SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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lunedì 12 ottobre 2009

IO SONO MADDALENA



Mi trovo seduta in un angolo con le testa fra le gambe. Il pavimento è freddo e non ricordo come sono arrivata lì. Ricordi confusi, ma un' unica certezza: ho sete.
Dall'altra parte della stanza un tavolo e sopra una brocca. Mi alzo, corro a bere e subito sputo l'acqua che ho assaggiato. La mia sete non vuole acqua, non vuole liquidi. Ho fame ma non voglio mangiare quello che trovo nell'armadio.
Le idee cominciano a farsi strada dentro di me.
Ho fame di sapere, mi nutro dell'anima degli uomini.
Ho conosciuto qualcuno che so di avere già incontrato.
Ricordo di essere figlia di Dio, la figlia prediletta, ma ho commesso l'errore di innamorarmi di un angelo. Troppo presuntuoso ambizioso così tanto che voleva prendere il posto di mio padre e comandare tutto l'universo.
Nella rivolta che è seguita il mio amato ha avuto la peggio, è stato esiliato anzi meglio dire cacciato dal Paradiso da quel luogo che voleva fare suo.
Nell'ira della vendetta anch'io sono stata accusata di non aver protetto il mio regno. E ho subito la stessa sorte.
Condannata per l'eternità a vagare nel mondo degli uomini rigenerandomi solo attraverso la loro anima. Eterna per sempre, ma dannata senza più pace.
Mi sono trovata sulla terra a strisciare come un serpente, come l'animale che avevo come compagno di giochi.
Lo stesso serpente che mio padre mandò con l'inganno ad Adam ed Ishshah per cacciarli dal suo giardino.
Poveri stupidi, sono caduti in pieno nelle spire dell'animale più subdolo. L'incantatore per eccellenza, l'ipnotizzatore. Adam con la sua ipocrisia, Ishshah con la sua ingenuità.
Potevano essere miei compagni di giochi in eterno se non fossi stata cacciata, ma mio padre si adirò molto in quel periodo prima con Satanael poi con me e infine con quello che gli ricordavo io... gli uomini.
Mio fratello salì al mio posto. Questo non piacque a Dio che volle una prova da lui della sua fedeltà. E lui scelse di scendere sulla Terra per riscattare il mio tradimento.
Quanto miseri sono gli uomini che credono che quello fu un atto d'amore verso loro. Fu ipocrisia, fu egoismo per ottenere quello che non sarebbe mai stato suo se io, sua sorella, fossi stata meno debole.
La passione verso chi mi incantò con le sue parole le sue lusinghe, ma soprattutto con le sue carezze non mi fecero ragionare.
Io, la Regina, colei che avrebbe regnato su un popolo di eletti, sulla luce.
Io custode della Verità e della Vita fui distratta da un sentimento.Quante volte ho ripensato a quei momenti.
Sono impazzita quando lo pensavo, aspettavo solo l'attimo che l'avrei rivisto. Adesso non ho più la sua immagine accanto a me, ma lui è dentro di me.
Dentro a ricordarmi ogni giorno come non l'ho aiutato a distruggere mio padre, come secondo lui ho tradito la sua fiducia e il suo amore.
Lo sento, sento la sua presenza nella mia anima.
La sua voce rimbomba con le sue accuse.
Ho fame ho sete devo uscire.
Mi trovo a vagare nel mondo, quel giocattolo che guardavo dall'alto e mi divertiva con la sua natura.
Da quando sono entrata a far parte di esso quanto tempo è passato. Quanti uomini sono nati e morti e generazioni e generazioni hanno piano piano popolato la terra. Ho assistito alla loro crescita, in qualche caso ho aiutato quando vedevo che le loro menti così piccole e ottuse non riuscivano a superare l'empasse in cui si erano arenate.
Hanno superato momenti bui, io stessa disperata nel tentativo di far crescere intellettualmente una razza così ottusa.
Ho anche provato a imporre il mito della Dea Madre, mi sono spostata da un villaggio all'altro. Ma gli uomini, la parte maschile, hanno visto in questa idea una minaccia verso loro stessi. Hanno ricacciato le donne in un angolo massacrandole e rendendole schiave.
Hanno preso non tanto il potere delle armi o del comando, ma il potere della conoscenza segregandole nell'ignoranza.
