SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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giovedì 9 luglio 2009

ANCHE OGGI....

(di Lorena B.G.)


Stamattina la giornata si prospettava meravigliosa.
Il primo contatto sempre con Indi. Quando non posso salutarlo ci penso tutto il giorno. E mi sento in colpa, ma ultimamente non ce l'ho fatta ad aprire il pc la mattina. E' un saluto esteso anche a chi non lo posso fare.
Ma cominciamo dal principio.
Alle sette la sveglia suona.... posso buttarla fuori della finestra? Tutt'al più prendo in testa lo spazzino che pulisce i vicoletti con la pompa per disinfettare. Fa un rumore infernale! Ma direte voi siamo alle sette, ha tutto il diritto e c'è chi si è alzato da ore per andare al lavoro e deve percorrere km per arrivare con disagi spaventosi.
Ok, avete ragione.
Vado in cucina preparo tutto per la colazione mia e di mia figlia.
Vado in bagno: apro l'acqua per farmi una doccia.
Comincio a chiamare ...Giada è tardi !...
In camera trovo la bambina completamente avvolta nel lenzuolo, le scopro le gambe e le do un piccolo morso nel bel sederotto cicciotto.
...Mamma, la smetti?...
No, finchè sei sotto il mio tetto e ti do io da mangiare! Quindi continuo a morderti finchè ne ho voglia!
Mi sembra giusto ricordare chi comanda, non vi pare?
Intanto il latte si è scaldato, l'orzo è uscito fuori, la doccia è super calda.
Comincio: spengo i fornelli, metto il latte nel piatto con i cereali, mi preparo le fette biscottate con il miele, vado a farmi la doccia.
...Vieni a pettinarti, ti sei lavata, i denti, le unghie?...Mammaaaaaaaaaaaa..... Capelli, lo shampoo, l'acqua calda sul collo:... che bello potessi stare qui a farmi fare questo massaggio per qualche minuto... minuto, ma non ne ho nemmeno cinque di minuti.
Esco fuori. Mi asciugo, fon, spazzola, matita agli occhi ...però come al solito sono sempre più bella, devo aver fatto qualche contratto strano e non me ne sono accorta.....
Mi vesto velocemente, colazione, purtroppo velocemente, borsa, borsa del pc in spalla, occhiali e fuori tutte e due che è tardi.
Per la strada mia figlia si sta informando su come siamo fatte noi donne e come lei diventerà donna!
Mi sono ripromessa che le avrei sempre spiegato tutto senza tacere niente. Ma con notizie dette in base alla sua età e sempre e solo quello che ha chiesto senza andare oltre. Se quello che dico non le basta mi farà altre domande. Le mie parole la soddisfano, perchè cambia argomento e mi racconta delle sue amiche al campo estivo.
Un occhio sempre all'orologio. Ecco l'autobus riusciamo a prenderlo al volo. Sono convinta che il mio orologio va avanti di tre minuti, o forse sono io in ritardo di tre minuti.
E' un quesito troppo complicato a quest'ora, non ho voglia.
La "scarico" al campo estivo, un'occhiata veloce la menù: pasta al pomodoro, arista arrosto, bietole, frutta.
...Giada mangia tutto oggi?... Le bietole no sicuro, ma va bene così, grazie...
Ha la giornata piena anche di attività sportive, compreso un'ora di inglese e il pomeriggio un'ora per fare i compiti.
Fino a stasera alle 18 sono tranquilla, è in buone mani e lei si diverte un sacco. Tranquilla?????? Diciamo che ho il numero di cellulare di tutti gli insegnanti che ci sono la campo, anche quelli di riserva, che non verranno mai chiamati.
Fra tutti i genitori che portano i bambini la mattina sembra che gli insegnanti abbiano i saluti e le attenzioni solo per me: e mi chiedo: ma sono così simpatica e carina con loro o sono così "pallosa" che se ne sono accorti e vogliono rassicurarmi?
Torno indietro, altra fermata altro autobus. Ed ecco che la mattinata comincia a guastarsi. Sappiamo tutti che ci sono paesi nel mondo dove l'acqua è un bene così prezioso che niente vale di più, ci sono villaggi in Africa dove il pozzo più vicino è a qualche km dal villaggio e andare a prendere delle brocche per le necessità quotidiane tipo mangiare è faticoso soprattutto per le donne che lo devono fare. Chi poi riesce ad avere questi recipienti in casa o corsi d'acqua più vicini deve affrontare il problema delle malaria, delle malattie intestinali e tutto quello che di più infetto ci può essere, compreso carcasse di animali morti o larve di insetti lungo i corsi d'acqua.
Ma noi abitiamo in Europa dove in ogni nazione ci sono corsi d'acqua eccezionali per tutto l'anno, dove il sistema idrico cittadino nonostante tutte le perdite c'è e funziona, dove, pensate!, arriva l'acqua anche all'ultimo piano del grattacielo più alto che c'è.
Quindi in teoria funziona tutto regolarmente, dico in teoria, perchè in pratica ci sono persone che non conoscono l'acqua non solo per un'igiene personale, ma anche gli abiti non subiscono nessun lavaggio per mesi. Consideriamo che andiamo incontro all'estate e quindi ognuno di noi suda in maniera più o meno accentuata, indi..... se non usano l'acqua MAI, salire su un autobus con i finestrini chiusi e stare lì dentro vicino ad uno di questi individui per almeno 15 minuti vuol dire andare in apnea e battere tutti i record di immersione. Se poi disgraziatamente si apre la bocca per respirare perchè la propria capacità respiratoria è limitata, la testa scoppia per i vapori malefici che si diffondono intorno a queste persone. Immaginate se ce n'è uno, ma se ne troviamo due o tre? E' morte polmonare assicurata.
Quando finalmante sono scesa, e per miracolo ho riconosciuto la fermata, mi girava la testa e non riuscivo ad orizzontarmi. Avevo anche gli occhi annebbiati, poi meno male l'inquinamento dell'aria, il gas di scarico delle automobili ha preso il sopravvento e sono riuscita a rirespirare un'altra volta. Dico meno male, perchè il mio fisico ha considerato meno venefici i veleni dell'aria delle nostre città rispetto al puzzo del sudore stratificato di chi mi era accanto sull'autobus.
Ciao, alla prossima

