SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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mercoledì 1 luglio 2009

LETTERA AD UN'OMBRA


(di Lorena B.G.)

ROSA NERA
Così, un po’ tardi, ho scoperto che il cuore
respira. E tu sei quell’aria leggera
che ora mi manca, sete che non muore.
Nel mondo, buio come una miniera,

tra mille pietre, non nasce più un fiore.
Ma oggi ho visto una rara rosa nera:
non lascerò solo un simile albore
di vita nuova, dolce, forte, fiera.

Amabile anima rara, non dare
al vento questo sonetto introverso.
Anche lui vuol tuffarsi nel tuo mare,

per esplorare il tuo mondo sommerso.
Dentro il tuo cuore vuole continuare
un eterno quindicesimo verso…


"La luce tenue dei lampioni filtra sempre nella mia casa, inonda le stanze, mi piace camminare nel buio della notte.
Non ho mai avuto paura. La notte la sento amica. La luce dei lampioni, della luna, quando c'è, danno un colore così caldo ai mobili alle pareti.
I miei occhi vedono, osservano tutto: i contorni delle cose, della mia vita, dell'aria che mi circonda. Anche l'aria sì ha i suoi colori e di notte diventano i colori più caldi che conosco, non li ho mai visti nemmeno in tutti i quadri del mondo.
Forse sono i colori della pace? Del sentirmi in pace con me stessa, soprattutto quando sono sicura di avere fatto tutto quello che potevo. La luce della notte è così bella che qualche volta mi sembra finta.
Ultimamente ho pensato tante volte se potessi dare questa mia tranquillità ad un amico. Sarei contenta se potessi regalargliene la metà.
Gliela darei con tanto amore, mi piacerebbe se potesse provare come ci sto bene. Vorrei tanto che la notte per lui diventasse un'amica fedele, che lo ama e non uno spettro da cui fuggire.
Mi sento immersa nella notte come fosse l'acqua calda della vasca delle terme. La notte non riesco a dormire molto, ma non cerco qualcosa per passare il tempo. Mi piace mettermi di fianco una volta da una parte, una volta dall'altra e osservare ogni angolo della stanza dove mi trovo.
Quando ho sete mi alzo e a piedi nudi, non metto le pantofole, assaporo anche la sensazione del cotto del pavimento che accarezza i miei piedi. Nuoto nell'aria fino ad arrivare in cucina. Apro il frigorifero per prendere l'acqua ed ecco quella luce mi offende, cioè offende la notte. E' troppo forte come qualcosa di indesiderato e crudele. Richiudo subito come se chiedessi scusa alla mia amica.
Ma pochi giorni fa queste luci queste ombre amiche sono state coperte da te. Sei apparsa così all'improvviso. Davanti a me, nel buio della notte. Davanti alla finestra del salotto mi sei apparsa tu all'improvviso: nera come l'inchiostro più nero, mi sei apparsa a pochi centimetri dal viso.
Ed hai coperto tutto, tutto è scomparso.
Stavo camminando non sono riuscita a fermarmi e ti sono passata in mezzo. Che strana sensazione ho avuto: tu mi hai attraversato tutto il corpo hai accarezzato ogni mia cellula, quella sensazione ce l'ho ancora.
E' stata un'esperienza piacevole ho un buon ricordo.
Sento ancora la tua carezza dentro di me. Perchè avrei dovuto avere paura? Ho capito da quel contatto che cerchi qualcosa che vuoi dirmi o chiedermi qualcosa, ma ancora non me l'hai detto.
E ieri sera sempre nel buio sono entrata in camera convinta che non avrei dormito ancora per un po'. Ma a letto quando mi sono girata a destra ecco che ti ho visto a sedere sul cuscino accanto a me che mi guardavi. Ti ho dato la buona notte e un attimo dopo sono crollata.
Per la prima volta dopo tanti anni non mi sono svegliata nè per andare in bagno nè per bere.
E stamattina svegliandomi mi sono meravigliata di un sonno così lungo e profondo.
Non so ancora chi sei, ma il tuo profilo con quei capelli corti mi ricorda tanto qualcuno.
Potessi confidarmi per raccontare tutto questo! Ma quante persone mi capirebbero e non mi prenderebbero per pazza?
E' possibile che tu ombra nera piatta come un cartoncino sei la proiezione di qualcuno che vuole mettersi in contatto con me? Finora c'è stata una porta che lui ha aperto quando ha voluto ed ogni volta è andata meglio di quella precedente. Cosa stai provando adesso un nuovo tipo di contatto?
E' questo che cerchi di dirmi ogni volta che mi esorti a guardare dentro di me? E' questo che intendi? Di espandere le mie sensazioni? Come una piovra per arrivare fino a te?
Tra poco chiuderò il computer, mi laverò i denti e poi a nanna spero di rivederti presto abbiamo qualcosa in sospeso e la curiosità mi sta divorando.
Devo calmarmi in questi casi la fretta può rovinare tutto, ma il contatto fra noi è stato così piacevole, più bello della carezza di un amante.
Adesso vado sto facendo tardi non voglio arrivare al nostro appuntamento e non trovarti.

Baci a dopo"

CORDOGLIO


PENSO CHE SIA DOVEROSO PARTECIPARE AL LUTTO CHE HA COLPITO LA NOSTRA VIAREGGIO, CON LA SPERANZA CHE NON SUCCEDA MAI PIU'.

