SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
PER TUTTI
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
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mercoledì 27 gennaio 2010
PER NON DIMENTICARE......MAI
C'È UN TEMPO PER TUTTE LE COSE
Un tempo per nascere, un tempo per morire.
Un tempo per piantare, un tempo per sradicare la pianta.
Un tempo per uccidere, un tempo per guarire.
Un tempo per distruggere, un tempo per costruire.
Un tempo per piangere, un tempo per ridere.
Un tempo per gemere, un tempo per ballare.
Un tempo per scagliare pietre, un tempo per raccogliere sassi.
Un tempo per abbracciare, un tempo per separarsi.
Un tempo per cercare, un tempo per perdere.
Un tempo per conservare, un tempo per gettare via.
Un tempo per strappare, un tempo per ricucire.
Un tempo per tacere, un tempo per parlare.
Un tempo per amare, un tempo per odiare.
Un tempo per la guerra, un tempo per la pace.
martedì 26 gennaio 2010
BRUNETTA BRUNETTA....(2)

L'ennesima trovata dei giorni scorsi del nostro caro "zio", ormai è un parente stretto.
ZIO BRUNETTA !, BELLISSIMO MI PIACE, MI PIACE!
Mi dispiace per Voi che non ce l'avete così vicino e concreto, ma io con una bambina di dieci anni che deve ancora iniziare il suo futuro mi devo preoccupare!!!!!!!!!
Dite che anche Voi avete problemi ? M allora siamo tutti sulla stessa barca. O in Italia non c'era la ripresa? Il costo del denaro era diminuito, il potere di acquisto degli Italiani era aumentato? Le vacanze i cellulari i televisori nuovi, l'auto, ma la Fiat non aveva cominciato a chiudere qualcosa nel Sud?
L'ultima "pensata"?
Quella di dare 500 euro al mese ai ragazzi che "DEVONO" uscire di casa a 18 anni e vivere da soli.
Dove si prendono questi soldi? Ma naturalmente dagli stipendi e dalle pensioni dei genitori?
Ma sapete quanto costa vivere da solo? Il doppio rispetto a vivere insieme.
Prendete una famiglia che sta mangiando: tre o quattro persone insieme in una stanza. Il figlio esce di casa. Due stanze, due luci, due bollette da pagare.
E QUESTO È UN RISPARMIO?
Due nuclei familiari, anche se uno è composto da una persona sola!
Due case, due affitti, doppie bollette da pagare (fossero economiche almeno!), spesa alimentare doppia, due auto, due assicurazioni, due volte la benzina, due condomini, ecc.ecc.ecc.
TUTTO CON 500 MISERI EURO?
Poi cosa si fa s'impoversce ancora di più i pensionati e chi ha lo stipendio, senza dare però un'adeguata sistemazione ai ragazzi.
Ma finiamola! potrei continuare fino a domattina.
Ma in Italia esiste qualche dottore in grado di formulare una diagnosi per queste castronerie e dare una cura definitiva?
lunedì 25 gennaio 2010
GIBRAN (3)

..(seconda parte)..
Era arrivato il momento che niente poteva essere più rimandato?
Nella sua testa pensieri che si rincorrevano. Se lasciava un rapporto che ormai andava avanti da un po' e con l'altro non fosse iniziato niente, cosa le rimaneva?
Anche senza amore passava alcune ore piacevoli. Mentre c'era da parte di tutti e due la ricerca del piacere reciproco, la testa vagava altrove. Come se il suo corpo fosse una cosa diversa dalla sua mente.
Molto spesso si sentiva sola. Avrebbe voluto, oltre ad un rapporto fisico più regolare, anche qualche momento in cui potevano chiacchierare veramente. I primi tempi era stato così: stavano molto al telefono, si cercavano.
Poi passata l'estate era rimasta soltanto questo, quello che lei definiva "abitudine".
Aveva analizzato la cosa e, per ora, il futuro era tutto dalla sua parte.