IL MORTAIO

Brunetta ha confidato: nel sesso ero imbranato, ora ho raggiunto ritmo.
Insomma, da fannullone a stakanovista.

tempi moderni


mercoledì 8 luglio 2009

La Macchina 50

AQUILA: YES, WE CAMP !



OGNI COMMENTO è PURAMENTE CASUALE!!!

LA RISPOSTA DI DIO ALLA MIA LETTERA E....

(di Lorena B.G. e Dio)
.... E LA MIA ULTERIORE RISPOSTA A LUI.

Non ci crederete, ma ieri ho trovato la risposta di Dio nella mia posta.
Lo scherzo di un amico, o veramente c'è questa presenza? Comunque continuo a ribattere che sono una donna e la mia risposta non poteva essere altro che un "nuovo giro di frittata" per avere ragione e l'ultima parola.
Proverò a sentire se Lui ha ancora voglia di continuare questo scambio di idee, penso di sì . Basta stuzzicarlo nel verso giusto, penso!
Io comunque ci provo.
Ma adesso eccole tutte e due

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DIO

Gentile signora,
rispondo alla sua del 6 luglio del 2009 dopo la venuta del mio figliolo. Lo faccio per chiarire alcuni equivoci. Innanzi tutto gli scacchi: Secondo il vostro (o forse mio?) scienziato Albert Einstein (tra l'altro della stessa gente alla quale apparteneva il mio figliolo), il mio gioco preferito sarebbero proprio gli scacchi. Una conclusione evidente visto che il medesimo, Nobel nel 1921, sosteneva che io non amerei giocare a dadi. Sono considerazioni che mi onorano, ma non mi rispecchiano. La mia contemporaneità eterna con l'esistente non mi consente né analisi probabilistiche, avendo solo certezze, né giochi strategici, poiché di ogni battaglia vivo (?) l'esito mentre questo si verifica. Sulla storia del serpente e del fico (era un fico non una mela. Che ci faceva una mela alla confulenzadel Tigri e dell'Eufrate? Non è mica la Valtellina), vorrei chiarire una volta per tutte. In realtà non ho mai detto, nonostante le cronache successive, fatte di voci riportate, di non mangiare il frutto. Ho solo consiglio di non mangiarlo, perché da quel momento sareste passati dalla beata ignoranza alla conoscenza dolorosa. E il serpente, da allora bistrattato, ha solo messo in luce in modo ancor più evidente, il dilemma,.E voi avete scelto di essere uomo e donna: sempre ignoranti, ma non più beati perché con la vocazione, mai soddisfatta , per il sapere. Giocherei volentieri con una donna, perché hanno grande capacità logica, ma amano troppo i miti e quindi sarei costretto a batterla altrimenti lei verrebbe distrutta dall'idea di avere distrutto insieme un dio e un mito. Nessuna donna lo sopporterebbe: sarebbe distrutto il principio fondante dell'amore. A carte sarebbe assurdo, perché lì la sorte ha un grande peso, e io sono la sorte: sarebbe scorretto. Spero di averle risposto. In caso di ulteriori necessità di chiarimento, la prego di fissare un incontro presso la mia segreteria al numero infinito che trova in calce di questa missiva inesistente. In attesa di incontrarla, il più tardi possibile per lei, le auguro qualche felicità in mezzo a molta sofferenza, così come prevede il triffario della conoscenza.

Cordialmente

il suo Dio

______________________________
LA MIA RISPOSTA

La storiella riportata da un giornalista nel 1929 è ben conosciuta, comunque non ho mai menzionato la storia del fico e della mela. Ma come supponevo caro Dio, degli altri e non mio, in quanto se esisti sai perfettamente che sono atea dall'età di sette anni, da quando cioè ho preso coscienza delle mie scelte.!!!!!
Semplicemente non ti sei smentito!
Sei anche tu di natura umana, ma non racchiudi in te la donna in quanto è stata tolta con la costola.
Sei solo un essere maschile o maschilista se vuoi.
Hai rifiutato la battaglia con me, perchè sai perfettamente che ti avrei vinto.
Ma oggi sono magnanima: ti abbuono la tua disfatta e spero invece che se esisti davvero ci incontreremo nel momento e luogo che sarà più consono ad entrambi.
In quanto alla mia felicità insisto nel dire che so vivere la vita bella o brutta che noi uomini e donne abbiamo scelto e che basta semplicemente il sorriso di un amico per rendere bella la giornata.
A quando vuoi, io sono qui ancora, non ho firmato la dipartita.

