SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro).
Gli amministratori dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post.
Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all'autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Inoltre qualsiasi racconto o storia che viene scritto non fa riferimento nè a persone nè a luoghi. É solo frutto di fantasia. La vita, la realtà purtroppo accomuna nei fatti molte persone, ma niente è riferito a qualcuno in particolare.
In fine gli amministratori si riservano il diritto di cancellare tutti i commenti che ritengono non opportuni e contro lo spirito dell'informazione, commenti quindi scritti solo per creare confusione.
per info:gold.indi@gmail.com
venerdì 13 novembre 2009
IL MORTAIO
Mago Zurlì ha chiesto i danni:
Topo Gigio è a letto con l'influenza.
LA TORRE DELLA SOLITUDINE (libro)

Valerio Massimo Manfredi
"La colonna avanzava lentamente nel bagliore del cielo e delle sabbie; l'oasi di Cydamus non era più che un ricordo, con le sue acque limpide e con i suoi datteri freschi. Da molti giorni l'avevano lasciata, non senza timore, ma l'orizzonte meridionale continuava ad allontanarsi, vuoto, falso e sfuggente come i miraggi che danzavano tra le dune.
In testa, sul suo cavallo, il centurione Fulvio Macro teneva eretta la schiena e diritte le spalle nè si toglieva mai l'elmo arroventato dal sole, per dare agli uomini l'esempio della disciplina.
Era originario di Ferentino e veniva da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Se ne stava a marcire da mesi con il suo reparto in un ridotto della costa sirtica fra le allucinazioni della malaria, bevendo vino inacidito e sognando invano Alessandria e le sue delizie, quando improvvisamente il Governatore della provincia lo aveva convocato a Cirene e gli aveva affidato l'incarico di attraversare il deserto con una trentina di legionari, un geografo greco, un aruspice etrusco e due guide mauritane."
TRAMA
Nella notte dei tempi un popolo osò sfidare Dio. E la Torre della Solitudine, persa tra le dune, è l'ultima testimonianza di quella sfida, ma è anche la promessa di un portentoso evento. Per ritrovarla, per scioglierne l'indicibile mistero, tre uomini si avventurano nel cuore del Sahara. Un archeologo che insegue le tracce di suo padre, un colonnello della Legione Straniera assetato di vendetta, un prete che mette alla prova la sua fede: di fronte alla Torre della Solitudine si compie il loro destino. Mentre dai confini del tempo e dello spazio rieccheggia il più superbo e sconvolgente dei messaggi. Un thriller archeologico. Un'avventura ai limiti dell'impossibile.
PERSONALE
Ancora Manfredi!Il nostro caro scrittore-storico-archeologo, narratore scorrevole e incisivo.
Continuo a dire che i suoi racconti sono semplicemente "semplici".
E' vero che qualcosa mi è sembrato ovvio scontato, ma è anche vero che ad alcuni amici che ho consigliato i suoi libri ne sono rimasti entusiasti.
Adesso Manfredi per me è diventato l' "ora di ricreazione" fra la lettura di Joyce e Hooper, fra Balbi e Critchley.
Mi sono ritrovata in mano i suoi libri prima di addormentarmi nei minuti che concedo alla lettura prima di spengere la luce.
Lettura piacevole non impegnativa, la mia mente si libera della giornata e di quello che ho studiato fino a quel momento.
Non voglio angustiarvi troppo con il dirvi che le sue storie gli artifici che inventa possono essere reali, o possono dare spazio a pensieri più fantastici.
In questo libro ho pensato al 2012, a Nibiru, agli Anunnaki, ai Dogon....ma come spesso succede tutte le notizie che tengono con il fiato sospeso milioni di persone aspettando l'ora X, la fine del mondo, l'Apocalisse svaniscono nel nulla.
Per sapere come va a finire e cosa viene lasciato in sospeso, l'unico modo è leggerlo.
SCHEDA
Genere - Romanzo
Titolo - LA TORRE DELLA SOLITUDINE
Autore - Valerio Massimo Manfredi
Editore - Oscar Mondadori
( libro del I anno)
giovedì 12 novembre 2009
C'ERA UNA VOLTA.....

