SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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lunedì 18 gennaio 2010

BRUNETTA BRUNETTA....


Come spesso mi succede le notizie che leggo mi rimbalzano fino a quando si fermano e fanno BINGOOOOOOOOOOO.

L'ultima trovata è quella di obbligare i ragazzi di 18 anni ad uscire di casa, ad allontanarsi cioè dalle rispettive famiglie. Ecco! dirà qualcuno, la solita mamma, che si lamenta.
Perchè condannate me e non la stupida ennesima idea che è stata partorita nel nostro Governo?
Parlate con me che per carattere sono indipendente? Con me che non vedevo l'ora di uscire di casa?
Analizziamo altre cose! Prima di dire escono di casa il nostro caro ministro e co. hanno pensato a procurare ai ragazzi/e un alloggio decente di almeno due stanze? hanno pensato ad un lavoro? E se studiano ci vuole o un "vitalizio" il tempo necessario per arrivare alla laurea o un lavoro che però permetta loro di mantenersi senza inciampare nelle ore di studio.
E poi finiti gli studi c'è subito un lavoro pronto?
O parliamo di precari, di co.co, di lavoro che non esiste, di fuga di cervelli all'estero ecc. ecc.
Ricordo e Vi ricordo che in Italia ancora esiste l'ART.1 della Costituzione italiana che dice

L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO

E se non ricordo male attraverso il lavoro ci si può mantenere... pagare l'affitto, comprare le cose da mangiare, i vestiti, pagare le bollette....
Ma il nostro caro Renato, mi permetto di chiamarlo così, perchè ultimamente è entrato tante volte nelle nostre case a giudicare a frugare a trovare "scheletri" negli armadi che lo sento come un caro parente lontano, si è interrogato su quale tipo di Italia stiano, loro i ministri, consegnando ai ragazzi di oggi? fra escort e trans, e scandali e tagli alla scuola, licenziamenti e bugie di ogni tipo che si sentono ogni giorno.
Non è certo l'operaio che sale sulla gru il giorno prima di Natale, perché la ditta per cui lavorava sta chiudendo, a riempire le prime pagine dei quotidiani che fa notizia per più di un giorno!

Ah! dimenticavo. Ho letto anche (speriamo che i medici possano applicarla presto!)

Tumore al cervello, alla Sapienza si scopre la cura

Buona giornata

sabato 16 gennaio 2010

SCUOLA.... DOVE ANDREMO A FINIRE !


In questi giorni basta aprire un quotidiano e troviamo articoli su partecipanti ai concorsi pubblici BOCCIATI in toto per "mancanza di italiano".
Fra errori di ortografia, tempi e coniugazioni sbagliate, discorsi da paesi extraterrestri nessun candidato ha superato la prova. Non solo! In tutti i concorsi si sono presentati superlaureati con due-tre lauree e master e diplomi e specializzazioni presi in Italia e all'estero.
A questo punto viene da chiedersi come faremo? In mano a chi siamo?Ebbbene la mia feroce critica non è solo nei confronti di chi si riempie la bocca per dire che è laureato e poco costruttivo, ma anche e soprattuto verso il corpo insegnante.
Mi dispiace dovermi attirare le critiche generali di codesta categoria, perchè non si può fare di tutta un'erba un fascio, ma purtroppo, e parlo a titolo personale, mia figlia è capitata in mano a delle insegnanti che non ho capito cosa vanno a fare a scuola.
Parlano tutti male della famiglia che non segue i figli, che li lascia troppo davanti al televisore, che le nuove generazioni sono "bruciate già in partenza fra droga alcool e delinquenza minorile". Ma c'è qualcuno che ha analizzato veramente la giornata di un minore?
Parliamo di famiglia?, io parlerei di società, comprensiva di un gruppo di persone che dovrebbero essere le guide per le nuove generazioni!
Cominciamo fin dalla prima età a metterli negli asili nido perchè lo stile di vita che subiamo impone purtroppo alla donna una giornata lavorativa. Chi fra noi può permettersi di stare a casa senza lavorare? I soldi non bastano mai, ma non perchè si spendono per comprare il superfluo che in alcuni casi può essere vero, ma alla fine del mese se in casa non entrano due stipendi non si vive. I nonni ormai sono nonni "giovani" che lavorano anche loro. Non ci sono più nelle famiglie persone oltre i sessant'anni già in pensione. Quindi già di base si è persa la tradizione dei nonni che seguono i nipoti e tramandano alle future generazioni principi morali.
Arriviamo alla scuola dell'obbligo, cioè alla PRIMARIA, cioè quelle che venivano chiamate ELEMENTARI.
Ebbene dalla PRIMA elementare c'è il tempo pieno o FULL TIME. Cosa vuol dire? che i bambini entrano in un edificio scolastico alle 8,30 di mattina ed escono alle 16,30, quindi la bellezza di ...... OTTO ORE.

