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venerdì 7 maggio 2010

COSE ASSURDE IN UNA CAMERA (fra due amanti) (8)


8 - Certe volte mi chiedo se dalle prime due cellule che si sono divise e che nel tempo hanno portato alla razza umana non ci siano state delle devianze così pronunciate da sfociare nell' "orrore" più assoluto.

Una mattina entro al bar, prendo il caffè, leggo il giornale e mentre sto per alzarmi per pagare ecco che vedo un signore sui settantacinque anni che mi guarda e sorride.

Ricambio e mi chiedo chi è: non è fra le mie conoscenze.

Lo rincontro anche nei giorni seguenti, sembra quasi che mi stia aspettando, ma oltre che salutarmi non fa altro.

Penso che debba presentarsi l'occasione giusta per dirmi qualcosa. I miei sensi sono in allarme.

Anche se sembra che sono distratta noto tutto e vado oltre le intenzioni di chi incontro.

Non posso abbassare la guardia per me e per proteggere le persone che amo.

Questo comportamento questa presenza che è diventata giornaliera comincia ad infastidirmi.

Finalmente un giorno prendo la palla al balzo e facendo finta di commentare un articolo dico qualcosa a voce alta... voglio vedere se abbocca e cosa succede.

Come un pesce che gira intorno all'esca eccolo che risponde.

Comincia così un incubo! Non riesco più ad andare a prendere il caffè in pace.

Giornata di sole... decido di sedere ad un tavolino fuori. Eccolo... il mio incubo peggiore!

Non è tanto la presenza di pochi minuti al giorno, ma il sentirmi dire in continuazione.... leggi troppo... sei troppo intelligente per me.... ti vedo sempre sola... ma intanto io faccio quello che mi pare e poi chi ti ha detto che devo essere una cosa tua!

Oggi è vestito con pantaloni e camicia e un maglione sulle spalle, il caldo comincia a farsi sentire.

All'improvviso mi prende la mano (che sensazione sgradevole!) mi guarda negli occhi e mi sussurra sorridendomi con la dentiera più brillante che ha nel suo guardaroba... parlami d'amore!....

Poi si alza e va dentro il bar a fare non so cosa.

Credo di essere rimasta in una posizione statuaria per qualche secondo.

Come al solito le mie sinapsi hanno avuto bisogno di un po' d'olio per ripartire e il sangue di una pompa di un pozzo petrolifero. Ma non tanto per la frase che in bocca a lui mi è sembrata ridicola quanto per quello che hanno visto i miei poveri occhi.

Quando il suddetto signore si è girato dai pantaloni cioè dalla cintola dei pantaloni usciva almeno 8-10 cm di uno slip con disegni a quadretti romboidali di colore bianco nero e bordeaux.

Quegli slip "ascellari" che solo le mogli riescono a comprare, ma soprattutto... dove li trovano?!

Mi sono immaginata lui sdraiato a letto tutto nudo con gli slip addosso ed io che davanti a questa "tavolozza" di Giotto stavo disponendo gli scacchi per giocarmi una partita con Fischerle, il nano ebreo scacchista di Peter Kien.

Il nano usciva continuamente fuori da sotto il letto e che mi diceva... fai la prima mossa... fai la prima mossa.... voglio vedere se sei il campione di scacchi del mondo.... fai la prima mossa...

E che mossa avrei dovuto fare con la dentiera che mi sorrideva gli slip che mi guardavano tutti i pezzi degli scacchi che sembravano impazziti... la Regina che voleva baciare la torre i pedoni che venivano cavalcati dai cavalli il re che correva dietro all'arciere o all'alfiere?, in una confusione terribile e il nano come un jolly che continuava ad uscire da sotto il letto... fai la prima mossa.... fai la prima mossa...

Mi sono alzata da quella sedia abbandonando quel tavolino prima che ritornasse.

Altro che.... parlami d'amore Mariù..., penso che per un po' con la visione della "scacchiera" negli occhi la prima domanda che farò ad ogni uomo sarà quella di chiedergli che colore di slip porta.

E poi detto fra noi ... io non so giocare a scacchi!

Un'altra cosa mi stavo dimenticando: ho cambiato bar!

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