LA PRIORA o LA PAPESSA (TAROCCHI)

mercoledì 11 novembre 2009
IL MORTAIO
Insomma, c'è il rischio reale che ci siano altri Di Pietro.
I MURI DEL MONDO

martedì 10 novembre 2009
L'ALCHIMISTA o MAGO (TAROCCHI)

CONTROLLARE I PUNTI DELLA PATENTE
Tramite il sito il portaledellautomobilista.it dopo esservi registrata, potete controllare in tempo reale il saldo. Potete saperlo anche telefonando al numero 848.78.27.82, solo da apparecchio fisso al costo di una telefonata urbana.
lunedì 9 novembre 2009
La dieta
La vita militare trascorreva tranquilla, avevo un ottimo rapporto con il sottotenente medico, e forse la noia della naia, forse la presenza quotidiana di un sottotenente di complemento che, se pur mio regionale, non mi faceva fare salti di gioia nel vederlo; anche perchè aveva l'abitudine di venire in infermeria ogni giorno alle 9,20, togliersi la giacca, orologio, portafoglio scarpe e pesarsi con l'invariabile esclamazione di giubilo per esser dimagrito di ben 50 gr. rispetto il giorno precedente.
Questo rituale che si ripeteva ogni giorno mi portò a sabotare la bilancia.
Ogni mattina appena aprivo l'infermeria spostavo la taratura affinchè risultasse un peso maggiore di 50 gr. o tale da rendere nullo lo sforzo del dietista, il tutto con il tacito o meglio con la complicità del sottotenente medico.
Erano oramai gli ultimi tre mesi di vita sotto le armi e la scena del sottufficiale che arriva ogni mattina preciso come la fame, che faceva il solito rituale di svestimento ma che poi non proferiva più il grido di giubilo, ci dava una gioia incomparabile.
L'eterna partita a scacchi, persa regolarmente dal mio sottufficiale, serviva a coprire le smorfie che il tentativo del non ridere provocava nei nostri volti.
Poi appena la vittima andava via con una faccia da funerale, c'era il resoconto del medico: di come la sera prima il poveretto aveva non mangiato per cercare di rientrare nel peso forma. Poi c'era la fila alla mensa che ci dava un ulteriore momento di svago.
Si cercava di metterlo in mezzo: il medico riempiva il vassoio il più non posso e altrettanto facevo io e il sottotenente di complemento andava a riso non condito due fili di insalata e una bottiglietta d'acqua, il caffè per lui era oramai una sofferenza, se prima aveva ridotto lo zucchero, da quando la bilancia si ostinava a dare responsi negativi, era stato completamente eliminato.
Il dubbio che ci sovvenne era la possibilità che utilizzasse una bilancia diversa, ma grazie alla tirchieria della vittima e all'asserzione della precisione della bilancia fatta dal medico, la burla arrivò indenne sino all'ultima settimana prima del mio congedo
Il mio amico medico mi chiese: - e ora.. che cosa pensi di fare?
La mia risposta fu semplice prima il congedo in mano e poi la verità.
Il giorno arrivò e avuto il congedo invitai lo sventurato a prendere una fetta di torta per festeggiare l'evento.
Il suo sguardo e l'asserzione di essere ancora in dieta erano una delle cose più divertenti che si possa immaginare.
Dissi: - Ma dai, stai benissimo e poi ancora non ti sei pesato oggi.
Si spogliò come al solito e salì sul suo giudice, la bilancia questa volta gli sentenziò un calo repentino di ben 6 Kg., la sua faccia sotto le nostre risa era tra il furioso e la gioia estrema, era per lui finito un incubo e per me il ritorno alla civiltà.
domenica 8 novembre 2009
IL MATTO O GIULLARE (TAROCCHI)

Non ha una collocazione precisa nel mazzo, c'è chi lo mette all'inizio chi alla fine. Comunque è la carta con il NUMERO 0 (zero).
ARCANO MAGGIORE n.0
Il Giullare è l'apparenza, ride, lancia lazzi, il suo volto è colorato, il suo copricapo è bizzarro e ha campanelli. Ma nessuno ha letto nei suoi occhi, nessuno sa veramente chi è. Forse è davvero come appare. Forse è diverso. Forse è un'illusione.
DIVINAZIONE AL DIRITTO.
Chi si presenta davanti a te per "sapere" è ambiguo, la sua personalità è multiforme e incerta, anche se l'apparenza è diversa. Ma è questa duplicità che lo spinge al consulto. Aspetta chiarezza, ma forse lo respingerà.
DIVINAZIONE AL ROVESCIO.
Nei tarocchi di Alan questa forma non è espressa direttamente. Già il Giullare è a doppia faccia, infido, da valutare. Altri interpreti ne danno, al rovescio, una interpretazione di mancanza di energia e di volontà.
sabato 7 novembre 2009
I VENTIDUE ARCANI MAGGIORI