Lui più anziano di lei forse non aveva più voglia di cercare, di mettersi a fare la corte per piacere ad altre donne, forse anche di iniziare un'altra relazione che poteva essere più "faticosa" di questa. E quindi le bastava lei con la sua presenza a farle provare quel piacere che ormai non era più della sua età. E.... allora veramente si era adagiato in un rapporto tranquillo, accanto ad una donna che non chiedeva: avevano tutti e due la loro vita, lei non parlava d'amore, non cercava impegni o promesse.
Lo ascoltava ogni volta aspettando che il suo cervello andasse tutto da un'altra parte e spesso ci riusciva. Poi all'improvviso si ricordava cosa stava facendo dove era e con chi e allora cercava di finire il più alla svelta possibile perché lo sentiva stanco. Il respiro di chi hai accanto è un vocabolario tutto da studiare: ti fa intuire molte cose.
I loro incontri erano diventati di poche ore rispetto alle prime volte, ma a lei non interessava, andava bene.
Ma adesso c'era GIBRAN. Lo chiamava così, le stimolava una certa curiosità.
GIBRAN... il suo poeta preferito. Quello che era riuscito a mettere in parole i sentimenti e le emozioni che le procurava, quando lo leggeva.
Si sarebbe rivelato anche lui come Gibran? Avrebbe reso reale quello che lei nascondeva dentro il suo cuore?
Pochi mesi prima aveva cominciato a scrivere quasi per scommessa, ma si era appassionata subito a questo nuovo "gioco". I suoi scritti dapprima si erano presentati come un torrente in piena. Le sue storie sembravano vere. Aveva raccolto le sue emozioni, le sue esperienze, poi anche quelle di persone che parlavano con lei. Era felice di quello che scriveva.
Poi un giorno aveva chiesto a qualcuno cosa ne pensasse. Le era stato risposto che le sue storie erano piene di giansenismo e spesso quando leggeva non si capiva cosa scriveva.
Si era bloccata. Lei che voleva scrivere cosa succedeva nella vita. Raccontare che spesso la vita è come una linea già tracciata, che per quanti sforzi uno possa fare rimane sempre diritta e non s'interrompe mai e non cambia mai percorso. Diritta sempre. Voleva avvicinarsi alle persone comuni per far capire loro che non erano sole, che anche altri potevano provare quel dolore che li aveva dilaniati.
No questo non se lo aspettava ed era entrata in crisi.
Da allora pochi racconti.
Ogni volta che voleva farlo si fermava, ripensava sempre a quelle parole...giansenismo... non capisco cosa scrivi....
"Eppure la vita è così....." lei la vedeva così attraverso i racconti e gli occhi di chi le aveva raccontato la propria storia: solo poche persone che conosceva poteva dire che fossero felici, molti invece avevano avuto problemi di tutti i tipi.
"Sono una donna, impegnata ogni giorno ad essere una donna." era questo il pensiero che l'accompagnava sempre.
(continua....)
giovedì 21 gennaio 2010
GIBRAN (2)

Poi un sms ... sono felice...
Rilesse il messaggio due o tre volte.
No, non tutto era perduto.
(continua).........
"Chi conosce Gibran è degno della mia attenzione."
Era cominciata così.
Un periodo in cui lei si stava annoiando. Nessuno in particolare che la interessasse.
I pochi amici con cui scambiava due parole, ormai li conosceva "a memoria". I discorsi portavano sempre al solito punto e spesso fuggiva la conversazione.
La linearità della vita che conduceva non la importunava più di tanto, aveva imparato ad aspettare.
C'erano in sospeso alcune cose, non riusciva a decidersi e a mettere la parola fine.
Fisicamente aveva voglia di avere rapporti con un uomo, ma era tanto che non succedeva. Voleva nuovamente sentire due braccia che la stringevano, il respiro che si smorzava prima corto poi sempre più veloce, poi sospeso come se non esistesse più nessuno e poi finalmente di nuovo regolare. Il sudore sulla pelle, i capelli scompigliati a coprirle il viso. I giochi di luce sui corpi.
