SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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lunedì 17 agosto 2009

TELEFONO ROSA - SPORTELLO STALKING


Agire di fronte allo stalking (atti persecutori)

Ricorda che sono considerati atti persecutori intesi come molestie e/o minacce ripetute, tali da turbare le tue normali condizioni di vita e metterti in uno stato di insicurezza e di timori per te stessa, i seguenti comportamenti:

- Telefonate e/o sms di minacce e insulti
- Comportamenti ossessivi per attenzioni non richieste
- Appostamenti fuori dal luogo di lavoro o sotto casa
- Danneggiamenti intenzionali a cose di tua proprietà (la macchina, la cassetta della posta, la porta di casa ecc.)
- Minacce a persone unite a te da un legame affettivosono state approvate le norme che riconoscono come reato i comportamenti descritti, meglio conosciuti con il termine inglese di "stalking".

Per la prima volta è possibile ottenere una forma di tutela solo presentandosi ad un organo di Polizia Giudiziaria (Polizia di Stato o Carabinieri) e raccontando quanto succede: la persona molestatrice sarà chiamata ed "ammonita" senza che per questo si instauri un procedimento penale. Infatti non è assolutamente necessario presentare querela o denuncia da parte della vittima. Il Questore, con l’ammonimento, invita l’autore degli atti persecutori ad interrompere ogni interferenza nella vita della vittima e lo avverte che la ripetizione della sua condotta potrebbe assumere rilevanza penale.In questo stadio non esiste alcun procedimento penale e l’ammonimento non viene iscritto sul certificato penale dell’ammonito.
Si procede però d’ufficio se:

- il soggetto è stato precedentemente ammonito
- il fatto è stato commesso nei confronti di un minore o di un disabile
- il reato è connesso con altro delitto perseguibile d’ufficio.

Se invece la vittima vuole che sia aperto subito un procedimento penale ha la possibilità di presentare querela entro i sei mesi dai fatti.
In ogni provincia, presso le Squadre Mobili delle Questure, da oltre 10 anni operano le Sezioni Specializzate nelle indagini riguardanti i reati in danno di minori, le violenze sessuali, gli abusi e i maltrattamenti contro le donne, lo stalking.
All’interno delle Sezioni è impiegato personale qualificato, dotato di particolare sensibilità e comprovata maturità, professionale e umana.
In questo delicato settore, la Polizia di Stato è stata particolarmente attenta affinché nel bagaglio formativo degli investigatori venissero introdotti strumenti tecnici idonei ad un valido approccio nei confronti delle vittime.
Grazie all’attenzione rivolta a tali reati, numerose Sezioni sono state, anche, dotate di luoghi riservati ad accogliere chi li ha subiti.
Le citate strutture hanno adottato svariate iniziative di collaborazione con le associazioni e i centri antiviolenza, in un lavoro di "rete" utile per la protezione di chi subisce violenze, aggressioni o stalking.
Infatti, il ruolo della Polizia di Stato è di fondamentale importanza per la vittima di stalking, che può cadere nell’errore di isolarsi o di sottovalutare il problema. Al contrario, il confronto con gli operatori di polizia consente di predisporre mirate strategie di protezione.
La denuncia dettagliata dei fatti è fondamentale per una giusta valutazione del rischio e permette di utilizzare gli strumenti di protezione previsti per lo specifico reato di "atti persecutori" - art. 612-bis c.p. - recentemente introdotto nel nostro ordinamento.
La vittima ha facoltà di chiedere al Questore una misura di carattere preventivo, denominata "ammonimento". Inoltre, presso gli Uffici della Polizia di Stato, può ottenere informazioni utili sui Centri Antiviolenza più vicini.
Presso tutte le Squadre Mobili della Polizia di Stato vi è una sezione specializzata contro le violenze sessuali in danno di donne e minori, il mobbing e lo stalking.Presso la Questura di Roma è stato istituito un servizio al numero di telefono 06/46862931.