venerdì 6 novembre 2009
Conoscere, ignorare, idiozia
Cosa è la conoscenza?
Una buona parte di noi la confonde con l'intelligenza, ma anche se le due cose hanno delle relazioni, non si può accettare un errore di valutazione di tal genere.
Semplificando al massimo conoscere significa immagazzinare nella mentalmente delle informazioni; ne più ne meno quello che avviene con un pc su un hard disk.
L'intelligenza è la capacità di utilizzare queste informazioni nel momento giusto, il più velocemente possibile per risolvere un problema; ritornando alla similitudine del pc, l'intelligenza è la capacità del sistema operativo a svolgere i compiti che l'utente richiede.
Tra le due operazioni bisogna utilizzare un qual cosa che per il pc sia chiaro; cosa è questo qual cosa, è l'hardware, il pc stesso, il suo processore, la sua bios, la sua RAM ecc.; ribaltando il ragionamento chi permette all'intelligenza ad esprimersi è l'uomo stesso, le sue sinapsi le sue "capacità fisiche".
Analizzandomi posso affermare di avere una una scarsa conoscenza, ho la tendenza ad non memorizzare i dati che non ritengo importanti a breve termine, di non avere un corpo allenato e in forma, non mi piace lo sport e aborro l'attività fisica; di conseguenza il mio hardware è abbastanza scadente, forse ho una cpu abbastanza prestante e questo mi permette di "sopravvivere".
I problemi possono arrivare dalla conoscenza, se l'informazione di base è sbagliata, il dato è errato, puoi essere un genio ma il risultato sarà sbagliato.
Traducendo per il pc, se il dato da elaborare è falso/errato/inconsistente il risultato sarà inevitabilmente inconcludente/errato/falso.
Come avviare a ciò?
L'unica cosa è armarsi di umiltà e ri-verificare sempre il dato di partenza anche perchè nel caso del sapere umano la conoscenza è piena di incognite e scegliere quale "verità" è la più grande delle difficoltà.
Conclusione, esistendo tante verità e non riuscendo a decidere quale di questa è la vera l'unica è ammettere la possibilità che il nostro risultato al problema sia errato.
Conseguenza: non dare mai dell'ignorate ad un altro poichè la verità umana è variabile, oggi l'ignorate è lui domani sei tu.
Ma puoi dare tranquillamente dell'idiota ad una persona che non riflette questo modo di operare.
VI OFFRO UNA CENA

giovedì 5 novembre 2009
Li surci
Li surci (G. Meli)
Un surciteddu di testa sbintata
avia pigghiatu la via di l`acitu (1)
e facìa `na vita scialacquata
cu l`amiciuna di lu so partitu.
Lu ziu circau tirarlu a bona strata,
ma zappau all`acqua pirchì era attrivítu (2)
e di chiù la saimi (3) avia liccata
di taverni e di zàgati (4) peritu.
Finalmenti Mucidda (5) fici luca (6),
iddu grida: Ziu!-Ziu! cu dogghia interna;
sò ziu pri lu rammaricu si suca;
poi dici: "Lu to casu mi costerna,
ma ora mi cerchi? chiaccu (7) chi t`affuca!
Scutta pi quannu isti a la taverna!"
(1) cominciare a guastarsi, specie per qualcuno che peggiora il suo modo di comportarsi
(2) attrivítu=coraggioso, audace ma qua è più da intendersi sfrontato
(3) saimi=sugna
(4) zàgati=bettole
(5) Mucidda=Gatta
(6) faci luca = tese un agguato
(7) chiaccu=forca
mercoledì 4 novembre 2009
L'ORACOLO (libro)

