchi di neve sulla pelle del viso.
Una lacrima scende. Addio. E' un addio questo?
Il tempo non migliora ha messo neve vento: una bufera. Sento un ticchettio sui vetri: è la moglie dell'albergatore che mi fa cenno di rientrare.
Trovo un uomo in divisa, non ho mai capito niente di divise solo che c'è qualcuno che sta molto bene altri che sembrano infagottati.
Ma a vederlo soprattutto dall'aspetto dal portamento forse anche dalle mostrine che ha sulle maniche della giacca e sul davanti deve essere un ufficiale.
Mi conduce in un salottino, poche parole e rimango seduta lì a fissare il vuoto.
...Se ha bisogno signora, le lascio il mio numero di cellulare, mi chiami pure a qualsiasi ora anche di notte ed io sarò subito da lei....
...grazie...non so nemmeno se l'ho detto, so di averlo pensato comunque.
Dopo un po' mi rendo conto che è buio. Dopo un po'? Ma quanto tempo sarà passato? Mi hanno lasciato tranquilla non mi hanno disturbato, vado alla reception non trovo nessuno prendo la mia chiave, la n. 123.
Chissà perchè questo numero: l'albergo è piccolo molto confortevole, quasi a conduzione familiare. Poche camere, forse vogliono insinuare l'idea che sia molto più grande. Mi sono sempre trovata bene, sono stata felice qui. Tanto felice.
Le tendine di pizzo, molte fatte a uncinetto, alcune ricamate con quei bellissimi colori che ricordano la primavera i prati fioriti di montagna. Quando l'aria è pulita si vedono le montagne, quasi quasi i sassi in cima sulla cima.
Oggi no non si vedeva niente, tutto coperto, nascosto dalle nuvole basse.
Il mio cuore è rimasto lassù. Rimarrà per sempre sepolto lassù. Riuscirò a vivere senza cuore? Me lo sono chiesto tante volte. Sarà possibile un giorno far nascere uomini senza cuore?
Se fossi uno scienziato, un "manipolatore" di laboratorio potrei anche provarci, ma non lo sono: sono solo una donna che aveva un cuore.
La stanza o meglio la camera ha il soffitto in legno con dei travi a vista, l'arredamento in stile tirolese caratteristico. Il pavimento è caldo cammino a piedi nudi.
Vado in bagno a lavarmi le mani, i denti. I denti? Perchè? Non ho mangiato niente solo il sapore amaro delle lacrime.
Le lacrime ! Chi le ha assaggiate almeno una volta ? Dico proprio assaggiare con intenzionalità per sentirne il gusto. Sono salate sono piene di tante cose: di risate, di gioia, di passeggiate, di baci, di carezze e infine ecco il dolore come retrogusto, il dolore che cancella tutti gli altri sapori.
Niente non si sente più niente: quando esce fuori scompare tutto. Ho provato ha ricercare un sorriso, un abbraccio un bacio, l'amore con cui è stato dato il bacio, macchè nulla non c'è più nulla: solo dolore.
Anche il letto il nostro letto è diverso. Non riesco a riposare non riesco a sdraiarmi. Sembra pieno di sassi di buche.
Comincio ad avere mal di schiena mal di testa. Non ho voglia di stare in camera.
Scendo e in una saletta trovo un computer. I proprietari mi hanno sempre fatto collegare ad internet, sanno che scrivo e che ho bisogno di collegarmi per la posta o parlare con i miei amici. Mi attacco con il mio pc, non hanno mai fatto storie quando ho chiesto di usarlo e sono sempre stati ricompensati anche con regali.
Mi ricordo la prima volta mentre giravo per il paese per trovare qualcosa da portare alla proprietaria. Trovai un negozio molto piccolo che vendeva pietre di tante forme e dimensioni, di tanti colori. Stetti lì non so quanto tempo a curiosare poi cominciai a chiedere e il signore che era dietro il banco dapprima mi rispose per gentilezza, poi fu preso nel vortice delle domande e cominciò ad appassionarsi alle risposte.
