SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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lunedì 12 gennaio 2009

ITALIANI : I FURBETTI DEL QUARTINO

Il trucco più diffuso è occultare l'olezzo dell'alcool nel fiato con gomme da masticare, caramelle alla menta.
Ma etilometro e pecursore, i due strumenti in uso dalla Polizia stradale, non possono essere imbrogliati. L'ingenuità risale ad alcuni decenni fa, quando c'era il solo poliziotto a valutare se il conduente fosse brillo, e il fiato fungeva da indicatore. Oggi c'è chi è convinto che bevendo molta acqua si abbassi il tasso alcolico e chi ingoia qualche bicchiere di latte prima di darsi ai drink (il latte fa assorbire più lentamente l'alcol). Qualcuno è arrivato a portarsi dietro uno spillo, da usarsi contro la punta del proprio naso: il pccolo dolore crea uno stato di vigilanza.
Credenze. La più diffusa rimane quella legata al colluttorio: prima di mettersi in auto i ragazzi vanno in bagno a farsi un bello sciacquo che però a nulla serve, anzi fa alzare il tasso alcolemico: il colluttorio contiene alcol.

2009 : SE BEVI NON GUIDI

Troppi incidenti mortali dovuti a chi guida instato di ebbrezza.Tanto che la Commissione Trasporti alla Camera sta pr approvare una legge che abbasserà il tasso alcolemico tollerato a 0,2 mg/l dell'attuale 0,5.
Cosa cambierà?
Risultato: addio cicchetti e limoncelli.
_______________________________

COSA DICE IL CODICE DELLA STRADA

ART. 186.
Chiunque guida in stato di ebbrezza alcolica commete reato ed è punito con le seguenti sanzioni:

- TASSO ALCOLEMICO :
FRA 0,5 E 0,8
da 500 a 2 mila euro di multa.
Sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
10 punti in meno

-TASSO ALCOLEMICO
FRA 0,8 E 1,5
da 800 a 3.200 ero di multa.
Arresto fino a 6 mesi.
Sospensione della pattente da 6 mesi a u anno.
10 punti in meno

-TASSO ALCOLEMICO
SUPERIORE A 1,5
da 1.500 a 6.00 euro di multa.
Arresto da 3 mesi a un anno.
Sospensione dalla patente da 1 a 2 anni.
10 punti in meno

LA BELLA E LA BESTIA



"Ci sono molti uomini", disse la Bella,
"che si rivelano mostri peggiori di te.
Ed io ti preferisco a loro,
nonostante il tuo aspetto..."
da La Bella e la Bestia

PRESTITI AL CONSUMO



Prestito al consumo: Ufficio Studi Kìron, continuano ad indebitarsi le famiglie italiane

Finanzaonline.com - 12.1.09/11:29
Le famiglie italiane continuano ad indebitarsi attraverso i prestiti personali. Gli ultimi dati relativi al terzo trimestre del 2008 indicano una crescita (+2,9%) rispetto allo stesso trimestre del 2007. E' questa la fotografia effettuata dagli esperti dell'Ufficio Studi Kìron del Gruppo Tecnocasa. Il valore complessivo erogato è pari a 46 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 73,2 milioni di operazioni finanziate tra, prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio. Continua ad aumentare la cessione del quinto dello stipendio +31,6%, seguono prestiti personali +14,7% e carta di credito +7,9%, continua invece a diminuire la percentuale dei prestiti finalizzati -10,8%, trainati dall´andamento negativo del settore automobilistico. Sono in aumento le consistenze che hanno superato i 106,5 miliardi di euro +13,7% rispetto al terzo trimestre del 2007.

domenica 11 gennaio 2009

IL PESTELLO



MOLTI UOMINI SONO DESTINATI A RAGIONAR MALE ALTRI A NON RAGIONARE AFFATTO E ALTRI ANCORA A PERSEGUITARE COLORO CHE RAGIONANO.
(VOLTAIRE)

CAFFE' AMARO



La Gran Bretagna trema: va in onda oggi l'episodio dei Simpson dove Homer accusa i vicini Musulmani di essere dei terroristi. Si teme che il cartoon, già al centro di polemiche, susciti le ire dei fanatici islamici.

sabato 10 gennaio 2009

IL CONTO E LA MANCIA


Normalmente per i pranzi importanti il conto si fa mandare alla ditta, ma se non siete conosciuti o vi trovate in un'altra città, lasciate all'ingresso la vostra carta di credito al maitre in maniera di semplificare al massimo le operazioni di pagamento.