(Questa è stata scritta a due mani veramente!)

martedì 7 luglio 2009

LETTERA A DIO



(di Lorena B.G.)



"Ultimamente c'è chi mi ha detto che vorrebbe giocare una partita a scacchi con Te.
Io non so giocare a scacchi e sono una donna. E' possibile che tu che racchiudi in Te il giocatore perfetto, le regole, la scacchiera e i pezzi saresti capace di farlo da uomo?
Se la nostra comprensione umana non arriva a superare questa divisione fra materia e spirito e ancora non siamo capaci di entrare nella tua dimensione, è possibile che Tu, che hai mandato Tuo Figlio sulla terra in carne e ossa, riusciresti ad avvicinarti a noi?
Come può chi aspira a giocare con Te essere sicuro che tu non conosci una mossa che solo lui sa? Se il tuo essere comprende in Te ogni cosa, comprende anche lui e quindi quel suo affaticarsi a cercare anche solo di arrivare ad una partita patta, sarà inutile e vano. Perchè sarebbe dentro di Te e quindi Tu, il giocatore perfetto, giocherai sempre e solo contro Te stesso!
Il desiderio di un uomo di una vita intera e poi arrivare ad essere beffeggiato da Te!
Hai mai provato a giocare con una donna?
Una partita l'abbiamo persa, quella con il serpente, ma se il bene e il male hanno la stesa origine, allora Tu sei l'altra metà. E io, donna, conoscendo già la prima metà, non dovrei avere problemi a tenere testa alla seconda.
Senza superbia, ma alla pari. O Tu lasci i tuoi poteri o li dai anche a me.
Come mai Einstein è arrivato alla teoria della relatività, una mossa degli scacchi che ti è piaciuta e gli hai concesso un premio?
Una mossa che Tu hai considerato geniale? Ma la mossa geniale avviene una volta sola, allora è per questo che Einstein non riuscì mai ad avvicinarsi troppo alla comprensione dei quanti! La seconda mossa geniale non c'è mai stata!
E se fosse nato un altro giocatore geniale, che invece di una mossa riuscisse veramente a farne due, cosa gli regaleresti? Il segreto della Particella di Dio?
Mettiamo invece che Tu giocassi una partita con me, se non ricordo male negli scacchi esistono regole certe, ma non esistono regole precise, ma solo quelle che vengono stabilite e accettate dai giocatori stessi.
Ti ho detto che non so giocare, conosco a mala pena le regole fontamentali, quei quadrati bianchi e neri mi si rincorrono davanti agli occhi in un carosello che mi fa vedere che il Cavallo sale sulla schiena del Re e lo incita a vincere una corsa nell'ippodromo della scacchiera. I Pedoni usano come spade per combattere fra loro i mattoni delle Torri. Cosa c'è rimasto ? La Regina e l'Alfiere? E se l' Alfiere si facesse pulire gli stivali dalla Regina sarebbe troppo?
Come pensi che giocherebbe una donna?
In maniera logica, stando attenta ad ogni mossa, calcolando le prossime mosse sue e dell'avversario, cioè Tu?
Tirando fuori formule matematiche complesse o cercando di ricordare tutte le più importanti aperture?
Oppure in maniera istintiva e intuitiva, che poi è la realtà che ci contraddistingue?
Come pensi che finirebbe una partita con me? Patta? O abbandoneresti?Perchè? Ma è molto semplice, perchè una donna non ha regole e non le segue, segue sempre e solo l'istinto e l'intuito ed il cuore, e in questi casi niente calcoli, ma tanti errori. Così tanti che però spesso si finisce col vincere.
Se Tu hai dentro di Te tutte le regole dell'uomo, non sai mai invece come può comportarsi una donna.
E' questa la nostra forza o la nostra debolezza?
Comunque dormi sonni tranquilli, se dormi, perchè non ho nessuna intenzione di giocare una partita a scacchi con Te. Questo non è il mio sogno e non posso appropriarmene e comunque non lo voglio.
Magari un giorno ti sfiderò a Tressette, in questo gioco sono brava e magari è più rilassante per tutti e due. Niente lampo, niente incremento, niente Caro-Kann, niente di niente solo una partita per fare due risate e stare insieme."

lunedì 6 luglio 2009

EFFETTO MOZART


L'Effetto Mozart è una controversa teoria scientifica, elaborata nel 1993 dai fisici Gordon Shaw e Frances Rauscher.
Secondo i due ricercatori, l'ascolto della Sonata in re maggiore per due pianoforti (KV 448) di Wolfgang Amadeus Mozart causerebbe un temporaneo aumento delle abilità spaziali di un gruppo di volontari.
Pubblicata su Nature, venne poi contestata da numerosi altri articoli, in cui nessuno riuscì a riprodurre i risultati. I quali vennero confermati esclusivamente da Rauscher e Shaw in un successivo articolo del 1997, pubblicato sul numero di Neurological Research del febbraio 1997.
Tuttavia, nessuno in seguito ha mai potuto ripetere i risultati.
(Wikipedia)





Anche se a me piace di più questo movimento della K 448

domenica 5 luglio 2009

LETTERA PER UN AMORE FINITO


(di Lorena B.G.)