Sono brava, lo so riesco sempre a coinvolgere tutti. Lo avevo punto nel suo orgoglio e fece sfoggio di tutta la sua conoscenza. Avevo capito che voleva un po' di gratificazione nel suo lavoro. Non solo una semplice sterile vendita di pietre, ma voleva mostrarmi tutto il suo sapere. Ero lusingata, ma anche lui era lusingato che una turista stesse tanto tempo lì a chiedere tante cose e ad ascoltare.
Dopo un po' ero stanca, ma non sapevo come dirgli che volevo andarmene.
Mi avvicinai ad un grande portacenere in pietra verde. Grande, sarebbe stato bene sul bancone all'ingresso dell'albergo.
Poi cominciai a pensare che se quello non smetteva stava facendo uscire fuori i miei istinti omicidi: se lo avessi colpito con quell'arnese e fossi scappata? Ma c'erano le mie impronte dappertutto: nelle sua spiegazione mi aveva fatto toccare tutti o quasi gli oggetti che aveva in negozio come se le mie mani fossero occhi migliori dei miei occhi.
Ma ecco che due braccia intorno alla vita mi fecero sussultare e un bacio sul collo...
...allora amore hai finito? Devo essere geloso? Ti ho cercata dappertutto non sapevo più cosa pensare?...
Prendo il "sasso" ormai chiamavo così il portacenere, pago ringrazio delle notizie e della gentilezza e finalmente posso uscire.
...Come al solito non puoi fare a meno di metterti a parlare!.... sembrava scocciato, ma non lo era.
...sai è stato così carino e poi mi sembrava brutto venire via proprio quando le sue spiegazioni lo infervoravano tanto...
...carino? Che fai mi tradisci? Non posso andarmene via un'ora che ti trovo che mi hai già sostituito. Carino!! mah, a me non sembrava tanto carino! E poi quella "pietra" verde, sei sicura che sia adatta come regalo?...
Mi faceva sempre ridere quando voleva fare il serio e il geloso, ma io sapevo che era tutto un gioco e lui sapeva che non l'avrei mai tradito, non sarebbe mai successo.
Quel "sasso" verde o "pietra", come Pierre l'aveva chiamata è da tanto che è lì in bella mostra sul bancone della reception! Pierre ogni tanto diceva che quando dovevamo arrivare lo tiravano fuori e poi lo rinascondevano quando ce ne andavamo.
Perchè era troppo grosso troppo vistoso. Ma io ero convinta che non fosse così. Mi piaceva pensare che non fosse così. E poi tutta la fatica che avevo fatto per portarlo fino all'albergo. Non avevo voluto che mi aiutasse, mi sembrava un punto d'orgoglio. Ero arrivata tutta sudata, con la lingua di fuori, ma felice del mio regalo. La signora non obbiettò, anzi come al solito mi sorrise. E lo mise subito sul bancone come se avesse letto nei miei pensieri. Ogni mattina quando scendevamo guardava se c'era sempre, forse in cuor suo Pierre sperava che un giorno fosse scomparso.
Cominciavo a dubitare che forse era a lui che non piaceva.
E continuavo...forse se invece di telefonare arriviamo all'improvviso scoprirei se è vero, se è sempre lì o lo tolgono, scoprirei se tu hai ragione od io...
Queste fantasie ed altre mi divertivano e molti dei nostri discorsi dopo l'acquisto furono per il "sasso" mentre stavamo abbracciati nel nostro lettone. Ormai lo chiamavamo così: il nostro lettone, la nostra camera, il nostro albergo,...
Ci sembrava di essere a casa. Passavamo ogni istante libero che potevamo permetterci in questo piccolo angolo di paradiso.
Alla fine Pierre si stancava di ogni parola e mi chiudeva la bocca con un bacio. Qualche volta pensavo che forse se l'avesse fatto prima avrei fatto meno la figura della stupida, ma nei momenti che stavamo insieme non avevo voglia di parlare di cose serie, non avevo voglia di analizzare niente. Solo lui ed io e tutta la frivolezze leggerezza e incoscienza di un amore come il nostro.
Solo che all'improvviso apparve anche un "terzo incomodo". Il cellulare.
(continua...)

