SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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giovedì 20 maggio 2010

COSE ASSURDE IN UNA CAMERA (fra due amanti) (11)


11 - Mi era arrivata per email l'invito ad un incontro: la presentazione di un libro di poesie in una libreria. Come al solito ceno di corsa, mi preparo.

Non mi sento particolarmente sicura di volerci andare. Ma non posso solo leggere le poesie che mi piacciono, sarà meglio che cominci a conoscere qualcosa di diverso.

I partecipanti non sono più di una trentina. Come al solito mi siedo in seconda fila e se posso al secondo posto a destra.

Accanto a me un uomo penso sui 40-45 anni. Bel vestito cravatta calzettoni! scarpe nere intonate con il tutto.

Guardo le mani... curate dita lunghe. In mano un blocco e una penna.

Cominciano la presentazione e lui inizia a scrivere fitto fitto bella calligrafia piccola senza nemmeno un errore, a me sembra così.

Intanto il suo dopobarba comincia a disgustarmi, come mai all'inizio non l'avevo notato?

Mi sorride e continua a scrivere. Penso sia un giornalista un critico un poeta un professore che vuole fare una lezione ai suoi studenti.... le idee si rincorrono.

Un breve intervallo prima della lettura di qualche rima.

Lo guardo ancora sorride sempre, ma non parla.

Poverino! avrà un difetto di pronuncia, non posso dire che è straniero perché ha scritto in italiano.

I suoi denti brillano, gli occhi emanano una luce no brillano di luce propria, mi sento attratta cerco una scusa per conoscerlo meglio.

Vedo scritto in alto sul foglio una frase

.....e tutto fini' in un semplice assolo....

Come parole sembrano originali, ma lasciano spazio a diverse interpretazioni!

Non ricordo nessun poeta o scrittore che l'abbia detta o scritta.

Se l'ha pensata lui forse non c'è un neurone soltanto forse ce ne sono due!

Mi vedo su un grande letto circondata da fogli scritti di parole sue magari di poesie. Arriva a coprirmi di fogli per poi togliermeli uno ad uno e arrivare poi all'atto finale.... il più bello.

Ogni foglio che vola lontano dal mio corpo un bacio un sorriso una carezza.

Ma perchè non l'ho conosciuto prima (lo dico spesso purtroppo!) ... un poeta così anche a letto ogni gesto una rima in ditirambo una rima baciata una rima sciolta una quartina una metafora rima francese rima bolognese sono persa in mezzo a tutti questi versi alle sillabe, lo vedo che ci gioca a palla me la lancia delicatamente con tenerezza con amore e poi sempre più con voglia con voluttà manda la rima all'infinito per poi riprenderla e scoccarla nel mio cuore nel centro con l'arco invisibile dell'amore....

Mentre sono così persa mi viene in mente una poesia che un mio amico ripete in continuazione e che sta bene con il suo verso

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Mi giro meglio, ho trovato la scusa per attaccare bottone ci riscambiamo i sorrisi indico quelle parole scritte da lui e declamo con enfasi la poesiola di Quasimodo

...bella la tua poesia....hai scritto altre cose?...

Credo che la bocca sia rimasta paralizzata in un sorriso. Il mio amico si scandalizzerà per il resto della sua vita e non me la ricorderà più.

Il mio Gibran, Khayyim, Hikmet, Hesse, Ungaretti, Sanguineti, Merini e tutti i poeti che hanno calcato questa umile Terra e tutti quelli che verranno hanno levato un grido di orrore.

Quei fogli che mi ricoprivano facendomi da "copertina" nel letto si sono ridotti in cenere per autocombustione!