Anche questa volta ci sono bambini, una preghiera per la piccola di tre anni e il bambino di due anni e mezzo,ultime vittime di questa tragedia.

martedì 30 giugno 2009

TUTTO NORMALE....

(di Lorena B.G.)

TERZA ED ULTIMA PARTE
..................

Erano arrivate entrambe alla conclusione che nonostante tanti discorsi, poi il problema forse era lei! Lei che desiderava stare con un uomo, costruire un futuro insieme e contemporaneamente forse aveva paura delle responsabilità che comporta una vita da condividere.
Ma questa volta le sembrava diverso, con questo lui provava un sentimento nuovo. Ne era cosciente: lui così sensibile, così educato, così presente quando lei aveva i suoi malumori, anticipava sempre i suoi desideri.
Non aveva mai dovuto chiedere nemmeno un gelato, quelle rare volte che si erano incontrati, perchè lui l'aveva portata nella gelateria più fornita di tutta la città, ma anche quella dove veniva fatto il gelato migliore.
Le regalava rose, le sembrava che la guardasse con occhi da innamorato: occhi solo per lei.
Però adesso che ci pensava non le aveva mai detto che le voleva bene.
Molti complimenti, molti discorsi sdolcinati su cosa avrebbe voluto fare insieme per le vacanze, se fossero andati a fare una gita in campagna o in montagna.
Però qualche volta le loro telefonate o gli sms ultimamente le davano l'impressione che lui stesse recitando, no forse era sbagliato dire recitare forse sembrava più le "prove" di una recita.
Però lo sentiva vicino. Vicino al cuore, al cervello....mancava solo.... vicino al corpo.
E continuava a rimuginare sopra questa cosa, non le andava giù e anche quel pomeriggio sommerse la sua amica con questi dubbi.
Era diventata un'ossessione, tanto che alla fine pensarono entrambe che siccome questa storia le stava sfuggendo di mano lei la stava facendo diventare importante.
Si sa ogni cosa che ognuno di noi desidera, quando non può ottenerla diventa il desiderio più ossessivo: la meta da raggiungere a tutti i costi.
Mentre erano lì a quel tavolino e lei stava quasi per mettersi a a piangere, lanciò un'occhiata fuori.
Per la strada dall'altra parte sul marciapiede c'era lui! LUI !
Ma con chi era? Con un'altra persona.
Stavano camminando vicini, molto vicini. I loro sguardi sprizzavano gioia, ma soprattutto intimità.
Il loro modo di guardarsi di parlare erano confidenziali.
Solo un cieco non avrebbe capito.
Tutte e due erano incollate al vetro ad osservare. Un'occhiata sfuggente fra loro e non ci furono dubbi.
Non più! Ecco il perchè si era allontanato, ma perchè non aveva spiegato, perchè non aveva avuto il coraggio di dire niente?
In un lampo capì tutti le telefonate, il loro non trovarsi, la gentilezza, il non cercare rapporti.
Ma perchè allora aveva portato avanti quella farsa? Voleva forse rendersi conto se i suoi sentimenti erano diversi, se forse c'era un altro sbocco nella vita? Spesso prendiamo una strada convinti che sia quella da percorrere e poi invece troppo tardi ci si rende conto che la realtà è diversa.
Quanti uomini si sono sposati, magari hanno avuto anche dei figli e poi si sono accorti che l'amore che li aveva uniti ad una donna non c'era, perchè dopo hanno incontrato un'altra persona che invece ha loro aperto gli occhi: fatto vedere e capire la loro vera realtà? Hanno quindi potuto dare corpo a incertezze, insicurezze che avevano avuto da tanto tempo?
Si sentì sconfitta. Per quanto si fosse data da fare, sia sul piano emotivo sia sul piano fisico avrebbe fallito sempre. Nessun vestito per quanto provocante o qualsiasi azione piena d'amore avrebbero cambiato la realtà cui stava assistendo.
Testimone partecipe della sua sconfitta: la sua amica.
Anche lei non riusciva a parlare.
Nel silenzio che era sceso fra loro sembrava di sentire solo i pensieri che cominciavano ad affacciarsi prepotentemente nella loro testa.
Pensieri che cominciavano a prendere corpo, pensieri che diventavano sempre più pesanti ogni secondo che passava. Dall'altra parte sull'altro marciapiede lui si era fermato, prese la mano dell'altra persona, si avvicinò e gli fece una carezza. Qualche parola fra loro sussurrate con i visi molto vicini, poi un bacio su una guancia.
Un altro bacio ancora, un'altra carezza poi ripresero a camminare. Sparirono così fra la folla che c'era in quel momento.
Il caffè, il tramezzino, il dolce diventarono dei mattoni nello stomaco, le loro risate si insaporirono dell'amaro della verità. La due amiche si guardarono: lui aveva sì è vero un'altra relazione, un altro amore, ma non con una donna, bensì con un UOMO!
Un lungo e forte abbraccio silenzioso fra loro fu la risposta compassionevole a tutte le domande di quei mesi. Le parole di conforto erano rimaste imprigionate nel fango della verità che tutto impedisce: parole, movimenti, gesti.
Solo un lungo abbraccio per dire che aveva sbagliato a capire. Avevano sbagliato entrambe a capire.

DIECI MINUTI PER ME

(di Lorena B.G.)