DUE VITTIME NEI RAVE PARTY DI AGOSTO


Nelle campagne del Salento una giovane di 23 anni è stata stroncata da un'overdose. Vicino a Campobasso ha perso la vita un giovane israeliano ventiseienne.
Ragazza e ragazzo morti in Puglia e in Molise.
Giovanardi: "Bisogna identificare e perseguire gli organizzatori"

Il luogo del rave nel Salento
ROMA - Due giovani hanno perso la vita durante dei rave party. Una ventitreenne lucana è stata stroncata da un'overdose nelle campagne salentine e un ventiseienne israeliano è morto in Molise. Due casi in poche ore che hanno portato Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al contrasto delle tossicodipendenze, a sostenere che bisogna identificare e perseguire gli organizzatori dei raduni come quelli nel Salento e in Molise durante i quali sono morti i due giovani. Overdose nel Salento. La ragazza, Laura Lamberti di Potenza stava partecipando a un rave tra Castro Marina e Marittima di Diso. Dai primi accertamenti a causare il decesso sarebbe stata un'overdose ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un collasso provocato dal caldo e dall'abuso di alcol. La certezza si avrà soltanto con l'autopsia che si svolgerà domani. Al raduno partecipavano circa duemila giovani che si erano dati appuntamento tramite sms o internet. Un rave estemporaneo, spiegano i carabinieri, con i ragazzi che hanno occupato terreni privati, uliveti e campi incolti e hanno montato un impianto da 30mila megawat, che faceva risuonare la musica fino a Lecce, a 40 chilometri di distanza. Da ieri mattina ballavano sotto al sole cocente, secondo gli investigatori, senza mangiare e bevendo alcolici. La ragazza è morta questa mattina. Un giovane che non la conosceva ma che ha visto che stava male ha chiamato il 118, ma quando i medici sono arrivati era già troppo tardi. Qualche anno fa era stata in comunità per problemi di tossicodipendenza. I proprietari finora non hanno sporto denuncia per occupazione dei terreni e i carabinieri con un accordo con i partecipanti sono riusciti a far sgomberare i giovani in tutta tranquillità. Sono stati convocati in caserma alcuni ragazzi con i quali la vittima si era intrattenuta. I militari stanno identificando gli organizzatori del rave: la posizione di una decina di persone è al vaglio degli inquirenti.


Tra ieri e questa mattina, durante i controlli su strada in provincia di Lecce sono stati segnalati almeno 100 giovani per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o in possesso di droga per uso personale. Mentre stanotte cinque persone, sempre in provincia di Lecce, sono state arrestate per spaccio di droga. Tragedia vicino a Campobasso. Il giovane israeliano, N. I., è morto in località Bocca della Selva, tra Guardiaregia (Campobasso) e Castello del Metese (Caserta). Ha avvertito un malore ed è stato soccorso da due suoi amici, due connazionali con cui era arrivato venerdì in Molise, che lo hanno accompagnato all'ospedale di Campobasso dove però è arrivato privo di vita. I soccorritori sono stati interrogati dagli agenti della squadra mobile del capoluogo molisano per capire cosa sia accaduto durante il rave party. Al pronto soccorso i medici hanno avuto qualche difficoltà a comunicare con i ragazzi che parlavano solo inglese. Il sostituto procuratore Fabio Papa ha già disposto l'autopsia che dovrebbe essere eseguita domani all'obitorio dell'ospedale molisano. Tutto lascerebbe pensare a una morte dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti, anche perché stamattina al pronto soccorso di Campobasso sono arrivati altri due ragazzi che partecipavano allo stesso rave, ai quali sono state riscontrate intossicazioni. Entrambi sono tenuti sotto stretta osservazione nel reparto di rianimazione. Giovanardi: "Perseguire organizzatori". "L'ennesimo decesso nell'ambito di un cosiddetto rave party dimostra quanto sia necessaria una continua opera di prevenzione e di repressione dei fenomeni collegati alla droga - ha spiegato Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al contrasto delle tossicodipendenze. Si tratta ora, ha aggiunto, "di identificare e di perseguire con la massima severità gli organizzatori di questi happening, che devono in qualche modo rispondere delle conseguenze derivanti dalla violazione delle regole previste dall'ordinamento, per garantire la sicurezza nei concerti e nelle manifestazioni musicali".

NON HO MAI VISTO UNA "MULTIPLA" DENTRO UNA SMART


MI SONO CHIESTA QUANTE PEZZE DI STOFFA CI SONO VOLUTE PER FARE IL VESTITINO !!!


domenica 16 agosto 2009

Museo Egizio - Torino



Oggi 16 Agosto - Sale quasi vuote una goduria!!!

