Un consigliere comunale è andato a ripescare una vecchia norma del 1956: i vigili urbani costretti a fare gli straordinari per far rimuovere ogni riferimento che invita al voto. Il sindaco (del Pd): "Io non lo avrei mai fatto, ma sono stato stato costretto a procedere. Anche se sono riuscito a far sospendere i 1000 euro di multa". Il costituzionalista Valerio Onida: "La legge parla chiaro, sarebbe stato obbligatorio procedere"
Tutto è partito dalla denuncia di un consigliere comunale del Pdl di Novellara che ha visto sventolare da diversi balconi di abitazioni del suo paese, le bandiere “Si al referendum per l’acqua pubblica“. Utilizzando una vecchia norma elettorale del 1956, l’esponente di centrodestra ha fatto denuncia e segnalato la questione al prefetto di Reggio Emilia, obbligando i vigili del Comune ad andare di casa in casa e togliere i vessilli.Zelanti i rappresentanti della polizia municipale del Comune governato dal centrosinistra, hanno richiesto la loro rimozione. “E’ stata fatta propaganda elettorale in zone non autorizzate”, spiega la consigliera del Pdl Cristina Fantinati. “Cè una legge che lo impedisce”. E, se anche mai utilizzata nel caso di bandiere appese ai balconi, la legge in realtà darebbe ragione al consigliere del Pdl.
E secondo il costituzionalista Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale, interpellato dal fattoquotidiano.it “la legge parla chiaro e quindi non si possono espore bandiere sui balconi. La ratio della legge che regola la campagna elettorale tende a impedire che ci siano manifestazioni del pensiero rivolte al pubblico al di là dei luoghi prestabiliti. Quindi è chiaro che se uno mette fuori dalla sua finestra o dal suo balcone rivolto verso la pubblica strada è rivolto al pubblico”.
Questo la legge dice. Mai accaduto che venisse impugnata, ma c’entra poco o nulla. Pierpaolo Tondelli, uno dei cittadini coinvolti nei controlli a tappeto e che ha denunciato la vicenda tramite la rete internet. “Da circa una decina di giorni, avevo messo sul balcone di casa mia, una bandiera riportante lo slogan “2 sì per l’acqua bene comune” acquistata al banchetto del comitato – spiega – Ho ricevuto la telefonata da una amica, che nel mio interesse, mi ha consigliato di toglierla, in quanto l’indomani o al più tardi lunedì, avrei rischiato di prendere una multa da 750 euro, per non aver rispettato un regolamento elettorale o una legge inerente a regolamenti referendari. Naturalmente non sono l’unico. Chiedo attenzione se avete qualche slogan appeso in vista, perché l’operazione di oscuramento messa in piedi dal Pdl spalleggiato dagli interessi, potrebbe dilagare anche in altri comuni”.
“Per fortuna che non ho fatto in tempo ad esporre anche quella contro il nucleare, altrimenti avreste dovuto farmi visita in carcere”, spiega ironicamente.
“Io mai mi sarei sognato di mandare i vigili a casa di un cittadino per una bandiera – spiega il sindaco di Novellara Raul Daoli (Pd) – ma nel nostro Paese tutto si può complicare a causa di una denuncia”. “Io non posso intervenire perché in questo caso sono ufficiale di governo e devo eseguire la legge”.
Multa quindi ? Il sindaco che condivide i referendum ha tirato il freno a mano sulle multe. “Con la polizia municipale ho condiviso la scelta di non elevare alcuna sanzione, condivido anche l’imbarazzo dei cittadini”.
Ma è davvero così perentorio il codice penale? In realtà lo è, ed è anche chiaro: secondo la legge 212 del 1956 è “ritenuta proibita l’affissione o l’esposizione di stampati, giornali murali e manifesti, e l’esposizione di stampati, giornali murali, striscioni o drappi, di cartelli, di targhe, stendardi, tende, ombrelloni,attinenti, direttamente la propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo pubblico o aperto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, sulle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui pali, sugli infissi di finestre e balconi, sugli alberi o sui pali ancorati al suolo”.
Va detto che queste bandiere sono esposte in tutte le città d’Italia da oltre due mesi. Sulla vicenda va all’attacco il Movimento 5 Stelle, che è tra i promotori dei due referendum sull’acqua pubblica ed in Emilia Romagna ed è tra i soggetti che hanno raccolto il maggior numero di firme su questo tema. Va giù duro con il capogruppo in Regione Andrea Defranceschi che critica il metodo adottato dal Pdl. “Troviamo vergognoso che a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, alcuni esponenti di un partito politico che ha tutto l’interesse a far fallire i referendum del 12 e 13 giugno per difendere il nucleare, l’acqua privata e il proprio leader abbiano denunciato dei cittadini per il solo fatto di aver esposto bandiere pro-referendum” dice Defranceschi.
“I vigili urbani sono stati costretti a invitare i cittadini a rimuovere le bandiere che sventolavano sui balconi. Il sindaco è riuscito a ottenere che la multa prevista, di 1000 euro sia sospesa, ma la rimozione dei vessilli c’è stata. E’ propaganda illegittima? Questa legge va cambiata, ancora di più alla luce del vero scandalo: la casta, a ogni campagna elettorale, si autocondona le multe con una legge ad hoc, sanando migliaia e migliaia di manifesti irregolarmente affissi con la cifra simbolica di 1000 euro”.