Ho deciso: oggi mi ribello!
Ho chiuso il negozio: ho bisogno di qualche minuto tutto per me. In questi giorni sono sola, ma non riesco a riposarmi. Troppi pensieri troppe cose stupide all'improvviso, e poi c'è sempre qualche amico che ha bisogno di parlare e ti chiede aiuto. Aiuto? Ma se lo vorrei chiedere anch'io tutti i giorni in continuazione .
Comincio a camminare vado dalla parte opposta di dove abito. E'una zona che frequento poco anche se la conosco bene. Comincio a guardare i negozi, ogni fondo è occupato da un'attività di cinesi. Ringrazio l'amministrazione comunale per la decisione di rovinare il centro storico con l'invasione di queste licenze. E poi il sindaco nuovo oggi ha avuto anche il coraggio di dire che per rivalutare del centro i negozi devono rimanere aperti tutto l'anno, orario continuato e che vuole fare anche dei dopo cena.
Bravo, anzi bravissimo.
Sono stata la prima a reclamare ... ma anche noi abbiamo famiglia e la sera siamo stanchi... e poi mi dite chi viene a gennaio quando piove e fa freddo la sera dopo cena a comprare una tisana? Io penso proprio che la maggior parte se ne sta a casa propria al calduccio. E sicuramente sarà quello che farò anch'io e insieme a me tutti gli altri. Se dobbiamo uscire lo faremo per andare a divertirci da qualche parte...
Come lui del resto!!!!!!!
Continua la mia passeggiata, penso se comprerò qualcosa.
Ma le vetrine non mi attirano: sempre i soliti vestiti, le solite scarpe, le solite borse. Non mi manca niente, perchè devo comprare per forza?
Poi mi ricordo di un piccolo bugigattolo grande quanto un francobollo, la proprietaria è una signora molto anziana. Ogni tanto viene da me a comprare 50 centesimi di malva. Con il costo di questa pianta all'etto le dovrei dare solo il sacchetto, ma ogni volta faccio finta di niente e le do lo stesso 50 grammi.
E' il momento di restituire la visita.
Lo trovo, ripeto grande come un francobollo. Ogni volta che sono passata davanti non mi sembrava un disordine così accentuato.
Appena mi vede mi chiama ... signorina... sorrido. E vuole vendermi un ventaglio. Le rispondo di no che sono lì per i libri. Non ve l'ho detto? E' un negozio di libri usati, ma non perchè li ha acquistati lei usati, ma sono tutti stropicciati da quanto sono stati toccati. Il disordine è incredibile, non riesco a trovare un ordine, un criterio di esposizione. Alla fine capisco che devo solo mettermi da una parte e cominciare a guardare.
Fumetti, gialli, favole per bambini, Liala, Armony... mi ricordo adesso di aver parlato ultimamente con un amico di questi libri. Gli ho detto che non scriverò mai racconti come quelli di queste collane.
Tutti i volumi sono mischiati con borse, camicette, scarpe, ventagli, monete, spille....Non ci capisco niente.
Sono abituata all'ordine o almeno al mio disordine ordinato. Non sono una maniaca, spesso quando in casa mi chiedono dove sono le cose rispondo sempre... per esserci ci sono, prima o poi le troveremo... la casa mangia ma poi restituisce tutto...
Veramente ci sono cose che ho cercato tanto, ma la casa le ha trovate così gustose e negli anni le ha digerite così bene che non le ho più trovate.
Ma per questo non sono impazzita.
Non riesco a vedere niente: in basso davanti ai libri c'è di tutto, quelli in alto sono girati e non ho voglia di guardarli uno ad uno, rimangono solo i due scaffali centrali ad altezza d'occhi. Non arrivo in fondo a nessuna fila di scaffali dalle scatole davanti, ma come fa a vendere se i clienti non riescono a vedere? Mentre sono lì devo affrontare gli scaffali, le borse appese, le scatole in mezzo ai piedi e la vecchina che ogni secondo mi chiede se voglio comprare il ventaglio. Forse azzardo un'ipotesi: ma è un po' rinco....? In mezzo a questi volumi non c'è un manualetto che spiega come far pace con il cervello?
Decido di andarmene, ma non voglio prima di avere preso qualcosa e lasciato qualche soldo. Alla fine nascosti ho trovato due libri... NUOVI, COMPLETAMENTE NUOVI e li ho comprati per 1 euro l'uno.
Le ho promesso che sarei ritornata. Forse troverò ancora qualcosa, ma prima dovrò fare un po' di tantra, yoga, training autogeno, ritiro spirituale in qualche sperduto eremo, ... avete qualche altra proposta?
Ho pensato anche al cilicio, ma per riaffrontare in quei cinque metri quadrati nuovamente quel disordine mi sembra veramente troppo!

PSICHIATRIA, PSICOLOGIA

PSICHIATRIA
Parte della medicina che studia e cura le malattie e i disturbi mentali.

PSICOLOGIA
Scienza che studia la vita e l'attività psichica, il suo sviluppo e le manifestazioni coscienti o inconsce ad essa connesse.