lunedì 18 maggio 2009

É morto Mario Benedetti


Per ricordarlo una sua poesia tradotta in italiano

Se Dio fosse una donna


E se Dio fosse una donna?
si chiede Juan senza immutarsi,
guarda, guarda, se Dio fosse donna
e' possibile che gnostici ed atei
ci diremmo no con la testa
e diremmo si con le viscere.
Forse ci avvicineremmo alla sua divina nudita’
per baciare i suoi piedi non di bronzo,
il suo pube non di pietra,
le sue tette non di marmo,
le sue labbra non di gesso.
Se Dio fosse donna l’abbracceremmo
per strapparla dalla sua lontananza
e non ci sarebbe da giurare
fino a che la morte ci separi
giacche’ sarebbe immortale per antonomasia
e invece di trasmetterci Aids o panico
ci contagerebbe la sua immortalita’.
Se Dio fosse donna non si installerebbe
lontana nel regno dei cieli,
ma ci aspetterebbe nel vestibolo dell’inferno,
con le sue braccia non chiuse,
la sua rosa non di plastica
e il suo amore non di angeli.
Ah, mio Dio, mio Dio
se per sempre e da sempre
fossi una donna
che bello scandalo sarebbe,
che felice, splendida, impossibile,
prodigiosa bestemmia.

Sindacalisti? Tutti giù dai palchi..




e oggi grande scandalo perché un sindacalista non è riuscito a parlare Sabato.
Ma ora parlano dai giornali dalle Tv dalle Radio.

Ma dov'è la voce dei lavoratori?

La Confindustria parla da dove vuole perchè lei Può, il Governo parla sempre e continuamente, l'opposizione parla in parlamento e si divide in continuazione con seghe mentali, il sindacato parla dai media e dai palchi e il lavoratore?
Chi da voce al lavoratore? perchè siamo al ventitreesimo posto come salari?
Ci dimentichiamo che i governi di sx chiedevano sempre sacrifici ai lavoratori?
Il sindacato deve essere il difensore del lavoratore e non solo il concertatore di interessi propri, quando la struttura sindacale pensa solo a sopravvivere è finita perchè non puoi imporre al lavoratore di essere sindacalizzato a forza.
Io vi prospetto una soluzione dolorosa: chiudiamo le associazioni sindacali e riapriamo le cellule sindacali, azzeriamo i vertici e ridiamo voce alla base, voce che non riesce più a dire ma a subire.

sabato 16 maggio 2009

STARRRRRRR TREKKKKKKKKKKKKKKK


INDOVINATE IERI SERA COSA SONO ANDATA A VEDERE????

Naturalmente l'ultimo film di Star Trek . Per quasi tre ore mi sono sentita il capitano Kirk che salva il mondo dal cattivo venuto dal futuro.
L'estasi è durata fino ad adesso, e ora sto ritornando nella nostra dimensione. L'unica nota stonata di tutto il film i primi piani del viso del giovane capitano! Bello bellissimo da lontano con i suoi occhioni azzurri, ma da vicino la pelle del viso tutta buchi provocata sicuramente da un'acne giovanile mal curata.
Altro tassello aggiunto alla mia collezione.

venerdì 15 maggio 2009

LA VITA È FELICE SOLO SE È SAGGIA, BELLA E GIUSTA (Epicuro)



Quando confermiamo che il piacere è il fine (ultimo), non intendiamo ai piaceri dei viziosi e ai piaceri che si ritrovano nella soddisfazione (fisica), come intendono alcuni che non sanno e non sono concordi o capiscono male, ma il non patire nel corpo e il non essere agitati nell’anima; infatti, non bevute e feste ininterrotte, né gioirsela con i ragazzini e con le donne, né compiacersi dei pesci e di tutti gli altri piaceri che offre una tavola abbondantemente allestita, procurano la vita gradevole, ma un discorso sobrio, che cerca i motivi di ogni selezione e rifiuto e che disperde i pareri a causa delle quali una enorme agitazione s’impadronisce delle anime. E l’inizio di tutte queste cose, e il bene più grande, (è) la saggezza. Per questo anche della filosofia è un bene più pregiato la saggezza, dalla quale sbocciano tutte le altre virtù, poiché insegna che non si può vivere in modo gradevole senza (vivere) in modo avveduto, bello e giusto, e non (è possibile vivere) in modo accorto, stupendo e legittimo senza (vivere) in modo soddisfacente. Infatti le virtù sono innate al vivere bene, e la vita piacevole è strettamente connessa a queste.