Sto pensando che forse l'unico "uomo" degno di un po' d'attenzione sia Homer Simpson almeno lui si sa già com'è, non esistono sorprese o colpi di scena!

martedì 18 maggio 2010

Grazie Maestro - in ricordo di E. Sanguineti


Ricordo di profumo di ginestra





I ricordi mi si accendono soprattutto a causa degli odori....
Oggi in vento caldo di poehn, per un strano gioco appena sceso dalla macchina mi investe con la puzza della discarica o del termo valorizzatore e per contrappunto mi accende un ricordo .. sottolineato dall'odore di ginestra...
Io non ho voluto festeggiare il compimento dei diciotto anni poiché un mese prima ci fu diagnosticata la malattia di mio padre che quando finalmente finì di soffrire era agosto... un agosto non particolarmente caldo per gli standard della mia terra ma uno di quegli agosti in cui le mattine di davano la voglia di vivere, di fare di.... e allora decisi che era il meglio se festeggiavo il raggiungimento dell'età matura... un festeggiamento privato, io e tutte le figure che vivono in me... il posto era quasi obbligato ... la mia "Muntagna"... un sentiero percorso con mio padre un paio di anni prima che partiva da sotto monte Tre Frati, non particolarmente in salita: la salita era già fatta per arrivare all'imbocco del sentiero che era nascosta da macchie di rovi.
Lasciata la macchia presi lo zaino con scorte di cibo per tre giorni e il mio regalo ...una bottiglia di grappa friulana presa con lui a Gradisca D'Isonzo.
Iniziai il cammino con passo lentissimo ...era una processione non una passeggiata, lo zaino era la "Vara" e la bottiglia il simulacro di quella cerimonia.
Tre ore di salita e poi la piccola radura con la grotta. Un cerchio perfetto, coronato dalle ginestre, l'aria era calda ma non afosa e il profumo dei fiori stagna in quel tempio naturale.
Presi quattro blocchi di lava e montati un'ara all'imbocco della grotta. La pietra più liscia accolse la bottiglia, sistemai il sacco a pelo, e poi mi dedicai alla raccolta della legna, la sera è meglio avere un fuocherello acceso all'imbocco della grotta che grazie a una gioco di correnti non permetteva al fumo di entrare; alle primo calar del sole accesi il mio fuoco che con la legna secca non faceva quasi nessun fumo.
Accesi la lampada a gas, presi la salsiccia e la misi a cuocere usando la tegola lasciata in un anfratto tra le pietre della cresta del fronte lavico secolare, opportunamente pulita con il vino della nostra vigna. Ben presto l'odore della salsiccia al ceppo e della ginestra si mescolava nella mia mente e nel mio animo, grazie anche alla vino.
Mangiai.
Poi finalmente piangendo cominciai a bere la grappa.

venerdì 14 maggio 2010

COSE ASSURDE IN UNA CAMERA (fra due amanti) (10)


10- Lo vedo spesso in televisione in una TV locale.

Non ho un particolare interesse nei suoi confronti: parla molto lentamente per cercare le parole.
Capisco che viene stimato e ammirato come giornalista.

La trasmissione però mi annoia e non sono una patita della televisione.

Vado a Firenze entro in un bar in P.zza del Duomo: c'è una ragazza simpatica con cui ho un gradevole scambio di battute. La prima volta che mi fermai mi chiese se volevo un CAFFE' VERO!

... sì certo quello VERO VERO, non quello finto che dai ai turisti!... ci mettemmo a ridere e da allora la battuta è rimasta... ciao bellissima mi fai un caffè vero, grazie....

Esco e vado a sbattere.... indovina indovinello? nel giornalista! Da vicino, senza lo schermo che lo "protegge", il volto la voce.... fisicamente sembra uguale.

Pensavo fossero tutti truccati per renderli più "appetibili" per lo schermo!

Comunque se viene fatto il "restauro" televisivo, su di lui è un restauro che non lascia traccia di miglioramento sicuro!
Mi sorride cominciamo a scusarci per la botta. A me fa male una spalla mi è venuto addosso come un bulldozer.

Vuole accompagnarmi da un dottore... esagerato. Mi offre un caffè (l'ho preso adesso) allora da bere (non bevo, ma un bicchiere d'acqua non lo rifiuto).

Sediamo in un locale di Borgo S.Lorenzo, la proprietaria mi rimane antipatica. Mi guarda come se avessi..... "scatenato l'ira della cagnetta a cui avevo sottratto l'osso" (ve la ricordate la canzone di De Andrè?). Capisco! guardo lui guardo lei lo sta ammirando trasognata!

