SOLO QUELLI CHE SONO COSI' FOLLI DA PENSARE DI CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO (A.Einstein)

PER TUTTI
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venerdì 1 ottobre 2010

OGGI SONO EMPATICA


In montagna ho una connessione internet. Ho fatto un contratto che pago mensilmente solo i mesi che vado lì o addirittura solo i giorni.

Tutto tramite il Postepay.

Cosa c'entra questo? ma perchè stamattina alla Posta per ricaricare questo benedetto "cartoncino" mi sono ritrovata in fila (siamo al 1 settembre) con un centinaio di pensionati e... i soliti problemi burocratici.

Aprono la porta... non ci sono soldi non li hanno ancora portati, se qualcuno ha delle bollette da pagare si faccia avanti!...

Mi faccio avanti... signora deve mettersi in fila...(!!!)

...mi scusi ma lei ha detto che se uno deve pagare...

..si metta in fila insieme agli altri...

Stamattina mi sono alzata regolarmente alle 6,45 mi sono lavata vestita ho preso il mio orzo non ho discusso con mia figlia... mi sembrava una giornata regolare!

...allora V O I avete detto che chi deve pagare si faccia avanti, io devo pagare e da qui... non mi metto in fila!...

Dopo due minuti ha capito cosa volevo: mi da un modulo da riempire... fra adulti minori consenzienti paganti nome codice numero città cifra... firma, alla fine non ho capito niente di quello che scrivevo.

...lei ha sbagliato tutto... (mi pareva! e poi non avevo messo solo il nome del titolare della carta)

ma......... io dico sempre che la giustizia esiste, ogni tanto ho delle piccole soddisfazioni!

... codice fiscale... ricominciamo un'altra volta... è nella carta elettronica scritto grosso dietro... (in tasca avevo anche quell'altro, solo che non volevo darglielo perchè mi sembra assurdo che non lo vogliano leggere lì).

Il foglio si è accortocciato dentro la macchina che timbra i pagamenti. Che meraviglia! Zitta zitta senza dire niente l'impiegata ha riempito da sola un altro foglio e si è scusata!

Il codice fiscale ha vinto! ha avuto la sua vendetta.

Vado a prendermi un caffè. Buona giornata.

sabato 25 settembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (16+1)


La casa è fredda.
Dopo una settimana entrando si sentono le stanze non riscaldate. Accendo subito le stufe elettriche, poi penso alla cena e infine i camini. Siamo entrati ormai nell'autunno da qualche giorno e qui in montagna si sente prima che in città.
Meno male che ormai mi organizzo sempre con due cambi nella valigia: uno più leggero e uno più invernale. E se poi non basta negli armadi c'è sempre qualcosa di pesante.

Farei invidia alle ex-mamme della classe delle elementari di mia figlia... le famose mamme wonder-women.
Non ditemi che nessuno ha nella propria classe qualche mamma così: sempre la più perfetta la più intelligente, quella che vuole mettere bocca dappertutto e che sempre e solo lei ha ragione, quella che ha il figlio primo della classe più bravo degli altri.
Mamme così si trovano a tutti gli angoli... donne frustrate in casa che se la rifanno a scuola vesseggiando chi non ha voglia o tempo di discutere.
Per combattere questo tipo di personaggi assurdi, ma soprattutto queste mamme idiote che allevano figli poverini più idioti di loro, entrai in tutte le cariche più autorevoli della scuola. Cariche dove non potevano mettere bocca e dirmi qualcosa.
Le ho guardate dall'alto del mio metro e 59 per cinque lunghi anni commiserandole.

Alla fine della mia fatica mia figlia mi ha premiato dicendomi... mamma, sei la mamma più bella e la più intelligente, sai tante cose... le altre mamme non sanno niente...
S a i t a n t e c o s e! beata ingenuità. Chissà perchè i bambini ci vedono come degli eroi come chi sa tutto come chi li salverà e li difenderà sempre.
In fin dei conti da quando è nata è questo che ho fatto: scegliere per lei per salvarla. Mi sono sdoppiata come figura, ho la fortuna di avere un carattere forte che si adatta alle circostanze avverse. Le mie depressioni le mie delusioni non mi hanno mai vinto, sono riuscita a rinnovarmi come la mitica fenice e... quante volte sono risorta dalle mie ceneri!!!
Eppure anche se i miei sforzi si sono spesso raddoppiati ho mantenuto sempre il ruolo di mamma non cercando mai di diventare una figura che non sono.