OSTRICHE (SUPERSTIZIONI)


Come tutti sappiamo, le ostriche hanno la loro fama ed importanza, per la produzione pregiata, delle bellissime perle.
Alcuni pensano che sognare le ostriche, sia di cattivio auspicio: forse perchè producono le perle che, come è già noto, portano lacrime e dispiacere.
Altri ritengono che l'apparizione delle ostriche, in sogno, porta successo in campo lavorativo, amore e fortuna.

L'INFLUENZA SUINA NATA DA UN ERRORE IN LABORATORIO???


Dietro ad una notizia che ho sentito ieri sono andata a documentarmi meglio e ho trovato che esistono più tipi di peste suina: quella AFRICANA (PSA) e quella classica (PSC).

Ho scoperto che la colpa non è dell'uomo, ma dei cinghiali che entrano in contatto con i maiali domestici infettandoli. Ma se i maiali domestici sono allevati tenendoli in gabbie di 2m per 2m e mangiano e fanno i loro bisognini lì, se mettiamo in funzione un po' di logica viene fuori che forse qualche bacillino infetto ci possa anche proliferare in quell'ambiente malsano o no? A nulla vale dire che vengono puliti non credo lo facciano a tutte le ore e se la pandemia si è sviluppata in una nazione dove i controlli sanitari non sono certo alla nostra altezza quante domande e quanti dubbi possono venire fuori?

Ho scoperto che ci sono stati casi in diverse Nazioni Europee a più riprese negli anni 1993, 1995, 1997, 1999 (sembra quasi che preferisca gli anni dispari e che in quelli pari si riposi !!!!!), ma per quanto mi sforzo non mi sembra di ricordare che nessuno abbia mai dato molta rilevanza a queste pandemie.

Trovo scritto che le due epidemiologie NON SONO ASSOLUTAMENTE PERICOLOSE PER L'UOMO.

Comunque è sempre da tenere sotto controllo il tipo di alimentazione che non devono essere scarti non controllati e se non ci sia stato un contatto tra cinghiali e maiali.

Ho riassunto e semplificato le notizie naturalmente non devo fare una lezione di niente.

Premetto che io sono nata e vissuta in Maremma dove i cinghiali sono liberi e dove l'allevamento dei maiali avviene nella macchia o nella campagna. I due gruppi "etnici" vivono si può dire a contatto, ma come mai da noi non si è mai sentito dire di qualche focolaio strano? Forse i nostri Forestali o contadini sono più attenti alla natura e alle norme igienico-sanitarie locali? Come mai si organizzano battute di caccia programmate e gli animali abbattuti (cinghiali) sono dei magnifici esemplari senza problemi?

Ma allora è vera la notizia che il virus è stato fatto in laboratorio, altrimenti non si sarebbe potuto "attaccare" all'uomo così velocemente?

Se è vero che nella forma in cui si è propagato ha dimostrato di essere uno "scambista " eccezionale, cosa devo pensare che c'è un nuovo tipo di club nel mondo e nessuno ne sapeva niente?

Oppure un nuovo ristorante dal momento che sono state usate le uova?

E quale "biologo-chef" così orgoglioso della sua opera d'arte ha pensato bene di portarla fuori superando tutti i controlli di sicurezza, per magari rivenderla a qualche concorrente che l'avrebbe pagato meglio???

Ma chiunque sia stato è nel numero dei morti che ci sono stati o se la sta godendo in qualche isoletta del Pacifico a prendere il sole?

IL MORTAIO

La professoressa di Lecce palpeggiata in classe dagli studenti è stata condannata a due anni, ma potrà ancora insegnare. GIUSTO!
Se no chi palpeggiavano gli studenti che si erano iscritti apposta a quella scuola?

giovedì 14 maggio 2009

POESIA



MI E' ARRIVATA QUALCHE MINUTO FA, VORREI CHE LA LEGGESTE ANCHE VOI.
_____________________

E' triste se finisce l'estate

vorrei non morisse
questa docile ora meridiana
il pensiero che cade sulle cose.
Un raggio compare
fra nubi rosso rubino
coglie una parte di me, i miei giorni
che due sguardi fissano e ne scorrono il senso.
Stagioni ripetute nei cicli a riportare desideri
fra le tue braccia,le tue gambe brune.