martedì 3 novembre 2009
BUON PRIMO ANNIVERSARIO

ULISSE

Ho aspettato, ho aspettato tanto tempo. Sono passati secoli dall'ultima volta che abbiamo parlato insieme, da quando si era aperto un dialogo fra noi. Niente è stato definito niente è stato concluso. Stavamo cominciando a camminare insieme. Tutta la nostra vita si è interrotta, tutto quello che avremmo voluto costruire .
L'ho aspettato come la moglie più fedele, circondata da uomini belli giovani e anche meno giovani. Uomini che mi hanno riempito di lusinghe di visioni di paradisi da vivere insieme, mi hanno promesso regali, abbracci e baci per farmi sentire più donna, la più desiderata la più amata.
Non ho ceduto, ma adesso non capisco più.
Non ho mai considerato la mia solitudine un sacrificio, solo l'attesa di qualcosa che ci avrebbe portato in quel mondo che non abbiamo mai potuto percorrere insieme.
Perchè non si fida di me?
Itaca, la mia terra che ho avuto davanti agli occhi sempre, mentre combattevo mentre tramavo nell'ombra, mentre cercavo per me e i miei compagni la salvezza.
Itaca, quello che ho nel sangue da sempre. La mia curiosità mi ha spinto in luoghi sconosciuti, ho affrontato l'ignoto, l'Ade, le lusinghe più raffinate. Le passioni di donne che mi facevano perdere la testa per qualche attimo, ma mai oltre il tempo di girarmi e subito la mia patria era lì davanti a ricordarmi chi sono.
La passione l'istinto non hanno mai avuto presa su di me.
Ma forse non è tutto vero, l'istinto è sempre stato il mio compagno fedele quando si prospettava la visione di un ignoto che non conoscevo.
Sono Ulisse. Tutti gli uomini ogni uomo vorrebbe essere come me.
Io ho avuto il coraggio che manca agli altri, il coraggio di scegliere me stesso. Rinunciare a tutto ad una vita regolare, ad una famiglia, ho lasciato tutto quando mi sono sentito libero, libero da legami.
Sì è vero c'è Penelope, ma la sua condotta è quella di una donna che si è messa da parte, perchè ha capito? O forse perchè spera che io un giorno lasci tutto e scelga lei?
Non importano le parole, le parole sono vuote non hanno significato. Parole che rimangono scolpite come accuse non come giustificazioni. Parole che rimangono impresse a chiedersi perchè, perchè non sono io al primo posto nella sua vita.
Non ci credo che ogni cosa è unica, che non può esistere niente che non si assomigli.
Perchè nei secoli futuri tutti mi giudicheranno? Perchè non ci sarà mai qualcuno che dirà semplicemente che avevo dentro di me un fuoco che non si spengerà mai?
Perchè nessuno penserà che non riesco a fermarmi perchè non so cosa sto cercando?
Ogni viaggio deve avere una meta e uno scopo. Chi l'ha detto? Io non li ho.
Mi sono posto mille domande, nessuna risposta. I popoli conosciuti non avevano mai nelle loro conoscenza la risposta che cerco.
Ma quale risposta se non riesco a trovare la domanda?
Intanto devo riappropriarmi del mio regno. Per gli altri uno scoglio, per me la mia sicurezza. Quello che è immutabile dentro di me. Quello che mi darà sempre la forza di andare avanti e cercare. No, guardarmi indietro no, non lo farò mai. Nessun affetto nessun ricordo, mai. Non sono qui proprio per non portare con me ricordi che mi potrebbero far male. Itaca è mia mi appartiene, ma io non appartengo a lei.
E' qui e già non c'è più. Lo sento che è distante, e come può pensare a me quando non ha mai vissuto con me?
Almeno potessi conoscere qualcosa di quello che ha visto di quello che l'ha tormentato per così tanto tempo. Sensazioni solo sensazioni dentro di me. Non si può conoscere ed amare un uomo con le sensazioni.
La mia vita si è svolta in modo semplice, con una gran forza per affrontare tutto nell'attesa del suo ritorno, del nostro incontro. M'immaginavo lui sulla porta con dietro il sole che metteva in ombra il suo viso.
Io accecata dai raggi, ma la sua figura faceva esplodere dentro di me la gioia l'amore di poterlo riabbracciare e amare ancora.
Gli dei nella loro ira cieca hanno ucciso i miei compagni, ma io sono vivo. Se sono vivo ci sarà un perchè!
Nelle mie parole le mie ultime volontà. Ma non mi sono staccato da chi mi ha nutrito e allevato e mi ha ferito quando sono caduto. La mia Itaca.
Ho un piano, ma nessuno deve capire. Solo Argo il mio cane ha avuto un gesto che poteva tradirmi. Mi sono commosso, ma è stato un attimo. Il mio mantello ha coperto la sua coda. La sua morte è stata il più bel gesto d'amore che avrò mai. Ma anche lui non potrà fermarmi. Il mio cuore è chiuso, chiuso ad ogni atto d'amore. La mia scelta è definitiva. Mi muovo tra quelli che mi hanno amato per così tanto tempo, rimanendo fedeli ad un ricordo, a me solo, ma non posso fermarmi. Le mie azioni sono crudeli, chi mi giudicherà dirà che sono un uomo senza cuore in cerca solo di se stesso e dei propri bisogni. Vista così, è proprio così.
No, non posso credere che anche lei mi ha tradito. Cosa ci fa qui in mezzo a questi porci? Ha ceduto? Ha scelto chi dovrà prendere il mio posto?
Cosa succede, cosa sto facendo? No, non posso avere questo pensiero. Pagherà anche lei come loro. Ma adesso sono confuso: è la prima volta dopo tanto tempo. Ero sicuro della sua fedeltà.
Ho capito sei qui solo per la vendetta, non sono niente non sono nessuno per te. Io che ti amo più di me stessa che darei la vita per te. Ecco, ecco il suo arco prendetelo e bruciatelo. La mia vendetta è questa.
Tu che mi hai respinto tu che ti sei dimenticato che esisto tu che non mi guardi perchè non ti ricordi più chi sono e cosa ho rappresentato per te.
Non ti voglio più.
La debolezza di un momento, l'amore che era riafforato è morto per sempre.
ALLORA....io sono Ulisse e lo sarò per sempre.