PAKISTAN: DONNE SFIGURATE CON L'ACIDO

A colpire sono mariti rivali o uomini rifiutati.
L'inchiesta di Affaritaliani.it
Sabato 06.09.2008 17:29

LE STORIE- Sabra è pakistana, ed è una delle tante 15enni vittime di un matrimonio combinato tra uomini come un "affare di famiglia". Aveva un solo problema: era troppo bella. Per questo il marito l'ha " acidificata". Perché era sua. E nessuno la doveva più guardare. Nasreen ha 24 anni e fino ad oggi ha subito 18 interventi che le consentono di sorridere ancora ma non hanno potuto impedire all'acido di portarle per sempre via quegli occhi verdi e perfetti che aveva un tempo. Così non vede più.

Kuldeep aveva 16 anni quando il marito, rientrato a casa ubriaco e con voglia di farle provare qualcosa di nuovo rispetto alle solite botte di ogni giorno l'ha colpita con l'acido. Oggi non parla e non sente. Storie vere, di questi anni, avvenute in Pakistan, in India, in Afghanistan. Una mappa geografica degli orrori dove certe barbarie sono agghiaccianti e incomprensibili.

L'ASSOCIAZIONE SMILEAGAIN- Per loro si batte Smileagain, un'associazione che aiuta le donne sfigurate a reintegrarsi nel tessuto sociale attraverso il supporto psicologico e una serie di servizi medici.

La chirurgia plastica può aiutare a recuperare i tratti di un tempo. Ma purtroppo ancora non fa miracoli. E soprattutto non può cancellare il dolore e la rabbia per una violenza senza scuse.

"Le motivazioni per questi gesti sono le più svariate"- raccontano dall'associazione di SmileAgain- "E' un atto barbarico a cui le giovani vengono sottoposte. La polizia si rifiuta di intervenire e il più delle volte i reati restano impuniti perché lo Stato protegge gli aggressori. Le donne colpite sono spesso abbandonate dalla propria famiglia ed emarginate dalla comunità d'origine".

"La nostra associazione - continua Clarice Felli, presidente di Smile Again - da sette anni si batte affinché la legge venga fatta rispettare. In Pakistan esiste una legge contro la violenza. Ma questa non prevede però una pena per chi utilizza l'acidificazione". Così l'associazione si fa carico delle operazioni delle ragazze colpite dal vetriolo. Con tanto di riabilitazione. L'anno scorso ad esempio, grazie ad un finanziamento da parte della provincia dell'Aquila alcune giovani hanno frequentato un corso di estetica ed attualmente lavorano nei centri di bellezza. " E ora"- conclude la presidente "le donne hanno sempre meno paura di denunciare le violenze subite".

Una piccola goccia nell'oceano.

COSA VEDO DAL MIO STUDIO QUANDO SONO AL COMPUTER


sabato 15 agosto 2009

IL FU MATTIA PASCAL (libro)


Di Luigi Pirandello

"Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:
- Io mi chiamo Mattia Pascal.
- Grazie, caro. Questo lo so.
- E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:
- Io mi chiamo Mattia Pascal."

Scritto poco più di cent'anni fa da Pirandello, la storia potrebbe tranquillamente svolgersi ai giorni nostri.
Vi possiamo ritrovare i drammi di molti di noi.
Naturalmente nessuno ha concentrato in sè tutto le vicende del protagonista, ma molti risvolti sono attuali.
La passione del gioco, una volta il Casinò, adesso le slot -machine che troviamo nei locali pubblici, hanno decretato l'abitudine al vizio del gioco di molte persone.
Vicende familiari con matrimoni infelici, suocere despote, che hanno rovinato rapporti matrimoniali. Figli viziati con genitori poco severi, che non riescono a imporre regole di vita.
Il nostro protagonista lo definirei un vivo-non vivo. Vuole fare e contemporaneamente non si ribella al suo destino, ma anzi corre incontro sempre di più a vicende assurde dal finale tragico e comico quasi. Non sono le sue morti a farmelo vedere come un "morto", ma è proprio il suo comportamento simile a tante persone che conosco e che io da sempre chiamo "ignavi". Il loro aspettare seduti che la vita scorra addosso e quando provano a pensare e sembra loro di avere qualche idea brillante finiscono inevitabilmente con il combinare solo guai.
Il protagonista è l'inconsapevole personaggio di un destino a cui nessuno può sottrarsi se la vita prende il sopravvento.
Nella sua atmosfera di incertezza dimostra quanto spesso le nostre vite siano sospese.
Cominciato due giorni fa quasi per scherzo a leggerlo, è un romanzo che mi sento assolutamente di consigliare per la sua attualità.
Lettura veloce, stile semplice non arzigogolato. Può essere un esempio per molti.

venerdì 14 agosto 2009

DALLA FINESTRA DELLA MIA CAMERA


CONTRO L'INFIBULAZIONE: FERMATE QUESTA PRATICA ORRENDA


L'infibulazione, dal latino fibula, Spilla, è una mutilazione genitale femminile. Non ha alcuna base religiosa ma solo culturale e viene praticata indipendentemente dalla religione in molte società tribali dell'Africa, del sud della penisola araba e del sud-est asiatico.