LONTANI DALLA FAMIGLIA!!!!!

Quando li andiamo a prenderli nel pomeriggio sono così stanchi e annoiati che diventano intrattabili.
Se chiedi loro cosa hanno fatto a scuola rispondono vagamente.
In cinque anni di PRIMARIA, se non ero io a mettermi lì a tavolino con lei a insegnarle le regole elementari dell'italiano..... col cavolo che sapeva scrivere una frase.
Non le è stato assolutamente spiegato la differenza dei tempi e dei modi, di come si deve impostare un tema, come va costruito un riassunto. I dettati li ho contati durante questi anni.
Quando hanno cominciato a studiare storia, geogragfia, ecc. è stato detto loro soltanto di non imparare a memoria altrimenti prendevano un 5. NON un metodo di studio, NON una traccia almeno su come fare !...
Matematica non ne parliamo... la differenza fra una sottrazione e una divisione ha richiesto tutta la mia pazienza per far capire la differenza.
Vorrei quindi sapere perchè vanno a ascuola se poi sono io che devo farle da insegnante.
Ma delle maestre che dicono... a noi se vanno bene (in una classe di 23 alunni) 4 o 5 bambini siamo contente?... Cosa vuol dire?
Prima di Natale hanno dovuto studiare le canzoncine per il coro e per un mese e mezzo quando hanno fatto le prove? nelle 4 ore delle materie letterarie, mi sembra giusto, no !?
Non vi dico i compiti che vengono dati loro il sabato. Tutto per recuperare una settimana di gioco! perchè sono fissi fuori in cortile a giocare. Ma la settimana la devono recuperare con i compiti a casa! Insieme ai genitori che fungono da insegnanti! perchè allora non ricevo lo stipendio alla fine del mese, io che trasmetto il "vero studio" a mia figlia?
La classe "zoppica" in tutte le materie. Il prossimo anno deve andare alle MEDIE. Sono terrorizzata!
E poi andiamo man mano avanti. Ma principi, idee politiche, correttezza nei rapporti interpersonali ... li imparano tutti in casa o non ci sono invece figure nelle ore fuori della famiglia che impongono le proprie?!
Condanniamo pure la famiglia, noi genitori, sono disposta ad assumermi i miei obblighi, ma andiamo a cercare i veri responsabili degli errori di ortografia e di tutte le lacune scolastiche che hanno le nuove generazioni! Compreso anche il PECCATO enorme di non far apprezzare la lettura di un buon libro.

mercoledì 13 gennaio 2010

Centuripe











Torno in Sicilia almeno una volta l'anno, ma per problemi familiari erano decenni che non mi muovevo da Catania.
Quest'anno ho voluto rivedere la parte per me più bella della mia terra, quella che va dalla piana di Catania a Enna.
In questa stagione l'isola presenta una gran varietà di verde e di colori accesi grazie alle piogge che pulendo l'aria permettono una visibilità eccezionale quando il sole è nelle prime ore del giorno o prima del crepuscolo.
Con la piccola utilitaria mi sono inerpicato sino ad uno dei paesi storici dell'isola, Centuripe.
Se qualcuno vuole sentire l'antichità della Trinacria deve vedere Centuripe ed Agira, altro borgo della provincia ennese.
La storia tra queste case si perde nella notte dei tempi, dalla preistoria ai sicani, poi i siculi, i greci, i romani ecc. ecc.
Tutti hanno lasciato qualche cosa e tanti ne hanno approfittato di questi lasciti, sia i tombaroli che i truffatori.
Ma la sorpresa è stata la scoperta di un piccolo museo di antichità, piccolo ma con pezzi eccezionali, peccato per il divieto di fotografarli ma spero che le poche immagini trovate su internet e il link potranno darvi un'idea.