RIFIUTI HI-TECH


Mentre le aziende non si sono ancora ben organizate a offrire un servizio di gestione del Raee, arrivano i primi Consorzi.
Sul nascere ha messo in crisi in molti il Decreto legislativo 151/2005, che attribuisce ai produttori la responsabilità di finanziare e gestire la raccolta e il trattamento dei Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Una piccola grande rivoluzione nel mondo della gestione dei rifiuti, che ha coinvolto anche i cittadini, responsabilizzati a portare le apparecchiature da smaltire nelle piazzole di raccolta.Un servizio pagato con il cosiddetto visible fee, un sovrapprezzo applicato al costo del bene al momento dell'acquisto e versato dal produttore sotto forma di ecocontributo per lo smaltimento dei Raee.

Tutto così semplice? In realtà sul fronte delle imprese il meccanismo non è ancora del tutto oliato. Basti dire che continuano a slittare i decreti attuativi che regolano fino in fondo i doveri delle aziende, ovvero provvedere allo smaltimento delle vecchie apparecchiature e garantire il ritiro dell'usato ai cittadini che fanno nuovi acquisti. La gestione dei rifiuti elettronici comunque avanza. Secondo il primo Rapporto di sostenibilità pubblicato da ReMedia, il principale sistema per la gestione dei rifiuti Raee, per l'anno 2008 sono state recuperate 17.150 tonnellate di materie prime, risparmiate 8.500 tonnellate equivalenti dipetrolio, evitate 73.500 tonnellate di CO2 ed è stato recuperato l'85% dei materiali raccolti.

lunedì 29 giugno 2009

SCUOLA? STANCHEZZA

Se stasera vi dicessi che sono stanca? Mi credereste? Eppure la mia non è stanchezza fisica, ma stanchezza dovuta alla vita.
Oggi pomeriggio ultimo Consiglio d'Istituto prima delle vacanze. Tema affrontato, oltre ad altre voci, il bilancio e l'approvazione del regolamento della scuola.
La ragioniera è sempre la prima in questi casi ad affrontare tutti noi.
Ma cosa deve affrontare?
Genitori che sono a sedere ad ascoltare, professori o maestre che sanno meglio di noi come funziona la scuola pubblica in Italia?
Non sto qui ad elencare tutte le problematiche legate alla nostra Istruzione, quanti di voi non si ricordano i cortei e le proteste fatte nei mesi scorsi quando il ministro Gelmini uscì fuori con l'ultima trovata all'italiana sulla scuola?
Io che ho sempre sognato l'amore, una vita tranquilla, gioiosa mi ritrovo invece tutti i giorni a combattere la cruda realtà.
Lasciamo stare l'amore, la gioia, ma è il dover affrontare ogni giorno gli scogli di questo mare in tempesta, un mare che non si agita da solo, ma per un qualche oscuro mistero c'è chi ha creato una macchina si diverte a creare uragani, a dare origine a disastri.
Oggi pomeriggio avevo cominciato a leggere un libro, una cosa nuova per me: m'interessava molto. Ho rimandato tutto a stasera dopo il Consiglio, dopo la cena.
La verità? è che non riesco a riaprirlo. Quel libro, l'argomento trattato adesso mi sembra così futile rispetto alle notizie di oggi pomeriggio.
Soldi per la scuola? Non ci sono, non esistono più. Ci sono alcune voci che sono passate da baget di 10.000 euro a 2.006 euro, sì ho scritto bene il 6 finale. Addirittura i soldi chiesti per rimodernare un po' la biblioteca? Siamo passati da 3.000 euro a 614 euro che devono comprendere anche materiale di cancelleria, sempre per la biblioteca.
RIDICOLO!!!! io vorrei solo sapere tutti i soldi che paghiamo dove vanno?
Provo a fare qualche ipotesi?
Invece di usare le auto ci sono persone che usano gli aerei?
Invece di avere la musica nell'aereo si prende direttamente un cantante come autoradio?
Al posto della televisione si devono ingaggiare personaggi dello spettacolo per fare balletti o altra roba? I nostri soldi finisco tutti a p.....e?
E scusatemi ma ci voleva proprio.
I nostri ragazzi mi dite che tipo di istruzione riceveranno e ricevono? I famosi programmi richiesti dal Ministero vengono fatti regolamente dal corpo insegnante, ma soldi per poterli affrontare non ci sono e quindi vengono fatti relativamente.
Soldi per le supplenze straordinarie? E dove sono? Nel mese di giugno alla nostra Materna i bambini di due classi sono stati divisi in altre sette perchè i soldi per le maestre, cioè le supplenti non c'erano.E così è successo anche quest'inverno a mia figlia alle elementari.
Pochi giorni è vero, ma intanto non hanno portato avanti i programmi e hanno perso tempo prezioso.
Sbaglio o si dice da tanto tempo ... FUGA DI CERVELLI ALL'ESTERO..., ma che ci stanno a fare qui? La nostra università? E' talmente obsoleta che uno studente è bravo solo perchè da solo legge altri libri per conto suo.
E' inutile che i ragazzi si laureino nelle migliori università quando poi gli viene chiesto chi è Petrarca non sanno nemmno se è un pesce o un motorino!
Ma che futuro hanno i nostri figli se tutto è legato sempre e solo ai soldi?

STASERA PENSO SOLO UNA COSA: CHE CI STANNO PRENDENDO IN GIRO E NEMMENO IN MANIERA TANTO NASCOSTA !

Buonanotte, se adesso riuscite a dormire tranquilli.

TUTTO NORMALE....

(di Lorena B.G.)