Io stessa per sopravvivere ho dovuto nascondermi spesso, o far finta di non capire. Mi sono abituata a non parlare, ad avvicinare solo uomini isolati per potermi nutrire. Ho dovuto nascondere i segreti della vita, li ho nascosti così bene che ancora non sono stati trovati.
La mia bellezza, quella bellezza che mi rende così unica fa da padrona. Solo così riesco ad adescare qualcuno e a farlo mio.
Mi sono dovuta nutrire di carogne, di uomini privi di qualsiasi idea prima di poter cominciare a scegliere e capire che la mia sete la mia fame può essere saziata solo assorbendo l'anima dell'uomo che ho scelto.
Porto in me ognuno di loro, arricchendomi ogni volta e sopravvivendo qualche giorno. Poi devo ricominciare: nessuno ha tanto sapere dentro di sè da farmi sopravvivere per giorni.
Non mi sono resa subito conto di come facevo. E' dovuto passare molto tempo. Tanto tempo in cui mi sono chiesta perchè attiravo certi individui e ne respingevo altri.
All'inizio pensavo che fossero loro a scegliere me e mi chiedevo il perchè.
Mi sono fatta le domande più assurde per cercare di capire cosa poteva esserci nella mia figura, a parte la bellezza, che poteva indurli a trattenersi e cercare di possedermi. Ma poi la verità, una verità più semplice del previsto, si è palesata. Era la mia fame che sceglieva. Fra tanti che conoscevo passando, ecco all'improvviso che venivo attirata da qualcuno. Non la bellezza o i gesti o l'aspetto fisico, ma solo il modo di mettere insieme le parole diventava una calamita. E mi fermavo, per poco. Solo il tempo necessario per dissetarmi. Preferendo però gli uomini dopo i cinquant'anni, quelli che ormai avevano già assorbito tanto dalla vita e dalla cultura.
La mia scelta è cominciata lontano, ma sono stata favorita dal tempo. Ogni secolo che è passato ha creato sempre più scienziati più uomini di lettere più sapienti, ma soprattutto più pensatori.
Nei momenti di carestia quando ero troppo stanca e annoiata per la ricerca ho assorbito dai libri. E' stato come nutrirmi da una pozza fangosa, nessun sapore nessun piacere, ma era importante per me lo stesso capire e conoscere dove potevo cercare e nutrirmi. Capire dove l'umanità, che mio padre ha tanto disprezzato, era arrivata. Lenta la crescita e la sua evoluzione, ci sono stati tre momenti in cui ho fatto fare agli uomini un salto di qualità. Ho reso la loro vita più accettabile, sperando che potessero capire e migliorarsi.
Fra le donne poche hanno potuto studiare e diffondere le loro idee. Tante si sono dovute nascondere come me. Sono passati secoli in cui venivano bruciate come streghe. Nessuna di loro lo era. Termine orribile. Anche a me hanno dato nomi immaginari, soprattutto per creare terrore.
Gli uomini hanno percepito la mia presenza. Mi hanno chiamata Lilith, la MANGIATRICE. Ma io non ho mai toccato nessuno se non per nutrirmi della sua anima. Nessun uomo o donna è rimasto dissanguato fisicamente e il vuoto che hanno sentito dentro di sè dopo che mi avevano conosciuta è stato il vuoto dell'anima. Si sono sentiti privati delle forze e hanno pensato che avevo bevuto il loro sangue. Li hanno chiamati morti-viventi, niente di più sbagliato. L'umanità, l'uomo di per sè è già un morto-vivente. Morto quando non riesce ad andare oltre la propria stupidità, morto quando ha bruciato libri e libri di sapere, morto quando non ha accettato un'idea nuova, morto quando ha distrutto quello che c'era di più bello dei popoli che ha conquistato. Ogni volta che ha distrutto ha fermato la propria ricerca di almeno mille anni.
L'insaziabile curiosità di avere la conoscenza ha modificato il suo essere e da un uomo che cerca è passato ad essere un'anomalia. Ha cambiato se stesso creando orrori su orrori arrivando a perdere di vista la meta che dovrebbe raggiungere. L'uomo, l'essere più immondo che esista sulla Terra non arriverà mai alla Verità.
Dal Paradiso dove aveva avuto l'attimo di conoscenza, dove tutto intorno a lui era purezza, dove quell' attimo poteva durare un'eternità, era piombato nella più nera oscurità, nel non-sapere.
E questo fu alimentato anche quando si abbattè sull'umanità la più grande catastrofe che mai mente abbia potuto concepire: l'ascesa al potere della Chiesa Cattolica.