Circoncisione o infibulazione as sunnah: si limita alla scrittura della punta del clitoride con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche.

Escissione al uasat: asportazione del clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra.

Infibulazione o circoncisione faraonica o sudanese: asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.

Il quarto tipo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.

Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Uganda sulle adolescenti, in Somalia sulle bambine.

SCANDALO AL SOLE !


Continua il resoconto sulla mia vacanza.
Come tutte le mattine mi faccio una bella doccia calda, mi lavo i capelli e oggi ho deciso che me li sarei asciugati al sole.
Adoro asciugarli così ! Il venticello leggero me li scompiglia, piano piano si asciugano, sento il leggero tepore che penetra nella mia pelle, sto bene.
Non era nemmeno 10 minuti che ero lì con gli occhi chiusi che mi godevo questo piccolo piacere, che già il mormorio cresceva!
Come.... si asciuga i capelli al sole? perchè non va dal parrucchiere? nessuna donna mai fa una cosa del genere!
Perchè? perchè non posso farlo senza essere additata? che cosa ho di diverso?
Oggi la tata mi ha detto qualcosa, fra le tante che faccio, che per gli abitanti del paesino, dove ho la casa, non sono "normali".
Oggi mi sono asciugata i capelli al sole, uso il computer, leggo troppo, non vado a fare la spesa nelle botteghe del paese, l'altro giorno ho preso un caffè al bar, non so fare le tagliatelle a mano e tutte le altre cose che si cuociono in forno e che tengono tutte le donne (almeno queste donne) in cucina per ore e ore.
Mia figlia fa tutti i giorni i compiti, parliamo in inglese, ascolta la musica a volume alto, è simpatica socievole, ho la casa piena di bambini....
Orrore !!!!! Non porto mutandoni di cotone, ma slip di pizzo.
Allora mi sono chiesta se io sono fuori dal mondo a stare in città o siamo qui fuori della civiltà!
Ho cominciato a prendere in considerazione che domani non è da escludere che si presenti alla porta qualche Francescano scalzo circondato di uccelli, lupi e chissà che altro animale con un bastone e che mi chieda la questua .
Stasera sarà meglio che mi prepari, magari qualche pezzo di pane secco, qualche scorza di formaggio o torsolo di mela.
Oppure posso dargli il permesso di andare nell'orto e cogliere i "botton d'oro" che sono delle susine piccole gialle saporitissime. D'altra parte è festa e magari fa piacere anche a lui.
Oppure al massimo posso arrivare a invitarlo a tavola con noi, ma devo per forza farmi il segno della croce se decide di dire la preghiera prima di mangiare?
Sarà abbastanza come ammenda davanti al paese?
Ma la cosa più tragica è che devo stare ancora qui altri 15 giorni.