Stasera però all'improvviso sento la mia solitudine... mi pesa, penso in un attimo ad una musica una poesia: la testa si riempie di domande... dove sei? perchè mi hai lasciata sola?... dopo quel "a presto" c'è stato il vuoto, vuoto di notizie vuoto di presenza.
Come siamo buffi noi uomini il ricordo torna prepotente con una musica con un gesto una parola un colore.
Quanto intensamente abbiamo vissuto quell'attimo da legarlo per sempre ad una di queste cose. Cose effimere umane cadenti caduche deteriorabili come la nostra vita. Gli anni scorrono ma restano impressi nel tempo e la storia s'imprime a fuoco. Un ricordo che sarà solo mio e che morirà con me. Come poter tramandare un ricordo? Scrivere su carta la sensazione provata l'emozione che ha accompagnato l'euforia del momento il battito del cuore che non voleva fermarsi? Come... come fare a fermare nello spazio e nel tempo una parte di noi stessi? Una parte che è durata un attimo così poco ma che ha marchiato a fuoco la nostra anima.
Nessuna parola nessuna frase avrà mai la potenza del nostro sentire, anche se sono brava a descrivere le sensazioni gli stati d'animo a cogliere il brivido della scena... niente mai e nessun racconto riuscirà ad avere la stessa intensità del brivido del nostro cuore al ricordo di qualcosa.

Continuiamo a camminare con lo sguardo avanti, protesi verso un futuro che ancora non esiste verso un futuro da scoprire o da scrivere? Guardare al passato, ma poi siamo così sicuri che abbiamo avuto un passato? e il presente? e se fossimo un'eco di qualcosa che è vissuto all'alba di tutto quanto? Siamo creature che non esistono più in un universo che non è mai stato creato. Se fossimo solo un'idea un progetto una proiezione di un esperimento, così ben riuscito che crediamo di vivere realmente le nostre giornate?
Un eco che si sta perdendo sempre di più. Cerchiamo la particella di Dio e che cosa abbiamo trovato? forse un brodo primordiale fatto di plasma di quark e gluoni. E se noi fossimo quel "brodo", un liquido pensante capace in un miliardesimo di secondo di vedere quello che potremmo diventare se prendessimo la strada che porta al genere umano oppure diventare un'altra cosa? Qui la fantasia mi tradisce perchè non saprei proprio cosa potrebbe esserci oltre all'uomo! diverso dall'uomo. Omini verdi? alieni con capoccioni mostruosi ma con intelligenze superiori?

L'uomo non ha scelta!
Percorriamo un cammino che forse è già stato ideato da qualcuno... come un'invenzione sperimentale.
Quando lavoravo in laboratorio progettavamo su una lavagna il percorso che avrebbe dovuto fare una reazione chimica. Immaginavamo e scrivevamo i legami che secondo noi sarebbero dovuti avvenire.
E allora? L'esperimento di cui noi siamo protagonisti ha lo stesso iter.
Noi ci comportiamo come cavie. Non abbiamo saltato un passaggio nella scala della decadenza e dell'orrore, abbiamo semplicemente tirato fuori l'aggressività che ci è stata inoculata.
Attraverso l'aria? l'acqua? il cibo?
O che possediamo già dentro di noi in attesa soltanto di esplodere in tutta la sua mostruosità?
In qualsiasi forma noi l'abbiamo assorbita stiamo semplicemente reagendo magnificamente a tutto quanto e il nostro osservatore-studioso-scienziato (pazzo? o geniale!) ha vinto e sta portando a termine le sue teorie.
Andiamo così senza nessuna sollecitazione esterna verso la nostra distruzione sistematica progressiva non saltiamo una tappa.
Gli orrori e gli errori che ci hanno "aiutato" ad arrivare fino a qui si sono raffinati con il tempo.
Non oso immaginare dove potremmo arrivare. E nessuno di noi mai potrà sapere completamente quello che ogni assassino ogni boia ha commesso verso un altro essere umano.
Siamo un esperimento di pensiero portato all'estremo e... abbiamo fallito.