Al tavolino davanti al bicchiere d'acqua mi prende la mano. Guardandolo per bene vedo alcuni difetti del suo viso ... occhi particolarmente acquosi, ciglia poche, rughe dappertutto, naso... quello di una persona cui è cresciuto come Pinocchio. Il mio cervello pensa soltanto che non ha niente di particolare, che non è bello che la pelle è vecchia sembra incartapecorita.

Mi sembra una delle mummie di Cuzco.

Non vuole dirmi la sua età ... un giorno te lo dirò... tu quanti anni mi dai?...

Ahi ahi, ma perchè nella vita vengo messa davanti a queste domande stupide? Perchè devo sforzarmi per dare una parvenza di giovinezza a chi sembra vecchio mille anni?

....Penso 60... non ne dimostri di più... anzi no direi 55... ma non arrivi a 60 sicuro...

Ecco che la torre Eiffel diventa piccina picciò davanti alla sua altezza.

E' cresciuto a dismisura: lui felice di sembrare un ragazzino ed io che sto per vomitare per la bugia che ho detto.

Intanto la "cagnetta", pardon, la proprietaria del bar, ultrasettantenne con un vistoso rossetto rosso fuoco alla bocca e matita nera agli occhi porcini!, continua a guardarmi male...

... ma prenditelo pure chi lo vuole mi sto annoiando dice sempre le solite cose ora mi racconta la sua vita il primo libro che ha letto... sento attraverso la pelle della mano le squame della decomposizione! Non voglio diventare così... AAAIIIUUUTTTOOOOOOOOOOOOO!

Penso che come è successo con molti altri se fossi stata grassa brutta e antipatica non si sarebbe nemmeno fermato non mi avrebbe offerto il caffè non mi avrebbe tenuto la mano incurante di tutti quelli che lo stanno guardando perchè l'hanno riconosciuto.

In fin dei conti lui con me accanto sta facendo LUI una figura coi fiocchi, una così non si trova mica tutti i giorni!

Allunga la mano per farmi una carezza.

Il mio viso si ritrae un pochino: ho una pelle meravigliosa liscia vellutata senza rughe non voglio che la sua "malattia" fatta di rughe di pelle ciondoloni di pelle secca e avvizzita mi si attacchi!

Negli orecchi mi sta rimbombando un invito....

Mi immagino sulla sua "torpedo blu" verso un albergo nascosto fuori da Firenze.

Entriamo in camera: io in piedi che cerco di capire l'arredamento della stanza... spartano! il luogo è per coppiette frettolose che non devono certo guardare i mobili lo stile se sono d'antiquariato o no. Un bagno interno pochi accessori anzi no solo la carta igienica e meno male che c'è!

Mi giro per dire qualcosa ... rimango lì immobile! E' completamente nudo sul letto.

La pelle, o meglio chiamamola cute, cominciando dal collo al petto alle spalle sotto i bracci le cosce le gambe è una grinza continua! (devo dirlo... tappate le orecchie però alle persone sensibili con il cuore debole!...) anche i glutei sono grinzosi!
Subito mi ricorda i cani Shar Pei, poi penso a quelle povere bestioline! perchè devo scomodarle e offenderle?

Ritorno alle mummie rendono meglio il colore del derma! l'età la putrefazione lo sfilacciamento dei tessuti la disidratazione.... vedo pelle che cade, bende strappate dai cadaveri, parti di corpi putrefacenti, visi in marcescenza ...
Non oso guardare i piedi la notte vorrei dormire!

Mi fa segno di avvicinarmi protende le labbra umide e grigie per baciarmi.... socchiude gli occhi.

E mentre lui socchiude gli occhi, lo guardo e riguardo anche la vecchiaccia! che non sta più alla cassa... dov'è finita? è andata forse in cucina a prendere un coltello una mannaia per mandarmi via, per allontanarmi da quello che sembra sia un "bene così prezioso"?

... Scusa, ti ringrazio per il bicchiere d'acqua, mai bevuto a Firenze un bicchiere d'acqua così buono! ...ma ho un treno fra dieci minuti per tornare a casa ... se non corro lo perdo... ciao scusa grazie... come il numero del mio cellulare? certo mi chiami al cellulare dopo così te lo do di sicuro!... ciao e ancora grazie per l'acqua....

