SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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martedì 10 febbraio 2009

LA MAGLIA DI LANA


(di Lorena B.G.)

Questo non è il solito angolino con i consigli per affrontare situazioni strane in cucina o in casa. O almeno la situazione strana c'è: tutta la mia vita.
Mi butto sempre a capofitto in tutto dal lavoro alle amicizie, per avere cosa in mano poi? Niente un bel pugno di mosche. Rimango sempre male per tutte le cose che mi succedono e non vanno nel verso giusto, sembra quasi che la vita non mi abbia insegnato niente. Eppure calci in faccia ne ho avuto tanti e anche dolorosi.
Quello che mi delude di più sempre ogni giorno sono i rapporti con gli altri.
Non esiste più un rapporto limpido chiaro ingenuo.
Qualche tempo fa un amico mi disse che aveva addosso la maglia di lana e che non bastava mai, ma cercava tutti i giorni di costruirsi delle corazze, ma anche queste spesso non erano sufficienti.
Non ho capito completamente cosa voleva dirmi e rimbeccai dicendo che io non ne avevo bisogno, ma che stavo bene così con i miei sentimenti con il mio dolore che mi faceva sentire viva.
Oggi un altro amico mi ha detto la stessa cosa, aggiungendo che le maglie di lana possono essere di tanti tipi.
E oggi finalmente ho capito. Ho capito tutto il mio dramma.
E' vero che la maglia di lana non ce l'ho, non l'ho mai cercata, ma ho però sottovalutato le difese di cui il mio animo aveva bisogno e che forse era meglio che io avessi costruito piano piano nel tempo.
Ogni volta che sono stata delusa ho sofferto, ogni volta che sono stata offesa ho pianto, il mio cuore si è spezzato mille volte e la mia anima è morta altrettante, ma poi come è stato difficile ricostruire tutto, uscire fuori da questi buchi, ogni volta più difficile e più doloroso.
Ora io chiedo a Voi cari amici c'è qualcuno che sa dirmi come fare a costruire questa maglia di lana?
C'è qualcuno che è passato come me attraverso tradimenti di amanti, ma soprattutto di amici? Che come me ha dovuto subire le angherie di donne poco serie e uso un eufemismo per non dire altro?
Che anche fare la spesa al supermercato è una lotta, perchè trovi un cretino che ha messo la sua auto davanti alla tua e non puoi uscire? Che l'autobus non passa mai e poi passano tre tutti insieme?
Che alla posta c'è una fila chilometrica e gli impiegati cominciano il cambio di turno un'ora prima e finiscono un'ora dopo? Che il direttore di banca ti chiama se sei andato 20 euro fuori conto e ti tratta come "l'ultimo dei mohicani"?
Che ti prepari per andare ad una cena e arrivi sempre in ritardo? Che aspetti tutto il giorno una telefonata e poi sei l'unica stupida che pensava alla telefonata?
Che dopo un pomeriggio a studiare con tua figlia, il giorno dopo torna a casa con un otto ...perchè il compito sicuramente te l'ha fatto la mamma..quando non è vero?
Che tuo marito dopo 27 anni continua a lasciarti i panni sporchi in giro per casa invece di metterli nel cestino? Che non ne puoi più di andare due domeniche al mese a pranzo da tua suocera la domenica?
Che ogni volta che devi vestirti c'è sempre i pantaloni che vuoi metterti in mezzo ai panni da stirare? Che la mattina anche se ti alzi per prima devi sempre fare una corsa per portare la bambina a scuola?
Che quando decidi di mangiarti una bella pasta la bilancia la mattina ti ha detto di no? Che all'improvviso il computer ti lascia in mezzo ad una frase che stai scrivendo e il tecnico viene tre giorni dopo?
Che..che...che...se vado avanti non finisco più !

Ciao buona serata tutti bacio

mercoledì 4 febbraio 2009

PER TE




- SONO UNA PARTE DI TUTTO CIO' CHE HO TROVATO SULLA MIA STRADA.