"Oggi ho trovato in mezzo ai miei libri uno che non ho letto.
Ho sfogliato subito le prime pagine, per vedere la lunghezza dei capitoli, la divisione degli argomenti, per cominciare a fare un piccolo programma mentale su come avrei potuto organizzarmi per leggerlo.
Ecco in mezzo una sorpresa!
Quanti di voi non hanno trovato qualche fogliolino o biglietto o cartolina messa lì come segnalibro o perchè in quel momento era importante portarcela dietro o averla sempre con noi. Poi finito il libro finiscono insieme nello scaffale e rimangono dimenticati fino a quando, come è successo a me, non li ritroviamo e i nostri ricordi tornano prepotentemente davanti e più vivi che mai! Ricordi, pensieri, gioie, dolori che avevamo dimenticato fino a quel momento.
Un foglietto di colore celestino lungo come la pagina del libro fatto con il cartoncino. Le scritte in nero e una data: 13/12.
L'anno? L'anno lo ricordo molto bene, ma non ha importanza.
Non ricordavo che portavo dietro dei libri per leggere, forse non lo ricordo perchè non li leggevo, come questo del resto: i pensieri erano tutti da un'altra parte.
Sicuramente era un giorno in mezzo alla settimana, ricordo che c'erano dei problemi e una scelta del giorno quasi obbligatoria.
La prima volta c'eravamo incontrati un fine settimana, poi avevamo dovuto cambiare programmi. La data indica la terza volta, il nostro terzo appuntamento.
La nostra conoscenza era stata causale. Passavo un brutto periodo. Un'amicizia che mi aveva deluso. Grandi discorsi, tanti scambi di idee, poi c'era stato il crollo. La persona si sgretolò davanti ai miei occhi in un secondo. Se ognuno di noi pensa bene delude più la fine di un'amicizia che la fine di un amore. Chissà perchè con un amico si dicono più cose che ad un innamorato, è un modo di parlare diverso un liberarsi di idee e sentimenti che non viene fatto nè con il fidanzato nè il marito o l'amante.
Ci sentiamo più libere di affrontare l'ignoto, più in grado di discutere e scherzare. Un caffè viene bevuto con più piacere, una pizza ha un gusto che non ritroveremo più.
Ogni rapporto è diverso: vissuto in modo assolutamente diverso.
Una complicità come a nascondere qualcosa, che poi invece è un manifestare la gioia di sentirsi liberi.
Ed ecco che quando arriva la catastrofe si accetta la prima mano che ci aiuta a uscire dalle macerie. Non dovremo farlo mai!
Il metodo più giusto sarebbe quello di cominciare un cammino: un passo per volta: un passo dietro l'altro senza correre. Magari soffermandoci anche a guardare il paesaggio per renderci conto da che parte stiamo andando.
Che belle parole, vero?
Siamo tutti molto bravi ad insegnare, ma trovarsi lì e viverla è una cosa che è così mutevole in ogni istante, che il cervello non ha modo di adattarsi e si lascia vincere e corre dietro a quello gli si presenta senza pensare.
Con il senno di poi, adesso non lo farei mai più. Anzi non l'ho più fatto.
Spesso il cuore prende il sopravvento, perchè è il vuoto che è stato lasciato che vuole essere riempito il più alla svelta possibile.
Lo capiamo solo dopo un po' di tempo che dovevamo chiudere almeno quella porta e aspettare, ma l'ha mai fatto nessuno?
Qualcuno dirà.... ma è un'amicizia, niente a paragone di un amore!...
Ma l'avete mai visto bene dal punto di vista giusto? L'AMICIZIA non è forse un amore? Anzi è l'amore più grande che ci sia.
E' fatto di fedeltà, di scambi di opinioni, di corse, di risate, di confidenze, tristi o belle, è un conservare in due i segreti che da soli non ce la facciamo, o almeno si arriva ad un certo punto che non ce la facciamo più a portare da soli e si cerca qualcuno che ci aiuti a portare il "peso".
L'amico, quello vero, non lo considererà mai un peso ma l'atto d'amore più grande che gli viene dimostrato.
E ogni giorno l'amico diventa quella parte di noi che consideriamo indispensabile, senza la quale ci manca qualcosa. Tutti quelli che hanno un amico, e naturalmente parlo anche la femminile, non trascorrono giorno senza che si telefonino o si ritrovino per una chiaccherata?
E' una parte di noi vitale. Chi è che confidandosi non ha pianto sulla spalla della persona che consideriamo così vicino? Per un amore difficile, per una malattia, per una delusione, per una morte?
Ecco io mi ritrovai al crollo di tutto questo. Quello che io pensavo di avere costruito invece non c'era mai stato.
Crollo, sfacelo, catastrofe: e accettai la mano che vidi davanti a me.I primi tempi sembrò bello, anche se già c'erano dei problemi.
Non riuscivo a parlare, mi diceva sempre ... stai zitta che tanto non dici niente!...
Voi che mi conoscete da un po', ormai, vi sembro una che non ha niente da dire o che non sa cosa dire?
Forse sarebbe più giusto se mi avesse detto ... stai zitta che parli troppo...
Poi ho capito che ci sono persone che ascoltano e altre che non sanno ascoltare, perchè hanno paura di ascoltare e quindi hanno orecchie solo per loro stesse.
Mi sembrò amore, sì a distanza di tempo posso dire mi sembrò. Perchè mi ci attaccai con tutta me stessa pensando di riempire un vuoto.
Ma come si può sostituire quello che è diverso?
Nel tempo ci fu un allontanamento sempre più grande, proprio perchè non trovavo niente che mi unisse. Cominciai a considerarlo un passaggio obbligatorio fuori dall'inferno: ero semplicemente andata in purgatorio.
La persona non meritava il mio tempo i miei sentimenti, cominciai a giudicare la sua vita e la trovai squallida, veramente miserabile.
Cominciò a darmi risposte che mi lasciavano di stucco. Sono abituata alle solite affermazioni degli uomini, qualche volta da donna mi piace anche provocarle.
Ad esempio qualche volta dico che vado a fare una doccia, e secondo voi qual'è la domanda-affermazione che viene spontanea ad un uomo immediatamente? ....Vengo anch'io...
Buffo vero? Ebbene una volta lo dissi anche a lui e sapete cosa mi rispose?....Io sono condizionato!...
A parte che in italiano la voce del verbo "condizionare" vuol dire tutt'altra cosa, ma non sapevo che esistesse anche un verbo che indicasse che in ufficio uno ha il condizionatore d'aria e quindi sta bene così!
Quella fu veramente la frase che fece finire tutto.L'acqua della doccia portò via ogni cosa. Non sprecai nemmeno i soldi per una telefonata, solo un'email per dirgli tutto il mio disprezzo.
Ho preso quel biglietto ferroviario e l'ho strappato.
Ho il camino acceso e ho visto con piacere diventare cenere quel celestino che mi ha riportato indietro nel tempo ad una cosa che avevo dimenticato e che non ricordavo più."