E' triste se finisce l'estate,
il suo odor inconfondibile
d'origano e menta dal giardino del vicino.
Mi passi accanto e il sole ci allunga i corpi
lungo il selciato.
Non parlare.
Orme, se avanzi , non restano:
del tempo hanno l'incoscienza.

lino

dedico questo mio scritto a lorena .

INCIPIT


(di Lorena B.G.)

Vi siete mai chiesti che cosa è l'INCIPIT dello "scrivere"? Parlo non solo dell'azione di chi è uno scrittore di mestiere, ma anche dei ragazzi a scuola cui viene dettato il titolo di un tema da svolgere. Davanti il foglio bianco, niente scritto sopra.
Un mondo immenso con tante realtà. Possiamo scrivere tutto e di tutto, ogni cosa che ci passa per la testa.
L'inizio è il problema vero. Non è una spiegazione e non è la trama di niente eppure attraverso le prime dieci venti righe si intuisce qualcosa. Si crea cioè un rapporto tra chi scrive e chi deve legge, soprattutto il lettore deve cominciare ad immaginare qualcosa e ad intravedere migliaia di strade che possono essere percorse. Quale indirizzo prenderanno le frasi man mano che procede la lettura ?
La storia e la spiegazione quale sentiero tortuoso percorreranno? Sarà un'autostrada lunga diritta senza curve o una strada di montagna con i tornanti.
Il nostro cervello dovrà elaborare le soluzioni ad ogni parola, ad ogni virgola? C'è la capacità di creare quell'atmosfera di complicità fra chi scrive e chi legge?
Il primo INCIPIT per me è il titolo. Non riesco a portare avanti niente se non lo scrivo prima in alto, ben visibile per me. Il titolo è l'inizio della mia storia quello che farà stimolare la curiosità di chi lo legge, quello che farà aprire le porte della voglia di sapere cosa ho scritto e come finirà la mia storia. E' un monito per me a continuare per una strada diritta che mi deve portare inevitabilmente ad una conclusione, ma la conclusione deve cominciare dal titolo e dalle prime venti righe, tendolo ben presente davanti a me la meta cui devo arrivare. Ogni strada trasversale che prenderò mi riporterà sempre costantemente a girare gli occhi e a guardarlo come l'unica cosa che bramo e desidero raggiungere.
Il mio modo di narrare è confidenziale: parlo in prima persona.
Molti di quelli che hanno letto si sono immedesimati nelle scene o hanno pensato che fossero un diario della mia vita.
Ma forse è vero: una parte lo scrittore l'attinge sempre da qualcosa che è capitato o che ha visto o sentito.
Ho ricevuto consigli su come gestire il mio matrimonio.
Amici che hanno pensato che avevo un amante e che non erano loro il mio amante.
Persone che hanno compatito la mia condizione di donna con problemi.
Chi mi è stato vicino offrendomi il suo aiuto.
Chi si è offeso perchè non è ancora entrato nei miei racconti.
Chi si è offeso perchè ho cambiato i nomi per la loro privacy.
Chi mi ha lasciato come amico, perchè era geloso delle persone che descrivevo.
Chi mi ha ammonito a non innamorarmi di lui, perchè non potevamo avere una storia duratura.
Ho capito con gioia che erano stati coinvolti, che il mio narrare era emozionante confidenziale, da amica che ha degli amici con cui parlare.
Forse però ho anche capito che nessuno si ricorda che io scrivo e il coinvolgere il lettore fa parte del gioco, fa parte del mio carattere.
Sono una scrittrice - ragno che tesse la sua tela per poter trattenere i lettori - mosche nella trama e coinvolgerli al punto che devono pensare che sia tutto vero.
La prossima volta nel mio INCIPIT chiederò subito a qualcuno se vuole fare la spesa al posto io, magari cucinare o stirare o spolverare che sinceramente detesto.