venerdì 8 gennaio 2010

GIBRAN (1)

Si trovarono a fare sesso sull'angolo di un tavolino. La cosa fu così veloce ma non la sorprese, lo desiderava già da un po'.
Mentre mangiavano l'aveva guardato per tutto il tempo per trovare qualcosa che non le piacesse. Ma ogni cosa compresa una leggera pancetta, che si intravedeva dal maglione, l'attirava. Pensò come sarebbe stato bello accarezzarla. Sentire fra le dita i peli morbidi.

Provò timidamente a ipotizzare che sarebbero potuti andare a letto insieme dicendo che in una camera poteva essere fatto di tutto anche prendersi a frustate. Ma la sua risposta fu che lui non l'avrebbe mai fatto, ma nemmeno di andare in una camera con lei.

Prese atto che più che amici non sarebbero mai stati, amici per uno scambio di idee, anche se finora aveva parlato quasi sempre lui e lei era riuscita solo a malapena a dire qualcosa. Era comunque contenta, non aveva molte cose da raccontare e i suoi segreti non aveva per ora voglia di svelarli.

Ad un amico no, ma se fossero diventati qualcosa in più forse poteva aprirsi.

Il suo motto era sempre stato "do ut des". Ma solo dopo che l'altro aveva detto qualcosa di veramente importante.

Vedeva che aveva fretta e non voleva che ritardasse alla riunione.

Alla sua domanda se poteva dire qualcosa rispose di sì. Sicuramente le avrebbe detto "arriverci e grazie" ormai da ogni persona si aspettava solo questo.

Cercava di assimilare più impressioni possibili per farne tesoro. Scriveva racconti ed era ad un 'empasse perchè si era accorta che erano diventati tutti uguali. Le solite storie le solite reazioni nessun cambiamento nei sentimenti.

Forse la vita era così: cambiano i nomi le persone i luoghi le stagioni, ma poi tutti, sia uomini che donne, provano e reagiscono nello stesso modo.

E quindi quello che scriveva non poteva essere diverso.

Non voleva ancora accettarlo, ma era il caso di cominciare a crederci.

Alla sua richiesta di baciarla non si tirò indietro: era un desiderio che lui aveva avuto già la prima volta che si erano incontrati e glielo aveva detto.

La sua lingua aveva un buon sapore e sapeva baciare bene. Non si avvicinò non voleva sentire il suo corpo, quando se ne sarebbe andato le sarebbe rimasto il vuoto fra le braccia.

Invece fu lui in pochi attimi a spogliarla e lei accettò senza pensare.

"Puoi rimanere dentro di me..." e così finì tutto.

Attimi di paradiso, attimi.

Lo accompagnò alla porta e si salutarono in maniera frettolosa. E' vero era tardi ed era rimasto oltre il necessario.

Non voleva pensare, strano, non le era mai successo. Forse una forma di autodifesa se avesse aperto la mente doveva aprire il cuore ad una speranza. E lei non voleva soffrire ancora.

Poi un sms ... sono felice...

Rilesse il messaggio due o tre volte.

No, non tutto era perduto.

giovedì 7 gennaio 2010

IL VIAGGIO


È qualche giorno che cerco fra i miei libri l'ULISSE di Joyce e ... non riesco a trovarlo.

Possibile che un libro sia così permaloso?
È completamente sparito. È vero che in questi giorni ho preferito la lettura di altri testi, ma l'ULISSE per me è la sfida a qualcosa. Lo vedevo come un compagno di viaggio, perchè la cosa più bella che ho capito è che ogni libro è UN VIAGGIO.

Ogni volta mi preparo ad entrare in un territorio sconosciuto, non porto bagaglio perchè acquisterò quello che voglio ad ogni pagina che sfoglierò e che diventerà parte della mia esperienza letteraria.

Sono un viaggiatore e un esploratore. Ogni approdo (libro) diventa il punto di partenza per una nuova avventura (libro).

Mi sento Ulisse nel suo navigare verso terre sconosciute, la sua sete di sapere di fare suo quello che altri non conoscono.