- Sugnu na parti ri tuttu zoccu ej' ttruvatu na' me strata .(catanese)


Mai niente potrà essere un intero se è diviso, solo unendo le varie parti si può ritornare all'origine e quindi alla perfezione.

lunedì 2 febbraio 2009

AMORE OLTRE LA MORTE



(di Lorena B.G.)
SECONDA PARTE

........L'avevano prelevata un giorno mentre passeggiava in un parco.
Una bellissima giornata di sole, calda. Lei si sentiva bene. Da quando era morto il suo amore non riusciva più a pensare, si trascurava fino quasi a dimenticarsi di mangiare o di andare a fare la spesa. Le giornate le scorrevano così addosso senza che lei reagisse e avesse voglia di fare qualcosa.
Poi ..la PROPOSTA!!! In un lampo vide cosa avrebbe potuto fare, questa era la soluzione dei suoi problemi. Accettò prima ancora che l'ufficiale avesse finito di esporle il progetto. E fu così che il giorno stesso partì.
Non vedeva l'ora di iniziare, chiamò a sè i collaboratori più fidati, quelli più geniali, quelli su cui lei aveva sempre contato e che come lei erano insaziabili di fronte alla ricerca.
Ma questa volta, nessuno riusciva più a starle dietro.
Non capivano più cosa stesse cercando.
Ogni giorno, ogni giorno avevano visti naufragare i loro sforzi. Solo lei continuava, animata da un 'energia che solo lei sembrava possedere.
Aveva negli occhi una luce strana, come se solo l'idea che aveva, la nutrisse. Il volto si era incavato, gli occhi cerchiati, qualche volta aveva l'aspetto di una pazza.
All'improvviso la vedevano per i corridoi con delle provette in mano parlare da sola, ripetendo a voce alta le formule che aveva appuntato. All'inizio i soldati di guardia si erano spaventati, poi non ci fecero più caso.
Quando passava la guardavano con compassione, come se fosse ormai irrecuperabile.
Una mattina si svegliò all'improvviso, aveva avuto un'idea.
Poi si mise ad urlare e a ridere e piangere. Era riuscita finalmente a concludere l'esperimento. Ora si trattava di metterlo in pratica.
Il tentativo numero 531!
Cominciarono giorni di lavoro febbrile, adesso tutti erano con lei per aiutarla e per veder finalmente il risultato.
Impiantarono la cellula nella soluzione biologica che l'avrebbe nutrita e aspettarono e osservarono giorno e notte la crescita.
Dopo un settimana ecco! Avevano raggiunto lo scopo: un individuo formato completo, perfetto.... adulto!
Sì, perchè era questo quello che le era stato chiesto: di creare nel più breve tempo possibile individui adulti da mandare sui campi di battaglia come soldati a rimpiazzare quelli morti. Cosicchè la nazione che avesse avuto un esercito che "non muore mai" avrebbe vinto la guerra e governato il mondo. La sua felicità però era superiore agli altri, il cuore le scoppiava. Aveva vinto la sua battaglia contro la morte.
"Ma...dottoressa, quest'individuo assomiglia tutto a ...". Ecco un collaboratore se n'era accorto.
Già era questo che lei aveva voluto fare: riprodurre in laboratorio un uomo uguale al suo amato Atled, era questa l'idea che aveva avuto quel giorno che aveva accettato. Far rivivere il suo amore nuovamente, sconfiggere la morte. Rivederlo tutti i giorni ridere, mangiare, camminare, scherzare e magari chissà nella memoria con il tempo sarebbe uscito fuori il ricordo di lei, del loro amore.
Fu pulito, vestito: lo esaminarono in tanti. E approvarono.
Cominciò subito la "produzione", nel giro di una settimana ecco centinaia di individui in divisa pronti a marciare contro il nemico.
Pronti come se si fossero addestrati per mesi al combattimento.
Il giorno che partirono c'era anche lei.
Scoppiava dalla gioia. Il suo amore ! Eccolo lì davanti a lei riprodotto in centinaia di individui, adesso non si sarebbe sentita più sola. Dove girava lo sguardo lo trovava, lo vedeva, gli sorrideva sempre ovunque di giorno e di notte. Non avrebbe pianto più.
"Dottoressa...ritorni subito in laboratorio, deve continuare la "produzione". Tra qualche giorno questi individui dovranno essere sostituiti da altri e altri ancora non possiamo fermarci proprio ora. Moriranno a centinaia, a migliaia e noi dobbiamo essere pronti sempre con soldati nuovi."
Mai parole furono più terribili, mai niente le causò un dolore così forte e la crudeltà del suo esperimento le si presentò con tutta la sua atrocità.
Lei che quel giorno aveva preso un capello del suo amore dal pettine in casa, lei che aveva lottato e lavorato giorno e notte per riportare in vita l'uomo che aveva amato così tanto, lei adesso.... lo mandava a morire migliaia e migliaia di volte.