Verremo cancellati?

Da dove sono partita? dalle mamme wonder-women mi sembra.....

martedì 21 settembre 2010

L'edera ed il vino



Sulla rivista Storica del mese di Ottobre 2010 si trova un articolo
che fa riferimento ad un frammento di Catone il Censore,
Mi fa piacere riportarlo sul nostro blog.
Anche perchè mi ricorda mio nonno, che non aveva di
sicuro mai letto l'opera di Catone. Mi raccontò del perchè si usasse
mettere le frasche di edera come insegna per la vendita di vino.
Mi spiegò che l'edera era una "nemica/amica" del vino poichè non lo
tratteneva al contrario dell'acqua ed era per questo che chi voleva
sottolineare la bontà del proprio vino sfidava, con il segno dell'edera,
il compratore.
E anche il mio amico Santipamma aveva il suo bel bicchierino fatto con
legno di edera con cui garantiva al suo corpo di rimanere indenne
dall'acqua sua acerrima nemica..


da
De re Rustica di M. Porcius Cato
(ovvero: Liber de agri cultura  di Marco Porcio Catone detto il Censore)

Capitolo CXII
Se vuoi sapere se siasi messa dell'acqua nel vino, o no, prendi una
scodella di legno si edera, e riempila del vino, in cui sospetti
essere stato messo l'acqua. Se vi sarà acqua, tutto il vino scorrerà
fuori, e l'acqua sola resterà; poichè un vaso di legno d'edera non
contiene vino.

sabato 18 settembre 2010

BUONANOTTE... (pensiamo positivo?)


Spesso chi non ha avuto grossi problemi nella vita non riesce a capire quella degli altri, accusandoli spesso di non pensare positivo.

Che cosa vuol dire POSITIVO?

Io posso aver voluto con tutta me stessa che qualcosa accadesse, ma chissà perchè in quel momento il destino ha guardato da un'altra parte.

Volere? Si può volere tante cose ma come mai uno solo fra le migliaia che giocano al superenalotto vince una cifra favolosa? Eppure ognuno di loro ha pensato positivo!

Come mai non è accaduto che la cifra si moltiplicasse per migliaia di persone e cambiasse in meglio la loro vita?

Come mai nascono bambini con gravi problemi di handicap eppure le mamme durante la gravidanza hanno desiderato che il proprio figlio fosse bello e sano e corresse felice con gli altri bambini?

Come mai le donne che tornano a casa la sera da sole magari dopo una giornata di lavoro vengono stuprate e seviziate da dei disgraziati per la strada?

Come mai in paesi dove c'è il desiderio di poter votare liberamente si assiste ancora a massacri e ad attentati contro chi ha espresso la propria opinione nei seggi?

Come mai nel mondo ancora abbiamo paura dell'11 settembre?

Come mai assistiamo ancora al teatrino dei burattini in politica?

Come mai quando parlo con qualcuno mi accorgo che la famosa emancipazione femminile è rimasta solo nel ricordo di chi ha bruciato il reggiseno in piazza?

Quante volte ognuno degli uomini e delle donne che popolano questa Terra ha pensato positivo e un attimo dopo la realtà si è trasformata in un incubo?

Quando la prossima volta diciamo a qualcuno di pensare positivo PENSIAMOCI bene a quello che diciamo!

SCEGLIERE ANCORA... (16)



Eccomi ancora qui. Domenica scorsa avevo chiuso tutto acqua luce gas.

L'idea era quella di non tornare in montagna per alcuni mesi.

Poi oggi pomeriggio la decisione veloce. Cinque minuti per fare una piccola valigia mettere alcune scatole di cartone in auto e via.

Camini accesi e... un caffè. Lo so sono le dieci di sera e qualcuno penserà che mi fa male e che sicuramente non dormirò, ma vi rispondo che non m'interessa.