Dura anche l’Idv con la consigliere regionale Liana Barbati. Il partito di Antonio Di Pietro tra l’altro è promotore di altri due dei quattro referendum: quelli contro il nucleare e quelli contro il legittimo impedimento. “I berluschini locali per paura di uscire sconfitti, intimidiscono i cittadini con ogni mezzo”, commenta l’esponente dipietrista. Dulcis in fundo. A Reggio Emilia e provincia, come in tutta Italia, da oggi i vigili urbani avranno un bel po’ da lavorare visto che sono migliaia le bandiere esposte insieme anche a lenzuoli con slogan che campeggiano da oltre un mese su cavalcavia e vecchie abitazioni.
Siamo arrivati a tacere e perdonare gli scandali sessuali di un ultra settantenne ma a condannare chi esprime il proprio pensiero!
E questi si chiamano Popolo della Libertà?
Quanto è pericolosa la disinformazione!
RispondiEliminaMa cari amici Daoli, Barbati, grillini vari, PD, ecc, state dicendo sul serio?
Non vi siete accorti che state sbagliando perchè non siete informati?
Io non ho ripescato da un cassetto polveroso una vecchissima legge per fare l’estremista!
La legge che regola le competizioni elettorali è sempre quella, chi fa politica dovrebbe ormai conoscerla bene.
Ogni qualvolta si organizza una campagna elettorale, si mette in moto la macchina organizzativa: richiesta spazi, rappresentanti di lista, permessi per comizi, per banchetti, ecc. e questa legge ne regolamenta da tempo gli aspetti relativi alla propaganda.
Ma veniamo agli aggettivi infamanti che mi avete attribuito: innanzi tutto io non ho né spiato, nè ordinato, nè costretto, nè denunciato, nè segnalato tutti i casi di bandiere a Novellara.
Io ho inviato soltanto un fax una settimana fa al Sindaco, Polizia Municipale e Prefetto per segnalare la presenza di striscioni e bandiere a Novellara.
Poi, più nulla, nessuno mi ha risposto, non ho inviato comunicati stampa, non ho fatto polemiche: l’argomento era chiuso! Io non ho insultato nessuno, come avete fatto voi, nè ho usato metodi da regime come invece mi attribuite.
Poi la sinistra ha fiutato la possibilità di strumentalizzare la mia doverosa segnalazione: e allora arriva un comunicato del PD, poi della Barbati, del Sindaco Daoli e dei grillini, tutti interessati a creare ad arte una polemica che è solo e soltanto politica.
Per quanto riguarda la sentenza 161/95 della Corte Costituzionale, alla quale si appella la Barbati e il Sindaco Daoli, se si avesse la pazienza di leggerla tutta, si capirebbe che non c’entra nulla con il referendum di giugno. Però, stranamente, nessuno di questi grandi politici se n'è accorto!
La cosa più grave di questa vicenda è quella di incolparmi di essere illiberale e nemica dei diritti dei cittadini: ma io non ho ordinato ai Vigili di togliere le bandiere, io sono un semplice Consigliere che ha soltanto segnalato una violazione della legge.
E la Barbati dice che dovrei risarcire il comune per le ore che avrebbero perso i Vigili?
Ma cara Barbati, rappresentante della casta emiliana con un mega stipendio, pensa che un consigliere, che guadagna 20 euro al mese, potrebbe ordinare ai Vigili di togliere le bandiere?
Ma lo sa la Barbati che esiste un Comandante? Lo sa che la Polizia Municipale è autonoma? Conosce le leggi? Lo sa quello che dice?
La Barbati dovrebbe soltanto ringraziarmi per la visibilità che le ho indirettamente dato su questi temi!
E pensare che il Sindaco mi ha pure formalmente rimproverato dicendomi che se venissi a conoscenza di fatti illeciti, la legge mi impone di segnalarli in quanto pubblico ufficiale: ha forse cambiato idea? E se era così sicuro, perché ha lasciato togliere le bandiere ai Vigili e soltanto oggi li ha bloccati con una direttiva ad hoc? Ci ha meditato su per una settimana intera?
Ma siamo o non siamo tutti d’accordo che la democrazia è prima di tutto il rispetto della legge? Cara sinistra reggiana, la legge vale solo quando vi fa comodo?
Le bandiere potevano stare sui balconi fino al 12 maggio, dal 13 in poi andavano tolte.
Chissà come mai soltanto in questa regione nessuno lo sapeva…
Chissà come mai soltanto nei nostri comuni i Sindaci non hanno fatto la dovuta informazione.
Purtroppo in Emilia è lecito solo quello che piace alla sinistra, altro che dittatura della Fantinati.
Cristina Fantinati
Capogruppo PDL Novellara
Capogruppo PDL Unione Bassa Reggiana
Ti ricordo che state in tutti i modi boicottando i referendum. far applicare una normativa che impedisce a un cittadino di esprimere la sua volontà su un referendum è cosa diversa rispetto ad una presa di posizione di un candidato o di un esponente politico.
RispondiEliminaMa la vostra tanto decantata libertà di fare in casa propria quello che si vuole vale solo per Silvio Berlusconi?
Rispettiamo le leggi ...Ma Tutte non solo quelle che vi convengono!