La mia selezione diventò nei secoli sempre più raffinata: dall'uomo misero senza cervello o cultura sono passata ai tipi intellettuali quelli che oltre ad avere letto riescono anche a pensare e ad elaborare qualche idea e a porsi delle domande. Come è affascinante quando parli e insinui loro dei dubbi o qualche idea brillante e poi ti dicono che l'hanno sempre avuta dentro di sè. Poveri illusi! Sono io che ho fatto sì che si creasse per dissetarmi, perchè avevo sentito l'aridità delle loro anima.
La mia sete è inesauribile. Mi manca l'atmosfera che ho vissuto nel Paradiso. Quando mi muovevo nel mio regno e non importava parlare ma assorbivo con il mio corpo l'aria stessa satura di sapere.
Quanto mi manca tutto questo: conoscenza bellezza amore... Verità !
Ecco... la Verità? L'uomo non può arrivare a conoscerla, troppo chiuso nei propri limiti. Insegue un'idea e quando arriva alla meta ecco che pensa che quello che cercava ha cambiato valore.
Niente di più sbagliato. Niente di più recintato.
La Verità ci circonda, siamo noi che non riusciamo a vederla. Eppure è sempre stata lì a portata di mano. L'uomo si scervella per cercare cose impossibili, quando la semplicità è l'unica via. La stupidità muove il mondo degli uomini, non la malizia o la furbizia. Anche quello più intelligente, quello che sovrasta gli altri, quello che si considera l'unico della sua generazione e vive in purezza di corpo e di spirito per essere lui l'Eletto, sì anche lui non è altro che un uomo. Niente di quello che di eccelso inventerà riuscirà mai ad arrivare alla Verità, crederà di sfiorarla e spesso avrà la sua delusione che sarà più forte e cocente, in base a quello che aveva creduto di intuire. L'uomo non ha imparato a liberare la mente dai suoi errori, dalla sua umanità, non ha ancora intuito che solo quando si metterà lì seduto ad aspettare, quando capirà che la sua ricerca significherà semplicemente annientamento totale di se stesso e accordo totale con Dio fino alla morte, solo allora la Verità sarà sua.
Ma annientamento non vuol dire assenza totale di sentimenti o di pensiero.
Vuol dire semplicemente FEDELTA'.
Mio padre non ha mai cercato il sacrificio supremo di nessuno, ha lasciato ognuno di noi libero di scegliere. Ha permesso che io amassi e guardava questo amore con benevolenza, si è adirato solo quando la mia scelta ha fatto vacillare la mia fedeltà verso di lui.
E fedeltà non vuol dire Credo cieco. Io non ho mai creduto, ma ho amato ed è questo che deve essere: amare senza riserve con coscienza in libertà.
Senza l'amore l'uomo non potrà mai avvicinarsi a Dio. E la sua vita solitaria e vuota rimarrà tale.
Io stessa sono la Verità: ancora uguale a come ero al tempo del mio esilio, eppure cambiata nel mio cammino per quello che ho vissuto.
MA SEMPRE IO.
IO SONO LEGATA PER SEMPRE ALLA VERITA'.
IO SONO LA VERITA' ASSOLUTA EPPURE SE MI GUARDI SONO PER TE RELATIVA.