Aveva capito che non sarebbe riuscita a raggiungere un orgasmo se prima non fosse stata stimolata intellettualmente. Prima di allora incontri frettolosi che non l'avevano soddisfatta. Ormai era certo che non cercava tanto il contatto fisico quanto un'intesa cerebrale.
Cerebrale! che parolona. Però più ci pensava e più le sembrava di essere un cervello che camminava e il suo corpo era solo un mezzo per muoversi. Non si era mai curata molto. Doveva però ringraziare madre natura se le aveva dato una pelle vellutata, un corpo senza grossi problemi e degli occhi penetranti. Fisicamente c'erano donne molto più belle di lei, ma il suo fascino traspariva tutto da ogni movimento. Non aveva costruito niente nè i gesti nè le parole, era molto spontanea.
Negli ultimi tempi qualcuno l'aveva incuriosita il tempo necessario per decidere di approfondire questo rapporto. Quanti? tanti? pochi? nessuno aveva superato la "prova", eppure aveva conosciuto anche uomini interessanti. Ma non le avevano procurato nessuna emozione.
Si era accorta che mentre parlavano li osservava come un biologo al microscopio e cercava di capire da dove tirassero fuori tutte quelle parole che dicevano. PAROLE! Lettere messe insieme a formare parole, perchè ascoltandole non riusciva a trovare un contenuto. Una lezioncina imparata a memoria.
Quest'uomo invece sembrava diverso.
Alla fine dei discorsi non è che le rimaneva molto, ma forse il suo modo caotico di porsi, poco tranquillo, la voce affannata di chi vuol dire tante cose e non ha tempo, incrociava le braccia le imprigionava come se,libere, dovesse muoversi così tanto da farlo sembrare un pazzo.....
Avrebbe affermato quasi che possedeva un certo carisma.
Diceva e non diceva. Spesso seguiva un suo pensiero, ma non era difficile capire e immaginare dove voleva arrivare.
Non erano indovinelli, solo un modo di vedere la vita.
Non si avvicinava al suo nemmeno di un metro. Quando parlava si meravigliava di alcuni suoi principi morali. L'ultima volta si era detta che forse era unico e solo nell'universo. Che forse non si era adattato ai tempi in cui viviamo. Sembrava un omino uscito da quelle palle di vetro con la neve. Quei personaggi che non riusciamo bene ad individuare i contorni per tutto quel rimestio di palline bianche che svolazzano. Non capiva se quel suo modo di comportarsi potesse servire da base per creare un rapporto futuro.
Ma come spesso viene detto si crea nell'universo all'improvviso la materia che occupa il vuoto, e così le sembrò che stesse nascendo fra loro un'alchimia che poteva essere dirompente solo se lei lo avesse voluto.
La tratteneva sola la paura che una volta la storia fosse esplosa sarebbe stata bruciata troppo in fretta e i danni che poteva lasciare questa volta non avrebbe saputo affrontarli.
Decise intanto di cominciare a chiudere prima un'altra storia che andava avanti da un po'. Non aveva mai capito quanto lei fosse importante per l'altro. Si vedevano ogni tanto, non era nemmeno cadenzata. Ogni tanto e basta.
Dipendeva da molti fattori: il lavoro di lui, i suoi impegni, i suoi appuntamenti fuori dell'uffico in altre città, e alla fine anche le settimane di assunzione della pillola. Era una cosa che non ne avevano mai tenuto conto, poi all'improvviso lei aveva pensato anche a questo.
Perchè? Ma perchè aveva avuto altre occasioni con altri uomini e aveva dovuto rinunciare perchè non erano i giorni giusti! Allora era iniziata una sorta di appunti sull'agenda, sul calendario:"... questa settimana va bene, ma ricordati che questa no perchè ho il ciclo. Se poi rimandiamo non ha importanza..."
Ed era lì invece che era scattato qualcosa che a lei sfuggiva, perchè da quel momento lui aveva cominciato a cercare il loro appuntamento in maniera quasi ossessiva. Se anche avessero ritardato di qualche giorno non ci sarebbero stati problemi e invece lui voleva per forza che fosse entro una certa data.