Questa settimana è stata la settimana in cui con calma e tutta la tranquillità del mondo come se la lentezza e la lucidità intellettuale fossero sempre state presenti ho preso una delle mie tante decisioni.

L'ultima scelta.

Lunedì sono andata a vivere da sola.

Tagliati tutti i ponti mi sono semplicemente detta che egoisticamente volevo pensare a me stessa.

Sono talmente tranquilla che mia figlia l'altra sera è venuta in camera alle tre di notte a dirmi che non riusciva a dormire perchè russavo!

Che bello sto russando. Non era mai successo che lo dicesse anzi il mio respiro era per lei segno che tutto andava bene.

Eppure le camere sono distanti... ma allora se le davo fastidio perchè è rimasta a dormire con me?

Addormentata lei... sveglia io.

Detesto odio rifiuto che qualcuno dorma nel mio letto.

Non posso sentirmi toccare e tirare il lenzuolo la coperta sobbalzare il materasso perchè chi è vicino si deve girare.

La notte nel mio letto devo essere sola.

Il giorno che dirò ad un uomo di dormire con me quel giorno sarà da segnare sul calendario si splancheranno le porte del paradiso o dell'inferno nascerà un altro Einstein finalmente qualcuno troverà il punto d'appoggio per sollevare il mondo... insomma quel giorno vorrà dire che amo talmente quell'uomo che sono disposta a dividere con lui il letto... di notte.
Perchè se ancora qualcuno non l'avesse capito la più grande prova d'amore è permettere a qualcuno di dormire insieme a te. Lasciamo da parte mamme nonne frustrate da matrimoni capestro dovuti accettare e sopportare portati avanti negli anni in silenzio con l'annullamento di se stesse matrimoni che hanno schiavizzato le donne fino alla morte.
IL LETTO è una libera scelta che fa libero chi permette la "convivenza" in esso per alcune ore notte dopo notte anno dopo anno.
Sono talmente cosciente della mia libertà infatti che permetto ai miei amanti un approccio solo di giorno.
Mi sono sempre rifiutata di stare fuori la notte.
Un uomo... no, ma mia figlia... bisogna accettare tutto!

Ho aperto le persiane, il tempo è nuvoloso vento un po' freddo.
Qui a 900 mt è cominciato l'autunno respiro il fumo nell'aria... il fumo dei camini accesi la mattina.
Anch'io l''ho già fatto: il solito rituale ormai sono un'esperta non sbaglio più: accensione al primo fiammifero.
Oggi comincerò a mettere alcuni libri nelle scatole che ho portato.
Libri che non voglio lasciare qui, e se dovrò ritornare me le riporterò dietro.
Praticamente svuoterò una parte degli scaffali.
In questi giorni non mi sono collegata ad internet, non so se ho pensato se ho deciso ma so che ho fatto fisicamente, tanto che mi fa male il gomito destro, e... agito.Questa volta veramente ho messo in pratica il detto "FATTI NON PAROLE".