La sera a casa ho cancellato la televisione dove fa le sue trasmissione dai canali che guardo ogni tanto... fossi così pazza da farmi venire la tentazione di riguardarlo!

mercoledì 12 maggio 2010

COSE ASSURDE IN UNA CAMERA (fra due amanti) (9)


9 - Ci conosciamo tramite un gruppo di studio a Roma.

Non bello non alto, tra tante cose mi sembra anche non particolarmente intelligente o culturalmente preparato. Dopo un po' che ci conosciamo mi dice che dopo il liceo non ha voluto studiare ed è ebreo.

...niente di male -rispondo- non è una malattia che si attacca.... e mi metto a ridere.

Comincia così senza che nessuno dei due lo volesse veramente, ma in pochi giorni dipendiamo l'uno dall'altra.

La lontananza purtroppo porta a cercarsi più del solito con telefonate fin dalle 7 della mattina in continuo sms email davanti al pc in attesa di un segnale, che non tarda mai più di pochi minuti.

Ci accorgiamo che bisogna inventare qualcosa per stare ancora più vicini.

Ecco che un bel giorno mi arriva un mms. Strano non ricordavo di aspettarlo.

Inizia così... la foto di una mano con un anello e dei braccialetti d'oro.

Ogni giorno un pezzo di sé.

Mi sembra di formare un puzzle, un modo carino di stare vicini.

Non l'avrei mai pensato. Poi mi chiede di fare altrettanto. E qui cominciano i problemi.... ODIO le foto.

Credo di averne solo una ventina in tutta la mia vita. La foto non riporta mai l'immagine di se stessi nel momento del maggior splendore ma sempre nel momento del deperimento fisico più accentuato. Avete mai guardato le foto delle patenti delle carte d'identità delle persone. Foto orribili che mostrano le "deformità" della natura fisica dei proprietari.

Facce che sembrano uscite da uno stampo che le ha alterate ed imbruttite: tristi stralunate quasi sofferenti o in procinto di piangere per lo spavento. Non ho voglia di fare la stessa figura.

Accetta questa mia decisione a malincuore, ma lui non demorde continua imperterrito a mandarmi mms: dall' ufficio, dalla scrivania, dall' auto, da casa sul divano davanti al pc... sempre e solo particolari. A lungo andare mi stanco: il puzzle è completato il viso lo conosco gli dico che ormai la "collezione", se non c'è qualcosa di originale in arrivo, direi che è conclusa.

Mattina ore 7,10 accendo il cellulare... mms.

Rimango allibita.... la foto del suo caro "fratellino". La mano che lo sostiene è la sua ... anello e braccialetti d'oro, non ci sono dubbi non è uno scherzo!

Comincia così ogni giorno una foto, cioè LA FOTO, in qualsiasi posto riesce a farla.

La cosa mi fa ridere, ma la visione è delle più invoglianti.

Decidiamo di incontrarci. A metà strada è più comodo. Sono felice finalmente stiamo insieme. Non ricordo bene il numero della stanza mi sembra che cominci per 4....

... Ahi ahi numeraccio!....

Chissà perché perdo tempo, guardo dentro la borsa l'agendina che ho comprato il giorno prima e mi accorgo che manca la matita per scrivere. Sapete quelle piccole matitine lunghe poco più di 10 cm e fini fini tanto che ti chiedi se ce l'hai in mano o no?

Mentre sono seduta sul letto (ancora vestita) esce dal bagno.... visione!.... nudo come Adamo... magrolino, gambette secche (è alto solo 1,70) ossute ... rimango con l'agendina in mano e il pensiero che mi manca la matitina!

La MA - TI - TI - NA ..... ecco cosa vedo!

Una "matitina ".... lungo appena 10 cm piccolo piccolo prendo gli occhiali per capire..... per vedere.... per focalizzare.... gli occhiali da lettura, quelli che ingrandiscono!