"Mi manchi...." era il solito ritornello che le diceva tutti i giorni. Non avevano mai parlato di amore, anzi non avevano mai affrontato nessun argomento. Mai un accenno al loro rapporto. MAI.
Lui le raccontava di qualche festa cui aveva partecipato, qualche riunione, qualche lavoro di consulenza che faceva, qualche spettacolo teatro cinema, ma non erano andati oltre.
Lei non faceva domande: aveva imparato a non farle. Le domande implicano risposte e spesso quello che si riceve non è quello che si vorrebbe sentire. Anzi spesso le risposte l'avevano offesa come donna e come donna intelligente. Soprattutto quando aveva chiesto spiegazioni davanti ad una bugia. Si era sempre trovata nella posizione di chi aveva in mano i fatti con prove reali e tangibili ed erano state rifiutate dicendo che era una visionaria. Non aveva dato più modo a nessuno di contraddirla. La bugia la sentiva subito. Chiudeva immediatamente qualsiasi rapporto sia d'amicizia o d'amore e cancellava la persona dalla sua vita. Non dava più una seconda opportunità. Non voleva spiegazioni. Perchè ascoltare altre bugie che si arrampicavano su specchi e che a guardare bene si deformavano ad ogni parola? Finiva tutto e basta.
Era arrivato il momento che niente poteva essere più rimandato?
......(continua)
mercoledì 20 gennaio 2010
Tasse
Ma siamo sicuri che i governi retti da Berlusconi riducono le tasse?
Prospetto 5 - Pressione fiscale delle Amministrazioni pubbliche (a) - Anni 1980-2008 (in percentuale sul Pil)
Anni | Pressione tributaria | Pressione contributiva | Totale Pressione fiscale |
1980 | 17,6 | 13,8 | 31,4 |
1981 | 17,9 | 13,2 | 31,1 |
1982 | 20,4 | 13,7 | 34,1 |
1983 | 22 | 14,3 | 36,3 |
1984 | 21,4 | 13,5 | 34,9 |
1985 | 21,1 | 13,5 | 34,6 |
1986 | 21,4 | 13,6 | 35 |
1987 | 21,8 | 13,6 | 35,4 |
1988 | 23 | 13,6 | 36,6 |
1989 | 23,8 | 13,5 | 37,3 |
1990 | 24,2 | 14,1 | 38,3 |
1991 | 25 | 14,4 | 39,4 |
1992 | 27,2 | 14,7 | 41,9 |
1993 | 28,1 | 14,8 | 42,9 |
1994 | 26,2 | 14,6 | 40,8 |
1995 | 26,8 | 14,4 | 41,2 |
1996 | 26,9 | 14,7 | 41,6 |
1997 | 28,7 | 15 | 43,7 |
1998 | 29,7 | 12,6 | 42,3 |
1999 | 29,9 | 12,5 | 42,4 |
2000 | 29,2 | 12,4 | 41,6 |
2001 | 29 | 12,3 | 41,3 |
2002 | 28,3 | 12,5 | 40,8 |
2003 | 28,7 | 12,7 | 41,4 |
2004 | 27,9 | 12,7 | 40,6 |
2005 | 27,6 | 12,8 | 40,4 |
2006 | 29,2 | 12,8 | 42 |
2007 | 29,8 | 13,3 | 43,1 |
2008 | 29,1 | 13,7 | 42,8 |
(a) Per il calcolo della pressione fiscale si prendono in considerazione le imposte dirette sul reddito e sul patrimonio, le imposte indirette sulla produzione e sulle
importazioni, le imposte in conto capitale, i contributi sociali effettivi e i contributi sociali figurativi. Non sono invece comprese le imposte indirette di competenza
dell'Unione Europea. (fonte ISTAT)
Per l'anno appena passato il sole 24 ore ci informa che la pressione fiscale è passata al 43,3%.
Va bene non mantenere le promesse di ridurre le tasse ma aumentarle?