Gibran si è rifatto vivo... solita strada: ormai è diventata un'autostrada così larga e comoda che ho inserito il navigatore. Il comportamento è lo stesso non è nuovamenmte cambiato di un milimetro.
Non faccio più nemmeno fatica a pensare, non penso e basta! lascio che tutto accada come deve accadere come sarà ogni volta che mi manderà un sms, come ogni volta che prenderà un appuntamento e che non verrà.
Come ogni volta che lo manderò a quel paese dicendogli che è un uomo VUOTO.
Gli lascio credere di poter giocare come desidera che ogni volta che schioccherà le dita io sarò lì a sua disposizione... glielo lascio credere!
Perchè nel frattempo porto avanti la mia vita come ogni giorno, e come ogni giorno ho fatto le mie cose ho rincontrato il mio vecchietto. Fra tutti gli uomini che conosco in fin dei conti solo lui è costante pragmatico reale.
Mi viene da ridere.
Quando c'è Gibran ritorna sul palcoscenico l'altro.
Solo che a questo appuntamento l'ho guardato con occhi diversi.
Ho visto la sua età la sua stanchezza il suo voler lottare per non dichiararsi sconfitto e so per certo che non lo farà mai. Ma la scintilla quella che aveva prima adesso si sta spengendo.
Mi ha confidato che ogni incontro di lavoro ogni riunione ogni atto amministrativo gli costa una gran fatica che tutto adesso non lo affronta più con entusiasmo e forza, si ritrova spesso la notte con la voglia di andare a letto a dormire e non voler cedere alla spossatezza della giornata. Si è messo a giocare a burraco: passa le ore seduto ad un tavolo con le carte in mano.
L'ho guardato ma anche ascoltato in maniera diversa.
Fisicamente è un po' dimagrito, ma... è cambiato. Il suo "mi manchi" detto in maniera ossessiva ogni giorno per tutta l'estate adesso è sottinteso come se rivedendomi si fosse tranquillizzato.
Io invece mi sento la stessa ma protesa verso il futuro verso tutto quello che ho davanti conosciuto e sconosciuto con decisioni da prendere e scelte fatte con uomini che aspettano una mia telefonata che... ho deciso di non fare.
La sensazione è stata dirompente come una bomba in un piccolo spazio. Mi sono chiesta se sono io che adesso non lo voglio più se mi sono annoiata se la nostra lontananza mi ha fatto deviare per un'altra strada.
Adesso sto solo pensando e analizzando lui me stessa il nostro rapporto e cosa desidero in futuro.
Non c'è nessun altro uomo nella realtà per farmi ritornare sui miei passi.
Finora sono io che ho corso ho dato a piene mani non risparmiandomi mai psicologicamente o intellettualmente, impegnando tutto il mio tempo ad aiutare chi pensavo ne avesse bisogno.
Mi sento egoista e sinceramente se gli altri mi giudicheranno tale non m'importa niente.
GLI ALTRI ! E chi sono gli altri per giudicarmi?
Una volta che mi hanno condannato magari offeso ritornano alle loro case alla loro vita finta mascherata da stronz...te ed io? Io rimango qui a combattere da sola.
Il coraggio delle mie azioni l'ho sempre avuto e chi è in prima linea con la pietra in mano sono proprio quelli che non valgono niente nella vita, quelli che si sentono offesi ma che non hanno argomenti per controbattere quelli che acclameranno sempre il vincitore ma che fino a quel momento si erano nascosti.

Il fuoco nel camino si sta spengendo, comincia a piovere mi stringo un po' di più nel plaid.

Forse avrei dovuto intitolare tutto questo I RACCONTI DEL CAMINO o LE CONFIDENZE AD UN CAMINO.

sabato 11 settembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (15)


Sono ancora in montagna per pochi giorni. Poi devo chiudere la casa e chissà quando potrò tornare.
Stasera sono scesa in cantina per vedere se era tutto in ordine. Come ho già detto la casa è grande ho cominciato a fare il giro per sistemare le ultime cose prima di domenica.
Fra le tante bottiglie anche un gruppo di Vin Santo. Ne ho aperta una della ditta Antinori del 1962.
Il profumo il colore ambrato scuro... in trasparenza vedo i riflessi del camino.
Quest'anno non ho letto non ho scritto, per le vacanze mi sono solo volutamente impegnare in lavori fisici.
Ho dosato le mie forze, non sono andata oltre una stanchezza accettabile.
Ho perfino messo a posto 30 quintali di legna... una catasta per me impensabile fino al mese di luglio. Ho fatto la marmellata di susine: tre barattoli soltanto, ma che a dispetto di mia figlia è stata apprezzata dalle sue amichette.
Mi sto chiedendo cosa sta cambiando in me da agire con naturalezza e impormi quello che non ho mai fatto prima. L'osservazione del lavoro degli altri mi ha fatto realizzare tutto in maniera accettabile.
Non chiedetemi se sono soddisfatta, non lo so! Mi sento sospesa in attesa di qualcosa, ma non posso rimanere inattiva.
Il mio isolamento è stato completo. Mi sono annoiata a parlare con amici o con persone conosciute su Internet.
Molti li ho accantonati o cancellati, quando volevano salire sul piedistallo della saccenza e della presunzione.
Continuo a chiedermi perchè non può esserci un libero e semplice scambio di idee, perchè anche quando si parla deve prendere il sopravvento la prepotenza, perchè se uno si accorge di non sapere qualcosa deve incazz... se io lo so e lui no.
Comincia a farsi strada un flebile lume di quello che succede quando due si scontrano o inizia una guerra.
L'INCOMPRENSIONE è sicuramente alla base di tutto.
Ma non comprendere per me vuol dire iniziare a chiedere per capire secondo le mie capacità.
L'INVIDIA?
Sentirsi INFERIORI nella cultura, oppure non corrisposti negli affetti? Voler primeggiare a tutti i costi e non cercare di capire il perchè?
E' stata questa la causa che portò Caino ad uccidere Abele?
Dire "non uccidete Caino" significa però dare una speranza al genere umano che vuol spadroneggiare?
Ma il povero Abele che giace nella polvere con le mosche addosso, le torture le mutilazioni che ha dovuto subire? Che facciamo, salviamo Caino e ci dimentichiamo di Abele?
La vita è sacra sia per l'uno che per l'altro.