Se invece il pranzo è informale e chi invita non ha già definito tutto preventivamente con la direzione del ristorante, il conto deve essere pagato nella maniera più discreta, sempre meglio con la carta di credito che vi risparmia il passaggio in contante. Si chiama il cameriere con un cenno e glielo si chiede. Lui vi porterà il conto piegato su un piattino e voi lo guarderete appoggiandolo poi capovolto sopra la carta di credito il denaro. Evitate di fare commenti sul totale o su singole voci, cosa che potrete casomai riservarvi di puntualizare prima di uscire, ma lontano dalla vista e dagli orecchi dei vostri ospiti, meglio ancora il giorno dopo.

La mancia può essere data o meno dopo aver verificato se il conto è comprensivo del servizio: dovrebbe premiare la solerzia e la professionalità dimostrata dal maitre e dai camerieri e va calcolata intorno al 10 per cento dell'importo totale. Lasciatela un po' nascosta sul tavolo oppure se c'è, dentro la cartellina in cui alcune volte viene portato il conto.

VENETO : PRONTA L'ORDINANZA CONTRO LA PROSTITUZIONE IN CASA

VERONA

Il sindaco Tosi ha spiegato che saranno sanzionati coloro che creeranno disturbo nei condomini. Gli interventi saranno effettuati su segnalazione dei residenti

Verona, 4 gennaio 2009 -
È già pronta ed entrerà in vigore a breve un’ordinanza del sindaco di Verona, Flavio Tosi, contro la prostituzione in casa. Il primo cittadino della città scaligera ha spiegato che saranno sanzionati coloro che creeranno disturbo nei condomini. Gli interventi saranno effettuati su segnalazione dei residenti."Dopo averle allontanate dalla strada ora vogliamo colpire anche le prostitute, e sono molte, che esercitano in casa", ha detto Tosi.

venerdì 9 gennaio 2009

COSì E'

«Quando tu stesso puoi essere il tuo miglior pubblico e quando il tuo applauso è il miglior applauso, allora sei in ottima forma.»
Ron Hubbard

LA MAGLIA DI LANA


COLLA

Se non avete colla in casa quando vi serve, fabbricatela da voi stesse in cucina con della farina sciolta in acqua (deve risultare un composto colloso e denso), aggiungendovi poi un pizzico di sale per conservarla. Date questa colla ai bambini per i loro giochi creativi: non è pericolosa anche se la mettono in bocca.

La stessa colla, fatta bollire, è più efficace. Versate in una mezza tazza di farina dell'acqua fredda fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Fate bollire per 5 minuti. Volendo si può profumare questa colla con un'essenza vegetale: vaniglia, chiodi di garofano o altro a piacere. Deve essere conservata coperta in frigorifero.

A CHE SERVONO LE SOPRACCIGLIA?



Sono una protezione per gli occhi: trattengono il sudore della fronte e l'acqua della pioggia, e danno un discreto riparo dal Sole. E sono molto importanti nella comunicazione non verbale. All'estremità dell'arcata sopracciliare, dalla parte del naso, si trova infatti il "muscolo corrugatore del sopracciglio", che si inserisce al centro dell'arcata orbitale. Contraendosi e rilasciandosi modifica e integra molte espressioni facciali.
In particolare, sorpresa e sofferenza.
Ci sarebbe anche un'altra funzione: far capire a chi ci guarda dove dirigiamo lo sguardo. Per fare ciò in genere ci si basa sulla quantità di sclera (la parte bianca dell'occhio) visibile ai lati dell'iride. Le sopracciglia aiutano in questa funzione: se sollevate, aumentano la porzione visibile della sclera. Il sollevamento delle sopracciglia quando si riconosce qualcuno serve a comunicare :"Sto guardando te."

IL PESTELLO



"Per operare grandi cose bisogna vivere come se non si dovesse mai morire."