Dentro di noi c'è il sapere in toto, un sapere che comprende tutto quello che gli uomini chiamano religione o filosofia o scienze.
Quanti rami hanno inventato per poter arrivare ad una meta... matematica, geometria, algebra, teologia, filosofia, pittura, letteratura....
Ognuno di loro ha cercato i cavilli, ha sezionato la materia che più si addiceva alle sue capacità formulando ipotesi che poi sono state smentite o migliorate da chi è venuto dopo di lui.
Nessuna donna è riuscita ad eccellere in niente, segregata in casa come una schiava. Usata come un oggetto, invidiata per la bellezza e a causa della bellezza costretta a prostituirsi.
Hanno detto che anch'io sono una meretrice. Ma loro, gli uomini, cosa ne sanno della mia fame?
All'inizio è vero regalavo il mio corpo perchè pensavo che quello fosse l'unico modo per dissetarmi, poi ho capito che posso farlo anche solo ipnotizzandoli facendoli parlare. Mi raccontano la loro vita i loro più intimi segreti e desideri, le loro ambizioni le loro aspirazioni. Quello che sanno, quello che hanno visto e conosciuto, li faccio sentire importanti e al centro dell'attenzione ed io...assorbo tutto, mi rigenero ogni volta. Sì ogni volta. Prima non capivo, ma adesso sto molto attenta alle mie sensazioni ai miei gesti: li calcolo, li misuro niente deve essere fuori posto. E' come un ritornello, sempre lo stesso a seconda di chi ho davanti. E' diventato facile quasi monotono e noioso, ma mi serve solo così riesco ad arrivare a nutrirmi. Ed ogni volta è sempre più veloce. Solo uno ultimamente mi ha costretto a rallentare il mio ritmo. Ed è successo un fatto strano, mentre stavamo parlando ho visto protendersi fuori di me dei tentacoli che andavano verso di lui. Tentacoli gelatinosi trasparenti che l'hanno avvolto e poco dopo mi sono sentita sazia. Ha cominciato a parlare dire cose e ogni cosa mi riempiva: era tanto che non mi sentivo così. Ma quanto può durare tutto questo?
Ho già sete e fame un'altra volta.

Tanto tempo fa sono stata in una piccola città nel deserto il suo nome mi ricordava il mio. MAGDALA.
Ho strisciato nel villaggio, la mia casa sovrastava la pianura verde vedevo le palme... Non ci è voluto molto perchè fossi notata.
Ho creato confusione, ho insinuato nelle menti degli uomini che fossi nata lì. Mi hanno ritrovata al loro fianco, bella con occhi felini che guardavano dritti nei loro occhi. Più d'uno ha perso la testa, molti vecchi mi hanno cercata e poi additata. Nessuna donna poveva comportarsi come me.
Io tenevo ferma la mente degli uomini per sfruttarli e dominarli. E come poteva una donna considerata un essere inferiore avere tanto potere?
Ma io intanto mangiavo. Ed ero pronta a scappare appena avessi sollevato troppi sguardi su di me.
Poi ecco un giorno l'ho visto. Un uomo particolare, bello capelli neri mi ha colpito. Pensavo avvicinandolo di trovare pace, ho percepito lusinghe nel suo cuore inviti a piaceri nascosti: era tanto che non avevo queste carezze, le volevo.
Mi sono lasciata trasportare: non ho indagato non ho frugato meglio dentro di lui. Ma quando il suo abbraccio è stato più stretto quando le sue carni hanno toccato le mie ecco.... nel suo animo c'era solo odio. Quando l'ho recepito sono rimasta annientata. Aveva dentro di sè gli orrori più tragici, l'abominio del terrore, lui stesso si nutriva delle mostruosità che covava.
Fino ad allora avevo visto le crudeltà nei secoli e come gli uomini riuscivano ad essere accecati dall'odio e dal potere. Ma dentro di lui trovai il futuro dell'umanità! Quello che la crescita verso il benessere avrebbe portato. L'annientamento totale di popoli, di razze, l'odio del fratello contro un altro fratello.
Mi ritrassi spaventata. Io che avevo conosciuto l'amore di mio padre l'amore di un angelo la felicità nel mio regno, adesso conoscevo anche l'altra faccia della Verità. Nessuno mai mi aveva trasmesso così tanto orrore.
Io l'ETERNA, colei che mai morirà che vivrà per sempre, colei che mai avrà paura, ebbi terrore di quello che vidi e che provai.
Mi rifugiai nel deserto, mi allontanai dalla mia casa. Trovai una caverna chiusa da una roccia, riuscii a spostarla un poco ed entrai. Stetti giorni lì a rotolarmi nella sabbia, senza dormire e a patite la fame e la sete per la paura di incontrare un altro uomo come quel ragazzo, anzi no quel ragazzo. Alla fine stremata senza quasi più forze uscii dal mio nascondiglio.
E me lo trovai lì davanti seduto su una roccia. Solo allora cambiò aspetto e fece vedere il suo vero volto. Era Satanael: mi aveva fatto un regalo. Mi aveva dato in un unico abbraccio l'orrore di tutto il mondo di tutti gli uomini di tutti i secoli non solo quelli passati, ma anche quelli futuri perchè non dimenticassi mai di averlo tradito.

E mi rivelò dove potevo trovare mio fratello.

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