Mia figlia ha cominciato a fare domande particolari ad alcune rispondo ad altre le dico di cercare la soluzione insieme.
Ieri sera abbiamo parlato un po' di Internet e dei pericoli che si nascondono in alcuni siti. Ho cercato negli anni di acquistare la sua fiducia e finora è andata bene, ma questo stato di grazia quanto durerà ancora? Riuscirò a capire o a sapere le sue cose? Non sono mai stata una mamma-spiona e le ho lasciato i suoi spazi, ma il pericolo in agguato c'è sempre ed è sempre più drammatica la presenza di elementi poco raccomandabili nella vita reale e virtuale.
Ho trovato dei filmati adatti alla sua età, li abbiamo guardati insieme e insieme dopo ne abbiamo discusso.
Come siamo cambiati! a tavola con i miei genitori parlavo dei libri della vita futura di un lavoro, adesso con i figli ci vuole solo una buona dose di psicologia sul piatto e un allarmismo generale costante e continuo.
Siamo diventati troppo iperprotettivi? Ma se genitori come me stanno attenti spesso all'ambiente che ci circonda, come mai allora continuano ad aumentare le schifezze che gli altri fanno?
Ultimamente mi sono ricordata di una canzoncina.... extraterrestre portami via voglio andare lontano da casa mia....
Continuo a battere sempre sulla solita cosa.
Cosa ha cambiato il mondo negli ultimi duecento anni. Perchè sono aumentati gli orrori perchè la natura umana è degenerata nell'atrocità?
Non troviamo come scusa che nella storia dell'uomo è sempre stato così dagli Aztechi ai cristiani crocefissi agli ebrei perseguitati torturati e vivisezionati in maniera impensabile dagli spagnoli dai tedeschi dai russi da ogni popolo è venuto in contatto.
Ascolto o leggo con sempre più orrore con quanta leggerezza si portano avanti massacri. Con quanta estraneità i governi permettono tutto questo soprattutto in posti dove non ci sono interessi economici per le multinazionali.
Una volta la società si prendeva cura dei ragazzi cercando di insegnare principi morali ed etici per il viver civile. E' stata questa "imposizione" delle regole a scatenare il rifiuto nelle nuove generazioni?
Penserete che guardo con nostalgia al passato e perchè no?
Non riesco più a parlare con qualcuno che subito mi si risponde male, non so più come salutare che mi viene subito data una risposta fuori dalla educazione più elementare.
Io ho sempre attaccato chi mi ha attaccato chi si è seduto su una sedia più alta della mia quando non c'era bisogno.
Il tempo mi ha dato ragione... chi non vale niente continua a rimanere nel suo stato di stupidità.
Perchè uno vuole essere guru senza che conosca le capacità di chi ha davanti?
La stupidità e l'indifferenza: ecco cosa si ritrova oggi nell'animo di chi ci sta vicino.
Indignarsi serve ancora a qualcosa?, gridare che va tutto male e dove volgo lo sguardo trovo un'umanità che non mi piace. Cosa posso adesso insegnare a mia figlia cosa posso fare perchè venga cancellato ogni pensiero stupido e irresponsabile?
Come posso entrare in uno stato di fiducia verso chi mi guarda in autobus chi fa complimenti alla bambina come si può con tranquillità chiedere ad una vicina di aiutarti?
Le pagine dei giornali i telegiornali ogni cosa noi ascoltiamo o leggiamo ci farebbero indurre a chiudere la porta di casa al mondo. Arriveremo davvero ad una vita "sociale" così blindata?
Quando racconto ai miei amici che dove ho la casa in montagna si tiene ancora la porta aperta, dove quando piove la vicina viene a togliere i panni stesi per non farli bagnare, dove tutti i ragazzini lì vicino arrivano a fare merenda alle 16 e per arrivare alla Posta l'altro giorno ho impiegato la bellezza di tre ore perchè ad ogni passo mi hanno fermato per chiacchierare... mi rispondono sempre che questo un paese fuori dal mondo conosciuto, eppure sono stata aiutata senza chiedere aiuto, ho lasciato la chiave di casa a persone che conoscevo solo di vista.