Ma com'è che la pressione fiscale aumenta e i servizi diminuiscono?
E la spese dei ministri?
leggete questo post su dagospia
clicca qui
fermiamo la corsa verso il baratro?
martedì 19 gennaio 2010
lunedì 18 gennaio 2010
BRUNETTA BRUNETTA....

Come spesso mi succede le notizie che leggo mi rimbalzano fino a quando si fermano e fanno BINGOOOOOOOOOOO.
L'ultima trovata è quella di obbligare i ragazzi di 18 anni ad uscire di casa, ad allontanarsi cioè dalle rispettive famiglie. Ecco! dirà qualcuno, la solita mamma, che si lamenta.
Perchè condannate me e non la stupida ennesima idea che è stata partorita nel nostro Governo?
Parlate con me che per carattere sono indipendente? Con me che non vedevo l'ora di uscire di casa?
Analizziamo altre cose! Prima di dire escono di casa il nostro caro ministro e co. hanno pensato a procurare ai ragazzi/e un alloggio decente di almeno due stanze? hanno pensato ad un lavoro? E se studiano ci vuole o un "vitalizio" il tempo necessario per arrivare alla laurea o un lavoro che però permetta loro di mantenersi senza inciampare nelle ore di studio.
E poi finiti gli studi c'è subito un lavoro pronto?
O parliamo di precari, di co.co, di lavoro che non esiste, di fuga di cervelli all'estero ecc. ecc.
Ricordo e Vi ricordo che in Italia ancora esiste l'ART.1 della Costituzione italiana che dice
L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO
E se non ricordo male attraverso il lavoro ci si può mantenere... pagare l'affitto, comprare le cose da mangiare, i vestiti, pagare le bollette....
Ma il nostro caro Renato, mi permetto di chiamarlo così, perchè ultimamente è entrato tante volte nelle nostre case a giudicare a frugare a trovare "scheletri" negli armadi che lo sento come un caro parente lontano, si è interrogato su quale tipo di Italia stiano, loro i ministri, consegnando ai ragazzi di oggi? fra escort e trans, e scandali e tagli alla scuola, licenziamenti e bugie di ogni tipo che si sentono ogni giorno.
Non è certo l'operaio che sale sulla gru il giorno prima di Natale, perché la ditta per cui lavorava sta chiudendo, a riempire le prime pagine dei quotidiani che fa notizia per più di un giorno!
Ah! dimenticavo. Ho letto anche (speriamo che i medici possano applicarla presto!)
Tumore al cervello, alla Sapienza si scopre la cura
Buona giornata
L'ultima trovata è quella di obbligare i ragazzi di 18 anni ad uscire di casa, ad allontanarsi cioè dalle rispettive famiglie. Ecco! dirà qualcuno, la solita mamma, che si lamenta.
Perchè condannate me e non la stupida ennesima idea che è stata partorita nel nostro Governo?
Parlate con me che per carattere sono indipendente? Con me che non vedevo l'ora di uscire di casa?
Analizziamo altre cose! Prima di dire escono di casa il nostro caro ministro e co. hanno pensato a procurare ai ragazzi/e un alloggio decente di almeno due stanze? hanno pensato ad un lavoro? E se studiano ci vuole o un "vitalizio" il tempo necessario per arrivare alla laurea o un lavoro che però permetta loro di mantenersi senza inciampare nelle ore di studio.
E poi finiti gli studi c'è subito un lavoro pronto?
O parliamo di precari, di co.co, di lavoro che non esiste, di fuga di cervelli all'estero ecc. ecc.
Ricordo e Vi ricordo che in Italia ancora esiste l'ART.1 della Costituzione italiana che dice
L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO
E se non ricordo male attraverso il lavoro ci si può mantenere... pagare l'affitto, comprare le cose da mangiare, i vestiti, pagare le bollette....
