SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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venerdì 13 agosto 2010

SCEGLIERE ANCORA... (8)


Sono sveglia da tanto. Non riesco più a stare a letto.

Mi alzo una rapida occhiata e... sembra quasi che fra le lenzuola non ci sia stato nessuno.

Spesso è così potrei non rimettere a posto le coperte: il letto è intatto quando dormo.

Mentre vado in bagno ripenso a qualche giorno prima all'incontro con uno dei miei amanti, il terzo l'ultimo in ordine di tempo.

Giornalista... ci siamo conosciuti per caso alla presentazione di un libro, da una battuta è cominciato una serie di incontri.

Incontri silenziosi fatti di pochi minuti.

Nessuno dei due ha niente da dire o da chiedere. A nessuno dei due interessa chi è l'altro.
Eppure non ho bisogno fisicamente di un rapporto: ho Gibran ho il mio vecchietto che mi soddisfano ampiamente ognuno una volta al mese. E allora perchè anche il terzo?

Un incontro silenzioso niente parole.

Il letto rimane intatto. Quando esco dalla stanza sulle coperte nemmeno una piega, niente è stato toccato o buttato all'aria.

Un bacio all'inizio uno alla fine per salutarci credo che questo sia l'unico rumore che sento.

Mi preparo il caffè e il pane. Apro la porta al giorno che sta per iniziare.
Devo sistemare le poltrone in giardino.
L'alba... con il suo silenzio.
Un silenzio carico di suoni di carezze di promesse.

Che differenza!

I silenzi hanno tutti un loro vocabolario.
La stanza dove frettolosamente consumiamo il nostro rapporto non udrà mai parole mai confidenze mai sospiri di due amanti innamorati.

Non conoscerò mai che tipo d'uomo è, la mia impressione è quella di una persona tranquilla un carattere dolce. Ma sarà poi così o è solo quello che voglio vedere superficialmente?
Non ho nessuna esigenza di indagare.

Non so quanto dureranno i nostri appuntamenti mi sono chiusa alla sua conoscenza.
Chi fra gli uomini che ho incontrato si è mai interessato a me come persona?

Qualche domanda superficiale e mentre rispondevo la loro testa era già da qualche altra parte o già persa in altri discorsi. Quante volte la mia risposta è rimasta a metà. Perchè preoccuparsi di ascoltarmi? Come dice sempre un mio amico sono una donna ed è la peggior condanna che un essere umano possa avere.

Spesso poi non puoi fare una battuta o un'affermazione che subito appaiono nubi all'orizzonte e allora bisogna spiegare che non è stata detta con malizia e cattiveria.

Molte volte mi sono arrabbiata mandando a quel paese chi avevo davanti, ma accidenti non posso nemmeno parlare che viene tutto travisato.

Forse questa è la conclusione dell'indifferenza che ho ricevuto in regalo come amore?
La mia vendetta postuma?

Eppure quando parlo con un uomo con cui non ho nessun rapporto sentimentale mi ringraziano dell'amicizia e di aver arricchito le loro conoscenze, di aver iniziato un dialogo che non avevano mai avuto.

Ma nel momento in cui si altera questo equilibrio e inizia un cammino diverso ecco che il loro atteggiamento cambia. Dapprima cose impercettibili poi via via sempre più accentuate.

Quello che mi fa sentire sempre più emarginata è la mancanza di dialogo. Non parlano più con me, e mi accorgo che i loro discorsi vengono fatti con altri interlocutori.

Perchè tutto questo? Eppure le nostre conversazioni non sono state così numerose da poter affermare che avevamo esaurito ogni argomento.

Cosa è scattato in loro che li fa allontanare da me intellettualmente?
Oppure cosa ho fatto o detto perchè accade tutto questo?
Se il fine era solo quello di andare a letto non ho fatto la "verginella" pudìca e quindi il dialogo potrebbe continuare!

SMS... un aperitivo di 15 minuti?....

Sì un incontro di 15 minuti, tanto dura tra lo spogliarci il toccarsi e il rivestirci.
Perchè stancarmi a parlare a cercare di capire, ad indagare fare bella figura per fargli vedere che oltre questi 15 minuti c'è una donna con un cervello con un cuore con... una vita?

Incontro che potrebbe durare un po' di più, ma finchè non si parla e non si pronuncia nessuna frase che possa far iniziare un discorso d'amore va tutto bene. Il cuore è salvo.

Il dramma comincia se ci scambiamo qualche idea.
Le parole dette portano su un percorso preciso in cui si aprono i cancelli del sentimento.

Ed io adesso non ho voglia.
Mi chiedo se sto rinunciando a qualcosa di importante: allo studio di un uomo che forse vale la pena di essere osservato meglio.

Ma nessuno dei due approfondirà mai questa conoscenza.
Nessuno dei due si sentirà offeso, perchè dovrebbe?
I nostri incontri ci sono, brevi, qualche volta anche piacevoli.
Se così non fosse avrei chiuso da tanto.

Chi mi legge cosa pensa? ...Ma questa fa collezione d'amanti uno dietro l'altro....non le bastano mai... ecc ecc.
Non è collezione o elenco o raggruppamento o cosa uno voglia credere, è come un minatore che scava scava per trovare un filone d'oro, IL FILONE D'ORO puro il più grande quello che lo farà diventare ricco ma purtroppo spesso la ricerca di qualcuno che sia... si dimostra infruttuosa.

Avete mai pensato a cosa è un amante?

E' semplicemente il nostro specchio, quello che noi vediamo di noi stessi riflesso nell'altro nei suoi occhi nei gesti nelle parole, qualcuno che sembra noi. E chi non vuole avere un alter ego per affermare se stesso o per essere certo di esistere nella dimensione giusta?

Chi mi osserva non mi giudicherà in termini lusinghieri. Ma non importa.

Quando si supera l'imbarazzo del primo incontro si entra in una spirale dove avere un amante cambiarlo averne un altro e poi un altro ancora è come bere un bicchiere d'acqua nel deserto. Lascia la sensazione di avere sempre sete, perchè quell'acqua non sa di niente e il nostro corpo o meglio il nostro intelletto rimane all'asciutto.

Ma qui nella mia casa di montagna, nella casa-jungla come è stata ribattezzata, ci siamo solo mia figlia ed io.
Ricordo di avere lasciato quella bottiglia di Porto del 1978 nel mobile.

Il bicchiere dov'è? Eccolo... il camino illumina il mio viso e i miei pensieri esplodono come scintille.

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