Molte volte ho pensato che la mia parte maschile, la costola, quello che è diventato Adamo, a me non è stata tolta.

Quando si parla di esplorare curiosare immergersi nell'ignoto sono sempre al primo posto.

Ma se per una volta mi sono distratta, perchè questo libro deve essere così insofferente?

Ora devo avere solo la pazienza di aspettare che si calmi e ritorni fuori. Ho pensato di mettere qualche esca.

Perchè so che anche lui è curioso come me di sapere a che punto sono arrivata.

Il suo viaggio è come il mio, non finirà mai. Ogni libro conosce gli altri libri che sono stati e che saranno.

Avete mai pensato perchè partendo da un testo andiamo a cercarne altri come fossero fra loro legati come una catena?

Ho sempre con me Dante con la Divina Commedia, Amleto, l'Odissea, la Bibbia.

Ma adesso pensavo che potrei aggiungere IL MULINO DI AMLETO e IL LIBRO DEI LIBRI PERDUTI.

Chissà come va a finire.

Buon pomeriggio

CARBONE O CARBONELLA?


Finalmente sono finite le feste!

Non ne potevo più.

Fra pranzi, regali visite e baci e abbracci, ma anche auguri a persone che sinceramente gli avrei augurato tutto meno che un buon anno, sono arrivata a mettere la parole fine.
Detesto cordialmente essere abbracciata, baciata e dare la mano. Perchè devo sentire il tuo odore? perchè devo stare con la mano immobilizzata a non toccare niente fino a che non sono andata a lavarmela? perchè devo avvicinarmi ad un'altra persona toccare i suoi vestiti quando non voglio?

Inoltre apriamo il giornale e cosa viene fuori che le BR hanno ricominciato con le lettere di minaccia, aeroporti blindati, telecamere ad ogni angolo, rapine, massacri, bambini e donne violentate.

Ma insomma......BASTAAAAAAAAAAAAAA!

Non se ne po' più.

Vogliamo o non vogliamo vivere in pace tutti quanti!

Oltre a tutti i problemi da affrontare giornalmente (suocere impazzite, mariti o mogli rompipalle, bambini che urlano e strillano, fila in strada la mattina per arrivare a lavoro, un caffè orrendo ) si deve anche sobbarcarci di tutti i pensieri di....non so se posso andare a Roma e se scoppia una bomba a Termini?, non posso andare al Circo e se c'è un attentato?....

Cose stupide? Mica tanto se si mettono tutte insieme!

Sopportatemi, oggi è così!

mercoledì 6 gennaio 2010

IL LOGORROICO


Stabilito nei giorni scorsi che ho avuto un appuntamento di trenta minuti, più o meno, con un uomo che è riuscito a farmi stare zitta, la "storia" continua.

Prossimo incontro sempre in negozio.

Chissà perchè un negozio, con gli scaffali e la merce e i banchi dove c'è il registratore di cassa e altri prodotti, esercita sugli uomini un fascino particolare.

Nessuna passeggiata, nessun ristorante, ma pic-nic sul pavimento con plaid e schiacciatine imbottite.

Fantasia sopra ogni limite.

Ogni ora mi ritrovo la posta piena di poesie (non so se manderò più poesie!) e sinceramente sono anche belle, ogni tanto entro in chat (ma la chat mi ha sempre annoiato!) per sorseggiare qualche principio filosofico o sociologico o personale e sentimentale.

A queste argomentazioni rispondo come è consuetudine con pensieri miei caratteriali.

Lo spazio-tempo è rimasto quello, non si è ancora mosso di un millemetro.

Ultimamente mando anche link di cose che ho scritto l'anno scorso e chissà perchè calzano tutte a pennello come risposta alle sue argomentazioni.

Mi sono ritrovata a pensare che mi sembra un corridore che è partito sparato ed io sono ancora lì sulla linea del traguardo che penso di ritornare negli spogliatoi.

Avere tre o quattro lauree, leggere non significa sviluppare nessun pensiero se si rimane chiusi nel proprio mondo.

Ciao alla prossima

BUONA BEFANA 2010 A TUTTI

La Befana
Giovanni Pascoli (1855-1912)

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.