SEDICENNE STERMINA LA FAMIGLIA A COLPI DI FUCILE

di Alberto Toscano

Parigi - Gli inquirenti francesi, assistiti da vari psicologi, continuano a interrogare il ragazzo di sedici anni che nella notte tra martedì e mercoledì scorsi ha sterminato in Corsica la sua famiglia: padre, madre e due fratellini gemelli di 10 anni. Un gesto di una violenza estrema, compiuto con incredibile determinazione. La strage è accaduta ad Albitreccia, un comune di un migliaio di abitanti, situato sulla costa sud occidentale dell’isola. Lì risiedeva questa famiglia apparentemente senza particolari problemi. Una vita tranquilla, in un villaggio in cui tutti si conoscono, ma in cui adesso nessuno sembra voler parlare del dramma verificatosi dietro la porta accanto.
Il sedicenne ha agito di notte, in un casolare avvolto dalla campagna. Ha preso il fucile da caccia del padre mentre tutti quanti erano a letto. L’adolescente è andato a scovare le cartucce e ha caricato l’arma. Poi è andato nella stanza dei genitori, colpendoli uno dopo l’altro mentre dormivano. L’uomo di 45 anni e la donna di 43 sono certamente morti sul colpo. Il sedicenne ha sparato a pochi metri di distanza dal suo obiettivo, senza lasciare alcuna possibilità di scampo ai genitori.
Infine l’adolescente ha pensato ai fratellini. Anche in quel caso due proiettili hanno fatto strazio dei loro corpi. Una strage inspiegabile, se non sulla base di un dissidio per futili motivi tra l’adolescente e i genitori, che temevano per le sue scappatelle e volevano impedirgli di uscire troppo spesso di casa nelle ore serali.
Certo il giovanissimo assassino era in stato confusionale. Una volta compiuta la strage, sembra essere uscito di casa per vagare nella notte tra i vacanzieri e gli abitanti del suo villaggio e delle località vicine. Alla fine è arrivato a Porticcio, una deliziosa stazione balneare del dipartimento della Corsica del sud, attualmente affollata di turisti. Forse era stata proprio quella la ragione della lite tra il ragazzo e i genitori: il desiderio di trascorrere la notte fuori, tra i vacanzieri e tra i camping della costa di Porticcio e dintorni.
La giornata di mercoledì è trascorsa mentre il sedicenne cercava di svagarsi a Porticcio e mentre nessuno immaginava la situazione esistente a casa sua. Poi l’adolescente ha incontrato un amico e ha deciso di raccontargli la verità. È stato quest’ultimo a recarsi alla locale stazione della gendarmeria per raccontare l’intera vicenda. I gendarmi sono andati a verificare se ci fosse qualcosa di vero e così ieri mattina, oltre ventiquattro ore dopo la strage, si è scoperto che il racconto corrispondeva perfettamente all’accaduto. L’autore del massacro, che continuava a vagare per le vie e per le spiagge delle località turistiche della zona, è stato facilmente rintracciato e fermato dai gendarmi. Ben presto il suo fermo è stato ufficializzato e inchiesta è passata sotto il controllo della competente autorità giudiziaria.
L’adolescente sembra aver ammesso le proprie colpe senza fornire alcuna spiegazione logica e coerente. Negli ultimi giorni ha dormito pochissimo e continua a essere in stato confusionale. Gli inquirenti lo hanno ascoltato per ore, ma lui ripete ciò che ha fatto senza cercare, così almeno sembra, particolari giustificazioni al proprio comportamento. Oggi un’équipe di psicologi dovrebbe tentare di comprendere meglio la dinamica dei fatti, che però restano tragicamente chiari: un adolescente che pareva normalissimo, amato e rispettato dagli amici del suo villaggio, si è tramutato da un momento all’altro in un killer senza il minimo scrupolo.

giovedì 13 agosto 2009

LETTERA A LEONARDO DA VINCI


( di Lorena B.)

"Qualche anno fa lessi un racconto fantastico in cui si diceva che tu eri un uomo dei nostri giorni, geniale con tutte le conoscenza della nostra epoca e che per uno strano scherzo del destino eri stato proiettato 500 anni avanti nel futuro, ma contemporaneamente anche 500 anni indietro nel tempo nel 1500.
Non so se veramente potrà essere tutto vero, ma la tua genialità è indiscutibile.
Mi rivedo in te non per gli studi o i dipinti, ma nel tuo essere unico.
Le emozioni, le passioni, l'amore ti ha tenuto per mano, sospinto, e forse spinto, spronato, quando hai dipinto, hai inventato, quando la tua intelligenza ha dovuto essere rinchiusa ai capricci dei potenti e dei tuoi nemici.
Che cos'è in fin dei conti la vita se non c'è la passione, l'amore in tutto quello che fai?
Come è possibile inventare se non sei spinto da un altro al tuo fianco?
C'è chi ha una musa ispiratrice, chi lo fa perchè i sentimenti danno una nuova forza.
La tua sessualità che ti ha portato alla follia artistica, alla genialità in tutti gli aspetti così multiformi.
Ogni figura è ambivalente, potrebbe essere uomo o donna. Tutte hanno quel sorriso beffardo, proprio nei confronti della vita, contro chi arrivò perfino ad accusarti di sodomia.
Eppure il tuo percorso è costellato di giovanissimi ragazzi. E di loro, di ognuno di loro eri innamorato, ognuno di loro ti ha ispirato sicuramente un capolavoro.
L'Amore, come vorrei che alcune persone lo capissero! Perchè c'è chi ha paura del sentimento che da luce alla vita, che non fa vedere nemmeno il male dove è radicato.
Senza Amore si muore dentro, non c'è più luce, solo tenebre.
Tu che hai messo l'uomo al centro dell'universo, l'hai reso quasi più importante di Dio. Tanto importante che avresti voluto, come Icaro, volare in alto, alzare i piedi da terra e andare verso di Lui? Per chiedere cosa?
La vita sentimentale abbraccia in un solo nodo il lavoro d'artista. Quanti padri fondatori delle arti più belle, dalla filosofia alla fisica, hanno costellato il loro camino con un atto d'amore che è durato un'eternità.
Non importa il grande gesto, basta anche solo una compagna accanto.
E la storia della vita di tanti uomini e donne ne è piena.
Spesso quando ammiriamo le opere di un artista non ci rendiamo conto che ammiriamo il risultato delle sue passioni, quelle che poi l'hanno consegnato nelle mani della gloria che l'ha reso immortale.
Mi sento vicino a te, come donna che ama !"