SECONDA PARTE

(continua...)
..............

C'era stata una richiesta di intimità fra loro, intimità che per lei avrebbe chiuso il cerchio del loro rapporto, che per lei era una cosa tanto naturale fra due persone che si amano.Lui invece li trovava... come li trovava?
Disse delle cose, in effetti non aveva mai proposto di andare oltre.
Aveva sempre rimandato a giorni futuri, senza fretta.
Ma lei non capiva, gli disse che se avesse spiegato meglio forse avrebbe potuto accettare i motivi, magari insieme avrebbe potuto anche provare a capirli.
Ogni giorno provava a comprendere come si può amare una donna e, contemporaneamente, non desiderarla. Anzi peggio rifiutarla.
Cominciò a dirle che voleva ritagliarsi dei "momenti di libertà individuale".
Momenti che veramente lei non capiva.
Cosa voleva dire quell'espressione per una coppia che già s'incontrava raramente: indipendenza, libertà?
Oppure sarebbe stato più sincero se avesse voluto dire che voleva stare da solo?
Forse aveva conosciuto un'altra e non voleva più lei? Ma se era così perchè non interrompere e basta?
La sua amica aveva altre idee ... tutto normale! Sai gli uomini hanno bisogno dei loro spazi, anche di andare al bar con gli amici, una partita di calcetto, un aperitivo, una chiaccherata in piazza... spazi dove noi non dobbiamo esserci....
Ma a lei non andava giù. Aveva cercato nonostante la lontananza di dividere sempre tutto.
Lei gli raccontava la sua giornata, come se lui fosse lì e renderlo partecipe del suo tempo. Spesso gli descriveva anche i suoi sentimenti, il suo modo di vedere le cose.
Le emozioni che provava verso altre persone. I suoi desideri, i suoi sogni,i regali che faceva agli amici. Tutto perchè lui si sentisse parte della sua vita totalmente, senza riserve senza segreti.
La parola esatta fino a quel momento era stata "condivisione".
Ma ultimamente era diventata "con-divisione", e la parola "divisione" era saltata sulle tre lettere "con" come fosse una torta al cioccolato e se l'era mangiata.
....Tutto normale?... chiese lei piangendo all'amica... secondo te è tutto normale?....Un giorno per caso erano capitate in un bar. Avevano voglia di chiaccherare un po' di raccontarsi tante cose. Presero un caffè, e poi un tramezzino. Volevano stare lì insieme più che potevano e dopo un po' si alzarono e scelsero un dolce al cucchiaio. Così nessuno dei camerieri avrebbe potuto dire niente che occupavano un tavolo mentre c'erano altre persone che aspettavano. La vita le aveva allontanate, lavori diversi, ma la loro amicizia era rimasta immutata. Al telefono si dicevano alcune cose, ma ogni tanto era obbligatorio questo appuntamento per fare il riassunto di tutto e magari spendere più parole per chiarire. Anche per ridere un po', come quando erano bambine che si chiudevano in camera e lì passavano pomeriggi interi prima a giocare con le bambole inventando storie e poi da adolescenti e sognare amori impossibili con i ragazzi conosciuti.
Il lavoro le aveva divise, ma non la vita. Si volevano bene come due sorelle, anzi molto di più.
Sapevano che niente e nessuno avrebbe mai potuto separarle.
Si confidavano tutto: ogni segreto, ogni amore, ogni dubbio.
E aveva cominciato proprio con lei a parlare di questo.
I ragazzi che aveva avuto prima non si facevano certo pregare per darle un bacio, per allungare le mani e toccarla e poi, se il rapporto era più serio, anche andare a letto insieme. Lei vedeva questo toccarsi e cercarsi come la conclusione di un "patto d'amore". L'atto sublime che portava due persone ad avvicinarsi così tanto che poi da sposati si cerca un figlio.
Non c'erano stati molti uomini nella sua vita, ma qualcuno era stato più importante.
Così importante che aveva desiderato una vita insieme, una casa, un gruppo di amici comuni con cui incontrarsi.
Ma quasi tutti si erano allontanati alla fine. Forse per un po' questo sogno era vivo, lei lo viveva come possibile, poi forse cominciavano i problemi: se in ufficio lui guardava un'altra, se cominciava dare segni di debolezza o di stanchezza.
Se rifiutava di andare a mangiare fuori.
Tutte scuse banali, ma che per lei diventavano importanti. Parlando con la sua amica aveva cercato di capirsi, di spiegare il perchè del suo comportamento.
E' chiaro che dopo un po' di tempo a furia di scenate, musi lunghi e risposte un po' troppo sopra le righe gli uomini si allontanavano.
E siccome l'ufficio aveva diverse filiali chiedevano tutti il trasferimento e quindi non doveva nemmeno affrontare il dopo di un rapporto finito. Loro erano tranquilli e lei invece rimaneva con tanto amaro in bocca, ma soprattutto non sapeva mai che, se si fossero continuati a frequentare, anche se giornalmente in quell'ambiente, forse sarebbe potuta ricominciare. Non aveva mai avuto cioè la possibilità di dire mai a nessuno... scusa, ho sbagliato... non li vedeva più e basta.
Erano arrivate entrambe alla conclusione che nonostante tanti discorsi, poi il problema forse era lei! Lei che desiderava stare con un uomo, costruire un futuro insieme e contemporaneamente forse aveva paura delle responsabilità che comporta una vita da condividere.