Ma perchè quella bella polvere di Prato non deve ricoprire come un manto tutte le cose?

GAS: CALA IL PREZZO, MA LE TASSE RIMANGONO ALTE




L'Autorità garante per l'energia elettrica e il gas ha stabilito le tariffe valide per il trimestre aprile-giugno 2009.
Il prezzo del gas scende ai livelli dell'aprile 2008: bene, ma si può fare decisamente meglio: il peso delle imposte rimane infatti elevato, quasi il 40%.
Una famiglia italiana spende mediamente oltre 1.000 euro di gas all'anno e di questa cifra quasi 400 euro sono tasse. Si attende anche, per GIUGNO, il via alle agevolazioni per le famiglie più bisognose, che potrebbero godere di uno sconto del 15% sulle tariffe.
Come sopra: bene, ma si poteva fare di meglio. Perché far partire le agevolazioni adesso? Sarebbe stato più opportuno studiare questi sconti per l'inverno(passato), quando il consumo di gas è molto più alto.

Alitalia



Alitalia sceglie Fiumicino

Malpensa tradita. E il Nord insorge
ALESSANDRO BARBERA
«Roma è la base principale di Alitalia. Nei prossimi giorni firmeremo un accordo strategico con Aeroporti di Roma del valore di oltre cento milioni di euro l’anno». Benché la decisione sia stata presa da tempo, le parole di ieri dell’amministratore delegato della compagnia Rocco Sabelli hanno riacceso le proteste della lobby milanese. Siamo in piena campagna elettorale, e nel frattempo è scoppiato il caso Expò. E così, la conferenza stampa dedicata ai progetti di sviluppo di Alitalia nello scalo romano è diventata l’occasione per una nuova polemica sull’asse Roma-Milano. Marco Reguzzoni, plenipotenziaro della Lega per i problemi di Malpensa protesta: «Le bugie hanno le ali corte. Hanno gettato la maschera, Cai dimostra di essere quello che è, cioè una compagnia romana con gli interessi a Fiumicino». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni minaccia di sollevare «il problema del monopolio della compagnia», mentre il numero uno della Provincia - nonché esponente Pd - Filippo Penati gira il coltello nella piaga: «A furia di fare lo scendiletto del governo amico il sindaco Moratti è stato battuto da Gianni Alemanno 5 a 0». Il sindaco in questione, inutile dirlo, canta vittoria: «Quella di oggi è una festa attesa».

Insomma, una ridda di dichiarazioni che nel pomeriggio costringeranno il presidente Roberto Colaninno ad una dichiarazione di maniera sulla «compatibilità» fra il piano di sviluppo dell’aeroporto capitolino e quello di Varese. In realtà le questioni che in queste ore assillano il manager mantovano e il suo amministratore delegato sono ben altre. Ovvero i dettagli dell’accordo che Alitalia sta negoziando con Adr e le contropartite che chiede il gestore, il cui azionista di maggioranza (la famiglia Benetton) è presente anche nel capitale della compagnia. Sabelli e Colaninno, ieri lo hanno detto chiaramente, si aspettano ad esempio canoni d’affitto ragionevoli per l’uso degli hangar, delle palazzine dedicate agli uffici, ma soprattutto la decisione di Adr di dedicare l’intero molo A dell’aeroporto alla compagnia e all’alleanza Sky Team. Una richiesta che i vertici avanzano forti dei numeri del network su Roma: 69 destinazioni (23 nazionali, 24 europee e 22 intercontinentali), 1.600 frequenze settimanali, 15 milioni di passeggeri l’anno. Numeri ai quali Sabelli e Colaninno ieri hanno sommato il traffico che complessivamente Alitalia, Air France-Klm e gli alleati garantiscono a Fiumicino: in tutto, secondo i loro calcoli, la metà dei voli che quotidianamente atterrano nello scalo. «Roma è la capitale del Paese e se si chiama Roma la discussione è finita», dice Colaninno nella conferenza stampa del mattino. Nei piani della compagnia entro il 2010 da Fiumicino dovrebbero esserci altri cinque collegamenti europei (Zurigo, Berlino, Vienna, Praga e Malaga), due verso le americhe (Los Angeles e Rio de Janeiro), due con destinazione Seul e Shangai. Adr sta ovviamente trattando su ogni punto, ma a sua volta chiede la disponibilità della compagnia alla revisione delle tariffe aeroportuali, ferme da sette anni.

