SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

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lunedì 26 luglio 2010

SCEGLIERE ANCORA...(2)


Anche questo fine settimana sono in montagna.

900 mt ... la sera camino acceso. Questa volta il cielo è nuvoloso la temperatura si è abbassata un po'. Mi risdraio sul divano mi piace come posizione per ora ci sto bene.

Ricordo di aver lasciato quella bottiglia di Porto del 1978.

Ne verso un po' meno dell'altra volta. Il colore ambrato il profumo del vino corposo dolciastro vellutato che ho nel bicchiere mi fa immaginare di essere un uomo con in mano un cognac e magari un sigaro in mano. Pancetta da commendatore accappatoio bianco con apertura sul petto villoso labbra umide carnose...

Ma che vado a pensare! niente di tutto questo sono solo una donna e questa volta ho un plaid sulle gambe.
Il Porto mi sembra più vicino all'animo femminile: delicato ma deciso.
I pensieri corrono non si fermano.

Che settimana assurda è stata!

Ho scritto un'email dietro l'altra cercando di interpretare qualcosa.

Il cuore diceva che si era riaperto un dialogo.

Poi all'improvviso qualcosa: una frase che mi ha fatto intuire.
Ho capito o non ho capito come al solito?

E allora la delusione di un'illusione. Ma allora cosa ho scritto a fare qualche mese fa mettendo gli altri in guardia contro le sirene della mente?

Il mio faro si è spento alla prima ondata e dove sono i vetri che dovevano difendere il fuoco sacro dell'intelletto?

So per averlo letto che l'alcool prima dà euforia e poi tristezza, ma la mia fase di euforia dov'è? Nel mio bicchiere non è mai entrata.

Penso al numero 105.

C'è stato chi mi ha augurato di vivere fino a quell'età, io stessa ho scritto un racconto sulla Lamia che si rinnova a cicli di 105 anni, una camera d'albergo aveva quel numero, un numero che mi ha fatto pensare molto agli orrori della storia...

Chi è stato il primo a parlarmene?
Lo ricordo molto bene. La sua lordura morale ed etica non mi dette un'alternativa.
Anche quella volta ho scelto. In un attimo... senza mai voltarmi indietro senza mai rimpiangere la mia decisione. Quella volta però ero stata offesa.

Ma questa volta?
Ho combattuto fino ad oggi non rinunciando non mollando mai, poi piano piano ho capito che le catene stavano tirando troppo che avrebbero provocato ferite difficili da guarire nel tempo.
Tutto doveva seguire la sua strada.

Combattere contro chi?
La vita e il tempo sono dei giudici implacabili, non c'è via di uscita.
In questa lotta non ci sono vincitori, ma solo sconfitti.

Quante volte ho detto che una donna può affrontare cose impensabili. Ma si rende conto un uomo di cosa siamo capaci?

Oggi cosa ho fatto? Ho rinunciato a me stessa al mio amore alla speranza di un futuro con l'uomo che amo.

ME o TE? Sono stata io a decidere.
Ho scelto io per lui.
L'ho lasciato libero. Ho spezzato le catene che ci tenevano uniti.
Ho avuto quel coraggio che non c'era mai stato.

Adesso il fondo del pozzo l'ho toccato davvero.
Non ho voglia per adesso di risalire, sto qui a sedere a guardare le pareti gli scorpioni che mi girano intorno la sabbia le pietre che salgono verso il cielo..... e il cielo in alto. Ma non è mai stato così in alto così lontano come adesso.

A cosa ho rinunciato? Ad un uomo che era diventato tante cose.
Ho chiuso la porta? No la porta no, ho spezzato solo le catene.
La porta la lascio aperta se un giorno vorrà tornare.
Che tipo di speranza sarà? quella che mi farà vivere nell'attesa o quella che mi farà morire nell'attesa? O la mia vita sarà solo un limbo senza più emozioni?

Ogni donna è tante cose ogni donna ha dentro di sè tanti amori che coesistono tutti senza urtarsi e combattere. Siamo mamme siamo amiche siamo compagne siamo amanti e complici siamo puttane ma poi alla fine siamo solo donne, donne che amano e che chissà come diventano tutte Penelope che lascia andare Ulisse a girare per il mondo in cerca di se stesso.

La Storia ci ha perseguitato gli uomini ci hanno massacrato, ma continuiamo a stare al nostro posto. Quante di noi hanno varcato le Colonne d'Ercole? Quante hanno abbandonato la famiglia i figli la casa l'uomo che amiamo per seguire un sogno un'avventura?

Quanti Ulisse o meglio quanti alter ego di Ulisse ci sono sparsi ai quattro venti?
Lo stesso Leopold Bloom di Joyce non è forse l'alter di Ulisse nella sua mediocrità?

Ma quanti Ulisse-mito contemporaneamente devono rinunciare alla vita per seguire un'idea ? Solo senza nessun frater che lo accompagni, senza nessuna compagna, solo con se stesso a varcare le Colonne. La sua coscienza ormai ha deciso: nelle profondità del suo animo sa che oltre c'è il non-essere, la vita-in-morte. Cosa l'aspetta in questo viaggio in questo procedere verso un vuoto via via crescente?

Sto immaginando o sono consapevole della realtà?

In un mio racconto, Ulisse, ho fatto spezzare da Penelope l'arco, la cosa che rappresentava il suo potere. Io non ho spezzato niente... solo il mio cuore.
E ho fatto tutto da sola.
...Ti amo come amo me stesso... ma qualche giorno prima aveva detto che... aveva rinuciato a se stesso da tanto tempo...

Non ho capito niente o ho capito tutto?
So solo che gli occhi della mente adesso sono ciechi.
Quanti mi condannerebbero se scrivessi i miei pensieri e quanti si ritroverebbero in queste parole?

Sono sicura soltanto che non smetterò mai di amarlo, la mia porta sarà sempre aperta.

Un giorno forse il mondo riprenderà la sua forma e i suoi colori, per adesso sono immersa nel nulla assoluto come se fosse il mio brodo primordiale.

Un giorno forse un Big Beng ci sarà per ricominciare a vivere anche per me... anche per noi?

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