Ma quelle foto che mi mandava .... eppure erano le sue ... c'era la sua mano inconfondibile... ma da che angolazione venivano fatte?... con quale obbiettivo?... quale lente d'ingrandimento?....

Forse non mi ha detto niente e di nascosto usava il telescopio ottico di Galileo o no meglio ancora Hubble, quello famoso che riesce a dare risoluzioni 10 volte maggiori, quello che riesce a migliorare tutto fino a 10 nano metri ( in questo caso parliamo però di nano centimetri!)?

Con la visione dell' "ebreo errante" sulla porta del bagno e di me con la bocca aperta gli occhiali sul naso l'agendina in mano e il cervello che cercava di capire se quella era la realtà o solo fantasia.....

Ciao alla prossima!

lunedì 10 maggio 2010

La fossa




Incontrai Santipamma alcuni giorni dopo il fatto... e anche se la storia mi fosse stata raccontata dai più grandi interpreti paesani, non potevo tralasciare di riascoltarla dall'attore principale.
Era seduto in una delle panchine della piazzetta antistante la chiesa di San Giuseppe, vicino alla fontanella che dava acqua fresca anche ad agosto, non fosse mai che il mio amico si trovasse li per godere del puro liquido, ma per riposarsi e per permettere alla sua amica, la scecca, di dissetarsi e allo scopo aveva riempito un bel secchio di acqua che arrivava direttamente dai monti Trigona.
Mi sedetti accanto in modo da poter carezzare l'animale e non perdere nessun espressione del viso del sommo filosofo.
-E chi cumminasti? Tuttu u paisi ni parra!
- A cuppa fù di Turi Pisciasaccu. U sapisti ca' misi fa muriu du fitusu di Cicciu Nasca?
Mancu u parrinu sapeva chi au ddiri pi l'animazza so. E di quannu u vurricarunu ci furunu tanti che dissuru di sentiri e viriri: vuci, lamenti e focu ca niscieunu 'nda so tomba.
Cicciu Nasca era un usuraio che aveva sulla coscienza ben due famiglie in cui in capofamiglia si era suicidato per colpa sua, al suo funerale furono pagate le persone che vennero da fuori paese per fare un po' di folla poichè solo la famiglia della sorella, a cui andava tutta l'eredità di questa anima nera sarebbe stata presente e non per affetto ma per convenienza.
- E chi c'entra Cicciu Nasca e Turi Pisciasaccu?
- Turi promittiu ducentumilaliri a cu' passava 'na notti sulu ndo capusantu vicinu a tomba di ndu fitusu.
- Iu ci dissi ca si mi dava dui buttighi di vinu prima ci stavu da sira sinu a matina, du pirucchiusu mi desi na buttigghia sulu, tu u sai ca sino a quannu c'è di viviri iu non dommu.
Ma na buttigghia finiu prestu e mi calau u sonno...
In parole latine.. avendo ricevuto una sola bottiglia e avendola finita velocemente si era stesi vicino alla tomba dell'usuraio e muovendosi nel sonno era finito dentro a una fossa che ra stata appena scavata in attesa del suo ospite.
L'asina si era diretta dietro a un grande monumento dove cresceva rigogliosa non so quale erba succulenta..
La mattina come suo solito la za' Mara Occhi'stotti si apprestava a rendere omaggio al marito defunto e passando vicino al nostro bello addormentato si prese quai un infarto a sentire il raglio dell'asina e un essere sporco di terra sorgere dal suolo che dalla sua prospettiva doveva sembrargli uscire dalla tomba di Cicciu Nasca.
Scappò urlando sino alla caserma dei vigili Urbani, facendo accorrere le forze dell'ordine e provocando l'ennesimo arresto per ubriachezza molesta al nostro eroe.

venerdì 7 maggio 2010

COSE ASSURDE IN UNA CAMERA (fra due amanti) (8)


8 - Certe volte mi chiedo se dalle prime due cellule che si sono divise e che nel tempo hanno portato alla razza umana non ci siano state delle devianze così pronunciate da sfociare nell' "orrore" più assoluto.

Una mattina entro al bar, prendo il caffè, leggo il giornale e mentre sto per alzarmi per pagare ecco che vedo un signore sui settantacinque anni che mi guarda e sorride.