Ma il nostro caro Renato, mi permetto di chiamarlo così, perchè ultimamente è entrato tante volte nelle nostre case a giudicare a frugare a trovare "scheletri" negli armadi che lo sento come un caro parente lontano, si è interrogato su quale tipo di Italia stiano, loro i ministri, consegnando ai ragazzi di oggi? fra escort e trans, e scandali e tagli alla scuola, licenziamenti e bugie di ogni tipo che si sentono ogni giorno.
Non è certo l'operaio che sale sulla gru il giorno prima di Natale, perché la ditta per cui lavorava sta chiudendo, a riempire le prime pagine dei quotidiani che fa notizia per più di un giorno!
Ah! dimenticavo. Ho letto anche (speriamo che i medici possano applicarla presto!)
Tumore al cervello, alla Sapienza si scopre la cura
Buona giornata
sabato 16 gennaio 2010
SCUOLA.... DOVE ANDREMO A FINIRE !

In questi giorni basta aprire un quotidiano e troviamo articoli su partecipanti ai concorsi pubblici BOCCIATI in toto per "mancanza di italiano".
Fra errori di ortografia, tempi e coniugazioni sbagliate, discorsi da paesi extraterrestri nessun candidato ha superato la prova. Non solo! In tutti i concorsi si sono presentati superlaureati con due-tre lauree e master e diplomi e specializzazioni presi in Italia e all'estero.
A questo punto viene da chiedersi come faremo? In mano a chi siamo?Ebbbene la mia feroce critica non è solo nei confronti di chi si riempie la bocca per dire che è laureato e poco costruttivo, ma anche e soprattuto verso il corpo insegnante.
Mi dispiace dovermi attirare le critiche generali di codesta categoria, perchè non si può fare di tutta un'erba un fascio, ma purtroppo, e parlo a titolo personale, mia figlia è capitata in mano a delle insegnanti che non ho capito cosa vanno a fare a scuola.
Parlano tutti male della famiglia che non segue i figli, che li lascia troppo davanti al televisore, che le nuove generazioni sono "bruciate già in partenza fra droga alcool e delinquenza minorile". Ma c'è qualcuno che ha analizzato veramente la giornata di un minore?
Parliamo di famiglia?, io parlerei di società, comprensiva di un gruppo di persone che dovrebbero essere le guide per le nuove generazioni!
Cominciamo fin dalla prima età a metterli negli asili nido perchè lo stile di vita che subiamo impone purtroppo alla donna una giornata lavorativa. Chi fra noi può permettersi di stare a casa senza lavorare? I soldi non bastano mai, ma non perchè si spendono per comprare il superfluo che in alcuni casi può essere vero, ma alla fine del mese se in casa non entrano due stipendi non si vive. I nonni ormai sono nonni "giovani" che lavorano anche loro. Non ci sono più nelle famiglie persone oltre i sessant'anni già in pensione. Quindi già di base si è persa la tradizione dei nonni che seguono i nipoti e tramandano alle future generazioni principi morali.
Arriviamo alla scuola dell'obbligo, cioè alla PRIMARIA, cioè quelle che venivano chiamate ELEMENTARI.
Ebbene dalla PRIMA elementare c'è il tempo pieno o FULL TIME. Cosa vuol dire? che i bambini entrano in un edificio scolastico alle 8,30 di mattina ed escono alle 16,30, quindi la bellezza di ...... OTTO ORE.
LONTANI DALLA FAMIGLIA!!!!!
Quando li andiamo a prenderli nel pomeriggio sono così stanchi e annoiati che diventano intrattabili.
Se chiedi loro cosa hanno fatto a scuola rispondono vagamente.
In cinque anni di PRIMARIA, se non ero io a mettermi lì a tavolino con lei a insegnarle le regole elementari dell'italiano..... col cavolo che sapeva scrivere una frase.
Non le è stato assolutamente spiegato la differenza dei tempi e dei modi, di come si deve impostare un tema, come va costruito un riassunto. I dettati li ho contati durante questi anni.
Quando hanno cominciato a studiare storia, geogragfia, ecc. è stato detto loro soltanto di non imparare a memoria altrimenti prendevano un 5. NON un metodo di studio, NON una traccia almeno su come fare !...