ToScAnIsInAsCe

L'ALTRO GIORNO PARLAVO CON INDI DELL'INTELLIGENZA.

INTELLIGENZA

- Dio creò l'intelligenza e la sparse sotto forma di pioggia:
Dimmi per quale cacchio di motivo quel giorno hai aperto l'ombrello!?!?

venerdì 3 luglio 2009

HO DECISO !!!


Decisione avventata?
Mamma in crisi?
Curiosità di vedere cosa è successo la seconda settimana?
Forse tutto questo o niente di tutto questo!
Mia figlia non ne può più! Vuole tornare a casa, s'è stufata della casa di montagna, odia la tata, gioca con le altre bambine, ma vuole.... lasciare i giochi per agosto altrimenti adesso finiscono e poi non sa più cosa fare quando ritorniamo....!
A parte che quasi ogni fine settimana siamo in montagna, diciamo più semplicemente che le manca la mamma brontolona, quella che la manda a letto massimo alle 22 e non alle 23,30, che fa la pasta al pomodoro più buona del mondo, che la rimprovera continuamente, ma siamo sempre lì a studiare e chiaccherare, che prima di uscire dal bagno sulla porta fa la revisione completa se si è lavata o no,.....
Continuo? Mi sembra superfluo!
Le mancano semplicemente un po' di baci e coccole che chiede tutto il giorno in continuazione!
Comunque non ho impiegato due secondi per decidere di partire stasera e domani tenere chiuso il negozio.
Chi pensate sia più importante?
Non mi pento della decisione presa: deve formarsi un carattere e nel suo caso sono un "negrerio": coccole e baci quante ne vuole, la famosa "carota", ma poi anche il cercare uno spazio proprio, provare ad affrontare le difficoltà che le si presentano davanti, partendo sempre dal presupposto di essere sola e che nessuno la può aiutare.
Non guardatemi male un domani mi ringrazierà. Sarà pronta ad affrontare la sua vita con la consapevolezza che le sue capacità saranno in grado di aiutare chi non può farlo da solo.
Ultimamente le avevo impartito l'ultima lezione, la più difficile per un bambino, ma so già che è servita, ne sento i frutti al telefono.
...Ogni volta che vuoi un giocattolo o qualcosa chiediti sempre se ti serve, se ti è necessario e se la sua mancanza può costarti la vita....
Abbiamo le case piene di giocattoli e altre diavolerie superflue, non pensate sia il caso di tornare ad un po' di austerity?
Non le mancherà mai niente, ma è bene che cominci a porsi un po' di domande e a provare a darsi delle risposte.
Baci a tutti buon fine settimana

mercoledì 1 luglio 2009

RISOTTO NERO ALLA FIORENTINA


INGREDIENTI
(per 4 persone)

* 300 gr riso
* 400 gr seppie
* 400 gr bietole
* un cucchiaio di conserva
* mezza cipolla
* 1 spicchio d'aglio
* 1 litro di brodo(di pesce o di dado)
* vino bianco
* olio d'oliva
* sale e pepe

Pulite le seppie eliminando pelle, osso, occhi, becco e intestini. Conservate invece le vescichette con l'inchiostro.
In una pentola fate rosolare, in 6 cucchiai d'olio, un trito fine di cipolla e aglio.
Appena la cipolla inizia ad appassire unite le seppie tagliate a pezzetti e le bietole lavate e tagliate a listarelle. Fate cuocere per 5 minuti, quindi bagnate con un bicchiere di vino bianco.
Quando sarà evaporato aggiungete il riso e la conserva (in mancanza potete usare 2 etti di pelati), salate e portate a cottura con il brodo bollente (potete usare anche acqua.).
In ultimo unite anche l'inchiostro delle seppie.
Servitelo con abbondante pepe e, volendo, con un po' di prezzemolo tritato, fresco naturalmente.