Luc de Clapiers marchese di Vauvenargues

PENSIERINO


Avrete notato che ultimamente non scrivo più molto. Forse è un momento di riflessione non lo so. Ma sempre più spesso quando leggo i giornali, guardo la televisione, apro le pagine di internet o parlo con altre persone, mi sembra che tutti siano diventati super esperti nel dare giudizi, nel formulare accuse e proporre soluzioni....i famosi "opinionisti".
Personalmente non mi sento in grado di mettermi nella loro posizione.
Mi sento oppressa dagli eventi, dalla realtà delle cose, dal dover subire sia verbalmente che psicologicamente il pensiero degli altri.
Mi accorgo però che più il tempo passa e più sono diventata paziente, aspetto il momento opportuno per tante cose sia se devo dire qualcosa a qualcuno sia per la vendetta, non importa quanto tempo passa vi sembrerà strano ma arriva sempre il momento opportuno. Forse devo elaborare dentro di me tutto quanto, mettere a punto ogni cosa in modo che non sia niente fuori posto.
In embrione ho anche alcuni racconti, ma devo masticarli, farli miei.
Cosa devo dirvi ? Che ho conosciuto un paracadutista che mi vuole portare a fare parapendio? Oppure uno skipper che vuol fare un'immersione con me per farmi vedere le meraviglie del mondo sommerso? Oppure il proprietario di un vivaio che vuol mostrarmi il suo fiore più bello?
Persone interessanti, tutti uomini con carattere, con una personalità fuori del comune. Altro che l'impiegatuccio comunale che non sa dire niente all'infuori delle solite cose stupide oppure la casalinga mezza analfabeta che sta sempre davanti al pc e l'unica cosa che sogna è trovare un uomo che la mantenga in una vita da sogno o va a rompere e rubare l'uomo di un'altra perchè gli sembra più bello del suo.
Che storie volete che vi racconti? Ce ne sono così tante che non so da dove cominciare. Se avrete un po' di pazienza usciranno tutte fuori non dubitate, molto presto vi racconterò tante cose, soprattuto cose iniziate che si stanno evolvendo.
Ci sarà l'amore, la sofferenza, l'idillio, la vendetta, come ho detto ad una persona non molto tempo fa ...non dormire sonni tranquilli perchè la tegola ti può cadere in testa da un momento all'altro...e così è bene che lo sappiano anche altre persone che credono di essere in una botte di ferro.
Mai sentirsi al sicuro dopo che mi hanno conosciuto, ma soprattuto se mi hanno pestato i piedi. Io sono sempre avanti a loro non di uno ma di parecchi passi, sia per cultura e per conoscenze.
Ok detto questo, vi ho un po' esposto una parte dei miei racconti.
Dove inizia il racconto o dove inizia la realtà e chi lo sa?
Se qualcuno si riconosce in quello che scrivo vuol dire che ho colpito nel segno ancora una volta. I miei racconti sono la vita. La vita di chi? Ma la vita di tutti voi, no?
Ciao amici un bacio

giovedì 8 gennaio 2009

ToScAnISiNaScE


Un giorno un tizio decide di fare un'immersione nelle acque di un lago.
Sta osservando l'ambiente marino a 8 metri sott'acqua quando nota un altro tizio alla stessa profondita', ma senza l'attrezzatura da sub.
Irritato e sentendosi sminuito il nostro tizio scende a 15 metri sott'acqua, ma l'altro tizio, pur senza bombole o altre attrezzature da sub, lo segue.
Il tizio e' ancora piu' irritato e confuso e allora prende la lavagnetta subacquea e col suo gessetto da sub scrive: "Ma come fate a stare a questa profondita' senza nessun equipaggiamento?".
Il tizio prende la lavagnetta, cancella quello che l'altro ha scritto e scrive a sua volta: "Sto affogando, brutto imbecille!!".

IL BRINDISI



I brindisi danno una certa solennità a ogni pranzo. In ambito lavorativo, pronunciati di solito all'inizio o alla fine del pranzo, possono servire per dare il benvenuto ad un visitatore importante o a un nuovo collega o per salutare uno che se ne va, per lanciare un nuovo business o un nuovo prodotto, per celebrare il raggiungimento di un obbiettivo lungamente atteso.
Le parole che li precedono dovrebbero essere il più possibile brevi, concise, personali, spiritose. Mi ricordo di aver letto che un discorso alla fine di una cena dovrebbe essere come un vestito di una signora: lungo abbastanza per coprire il soggetto, ma corto abbastanza per essere interessante...
Chi intende fare un brindisi batte leggermente una posata sul bicchiere per attirare l'attenzione, si alza in piedi e parla rivolto alla persona a cui è indirizzato il brindisi non trascurando però tutti i presenti. Alla fine del discorso i presenti alzeranno i calici tenendoli per lo stelo (chi è astemio riempia il suo solo d'acqua) e berranno senza toccare i biccheri e senza dire "cin cin". Chi riceve il brindisi potrà replicare a sua volta con un breve discorso di ringraziamento.