Con l’abilità oratoria del politico di scuola democristiana, il presidente della società Fabrizio Palenzona lo ha detto chiaramente: «Siamo consapevoli che oggi siamo ad una svolta. Quella di Alitalia è una scelta di impresa rispettosa, ma anche il gestore dello scalo è un’impresa privata che deve servire lo sviluppo e avere anche un ritorno economico». Su questo punto Palenzona può contare sul sostegno sia del presidente dell’Enac Vito Riggio che del numero uno della Regione Lazio Piero Marrazzo: «La questione delle tariffe è discriminante. Occorre raggiungere l’obiettivo di un adeguamento delle tariffe».



Ora sappiamo da dove partiranno in ritardo gli aerei di Alitalia, per sapere dove arriveranno e quando chiedete al mago Otelma o al mago Oronzo.


mercoledì 13 maggio 2009

IL MORTAIO

VERAMENTE PIU' CHE IL MORTAIO MI VERREBBE DA DIRE "LA MARTELLATA", MA LASCIAMO STARE.......


Moody's, l'agenzia internazionale che valuta la solidità degli enti pubblici, ha declassato il Comune dell'Aquila.
La mamma dei cretini è sempre incinta, diceva Flaiano.
Giusto, giustissimo.
Ma chissà come mai molti figli lavorano da Moody's.

PANEM ET CIRCENSES


(di Lorena B.G.)

Il nostro amico Indi sicuramente non è mai stato da una parrucchiera, mai ore nella sala d'aspetto di un dottore o dentista, mai ad aspettare dal commercialista. Negli anni ho visto proliferare il numero di riviste di bassa qualità cui ho accennato spesso nei miei articoli o racconti precedenti. Tutti giornaletti che per vendere fanno solo GOSSIP o pubblicità di prodotti di basso costo e mercato. Qualche professionista per farsi vedere più culturalmente impegnato ha alzato la qualità dei giornali nelle sale, ma vi assicuro che il risultato è lo stesso.
L'importante è distrarre il pubblico dai veri problemi della Nazione. Perchè ho scritto nel titolo PANEM ET CIRCENSES? Perchè questa era un'espressione coniata nell'antica Roma da un poeta che descriveva il suo mondo attraverso l'osservazione di cosa succedeva. E si era accorto che alcuni politici per ottenere il consenso popolare intrattenevano i cittadini con l'organizzazione di attività ludiche collettive. Vi ricordate il Circo Massimo? La corsa delle bighe in Ben Hur? Cosa credete che siano solo film? E cosa dire dei massacri dei primi cristiani? Si bruciava Roma e si accusa qualcuno in modo che l'attenzione di tutti si spostasse dal vero autore del disastro.
Al mondo di oggi non si può né bruciare una città né aprire il Colosseo ai leoni e gladiatori, ma ecco correre in aiuto di chi vuole distrarre un mezzo molto più esteso molto più subdolo. Un qualcosa che raggiunge le case di ogni cittadino 24 ore al giorno: LA TELEVISIONE.
Parliamo di Internet come la "piovra" del domani e chi l'ha detto che sconfiggerà la televisione? La televisione è divertimento, è svago, è non pensare a quello che abbiamo fuori della porta. Ogni canale è pieno di Telegiornali, ma alla fine o trovi solo notizie catastrofiche che vengono calcate per dare più drammaticità o vengono alleggerite, e allora ecco cosa ha ascoltato Indi.
Come mai alla fine dei 30 minuti concessi alle notizie non sono mai soddisfatta? Come mai ultimamente preferisco alle 20,00 guardare con mia figlia i cartoni animati e poi rimproverarla che non abbiamo visto il telegiornale? E' forse un mio rifiuto di ascoltare certe cretinate che continuano a proporci ogni giorno?
Fuori del telegiornale che cosa troviamo? Mi sembrava che ci fosse il Garante della moralità per alcune fasce orarie protette! E quando mai sono protette? Gli attributi fisici delle ballerine o di alcune presentatrici vengono ampiamente messe in mostra a tutte le ore del giorno, alle 14,00 assisto a programmi che parlano di tutto ...DI TUTTO !!!!
Ma questo famoso controllo sulla qualità dei programmi dove è finito?
Tanti anni fa mi ricordo iniziammo a vedere un canale di Milano che in prima serata proponeva ragazze mezze vestite e dico mezze vestite per non dire che avevano addosso solo "DUE CORIANDOLI E UN FRANCOBOLLO"!!!!!
E' vero il nostro blog rispetto ad altri ha perso lettori, però sono rimasti i migliori e spero di poter con il tempo aumentare, perchè in Italia al Mondo ci sono persone che come Indi e me che riescono ancora a distinguere la bassa qualità dalle cose preziose, perchè ci sono sempre più numerose persone che si sono stufate di un certo modo di fare politica, di portare avanti la giustizia con una bilancia che ha due bracci disuguali, dove non si riesce nonostante tante parole a trovare una legge che dica basta agli stupri, alle violenze, alle rapine, al traffico di droga, alla pedofilia ecc.
In questi giorni di campagna elettorale di comizi per le piazze mi sono trovata molte volte a "rincuorare" chi aveva creduto in un'idea in un uomo e dopo averlo ascoltato ne è uscito deluso.
La mia risposta a tutti è stata una sola .....PANEM ET CIRCENSES .