Ricambio e mi chiedo chi è: non è fra le mie conoscenze.

Lo rincontro anche nei giorni seguenti, sembra quasi che mi stia aspettando, ma oltre che salutarmi non fa altro.

Penso che debba presentarsi l'occasione giusta per dirmi qualcosa. I miei sensi sono in allarme.

Anche se sembra che sono distratta noto tutto e vado oltre le intenzioni di chi incontro.

Non posso abbassare la guardia per me e per proteggere le persone che amo.

Questo comportamento questa presenza che è diventata giornaliera comincia ad infastidirmi.

Finalmente un giorno prendo la palla al balzo e facendo finta di commentare un articolo dico qualcosa a voce alta... voglio vedere se abbocca e cosa succede.

Come un pesce che gira intorno all'esca eccolo che risponde.

Comincia così un incubo! Non riesco più ad andare a prendere il caffè in pace.

Giornata di sole... decido di sedere ad un tavolino fuori. Eccolo... il mio incubo peggiore!

Non è tanto la presenza di pochi minuti al giorno, ma il sentirmi dire in continuazione.... leggi troppo... sei troppo intelligente per me.... ti vedo sempre sola... ma intanto io faccio quello che mi pare e poi chi ti ha detto che devo essere una cosa tua!

Oggi è vestito con pantaloni e camicia e un maglione sulle spalle, il caldo comincia a farsi sentire.

All'improvviso mi prende la mano (che sensazione sgradevole!) mi guarda negli occhi e mi sussurra sorridendomi con la dentiera più brillante che ha nel suo guardaroba... parlami d'amore!....

Poi si alza e va dentro il bar a fare non so cosa.

Credo di essere rimasta in una posizione statuaria per qualche secondo.

Come al solito le mie sinapsi hanno avuto bisogno di un po' d'olio per ripartire e il sangue di una pompa di un pozzo petrolifero. Ma non tanto per la frase che in bocca a lui mi è sembrata ridicola quanto per quello che hanno visto i miei poveri occhi.

Quando il suddetto signore si è girato dai pantaloni cioè dalla cintola dei pantaloni usciva almeno 8-10 cm di uno slip con disegni a quadretti romboidali di colore bianco nero e bordeaux.

Quegli slip "ascellari" che solo le mogli riescono a comprare, ma soprattutto... dove li trovano?!

Mi sono immaginata lui sdraiato a letto tutto nudo con gli slip addosso ed io che davanti a questa "tavolozza" di Giotto stavo disponendo gli scacchi per giocarmi una partita con Fischerle, il nano ebreo scacchista di Peter Kien.

Il nano usciva continuamente fuori da sotto il letto e che mi diceva... fai la prima mossa... fai la prima mossa.... voglio vedere se sei il campione di scacchi del mondo.... fai la prima mossa...

E che mossa avrei dovuto fare con la dentiera che mi sorrideva gli slip che mi guardavano tutti i pezzi degli scacchi che sembravano impazziti... la Regina che voleva baciare la torre i pedoni che venivano cavalcati dai cavalli il re che correva dietro all'arciere o all'alfiere?, in una confusione terribile e il nano come un jolly che continuava ad uscire da sotto il letto... fai la prima mossa.... fai la prima mossa...

Mi sono alzata da quella sedia abbandonando quel tavolino prima che ritornasse.

Altro che.... parlami d'amore Mariù..., penso che per un po' con la visione della "scacchiera" negli occhi la prima domanda che farò ad ogni uomo sarà quella di chiedergli che colore di slip porta.

E poi detto fra noi ... io non so giocare a scacchi!

Un'altra cosa mi stavo dimenticando: ho cambiato bar!

giovedì 6 maggio 2010

COSE ASSURDE IN UNA CAMERA (fra due amanti) (7)


7 - Al supermercato in fila in mezzo a cinquanta cinesi mi sento sola e sperduta. All'improvviso una mano mi prende sotto braccio.