LA RICETTA DEL PASTICCERE


Volete provare a fare UNA TORTA AL CIOCCOLATO con ingredienti freschi, seguendo la ricetta di un pasticcere? Vi servirà un po' di tempo e passione, ma il risultato è assicurato.


INGREDIENTI
- 200 g cioccolato
- 105 g burro
- 105 g farina di mandorle
- 3 uova
- 6 tuorli
- 5 albumi
- 105 g zucchero a velo
- 35 g farina

Montate il burro ammorbidito con le uova e lo zucchero. Aggiungete la farina di mandorle, il cioccolato sciolto a bagnomaria e continuare a montare. Incorporate con lenti movimenti di una forchetta dal basso verso l'alto gli albumi montati a neve ed infine la farina setacciata. Imburrate ed infarinate una tortiera di 20 cm di diametro, versate il composto e fate cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 40 minuti.

COME DIVENTARE MILITARE DI SUCCESSO



Per entrare nelle Forze Armate come ufficiale o sottufficiale bisogna avere il diploma di Scuola media superiore, un'età compresa fra i 17 e i 22 anni (26 per i sottufficiali) e la fedina penale pulita.
I ranghi delle Forze armate sono aperti alle donne. L'accesso delle ragazze alle scuole militari, invece, è ancora allo studio degli Stati Maggiori.

ESERCITO
Accademia di Modena per i futuri ufficiali e Scuola sottufficiali di Viterbo.
I ragazzi possono fare domanda alla Scuola militare Nunzitella di Napoli e alla Teulliè di Milano. Dopo 15 anni di servizio c'è la Scuola di guerra di Civitavecchia. Tutte le informazioni e i bandi di concorso sul sito dell'Esercito http://www.esercito.difesa.it/

CARABINIERI
Accademia di Modena per gli ufficiali e Scuola sottufficilai di Firenze e Velletri. Dopo l'accademia, gli ufficiali conseguiranno la laurea in giurisprudenza alla Scuola ufficiali di Roma. Tra le scuole di specialità dell'Arma spicca il Centro alpino di Selva di Val Gardena da cui escono i carabinieri sciatori, come Alberto Tomba (http://www.carabinieri.it/).

MARINA MILITARE
Accademia navale di Livorno per gli ufficiali e la Scuola sottufficiali alla Maddalena e a Taranto. La Scuola navale Francesco Morosini è a Venezia. Per entrare nel mitico Comsubin, i subacquei incursori, bisogna superare il corso della Scuola subacquei di La Spezia (http://www.marina.difesa.it/).

AERONAUTICA MILITARE
Accademia aeronautica di Pozzuoli per gli ufficiali e Scuola sottufficiali di Caserta. Scuola militare Giulio Dobuè, a Firenze. Prima di pilotare un caccia gli ufficiali devono frequentare la Scuola di guerra aerea di Firenze (http://www.aeronautica.difesa.it/)

(Queste notizie le ho estrapolate da un articolo che ho trovato scritto in CLASS, ma siccome risale a qualche mese fa non so se sono ancora tutte valide o c'è stato nel frattempo qualche cambiamento. Comunque chi fosse interessato ci sono i siti da controllare e i Comandi dei rispettivi Corpi dove rivolgersi)

COME MAI I MOBILI A VOLTE SCRICCHIOLANO?


Perchè, se sono fatti di legno, subiscono il comportamento di tale materiale. L'acqua presente sulle pareti delle cellule del legno, infatti, una volta abbatuta la pianta inizia a diminuire. Il legno, che si asciuga perdendo acqua, si muove e produce scricchiolii e, a volte, anche veri schianti e rotture.
Ciascun tipo di legno si comporta in modo diverso, e anche se non esistono legni "immobili", alcuni sono più indicati di altri a trasformarsi in mobili di arredamento.
Tra i tipi di legno che presentano il minore movimento vi sono il pino silvestre, gli abeti in generale, il larice.
Tra quelli che scricchiolano di più ci sono il pero, il noce, il ciliegio, il carpino (simile al nocciolo).