venerdì 30 gennaio 2009

AMORE SENZA CONFINI

(di Lorena B.G.)

Eccomi amore, anche stasera sono qui.
Adesso sono proprio giù.
Tante domande troppe, e tutte senza risposta perchè non ci sei.
Tanti dubbi, tante idee, tante incertezze, tanta insicurezza.
Stamattina, come tutta la settimana, ho dovuto tirare su di morale il tuo amico.
E' molto giù, perchè sei lontano. Ed io cosa o meglio come devo essere.
Almeno lui è stato con te un po'. Ti conosce, ha parlato con te, giocato, discusso. Ma io?
Io ti ho avuto per me solo un battito di ciglia.
Cosa devo dire, quello che so o quello che ho di te è solo quello che percepisco, solo questo.
Quante emails ti ho scritto, almeno una al giorno.
Due tre parole di risposta in un mese due volte. Ma devono bastare per chissà quanto tempo.
Due tre parole da interpretare, e basta un dubbio perchè quello che sembrava una certezza diventa un punto interrogativo.
Quando abbiamo parlato sembrava tutto semplice, poi è successo l'impensabile!!! Sei dovuto partire e da allora il vuoto. Non so più niente. Buio totale. La mia testa il mio cuore mi dicono che va tutto bene, deve andare tutto bene.
Ma poi comincio a pensare: dove si trova? con chi è ? cosa mangia,dove dorme?
Il cellulare?
Proibizione assoluta di usarlo ..NESSUN CONTATTO. Mi sembra di essere in guerra, ma forse lo è. Stiamo giocando a guardie e ladri?
Le cose che faccio normalmente non mi danno più nessuna soddisfazione, ti ho amato subito prima ancora di conoscerti. Tu mi hai dato la forza di chiudere storie stupide che si trascinavano senza senso, senza amore.
Con te ho avuto la forza di ribellarmi, a chi? Ma a te? Ti ricordi quando ti dissi ...ABBI PIETA' DI QUEST'ANCELLA RIBELLE, MIO SIGNORE E PADRONE? Tu ti mettesti a ridere,ma lo sai era per dirti di non forzare troppo la mano. Non potevi chiedermi ogni minuto di fare una cosa e poi la dovevo fare anche alla svelta. E non tutto quello che mi hai chiesto mi è piaciuto, infatti l'ultima cosa che mi hai fatto scrivere ho detto basta, con quella frase, ma tu hai capito. La tua intelligenza è la tua compagna fedele,il tuo credo ti accompagna sempre, ma adesso hai deciso di percorrere anche con me un po' di strada.
HAI DECISO....ma questo cammino è stato interrotto. Quando ritornerai mi ritroverai come mi hai lasciato, solo con tanta voglia di te. Ma tu? Che esperienze hai avuto in questo periodo? Quanto possono avere influito su di te? Ti ritroverò come mi hai lasciato o sarai cambiato che dirai basta e non vorrai più stare insieme? Ricordi cosa abbiamo detto: TU le tue regole, le tue teorie, i tuoi studi, IO invece la parte più evanescente di tutto, ma soprattutto della vita, la parte che riguarda l'amore, la vita, i sentimenti, i peccati, i vizi, le debolezze dell'umanità.
Volevo farti vedere la vita dalla parte più sofferente, quella che non sa fino a che punto si può amare, quella che impazzisce quando non ci sei, quella che vuole accontentarti in tutto, quella che ti desidera da impazzire, il lato umano delle cose ma più che altro il mio lato umano con tutte le sue debolezze, ma anche il più forte di fronte all'amore,di fronte alle difficoltà che si possono presentare.
Hai letto? Quanti dubbi ? Quante domande?
Anche oggi chiudo qui, altrimenti non finisco più.
Buonanotte amore mio, chissà se leggerai questa mia email?