Matematica non ne parliamo... la differenza fra una sottrazione e una divisione ha richiesto tutta la mia pazienza per far capire la differenza.
Vorrei quindi sapere perchè vanno a ascuola se poi sono io che devo farle da insegnante.
Ma delle maestre che dicono... a noi se vanno bene (in una classe di 23 alunni) 4 o 5 bambini siamo contente?... Cosa vuol dire?
Prima di Natale hanno dovuto studiare le canzoncine per il coro e per un mese e mezzo quando hanno fatto le prove? nelle 4 ore delle materie letterarie, mi sembra giusto, no !?
Non vi dico i compiti che vengono dati loro il sabato. Tutto per recuperare una settimana di gioco! perchè sono fissi fuori in cortile a giocare. Ma la settimana la devono recuperare con i compiti a casa! Insieme ai genitori che fungono da insegnanti! perchè allora non ricevo lo stipendio alla fine del mese, io che trasmetto il "vero studio" a mia figlia?
La classe "zoppica" in tutte le materie. Il prossimo anno deve andare alle MEDIE. Sono terrorizzata!
E poi andiamo man mano avanti. Ma principi, idee politiche, correttezza nei rapporti interpersonali ... li imparano tutti in casa o non ci sono invece figure nelle ore fuori della famiglia che impongono le proprie?!
Condanniamo pure la famiglia, noi genitori, sono disposta ad assumermi i miei obblighi, ma andiamo a cercare i veri responsabili degli errori di ortografia e di tutte le lacune scolastiche che hanno le nuove generazioni! Compreso anche il PECCATO enorme di non far apprezzare la lettura di un buon libro.
mercoledì 13 gennaio 2010
Centuripe

Torno in Sicilia almeno una volta l'anno, ma per problemi familiari erano decenni che non mi muovevo da Catania.
Quest'anno ho voluto rivedere la parte per me più bella della mia terra, quella che va dalla piana di Catan
ia a Enna.
In questa stagione l'isola presenta una gran varietà di verde e di colori accesi grazie alle piogge che pulendo l'aria permettono una visibilità eccezionale quando il sole è nelle prime ore del giorno o prima del crepuscolo.
Con la piccola utilitaria mi sono inerpicato sino ad uno dei paesi storici dell'isola, Centuripe.
Se qualcuno vuole sentire l'antichità
della Trinacria deve vedere Centuripe ed Agira, altro borgo della provincia ennese.
La storia tra queste case si perde nella notte dei tempi, dalla preistoria ai sicani, poi i siculi, i greci, i romani ecc. ecc.
Tutti hanno lasciato qualche cosa e tanti ne hanno approfittato di questi lasciti, sia i tombaroli che i truffatori.
Ma la sorpresa è stata la scoperta di un piccolo museo di antichità, piccolo ma con pezzi eccezionali, peccato per il divieto di fotografarli ma spero che le poche immagini trovate su internet e il
link potranno darvi un'idea.
Quest'anno ho voluto rivedere la parte per me più bella della mia terra, quella che va dalla piana di Catan
In questa stagione l'isola presenta una gran varietà di verde e di colori accesi grazie alle piogge che pulendo l'aria permettono una visibilità eccezionale quando il sole è nelle prime ore del giorno o prima del crepuscolo.
Con la piccola utilitaria mi sono inerpicato sino ad uno dei paesi storici dell'isola, Centuripe.
Se qualcuno vuole sentire l'antichità
La storia tra queste case si perde nella notte dei tempi, dalla preistoria ai sicani, poi i siculi, i greci, i romani ecc. ecc.
Tutti hanno lasciato qualche cosa e tanti ne hanno approfittato di questi lasciti, sia i tombaroli che i truffatori.

Ma la sorpresa è stata la scoperta di un piccolo museo di antichità, piccolo ma con pezzi eccezionali, peccato per il divieto di fotografarli ma spero che le poche immagini trovate su internet e il
domenica 10 gennaio 2010
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