PERCHE' ALCUNI FARMACI SI PRENDONO CON IL NASO?

Non si tratta ovviamente di pillole, bensì di spay o gocce. La via nasale può essere vantaggiosa, rispetto a quella per bocca, perchè è più rapida ed efficace (l'importante è non avere...il raffreddore!). Il rivestimento interno del naso infatti è una specie di "carta assorbente": grazie ai numerosi vasi sanguigni che lo attraversano, capta con facilità le sostanze chimiche.
Il farmaco assunto per via orale finisce nello stomaco, dove può restare per 30-40 minuti, per poi transitare attraverso l'intestino prima di essere assorbito dalla mucosa intestinale.
Un altro vantaggio della via nasale rispetto a quella orale è la maggiore "disponibilità", cioè la capacità del farmaco di essere disponibile per l'organismo una volta assunto. I farmaci presi per bocca perdono buona parte del loro effetto durante il percorso nel'apparato digerente e nel fegato, i cui enzimi in genere distruggono la maggior parte delle molecole del medicinale. Per le sue caratteristiche, la via nasale è usata per alcuni farmaci d'urgenza (antidolrifici, antiepilettici, antidiabetici, anestetici) e in alcune preparazioni per bambini, costituendo in alcuni casi una valida alternativa alle iniezioni.

mercoledì 7 gennaio 2009

IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA

Agire affinché ogni cosa buona diventi
bene comune e affinché tutto sia libero
per coloro che sono liberi.
F. Nietzsche, af. 87
de Il viandante e la sua ombra