(continua...)

domenica 28 giugno 2009

TUTTO NORMALE.....


(di Lorena B.G.)

PRIMA PARTE

Che armonia si era creata tra loro, come un accordo musicale!
Se lo avessero trovato scritto nei bigliettini dei baci Perugina avrebbero fatto una risata.
Alcune volte la voglia di stare insieme, di sentire la voce dell'altro.... erano così in sintonia che quando telefonavano componevano contemporaneamente i numeri sul cellulare, cosicchè alla fine la linea risultava occupata e non riuscivano a comunicare. Aspettavano qualche minuto poi ricominciavano un'altra volta e un'altra volta il numero non era libero e così avanti per tre quattro volte.
Una corsa innocente, fatta di voglia, fatta di amore. Aspettavano ancora che fosse l'altro a farsi vivo, guardando magari il cellulare e aspettando il suono della chiamata, ma alla fine cedevano alla fretta e si decidevano a mandare un sms. Anche questo nello stesso istante. Ma se uno era più veloce dell'altro o il messaggio era più corto, ecco che arrivava il segnale e l'altro sms rimaneva a metà.
Lui era sempre più svelto, lei sorrideva mentre leggeva, mentre il suo era rimasto incompleto nelle bozze. Lo cancellava e rispondeva e così andavano avanti per un po'.
I loro sensi, la loro armonia era così sviluppata che era diventata una dolce gara a chi cercava di anticipare l'altro.
Spesso i loro desideri si sovrapponevano e insieme dicevano le stesse cose, quasi le stesse parole.Come era cominciato il declino? E chi lo sa?
Ad un certo punto i numerosi sms, le infinite telefonate erano diminuite ogni giorno che passava. Sempre più corte, sempre più rade, alla fine quasi inesistenti.
Erano rimasti tre sms al giorno per darsi "il buon giorno, il buon pranzo e la buona notte". Tre sms che non significavano più niente, non c'era amore non c'era odio solo questo stupido legame che la esauriva e basta.
Lei si svegliava la mattina con la speranza che quel giorno cambiasse tutto e ritornasse come prima, ma poi sentiva il suono del cellulare, leggeva e l'incubo cominciava. Ore ad aspettare tra un sms e un altro. Aveva provato a chiedere di più, ma non aveva ottenuto risposta solo un semplice ...ho bisogno di pensare, vorrei un po' di spazio...
Spazio? Ma se i loro incontri già radi erano diventati inesistenti negli ultimi mesi.
Spazio? Per fare cosa se per tutta la giornata lei non sapeva lui cosa stava facendo?
Spazio? Per pensare a scrivere le stesse parole del giorno prima in pochi secondi?
Non riusciva più a capire quando era cominciata questa discesa.
Lui aveva cominciato a dare risposte strane a domande semplici. Quando lei aveva chiesto di cessare questa cosa assurda lui si era ribellato, ma poi andava avanti peggiorando.
Quei tre sms erano diventati un incubo, lei li chiamava la "sindrome della stampella". Ne aveva parlato un giorno con un amico e lui le aveva detto che esisteva un problema chiamato "ANGORE ", ma che spesso non veniva preso in considerazione da nessuno. Non si trovava spiegato efficacemente in nessun vocabolario, ma lei scoprì una frase che significava molto:...
...E se voi l'amate, come voi solete, perchè indugiate tanto il desiderio suo, e l'angore che ella ha sì grande di vedervi?.... (Omel. Orig. 287 (C)
C'era stata una richiesta di intimità fra loro, intimità che per lei avrebbe chiuso il cerchio del loro rapporto, che per lei era una cosa tanto naturale fra due persone che si amano.
Lui invece li trovava... come li trovava?
(continua....)

HO TROVATO.....


.....scritto questo stasera. Bellissimo!
(dal Talmud)

State molto attenti a far piangere una donna,

che poi Dio conta le sue lacrime!

La donna e' uscita dalla costola dell'uomo,

non dai piedi perche' dovesse essere pestata,

non dalla testa per essere superiore,

ma dal fianco per essere uguale....

un po piu' in basso del braccio per essere protetta,

e dal lato del cuore per essere Amata.

OGGI

FIDATI DEL CUORE.
(Lorena)

sabato 27 giugno 2009

RIBOLLITA


INGREDIENTI
(per 6 persone)

* 300 gr Pane casalingo raffermo
* 400 gr Fagioli bianchi secchi
* 1 Cavolo nero
* Mezzo cavolo verza
* 3 Mazzetti di bietola
* 2 Patate
* 2 Carote
* 2 Gambi di sedano
* 2 Cipolle
* 1 Cucciaio di conserva
* Olio di oliva
* Sale e pepe

Lessate i fagioli in 2 litri d'acqua fredda, passatene circa i tre quarti rimettendo la purea ottenuta nel brodo di cottura. In un'altra pentola fate rosolare in 8 cucchiai d'olio una cipolla tritata. Quando la cipolla appassisce unite la conserva diluita in acqua calda o brodo. Aggiungete le carote e il sedano a fettine, le bietole e i due cavoli tagliati a listarelle, la patate fatte a grosse fette.
Salate e pepate e fate cuocere, col coperchio, per alcuni minuti, quindi versate nella pentola tutto il brodo dei fagioli.
Fate cuocere a lungo, poi quando tutte le verdure sono ben cotte, aggiungete il pane tagliato a fettine e i fagioli interi.
Fate sobbollire per 10 minuti e spegnere il fuoco.
Rimestate e lasciate intiepidire.
Versate la zuppa in una pirofila, cospargetela con fettine di cipolla, pepe e un filo d'olio.
Passatela in forno ben caldo finchè la cipolla sarà ben dorata.
Prima di servirla aspettate qualche minuto.