E con questa bella locuzione in latino Vi auguro buona giornata.

Mea Culpa?





Erano anni che non guardavo un TG e ieri sera ho avuto la sfortuna di assistere a quello di Canale 5 e ho compreso perché il nostro blog non decolla.
La colpa chiaramente è di Antichirimedi che essendo una donna che vive socialmente poteva anche capire le motivazioni. Noi su questo blog non diamo le notizie vere, quelle che interessano realmente i cittadini, quelle che fanno cultura. Bisogna rimediare e allora ecco le prime due notizie IMPORTANTISSIME.


Anna Tatangelo aspetta un bebe' da Gigi D'Alessio: "Brividi d'amore"
'Chi' il settimanale di Signorini ha rivelato la notizia


Dopo qualche tempo lontana dai riflettori e dagli obiettivi invadenti dei paparazzi Anna Tatangelo fa di nuovo notizia. Ora è incinta di tre mesi. A rivelarlo è il settimanale 'Chi', diretto da Alfonso Signorini, in edicola domani. La giovane cantante è in dolce attesa e darà alla luce, entro l'anno, il primo figlio concepito con il suo compagno, Gigi D'Alessio.

La coppia, datata 2005, è uscita allo scoperto solo due anni fa e da allora è stata una gioia dopo l'altra. D'Alessio con la ex moglie, Carmela Barbato, ha avuto tre figli: Claudio, Ilaria e Luca.

Come accoglieranno il nuovo arrivo in famiglia?

V.P.

Corona in cella per rissa con la polizia di Montecarlo

Non e' chiaro chi sia stato a prendere l'iniziativa dei pugni in faccia


Montecarlo - Continuano le goliardate dell'iperattivo Fabrizio Corona. L'ultima il ragazzo ribelle l'ha fatta a Montecarlo dove era in vacanza con la compagna Belen Rodriguez. Uscito dall'albergo in macchina, senza Belen ma in compagnia di un amico che guidava, hanno imboccato una strada in controsenso - secondo quanto rivelato il settimanale "Diva e Donna" -.

I due, com'è ovvio che sia, sono stati fermati dalla polizia e a questo punto è nata la rissa. Non è chiaro da chi e per cosa sia scaturita, pare solo che Corona abbia preso parecchi colpi e che sia stato trasportato in cella dove ha passato la notte. Corona e il suo legale, Giuseppe Lucibello, stanno valutando se avviare azioni legali.

Angelo Laino



Spero che queste notizie abbiano un commento da parte di chi ci legge giusto e non di parte.

Io esprimo il mio:

e sti ca@@i??