LETTERA AD UN'OMBRA


(di Lorena B.G.)

ROSA NERA
Così, un po’ tardi, ho scoperto che il cuore
respira. E tu sei quell’aria leggera
che ora mi manca, sete che non muore.
Nel mondo, buio come una miniera,

tra mille pietre, non nasce più un fiore.
Ma oggi ho visto una rara rosa nera:
non lascerò solo un simile albore
di vita nuova, dolce, forte, fiera.

Amabile anima rara, non dare
al vento questo sonetto introverso.
Anche lui vuol tuffarsi nel tuo mare,

per esplorare il tuo mondo sommerso.
Dentro il tuo cuore vuole continuare
un eterno quindicesimo verso…


"La luce tenue dei lampioni filtra sempre nella mia casa, inonda le stanze, mi piace camminare nel buio della notte.
Non ho mai avuto paura. La notte la sento amica. La luce dei lampioni, della luna, quando c'è, danno un colore così caldo ai mobili alle pareti.
I miei occhi vedono, osservano tutto: i contorni delle cose, della mia vita, dell'aria che mi circonda. Anche l'aria sì ha i suoi colori e di notte diventano i colori più caldi che conosco, non li ho mai visti nemmeno in tutti i quadri del mondo.
Forse sono i colori della pace? Del sentirmi in pace con me stessa, soprattutto quando sono sicura di avere fatto tutto quello che potevo. La luce della notte è così bella che qualche volta mi sembra finta.
Ultimamente ho pensato tante volte se potessi dare questa mia tranquillità ad un amico. Sarei contenta se potessi regalargliene la metà.
Gliela darei con tanto amore, mi piacerebbe se potesse provare come ci sto bene. Vorrei tanto che la notte per lui diventasse un'amica fedele, che lo ama e non uno spettro da cui fuggire.
Mi sento immersa nella notte come fosse l'acqua calda della vasca delle terme. La notte non riesco a dormire molto, ma non cerco qualcosa per passare il tempo. Mi piace mettermi di fianco una volta da una parte, una volta dall'altra e osservare ogni angolo della stanza dove mi trovo.
Quando ho sete mi alzo e a piedi nudi, non metto le pantofole, assaporo anche la sensazione del cotto del pavimento che accarezza i miei piedi. Nuoto nell'aria fino ad arrivare in cucina. Apro il frigorifero per prendere l'acqua ed ecco quella luce mi offende, cioè offende la notte. E' troppo forte come qualcosa di indesiderato e crudele. Richiudo subito come se chiedessi scusa alla mia amica.
Ma pochi giorni fa queste luci queste ombre amiche sono state coperte da te. Sei apparsa così all'improvviso. Davanti a me, nel buio della notte. Davanti alla finestra del salotto mi sei apparsa tu all'improvviso: nera come l'inchiostro più nero, mi sei apparsa a pochi centimetri dal viso.
Ed hai coperto tutto, tutto è scomparso.
Stavo camminando non sono riuscita a fermarmi e ti sono passata in mezzo. Che strana sensazione ho avuto: tu mi hai attraversato tutto il corpo hai accarezzato ogni mia cellula, quella sensazione ce l'ho ancora.
E' stata un'esperienza piacevole ho un buon ricordo.
Sento ancora la tua carezza dentro di me. Perchè avrei dovuto avere paura? Ho capito da quel contatto che cerchi qualcosa che vuoi dirmi o chiedermi qualcosa, ma ancora non me l'hai detto.
E ieri sera sempre nel buio sono entrata in camera convinta che non avrei dormito ancora per un po'. Ma a letto quando mi sono girata a destra ecco che ti ho visto a sedere sul cuscino accanto a me che mi guardavi. Ti ho dato la buona notte e un attimo dopo sono crollata.
Per la prima volta dopo tanti anni non mi sono svegliata nè per andare in bagno nè per bere.
E stamattina svegliandomi mi sono meravigliata di un sonno così lungo e profondo.
Non so ancora chi sei, ma il tuo profilo con quei capelli corti mi ricorda tanto qualcuno.
Potessi confidarmi per raccontare tutto questo! Ma quante persone mi capirebbero e non mi prenderebbero per pazza?
E' possibile che tu ombra nera piatta come un cartoncino sei la proiezione di qualcuno che vuole mettersi in contatto con me? Finora c'è stata una porta che lui ha aperto quando ha voluto ed ogni volta è andata meglio di quella precedente. Cosa stai provando adesso un nuovo tipo di contatto?
E' questo che cerchi di dirmi ogni volta che mi esorti a guardare dentro di me? E' questo che intendi? Di espandere le mie sensazioni? Come una piovra per arrivare fino a te?
Tra poco chiuderò il computer, mi laverò i denti e poi a nanna spero di rivederti presto abbiamo qualcosa in sospeso e la curiosità mi sta divorando.
Devo calmarmi in questi casi la fretta può rovinare tutto, ma il contatto fra noi è stato così piacevole, più bello della carezza di un amante.
Adesso vado sto facendo tardi non voglio arrivare al nostro appuntamento e non trovarti.