Credere che esistano ancora posti così è quasi da romanzo dell'ottocento.
L'idea che avevo accarezzato di venire ad abitare qui non era poi così malvagia...

martedì 7 settembre 2010

Madagascar



Grazie per il ben tornato!
Spero di riuscire ad avere il tempo e la serenità mentale per  scrivere le mie sensazioni su quella terra meravigliosa e sul suo fantastico popolo.
Ora ho bisogno di riordinare le idee.

sabato 4 settembre 2010

SCEGLIERE ANCORA... (14)


Sono ritornata in montagna per altri dieci giorni.

Non era necessario: in tre giorni avevo ripreso il mio ritmo cittadino. La nuova casa è quasi completamente abitabile. Ho sistemato mobili spostato scaffali cominciato a sistemare le centinaia di libri che ho. Mancherebbe solo il salotto, ma quello lo arrederò con calma.

Ho dei mobili antichi che non voglio lasciare nella casa che ho deciso di affittare.

Continuo a sentirmi sospesa in attesa di qualcosa o meglio di qualcuno.

Sono tornata a casa è vero, ma non ho chiamato nessuno.

C'era un appuntamento o forse due ma le giornate mi sono passate senza che abbia fatto nessuna telefonata.

Fisicamente sento di aver voglia di abbracciare un uomo, ma questa volta la mia mente è stata più forte della materialità.

Sarà felice chi mi disse di andare oltre le emozioni, forse perchè lui non può dare niente. Uomini senza sentimenti in cerca solo di se stessi. Come può una persona così innamorarsi o pensare a qualcuno?

Ho cercato per tutta la vita l'amore un uomo che mi dicesse che ero la sua donna, leggere la passione e il desiderio nei suoi occhi e cosa ho avuto in cambio alla fine? Un FORSE, dapprima pesante come un macicgno.

Poi adesso mi sono accorta che ha lavorato dentro di me come un tarlo così silenzioso ma così efficace che ha mangiato tutta me stessa: il mio cuore i miei libri i miei racconti i miei pensieri... non mi è rimasto più niente.

L'amore che era nato che aveva acceso e alimentato per tanto tempo la scintilla della vita sta soltanto sostenendo la mia forza di lottare.
Mi sento svuotata completamente svuotata di una vita.
Di emozioni sentimenti idee voglie desideri amore odio rancore cosa mi è rimasto?
C'è stata un'implosione che mi ha fatto male. Così tanto che me ne accorgo solo ora.
Pochi minuti fa ho chiesto a qualcuno se cercava l'isola di Thule. O forse sono io che l'ho cercata per tanto tempo. Le coordinate che pensavo fossero giuste a cosa mi hanno portato?
Solo alla montagna del Purgatorio.
Eppure dentro di me c'è ancora un timido pensiero che non tutto è perduto che veramente la speranza sia l'ultima cosa che non muore mai dentro gli uomini, che tutto possa ricominciate daccapo meglio di prima. Solo la vita sarà come sempre l'unico giudice implacabile o benevolo.