ToScAnIsInAsCe


I bimbi di una classe delle elementari di una scuola cattolica vengono fatti allineare per il pranzo: c'è un vassoio di mele esposte con un bigliettino che dice:"Prendetene solo UNA. Dio vi guarda"
Lungo la fila ad un altro tavolo c'è una pila di dolcetti al cioccolato.
Un bimbo mette un bigliettino con scritto:"Prendete tutti quelli che volete. Dio sta guardando le mele".

BUONGIORNO !!!!


Ciao.

Sono qui con poca voglia di finire di vestirmi.Tra meno di mezz'ora parto per andare a prendere mia figlia in montagna. Ieri sera la bella notizia: si è lavata poco, ha mangiato schifezze, non ha studiato, e ancora non so cosa mi si presenterà quando arrivo.
Naturalmente mi sono già fatta un programma. Finite le coccole, mangiato qualcosa, andrà sicuramente sotto la doccia subito con cambio completo dalla testa ai piedi: rivoglio mia figlia bella pulita e profumata.
Già mi vedo arrivare e non riconoscerla: tutta spettinata sporca e trasandata.
Mamma mia!Non ci voglio pensare.
Da qualche parte nella lavanderia dovrei trovare un bruschino, ma non quello di saggina delle lavandaie di una volta e nemmeno quello per il manto dei cavalli, io parlo di quello con i denti di metallo per togliere la ruggine dal ferro!!!!
Ieri sempre giornata strana ho scritto un'email ad un amico, ma rileggendola e ripensandoci non c'era tutto quello che volevo dire. Ma ci sarà modo e occasione di riparlarne. E' stata una lettera difficile, in cui avrei voluto dire tante cose e poi ho ridotto tutto all'essenziale.
Ma l'essenziale spesso non dice.
So comunque che i nostri sono discorsi aperti che non finiranno mai.
Il suo giudizio è molto prezioso per me.
Ho interpretato delle parole in un modo e poi riguardandole sono parole .... da essere accettate con amore.
Adesso vado, il tempo passa ed io sono ancora qui in ....diciamo mezza vestita, però il profumo me lo sono già messo!

Ciao buon fine settimana a tutti bacioni

Ma?

venerdì 26 giugno 2009

DIZIONARIO, VOCABOLARIO

DIZIONARIO
Raccolta ordinata e generalmente alfabetica di voci e locuzioni, compilata con diversi criteri e per diversi scopi.

VOCABOLARIO
Testo nel quale sono raccolte, definite e illustratec on esempi, le parole di una lingua ordinate in ordine alfabetico.

DOVE SIAMO ARRIVATI !!!!!!! MI CHIEDO : MA E' TUTTO REGOLARE?

INDOVINELLO (2)

La soluzione del terzo indovinello è stata trovata dal nostro Lino.
E' appunto L'OMBRA.
A questa velocità finiremo velocemente tutti gli indovinelli!
Comunque bravi, anzi bravissimi.
Ora aspetto anche che SANDRO indovini qualcosa.

Mi dimenticavo....Indi ha accettato di baciare Primo, ma solo se riuscirà a vincire 5 ,e dico 5, partite di scacchi una dietro l'altra, senza patte in mezzo.
Devono essere 5 consecutive.
Ciao

giovedì 25 giugno 2009

INDOVINELLO

Il secondo indovinello è stato risolto ancora dal nostro amico Primo. Ha accettato di baciare Indi.

Di fronte a questa richiesta Indi però si è dimostrato titubante e ha detto ...CI PENSERO'...

Porterà la notte consiglio al nostro amico? Gli sviluppi domattina, Vi terrò aggiornati!

LA SOLUZIONE è IL PETTINE.

Rimane ancora il primo indovinello.

LETTERA AD UN NUOVO AMICO


(di Lorena B.G.)