Mi giro... ma come si permette... mi fermo prima di pronunciare qualsiasi sillaba. Accanto un metro e ottanta forse ottantacinque. Non sto a sottilizzare centimetro più o meno. Due occhi celesti chiari bellissimi sono piantati nei miei.... Per favore ho solo due cose, può far finta che stiamo insieme?... Non voglio fare tutta questa fila!...

Mi sto annoiando e la compagnia merita!

Bella voce buon profumo ha un certo fascino è molto sensuale. Ed io è un po' che non ho nessuno.
Alla fine, dopo che abbiamo pagato, fuori nel parcheggio ci scambiamo il numero di telefono, mi dice che è calabrese che è qui per lavoro.

Ho appena chiuso la porta di casa che il cellulare squilla... pronto sì certo che mi ricordo... ma come? sono passati pochi minuti e già mi ha chiamato.

Si perde in mille domande in tante curiosità e complimenti, poi arrivano parole dolci sussurrate.

Mi prospetta incontri appuntamenti giornalieri tempo da dedicarmi a non finire.

Qualcosa nelle sue parole mi fa dubitare, ma è tanto che non mi concedo una distrazione! e poi è un bell'uomo. Non so quanto stiamo al telefono.

Ceno mi preparo per andare a dormire... il cellulare suona di nuovo.

... avevo voglia di sentire la tua voce... comincia a parlare, all'improvviso le parole si spezzano non capisco bene cosa dice gli faccio ripetere più di una volta una frase. Poi mi stanco e allora lascio che parli lui senza interromperlo e poi io, ma seguo un mio pensiero. Non so nemmeno se c'è ancora ... ci sei?... attimo di silenzio sto per riattaccare... sììììììì ci sono... tutto con un filo di voce. Non capisco sembrava che dovesse recitare la Divina Commedia tutta d'un fiato e invece neanche una parola. Sono annoiata... buonanotte scusa sono stanca....

Stacco direttamente il cellulare.

Nei giorni seguenti ancora telefonate che all'improvviso frappongono un'aria di silenzio sempre più pesante. Sono stufa di questa storia: all'inizio sembrava un elenco di incontri uno dietro l'altro senza mai fine, tanto che mi stavo organizzando per lasciarmi libere almeno un paio d'ore ogni giorno.

Invece... niente solo telefonate e anche frequenti durante la giornata.

Ogni volta comincia con un dialogo per finire con un monologo. Non ne posso più: questa storia mi sta scocciando, mi sembra tempo perso, avrei potuto dedicarmi a qualcun altro, mi faccio avanti e gli chiedo un appuntamento: prospetto cosa potrebbe succedere: è difficile che un uomo si tiri indietro....

Ancora silenzio, poi una scusa di lavoro tempo che manca e poi... io veramente non l'ho mai pensato....

...Ma scusa non capisco, cosa mi chiami a fare allora e parli di cose.... che potrebbero accadere... mi stai facendo perdere tempo.... dovevi mettere subito in chiaro che desideravi solo un'amica per parlare...

All'improvviso sento ansimare... cosa sta succedendo?... sta sbuffando e sembra quasi... mi metto in allarme..... sono venuto... come? cosa?...

...Sì, ogni volta che ti chiamo... sai al supermercato... mi piacciono le donne con il seno grosso.... compro sempre le riviste.... e poi la tua voce così bassa sensuale anche quando parli ... anzi facciamo così mi mandi la tua foto tramite mms ed io incollo il tuo volto sulle pagine dei giornali così penso a te... mentre siamo al telefono.... la tua voce e il resto ....

Rimango allibita! Intanto spero che la prossima volta che ti apri i pantaloni ti caschi per terra e che passi una di quelle belle pantegane di 5 kg che ci sono nelle chiaviche e te lo mangi in un solo boccone al volo prima che tocchi per terra.

E poi anche le mani e perché no anche i piedi così non solo cammini con i gomiti e con i denti, ma anche al supermercato non ci vai più e nemmeno nelle edicole a comprarti le riviste porno.

E quando andrai a chiedere la pensione d'invalidità voglio vedere come giustifichi le "cose" che ti mancano!

martedì 4 maggio 2010

SONO UNA SUPEREROINA... DI CARTAPESTA


Due giorni di vacanza!