giovedì 29 gennaio 2009

AMORE OLTRE LA MORTE


(di Lorena B.G.)
PRIMA PARTE

Era arrivata al 531 tentativo. Aveva deciso di buttare tutto.
Erano mesi che stava provando, tutti i tentativi erano falliti.
Eppure era sicura che non mancava molto.
Il compito all'inizio l'aveva entusiasmata, poi era subentrata la ricerca della perfezione.
Come si può parlare di perfezione in un laboratorio chimico-biologico?
I suoi collaboratori erano stanchi, non avevano più fiducia ormai per loro tutte le speranze erano morte.
Nelle ultime settimane non andava nemmeno più in camera, rimaneva a dormire lì, nel laboratorio.
Dormire? La sua vita era diventata un incubo, solo esclusivamente davanti a quel microscopio, con le provette in mano sempre.
Le lavagne ai muri piene di formule e numeri, cancellate a metà e riscritte sopra tante volte. Tanto che solo lei adesso capiva cosa c'era scritto.
Tazze enormi di caffè per rimanere sveglia, per non addormentarsi. Ogni minuto che si appisolava era sottratto alla sua ricerca, al raggiungimento del risultato finale.
530 tentativi ! tentativi? Fallimenti, direbbe lei.
Questo il 531 doveva essere quello giusto. Doveva!
La guerra l'aveva lasciata sola, l'uomo che amava non c'era più.
Le Nazioni mandavano gli uomini a combattere, la maggior parte era stata sterminata da attentati e da armi biologiche dove morivano centinaia di persone.
I Governi non riuscivano più a fare una stima di quanti abitanti erano rimasti nelle città.
Ricordava che tante volte, prima di tutto questo, quando qualcuno le si era opposto aveva pensato che un bel diluvio universale poteva spazzare il genere umano e ricominciare daccapo sarebbe stata la soluzione migliore.
Ormai la violenza imperava nelle città, nessuno più riusciva a portare ordine.
Non esistevano più confini fra Nazioni e nessuno si sentiva più al sicuro.
Era cominciato tutto con un attentato in uno stadio dove erano morte migliaia di persone.
Sì,migliaia !!! Perchè era stato organizzato così bene che le cariche di esplosivo erano state messe in molti pilastri della struttura e avevano provocato il cedimento di quasi tutte le gradinate.
Quando arrivarono i soccorsi si presentò loro uno spettacolo orrendo. Macerie miste a corpi o a pezzi di corpi. Il cemento, le strutture di ferro ricoprivano tutto.
Inizialmente avevano pensato di scavare e cercare i cadaveri per sotterrarli, ma poi era stata dichiarata la guerra fra Nazioni, furono coinvolte inizialmente cinque poi aumentarono con le varie alleanze, e quello scempio fu ricoperto di calce.
In poco tempo quasi tutto il mondo Occidentale fu in guerra, ma poi le alleanze continuarono e anche Paesi lontani si unirono al conflitto.
Non esisteva più un posto sicuro dove andare, ormai non si muoveva più nessuno, un luogo poteva essere peggiore di quello lasciato e quindi si barricavano dove potevano.
Magari si univano in gruppi per difendersi meglio o per cercare il cibo che ormai cominciava a scarseggiare.
Lei si trovava sotto terra nei laboratori dell'esercito. Chilometri sottoterra.
Ai tempi della clonazione aveva trovato il modo di non far invecchiare le cellule di renderle resistenti, quasi eterne.
Aveva avuto il Nobel, così giovane eppure tanto brillante. A lei si erano dovuti inchinare gli scienziati più illustri, ma anche i più vecchi per la genialità della sua scoperta.
Ecco allora che nel mezzo delle guerra, quando gli uomini morivano a migliaia un Governo aveva avuto l'idea di sostituire i soldati morti con nuovi individui.
L'avevano prelevata un giorno mentre passeggiava in un parco.
(continua...)