ULISSE di JOYCE (libro)

Lunedì 10 Agosto 2009 ho cominciato a leggere l'ULISSE di Joyce.
Dove mi porterà tutto questo?
Tutti mi dicono che alla fine troverò qualcosa. Se guardo il libro vedo solo un ammasso di pagine da leggere.
Lettura non facile, devo ricorrere qualche volta al vocabolario.
Sono caparbia, testarda: so che arriverò in fondo.
Mi dispiace soltanto non avere più tempo. Per poterlo leggere lo tengo accanto a me sul tavolo, ogni tanto vado avanti due pagine.
Chissà perchè quando lo apro la prima cosa che mi succede è un dolore forte alla base del cranio di dietro.
Sto somatizzando? Ho già trovato nei primi righi la stupidità e la superficialità di alcuni individui che ho conosciuto.
Mi auguro buona lettura

QUINDICENNE IN COMA ETILICO DOPO LA FESTA


La ragazza napoletana si è sentita male sulla spiaggia di Torre Lapillo. Salvata dall´intervento rapido di un bagnino e dal 118
di Alessandra Bianco


LECCE - Notte drammatica in Salento: una quindicenne in coma etilico, e alcune decine di minorenni così ubriachi da dover ricorrere ai medici. Complici le stelle, il mare e una notte magica, quella di San Lorenzo. E tra un bicchiere di vino e una bottiglia di birra, tante, troppe, le telefonate al 118 per l´abuso di alcol. Fin dalle prime ore della serata, tra le più attese dell´estate, le chiamate al pronto intervento hanno tristemente raggiunto i numeri a due cifre, circa 80, a conferma che il consumo di etanolo sta crescendo in maniera esponenziale soprattutto tra le persone di giovane età. La diagnosi riscontrata è stata sempre la stessa: stato di ubriachezza.E se i salentini hanno seguito i divieti posti dall´ordinanza emessa dal ministero degli interni e dalla capitaneria di porto che vietava i falò sulla spiaggia, non ci sono state violazioni in questo senso che abbiano dato origine ad incendi, si sono decisamente rifatti alzando il gomito. L´episodio più grave a Torre Lapillo dove una quindicenne napoletana è finita in ospedale per coma etilico. La ragazza si trovava, con un gruppo di coetanei, sulla spiaggia di Punta Prosciutto, ma ad un certo punto, vero le due di notte, ha perso conoscenza. Dei suoi amici, nessuno è stato in grado di soccorrerla, erano tutti ubriachi. I ragazzi incapaci di intendere e di volere la trascinavano sulla spiaggia, quando un bagnino di uno stabilimento vicino, si è accorto della situazione.Il suo intervento è stato provvidenziale. È riuscito ad impedire che la giovane soffocasse e l´ha portata subito nel bar che si trova nella piazzetta centrale di Torre Lapillo. Lì è arrivata l´ambulanza del 118 della zona che ha trasferito la giovane al pronto soccorso dell´ospedale impedendo l´arresto respiratorio e cardiocircolatorio. Conseguenze gravi a cui va incontro un soggetto che, per l´elevata quantità di alcol ingerita, passa dallo stato di ubriachezza conclamata al coma etilico, stato neurologico in cui la persona è completamente priva di conoscenza.

mercoledì 12 agosto 2009

UN GOCCIOLINO DI CAFFE'.....