L'ombra: Giacché è tanto tempo che non ti sento parlare, vorrei dartene un'occasione.
Il viandante: Parla - dove? e chi? è quasi come se sentissi parlare me stesso, solo con voce più debole della mia.
L'ombra (dopo una pausa): Non sei contento di avere un'occasione di parlare?
Il viandante: Per dio e per tutte le cose a cui non credo, è la mia ombra che parla: la sento, ma non ci credo.
L'ombra: Accettiamolo e non pensiamoci oltre, tra un'ora sarà tutto finito.
Il viandante: Pensai proprio così, quando in un bosco vicino a Pisa vidi prima due e poi cinque cammelli.
L'ombra: E' bene che ambedue siamo ugualmente indulgenti verso di noi, se per una volta la nostra ragione tace: così anche nel nostro colloquio non ci adireremo e non metteremo subito le manette all'altro se la sua parola ci suonerà incomprensibile. Se proprio non si sa rispondere, basta già dire qualcosa: questa è l'equa condizione alla quale io mi intrattengo con qualcuno. In un dialogo un po' lungo, anche il più savio diventa una volta pazzo e tre volte babbeo.
Il viandante: Le tue modeste pretese non sono lusinghiere per colui al quale le confessi.
L'ombra: Debbo dunque lusingare?
Il viandante: Pensavo che l'ombra dell'uomo fosse la sua vanità: ma questa non chiederebbe mai: "debbo dunque lusingare?".
L'ombra: La vanità umana, se ben la conosco, non domanda neppure, come io ho già fatto due volte, se può parlare: parla sempre.
Il viandante: Solo adesso mi accorgo quanto sono scortese nei tuoi confronti, mia cara ombra: non ho ancor neppure fatto parola su quanto mi rallegra di ascoltarti, e non solo di vederti. Lo sai, io amo l'ombra come amo la luce. Perché esistano la bellezza del volto, la chiarezza del discorso, la bontà e fermezza del carattere, l'ombra è necessaria quanto la luce. Esse non sono avversarie: anzi si tengono amorevolmente per mano, e quando la luce scompare, l'ombra le scivola dietro.
L'ombra: E io odio quel che odi tu, la notte; amo gli uomini perché sono seguaci della luce, e mi allieta lo splendore che è nel loro occhio quando conoscono e scoprono, loro, gli infaticabili conoscitori e scopritori. Quell'ombra che tutte le cose mostrano quando su di esse cade il sole della conoscenza - io sono anche quell'ombra.
Il viandante: Credo di capirti, anche se ti sei espressa in modo un po' umbratile. Ma avevi ragione: i buoni amici si dicono talvolta una parola oscura, come segno d'intesa, che dev'essere un enigma per ogni altra persona. E noi siamo buoni amici. Perciò basta con i preamboli! Centinaia di domande premono il mio animo, e il tempo in cui tu potrai rispondervi è forse troppo breve. Vediamo su che cosa incontrarci in fretta e pacificamente.
L'ombra: Ma le ombre sono più timide degli uomini: non dirai a nessuno come abbiamo parlato insieme!
Il viandante: Come abbiamo parlato insieme? Il cielo mi guardi da lunghi ed elaborati dialoghi scritti! Se Platone avesse avuto meno gusto a elaborare, i suoi lettori avrebbero più gusto a lui. Un dialogo che nella realtà delizia è, se trasformato in scrittura e letto, un quadro con prospettive del tutto false: tutto è troppo lungo o troppo corto. - Tuttavia potrò forse comunicarti su che cosa ci siamo accordati?
L'ombra: Questo mi basta; perché tutti vi riconosceranno solo le tue opinioni; nessuno si ricorderà dell'ombra.
Il viandante: Forse ti sbagli, amica! Sinora nelle mie opinioni si è vista più l'ombra che me.
L'ombra: Più ombra che luce? E' possibile?
Il viandante: Sii seria, cara matta! La mia prima domanda esige subito serietà!
L'ombra: Di quel che hai detto, più di tutto mi è piaciuta una promessa: che volete ridiventare buoni vicini delle cose prossime. Questo tornerà a vantaggio anche di noi, povere ombre. Perché, ammettetelo, sinora ci avete calunniato anche troppo volentieri.
Il viandante: Calunniato? Ma perché non vi siete difese? Avevate pur vicine le nostre orecchie.
L'ombra: Ci sembrava appunto di esservi troppo vicine per poter parlare di noi stesse.
Il viandante: Delicato! Assai delicato! Ah, voi ombre siete "uomini migliori" di noi, me ne accorgo.
L'ombra: Eppure ci avete chiamato "importune" - noi, che almeno una cosa sappiamo fare - tacere e attendere - nessun inglese lo sa far meglio. £ vero, ci si trova molto, molto spesso al seguito dell'uomo, ma mai come sue schiave. Quando l'uomo fugge la luce, noi fuggiamo l'uomo: a tanto arriva la nostra libertà.
Il viandante: Ahimè, tanto più spesso è la luce a fuggir l'uomo e allora anche voi lo abbandonate.
L'ombra: Ti ho abbandonato spesso con dolore: a me, avida di sapere, tante cose dell'uomo sono rimaste oscure, perché non posso esser sempre intorno a lui. Pur di possedere una totale conoscenza dell'uomo, sarei volentieri la tua schiava.
Il viandante
: Lo sai tu, lo so io, se tu da schiava non diventeresti improvvisamente padrona? Oppure se tu rimarresti schiava ma, disprezzando il tuo padrone, condurresti una vita di umiliazione, di disgusto? Accontentiamoci ambedue della libertà, così come è rimasta a te - a te e a me! Giacché la vista di un essere non libero amareggerebbe le mie gioie più grandi; le migliori cose mi ripugnerebbero, se qualcuno dovesse dividerle con me, - non voglio sapere di schiavi intorno a me. Per questo non amo il cane, il pigro e scodinzolante parassita, che è diventato "cane" solo come servo degli uomini, e di cui essi sogliono addirittura decantare la fedeltà al padrone e il fatto di seguirlo come la sua. -
L'ombra: Come la sua ombra, essi dicono. Forse anch'io oggi ti ho seguito per troppo tempo? E' stato il giorno più lungo, ma ne siamo alla fine, abbi ancora un attimo di pazienza! Il prato è umido, ho i brividi.
Il viandante: Oh, è già tempo di separarsi? E ho dovuto alla fine farti ancora male, l'ho visto: sei diventata più scura.
L'ombra: Arrossivo, nel colore in cui posso farlo. Mi è venuto in mente che spesso sono stata ai tuoi piedi come un cane, e che tu allora -
Il viandante: E, in tutta fretta non potrei farti ancora
L'ombra: Nessuno, tranne quello che ebbe il "cane" filosofico davanti al grande Alessandro: togliti un poco dal sole, ho troppo freddo.
Il viandante: Che debbo fare?
L'ombra: Cammina sotto quei pini e guarda i monti: il sole tramonta.
Il viandante: Dove sei? Dove sei?