Baci a dopo"

CORDOGLIO


PENSO CHE SIA DOVEROSO PARTECIPARE AL LUTTO CHE HA COLPITO LA NOSTRA VIAREGGIO, CON LA SPERANZA CHE NON SUCCEDA MAI PIU'.

Anche questa volta ci sono bambini, una preghiera per la piccola di tre anni e il bambino di due anni e mezzo,ultime vittime di questa tragedia.

martedì 30 giugno 2009

TUTTO NORMALE....

(di Lorena B.G.)

TERZA ED ULTIMA PARTE
..................

Erano arrivate entrambe alla conclusione che nonostante tanti discorsi, poi il problema forse era lei! Lei che desiderava stare con un uomo, costruire un futuro insieme e contemporaneamente forse aveva paura delle responsabilità che comporta una vita da condividere.
Ma questa volta le sembrava diverso, con questo lui provava un sentimento nuovo. Ne era cosciente: lui così sensibile, così educato, così presente quando lei aveva i suoi malumori, anticipava sempre i suoi desideri.
Non aveva mai dovuto chiedere nemmeno un gelato, quelle rare volte che si erano incontrati, perchè lui l'aveva portata nella gelateria più fornita di tutta la città, ma anche quella dove veniva fatto il gelato migliore.
Le regalava rose, le sembrava che la guardasse con occhi da innamorato: occhi solo per lei.
Però adesso che ci pensava non le aveva mai detto che le voleva bene.
Molti complimenti, molti discorsi sdolcinati su cosa avrebbe voluto fare insieme per le vacanze, se fossero andati a fare una gita in campagna o in montagna.
Però qualche volta le loro telefonate o gli sms ultimamente le davano l'impressione che lui stesse recitando, no forse era sbagliato dire recitare forse sembrava più le "prove" di una recita.
Però lo sentiva vicino. Vicino al cuore, al cervello....mancava solo.... vicino al corpo.
E continuava a rimuginare sopra questa cosa, non le andava giù e anche quel pomeriggio sommerse la sua amica con questi dubbi.
Era diventata un'ossessione, tanto che alla fine pensarono entrambe che siccome questa storia le stava sfuggendo di mano lei la stava facendo diventare importante.
Si sa ogni cosa che ognuno di noi desidera, quando non può ottenerla diventa il desiderio più ossessivo: la meta da raggiungere a tutti i costi.
Mentre erano lì a quel tavolino e lei stava quasi per mettersi a a piangere, lanciò un'occhiata fuori.
Per la strada dall'altra parte sul marciapiede c'era lui! LUI !
Ma con chi era? Con un'altra persona.
Stavano camminando vicini, molto vicini. I loro sguardi sprizzavano gioia, ma soprattutto intimità.
Il loro modo di guardarsi di parlare erano confidenziali.
Solo un cieco non avrebbe capito.
Tutte e due erano incollate al vetro ad osservare. Un'occhiata sfuggente fra loro e non ci furono dubbi.
Non più! Ecco il perchè si era allontanato, ma perchè non aveva spiegato, perchè non aveva avuto il coraggio di dire niente?
In un lampo capì tutti le telefonate, il loro non trovarsi, la gentilezza, il non cercare rapporti.
Ma perchè allora aveva portato avanti quella farsa? Voleva forse rendersi conto se i suoi sentimenti erano diversi, se forse c'era un altro sbocco nella vita? Spesso prendiamo una strada convinti che sia quella da percorrere e poi invece troppo tardi ci si rende conto che la realtà è diversa.
Quanti uomini si sono sposati, magari hanno avuto anche dei figli e poi si sono accorti che l'amore che li aveva uniti ad una donna non c'era, perchè dopo hanno incontrato un'altra persona che invece ha loro aperto gli occhi: fatto vedere e capire la loro vera realtà? Hanno quindi potuto dare corpo a incertezze, insicurezze che avevano avuto da tanto tempo?
Si sentì sconfitta. Per quanto si fosse data da fare, sia sul piano emotivo sia sul piano fisico avrebbe fallito sempre. Nessun vestito per quanto provocante o qualsiasi azione piena d'amore avrebbero cambiato la realtà cui stava assistendo.
Testimone partecipe della sua sconfitta: la sua amica.
Anche lei non riusciva a parlare.
Nel silenzio che era sceso fra loro sembrava di sentire solo i pensieri che cominciavano ad affacciarsi prepotentemente nella loro testa.
Pensieri che cominciavano a prendere corpo, pensieri che diventavano sempre più pesanti ogni secondo che passava. Dall'altra parte sull'altro marciapiede lui si era fermato, prese la mano dell'altra persona, si avvicinò e gli fece una carezza. Qualche parola fra loro sussurrate con i visi molto vicini, poi un bacio su una guancia.
Un altro bacio ancora, un'altra carezza poi ripresero a camminare. Sparirono così fra la folla che c'era in quel momento.
Il caffè, il tramezzino, il dolce diventarono dei mattoni nello stomaco, le loro risate si insaporirono dell'amaro della verità. La due amiche si guardarono: lui aveva sì è vero un'altra relazione, un altro amore, ma non con una donna, bensì con un UOMO!
Un lungo e forte abbraccio silenzioso fra loro fu la risposta compassionevole a tutte le domande di quei mesi. Le parole di conforto erano rimaste imprigionate nel fango della verità che tutto impedisce: parole, movimenti, gesti.
Solo un lungo abbraccio per dire che aveva sbagliato a capire. Avevano sbagliato entrambe a capire.