Sono le 18,20 e ho già bevuto la bellezza di 7-8 caffè.
Tutta colpa della tata. Mi vede qui al computer che scrivo o leggo e arriva con la tazzina fumante... signora, un gocciolino di caffè, le fa bene...
A cosa mi fa bene non lo so, ma diamo retta ad una persona di una certa età che probabilmente delle vita ne sa più di me!
Insomma a furia di gocciolini mi sembra sempre di avere questa tazzina in mano.
Non è che veramente mi da problemi, penso che sia il modo come è fatto.
Mentre in città andiamo al bar o a casa la "macchinetta" viene messa sul fornello del gas, qui in montagna viene appoggiata delicatamente su un lato del ripiano della stufa a legna.
Forse sentirà il calore della casa, il calore che piano piano l'avvolge, l'amore con cui viene preparata, miracolo! il caffè è buono e si beve bene.
Sono andata a controllare anche la marca, per vedere se ci fosse qualche tipo particolare che non conosco.
Macchè è una ditta sconosciuta, l'odore del barattolo aperto è nauseabondo eppure il sapore del liquido è divino.
Non pensate nemmeno per un istante che voglio trasferirmi qui per il caffè, non ci penso nemmno!
Sono un animale da città che ogni tanto sconfina in montagna.
Mi ci vedete in mezzo a frotte di donne che passano il tempo a chiaccherare nei tre negozi che ci sono? Oppure ad avere la porta aperta perchè così la vicina entra tranquilla a passare qualche ora?
Già in due giorni le mie regole con mia figlia hanno fatto il giro del paese.
Orrore !!!!!!!!!!
In queste sere ho "buttato" fuori alle 22 in punto tutti i bambini che si erano accampati in casa mia. Ieri sera si sono affacciate anche due mamme! Alle 21,30 giu di lì non ne potevo più e ho urlato...tuttiiiiiiiiii fuori ognuno a casa sua, sono stanca voglio andare a letto....
Si sa che con le buone maniere si ottiene tutto.
Ho pensato anche che forse quest'anno la comunicazione con il genere umano non è proprio in cima ai miei pensieri e desideri.
Però quasi quasi un gocciolino di caffè lo prenderei ancora volentieri ......

Una Montagna di Balle..

Una Montagna Di Balle from spazzatour on Vimeo.

martedì 11 agosto 2009

MESSAGGIO PER UN'AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO (libro)


di Anthony De Mello

"Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana.
Sapete, tutti i mistici – cattolici, cristiani, non cristiani, quale che sia la loro teologia, la loro religione – concordano su una cosa: che va tutto bene. Sebbene regni il caos, tutto va bene.
Certo, è uno strano paradosso. "

Credo che ogni libro abbia un proprio spazio nella nostra vita e se sbagliamo tempo non riusciamo a capirlo.
Questo lettura mi fu consigliata tanti anni fa da un mio insegnante di Scienze della Comunicazione, ma non era il momento giusto.
Il periodo era molto confuso per me e molto oscuro.
Sono dovuti passare molti anni perchè lo ritrovassi e potessi gustare appieno le varie lezioni di consapevolezza. Ci sono certe letture che bisognerebbe poter riprendere e riflettere nuovamente in vari momenti delle propria vita.
Non so se adesso sono riuscita ancora a entrare completamete nel messaggio, ma so che la direzione è cambiata. Il mio stato d'animo non è nuovamente dei migliori in questo momento, mi sono voluta isolare per qualche giorno e non voglio affrontare nessun indovinello mi venga proposto.
La solitudine non fa per me, sto male, ma devo riuscire e raccogliere le mie idee. Mi sembra che sia sparse ai quattro punti cardinali, e che il vento le sospinga più lontano ogni volta che mi avvicino.
Mi rendo conto che leggendo queste "storielle" si può assumere un certo grado di consapevolezza delle proprie capacità e del proprio essere.
Possiamo cominciare a discernere quello che è, quello che siamo e quello che potremmo essere, ma..come tutte le cose c'è un ma. Dopo avere letto tutto quanto in che misura siamo capaci di adottare di fatto nella realtà comune quello che abbiamo capito?
E quanto la realtà della nostra vita ci permette di trasformare in azioni le nostre idee e le nostre certezze?
Comunque se decidete di leggerlo, sgombrate la vostra mente da tutto quello che sapete e cercate di sapere. Fate in modo che la vostra testa sia come una lavagna nera pulita dove si può scrivere qualcosa: provateci !
So che alcuni diranno che è una letteratura trash, ma alla fine non potete non dire che non avete cercato di creare o cambiare qualcosa dentro di voi.
Per qualche giorno non consiglierò niente, perchè ho iniziato un libro particolare di

Ignazio Marino Ceccherelli
FERMATI, O SOLE!