Non so decidermi se andare la mare o in montagna. Opto per quest'ultima.

Due giorni di sole (non ho guardato nessuna previsione!), venticello dei 900 mt ... ho deciso lavo le coperte dei letti della casa di Prato. I piumini li lascio ancora, ma i plaid tutti via a lavare.

SEI PLAID MATRIMONIALI, due per letto a noi piace stare caldi d'inverno.

L'auto è piena anche di altre giacche. Chissà come e perché mi è nata quest'idea. Mai fatto in vita mia, li porto sempre in lavanderia!

La mattina mi alzo vado nel retro della casa, c'è una stanza che uso per la lavatrice, mezzo ripostiglio, ripostiglio di canne da pesca stivali di gomma cestini di vimini per i funghi ecc.

Mi preparo tutto: riempio la "piletta"(in toscana è una vaschetta quadrata di pietra grigia usata per lavare) di acqua con il detersivo per capi delicati e... le coperte dall'altra parte: sembro un chirurgo in una sala operatoria, tutto a portata di mano tutto in ordine manca solo lo start-man che da il via!

E comincio a mettere nell'acqua un plaid per volta, calcolo massimo 15-20 minuti per il lavaggio poi il risciacquo!

Ripeto sempre a mia figlia di provare a fare le cose e cercare di portarle fino in fondo.

Dopo due risciacqui avrei aperto il tappo e fatto scendere tutto nel fiume, ma voglio anzi devo arrivare in fondo a quello che sto facendo.

Ma perché nel letto le coperte così soffici e leggere così calde quando assorbono acqua diventano peggio dei sassi che Sisifo doveva portare su una montagna?

Ho vissuto attimo per attimo la condizione disperata delle "lavanderine" ai fossi: le braccia che non ce la facevano con i crampi ai muscoli, le coperte pesanti da non poter essere alzate, l'acqua gelata del pozzo, la schiena mi si è spaccata non dieci ma cento mille volte china a cercare di portare a termine tutto quel lavoro.

Ma invece solo della bella idea la mente dovrebbe partorire anche in precedenza tutta la fatica che uno fa a inventarsi quel bell'affare. Ho contato secondo per secondo minuto per minuto e aspettavo solo che qualcuno suonasse un GONG per far finire tutto, ho passato tutta la mattina in quella stanzina che ho cominciato ad odiare con tutta me stessa.

Pensate che è finita qui, ma manco per sogno ... quando faccio le cose le faccio per bene e ci deve essere tutto non deve mancare niente!

Ogni plaid che ho portato fuori per stenderlo su un filo (che a me è sembrato un filo della luce) non solo era pesante gocciolante che mi ha bagnato tutta dai capelli ai piedi ma addirittura per stenderlo dicevo per appoggiarlo su quel filo lassù in alto in cima al cielo! ho dovuto fare il lancio della coperta! che immancabilmente mi ricadeva addosso una due almeno tre volte!

Ma se dovevo bagnarmi perché non sono andata al mare!

Finalmente tutte le coperte sono stese...venticello che le fa muovere, l'acqua che cade per terra goccia a goccia e se guardo quello che ho fatto mi sembra di non ricordare più la fatica.

Entro in casa preparo il pranzo e mentre mangio do ogni tanto un'occhiata fuori. Le spalle le braccia la schiena sono bloccate, sicuramente stanotte non dormirò! ma che soddisfazione i plaid li ho lavati tutti da sola e quest'anno ho risparmiato i soldi della lavanderia. Già pregusto gli anni a venire con me davanti ad una pila che lavo le coperte risparmiando qualche euro!

E mentre sono persa nei sogni di quel suono "sonante" dei soldi risparmiati da brava massaia "risparmiosa" e non sciupona dentro un bel salvadanaio fatto a porcellino che mi sorride...... le previsioni!!!! acc a me che non ho guardato le previsioni! ecco un bel temporale di quelli che esistono solo in montagna dove tutta l'acqua del cielo si raccoglie in un punto e possono forse mancare tuoni fulmini lampi?

Le coperte che avevano finito di gocciolare ricominciano a "piangere" ed io con loro!


Arrivederci alla prossima.