DIECI MINUTI PER ME

(di Lorena B.G.)

Ho deciso: oggi mi ribello!
Ho chiuso il negozio: ho bisogno di qualche minuto tutto per me. In questi giorni sono sola, ma non riesco a riposarmi. Troppi pensieri troppe cose stupide all'improvviso, e poi c'è sempre qualche amico che ha bisogno di parlare e ti chiede aiuto. Aiuto? Ma se lo vorrei chiedere anch'io tutti i giorni in continuazione .
Comincio a camminare vado dalla parte opposta di dove abito. E'una zona che frequento poco anche se la conosco bene. Comincio a guardare i negozi, ogni fondo è occupato da un'attività di cinesi. Ringrazio l'amministrazione comunale per la decisione di rovinare il centro storico con l'invasione di queste licenze. E poi il sindaco nuovo oggi ha avuto anche il coraggio di dire che per rivalutare del centro i negozi devono rimanere aperti tutto l'anno, orario continuato e che vuole fare anche dei dopo cena.
Bravo, anzi bravissimo.
Sono stata la prima a reclamare ... ma anche noi abbiamo famiglia e la sera siamo stanchi... e poi mi dite chi viene a gennaio quando piove e fa freddo la sera dopo cena a comprare una tisana? Io penso proprio che la maggior parte se ne sta a casa propria al calduccio. E sicuramente sarà quello che farò anch'io e insieme a me tutti gli altri. Se dobbiamo uscire lo faremo per andare a divertirci da qualche parte...
Come lui del resto!!!!!!!
Continua la mia passeggiata, penso se comprerò qualcosa.
Ma le vetrine non mi attirano: sempre i soliti vestiti, le solite scarpe, le solite borse. Non mi manca niente, perchè devo comprare per forza?
Poi mi ricordo di un piccolo bugigattolo grande quanto un francobollo, la proprietaria è una signora molto anziana. Ogni tanto viene da me a comprare 50 centesimi di malva. Con il costo di questa pianta all'etto le dovrei dare solo il sacchetto, ma ogni volta faccio finta di niente e le do lo stesso 50 grammi.
E' il momento di restituire la visita.
Lo trovo, ripeto grande come un francobollo. Ogni volta che sono passata davanti non mi sembrava un disordine così accentuato.
Appena mi vede mi chiama ... signorina... sorrido. E vuole vendermi un ventaglio. Le rispondo di no che sono lì per i libri. Non ve l'ho detto? E' un negozio di libri usati, ma non perchè li ha acquistati lei usati, ma sono tutti stropicciati da quanto sono stati toccati. Il disordine è incredibile, non riesco a trovare un ordine, un criterio di esposizione. Alla fine capisco che devo solo mettermi da una parte e cominciare a guardare.
Fumetti, gialli, favole per bambini, Liala, Armony... mi ricordo adesso di aver parlato ultimamente con un amico di questi libri. Gli ho detto che non scriverò mai racconti come quelli di queste collane.
Tutti i volumi sono mischiati con borse, camicette, scarpe, ventagli, monete, spille....Non ci capisco niente.
Sono abituata all'ordine o almeno al mio disordine ordinato. Non sono una maniaca, spesso quando in casa mi chiedono dove sono le cose rispondo sempre... per esserci ci sono, prima o poi le troveremo... la casa mangia ma poi restituisce tutto...
Veramente ci sono cose che ho cercato tanto, ma la casa le ha trovate così gustose e negli anni le ha digerite così bene che non le ho più trovate.
Ma per questo non sono impazzita.
Non riesco a vedere niente: in basso davanti ai libri c'è di tutto, quelli in alto sono girati e non ho voglia di guardarli uno ad uno, rimangono solo i due scaffali centrali ad altezza d'occhi. Non arrivo in fondo a nessuna fila di scaffali dalle scatole davanti, ma come fa a vendere se i clienti non riescono a vedere? Mentre sono lì devo affrontare gli scaffali, le borse appese, le scatole in mezzo ai piedi e la vecchina che ogni secondo mi chiede se voglio comprare il ventaglio. Forse azzardo un'ipotesi: ma è un po' rinco....? In mezzo a questi volumi non c'è un manualetto che spiega come far pace con il cervello?
Decido di andarmene, ma non voglio prima di avere preso qualcosa e lasciato qualche soldo. Alla fine nascosti ho trovato due libri... NUOVI, COMPLETAMENTE NUOVI e li ho comprati per 1 euro l'uno.
Le ho promesso che sarei ritornata. Forse troverò ancora qualcosa, ma prima dovrò fare un po' di tantra, yoga, training autogeno, ritiro spirituale in qualche sperduto eremo, ... avete qualche altra proposta?
Ho pensato anche al cilicio, ma per riaffrontare in quei cinque metri quadrati nuovamente quel disordine mi sembra veramente troppo!