Carissimo,
quante volte ti è sembrato di essere entrato nella vita dalla porta sbagliata?
Non le conti nemmeno più, vero? Posso solo dirti che non sei solo, tanti ti tengono compagnia. Anche quelli che apparentemente sembrano fortunati o sicuri della loro vita e delle loro scelte.
Per quel poco che conosco di te c'è sicuramente nel tuo modo di fare una ricerca di qualcuno o qualcosa che ti dia sicurezza, che ti faccia compagnia. Tu dici che vuoi goderti la vita. Bene.
Ma con quali regole? Sei immerso nel mondo come tutti gli altri e come loro nuoti in questo "mare in tempesta". Uso la parola tempesta perchè nessuno ha una vita piatta senza scossoni. Il tuo muoverti ti fa avvicinare ad altri ed è qui che cominciano i problemi.
Non so se è questa tua nuova libertà che ti fa pensare di poter essere libero di fare quello che vuoi, ma soprattutto di poter fare quello che pensi. Ci sono regole non scritte che governano il mondo e chi non le sa leggere è destinato ad essere allontanato e a vivere la maggior parte del suo tempo in solitudine.
E sai quando te ne accorgi? Quando ritorni a casa, durante il fine settimana o le feste. Questi sono i momenti peggiori, quando ti ritrovi solo e nessuno è accanto a te.
Il tuo essere entrato in contatto con altri non ti ha dato il permesso di credere di poter entrare nei loro giochi. Come tutti ci sono dei posti dove hai ingresso libero, altri dove non sei invitato, altri ancora devi accontentarti di guardare da oltre la rete.
Ci sono rapporti consolidati, altri in via di sviluppo, altri ancora che non si sa mai che direzione possano prendere, ma tu non puoi farne parte: sono contatti iniziati prima di te. E quando tu provi a entrare e uno degli altri si accorge che stai rompendo l'equilibrio già esistente, ecco che vieni allontanato.
Non rimanerci male, un po' te le sei voluta. Sapessi quanto è difficile nella vita capire che non si può andare dove si vuole, ma soprattutto con chi si vuole.
L'aver accettato la tua vicinanza non è detto che ha fatto accettare la tua presenza.
Il tuo muoverti è gentile educato sempre pronto e disponibile, ma come sempre c'è un ma.
Finchè non ti verrà concesso di avvicinarti, questo tuo fare non ha futuro.
Non devi pensare perchè sei gentile o fai complimenti o dici ti voglio bene, una donna può cancellare con un colpo di spugna la sua vita, i suoi affetti, le speranze del suo futuro, per ascoltare le tue parole. Per farsi sentire ci vuole tempo e tanta pazienza.
Spesso il tuo modo di fare può essere scambiato per azioni che sono state fatte da altri, e anche il tuo negare non fa cambiare idea, perchè la tua azione persiste.
Anche se paragonarti ad altre persone può dare fastidio è questo pensiero che generi o provochi, e per questo non puoi offenderti. La tua azione viene associata ad un' altra persona, ad un momento che può essere stato doloroso e che non vuole essere più vissuto.
Il tuo carattere ti porterà ad aiutare altri che hanno bisogno e sai cosa mi è sembrato in questi giorni? Che fra tante persone che ti hanno "rifiutato" e con le quali non sei riuscito a iniziare un rapporto, tu finirai nel letto invece di quelle che hanno bisogno. Quelle che tu ti adopererai per aiutarle e che siccome non hanno niente da perdere se non quello di ottenere la cosa per cui sono in contatto con te, faranno anche le "carine". Tu te ne renderai conto sicuramente, ma pur di non rimanere solo accetterai anche questo surrogato di rapporto. Salvo andare un'altra volta in bagno e accorgerti che prima di te c'è stato qualche altro.
L'amicizia, la confidenza sono cose per cui si deve combattere: nessuno ti regala niente. Sapessi quante volte sono caduta in questa trappola!
Ogni volta che ero sicura di avere in pugno il mondo, ho sempre ricevuto lo schiaffo più grosso che potessi avere, sapessi quante volte ho dovuto chinare la testa perchè non era come mi ero illusa.
Ogni volta che ho dormito una notte tranquilla, il giorno dopo è scoppiato il temporale più grosso della mia vita.
Le regole non scritte vanno capite, intuite, spesso si imparano sulla propria pelle, soprattutto le impara in maniera violenta chi ha un cuore grande che desidera amore. E darebbe la propria vita per amare ed essere amato almeno una volta con tutto il proprio essere in maniera totale.
Il tuo cammino è appena iniziato, non rovinare quel poco che hai fatto di buono. Sei un uomo con il cuore grande che non solo vuole amore, ma ne può dare tanto, ma.... alla persona giusta. Adesso lo dai a destra e sinistra senza pensare. Non è che elargendo a piene mani raccoglierai a piene mani, spesso non si raccoglie niente.
E' vero che dopo le nostre chiaccherate qualcosa sta cambiando, ma per il tuo bene non fossilizzarti solo con la persona che già ti ha detto no. Guardati intorno: comincia a gettare le reti come un pescatore, e qualche volta crescere delle solide amicizie è meglio di un amore che poi si dimostra fallace.
La vita è una scala: si deve salire un gradino per volta e spesso bisogna fermarsi per molto tempo prima di affrontare il successivo.
La cima? Nessuno sa dov'è la cima o la fine, ma bisogna andare avanti.
Ogni scalino è di altezza diversa, di difficoltà diversa, ma sta solo al nostro coraggio, alla nostra perseveranza. Non è una cosa da poco o facile, nessuno lo dice: solo gli stupidi, quelli che credono che le cose siano facili.
Mai affrontare di corsa niente, si rimane lì da dove siamo partiti, mentre gli altri vanno avanti.
Sai ultimamente sono stata a Venezia e in Piazza San marco ho visto le due famose colonne. Si ergevano diritte contro il sole incuranti di chi gli passava sotto e le fotografava. Mi sarebbe piaciuto essere come loro, testa alta, incurante dei turisti, immobili nei secoli eppure così vive da sfidare tutti anche il tempo e il logorio. Imperturbabili.
Se capiterai a Venezia dagli un'occhiata anche tu e nella loro staticità possono insegnarci tante cose.
Sembrano messe lì come le Colonne d'Ercole. Cosa troverai una volta che le oltrepasserai? Solo il tempo e la pazienza te lo potrà dire.

Ciao, buona giornata "