Ho cominciato a portare via una gran parte dei libri accumulati nello studio di montagna. Quello che ho cominciato a riempire in città è grande e contiene tutto e se non basta ho stanze pareti che posso riempire con scaffali e scaffali con libri.
Sono diventata uno dei protagonisti di qualche libro che ho letto? Parlo di libri e adesso mi viene in mente Peter Kien di Auto da fè di Canetti. Pensandoci bene l'ho letto ma... non conosco Peter Kien, e come mi succede sempre sono andata a tuffarmi nelle pagine di libri per le mie ricerche.

Mi ritrovo tre computer, telefoni antenne per la televisione in ogni stanza.
La cosa buffa è che ho deciso di non avere nessun televisore. Sto riorganizzando i miei spazi, ma la cosa non m'infastidisce come se fossi abituata a traslocare ogni momento e a riadattarmi all'ambiente nuovo.
Forse è anche questo il mio concetto della vita non attaccarmi mai a niente nessun oggetto nessuna casa nessun luogo o città.
E' vero quando gli psicologi studiano la nostra infanzia. Dai sette anni in poi per me è stato il momento delle decisioni che mi hanno accompagnato tutta la vita. Se siano stati traumi non lo so non m'interessa anche se ne parlassi a qualcuno cosa risolverei adesso dopo anni e anni passati sospesa in questo modo? Si può tornare indietro dopo che uno ha raccontato cosa gli è successo 20 o 30 anni prima?
Se la cosa subita non è stata una violenza che ha danneggiato o traumatizzato in maniera incisiva il nostro ego il resto è solo normale routine.
La base delle mie decisioni e anche rifiuti è stata mia nonna materna. Una donna dispotica tirannica che ha vesseggiato la mia famiglia fino alla bella età di 96 anni.
Non pensate male di me ma l'ho odiata con tutta me stessa. E se ripenso ad ogni attimo di vita trascorso non posso che aumentare l'odio verso di lei.
Le ho visto buttare e distruggere con gioia negli occhi oggetti o lettere che mi appartenevano e che avrei voluto conservare. E così un bel giorno decisi che non mi sarei attaccata a nessuna cosa materiale... e quindi ho considerato tutto come inesistente non di mia proprietà.
Ha reso la vita impossibile a ogni membro della famiglia. Pretendeva obbedienza e rispetto, ma non ne dava a nessuno.
Non ho vissuto un rapporto diretto con i miei genitori perchè c'era sempre lei che faceva da filtro.
Gli unici momenti invece che non ha mai potuto controllare erano quelli con mio padre quando prendeva la sua bicicletta mi metteva a sedere nel famoso seggiolino davanti attaccato al manubrio e mi portava a spasso.
Ero troppo piccola per ricordare dove andavamo, ma so che quei momenti sono miei.
Con mia madre invece la cosa è stata diversa: un distacco totale non sono mai riuscita ad avvicinarmi a lei. La sentivo debole succube di mia nonna-cerbero. Forse ho odiato anche lei, ma il tempo cancella tutto. I genitori sono due e io dentro di me feci la divisione: mio fratello e la mamma, mio padre ed io.
Strano a dirsi ma forse questo dividere gli affetti ha reso il rapporto con mio fratello meraviglioso. A parte le scarmucce da piccolini e qualche discussione da grandi, ma solo per la letteratura o la scuola, il resto è andato sempre benissimo.

Stasera le lacrime fanno da padrone, ma come dico sempre il pianto è solo qualcosa che si era preparato da tempo pronto ad uscire per il battito d'ali di una farfalla.

Le lacrime aspettano solo una scusa non nascono così all'improvviso ma si preparano piano piano con cura come per una prima in grande stile.

Silenziose calde salate quando arrivano alle labbra piene di ogni dolore abbiamo accumulato, sono la liberazione momentanea del nostro cuore come quando una diga è troppo piena e vengono aperte le paratie per far defluire l'acqua in eccesso.

Ecco allora stasera io forse sto alleggerendo un po' il mio cuore...