Spero di sopravvivere alla lettura. Buonanotte

IL SIGNORE DELLE MOSCHE (libro)


"Il ragazzo dai capelli biondi si calò giu per l'ultimo tratto di roccia e cominciò a farsi strada verso la laguna. Benchè si fosse tolto la maglia della scuola, che ora gli penzolava da una mano, la camicia grigia gli stava appiccicata addosso, e i capelli gli erano come incollati sulla fronte. Tutt'intorno a lui il lungo solco scavato nella giungla era un bagno a vapore. Procedeva a fatica tra le piante rampicanti e i tronchi spezzati, quando un uccello, una visione di rosso e giallo, gli saettò davanti con un grido di strega; e un altro grido gli fece eco:
"Ohè! Aspetta un po'!"
Qualcosa scuoteva il sottobosco da una parte del solco, e cadde crepitando una pioggia di gocce.

di William Golding

Questa volta non mi sono fermata solo alla lettura del libro. Ho cominciato a cercare altre notizie.
E' venuto fuori Baal, Belzebù, la peste, Plinio il vecchio, altri autori ed infine orrore per me, il reclutamento dei bambini per gli eserciti. Forse non avevo mai fatto caso a queste notizie o veramente non le sapevo, non ho dormito stanotte pensando al modus operandi del reclutamento. Non si parla solo di bambini destinati a portare armi, ad uccidere, depredare, razziare, ma anche al prelievo di giovani donne reclutate per i piaceri dei militari più anziani e degli ufficiali. Vite che vengono sottoposte ad ogni genere di angherie e soprusi perchè non si ribellino.
Il libro è soltanto una conclusione di quello che potrebbe essere nella realtà una vicenda fantastica, ma che a ben pensarci potrebbe accadere.
Qualsiasi individuo da una certa età in poi è capace di distinguere il bene dal male, ma come mai la conclusione è sempre tragica? Un'emulazione di una società adulta porta inevitabilmente al predominio degli istinti animaleschi, alla violenza, all'omicidio? Niente sensi di colpa o coscienza del peccato? Come mai escono sempre fuori i lati peggiori, quando siamo abbandonati a noi stessi senza una guida? Perchè deve uscire fuori sempre e soltanto l'istinto di prevaricazione del più forte verso il più debole?
Quindi non è la società corruttrice che cambia gli uomini, come diceva Rosseau, ma noi stessi abbiamo dentro il male che conduce inevitabilmente a commettere ogni genere di crudeltà. Non una società adulta, ma un gruppo di bambini senza una guida severa o autoritaria che possa indicare loro il bene e il male.
Raccomando la lettura, ma con occhio vigile ad interpretare e non giudicare frettolosamente quello che trovate fra queste righe. Magari spendete un pensierino in più nel fare un esame di coscienza personale del vostro comportamento.

STRAGI NAZISTE, ERGASTOLO PER IL "BOIA DI FALZANO"


Josef Scheungraber, 91 anni, condannato dal tribunale di Monaco di BavieraNel giugno 1944, venticinquenne, fece massacrare 14 civili vicino Cortona

Josef Scheungraber
MONACO DI BAVIERA - Ergastolo per il ''boia di Falzano". Josef Scheungraber - l'ex tenente della Wehrmacht, oggi 91enne, che nel giugno 1944 ordinò il massacro di 14 civili nella località vicino Cortona - è stato condannato al carcere a vita, dalla corte d'assise di Monaco Baviera. La procura della città tedesca aveva in giugno chiesto l'ergastolo per l'uomo, già condannato nel 2006 in comtumacia all'ergastolo da un tribunale militare italiano. Scheungraber aveva 25 anni, quando fece uccidere i cittadini del posto per rappresaglia, in seguito all'uccisione di due soldati nazisti. L'ex ufficiale, oggi sordo e zoppicante, vive nella sua città natale di Ottobrunn, in Baviera, dove dopo la guerra è stato anche consigliere comunale. Il caso di Scheungraber si affianca a quello di un altro anziano presunto ex nazista, John Demjanjuk, 89 anni, ribattezzato il "Boia di Sobibor" e sospettato di avere contribuito allo sterminio di circa 29mila ebrei nel campo di concentramento dell'allora Polonia occupata. Anche Demjanjuk, estradato in Germania dagli Usa lo scorso 12 maggio, verrà giudicato dal tribunale di Monaco di Baviera, che per il momento lo ha accusato formalmente di concorso nello sterminio di Sobibor.